viaggio gastronomico e culturale

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viaggio gastronomico e culturale
IL MONDO IN CLASSE
I CIBI VIAGGIANO
Federica Pilia 2d Su Planu
LA PIZZA
EUROPA - Italia
Un pizzaiolo napoletano, Raffaele Esposito, e sua
moglie, prepararono la famosa pizza con pomodoro e
mozzarella
in onore della regina Margherita, moglie di Umberto
I re d'Italia. Su richiesta della regina margherita
prepararono tre pizze:
una con la mustinicola, una alla marinara e una pizza
con il pomodoro, la mozzarella e il basilico, pensando
al tricolore Italiano. Alla regina piacque
tremendamente quest'ultima ed il pizzaiolo per
questo motivo la chiamò con il nome della regina. Fu
d'allora che la pizza Margherita
si impose ovunque nel mondo
Farina - Italia
Olio - Spagna
Pomodoro - Messico
Mozzarella di Bufala Campania
MUFFIN
AMERICA - USA
Tanto tempo fa, nell'Inghilterra Vittoriana, i domestici
delle famiglie nobili erano soliti mangiare dei dolcetti
squisiti. Si narra che i cuochi delle varie famiglie
preparassero con il pane avanzato dal giorno prima, i
ritagli dei biscotti e le patate schiacciate delle piccole
palline che venivano fritte su una piastra, rendendo
l'impasto leggere e croccante. I poveri domestici non
riuscirono a nascondere questa squisitezza per molto
tempo e ben presto, per colpa di qualche padroncino
ficcanaso o di una padrona ossessionata dal controllo,
il piccolo segreto venne a galla
e tutti iniziarono a godere
di questa prelibatezza all'ora del tè.
Cioccolato - Sud
America
Banana - Africa
SUSHI
ASIA - Giappone
Fu soltanto intorno al 1820 che comparve ad Edo
(l'odierna Tokyo) la ricetta più vicina al sushi. Hanaya
Yohei fu il primo a servire sul suo banco bocconcini
di riso aromatizzati all'aceto con sopra fettine di
pesce crudo. Da allora la vendita del sushi per strada
diventò di uso diffuso. Una cosa curiosa era la tenda
bianca fissata alle bancarelle sulla quale i clienti si
pulivano le mani dopo aver consumato il sushi. Un
sistema infallibile per individuare il miglior
rivenditore era quello di guardare la tenda: più era
sporca, più il posto era frequentato e quindi,
probabilmente, migliore il sushi.
Salmone - Norvegia
Tonno - Concentrato in varie zone
Riso - Cina
Alga kombu - Giappone
Avocado - Sud America
OCEANIA - Australia
ZUPPA D'OSTRICHE
Ideale per avviare un buon pranzo nelle vostre
famiglie o, più semplicemente, per deliziare i
vostri palati .La zuppa d'ostriche è un tipico piatto
australiano di origine irlandesi. Preparata con
appetitosi ingredienti come sedano e cipolle che
contribuiscono a dare al piatto un sapore speciale,
la zuppa viene bollita nel brodo di pesce e può
trovare diverse varianti durante la preparazione.
Un condimento a base di succo di limone. Un
piatto semplice e speciale per chi ama le ostriche e
i sapori del mare, questa succulenta zuppa è
anche ideale per una cena tra amici oltre che in
famiglia.
Ostriche grosse - Cina
Cipolle - Asia centrale
Un peperone - Brasile
Pancetta - Italia
Pomodori - Messico
Sedano - Italia
COUS COUS
AFRICA - Marocco
La sua nascita si perde nella notte dei tempi e per
averne qualche notizia bisogna risalire agli
antichi Berberi abitanti delle montagne e delle
valli del Maghreb, già prima dell'invasione araba
del VII secolo dopo Cristo. Per preparare questa
specie di antenato del couscous, i berberi
utilizzavano soprattutto frumento, talvolta miglio
e orzo, da cui ricavavano una specie di semola che
impastavano con acqua o latte. Ottenevano così
delle rudimentali pappe a cui davano il nome di
kskso, o kuski
Può essere:
di pesce
di carne
vegetariano
IL MONDO IN TAVOLA
i cibi viaggiano… Olanda
Alessandro Ledda, Giorgio Curreli,
Giovanni Curreli, Matteo Aldorisio (2D)
LA SNERT
La Snert è una zuppa molto
densa di piselli secchi, la cui
ricetta originale olandese, pare
risalire al XVII secolo. Contiene
patate, porri, prezzemolo e vari
tagli di maiale (lardo, piedini,
cotica, pancetta fresca, bacon,
pancetta affumicata) o kielbasa
(salsiccia affumicata).
