I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti: i dati epidemiologici

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I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti: i dati epidemiologici
8 maggio 2008
I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti:
i dati epidemiologici recenti come base
per le prospettive future
Il volume I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti presentato oggi, costituisce un aggiornamento delle
precedenti pubblicazioni del 2001 e del 2006, realizzate nell’ambito di un progetto di ricerca che ha visto la
collaborazione tra Istituto nazionale di statistica, Istituto superiore di sanità e Associazione per la lotta ai
tumori nell’età giovanile (Alteg).
Lo studio epidemiologico si basa sulle misure di incidenza, sopravvivenza, mortalità e morbosità
ospedaliera. La principale fonte dei dati è costituita dai Registri tumori di popolazione, che raccolgono
sistematicamente informazioni di natura demografica ed epidemiologica su tutti i pazienti con diagnosi di
neoplasia. Attraverso i dati dei Registri sono costruiti gli indicatori di incidenza e sopravvivenza. Per la
mortalità la fonte utilizzata è quella relativa all’indagine sulle cause di morte dell’Istat. Le misure di
morbosità ospedaliera derivano dai dati delle Schede di dimissione ospedaliera, raccolte dal Ministero della
salute ed elaborate dall’Istat. Nel volume si è posto l’accento sui dati e sulle tendenze recenti. La nota
metodologica riportata in appendice al volume descrive nel dettaglio le fonti di dati, gli anni di riferimento
e le misure utilizzate.
I risultati
Gli ammalati di tumore
Secondo i dati recenti (1998-2002) sono quasi 16.000 gli adolescenti e i giovani adulti (15-39 anni) che
si ammalano di tumore ogni anno.
Gli uomini sono circa 6.500, e corrispondono a 64 nuovi casi di tumore ogni 100.000 residenti. Nelle
donne i valori sono più elevati: 9.400 nuovi casi ogni anno corrispondenti a 94,5 ogni 100.000 residenti
(tabella 1).
Tabella 1 - Casi di incidenza stimata per tumori maligni a 15-39 anni, per sesso e tipo di tumore – Anni 1998-2002 (valori
medi annui)
T u m o ri
S to m a c o
C o lo n - re tto
T ra c h e a , b ro n c h i, p o lm o n i
O sso
M e la n o m a p e lle
M a m m e lla
U te ro (c e rv ic e )
U te ro (c o rp o )
O v a io
M a s c h i F e m m in e T u m o ri
132
275
142
112
539
-
139
299
119
110
787
2 .4 2 0
468
169
319
M a s c h i F e m m in e
T e s tic o lo
V e s c ic a
E n c e fa lo
L in fo m i d i H o d g k in
L in fo m i n o n - H o d g k in
M ie lo m a m u ltip lo
L e u c e m ie
1 .0 3 7
234
336
508
630
20
336
119
229
488
398
20
229
T u tti i tu m o r i
6 .4 9 7
9 .4 1 0
Nelle donne i tumori della mammella sono di gran lunga la forma neoplastica a più elevata incidenza
(2.420 nuovi casi, 24,3 ogni 100.000). Questo significa che in un anno oltre il 25% di nuovi casi
diagnosticati è rappresentato dal tumore al seno. Negli uomini invece i tumori del testicolo con 1.037
casi (10,2 ogni 100.000 uomini di 15-39 anni) sono la neoplasia di maggior rilievo in questa fascia di
età. Seguono i melanomi della pelle (più frequenti nelle donne), i linfomi di Hodgkin (con una
frequenza analoga nei due sessi), i linfomi non-Hodgkin (più frequenti negli uomini). Nelle donne anche
il tumore della cervice dell’utero e il tumore dell’ovaio presentano valori dell’incidenza significativi
(figura 1).
Figura 1 - Tassi per 100.000 abitanti di incidenza annua stimata per tumori maligni a 15-39 anni per sesso e tipo di tumore
(ordinati in ordine decrescente) - Anni 1998-2002
Mammella
Testicolo
Melanoma pelle
Linfoma di Hodgkin
Utero (cervice)
Linfomi non-Hodgkin
Ovaio
Femmine
Colon - retto
Maschi
Encefalo
Leucemia
Utero (corpo)
Stomaco
Trachea, bronchi, polmoni
Vescica
Ossa
Mieloma multiplo
0
5
10
15
20
25
30
La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi
A distanza di cinque anni dalla diagnosi di tumore maligno sopravvive il 77% degli adolescenti e
giovani adulti (71% degli uomini e 80% delle donne). Tali valori relativi all’Italia sono più elevati
rispetto ai valori medi dell’Europa (69% per gli uomini, 77% per le donne).
Per quasi la metà dei tumori considerati, nel periodo di osservazione, la sopravvivenza è superiore
all’80%: tiroide, testicolo, melanoma, corpo e cervice dell’utero, linfomi di Hodgkin, mammella. Un
altro gruppo di tumori presenta valori prossimi alla soglia del 70%: ovaio, tessuti molli, osso, linfomi
non-Hodgkin, colon-retto. I valori scendono più drasticamente in corrispondenza delle leucemie (57%),
dei tumori dell’encefalo (51,3%), fino ad arrivare al più basso livello in corrispondenza dei tumori della
trachea, bronchi e polmoni (25%). Per la maggior parte dei tumori analizzati, i valori di sopravvivenza
in Italia risultano superiori ai corrispondenti valori europei (figura 2).
