CLINICAL GOVERNANCE - Ospedale di Circolo
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CLINICAL GOVERNANCE - Ospedale di Circolo
A.O. “Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi” Corso di formazione per Infermieri CLINICAL GOVERNANCE: METODI E SRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ Dott. Enrico Malinverno Responsabile Qualità Qualità & Sviluppo - S.I.T.R.A. Sevizio Qualità Qualità e Risk Management Aziendale A.O.U “Macchi” Macchi” Varese [email protected] 1 E. MALINVERNO OBIETTIVI Spiegare il significato della Clinical Governance nell’attuale contesto sanitario. Identificare il nesso esistente tra Clinical Governance, Sistema Qualità e Risk Management. Descrivere l’Albero della Clinical Governance. Descrivere i principali metodi e strumenti di valutazione della qualità Sperimentare l’elaborazione di standard e indicatori Definire l’Audit Clinico quale strumento di Clinical Governance Enunciare le fasi del processo di Audit secondo il NICE (National Institute for Clinical Exellence) DAL PSN 2006 -2008 “L’obiettivo fondamentale dei programmi di miglioramento della qualità è che ogni paziente riceva quella prestazione che produca il miglior esito possibile in base alle conoscenze disponibili, che comporti il minor rischio di danni conseguenti al trattamento con il minor consumo di risorse, e con la massima soddisfazione per il paziente. Da ciò deriva la definizione di un sistema sanitario ideale a cui tendere: sicurezza, efficacia, centralità del paziente, tempestività delle prestazioni, efficienza ed equità. […] aspetto fondamentale è quello della gestione del rischio clinico a salvaguardia e tutela della sicurezza dei pazienti e del personale” 3 E. MALINVERNO IL PATTO PER LA SALUTE 2010 2012 “ […] Le scelte strategiche della politica sanitaria del prossimo triennio si caratterizzano fortemente verso: […] 3. la promozione e la diffusione , sei servizi sanitari, della Clinical Governance per la qualità e la sicurezza dei pazienti […].” 4 E. MALINVERNO CLINICAL GOVERNANCE “E’ un sistema attraverso cui le organizzazioni sanitarie assumono una diretta responsabilità per il miglioramento continuo della qualità e per mantenere elevati gli standard di assistenza, attraverso la creazione di un ambiente in cui possa svilupparsi l’eccellenza dell’assistenza sanitaria.” (Scally e Donaldson, 1998) 5 E. MALINVERNO LA RESPONSABILITA’ DELLA QUALITA’ DELLE CURE VA DECLINATA IN TERMINI DI ACCOUNTABILITY “La responsabilizzazione dell’organizzazione sanitaria, dell’equipe e dei singoli operatori, e nel contempo la loro disponibilità a render conto dei risultati delle prestazioni e dei processi seguiti per conseguirli” - all’organizzazione stessa - agli assistiti - alla società 6 E. MALINVERNO Incident Reporting Focus-group Osservazione Safety walk-around RCA HFMEA FMEA-FMECA Risk Assessment AUDIT CLINICO Mappatura processi Epidemiologia fenomeno Glossario Tassonomie Risk Management Interventi organizzativi e clinico assistenziali Accountability Sistema di Indicatori Linee guida Raccomandazioni EBM-EBP Cultura Comunicazione Metodi e Strumenti di valutazione Area Gestione rischio Area MCQ Patient safety Albero della CLINICAL GOVERNANCE E. MALINVERNO 7 PATIENT SAFETY MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA’ ( Fonte: Malinverno E., 2013) GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO PERCHE’ PERCHE’ LA CLINICAL GOVERNANCE Riduzione della variabilità ingiustificata delle pratiche clinico-assistenziali Migliori risultati sull’assistito in termini di efficacia e appropriatezza delle prestazioni erogate Soddisfazione dell’utente Migliore utilizzo delle risorse E’ più facile che venga accreditata una struttura che eroga interventi di dimostrata efficacia e assiste i pazienti secondo le raccomandazioni più aggiornate Cambiamenti positivi della cultura organizzativa Impatto economico Freedman, 2004 9 E. MALINVERNO PILASTRI DELLA CLINICAL GOVERNANCE La definizione di standard delle prestazioni erogate Il monitoraggio del rispetto degli standard sulla base di specifici indicatori 10 E. MALINVERNO MCQ ISO JCI ACCR.TO AUDIT CLINICO E. Malinverno 11 ALCUNE DEFINIZIONI Standard Indicatore 12 E’ l’enunciazione di una aspettativa (comportamento atteso) che identifica quali performance debbano essere sostanzialmente adottate e applicate al fine di migliorare la qualità clinico-assistenziale. È l’enunciazione di un elemento che misura la qualità di un determinato fenomeno clinico-assistenziale;è utile per prendere decisioni al fine di migliorare la qualità del fenomeno stesso. E. Malinverno STANDARD E INDICATORI 13 E. MALINVERNO Audit Clinico “Audit” deriva dal verbo latino “Audio” = ascolto Il termine viene da tempo usato con applicazione in altri contesti, anche in ambito