Si serve in genere con pane di
segale: roggebrood e burro."
Ingredienti:
200 gr piselli verdi spezzati biologici
100 gr sedano rapa
2 carote
1/2 cipolla ( rossa di Tropea)
2 patate
250 gr pancetta (con la cotica )affumicata
sale facoltativo *
radice o steli di prezzemolo senza foglie
SNERT, LA PREPARAZIONE
Mettete in una pentola a cuocere la pancetta
affumicata con acqua quanto basta per coprirla.
Lasciate cuocere alcuni minuti da quando inizia a
bollire, scolate e lavate la pancetta cosi togliete il
sale in eccesso e anche la zuppa verra piu' chiara,
non dovete togliere la schiuma.
Nel frattempo lavate e mondate la cipolla, le carote,il
sedano, le patate e il prezzemolo. Tagliate tutto o
cubetti e mettete nella pentola con la pancetta a
pezzi interi. Se usate la radice di prezzemolo questa
si pulisce come le carote e si fa cuocere intera o a
cubetti se invece usate la parte verde del prezzemolo
togliete le foglie e sminuzzate il prezzemolo .
Aggiungete i piselli secchi e coprite di acqua .
Lasciate cuocere fino quando i piselli sono cotti, la
Snert deve essere una zuppa grossa, nelle ricette
olandesi si dice che la zuppa è pronta quando il
cucchiaio sta in verticale nella pentola , da solo.
La Snert si deve lasciare raffreddare e poi riscaldare
e servire il giorno dopo .
L’INGREDIENTE PRINCIPALE: IL PISELLO
Il pisello è un legume sulla cui origine non si hanno notizie precise,
probabilmente proviene dall'Asia centrale e venne diffuso in Europa a
opera degli arii. Il pisello (Pisum sativum) è una pianta della famiglia
delle Leguminose, con radice poco profonda e stelo che può
raggiungere i due metri di lunghezza. Il frutto è un baccello verde o
giallo che contiene fino a una dozzina di semi.
Esistono diverse varietà di pisello, con caratteristiche diverse. Ad
esempio la varietà macrocarpon, conosciuto anche come taccola, di cui
si mangia anche il baccello, in quanto i semi rimangono allo stato
embrionale. Un'altra varietà è la roveja o il pisello dei campi, che
produce un baccello viola-scuro con piselli verdi. Questa stessa
caratteristica si trova anche nel kapucijner, una varietà di piselli
olandesi. Una volta seccati i piselli diventano di color marrone.
LO STAMPPOT
Lo stamppot è un piatto
tradizionale della cucina
olandese a base di patate
schiacciate e verdure. Le
verdure utilizzate
tradizionalmente sono crauti,
indivia, cavolo, oppure carote
e cipolla (quest'ultima
combinazione si chiama
hutspot). Lo stamppot viene
servito di solito con salsiccia
affumicata o carne stufata.
STAMPPOT: INGREDIENTI
1 kg patate,
1 kg cavolo verde arricciato tagliato fine,
burro, latte, pepe, sale,
salsiccia affumicata,
bacon affumicato.
LA PREPARAZIONE DELLO
STAMPPOT
lo stamppot viene preparato facendo bollire
separatamente le patate e le verdure. Poi si
aggiungono le patate alla stessa pentola delle
verdure e si schiaccia tutto, patate e verdure.
Alcuni aggiungono una salsa di mele per
esaltare il sapore e/o addolcire il composto.
La carne aggiunta al piatto di solito è una
salsiccia affumicata (rookworst).
L’INGREDIENTE PRINCIPALE: LA PATATA
In Europa le patate arrivarono solo nella metà del Cinquecento, vennero però considerate come un
alimento malsano e apostrofate come cibo "capace di provocare effetti allucinogeni e di dare alle
streghe il potere di volare".
