2016.06.28 LIBERO DI LEGGERE - Salvatore

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2016.06.28 LIBERO DI LEGGERE - Salvatore
Libero di leggere
martedì 28 giugno 2016
18
a cura di Orazio Dotta e Velia Chiesa
L’incipit
Quando sai che i guai stanno per arrivare, e arrivano, è insieme un brutto momento e un bel
momento. Succede a tutti, a me è successo quando sono venuti a prendermi. Era la fine della mia breve
libertà da latitante. Ma era anche la fine di un incubo.
Virtuosa tempesta del cambiamento
‘La Tempesta di Sasà’, di Salvatore
Striano, Chiarelettere 221 p.
di Orazio Dotta
Cambiare si può: è questo l’elemento principale che scaturisce
dai due romanzi di Salvatore
Striano usciti per Chiarelettere. Il
primo è ‘Teste matte’, pubblicato
nell’autunno dello scorso anno, il
secondo è ‘La Tempesta di Sasà’,
da poco in libreria. Striano, detto
Sasà, è l’uomo dalle due vite: la
prima legata alla criminalità, la
seconda all’arte grazie al cinema
e alla letteratura. Striano è cresciuto in un humus malato che lo
ha condotto alla delinquenza già
a nove anni con i primi furti, per
poi passare allo spaccio di cocaina a quattordici in un’escalation
del crimine di tutto rispetto culminata con il suo arresto e con
otto anni di carcere, di cui tre in
Spagna.
Ora Striano, liberatosi dal fardello del passato, con i due libri ripercorre la sua travagliata vita
fino a quella che si potrebbe
chiamare una redenzione fortemente voluta. Una redenzione
che dimostra come dall’inferno
si può uscire. A dare un volto
pubblico a Striano è stato per la
prima volta il regista Matteo Garrone che l’ha diretto in ‘Gomorra’.
A seguire sono arrivati Abel Ferrara, Marco Risi e i fratelli Taviani con ‘Cesare deve morire’ (Orso
d’oro a Berlino). Striano in una
decina d’anni ha così partecipato
come attore a nove film per il cinema, a tre per la televisione e a
nove pièce teatrali.
‘L’inferno di Sasà’ è quello descritto principalmente in ‘Teste
matte’: un libro duro, feroce,
scritto in collaborazione con il
regista e scrittore Guido Lombardi. Il volume racconta, tra realtà e
finzione, la prima parte della sua
vita nei Quartieri spagnoli di Napoli tra prostitute, contrabbando, racket, furti, violenza e la sua
appartenenza al gruppo Teste
matte: una congrega criminale
che ha osato, mettendosi in “proprio”, sfidare il potere dei boss
della camorra dando vita a una
spietata guerra.
Con ‘La Tempesta di Sasà’ la musica cambia: è il libro della redenzione, come detto prima, il libro
con cui l’autore, con grande onestà e con il cuore in mano, descrive al lettore un passaggio fondamentale della sua vita. Quello
che dalle sbarre di un carcere
l’ha portato alla ribalta dei media; questa volta per le sue riconosciute qualità artistiche.
Il libro pone due problematiche
che da sempre stanno alla base
del sistema giudiziario: la vita
nelle carceri e la possibilità di
reinserimento nella società dopo
l’espiazione della pena. Interessante quindi osservare le differenze tra due regimi carcerari:
quello spagnolo e quello italiano.
PER I PIÙ GRANDI
Nel primo i detenuti sono “costretti” a una vita in comune fuori dalle celle e dispongono di una
certa facilità di contatto con i
propri famigliari. Il rovescio della
medaglia sono i rischi di aggressione tra prigionieri; rischi tanto
presenti da doversi fasciare il
corpo con giornali per attutire
eventuali coltellate. Nel secondo
il regime è più stretto. Si rimane
all’aperto solo poco tempo, la vita
si passa perlopiù in cella e i contatti con l’esterno e la famiglia
sono molto più difficoltosi, incrementando così il dolore di chi sta
fuori e di chi sta dentro. Ma nel
carcere di Rebibbia a Roma, complice la disponibilità del direttore
dell’istituto, avviene il miracolo: i
detenuti incontrano il regista Fabio Cavalli. Cavalli è uomo deciso,
severo, che riesce con rigore e disciplina a convincere un gruppo
di loro a dedicarsi al teatro e mettere in scena ‘La Tempesta’ di
Shakespeare: una commedia basata sulla vendetta, il perdono, la
libertà e l’amore. Per i detenuti è
una vera rivelazione in quanto
scoprono come la letteratura, e
soprattutto Shakespeare, parla
di loro, di quella commedia umana che è la vita.
