Gli INUIT - Missio Ragazzi

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Gli INUIT - Missio Ragazzi
Gli INUIT: il popolo del lungo inverno (America del Nord)
Gli Inuit, cioè gli Eschimesi,
finalmente hanno un loro Paese,
Nanavut
Ma gli uomini dei ghiacci ci
avvertono: non chiamateci più
Eschimesi, perché questo termine
significa “mangiatori di carne
cruda” e fu dato in senso
dispregiativo dai vicini del sud!
Solo Inuit: cioè “uomini”, parola
usata sempre da loro per
indicare se stessi.
Hanno realizzato il loro sogno:
per la prima volta una
popolazione “indigena” torna in
possesso delle terre su cui vive da
millenni e 26 mila individui hanno una patria su un territorio grande due volte l’Italia, oltre il
sessantesimo parallelo, tra i ghiacci del Circolo polare artico.
Discendenti dai Mongoli che dalla Siberia migrarono verso ovest 12 mila anni fa, nomadi e
cacciatori, solo negli ultimi cinquanta anni hanno modificato il loro stile di vita, viaggiando
ancora in slitta, ma contemporaneamente “navigando” in internet.
Il PAESE DALLE LUNGHE OMBRE
Per secoli gli Inuit hanno vissuto di quello che cacciavano e pescavano. Un istinto, una passione:
l’inseguimento dei caribù, buoi muschiati, foche, hanno rappresentato per generazioni e
generazioni molto più di una ragione di sopravvivenza.
Vivevano felici nelle tende, negli igloo, mangiavano pesce e grasso di foca, crudi, scivolavano per
le gelide correnti dei fiumi in kayak, si riscaldavano bruciando muschio, incontravano solo foche e
orsi…
Poi il governo canadese, nell’ultimo mezzo secolo, li ha costretti alla sedentarietà costruendo
baracche, inserendo le motoslitte al posto delle slitte con i cani, la luce elettrica, la carne in
scatola: così si è disgregata la società degli Inuit tra depressione, malattie e alcolismo. La gente
sopravviveva senza far niente, aspettando solo gli aiuti in denaro dal governo.
Ora, con la nascita dello Stato, si è accesa la scintilla della speranza: finalmente esisteranno come
Nazione e cultura, i bambini impareranno due lingue e ascolteranno le antiche storie del loro
popolo, ma soprattutto potranno mostrare le loro tradizionali qualità, indispensabili per vivere:
una pazienza infinita, uno straordinario spirito di osservazione e una fantasia illimitata.