Forse non tutti sanno che la patata, gustoso tubero dalle notevoli proprietà nutritive, ha delle origini
antichissime. Originaria dell'America centrale e meridionale, in particolare di Perù e Cile, dove
vivevano popolazioni particolarmente abili nelle coltivazioni d'alta quota, che sfruttavano i
terrazzamenti
e
la
possibilità
d'irrigazione.
Si pensa che la patata sia uno dei prodotti scoperti e portati in Europa da Cristoforo Colombo ma
egli si imbatté unicamente nella "patata americana", in verità furono gli scambi commerciali avviati
dai "conquistadores" a portare la patata prima dalla zona andina in Messico e poi nell'area
dell'America Settentrionale che ora è denominata Virginia.
Esistono quattro tipi di patata che si trovano normalmente in commercio:
• Patate a pasta gialla, dalla polpa compatta, derivano il loro colore dalla presenza di caroteni. Sono
impiegate per le patatine fritte, ma sono adatte anche per le insalate e le cotture in forno.
• Patate a pasta bianca, dalla polpa farinosa che si spappola durante la cottura. Sono adatte ad
essere schiacciate, per esempio nel purè, nelle crocchette o negli gnocchi.
• Patate novelle, caratteristiche per la buccia sottile, vengono raccolte quando la maturazione non è
completa.
• Patate a buccia rossa e pasta gialla, caratterizzate dalla polpa soda.
ARINGHE SOTTO SALE
Le Hollandse Nieuwe, aringhe
sotto sale, sono le prime aringhe
di stagione pronte per essere
consumate. Le aringhe possono
recare il marchio Hollands
soltanto se contengono una
determinata quantità di grassi e
se vengono preparate secondo il
tradizionale metodo olandese,
ovvero pulite, diliscate e salate.
Ogni anno la consumazione
dell’aringa comincia verso la fine di maggio e l’inizio di giugno
L’ARINGA
Il pesce rappresenta uno dei principali elementi della gastronomia locale: trota, salmone, anguille o ostriche. Il
vero sovrano storico della cucina olandese è però la aringa. Servita in tutti i modi possibili, affumicata, marinata
o addirittura cruda. Questo pesce dai sapori forti (in lingua locale 'haring') è parte della quotidianità, esiste
persino un proverbio che recita “Haring in't land, dokter aan de kant” (l'aringa intorno, toglie il medico dintorno). Trovate i piatti a base di aringa un pò dappertutto, nelle bancarelle di Amsterdam, nei ristoranti (servite nei toast
e accompagnate da una fresca birra), nelle cucine casalinghe, dove si gustano fresche da maggio a giugno.
Importante il giorno in cui le prime aringhe dell'anno arrivano nei mercati: ai primi di maggio la flotta dei
pescherecci si dirige verso il mare per la pesca, mentre nei porti si iniziano ad organizzare le festività. Secondo
la tradizione, le imbarcazioni fanno a gara per tornare in porto, essendo la prima raccolta di pesca fatta in onore
della regina. Il prodotto pescato viene quindi venduto per le strade attraverso dei piccoli variopinti carretti, e
quindi mangiato, crudo o affumicato; i ristoranti incominciano a tirare fuori i propri segnali indicanti l'apertura
della stagione dell'aringa...pronta in pentola!
La storia dell'aringa in Olanda ha origini ben più antiche. Testimonianze raccontano che, nelle regioni della
Scandinavia, l'aringa veniva già mangiata nel 3000 a.C. Nonostante gli scozzesi crearono la prima azienda di
commercializzazione di questo pesce nel VII secolo, gli olandesi diventarono i loro primi clienti.
Il commercio delle aringhe in Olanda incominciò nel XIV secolo, quando il pescatore Willem Bueckelszoon
(anche conosciuto come William Buckels), inventò il processo di essiccazione e affumicatura, permettendo lo
sviluppo di nuove industrie di preparazione e conservazione di questo pesce.
L’INGREDIENTE: IL SALE
L’uso del sale ha origini antichissime: 10.000 anni fa, nel Neolitico, con la nascita
dell’agricoltura si modificò profondamente lo stile di vita dell’uomo. Il cambiamento nell’alimentazione che derivò dall’ampio consumo di cereali coltivati (poveri di sale), ma soprattutto la necessità di conservare a lungo, mediante salatura, le derrate alimentari
deperibili (carne e pesce), rese necessario il diffuso utilizzo del Cloruro di Sodio.
