In tempo di crisi servono idee

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In tempo di crisi servono idee
lunedì 26 maggio 2014
Cultura e spettacoli
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Terminata sabato, è il momento di fare un bilancio di quest’edizione 2014 del Festival di Cannes
In tempo di crisi servono idee
Dai film che reclamano
potentemente il ritorno alla
cultura a quelli sugli
intellettuali vigliacchi; dalla
solidarietà operaia al rapporto
rispettoso con la natura: un
Festival che mantiene la rotta su
un’idea di cinema intatta
PREMIAZIONI
Palma d’oro a
‘Winter Sleep’
di Ugo Brusaporco
Ci fu un’epoca in cui nei tempi di crisi le
sale cinematografiche si riempivano, la
gente cercava rifugio in quel lungo sogno popolare che è il cinema. Si impose
la tv e il film si adattò a una visione familiare, nei modi, come linguaggio e come
scelte morali del prodotto; era chiaro
che non tutto quello che al cinema si poteva vedere poteva entrare nelle case.
Ora, nell’era di internet, le cose sono
cambiate, innanzitutto perché si è arrivati alla visione del singolo, poi perché il
mondo è stato invaso da improvvisati
registi che hanno messo in rete di tutto e
di più, ma soprattutto avallando una
produzione e una visione autoreferenziali.
Un’idea di cinema intatta
Cannes ha seguito tutte queste evoluzioni, avendo il coraggio di tenere la rotta
su un’idea di cinema intatta nel suo essere visione comune. Lo ha potuto fare
perché sostenuta da un grande mercato
che si è adattato alle richieste di un pubblico sempre diverso. Così nel corso del
tempo abbiamo visto nascere a fianco
del mercato usuale, un mercato per il
porno, che poi è stato assorbito all’interno del primo visti i numeri esponenziali
di una particolare industria cinematografica che non conosce crisi, anzi che
l’epoca di internet ha sviluppato. Lo
stesso è successo con i documentari, che
ora abbondano non solo nel Mercato ma
anche nei programmi ufficiali del Festival. Mentre un posto a parte merita lo
sviluppo dell’animazione, con scuole
che ormai si contendono tutti i canali di
distribuzione e con case storiche come
la Disney che si ritrovano a inseguire,
soprattutto nel grande mercato orientale, dove certe sdolcinerie non trovano
spazio. Il mercato ha segnalato anche la
crescita della Bulgaria per le location
produttive, che influiscono anche sul
prodotto cinema, con film che mettono
in evidenza la località in cui sono stati
girati. Si può pensare a quanto varranno
Alla regista Alice Rohrwacher va il Gran Premio della Giuria per ‘Le meraviglie’
economicamente per le località che li
hanno ospitati film come: ‘Jimmy's Hall’
di un Ken Loach che insieme alla denuncia dell’oscurantismo culturale che opprime l’Europa regala paesaggi d’Irlanda di grande suggestione; ‘Foxcatcher’
di Bennett Miller che mostra magnifici
parchi americani; ‘Le meraviglie’ di Alice
Rohrwacher che porta lo spettatore su
magiche isole tirreniche; ‘Sils Maria’ di
Olivier Assayas che celebra le bellezze
svizzere dell’Engadina, e non sono i soli.
