Navigare a vista o tracciare la rotta?

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Navigare a vista o tracciare la rotta?
Navigare a vista o tracciare la rotta?
Strategia e piano d’azione, attrezzi utili per l’azienda
Tutto cambia. A nche il mondo dell’az ienda.
Pe r stare al passo coi tempi, oggi l’azienda de ve sape rsi adattare alle richieste che provengono
sia dall’ambiente inte rno che da quello este rno.
L’azie nda, pe r cre sce re e d esse re competitiva, de ve orie nt a rsi sulla qua lit à . E si fa strada
una nuova filosofia gestionale, il comakership, che nasce dal bisogno di ge stire con cura e
attenzione sia i rapporti con i clienti sia quelli coi fornitori, e di sape rli integrare in un proce sso
globale .
Questo vuol dire se lezionare i fornitori pe r garantirsi un approvvigionamento di mate rie prime
di qualità pe r ottene re , alla fine de l processo produttivo, prodotti finiti anch’essi di qualità che
pe rme ttono alla stessa azienda, e a tutto il sistema integrato, di cre sce re e raggiunge re
obie ttivi sempre più importanti.
Ma ogni obie ttivo pe r diventare un risultato, ha bisogno di st ra te gia e pia nif ica zione .
Chi vuole scalare una montagna pensa prima a stabilire il pe rcorso, organizzarlo in tappe e
de cide quali sono gli attrezzi utili (corde , scarponi, piccozze , ramponi) pe r pote r raggiunge re la
cima.
Quasi nulla è lasciato al caso, be nsì frutto di un proge tto e di una strategia ben definita. Così
come lo scalatore , anche l’azienda pe r raggiunge re la sua ve tta (risultati attesi) de ve
pre disporre una strate gia, cioè de ve studiare tutti i fenomeni che potrebbe ro influire
ne ll’attività azie ndale e , su questi, pianificare il modo di realizzare gli obie ttivi fissati.
Questo processo si sviluppa in 3 fasi fondamentali:
1. pianificazione: è la fase di ste sura de l piano industriale, con cui il manage r fissa gli
obie ttivi da raggiunge re , il modo pe r raggiunge rli, le fonti utilizzabili dall’impresa e le
sine rgie inte rne ed este rne da creare e sfruttare
2. realizzazione: è la fase ope rativa del piano
3. controllo: alla fine è ne cessario ripe rcorre re al contrario la strada fatta pe r rile vare
e ventuali e rrori, ve rificare se tutto è andato se condo il piano, trarre indicazioni utili pe r
il futuro
C i sono degli e lementi distintivi in un buon piano d’azione ; infatti, esso de ve esse re:
 s tra te gico: de ve contene re la strate gia studiata dall’azienda
 q uan titativo : de ve esprime re in te rm ini monetari gli e lementi strate gici pe r
consentire un più efficace e rapido controllo
 f les sibile : de ve pote r esse re modificato rapidamente pe r adattarlo all’e voluzione
de ll’ambiente , sia inte rno che este rno
 g loba le : de ve conside rare l’azienda come un unico organismo
Il nostro lavoro in Agape è que llo di a iu ta re le pe rsone a ragg iu nge re risu lta ti che sono
im portanti pe r loro. Pe r questo utilizziamo la consulenza e la formazione.
I nostri consulenti possono aiutare manage r e imprenditori a migliorare la gestione della
propria azie nda. Ad esempio, il consulente può analizzare l’organizzazione , redige re
organigrammi, pianificare il pe rcorso di sviluppo aziendale , trovare soluzioni pe r semplificare i
processi di lavoro, m isurare l’efficacia e l’efficienza gestionale, individuare nuove opportunità
ne i mercati.
Fissare un p rimo in con tro g ra tuito con un nostro consule nte è la manie ra più semplice pe r
ve rificare in che modo e su quali tem i si può rice ve re aiu to nella gu ida de lla p ro p ria az ien da.
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Luca Sechi