E, dunque, nel Neolitico che il sale entrò a far parte dell’alimentazione umana principalmente come conservante. Solo in epoche successive, infatti, si determinò
quel cambiamento del “gusto” che lo rese indispensabile come “sapore” e lo introdusse nella preparazione e nella cottura dei cibi. Successivamente comparve un
metodo di produzione più intensivo: quello delle grandi saline ad evaporazione
solare. L’acqua marina, raccolta in grandi vasche artificiali disposte in prossimità dei litorali, evaporava naturalmente permettendo così la concentrazione del cloruro di
sodio. Estese saline di questo tipo sono note presso le popolazioni italiche, ma
furono sicuramente i Romani a fare della produzione del sale una vera e propria
industria di cui detenevano il monopolio. Tale industria era strettamente legata a
quella delle conserve salate di pesce, tra le quali eccelleva il garum.
POFFERTJES
Le Poffertjes sono un
tradizionale snack
olandese simili a delle
crepes ma più piccole,
spesse e più dolci. Le
Poffertjes sono servite di
solito con burro e
zucchero, e sono le
preferite dei bambini. Tutti
i mercati all’aperto e le fiere vendono questa
specialità.
POFFERTJES: INGREDIENTI
-200 g di farina 00,
-400 ml di latte tiepido,
-1 uovo,
-1 cucchiaino di lievito,
-1/2 cucchiaino di sale,
-80/90 g di zucchero,
-50 g di burro fuso,
POFFERTJES: PREPARAZIONE
In una ciotola setacciate la farina, il lievito e il sale e aggiungetevi il
latte all' interno del quale avrete fatto sciogliere lo zucchero.
Continuando a mescolare aggiungete il burro fuso e l' uovo.
Otterrete una pastella di media densità che farete riposare per 15".
Nel frattempo riscaldare la piastra per le crepes e una volta ben
calda riducete al minimo il fuoco.
Sistemate sopra la piastra una formina a vostra scelta ben
imburrata (ovviamente in acciaio).
Versate all' interno un po di pastella e coprite con un piccolo
coperchio.
Una volta che il composto è denso, togliete lo stampo e girate
delicatamente la vostra mini crepes!
Una volta ben cotti e raffreddati, spolverate con lo zucchero a velo,
o se siete dei golosoni, aggiungete nutella e granella di nocciole!
L’INGREDIENTE: LO ZUCCHERO
L'uso dello zucchero rimase sconosciuto in Europa fino al Medioevo. Nel mondo
greco-romano si utilizzava il miele come dolcificante, anche se in oriente era
nota da tempo una sostanza dolce ricavata seccando al sole una particolare
specie di canna. Gli Arabi, attraverso le loro conquiste, scoprirono e
successivamente diffusero l'impiego del dolce 'sale indiano'. In Italia venne
importato dai mercanti veneziani nel 1300, ma il costo particolarmente
elevato, dovuto ad un metodo di estrazione lungo e laborioso, ne limitò
l'uso alle preparazioni medicinali. La richiesta subì un forte incremento verso
la fine del Cinquecento quando, in seguito alla scoperta del Nuovo Mondo, si
diffuse in Europa l'uso delle bevande nervine (the, caffè). Il monopolio della
produzione fu tenuto a lungo dalla Repubblica di Venezia, poi il fulcro del
mercato si spostò nell'America centrale, ove la coltivazione della canna dette
risultati eccezionali.
La scoperta del Nuovo Mondo segna una svolta nella storia dello zucchero.
Nel 1493 Cristoforo Colombo porta a Santo Domingo delle piante di canna da
zucchero provenienti dalle Canarie.
Tutti i nuovi paesi scoperti e colonizzati nel corso del XVI secolo e all’inizio del XVII si ricoprono di piantagioni di canna.
La Paella!!!
Luogo d'origine
Spagna
Diffusione
Penisola Iberica, Mar Mediterraneo,
America Meridionale
Zona di produzione
Valencia
Dettagli
Categoria
primo piatto
Ingredienti principali
Riso, Zafferano, Carne o Frutti di mare
Varianti
Biryani, Risotto, Arroz con pollo, Arroz
con costra
LA RICETTA!!!
La ricetta della Paella alla Valenciana, resa standard in
quanto considerato un piatto tradizionale della cultura
valenciana, prevede riso, e la rosolatura di carne
marinata, verdure verdi, aglio, pomodori e fagioli, ai
quali si aggiungono lumache, brodo e spezie, come
paprica, zafferano e rosmarino.