sanitario:“Clinical”, “Medical”, “Organizational” 14 E. Malinverno Audit Clinico: alcune definizioni Una sistematica, critica analisi della qualità dell’assistenza medica, comprendente le procedure impiegate per la diagnosi e i trattamenti, l’uso delle risorse, il risultato che ne consegue e la qualità di vita per il paziente. (Department of HC UK, 1989) Un’attività ciclica che incorpora sia la sistematica valutazione della pratica clinica che l’azione intrapresa in risposta ai risultati di questa valutazione. (Difford, 1992) L’esame di quello che stiamo facendo con l’intento di produrre miglioramenti nell’assistenza dei pazienti e nell’uso delle risorse. (Nelson, 1994) Un’iniziativa condotta dai professionisti che cerca di migliorare la qualità e gli esiti dell’assistenza attraverso una revisione tra pari, strutturata, per mezzo della quale i professionisti esaminano la propria attività e i propri risultati a confronto con standard confrontati e la modificano se necessario. (Brit. Gov., 1996) 15 E. Malinverno Nella definizione di Audit Clinico sono implicite alcune sue rilevanti caratteristiche 1. E’ uno strumento per il cambiamento dei processi per il miglioramento della qualità 2. E’ uno strumento di valutazione sistematica e continua delle performance delle pratiche cliniche Capacità di lettura delle aree di miglioramento Capacità di attivare gli interventi di miglioramento Tipologie di Audit Audit standard di base - Processo circolare (modello NICE) Screening del verificarsi di avversità - Discussione di casi per ripensare al modo in cui il gruppo ha per imparare dal futuro - Auditi pro-attivi e reattivi Osservazione di pari livello - Stima della qualità della cura Osservazione del paziente e focus group - Metodi di customer satisfaction 17 E. Malinverno funzionato e Risultati di una revisione della letteratura (Johnston, Crombie,2000) “Percezione dei professionisti in tema di audit” Vantaggi Spinta al cambiamento dei comportamenti Miglioramento della performance Miglioramento nel lavoro di gruppo Miglioramento delle cure E. Malinverno Svantaggi Sottrazione di tempo al lavoro clinico Restrizione della autonomia Senso di abbandono per mancanza di supporto e facilitazione 18 Requisiti di efficacia dell’ dell’Audit Clinico Iniziativa a carattere professionale Basata su competenza clinico-assistenziale Ambito legato alla qualità professionale Possibilità di accedere a documentazione clinica Verifica rispetto standard predefiniti 19 E. Malinverno Fasi del Metodo AMBITO E SCOPO CRITERI, INDICATORI E STANDARD REALIZZARE IL CAMBIAMENTO OSSERVAZIONE E RACCOLTA DATI CONFRONTO CON GLI STANDARD 20 E. Malinverno (NICE, 2006) 1^ fase: AMBITO E SCOPO E’ sempre il miglioramento delle cure Aumentare la cultura del clinico Risolvere un problema Risolvere la variabilità dei comportamenti Ridurre il gap fra standard predefiniti Gestire la complessità e le novità … SELEZIONARE LA PRIORITA’ 21 E. Malinverno 2^ fase: CRITERI, STANDARD E INDICATORI Quali sono le migliori caratteristiche che deve possedere una buona pratica? Rispondere: Alle evidenze di efficacia disponibili Alle esperienze del gruppo Alle esigenze e preferenze dell’utente Alle esigenze e vincoli dell’organizzazione 22 E. Malinverno 3^ fase: OSSERVAZIONE E RACCOLTA DATI Definire la popolazione campione Stabilire la modalità di raccolta dati Strutturare la griglia di raccolta dati - quali dati raccogliere - verificare lo strumento (usabilità, validità, affidabilità) Definire il ruolo di osservatore Definire le modalità di elaborazione dei dati 23 E. Malinverno 4^ fase: CONFRONTO CON GLI STANDARD Analisi ed elaborazione dei dati ottenuti Identificazione delle inappropriatezze Discussione con il gruppo Scelta delle azioni di miglioramento 24 E. Malinverno 5^ fase: REALIZZAZIONE DEL CAMBIAMENTO Progettazione Coinvolgimento Metodi e strumenti Realizzazione Valutazione 25 E. Malinverno L’AUDIT REPORT Frontespizio Indice Abstract Bachgraund Obiettivi Standard e indicatori Metodologia Risultati Conclusioni Piano di azioni di miglioramento Per saperne di più Fontana P., Clinical Governance: una prospettiva organizzativa e gestionale, Franco Angeli, Milano, 2005. Grilli R., Taroni F., Governo clinico: governo delle organizzazioni sanitarie e qualità dell’assistenza, Il Pensiero Scientifico Editore, Torino, 2005. Malinverno E., La Qualità in Sanità: metodi e strumenti di Clinical Governance, Carocci Faber, Roma, 2013 McSherry R., Pearce P., Clinical Governance, Blackwell, Oxford UK 2003. Ovretveit J., Valutazione degli interventi in sanità, Centro Scientifico Editore, Torino, 1998 Reason JT., Human error: models and management, in “British Medical Journal”, 320: 768-770, 2000. Scally G., Donaldson LJ., What’s a Clinical Governance, in “British Medical Journal”, 323: 61-64, 1998.