2
Figura 2 - Sopravvivenza relativa a cinque anni per tumori maligni a 15-39 anni in Italia ed Europa per tipo di tumore
(ordinati in ordine decrescente secondo i valori dell'Italia) - Anni 1995-1999 (follow up al 2004)
Tiroide
Testicolo
Linfomi di Hodgkin
Melanoma pelle
Utero (corpo)
Mammella
Utero (cervice)
Tutti i tumori
Europa
Italia
Ovaio
Tessuti molli
Colon-Retto
Linfomi non-Hodgkin
Osso
Leucemie
Encefalo
Trachea, bronchi, polmoni
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Negli anni 1985-1999 si osserva una generale tendenza all'aumento della sopravvivenza a cinque anni
dalla diagnosi; questo sia per l'insieme dei tumori in età 15-39 anni, che per la maggior parte delle
neoplasie considerate. Difatti aumenta per i tumori del testicolo (attestandosi negli anni più recenti al
96%), per i tumori della mammella (raggiungendo in Italia l’84%, valore superiore a tutti gli altri paesi),
per la cervice uterina (che passa dal 77% al 82%), per i linfomi di Hodgkin (che registrano importanti
aumenti fino a raggiungere il 93%), per i tumori dell'ovaio (i cui valori si sono allineati agli altri paesi
dopo un consistente aumento di circa 20 punti percentuali dal 56% al 75%), per i tumori del colon-retto
(per cui la sopravvivenza in Italia ha registrato nell'ultimo periodo una crescita più rapida rispetto a tutti
gli altri paesi, arrivando al 69%), per i melanomi della pelle (per cui l’Italia presenta l’incremento
maggiore dal 79% al 93%), per le leucemie (i cui valori della sopravvivenza a cinque anni sono
aumentati di 16 punti dal 39% al 55%).
Al contrario per i tumori dell'encefalo i guadagni di sopravvivenza sono più contenuti e l’Italia presenta
valori piuttosto bassi e prossimi alla media europea (51%). La sopravvivenza per i linfomi non-Hodgkin
rimane pressoché costante nel tempo e ammonta in Italia al 68%. Anche per i tumori della trachea, dei
bronchi e dei polmoni non si osservano guadagni consistenti ed i valori di sopravvivenza sono i più
bassi fra tutte le sedi tumorali considerate (oscillano tra il 20% della Finlandia e il 25% dell’Italia).
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I decessi
I decessi per tumore maligno tra i giovani adulti di 15-39 anni sono 2.168 nel 2002, di cui 1.032 relativi
agli uomini e 1.136 alle donne. In riferimento al complesso degli adolescenti e giovani adulti sono 10,4 i
decessi ogni 100.000 uomini e 11,7 ogni 100.000 donne.
Rispetto alla mortalità complessiva, i tumori maligni rappresentano il 12% dei decessi nei maschi (su un
totale di 8.495 decessi) e il 34% nelle femmine (3.338 decessi totali). Negli uomini infatti una quota
consistente di decessi tra i giovani adulti è riconducibile a cause accidentali (incidenti, traumatismi).
Negli anni recenti, i livelli di mortalità nella classe di età 15-39 anni si sono ridotti del 29% nei maschi e
del 26% nelle femmine. Tale riduzione è significativamente più elevata di quella osservata dopo i 40
anni (-18% negli uomini e -12% nelle donne).
Nei giovani uomini le neoplasie che provocano il maggior numero di decessi sono i tumori dell’encefalo
(132 casi), seguiti dalle altre leucemie con 108 decessi (escluse le leucemie linfatiche acute), i linfomi
non-Hodgkin (94 decessi) ed i tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni (88 decessi). Per quanto
riguarda le giovani donne il quadro della mortalità è dominato dalla prevalenza di decessi per tumori
della mammella: 283 decessi nel 2002 (pari al 25% di tutti i decessi per tumore). I tumori dell’encefalo
sono la seconda causa di morte più frequente, con 84 decessi, seguiti a breve distanza dalle altre
leucemie, con 81 decessi (escluse le leucemie linfatiche acute).
La mortalità risulta in diminuzione negli anni 1990-2002 per la maggior parte dei tumori in entrambi i
sessi. Un trend leggermente crescente si osserva per i tumori dei tessuti molli e per i melanomi della
pelle, mentre vi è una sostanziale stazionarietà dei tumori del testicolo e delle leucemie linfatiche acute.
Da segnalare, nel confronto di genere, una sostanziale stazionarietà dei tumori della trachea, dei bronchi
e dei polmoni per le donne a fronte di una significativa diminuzione negli uomini. Dalla figura 3 appare
chiaramente come si stia verificando nel tempo un rapido avvicinamento dei livelli di mortalità per
questa neoplasia tra i due sessi.
