Casi pratici e soluzioni problematiche

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Casi pratici e soluzioni problematiche
S.A.F.
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE
La legge antiriciclaggio per collaboratori ed i dipendenti dei Dottori
Commercialisti ed Esperti Contabili
CASI PRATICI E SOLUZIONI PROBLEMATICHE
Relatore:
Antonio Fortarezza Dottore Commercialista
Commissione Antiriciclaggio ODCEC Milano
Convegno 04 Febbraio 2010 - Milano - Sala convegni – Corso Europa, 11 Milano
La legge antiriciclaggio impone particolari obblighi o
INTRODUZIONE
specifiche responsabilità ai collaboratori e
dipendenti degli studi professionali?
Quali sono gli obblighi dei professionisti con
riferimento alla normativa antiriciclaggio?
Perché i collaboratori e i dipendenti degli studi
professionali sono coinvolti nella disciplina
antiriciclaggio?
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Questi sono gli obblighi dei professionisti
Le disposizioni relative alla normativa antiriciclaggio di cui al D.Lgs. 231/2007 definiscono
diversi obblighi in capo ai destinatari di tale norma.
In particolare si evidenziano i seguenti obblighi:
Formazione del personale – Art. 54
Adeguata verifica – Art. 16 – Art. 18
Registrazione – Art. 36
Segnalazione – Art. 41
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COLLABORAZIONE ATTIVA DEL PROFESSIONISTA DESTINATARIO DEGLI
OBBLIGHI IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO
•
La collaborazione attiva richiesta dalla norma al professionista e quindi la
corretta applicazione della normativa antiriciclaggio è evidentemente una
funzione pubblica complessa, articolata ed estremamente delicata, funzione
che
necessariamente
richiede
una
adeguata
condivisione
delle
varie
problematiche all’interno degli studi professionali e che presuppone il
necessario formarsi di una cultura sull’argomento che deve essere
sviluppata e trasfusa ai collaboratori e ai dipendenti.
CONDIVISIONE DELLE
PROBLEMATICHE CON
I DIPENDENTI E
COLLABORATORI
Primo aspetto pratico
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L’adeguata verifica del cliente:
‰ Le disposizioni di cui al D.Lgs. 231/2007 segnano una svolta
comportamentale nei confronti dei clienti, introducendo il concetto
“conosci il tuo cliente”.
Si passa dall’obbligo di identificazione (know your
customer) che si realizzava attraverso la semplice acquisizione di
dati anagrafici, all’obbligo di ADEGUATA VERIFICA DELLA
CLIENTELA (customer due diligence)
‰ I professionisti nello svolgimento della propria attività professionale sono
tenuti (obbligati) a conoscere compiutamente il proprio cliente ed il
contesto in cui il rapporto, l’operazione o la prestazione si inserisce e
viene richiesta
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L’adeguata verifica del cliente:
• Gli obblighi di adeguata verifica della clientela imposti dalla
normativa antiriciclaggio consistono nello svolgimento delle seguenti
attività:
‰ a) identificare il cliente e verificarne l'identità sulla base di
documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e
indipendente;
‰ b) identificare l'eventuale titolare effettivo e verificarne
l'identità;
‰ c) ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista del
rapporto continuativo o della prestazione professionale;
‰ d) svolgere un controllo costante nel corso del rapporto continuativo
o della prestazione professionale.
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L’adeguata verifica del cliente:
Nello studio professionale chi deve fare l’adeguata verifica?
‰ Sicuramente il professionista che eroga la prestazione al cliente, come definito
nell’Art. 12, ma anche i collaboratori ed i dipendenti dello stesso.
‰ L’Art. 19, infatti, prevedere la possibilità al professionista di delegare
esplicitamente in forma scritta anche un collaboratore ovvero un dipendente
a svolgere tali mansioni.
‰ In merito, si precisa come il professionista possa delegare ad un collaboratore
o un dipendente l’attività di adeguata verifica della clientela, ma come tale
delega non comporti alcuna responsabilità in capo al collaboratore o
dipendente per lo svolgimento di tale adempimento che deve essere
svolto con la massima diligenza al pari di tutte le altre attività
eseguite per il professionista.