Certo il paesaggio è sempre stato fondamentale nei film, ma la nascita delle
Film Commission ne hanno aumentato
il valore. Al di là del Mercato – ma Cannes morirebbe senza, o sarebbe una Venezia minore; in fondo la città sulla La-
guna si beveva la Croisette proprio fino a
che non è esploso l’aspetto commerciale
del Festival –, quindi, tanti film, da farne
indigestione, e tra questi un gruppo di
pellicole che resteranno tra i ricordi di
questo Festival, a cominciare da quello
più esplosivo come novità, come linguaggio, ‘Adieu au langage’ di un JeanLuc Godard, capace di dare una lezione
su come si deve usare il 3D e insieme di
lanciare un urlo potente in nome di un
ritorno alla cultura, nel nome del bisogno estremo che ogni Paese ha della linfa di intellettuali non pallidi servi dei poteri, ma coraggiosi nel prendere la parte
dei popoli in una nuova necessaria rivoluzione culturale. Di questo dice anche
‘Winter Sleep’, film magnifico, del turco
KEYSTONE
Nuri Bilge Ceylan, che accusa proprio la
vigliaccheria degli intellettuali di essere
responsabile di derive populiste nel suo
Paese, ma l’esempio è universale. E di un
nuovo spirito di solidarietà operaia parlano i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne nel loro straordinario ‘Deux jours,
une nuit’, interpretato da una superba
Marion Cotillard, mentre di un rapporto
più sincero e rispettoso con la Natura ne
parla nel suo bel ‘Futatsume No Mado
(Still the Water)’ la giapponese Naomi
Kawase. È stato anche il Festival del ritorno di Zhang Yimou con il commuovente ‘Gui Lai (Coming Home)’ in cui ritrova la musa Gong Li. Altri film meritano un ricordo, ma un Festival così non si
riassume in poche righe. È Cannes.
Casa Croci, una mostra per Mario Luzi
Luzi in una foto di Bonuccelli
Dopo Orelli e Jaccottet, il Museo d’arte di
Mendrisio – nell’intento di creare una
tradizione espositiva sui poeti contemporanei – ha allestito negli spazi di Casa
Croci un’esposizione dedicata al poeta
toscano Mario Luzi (1914-2005) in occasione del centenario della nascita.
La mostra ‘Mario Luzi. Le campagne, le
parole, la luce’ sarà inaugurata mercoledì 28 maggio a partire dalle 18 e sarà visitabile dal 29 maggio al 24 agosto 2014
(per ulteriori informazioni: www.museo.mendrisio.ch oppure [email protected]).
lavoro di Luzi da una parte; mentre
dall’altra si potranno ricostruire e documentare i suoi rapporti con la cultura
nazionale e internazionale. Un occhio
di riguardo anche alla produzione teatrale di Mario Luzi, così come alle traduzioni dei suoi testi, che permetteranno
ai visitatori di comprendere come il
poeta italiano e la sua produzione fossero percepiti in Europa.
Il materiale esposto proviene dal centro
studi ‘La barca’ di Pienza, dall’Associazione Mario Luzi di Mendrisio e da collezioni private.
LUGANO FESTIVAL
di Enrico Colombo
‘A life in her day’ al
Teatro Dimitri
‘A life in her day’ è lo spettacolo, non
convenzionale e divertente, che vede
impegnata Hilary Chaplain (autrice
della pièce insieme a Avner Eisenberg)
sul palco del Teatro Dimitri di Verscio
giovedì 29 maggio, alle 18.
Uno spettacolo comico senza parole,
ma dalla miscela meravigliosa di comicità fisica e di teatro serio: il mondo privato della protagonista, una donna
ebrea, viene condiviso pubblicamente.
Informazioni al sito www.teatrodimitri.ch.
Grazie a libri, manoscritti originali e immagini (e anche documenti video), i curatori hanno dato corpo a una mostra
che disegna un percorso in quelli che
sono stati i motivi principali nella vita e
nell’opera del poeta fiorentino. Vita e
opera di Mario Luzi, infatti, sono “estremamente legate al paesaggio della natia
Toscana (e non solo)” come si legge nella presentazione dell’esposizione.
I curatori hanno suddiviso la mostra in
più sezioni, in ognuna delle quali, attraverso i documenti presenti, sarà possibile conoscere il metodo, la maniera di
Il trionfo del ritmo
L’attrice Hilary Chaplain
L’Incompiuta di Schubert, il Concerto
per violino di Mendelssohn, la Settima
di Beethoven. Tre opere troppo belle e
troppo note, che per il melomane comportano il rischio di un ascolto monotono, senza sorprese o pregiudicato dal
ricordo di esecuzioni del passato. Ma
venerdì scorso il rischio era minimo
perché la Chamber Orchestra of Europe e il direttore Semyon Bychkov l’hanno coinvolto in un’interpretazione
dov’era difficile perdere una sola nota e
facile illudersi di essere al primo ascol-
to. Incantevole Schubert per la trasparenza del suono e l’equilibrio fra le sezioni della piccola orchestra, ho contato trentun archi con tre soli contrabbassi, mai prevaricati dai sette ottoni e
dagli otto legni, un respiro delle frasi
sereno, sorretto da un ritmo scandito
da staccati delicati.
