Giugno 2010 - Workshop

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Giugno 2010 - Workshop
LA SESSUALITA’ FEMMINILE/L’ADOLESCENZA
Giugno 2010 - www.neutromed.it
Workshop | LA SESSUALITA’ FEMMINILE/L’ADOLESCENZA
Adolescenti in… rete
Un recente sondaggio proposto a una community di adolescenti ha rilevato che il 92,6% dei ragazzi utilizzano il web come luogo privilegiato per cercare risposte a domande su sesso & Co., che altrimenti
trovano difficoltà a porre altrove, in famiglia piuttosto che a scuola o tra coetanei.
Se hai aperto questo file, significa che anche tu sei alla ricerca di risposte. Sono veramente tante le domande che ti puoi porre sulla sessualità, una domanda che però le ragazze troppo spesso NON si fanno, è
quando e perché è consigliabile sottoporsi alla prima visita ginecologica.
Il ginecologo / ginecologa, infatti, possono meglio di chiunque altro aiutarti nella scoperta e nella conoscenza del tuo corpo, oggetto di grandi trasformazioni proprio durante l’adolescenza. Il ginecologo / la ginecologa ha, infatti, le competenze per chiarire i dubbi sui diversi aspetti della sessualità, per spiegare
cosa aspettarsi dai rapporti fisici, per insegnare a scegliere secondo i propri desideri e a difendere la propria salute.
Nelle slide che seguono, abbiamo immaginato per te la prima visita e quali le spiegazioni e i consigli che ti
potrebbe fornire il tuo ginecologo / la tua ginecologa di fiducia, per aiutarti a costruire un cammino sessuale
pienamente consapevole e informato.
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La “prima visita”, quando e perché?
Per la prima visita ginecologica NON esiste una vera e propria “età giusta”, quanto un “momento
giusto”: prima dell’inizio dell’attività sessuale, in modo da poter sperimentare la fisicità avendo già un’idea
di cosa aspettarsi e di come prevenire i problemi connessi.
Oggi molte ragazze si avvicinano al sesso più per dimostrare di essere donne, di essere
adulte, che per aver maturato la consapevolezza di volerlo fare veramente. Da qui il rischio che
lo si faccia senza preoccuparsi molto delle conseguenze e NON avendo le informazioni adeguate per
una corretta prevenzione.
Che ne dici di continuare la nostra prima visita virtuale?
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Innanzitutto, conosci te stessa?
L’adolescenza inizia con la pubertà, cioè con il completamento dello sviluppo sessuale dal punto
di vista riproduttivo e dura fino al completo sviluppo fisico che coincide con l’età adulta.
In questa fase, il tuo corpo subisce una serie di trasformazioni, regolate dagli ormoni, che coinvolgono sia il
corpo sia le emozioni e il modo di pensare.
Primo step: imparare a prendere confidenza con il nostro corpo e a monitorarne i cambiamenti.
Secondo step: capire come funziona il nostro apparato riproduttivo da un punto di vista teorico e verificare
l’andamento del ciclo mestruale, che in molte ragazze presenta, anche per numerosi anni, alterne fasi di regolarità/irregolarità.
Terzo step: dal punto di vista psicologico, l’adolescenza è anche il periodo in cui acquisiamo la completa maturità sessuale, passando dalla semplice capacità procreativa alla piena consapevolezza della nostra sessualità.
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Come si trasforma il tuo corpo
- Compare il ciclo mestruale, che segna l’inizio dell’età fertile e della capacità di procreare.
- Le mammelle crescono, con caratteristiche molto diverse da un’adolescente all’altra.
- Le forme si arrotondano, si assottiglia la vita e si allargano i fianchi.
- Può comparire la cellulite.
- Aumenta la peluria in diverse parti del corpo (inguine, ascelle, gambe, …).
- La pelle tende a diventare più grassa ed emana un odore più acre.