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Formazione del personale
•
Il professionista ha una serie di obblighi previsti dalla legge finalizzati a dare
applicazione alla normativa e a rendere riconoscibile da parte dei collaboratori
e dipendenti degli studi professionali attività potenzialmente connesse con il
riciclaggio e con il finanziamento del terrorismo
LE ATTIVITA’ POTENZIALMENTE
CONNESSE CON IL
RICICLAGGIO E
IL FINANZIAMENTO
DEL TERRORISMO
DEVONO ESSERE
RICONOSCIUTE
Secondo aspetto pratico
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Cosa dice la legge sull’obbligo formativo del professionista?
III DIRETTIVA
DIRETTIVA 2005/60/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 26 ottobre 2005
Articolo 35
1. Gli Stati membri impongono agli enti e alle persone soggetti alla presente direttiva di
adottare misure adeguate affinché il personale interessato sia a conoscenza delle
disposizioni adottate sulla base della presente direttiva.
Dette misure comprendono la partecipazione del personale addetto a specifici
programmi di formazione per aiutarli a riconoscere le attività che potrebbero
essere connesse al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo e per istruirli sul
modo di procedere in tali casi.
Quando una delle persone fisiche di cui all'articolo 2, paragrafo 1, punto 3), svolge la propria
attività professionale quale dipendente di una persona giuridica, gli obblighi previsti nella
presente sezione si applicano a detta persona giuridica anziché alla persona fisica.
2. Gli Stati membri assicurano che gli enti e le persone soggetti alla presente direttiva
possano accedere a informazioni aggiornate sulle prassi seguite dai riciclatori e
dai finanziatori del terrorismo e sugli indizi che consentono di riconoscere
operazioni sospette.
3. Gli Stati membri assicurano che, ogni qualvolta ciò sia praticabile, venga garantito un
riscontro tempestivo sull'efficacia delle segnalazioni di casi sospetti di riciclaggio o di
finanziamento del terrorismo e sul seguito dato a tali segnalazioni.
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Cosa dice la legge sull’obbligo formativo del professionista?
Art. 54 del D.Lgs. 231/2007 Formazione del personale
1. I destinatari degli obblighi e gli ordini professionali adottano misure di adeguata
formazione del personale e dei collaboratori al fine della corretta applicazione delle
disposizioni del presente decreto.
Le modalità attuative delle suddette misure sono individuate dagli ordini
professionali.
2. Le misure di cui al comma 1 comprendono programmi di formazione
finalizzati a riconoscere attività potenzialmente connesse al riciclaggio o
al finanziamento del terrorismo.
3. Le autorità competenti, in particolare la UIF, la Guardia di finanza e la DIA,
forniscono indicazioni aggiornate circa le prassi seguite dai riciclatori e
dai finanziatori del terrorismo.
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Cosa vuol dire segnalazione di operazione sospetta?
‰ I professionisti e gli altri destinatari della norma devono inviare alla
UIF, una segnalazione di operazione sospetta quando sanno,
sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano
in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o
di finanziamento del terrorismo. Il sospetto è desunto dalle
caratteristiche, entità, natura dell’operazione o da qualsivoglia altra
circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto
conto anche della capacità economica e dell’attività svolta dal soggetto
cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei segnalanti,
acquisiti nell’ambito dell’attività svolta ovvero a seguito del
conferimento di un incarico.
‰ Al fine di agevolare l’individuazione delle operazioni sospette, su
proposta della UIF sono emanati e periodicamente aggiornati
indicatori di anomalia:
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Cosa vuol dire segnalazione di operazione sospetta?
In quale circostanza il professionista deve segnalare?
‰ Quando sappiamo, sospettiamo o abbiamo motivi ragionevoli
per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o
tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.
Entro quanto tempo deve essere effettuata la segnalazione?
‰ Le segnalazioni devono essere effettuate senza ritardo, ove possibile
prima di eseguire l’operazione, appena il soggetto tenuto alla
segnalazione viene a conoscenza degli elementi di sospetto.
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….quindi in presenza di comportamenti ritenuti
anomali del cliente durante lo svolgimento del
vostro lavoro, è necessario che informiate
immediatamente il titolare dello studio, affinchè
lo stesso possa effettuare le sue valutazioni, e
se necessario procedere alla segnalazione…..
