L`armonica d`argento - trentinograndeguerra.it
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L'armonica d'argento La Grande Guerra vista con gli occhi di un ragazzo Reading teatrale con accompagnamento corale Testi e voce narrante MAURO NERI Coro CROZ CORONA diretto da Renzo Toniolli prodotto dalla Federazione Cori del Trentino produttori esecutivi il Coro Croz Corona e Mauro Neri ROVERETO, Teatro Zandonai - venerdì 27 novembre 2015 - h. 20.45 Quando scoppia una guerra, e per di più mondiale, cosa volete che ne sappia, la gente di un paesino sperduto tra le montagne? All’improvviso piombano camion carichi di truppe in divisa, cannoni, bombe e tenenti freschi di accademia che sbraitano ordini in tedesco e alla fine non ci capisce più nulla nessuno. Quando una guerra mondiale ti scoppia in cortile, la gente se ne accorge perché è obbligata a lasciare le proprie case, ad abbandonare le proprie cose e a trasferirsi lontano… Tutti sfollati, a eccezione del piccolo Angelo, che era al pascolo su, alle Millegrobbe e a Campolongo, in Italia, da solo e con le capre di famiglia. Comincia così la storia dell’Armonica d’argento, la Grande Guerra vista con gli occhi di un ragazzo. dal libro «L’armonica d’argento» di Mauro Neri, ed. Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma - 2014 L'armonica d'argento è un racconto che, partendo da una solida documentazione storica arricchita da ricordi personali e da una fantasia verosimigliante, ci racconta la Prima Guerra Mondiale, anno dopo anno, vista attraverso gli occhi e il cuore del giovane Angelo Nicolussi Moz, di Luserna: il bombardamento ad opera degli italiani di Forte Campo di Luserna, da tutti chiamato Padreterno; il conflitto di coscienza dei sacerdoti chiamati a combattere con il Vangelo e l'aspersorio in mano; l'esecuzione di Cesare Battisti nella fossa del castello del Buonconsiglio a Trento; il dramma dei profughi in una delle molte "città di legno" sparse nell'immenso impero austro-ungarico; il rientro nella Trento liberata, a contatto con nuove realtà e con un futuro incerto...). Tutto il racconto è accompagnato dalla colonna sonora suonata da un'armonica Bushmann dal guscio d'argento, che sarà fedele compagna del piccolo Angelo per tutta la durata della guerra. Perché proprio un'armonica? Forse perché è lo strumento ad ampio spettro espressivo e musicale che può esser portato in tasca o ficcato nello zaino senza problemi e, quindi, che può accompagnare i famosi "canti di trincea", da cui poi nacquero i numerosi canti tradizionali cantati dai cori di montagna; può esser suonata "a orecchio" da chiunque abbia la pazienza di imparare le sette note soffiando nei fori nel piccolo strumento; può essere nascosta facilmente e uscire all'improvviso quando serve... L'armonica d'argento del giovane Angelo è l'ancora di salvezza che lo mantiene collegato ai suoi ricordi, ai suoi cari, ai suoi amici; è la ciambella che consente al ragazzo di non annegare e di non impazzire; è il pegno di amicizia che lo aiuta a solcare le onde di quell'enorme diluvio e di riportarlo, alla fine, nella sua piccola Luserna per riannodare i fili della sua esistenza. Il racconto L'armonica d'argento ha ispirato all'Autore i testi di sei canzoni per coro di montagna, che saranno eseguite dal Coro Croz Corona, diretto dal Maestro Renzo Toniolli, che dal 2000 a oggi ha inserito nel proprio repertorio una trentina di canzoni con testi di Mauro Neri. Ecco allora che la serata di parole e canti L'armonica d'argento offre la possibilità di ripercorrere, in sintesi, questi tre lustri di canzoni per coro di montagna nuove e originali, che sanno abilmente mescolare il sapore della tradizione coi suoni e le parole dell'innovazione e della contemporaneità. Programma della serata: PRIMO TEMPO: LEGGENDE E STORIE TRENTINE testi di Mauro Neri, canta il Coro Croz Corona diretto dal M.Renzo Toniolli Leggende dalle valli trentine - Ninna Nanna Marmolèda (melodia di Giuseppe Solera; arm. Mario Lanaro) - La Regina Tresenga (melodia di Giorgio Moroder; arm. Mario Lanaro) - Il Fantasma (melodia di Armando Franceschini) Rusticus, don Guetti e la nascita della Cooperazione - Il regalo di Natale (melodia di Giuseppe Solera; arm. Mario Lanaro) - La polenta (melodia di Giorgio Moroder; arm. di Riccardo Giavina) Andreas Barbón (dedicato al ribelle tirolese Andreas Hofer) - La luna al Passo del Balìn (musica di Andrea Chini) - Porta Giulia (musica di Mario Lanaro) INTERMEZZO: PAROLE E MUSICHE PER LE FIABE testi di Mauro Neri, canta il Minicoro di Rovereto diretto dal M. Gianpaolo Daicampi - Dino Lavinio ha mal di denti (musica di Lodovico Saccol) - Le marionette di Casa Depero (musica di Lodovico Saccol) SECONDO TEMPO: L'ARMONICA D'ARGENTO testi di Mauro Neri, canta il Coro Croz Corona diretto dal M.Renzo Toniolli - L’armonica d’argento (musica di Riccardo Giavina; all'armonica Giuseppe Solera) - Ego te absolvo (musica di Andrea Chini) - Padreterno (musica di Mario Lanaro) - Nemico, fratello (melodia di Giuseppe Solera; arm. di Enrico Miaroma) - Il mio Gesù Bambino (musica di Lodovico Saccol) - La trincea in fondo al cuore (musica di Armando Franceschini) L'armonica d’argento (parole M.Neri, musica Riccardo Giavina) 1914. Rispetto agli altri italiani, i trentini sono entrati in guerra un anno prima, spediti al fronte della Galizia dall’impero austro-ungarico di cui facevano parte. E lassù, nelle immense pianure polacche e ucraine, si consuma un doppio dramma ancor più terribile della guerra: essere massacrati dai cosacchi inferociti per esser poi dimenticati per quasi cent’anni dai propri figli, dai propri fratelli. È il suono di un’armonica d’argento a richiamare la nostra Memoria a essere attenta, inclusiva e generosa. Padreterno (parole M.Neri, musica Mario Lanaro) 1915. L’Italia entra in guerra contro l’impero asburgico e da subito comincia il bombardamento sul fronte del Trentino meridionale: è il caso del primo bombardamento italiano – durato quattro giorni interi – che fece cadere circa cinquemila bombe sul Forte Campo di Luserna, che per l’imponenza del manufatto veniva soprannominato il Padreterno. Nemico, fratello (parole M.Neri, melodia Giuseppe Solera; arm. Enrico Miaroma) 1916. L’entrata in guerra del Regno d’Italia, avvenuto nell’estate del 1915, fa scoppiare anche un terribile conflitto di coscienza in molti trentini. Alcuni di loro infatti – che la storia chiamerà “irredentisti” – hanno scelto l’altra parte, trovandosi così a combattere a fianco degli italiani contro i propri fratelli trentini. Nemici, fratelli! Tra costoro ricordiamo Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi, arrestati dagli austriaci, processati e infine giustiziati nel luglio del 1916. Il mio Gesù Bambino (parole M.Neri, musica Lodovico Saccol) 1917. Decine di migliaia di trentini – donne anche incinte, bambini frastornati e anziani confusi – sono allontanati dalle zone del fronte, trasferiti nelle aree centrali dell’impero e rinchiusi in numerosi lager spesso fatiscenti: sono le famose “città di legno” dell’Austria, della Moldavia, della Boemia... Eppure nei Barackenlager nascono delle gemme, fioriscono esempi di resistenza e di solidarietà che contribuiscono a creare una parvenza di normalità. Ego te absolvo (parole M.Neri, musica Andrea Chini) 1914. La guerra è anche l’epoca dei conflitti di coscienza di tanti cappellani militari (Feldkurat per gli austriaci) che si trovano ad accudire lo spiriti e le ansie di “pecorelle” veramente smarrite, nel senso che spesso hanno perso il ben dell’intelletto e della ragione e che si trovano a dover combattere controvoglia e in condizioni disumane... Ma chi consola il prete? Chi ha una buona parola per lenire il suo dramma e la sua solitudine? Chi lo assolve dai peccati della disperazione, dei dubbi, dei rimpianti e dell’ira? La trincea in fondo al cuore (parole M.Neri, musica Armando Franceschini) 1918. Si ritorna a casa e si riprende finalmente a vivere, a ricostruire, a riannodare i fili delle famiglie e delle comunità. Bisogna fare i conti con una vita che piano piano riprende a consumarsi nella quotidianità, anche se il cuore, i ricordi e gli occhi sono sempre fermi sull’immagine della trincea con le urla dell’attacco, con gli scoppi delle granate, con le nuvole di gas velenosi che ti sfiorano beffarde, col gelo che frusta i muscoli, con gli amici che ti muoiono accanto, coi pianti dei diserto e le preghiere dei cappellani... Ma quando finirà veramente, questa guerra? Quando tutto il male vissuto diventerà solo ricordo? Il tempo e il ritmo lo detta il suono triste e allegro di un’armonica: l’armonica d’argento.