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Il tuo apparato riproduttivo 1/2
Vulva: è l’insieme degli organi genitali femminili esterni e comprende: il monte di Venere (un cuscinetto di grasso
ricoperto di peli dopo la pubertà), le grandi labbra e le piccole labbra; nella parte superiore c’è il clitoride. Il clitoride
ha una sensibilità particolarmente sviluppata per la presenza di numerosissime terminazioni nervose, la sua funzione
è unicamente quella di favorire l’orgasmo, quando stimolato, ma non partecipa direttamente alla funzione riproduttiva. Tra le piccole labbra, appena sopra la vagina, sbocca l’uretra, il canale attraverso cui si fa plin plin. Nelle ragazze
vergini la vulva è parzialmente chiusa da una membrana detta imene. Di norma l’imene dovrebbe lacerarsi al primo
rapporto (ma spesso non capita, dato che si tratta di una membrana abbastanza elastica), perciò la sua rottura è indice
convenzionale della “verginità perduta”. Se l’imene è abbastanza elastica da non lacerarsi al momento della penetrazione non si avverte dolore né si ha perdita di sangue.
Vagina: è il canale che collega la vulva con l’utero. La sua funzione è quella di consentire l’accoppiamento e il
passaggio del bambino al momento della nascita. Le sue pareti sono irregolari e arricciate(pensate alla carta
crespa) e le permettono di dilatarsi e allungarsi quando è necessario. Durante il rapporto sessuale viene deposto nella
vagina, attraverso l’eiaculazione maschile, il liquido seminale. Questo contiene milioni di spermatozoi, ma solo uno
sarà in grado di fecondare l’ovulo femminile a livello delle tube.
Utero: ha la funzione di accogliere l’ovulo fecondato e di consentirne lo sviluppo fino al parto. Ha pareti molto
spesse ed è molto elastico in quanto deve aumentare di volume per raccogliere il feto che cresce. La parte inferiore
termina nella vagina ed è detta cervice o collo dell’utero. Durante il parto le contrazioni dell’utero dilatano (lo fanno
aprire) il collo che normalmente sporge di qualche centimetro all’interno della vagina, agevolado così il passaggio del
bambino e la sua espulsione. Attraverso il collo dell’utero passa anche il sangue mestruale (prima di raggiungere la
vagina) e in direzione opposta lo spermatozoo che attraverso il collo raggiungerà la cellula uovo nelle tube.
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Il tuo apparato riproduttivo 2/2
Endometrio: la mucosa che riveste internamente l’utero e che si modifica in relazione agli ormoni prodotti dal cervello e dalle ovaie.
Tube o trombe di Falloppio: sono i due canali che collegano l’utero con le ovaie. Le lo pareti interne sono rivestite
da piccole ciglia che si muovono (come onde sull’acqua) per far “rotolare” la cellula uovo fino ad accompagnarla in
utero. È percorrendo la tuba che l’ovulo (o ovocita, la cellula femminile della riproduzione) incontra lo spermatozoo
(la cellula maschile della riproduzione) ed è lì che può avvenire la focondazione.
Ovaie: sono due ghiandole a forma di mandorla poste ai lati dell’utero. Nelle ovaie, nel corso di ogni ciclo mestruale,
matura un follicolo, cioè l’organo che contiene l’ovocita, la cellula femminile della riproduzione.
Il ciclo ovarico presenta tre fasi, la seconda è quella cui dovrai prestare molta attenzione quando deciderai di avere un rapporto completo:
1) fase pre-ovulatoria, di durata variabile, da pochi giorni a due settimane, nelle quali l’ovulo giunge a maturazione
e l’endometrio uterino aumenta di volume;
2) fase ovulatoria, della durata di circa 2-3 giorni, che è la fase nella quale vi è la possibilità di fecondazione
dell’ovulo;
3) fase post-ovulatoria, che dura circa 13-14 giorni, nella quale l’utero è pronto per un’eventuale gravidanza e che,
in assenza di questa, termina con la mestruazione (lo sfaldamento dell’endometrio).