INFORMAZIONE
DEL PROFESSIONISTA
DI COMPORTAMENTI
ANOMALI
DEL CLIENTE
Terzo aspetto pratico
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Una definizione di riciclaggio
Il fenomeno del riciclaggio può essere definito come quell’insieme di attività
dirette a:
•
Rimettere in circolazione denaro o beni di provenienza illecita, mediante
operazioni finanziarie, commerciali o investimenti consentiti dalla legge;
•
Sostituire il denaro o valori “sporchi” con altro denaro, ovvero a
trasformare valori numerari di provenienza illecita in beni leciti o
denaro;
COMPRENDERE IL FENOMENO
DEL RICICLAGGIO E DELLE
SUE SFUMATURE
OPERATIVE
Quarto aspetto pratico
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Una definizione di riciclaggio
….parliamo di riciclaggio quando successivamente al
compimento di un’attività illecita (reato presupposto –
compimento di un delitto non colposo) si cerca attraverso
artifizi di occultare i proventi dell’attività criminale.
Questa situazione presuppone sempre:
- il preliminare compimento di un delitto non colposo
- l’occultamento dei proventi illeciti
Questo è il riciclaggio!
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Una definizione di finanziamento del terrorismo
….parliamo di finanziamento del terrorismo
quando, proventi leciti o anche illeciti vengono
destinati a finalità terroristiche…
ATTENZIONE:
Molto spesso i finanziamenti del terrorismo provengono da
attività assolutamente lecite, quindi a differenza del riciclaggio,
in cui i proventi derivano da attività illecite, nel finanziamento
del terrorismo il problema è successivo.
COMPRENDERE IL FENOMENO
DEL FINANZIAMENTO
DEL
TERRORISMO
Quinto aspetto pratico
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Una definizione di finanziamento del terrorismo
ATTENZIONE:
…..ricordiamoci che tutti i presidi e gli obblighi a carico dei
professionisti di cui alla legge antiriciclaggio, riguardano anche
la prevenzione e il presidio del finanziamento del terrorismo.
Quest’ultima circostanza, per le caratteristiche tipiche delle
modalità con cui normalmente il terrorismo viene finanziato,
ha degli aspetti molto delicati e che talvolta necessitano di un
diverso livello di attenzione nello svolgimento del nostro
lavoro……
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Una definizione di finanziamento del terrorismo
Non viene contrastato solo il riciclaggio di denaro proveniente da attività
criminose ma anche quelle azioni di raccolta di beni o di denaro pulito a
scopo di finanziamento del terrorismo.
Pertanto il soggetto che investe denaro
per finanziare il terrorismo può portare a
compimento operazioni finanziarie
pienamente lecite limitandosi a
nascondere soltanto il fine ultimo che
intende perseguire.
Dai giornali
…secondo gli elementi acquisiti dagli investigatori, il soggetto
arrestato, gestiva una pizzeria-kebab dai cui introiti riusciva ad
inviare nel suo paese circa 4.000 euro al mese per il sostegno
dell’organizzazione….
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Una definizione di finanziamento del terrorismo
Nelle informative delle Autorità Investigative, vengono segnalate diverse
attività commerciali lecite i cui proventi vengono in tutto o in parte
utilizzati per finanziare il terrorismo, in genere attraverso le seguenti
attività.
- la raccolte di denaro di alcune organizzazioni istituzionalmente
dichiarate senza scopi di lucro e con finalità caritatevoli (no profit e
charities);
- la movimentazioni dei fondi attraverso sovrafatturazioni
all'importazione e/o all'esportazione, corrieri di valuta, money
transfer e i moderni strumenti telematici (cyberlaundering);
- lo sviluppo dei circuiti finanziari informali, noti come "sistema
Hawala"
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Una definizione di finanziamento del terrorismo
Ad esempio, la legge islamica indica precise percentuali dei proventi da
destinare a determinati fini:
1) i poveri (faqir/fuqara);
2) i bisognosi (miskeen) che hanno comunque redditi inferiori ad un
minimo;
3) i debitori (gharimin);
4) i simpatizzanti convertiti o inclini alla conversione (muallaf);
5) i viaggiatori (ibnus salib);
6) le cause della liberazione dalla schiavitù (riqab) e di Allah (fisabillilah) in
cui ricade, ad esempio, la costruzione delle moschee;
7) i c.d. amministratori della zakat (amil), cioè coloro cui è attribuita la
funzione di individuare i beneficiari, raccogliere, contabilizzare, gestire e
controllare tutte le risorse della zakat;
8) su base volontaria è invece un altro tipo di donazione, la Sadaqah.
