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Venerdì, 10 Gennaio 2014 09:00
Inuit experience
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Ciack si viaggia!
«la Terra è semplicemente un casa di ghiaccio molto grande» curiosità,
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Inuit vuol dire uomini/ymanità. Inuit è uno dei gruppi in cui sono divisi gli Eschimesi (L'altro
gruppo è quello degli Yupik), originario dell'America del Nord e della Siberia.
in viaggio con Alessandro
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La cultura Inuit è profondamente radicata nella terra da loro abitata. Essi per migliaia di anni hanno
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sempre osservato e interpretato il clima, la terra e il mondo in cui abitavano per riuscire a sfruttare al
Turismo accessibile,
meglio ciò che la terra offriva loro. Hanno sempre trattato esseri umani, territorio, animali e piante con lo
Turismo sportivo,
stesso rispetto e ancor oggi mantengono inalterata questo armonioso rapporto. C'è il continuo sforzo di
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usare saggiamente le risorse di terra e di mare al fine di preservarle per le future generazioni. Per
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mantenere quest'equilibrio gli Inuit impongono severe leggi anche sulla caccia, in Labrador ad esempio è
vietata la caccia di qualsiasi animale nel periodo dell'accoppiamento
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La popolazione ha migliorato il suo stile di vita solo dalla metà del diciannovesimo secolo, quando
Nome utente si è riusciti a codificare la lingua e l'alfabeto Inuit. Fino agli anni '40 e '50, quando si vennero a
creare i primi agglomerati urbani, gli Inuit erano soliti spostarsi a seconda delle stagioni,
Password costruivano campi estivi e invernali, e questa organizzazione permetteva loro di sfruttare le risorse
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che mare e terra offrivano nella stagione in cui erano più abbondanti. La condivisione e la
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cooperazione sono i principi basilari della cultura Inuit, ognuno aiuta chi ha bisogno. Questa
cultura è stata però fortemente esposta alle culture esterne nel corso del secolo scorso ma non è
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stata dalle influenze di queste modificata e gli Inuit sono rimasti fedeli ai loro valori e alla loro
cultura.
I contatti con lo stile di vita e la cultura del resto del mondo si ebbero la prima volta verso le fine del '700
quando i balenieri si spostarono nell' Artico. Verso la fine dell'800 l'industria baleniera fu rimpiazzata con
quella del commercio di pelli.
A prescindere da ciò, le relazioni con i popoli esterni sono state salutari fino alla metà del secolo scorso,
ad esempio già del 1940, il Canada iniziò a stabilire una sua presenza nell' Artico. Gli Inuit sotto consiglio
di questo abbandonarono il loro stile di vita nomade e i loro insediamenti invernali e estivi e dal 1960 si
insediarono in agglomerati urbani con maggiori servizi e con una maggiore possibilità di scambi
commerciali e culturali con il resto del mondo attraverso linee di comunicazione aeroportuali e di
telecomunicazione. Questi cambiamenti possono sembrare favorevoli per una popolazione, ma in realtà
l'intensificazione dei contatti degli Inuit col mondo occidentale e europeo ha prodotto una serie di
trasformazioni dei modelli di vita tradizionali che, per la rapidità con cui sono avvenuti, hanno spesso
avuto effetti traumatizzanti sulla popolazione.
Oggi gli Inuit canadesi si sono uniti con quelli della Groenlandia, dell'Alaska e della Siberia per dare vita
alla Conferenza Inuit Circumpolare, un organismo che si fa interprete delle preoccupazioni e degli
argomenti più importanti che riguardano l'intero emisfero artico.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questo popolo, consiglio di vedere il film Atanarjuat, o
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anche , Atanarjuat il corridore (in inglese Atanarjuat the fast runner) basato su un'antica leggenda inuit
tramandata oralmente da tempo immemorabile. In tale leggenda, si narra di un inuit che riesce a sfuggire
ad un tentativo di omicidio correndo nudo tra la neve per poi tornare a vendicarsi. Il film, girato in lingua
inuit (con sottotitoli in varie lingue) è anche il primo film di un regista inuit (Zacharias Kunuk) che narra
del suo popolo, girato con lo scopo di insegnare ai moderni e giovani Inuit la loro cultura e la lingua
antica.
L'igloo è la tipica abitazione delle popolazioni Inuit (in eschimese vuol dire: casa), fatta di blocchi di neve,
generalmente a forma di cupola. Sembra impossibile che una casa di ghiaccio possa essere un rifugio
dove trovare calore, invece, essendo un ambiente ristretto, è abbastanza facile portarlo ad una
temperatura quasi estiva. Due persone e un piccolo fuoco sono sufficienti ad avere un'ambiente con una
temperatura fino a 17 gradi, anche se fuori la temperatura è - 40.
I blocchi di ghiaccio non si fondono, grazie alla capacità termica del ghiaccio e alla bassa temperatura
esterna. L'interno dell'igloo, foderato di pelli di renna, conteneva letti sempre fatti con pellicce di renna, e
il riscaldamento e l'illuminazione funzionavano con lampade alimentate con grasso di foca. Se volete provare l'esperienza romantica di dormire in un igloo, vi consigliamo di cercare nelle nostre
proposte di viaggio in Svizzera:
a Iglu-Dorf è possibile soggiornare in igloo romantici, igloo per famiglie e gruppi di amici, abbinando tante
appassionanti attività come escursioni nottrne con le rcchette di neve, cene a base di fondue, esperienze
wellness ghiacciate e bollenti.
Se invece volete visitare le terre degli Inuit, , cercate tra i pacchetti in Groenlandia:
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una regione di fiordi circondati da montagne imponenti ricche di ghiacciai e vallate selvagge.
Un’avventura con le slitte trainate dai cani attraverso le montagne e i fiordi, per raggiungere l’isolato
villaggio di Tinitequilaq, abitato dagli ultimi Inuit che vivono in completa autosufficienza nell’artico.
I cani, fedeli compagni che impariamo a conoscere, a curare e con i quali interagiamo nella nostra corsa
comune sui ghiacci della calotta. Un viaggio che, grazie alla sua particolare logistica con circuiti a "stella"
e pernotti sempre in caldi rifugi, è alla portata di tutti coloro che vogliano conoscere l'universo bianco
dell'inverno artico, le aurore boreali e una terra dove ogni confine consueto viene meno: tra la terra e il
mare, tra il giorno e la notte, aurore boreali, tra il ghiaccio e il cielo.
Oppure in Canada, per coloro che desiderano un incontro ravvicinato con la natura, abbinando itinerari
che offrono il massimo livello di sicurezza, a safari in motoslitta, totalmente equipaggiati di abbigliamento
termico, a soggiorni nel massimo confort dell'Ice Hotel, sulle tracce di Jack London.....
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Se state per intraprendere il vostro viaggio nel mondo Inuit, ecco il libro da leggere:
Angmagssalik - di Ottorino Tosti
Scritto come un racconto, il libro raccoglie le testimonianze dei suoi 4 viaggi in Ammassalik, descrivendo
sì i paesaggi incontaminati e per gran parte ancora inesplorati, ma soprattutto la cultura, le usanze, le
leggende e le condizioni di vita che nel corso degli anni hanno plasmato la popolazione di questa parte
remota del pianeta. Oltre Edizioni € 18,00
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Ultima modifica il Venerdì, 10 Gennaio 2014 09:23
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Etichettato sotto viaggi romantici, neve e ghiaccio, viaggi strani
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