Figura 3 - Medie triennali dei tassi standardizzati di mortalità 15-39 anni per tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni
per sesso - Anni 1990-2002
1,40
1,20
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
Maschi
02
20
01
20
00
20
99
19
98
19
97
19
96
19
95
19
94
19
93
19
92
19
91
19
19
90
0,00
Femmine
L’ospedalizzazione
L’ospedale costituisce una tappa quasi sempre obbligata nel percorso terapeutico degli adolescenti e
giovani adulti affetti da tumore: sono circa 70.000 ogni anno le dimissioni ospedaliere di pazienti di 1539 anni (ovvero circa 355 ogni 100.000 adolescenti e giovani adulti).
4
Le donne sono più della metà e rispetto al complesso degli adolescenti e giovani adulti si registrano 396
ricoveri ogni 100.000 donne contro 316 ogni 100.000 uomini. L’andamento nel tempo risulta pressoché
costante.
I linfomi di Hodgkin sono negli uomini tumori con elevata ospedalizzazione e sono anche gli unici, oltre
a quelli della tiroide, ad essere caratterizzati da un trend crescente passando da 32 a 40 ricoveri per
100.000 adolescenti e giovani adulti nel periodo 1999-2004. Altre tipologie di tumori molto frequenti tra
i ricoveri sono i linfomi non-Hodgkin, i tumori del testicolo e le leucemie.
Analogamente all’incidenza ed alla mortalità, nelle donne è il tumore della mammella la neoplasia di
gran lunga più frequente tra i ricoveri, ma con una tendenza alla diminuzione nel tempo: da 68
dimissioni per 100.000 donne nel 1999 a 56 nel 2004. Tra i tumori a più elevata ospedalizzazione sono i
linfomi di Hodgkin, come negli uomini, ad avere un trend crescente; anche i tumori della tiroide
aumentano sensibilmente superando negli ultimi anni per frequenza i linfomi non-Hodgkin.
La distribuzione per regione di residenza mostra una spiccata variabilità territoriale, con tassi di
ospedalizzazione più elevati nel Lazio e nel Mezzogiorno. Questo avviene in particolare in
corrispondenza dei tumori più frequenti: i tumori del testicolo ed i linfomi di Hodgkin negli uomini; le
leucemie, i linfomi ed i tumori della tiroide nelle donne.
Ogni anno il 20% circa delle dimissioni di adolescenti e giovani adulti per tumori maligni avviene fuori
della propria regione di residenza. Escludendo le piccole regioni per cui è più facile varcare i confini
regionali, sono soprattutto alcune regioni del Sud, quali la Calabria, la Sicilia, la Campania, la Puglia,
l’Abruzzo, oltre alle Marche, quelle con i flussi più consistenti in uscita, mentre regioni quali
Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana costituiscono dei veri e propri poli di
attrazione per la cura dei tumori (tabella 2).
Tabella 2 - Mobilità interregionale ospedaliera di dimissioni di 15-39 anni per tumore maligno - Anno 2004
Dimissioni
Totali
Dimissioni
stanziali
Dimissioni
emigrati
%
emigrazione
Dimissioni
immigrati
%
immigrazione
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Bolzano
Trento
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
4.274
143
10.010
359
437
5.424
1.172
1.486
4.402
3.319
689
1.467
7.689
1.549
443
8.925
4.529
754
2.291
6.360
3.651
3.468
77
9.477
315
255
4.505
1.064
1.177
3.869
2.776
485
972
6.911
1.033
226
6.817
3.042
366
1.114
4.794
3.152
806
66
533
44
182
919
108
309
533
543
204
495
778
516
217
2.108
1.487
388
1.177
1.566
499
18,9
46,2
5,3
12,3
41,6
16,9
9,2
20,8
12,1
16,4
29,6
33,7
10,1
33,3
49,0
23,6
32,8
51,5
51,4
24,6
13,7
340
6
4.806
72
20
633
769
393
1.681
1.630
265
136
1.486
150
135
202
431
88
57
161
17
8,9
7,2
33,6
18,6
7,3
12,3
42,0
25,0
30,3
37,0
35,3
12,3
17,7
12,7
37,4
2,9
12,4
19,4
4,9
3,2
0,5
Italia
69.373
55.895
13.478
19,4
13.478
19,4
Regioni
5
Fra gli adolescenti e giovani adulti affetti da tumore che hanno effettuato il ricovero fuori regione la
Lombardia costituisce sempre una regione di destinazione scelta da una quota consistente di persone.
Per i residenti nelle Marche ha un peso rilevante anche l’Emilia Romagna; per i residenti in Abruzzo e
Campania ci sono flussi consistenti verso il Lazio e la Toscana. Per i residenti in Puglia, l’Emilia
Romagna e la Toscana sono importanti regioni per la cura del tumore, mentre i calabresi si recano
frequentemente, oltre in Lombardia, anche nel Lazio. Il Friuli Venezia Giulia costituisce un polo di
attrazione soprattutto nei confronti dei veneti e dei campani.
Ufficio della comunicazione
Tel. 06/4673.2243-44
Informazioni e chiarimenti:
Istat – Servizio Sanità e Assistenza
Alessandra Burgio
Tel. 06/4673.7388
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