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….molto spesso nel linguaggio comune il termine
riciclaggio viene associato solo ai fenomeni della
criminalità organizzata nelle sue diverse forme…
….in realtà, come abbiamo visto, il fenomeno del riciclaggio si
verifica tutte le volte che si occultano i proventi di un delitto
non colposo che abbiamo chiamato reato presupposto…..
….quindi, tutte le volte che a monte viene
commesso un illecito che genera proventi e gli
stessi vengono occultati parliamo di riciclaggio…
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Il riciclaggio nei titoli dei giornali:
E accusato di riciclaggio dalla guardia di finanza di Genova
Riciclaggio denaro: Sequestrate dalla Guardia di Finanza quote societarie per oltre 500 mila euro
XXX finito di nuovo sotto torchio: Figura centrale nel riciclaggio di capitali.
«Mazzette, feste, cene. Così pagavamo tutti per evadere il Fisco»
Riciclaggio. Conto corrente «ripulito» in Internet
Trovati i panettoni del Comune di Padova. Due arresti per riciclaggio a Vicenza
Riciclaggio: Conti all'estero, spunta una lista veneta
Truffa da 23 milioni, manette al bancario
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Nelle informative delle Autorità Investigative, i proventi della criminalità
organizzata vengono impiegati in genere secondo le seguenti modalità:
I – Dimensioni modeste usate nel circuito illegale
II – Dimensioni consistenti immesse nel circuito legale nel paese di origine
III – Dimensioni importanti investite attraverso specialisti di finanza
internazionale in paesi esteri
…questo vuol dire che la maggior parte
dei proventi illeciti transitano
normalmente in canali ordinari, bancari e
non…e vengono impiegati in attività
lecite…..
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COLLABORAZIONE ATTIVA DEL PROFESSIONISTA DESTINATARIO DEGLI
OBBLIGHI IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO
…ecco perché la legge richiede ai destinatari della norma la propria
collaborazione attiva, finalizzata a prevenire le attività di riciclaggio e di
finanziamento del terrorismo…..ed ecco perché i collaboratori e i
dipendenti degli studi professionali sono coinvolti in questo delicatissimo
processo di prevenzione……
…questa collaborazione attiva inizia a dare dei risultati, così come si
rileva nei rapporti annuali delle autorità competenti….
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Rapporto annuale per il 2008 del MEF al Parlamento:
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Rapporto annuale per il 2008 del MEF al Parlamento:
Le segnalazioni dei professionisti nell’anno 2008:
Notai
400
64%
Commercialisti
133
21%
Avvocati
17
3%
Revisori e Società revisione
17
3%
Agenzie di affari e mediazioni immobiliari
29
5%
Altri soggetti non finanziari
29
5%
625
100%
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Rapporto annuale per il 2008 del MEF al Parlamento:
altre violazioni penali e
non
violazioni normativa
antiriciclaggio
1.513
62%
927
38%
2.440
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Rapporto UIF – bollettino semestrale – I semestre 2009
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Rapporto UIF – bollettino semestrale – I semestre 2009
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Il riciclatore NON persegue soltanto lo scopo di nascondere
i proventi illeciti, affinché non possano venire individuati.
Vuole anche riservarsi la possibilità di metter mano in ogni
momento ai valori patrimoniali e di investirli in maniera
vantaggiosa.
A questo scopo il provento dell’attività illecita deve
assumere una forma adatta al trasferimento insospettabile
e all’ investimento professionale.
Il riciclatore di denaro, di solito, preferisce muoversi in un
mercato dove segretezza e libertà di disposizione possano
essere massimizzati.
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La definizione di riciclaggio ai fini della normativa antiriciclaggio
…la definizione di riciclaggio, ricomprende delle attività, che in realtà
non lo sono, ma che per i nostri obblighi devono essere assimilate al
riciclaggio….
-
Autoriciclaggio
Favoreggiamento
Ricettazione
Concorso
Associazione per delinquere.
SI DEVE SEGNALARE
NON SOLO CHI RICICLA
MA ANCHE L’AUTORE
DI ALTRE CONDOTTE
Sesto aspetto pratico
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Sono molti i soggetti che per la legge vengono chiamati in causa:
…chi partecipa all’attività criminosa di occultamento…
…chi aiuta chiunque sia coinvolto a sottrarsi alle conseguenze
giuridiche delle proprie azioni (favoreggiamento personale)
…chi acquista, detiene o utilizza beni essendo a conoscenza che
provengono da un’attività criminosa (ricettazione)
…chi istiga o consiglia qualcuno ad aiutare, acquistare, detenere o
utilizzare…… o agevolarne l’esecuzione
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La definizione di riciclaggio ai fini della normativa antiriciclaggio
Ricapitolando
per i nostri obblighi la platea delle azioni che se commesse
intenzionalmente costituiscono il riciclaggio è molto ampia, comprendendo
una varietà di soggetti molto diversificata, ad esempio…
Possono essere riciclatori la moglie (marito), l’amante, un genitore, un
figlio o qualcuno con un vincolo di parentela con l’autore del reato
presupposto.