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La scoperta del desiderio
Il cuore ci batte forte, i capezzoli diventano turgidi, il seno aumenta di volume, le labbra della vagina si gonfiano, il clitoride si ingrandisce e la vagina diviene umida e lubrificata e si dilata. Niente panico! Succede che siamo
eccitate e il nostro corpo si prepara al rapporto sessuale.
A scatenare il desiderio concorrono gli ormoni (gli estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza, ma soprattutto gli androgeni, cioè gli ormoni maschili, ben presenti anche nelle donne), il contatto corporeo, le carezze e i baci, la stimolazione
dei genitali, il coinvolgimento affettivo con il nostro partner, come pure un’atmosfera particolare, certi odori, parole,
musica o sensazioni.
Il ginecologo / la ginecologa potrà rassicurarti sul fatto che le prime esperienze sessuali possono suscitare in noi stati d’animo
contradditori: viviamo l’emozione intensa della scoperta del piacere ma insieme ci sentiamo cogliere dall’imbarazzo,
da ansie e paure che ci bloccano. Magari NON abbiamo molta confidenza con il partner e ci sentiamo inadeguate,
dando per scontato che sia più esperto di noi; oppure il nostro partner è poco attento o non ancora pronto a stimolarci nel
modo che a noi piace di più; oppure ci manca ancora la capacità di capire cosa ci piace o non ci piace, di riconoscere il desiderio;
magari ci vergogniamo a mostrarci perché abbiamo un’immagine di noi negativa (sono grassa, ho il seno piccolo, i brufoli,
ecc.).
Questi stati d’animo così contrastanti e, per molti versi, dolorosi sono del tutto normali e transitori: perché non esiste un pulsante che fa scattare l’orgasmo, dobbiamo progressivamente imparare a conoscere i nostri organi sessuali e i
modi per noi più congeniali per raggiungere il piacere (in questo senso ci sarà d’aiuto l’autoerotismo), quindi dobbiamo capire che l’orgasmo presuppone un totale abbandono al nostro compagno, ma che per abbandonarsi ci vuole
una grande fiducia. Amore, certo, ma soprattutto fiducia!!! È su queste basi che il nostro rapporto diventa unico e irripetibile, perché scaturisce dalla complicità, dal dialogo, dalla condivisione di bisogni e fantasie, dalla tenerezza, e dalle emozioni
più profonde che lasciamo emergere.
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Quando sarà il momento giusto?
La “prima volta” è un evento significativo che crea in tutti qualche apprensione. Mentre i ragazzi hanno, per lo
più, paura di non essere all’altezza della situazione, per noi ragazze questa esperienza è spesso associata alla
paura del dolore e alla consapevolezza o al timore di perdere la verginità. Detto questo, l’età giusta per fare la
prima esperienza è quella che ciascuna di noi sceglie in base alla propria maturità e alla propria
storia personale. La situazione ideale occorre quando entrambi, tu e lui, affrontate questo momento con
spontaneità e coinvolgimento affettivo.
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Non confondere sessualità e procreazione!!!
Anche se siamo pronte per fare l’amore, possiamo non esserlo per fare le mamme…
Possiamo, infatti, decidere liberamente di avere un rapporto sessuale, così come altrettanto liberamente di vivere esperienze
così radicali come la maternità. Quello che invece dobbiamo evitare è di arrivare a misurarci con esperienze così
grandi non perché abbiamo deciso, ma solamente perché non abbiamo voluto o potuto affrontare prima
questo problema.
Spesso noi ragazze sottostimano i rischi e ci sentiamo invulnerabili, ci facciamo prendere da un atteggiamento di “sfida al
destino”, sicure che “non capiterà mai a me!”.
Altrettanto spesso, dietro una gravidanza precoce, si cela il desiderio inconscio di confermare la propria identità
femminile, dimostrando di avere un “corpo adulto” che funziona a dovere.