Tuttavia il melomane ricorderà questo
concerto soprattutto per l’interpretazione di Beethoven, dove Bychkov ha
fatto virtù dell’agilità della piccola orchestra, (…)
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L’emozione più grande è quella che si regala Gilles Jacob salutando per l’ultima
volta la sua creatura, questo Festival di
Cannes che proprio lui ha portato a essere un evento mediatico planetario. In
fila Alice Rohrwacher aspettava un premio profumato di Svizzera, coproduttrice (Tiziana Soudani con l’Amka Films e
la Rsi) del film ‘Le meraviglie’. Dopo, i
premi per l’opera prima a ‘Party Girl’, di
Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, visto a Un Certain Regard, e
per la miglior attrice, la brava Julianne
Moore, interprete del poco convincente
‘Maps to the Stars’ di David Cronenberg.
Erano passati anche gli altri, restavano i
2 principali, quando Jane Campion assegna a ‘Le meraviglie’ il Gran Premio della Giuria, premiando anche il cinema elvetico. La Palma d’oro a ‘Winter Sleep’
ha fatto scoppiare un finimondo di applausi e urla di gioia: ha vinto il Cinema
grande, quello di un regista, Nuri Bilge
Ceylan, che è un regalo per la settima
arte, e che a Cannes aveva vinto, ma mai
il riconoscimento maggiore. Questa Palma premia un film che dura più di tre
ore, che canta il bisogno della cultura e
della lotta per il futuro libero del popolo.
Il regista ha detto: «Ha una grande importanza perché quest’anno è il centenario della nascita del cinema turco. Voglio dedicare il premio ai giovani turchi,
a tutti quelli che hanno perduto la vita
in quest’anno in nome della libertà».
Meritato il premio dell’attore a Timothy
Spall, per ‘MR Turner’ di Mike Leigh. Meritava di più ‘Leviathan’, premio per lo
script di Andrey Zvyagintsev, che è il regista, e Oleg Negin. Non meritato il premio per la regia al convenzionale Bennett Miller di ‘Foxcatcher’.
Premio della Giuria ex aequo
C’è stato un momento di tensione per il
Premio della Giuria ex aequo al regista
più giovane, Xavier Dolan con il suo
straordinario ‘Mommy’, e al più vecchio,
Jean-Luc Godard, che qui ha mandato
un capolavoro grandioso qual è ‘Adieu
au langage’. Non è stato un bel gesto verso un padre del cinema, non perché Dolan non sia bravo, ma il confronto non è
possibile. Questo ha rattristato molti,
non ci voleva troppa sensibilità per capirlo, vero signora Campion?
LE BREVI
‘O Samba’
Mercoledì 28 e giovedì 29, al CinemaTeatro Blenio, alle 20.30, sarà proiettato
il film ‘O Samba’ del regista Georges Gachot (che sarà presente in sala durante
la serata del 28), con Martinho Da Vila e
Vila Isabel Samba School. Introdurrà il
compositore e cantante Martinho Da
Vila che condurrà il pubblico nel mondo
della samba raccontando le sue storie.
Amicizia in un carteggio
L’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano invita, lunedì 2 giugno alle
20.30, alla presentazione del libro ‘Carlo
Dionisotti-Giovanni Pozzi. Una degna
amicizia, buona per entrambi. Carteggio
1957-1997’ a cura di Ottavio Besomi. Introdurrà Fernando Lepori; relatore
Alessandro Martini, con interventi del
curatore.
Magic Blues modifica
Cambiamento nel programma di Vallemaggia Magic Blues 2014: inversione
delle serate sulla piazza di Moghegno.
Mercoledì 16 luglio la piazza ospiterà
Moreland & Arbuckle; mentre la serata
seguente, giovedì 17, vedrà sul palco The
Steepwater Band. I concerti avranno inizio alle 21; ulteriori informazioni al sito
www.magicblues.ch.