Possono essere riciclatori anche i dipendenti che aiutano l’imprenditore
o l’amministratore ad occultare il denaro di provenienza illecita.
Può essere riciclatore (per autoriciclaggio) anche colui che ha
materialmente commesso il reato presupposto (esempio imprenditore
che fa frode/evasione fiscale)
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Alcuni esempi
Caso 1:
Un soggetto per evadere le imposte utilizza fatture false.
I proventi di tale comportamento illecito (delitto non colposo) possono:
1) Essere versati direttamente sul conto corrente extracontabile del
soggetto;
2) Essere accantonati su un conto intestato ad altri soggetti (moglie,
suocera, figlio, segretaria, amante etc)..
In entrambi i casi noi dobbiamo segnalare l’operazione
sospetta, anche se per il codice penale risponderanno del
riciclaggio da evasione fiscale solo i soggetti di cui al punto
2).
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Alcuni esempi
Caso 2:
Il presidente del cda di una società effettua prelevamenti o bonifici in
proprio favore ovvero utilizza la carta di credito della società senza
nessuna giustificazione o autorizzazione.
ATTENZIONE: prelievi senza giustificazione.
Reato presupposto: appropriazione indebita art 646 c.p.
ATTENZIONE:
Nell’illecito potrebbero partecipare più soggetti…..
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Alcuni esempi
Caso 3:
Un soggetto avendo omesso nel corso dell’anno di dichiarare i
corrispettivi della propria attività commerciale, alla fine dell’anno, al
fine di evitare di chiudere in perdita e di consentire l’evasione a terzi,
emette fatture per operazioni inesistenti….
ATTENZIONE: non esiste una soglia minima, anche una fattura di 100
euro!!!!!!!!!!!!!
Reato presupposto – emissione di fatture false – Art. 8 D.Lgs. 74/2000
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Alcuni esempi
Caso 4:
Il liquidatore di una società di capitali, pur non avendo ancora pagato i
creditori sociali, ripartisce in tutto o in parte ai soci beni sociali.
Reato presupposto – Indebita ripartizione del liquidatore Art. 2633 c.c.
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Alcuni esempi
Caso 5:
Roberto, dipendente di una società, preleva dalle casse sociali la somma
di euro 100.000,00, senza autorizzazione e senza giustificazione. Il denaro
“distratto” da Roberto viene consegnato a Maria (casalinga e moglie di
Roberto) che acquista dei titoli. Detti titoli vengono dati a garanzia per
l’erogazione di un finanziamento finalizzato all’acquisto di un immobile.
Il reato presupposto (al successivo riciclaggio) è l’appropriazione indebita
di somme dalle casse della società di cui Roberto è dipendente.
Nel nostro caso noi potremmo trovarci di fronte sia Roberto, nella qualità
di autore materiale dell’appropriazione indebita, sia Maria nella sua qualità
di “ripulitrice” del denaro sottratto.
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Alcuni esempi
Caso 6:
Francesco, amministratore della società, distrae beni o altre utilità dalla
cassa (al di fuori dei casi di fallimento). Il denaro distratto
dall’amministratore rimane nella sua disponibilità e viene utilizzato per
l’acquisto di una macchina a titolo personale.
In questo caso, ci troviamo di fronte all’ipotesi di autoriciclaggio, in quanto
Francesco, che è l’autore materiale del reato presupposto di
appropriazione indebita, è lo stesso autore della condotta finalizzata a far
disperdere le tracce del denaro.