Sasà si lascia travolgere dalla
nuova attività, tanto da risultare
un attore molto bravo e talentuoso, e si avvicina al mondo dei libri
scoprendo come la cultura possa
aiutare nelle scelte di vita: “Grazie a Shakespeare e ad Ariel ho
cominciato a capire la mia vita e
a leggerla in modo diverso rispetto a prima. Prima, semplicemente, non avevo letto bene il copione. Grazie a lui ho capito che non
è il mondo a essere caotico, sono
io a non aver mai saputo interpretarlo”.
‘La Tempesta di Sasà’ è la virtuosa tempesta del cambiamento.
PER I PIÙ PICCOLI
La pronipote
di Poirot
Analisi di
una strage
Il travaglio
di un figlio
Una famiglia
avventurosa
Desideri
speciali
Per imparare
a crescere
‘Penelope Poirot fa la cosa giusta’, di
Becky Sharp, Marcos y Marcos, 331 p.
‘Uno di noi’, di Asne Seierstad, Rizzoli,
613 p.
‘La vita felice’, di Elena Varvello, Einaudi,
190 p.
‘Oliver e le isole vagabonde’, Philip Reeve,
Ed. Il Castoro, dai 7 anni
‘Se potessi esprimere un desiderio’,
Jimmy Liao, Ed. Gruppo Abele, dagli 8 anni
‘Isotta l’acquilotta intraprendente’,
Ed. Fontana, dai 4 anni
Silvia D’Arzola, alias Becky Sharp,
ha dato vita a due sorprendenti
personaggi: Penelope Poirot e
Velma Hamilton. Penelope è una
critica gastronomica votata all’arte, una donnina tracagnotta
con un’ardita torre di capelli
fiammeggianti in testa e, ciò che
conta, è la pronipote del grande
investigatore Hercule Poirot. Velma, da poco al suo servizio come
segretaria, è una zitella trentatreenne che non ha mai lavorato in
vita sua. In una clinica salutista
nel Chianti, dove si recano per ritrovare la forma fisica e redigere
le memorie di Penelope, dovranno confrontarsi con un delitto.
L’autrice è una corrispondente di
guerra pluripremiata. Con questo
volume si è chinata sulla strage
del 22 luglio 2011 compiuta da
Anders Brevik a Oslo e sull’isola
di Utoya; un evento nel quale perirono, tra gli altri, molti ragazzi
riuniti per il meeting annuale dei
laburisti. Attraverso testimonianze dirette e la lettura di tutti i documenti relativi alla vicenda, il libro ricostruisce con precisione il
dramma per cercare di capirne i
perché: un grande esempio di
giornalismo che oltre ad analizzare la vita dell’aggressore porta
alla ribalta anche i profili puliti di
molte delle vittime.
Un bimbo di otto anni viene ritrovato seviziato in fondo a una
scarpata. Una ragazza sparisce
nei boschi dopo essere stata adescata e trascinata via su un furgone. Due fatti drammatici che segnano la vita del paesino di Ponte
e ancor più Elia, che al tempo dei
fatti aveva 16 anni. Ora, trent’anni
dopo, cerca di capire cosa sia successo: perché suo padre è stato
coinvolto nei fatti; quel padre che
amava la sua famiglia pur essendo nel contempo devastato interiormente da un male oscuro. Il libro è anche, in parallelo, la storia
di Elia stesso: un adolescente avviato verso l’età adulta.
Questa di Oliver è davvero una
lunga avventura. Anzi: una vita
molto avventurosa, visto che i
suoi genitori sono degli esploratori instancabili. A dieci anni, Oliver
non ha mai avuto una cameretta
dove sentirsi a casa e da dove
guardare sempre lo stesso panorama! Non è mai andato a scuola
e naturalmente non ha amici con
cui passare il tempo. Ma l’avventura più grande sta per arrivare.
Finalmente una casa. Ma, purtroppo, un isolotto inesplorato
fuori della finestra è una bella tentazione per mamma e papà che
non esitano ad imbarcarsi in un
nuovo viaggio pieno di sorprese.
Come si fa a realizzare i desideri?
Tanti non si realizzano. Qualcuno
sì. È bello anche ascoltare i desideri degli altri e augurarsi che si
realizzino. Davide, per esempio,
ha un sogno poco impegnativo:
ha paura dei cani e vorrebbe non
temerli più. Angelo vorrebbe che
il suo gatto perdesse peso, spesso
di notte sogna di esserne schiacciato. È provato che quando si
vuole esprimere un desiderio e lo
si fa intensamente, nessuno può
impedire che questo avvenga. A
nessuno si può negare che una
semplice teiera possa diventare
una lampada magica come quella di Aladino!
Su un albero della grande quercia
la piccola Isotta vive con mamma
e papà e due fratellini. Isotta è
un’aquilotta con una gran voglia
di vedere e imparare, e si annoia
facilmente; ha voglia di conoscere altre vallate, ma soprattutto di
volare e sorvolare le alte vette.