E poi non mancano i falsi miti e i luoghi comuni di cui troppo spesso è facile convincersi: “Tanto la prima volta non si può
rimanere incinta…” oppure “Se lo fai con le mestruazioni non corri alcun pericolo…” o ancora “È impossibile rimanere incinta se
lo fai in piedi o se subito dopo fai un bagno caldo…”. In realtà, proprio queste false convinzioni e questi atteggiamenti superficiali
sono la causa di molte gravidanze indesiderate, che s’instaurano durante il primo rapporto. In Italia la sola fascia d’età in cui gli
aborti non sono in diminuzione è quella delle giovanissime e sono 10.000 l’anno i bambini nati da madri minorenni!
È proprio questa ambivalenza di fronte alla nostra fertilità (“lo voglio, non lo voglio”) che dovrebbe spingerci a consultare il ginecologo / ginecologa, il solo in grado di valutare gli aspetti psicologici legati alla nostra “prima volta”, di chiarire
i nostri timori e incertezze e, quindi, di stimolarci nella scelta contraccettiva migliore per noi - una scelta basilare da cui
dipendono la nostra serenità e la salute riproduttiva.
E ricorda: possiamo affidarci al ginecologo / ginecologa in totale sicurezza e senza vergogna perché il medico
non giudica e soprattutto non parla della richiesta di un contraccettivo con i genitori, neppure se la ragazza è
minorenne!
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La contraccezione nelle giovanissime 1/2
Il ginecologo / ginecologa ti illustrerà i vari metodi contraccettivi, pregi e difetti. Ti confermerà quello che
magari ha sentito dalle tue amiche, e cioè che la contraccezione ormonale è attualmente il metodo più
utilizzato per la sua validità e ottima tollerabilità: ASSICURA UN’EFFICACIA ASSOLUTA, È RISPETTOSA DELLA FERTILITA’ FUTURA, NON INFLUISCE SULL’INTIMITA’ DEL RAPPORTO
SESSUALE.
La pillola monofasica a basso dosaggio ormonale, per esempio, viene spesso consigliata alle adolescenti. Ci vengono prima prescritti degli esami del sangue e fatta un’anamnesi per stabilire se nella nostra famiglia
non siano presenti problemi (per esempio, quelli legati ad una irregolare coagulazione del sangue – trombosi)
, che ne escludano o sconsiglino l’uso. La pillola si assume per 21 giorni consecutivi e viene sospesa per 7. Ne
esistono di diversi tipi e ciò permette, quando si verificano fenomeni come la pelle grassa o l’acne, di scegliere quella più adatta anche per i suoi benefici extra-contraccettivi, come appunto la cura dell’acne.
Forse replicherete al medico che con la pillola avete paura di ingrassare (?!?): beh, tranquillizzatevi, questo pericolo non sussiste se si presta attenzione alle abitudini alimentari e si compie una moderata e costante attività fisica.
D’altra parte, se proprio la pillola non ci convince, dobbiamo sapere che oggi esistono metodi contraccettivi ormonali alternativi alla pillola, in grado di diminuire questo rischio, semplici da usare anche per le più distratte ed incapaci! Sono il cerotto transdermico e l’anello vaginale.
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La contraccezione nelle giovanissime 2/2
Il cerotto va applicato il primo giorno di flusso mestruale e cambiato ogni 7 giorni per 3 settimane, con una
settimana di intervallo.
L’anello viene inserito in vagina, proprio come un tampax, e lasciato per 3 settimane, seguite da una settimana di intervallo durante la quale compare la mestruazione.
Ogni giorno cerotto e anello rilasciano, in misura costante, minime dosi di ormoni: concretamente, non
influiscono sul peso corporeo e riducono i disturbi legati alla mestruazione, quali mal di testa,
nausea o tensione mammaria. La via vaginale e la via transdermica, inoltre, offrono il vantaggio di un assorbimento dei principi attivi indipendente dall’apparato digerente, quindi non “pesano” sulla
funzionalità del fegato e anche in caso di gastroenteriti con diarrea o vomito, garantiscono la
medesima copertura contraccettiva.
Quale che sia il metodo contraccettivo ormonale in cui vi sentite più a vostro agio, fondamentale è accettarlo
con convinzione e usarlo attenendosi scrupolosamente alle direttive del ginecologo / ginecologa.
