Second Platform Event of the RIM Plus 2015-2016
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Second Platform Event of the RIM Plus 2015-2016
TITOLO “Second Platform Event of the RIM Plus 2015-2016” LUOGO E DATA ORGANIZZATORE 08 Luglio 2015 Wales House, 11 Rond-Point Schuman B1040 Bruxelles Fraunhofer ISI, ERRIN, Technopolis Group RELAZIONE Il “Second Platform Event of the RIM Plus 2015-2016” organizzato da Fraunhofer ISI, ERRIN ed il Gruppo Technopolis ha avuto luogo alla Wales House a Bruxelles l’8 luglio 2015. Questo workshop ha perseguito un doppio approccio sulla base di presentazioni della sessione plenaria del mattino, sessioni di break out parallele del primo pomeriggio ed un panel conclusivo. Aprendo il workshop, il Dr. Henning Kroll (Project Manager, Fraunhofer ISI) ha sottolineato come l’evento miri ad evidenziare casi interessanti, come problematiche importanti nel campo della produzione avanzata siano stati risolti, ha improntato la discussione attorno a questi e, su tale base, ha portato il parere esterno delle altre regioni. Kroll ha poi marcato il fatto che il RIM Plus non mira ad innestare discussioni tecniche approfondite ma ad esplorare per identificare ed evidenziare le aree delle sfide future e nuove opportunità di business. La sessione del mattino si è focalizzata su due argomenti con un’importanza sempre più crescente per i responsabili politici nel campo della produzione avanzata, in particolare il problema delle competenze in questo settore e sulla domanda su come il potenziale della produzione avanzata possa essere innalzato nei paesi dell’Europa Centrale e dell’Est che potrebbero non essere tra gli attuali leader e partecipanti naturali delle azioni guida ma nondimeno cruciali per ogni successo su ampia base di politiche di Produzione Avanzata Europea. Nella prima sessione plenaria sulle competenze per la produzione avanzata, il Dr. David Bould (Ufficiale Senior di progetto – ASTUTE, Facoltà di Ingegneria) ha parlato del progetto cofinanziato ASTUTE FESR che è un’iniziativa congiunta di tutte le università gallesi e cerca di colmare le discrepanze fra ricerca ed innovazione (TRL 3-6). Il progetto ha un volume di 27 milioni di sterline di cui 14.3 milioni provengono dai fondi FESR, in aggiunta agli altri 13 milioni provenienti da altre risorse. Durante il progetto, le valutazioni hanno dimostrato che, in Galles, la carenza di competenze nelle aree di competenza sono tra le principali barriere verso la crescita. Inoltre, le valutazioni suggeriscono che il progetto ha creato 142 posti di lavoro, incrementando gli affari di oltre 203 milioni di sterline, portate ad un investimento aggiuntivo di oltre 210 milioni di sterline, e secondo delle prudenti stime ha avuto un ritorno agli investimenti di 15 a 1. Inoltre il Dr. Bould ha sottolineato che c’era la necessità di sostenere lo sviluppo delle competenze per la produzione avanzata su molteplici livelli, che l’Università di Swansea sostiene attraverso diverse attività come “Materials and Manufacturing Academy” (accademico), il progetto “Skills for Industry” (professionale) ed il progetto METal (consapevolezza e sensibilizzazione generale). Nella presentazione successiva, René-Paul Arlandis (Senior Consultant per la politica di lavoro e formazione - SEMAPHORE) ha introdotto l’iniziativa Compétences 2020 della regione Pays de la Loire. Nello specifico ha spiegato che la strategia economica della regione si concentra su tre domini: il settore eolico, l’industria aeronautica e quella cantieristica. Compétences 2020 è basata sulla convinzione che le competenze base tra questi tre settori possano essere condivise e che i futuri impiegati dovrebbero essere in grado di muoversi tra esse. Il progetto ha avuto inizio nel 2003 con un approccio progressivo con una fase di emergenza (2003-2004), di consolidazione (2005-2009) ed una fase di sviluppo (2010-2015). Il programma persegue quattro obiettivi principali: comprendere meglio ed anticipare le competenze delle principali imprese delle regioni, rispondere alla necessità di competenze in tempi brevi, rafforzare l’attrattiva dei lavori con un basso livello di immagine (problema relativo ai lavori industriali associati all’incertezza ed alla disoccupazione), aiutare persone con scarse competenze ad avere accesso a questi lavori con diversi modelli di reclutamento. Nella sessione successiva di domande e risposte, il Sig. Arlandis ha sottolineato che specialmente quest’ultimo obiettivo è una priorità per la regione. In generale, Pays de la Loire non riscontra particolari difficoltà nell’attrarre ingenieri e persone altamente qualificate ma ha problemi a reclutare localmente una forza lavoro competente per l’officina. In conclusione il Sig. Arlandis ha partecipato all’IRT Jules Verne Research, Training and Innovation Centre