Non sapendo ancora volare si nasconde nella jeep della guardia
forestale e raggiunge il lago Strolly dove incontra aquilotte e aquilotti che sanno fare cose straordinarie! Isotta vuole essere un’aquila. È coraggiosa, ha grandi sogni e
volerà per raggiungerli. Un libro
stampato con un font ad alta leggibilità.
Guerra segreta Una nuotata
di Pio XII
con sorpresa
Indagine
ticinese
La forza
dell’amicizia
Alla scoperta
di sé stessi
Il terrore di
Boko Haram
‘Le spie del Vaticano’, di Mark Riebling,
Mondadori, 384 p.
‘Un salto nel buio’, di Julie Mulhern,
Baldini & Castoldi, 317 p.
‘Il salto della lepre’, di Giovanni Soldati,
Dominioni Editore, 173 p.
‘Fred l’amico immaginario’, Eoin Colfer,
Ed. Mondadori, dai 6 anni
‘La metamorfosi di Fru-Fru’, Nguyen Tran
Thien Loc, Ed. Nuinui, dai 5 anni
‘Ragazze rubate’, Viviana Mazza/Adaobi
Nwaubani, Ed. Mondadori, dai 13 anni
Il giornalista Mark Riebling,
esperto di spionaggio, si è dedicato allo studio di numerosi documenti da poco desecretati dai
quali emerge un’intricata manovra del Vaticano destinata a far
vacillare il potere di Adolf Hitler.
In testa a questo epico movimento segreto avviato nel 1939
vi fu Papa Pio XII, fresco di elezione. Un pontefice che pubblicamente appariva “distante” dai
fatti drammatici che il mondo
era chiamato a vivere, ma che in
segreto sosteneva una fitta rete
di cospiratori che, pur rischiando la vita, erano decisi a porre
fine al potere del Führer.
“Di norma, la mia nuotata mattutina non comprende cadaveri. Se
così fosse, avrei lasciato perdere il
nuoto per dedicarmi a cose meno
stressanti (…)”. Ellison, affermata
pittrice, ha una figlia e un marito
infedele di cui non si cura più di
tanto. Durante una nuotata in piscina s’imbatte nel cadavere galleggiante di Madeline Harper:
l’ultima amante di suo marito. Ellison, suo malgrado, viene sospettata del delitto e costretta a confrontarsi con la vita segreta del
compagno e con i pettegolezzi
della comunità. Per uscirne dovrà
affrontare in prima persona le indagini.
Giovanni Soldati, su nostra richiesta, così presenta il suo nuovo
giallo: “Il salto della lepre è un romanzo che corre su due strade
parallele. Da una parte c’è Ian Angelini che, stanco del suo vissuto,
decide di sparire. Dall’altra c’è la
signora commissario Adriana
Veri, incaricata di risolvere il mistero della sparizione. Entrambi
sono personaggi con un passato
scomodo e con una gran voglia di
vivere il presente. È inevitabile un
incontro-scontro. Tra loro la metafora della lepre, che è sì la preda
per antonomasia, ma che non si
porta appresso le paure del parente domestico coniglio”.
La solitudine è una brutta “compagnia”. Per rimediare, quando
diventa insopportabile, si può
pensare (e desiderare intensamente) a un amico immaginario.
Un amico visibile solo a chi lo
evoca, sempre felice di fare l’impossibile per intrattenere l’amico
reale senza mai lamentarsi. Ma
che fine fanno e cosa pensano gli
amici invisibili quando chi li ha
tanto desiderati incontra un amico “vero” in carne e ossa? Sarà
possibile condividere con altri
bambini questa presenza delicata e fedele, per evitare che fluttui
nella sua solitudine e il rischio
che nessuno la chiami?
Fru-Fru è un curioso bruchetto
che sbuca da un panino mezzo
morsicato, e non conosce niente di quanto lo circonda: tutto è
sorpresa e meraviglia! Dentro
un foglio di giornale lo impressiona un’immagine che lo rappresenta: piccolo, nero e scarno.
Impaurito, si dispera in vista di
un futuro tanto triste.
Per fortuna però scopre le farfalle! Non ha mai visto nulla di
più bello, ed ora sa che il suo futuro sarà libero e colorato: si
tratta solo di aspettare il suo
momento. Fru-Fru è un bruco
emozionato e felice!
Boko Haram significa “Istruzione
occidentale proibita”, è un gruppo
terroristico fondato a Maiduguri,
una città della Nigeria. Il 14 aprile
del 2014 Boko Haram rapisce 219
ragazze dalla scuola di Chibok;
nei giorni successivi solo 57 di
loro riescono a scappare. Il libro,
in forma romanzata, rievoca questa drammatica vicenda basandosi sulle esperienze delle ragazze sfuggite o liberate dalla prigionia nella foresta di Sambisa. È la
testimonianza di un tempo che
appartiene anche a noi, ai nostri
giorni e ci porta a riflettere che
Boko Haram non ha nulla a che
vedere con il cambiare il mondo.