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La difficoltà a negoziare 1/2
Le statistiche ci dicono che in Italia il primo rapporto avviene intorno ai 16 anni, l’avvicinamento ai contraccettivi a
20: una ragazza su tre non usa alcuna precauzione la sua “prima volta” e il 50% continua a non proteggersi neppure in seguito; il 20% delle ragazze reputa il coito interrotto affidabile e il 46% sostiene
di usare precauzioni fai da te (?!?); in definitiva, quasi il 70% non usa nulla!!!
E solo una su 5 si confronta con il ginecologo / ginecologa in merito all’informazione sulla salute riproduttiva e la pianificazione familiare!!!
In genere, quelle ragazze che non fanno uso di precauzioni o non sanno bene come comportarsi e a chi
rivolgersi per avere informazioni e consigli, oppure non vogliono chiedere al partner di usare il preservativo perché temono di essere lasciate. Pensano che fare l’amore senza il profilattico sia un atto di
fiducia nei confronti del partner o cercano di compiacerlo quando lui dice che senza il preservativo prova un piacere
maggiore. Sarà… ma due cose il ginecologo / ginecologa sottolineerà a chiare lettere:
1) Non fidatevi mai del coito interrotto, perché
* è assolutamente inaffidabile, le piccole gocce che fuoriescono dal pene, subito dopo l’eccitazione e prima
dell’eiaculazione vera e propria, contengono già migliaia di spermatozoi vitali e quindi possono innescare la fecondazione;
* richiede un’elevata dose di autocontrollo, che viene a mancare soprattutto se il tuo partner ha abusato con
l’alcool;
* interferisce con il vostro piacere sessuale perché non siete rilassati a dovere;
* può essere difficile per il tuo partner, soprattutto se anche lui alle “prime armi”, determinare con esattezza il momento dell’eiaculazione.
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La difficoltà a negoziare 2/2
2) Il preservativo deve essere il tuo più fedele “alleato” del sesso e dell’amore.
Al di là che imparare a usarlo in coppia può essere anche molto divertente, è assolutamente indicato per evitare gravidanze indesiderate, ma anche per proteggere te e il tuo partner dalle malattie sessualmente
trasmesse e dalle infezioni meno gravi, che tuttavia possono creare fastidi e disturbi influendo negativamente
sulla tua sessualità. Va usato in occasione di ogni rapporto sessuale - vaginale, anale e orale –
e soprattutto
* se si è all’inizio di una nuova relazione
* se si hanno rapporti con partner occasionali
* quando uno dei partner ha avuto recentemente rapporti sessuali non protetti con un’altra persona
E poi, impariamo sempre negoziare: se ci vogliamo veramente bene, dobbiamo sin da subito chiarire con il
nostro partner che nel rapporto, ENTRAMBI devono assumersi la RESPONSABILITA’ DELLA PROTEZIONE e DEL RISPETTO DI SÈ E DELL’ALTRO. Solo così potremo vivere pienamente la nostra sessualità.
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Sesso sicuro 1/2
Hai mai sentito parlare delle malattie che si trasmettono con l’atto sessuale?
Se ne sei ancora all’oscuro, è arrivata l’ora di prenderne coscienza e averne paura.
Gonorrea, Sifilide, Chlamydia, Trichomonas, HIV (il virus che causa l’AIDS), Herpes, Epatite B, HPV (il virus che provoca il
cancro del collo dell’utero), Candidosi, Ulcera Molle… Giusto un breve elenco per ricordarne dieci tra le più diffuse.
Qualcosa tipo stampa d’avviso sui pacchetti di sigarette. Quantomeno perché nessuno di noi, grande o piccola, possa più godere dell’alibi dell’ignoranza... “ma io non lo sapevo”!!!
In Italia ci sono 4.000 nuovi casi di AIDS ogni anno: uno ogni due ore, un terzo dei contagi riguarda proprio le donne. Non solo Aids: negli ultimi tempi si è segnato un raddoppio dei casi di Malattie Sessualmente
Trasmesse: le infezioni da Chlamydia (un germe molto insidioso e subdolo, che spesso non dà sintomi, ma può portare, se
non curato, all’occlusione delle tube fino alla completa infertilità) sono aumentate di 10 volte.