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Alcuni esempi
Caso 7:
Truffa ai danni dello Stato nell’ottenimento di erogazioni pubbliche
Giovanni, giovane informatico, mediante una associazione no profit, ha
ricevuto dallo Stato la somma di euro 50.000,00 per eventi di carattere
culturale e formativo che in realtà non sono mai stati realizzati. Giovanni,
l’ideatore del raggiro ai danni dello Stato (reato presupposto), consegnava i
denari a Camilla (giovanissima impiegata) che sottoscriveva l’aumento per
50.000,00 euro del capitale di una società immobiliare la X Srl in cui
Giovanni era amministratore. Successivamente la X Srl mediante le somme
incamerate provvedeva a versare l’acconto per l’acquisto di una unità
immobiliare.
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Alcuni esempi
Caso 8:
Riciclaggio di denaro illecito con il concorso materiale di un
funzionario di banca
Un soggetto presentava assegni post-datati alla banca, per i quali il
funzionario emetteva ricevute bancarie di pari importo (il più delle volte
con nominativi di fantasia), che venivano poste all’incasso alla scadenza
degli assegni post-datati, mentre il denaro veniva erogato
contestualmente alla consegna degli assegni.
Gli ordini di pagamento delle ricevute bancarie venivano inviati al
domicilio del presentatore degli assegni non a quello degli emittenti, in
quanto nominativi di fantasia.
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Alcuni esempi
Caso 9:
Riciclaggio da truffa informatica
Un giovane cliente informatico, per errore consegna al centro
elaborazione dati contabili, un estratto conto on-line di un conto
corrente intestato ad un altro soggetto, di nazionalità extracomunitaria.
Su questo estratto conto si evidenziano centinaia di movimenti in
entrata da soggetti con diversi nominativi per importi significativi e
disposizioni di bonifico verso un conto di una banca di un paese offshore.
Alla richiesta di chiarimenti il cliente è stato reticente nel fornirli……..
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Alcuni esempi
Caso 10:
Omesso versamento iva……
Siamo nell’anno 2008, le disponibilità in banca di un cliente sono alte.
Il cliente è tenuto nel mese di settembre a versare l’iva mensile
periodica per euro 150.000.
Dopo la comunicazione dell’importo dell’iva a debito, ci riferisce che
non ci ha consegnato una fattura che annullerebbe il debito iva!!!!!!!!.
Nel mese di ottobre acquista da una società localizzata in un paese non
collaborativo un progetto tecnico per euro 500.000.
Dal mese di novembre inizia ad effettuare dei pagamenti a saldo del
progetto tecnico di importi frazionati ed al di sotto dei limiti di
vigilanza…!!!!!
Che si fa???????????????
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Alcuni esempi
Caso 11:
Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte……
Un cliente, con una notevole esposizione debitoria nei confronti
dell’erario, nel mese di gennaio ci comunica la sua intenzione di
vendere il proprio immobile ad una società intenzionata ad acquistarlo.
All’appuntamento con l’acquirente, per i dettagli fiscali della vendita si
presenta una giovanissima ragazza, che non parla, e invece parla per
suo conto il venditore!!!!!.
Alla richiesta di chiarimenti fiscali, per il perfezionamento
dell’operazione di vendita, questa giovane ragazza chiarisce che in
realtà lei è solo una procuratrice di una società estera….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Chiarisce altresì che il regolamento del prezzo di vendita, sarà
effettuato mediante la compensazione con un debito di questa società
estera con il venditore…!!!!!!!
Che si fa???????????????
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Alcuni esempi
Caso 12:
Loan back……
Un cliente, con una piccola attività commerciale e redditi modesti, ci
riferisce che ha intenzione di procedere all’acquisto di una azienda in
un settore diverso dal suo per un importo notevole, o comunque
sproporzionato rispetto alle proprie disponibilità.
Durante il colloquio con lo stesso ci riferisce che per il pagamento una
banca italiana procederà ad erogargli un
finanziamento….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla nostra richiesta di spiegazioni dell’erogazione di tale finanziamento,
non risponde….
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I reati tributari
Tra i delitti non colposi, che possono costituire i reati
presupposto ai fini della disciplina antiriciclaggio, ci sono
anche gli illeciti tributari
…quindi anche le condotte illecite richiamate
dalla legge che disciplina i reati tributari (D.Lgs
74/2000) possono essere reati presupposto ai
fini della disciplina antiriciclaggio….
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I reati tributari
Attenzione:
Cassazione n. 45643 del 26/11/09
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I reati tributari
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Gli indicatori di anomalia
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Gli indicatori di anomalia
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Gli indicatori di anomalia
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Gli indicatori di anomalia
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Gli indicatori di anomalia
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Gli indicatori di anomalia
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Gli indicatori di anomalia
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