on Advanced Manufacturing che si focalizza nell’indirizzare il divario di competenze specifiche in forza lavoro locale. Come ultimo dei tre presentatori nella prima sessione, Paul John (Business Director di High Value Manufacturing Catapult, HVMC, UK) ha presentato il concetto di Collegio Nazionale per la Produzione Avanzata che consiste nell’affrontare quello che molti percepiscono come una crisi di competenze nel Regno Unito. Per incrementare le competenze ingegneristiche, con base nel Regno Unito, questa nuova iniziativa dovrà incoraggiare ad una formazione più professionale con un focus strategico a lungo termine. Sarà rivolto a competenze generali e specifiche ed avrà sede attorno ai sette centri dall’alto valore manifatturiero aggiunto di HVMC. E’ teso a seguire un approccio modulare costruito ed incentrato su singoli, moduli di qualificazione basati sulla domanda che saranno sviluppati in cooperazione con aziende dell’industria anziché corsi di formazione a pieno titolo o curricula accademici che molti dipendenti industriali non hanno tempo, soldi o pazienza di assistere. Al momento, l’NCAM è stato costituito sia concettualmente che praticamente e dovrebbe essere pienamente operativo per Settembre 2017. Come primo relatore della seconda sessione, il Dr. Pavel Krečmer (Direttore al Netme Centre presso l’università della tecnologia di Brno, Repubblica Ceca) ha delineato la posizione del settore industriale della Repubblica Ceca nei confronti della media europea e degli altri paesi dell’Est Europa. Ha delineato che il suo paese è in ritardo di sviluppo rispetto alle nazioni produttrici leader; ad ogni modo, alcune regioni hanno raggiunto comodamente i target previsti. Rispetto alla posizione delle aziende ceche nella catena di valore internazionale Krečmer ha evidenziato che la situazione differisce sostanzialmente tra i vari settori. Mentre nell’industria automobilistica, il settore è prossimo ad essere dominato da multinazionali straniere, il quadro è abbastanza differente nel settore dell’ingegneria meccanica dove almeno il 50% delle aziende più rilevanti sono quelle locali. Inoltre la sua regione è la casa di rinomate aziende di software che sono leader nel mercato mondiale nei loro rispettivi campi (antivirus). In generale la Regione di Brno ha 400 aziende che svolgono attività di R&DI. Concludendo ha introdotto il Centro NETME Per le Nuove Tecnologie per l’Ingegneria Meccanica a Brno che ha realizzato 3.8 milioni di euro di ricerche contratte durante il periodo 2011-2014. Notevolmente, circa il 40% di quel fondo è stato guadagnato da clienti internazionali ed il centro si è rivelato di successo nel lavorare con aziende multinazionali tramite i quartieri generali all’estero. In secondo, Angela Fajsi (Dottorando presso la Facoltà di Scienze Tecniche, Novi Sad University) ha presentato il Vojvodina Metal Cluster proveniente dalla Serbia. Il gruppo si basa su di un modello a tripla elica ed ha oltre 120 membri includendo più di 100 piccole e medie imprese. Le sfide chiave per le imprese locali sono l’accesso a risorse finanziarie, l’accesso ai mercati e lo sviluppo di capacità. Nella regione e nel paese, il gruppo ha un ruolo chiave nell’aiutare le aziende con la condivisione di software e gli impianti di produzione. In aggiunta, esso gioca un forte ruolo nei confronti della progettazione di nuovi modelli di produzione, lo sviluppo di network semplificati e l’integrazione degli impianti di produzione. L’obiettivo del gruppo è quello di supportare un approccio comunitario per la creazione di una produzione intelligente e flessibile e tecnologie di produzione sostenibili. Infine, l’attività di supporto dei gruppi sono tese ad aiutare le piccole e medie imprese ad entrare nelle catene di valore internazionale. In conclusione, la Fajsi ha introdotto DEVNAME, una nuova iniziativa del VMC con 14 partner in 7 paesi. Il progetto è volto a provvedere un network valido per una produzione agile. Successivamente alla relazione della Fajsi il pubblico è stato diviso in tre gruppi per partecipare a tre sessioni parallele di cui verrà riportata quella riguardante il piano pilota per il De- e Re-manufacturing. Nel gruppo che ha affrontato il tema del de- e re-manufacturing, il dottor Giacomo Copani (Ricercatore presso il CNR; consulente free lance nella strategia , marketing e innovazione) ha presentato i progressi tecnologici raggiunti dal suo istituto ed i suoi aderenti ai consorzi in materia di de- e ri-produzione nel campo della meccatronica. ITIA-CNR è un istituto nazionale di ricerca e sviluppo che fa nascere soluzioni tecnologiche per vari settori industriali e e si impegna in varie iniziative nazionali ed europee come "Fabbrica del Futuro". Negli ultimi anni, si è sviluppato un impianto pilota per De-Manufacturing di Meccatronica. L’avvio