Il preservativo diminuisce il rischio del contagio in quanto crea una barriera tra i fluidi potenzialmente infettanti
(sangue, sperma, secrezioni vaginali) e le mucose che potrebbero essere infettate. Purché utilizzato in modo corretto (va usato
solo una volta e cambiato a ogni rapporto), il preservativo protegge efficacemente da HIV, Gonorrea, Chlamydia, Trichomonas. Per l’Herpes e la Sifilide o i condilomi da virus HPV, il grado di protezione può essere più basso
perché queste infezioni possono essere trasmesse attraverso il contatto con zone cutanee o superfici di mucosa molto ampie e o
non proteggibili dal preservativo (ad esempio la bocca). Nonostante ciò, l’utilizzo del profilattico è importantissimo ed è assolutamente raccomandabile anche nel sesso anale (che è molto rischioso poiché può provocare facilmente lesioni o abrasioni,
più o meno estese, al retto e i virus presenti possono penetrare più facilmente attraverso queste lesioni) e nel sesso orale.
Altre pratiche sono fortunatamente meno a rischio: baci, massaggi, autoerotismo, stimolazione manuale dei
genitali, l’importante è riuscire a trovare con il nostro partner la giusta confidenza ed intimità per affrontare insieme
il problema della reciproca protezione.
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Aiuto, ho fatto sesso “insicuro”…
La prima cosa da fare è agire tempestivamente e rivolgersi al ginecologo / ginecologa che prescriverà la pillola
del giorno dopo. È, infatti, bene considerare a rischio qualunque rapporto non protetto, indipendentemente
dal giorno del ciclo.
La pillola d’emergenza non offre però alcuna protezione contro le malattie sessualmente
trasmesse e l’AIDS. Se non conosci bene il partner con cui hai avuto un rapporto non protetto, il ginecologo
/ ginecologa potrà prescriverti anche il test per l’HIV, l’epatite B e l’epatite C.
Quali sono i campanelli d’allarme:
* perdite ed insoliti sanguinamenti vaginali al di fuori delle mestruazioni, anche di poca importanza
* cattivo odore (come di pesce andato a male)
* dolore o bruciore quando si fa plin plin
* dolore o fastidio durante i rapporti sessuali
* pruriti, irritazioni, arrossamenti e bruciore agli organi genitali
* bolle, ulcere o vescicole più o meno dolenti nell’area genitale, orale o rettale
* ingrossamento dei linfonodi inguinali
* febbre e altri sintomi simil-influenzali
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E dopo la prima visita?
Non ci sono regole fisse: il ginecologo / ginecologa decide la cadenza delle visite successive a seconda della
nostra situazione. Se prendiamo la pillola o usiamo uno degli altri contraccettivi ormonali, ci consiglierà sempre una visita annuale. E se e quando avremo iniziato l’attività sessuale, ci consiglierà di sottoporci
a PAP test, un esame del tutto indolore per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero.
È bene eseguire il PAP test dopo 6-8 mesi dal primo rapporto, dopo averlo fatto eseguire con cadenza
annuale per due volte consecutive, il ginecologo / ginecologa valuterà se è il caso di mantenere la stessa frequenza o di ridurla in base alle condizioni della cervice uterina, o all’eventuale presenza di piccole piaghe, per
esempio.
Come misure preventive contro l’insorgenza del tumore del collo dell’utero e di altre fastidiose
infezioni vulvo-vaginali, il ginecologo / ginecologa insisterà particolarmente su due aspetti:
1) una corretta igiene intima
2) la possibilità di sottoporsi al vaccino contro l’HPV. L’HPV (Human Papillomavirus) è il virus quasi unicamente responsabile dell’insorgenza del cancro del collo dell’utero; poiché il virus si trasmette SOLO durante il rapporto sessuale, il vaccino andrà somministrato necessariamente PRIMA dell’inizio dell’attività
sessuale.
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