VARIANTI DELLA PAELLA
La variante più comune della paella è la Paella de Marisco ((ES) marisco:
molluschi), ovvero ai frutti di mare, diffusasi dalle coste mediterranee, che
sostituisce la carne con crostacei o molluschi, come cozze, scampi e seppie.
Altre varianti, pur mantenendo gli ingredienti base come riso e zafferano,
mescolano frutti di mare e carne assieme.
INGREDIENTI
Il riso: origine asiatica
la rosolatura di carne marinata: pollo
verdure: carote( Asia e Nord Africa) peperone ( Americhe )
Aglio: origine asiatica
Pomodori: America (Sud-Centro-Nord)
Fagioli: America Centrale
ai quali si aggiungono:
lumache: origine sconosciuta
brodo : origine sconosciuta
spezie, come:
paprica: Il peperone, che appartiene alla famiglia delle Solanaceae, fu
introdotto in Europa dagli ungheresi, che lo importarono dai Turchi, che a
loro volta lo avevano preso in India (sebbene l'origine della pianta sia
americana).
zafferano : Asia Minore, coltivata In Italia le colture più estese si trovano
nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna
Rosmarino: Originario dell'Europa, Asia e Africa
PRODOTTO DA
CLAUDIA ATZENI
2^D
Che cosa è?
Da quali alimenti è
composto?
Altre varietà di
kebab
Che cosa è?
Il kebab è un piatto, a base di carne, tipico della cucina
turca, divenuto popolare in tutto il mondo grazie alle
immigrazioni provenienti dal Medio Oriente.
Il kebab più conosciuto è il doner kebab che significa “kebab che gira” in riferimento allo spiedo in cui gira la carne quando cuoce.
L'espressione kebab è essenzialmente di origine persiana: la
tradizione araba vuole che il piatto sia stato inventato nel
medioevo da soldati persiani che usavano le loro spade per
grigliare la carne sul fuoco in campo aperto.
Da quali alimenti è composto?
carne (solitamente di agnello, di manzo o di pollo, più
economico, mai di maiale, in quanto carne vietata
dall'Islam)
pane arabo (o piadina)
Verdura mista (insalata, cipolle, pomodori, carote,
radicchio..)
Salse miste le più tradizionali sono la harissa piccante,
l'hummus a base di ceci e tahini (pasta di sesamo) e
il tzatziki fatto con yogurt e aglio
Altre varietà di kebab
Esistono tantissime varietà di
kebab, ma le più conosciute
sono:
la pizza kebab, il cui impasto
è arricchito dall’aggiunta della carne.
l'Adana kebabı, più piccante,
condito con
abbondante peperoncino
rosso.
l'Urfa kebabı, riccamente
speziato.
Polpettine di riso cotto trattato con aceto di riso,
zucchero e sale, con una guarnizione o ripieno
generalmente di pesce. È forse il piatto giapponese
più noto. Spesso viene aggiunta anche la salsa di
soia per insaporirli.
Specie di formaggio derivante dalla soia. Ha un
sapore neutro che non interferisce con il cibo a cui si
accompagna.
Zuppa con carne, spaghetti di grano,
uova e alghe crude. Tutti vengono serviti
in brodo ed è buona norma sorbirli in
maniera rumorosa per dimostrare
gradimento. I Ramen sono spaghetti
cinesi all'uovo e oltre che in brodo si
servono asciutti conditi con verdure.
Piccole fettine di carne,
tipicamente suina e bovina,
cotte su una griglia direttamente
al tavolo.
È un dolce giapponese
che è stato popolare
per molti decenni. È
composto da cubetti di
gelatina agar, una
gelatina bianco
traslucido a base di
alghe rosse e alghe.
L'agar si scioglie con
l'acqua per rendere la
gelatina. Viene servita
in una ciotola con pasta
dolce di fagioli azuki o
anko, piselli lessati, e
una varietà di frutta
come fette di pesca e
pezzi di ananas e ciliege
Viene preparato in una scodella con una base di
riso, uovo e tonkatsu cioè pezzi di cotoletta di
maiale panata e fritta
Come il katsudon ma con il tempura al posto
della carne.
takoyaki
FINE