di queste attività è avvenuto grazie al crescente riconoscimento che la regione Lombardia, come centro dell’industria meccatronica in Italia, stava rinunciando a notevoli guadagni con la spedizione di prodotti usati verso l’Asia, quindi stava dando via gran parte del valore residuale. In questo contesto, la regione Lombardia ha reso dei finanziamenti disponibili dal 2009 in poi e ITIACNR ha lanciato uno sforzo multi-disciplinare e interdipartimentale che, al di là del finanziamento previsto dalla Regione ha anche richiamato altre fonti. Lo scopo di queste attività è stato quello di esplorare come i prodotti utilizzati possano essere riutilizzati o almeno riciclati a livello locale e immessi in attività produttive già esistenti. In particolare, in base alle PMI e la struttura parzialmente frammentata del gruppo della meccatronica della Lombardia chiamato in causa per nuove soluzioni innovative. Per colmare questa lacuna, ITIA-CNR ha sviluppato diversi soluzioni modulari. L'impianto pilota ha uno smontaggio robotico, una cellula di rigenerazione e di riciclaggio. Al momento, il suo principale prodotto di destinazione sono circuiti stampati che, sia attraverso l’automazione dei processi sia attraverso l'interazione uomo-macchina, può essere de-prodotto su un scala che è rilevante per le PMI. Al di là di ottenere ulteriori approfondimenti scientifici, tutte le attività sono state fin dal principio chiaramente finalizzate allo sviluppo di applicazioni concrete e proposte di business sostenibile. Il Dr. Copani ha sottolineato che il piccolo impianto pilota (300 mq) era stato sviluppato in stretta interazione non solo con studenti di master e dottorandi, ma, ancora più importante, con una comunità locale delle imprese e, ormai, stava già facendo una chiara proposta commerciale. Egli ha stimato che la soluzione sarebbe pronta per il mercato in circa due anni, e a causa della stretta interazione durante il suo sviluppo, con grande probabilità potrà essere implementata in primis nelle aziende locali. Ha presentato da un lato un concetto di come un futuro impianto per la de-produzione potrebbe rapportarsi ai suoi utenti (PMI) e relativi servizi e dall'altro come autorizzare i laboratori a disporre di certi materiali. Nella seguente discussione si è evidenziato come molti modelli di business attuali nel campo del dee re-manufacturing continuino a soffrire di molteplici sfide come l'alto costo del lavoro e normative sfavorevoli. Quindi, essi spesso devono essere agevolati in misura sostanziale. Per quanto riguarda queste sfide, il dottor Copani ha sottolineato che in merito allo sviluppo di un mercato per la de-produzione, vede la sfida più grande nel campo della regolamentazione, piuttosto che del denaro. Se le PMI acquisissero conoscenze e capacità supplementari e avrebbero un margine di manovra per agire secondo le proprie esigenze, il modello di business per la de-produzione sviluppato da ITIA-CNR dovrebbe essere attuabile in Lombardia. Tuttavia, gli interventi da parte del pubblico hanno suggerito che in settori diversi da quello della meccatronica sfide di regolamentazione possono essere ancora più scoraggianti. Inoltre, è stato suggerito che alcune regioni hanno finora sviluppato modelli di business nella stessa misura della Lombardia. Oltre il finanziamento e la regolamentazione, alcuni membri del pubblico hanno sottolineato che resta difficile stimare la dimensione e la portata dei mercati futuri per la de-fabbricazione perciò rimane difficile sviluppare proposte di affari concrete. Inoltre, è stato sottolineato che i cambiamenti tecnologici o sviluppi sfavorevoli dei prezzi sul mercato mondiale per alcuni materiali continueranno ad essere una sfida per il settore in futuro. Tuttavia, il pubblico era positivo riguardo al fatto che i diversi tipi di modelli di business sostenibili per il de-manufacturing possano eventualmente essere sviluppati per i diversi settori in Europa e che le attività come la Vanguard initiative pilot che coinvolge le Regioni Norte (PT), Tampere, Sassonia, i Paesi Baschi, e la Scozia possono aiutare a promuovere lo scambio di opinioni ed esperienze in queste zone. Infine, si è discusso in merito a la Regione Lombardia che aveva svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la scelta strategica del ITIA-CNR e quindi aveva creato lo slancio decisivo per l'iniziativa attorno all'impianto pilota. Inoltre, è stato sottolineato che il panorama esistente denso di raggruppamenti regionali (sostenuto dalla regione e la sua strategia RIS3) ha svolto un ruolo importante nella creazione di comunità di utenti potenziali con cui ITIA-CNR lavora con successo. LINK https://goo.gl/JP7pSr ESEGUITO DA: Marco Manoni UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510491 Fax +32 2 5510499 E-mail [email protected]