corazones de mujer

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CORAZONES DE MUJER
Venerdì 20 Giugno 2008 10:52
di Roberta Folatti
Complicità femminili
Sono equilibristi.
Camminano su un filo sospeso tra voglia di libertà e autodeterminazione e rispetto delle
tradizioni. Sono i giovani immigrati che vivono in Italia, e in Europa, provenienti dai paesi del
Nord Africa. Il loro bisogno di esprimersi e di seguire le proprie inclinazioni, anche sessuali, si
scontra spessissimo con il rigore delle famiglie d’origine che non accetta “contaminazioni” di
sorta.
Ma Shakira, sarto omosessuale, ha deciso di abbandonare le maschere e le ipocrisie che lo
imprigionavano quando viveva in Marocco e di essere se stesso(a) in Italia, precisamente a
Torino. Con parrucca bionda e voce effemminata si è ricostruito una vita piena anche se ha un
grande cruccio: un bambino lasciato in Marocco e cresciuto dalla sua famiglia. E’ suo figlio
Wajdi, nato dall’unica relazione eterosessuale che abbia avuto, intrecciata quand’era molto
giovane. Per la vergogna i suoi parenti hanno detto al bambino che suo padre è morto e
Shakira, quando torna, è costretto a presentarsi in versione maschile nei panni di uno zio che
abita lontano. Ma il suo più grande desiderio sarebbe rivelarsi e poter esprimere senza
sotterfugi il grande affetto che sente per il piccolo. Invece in famiglia è considerato poco meno
di un pedofilo e riceve sguardi di disapprovazione non appena si avvicina a suo figlio.
L’altra protagonista del film è Zina, una bella ragazza araba per la quale è stato già scelto il
marito. Un uomo che lei ha visto solo un paio di volte e che le è totalmente indifferente. Ma per
non creare attriti in famiglia si piega a questa usanza e l’unico a cui confessa la propria
contrarietà è... lo specchio. L’unico di cui si fidi, sino a quando non incontra Shakira. Grazie alla
sua fama di grande intenditore di tessuti, viene deciso che lui l’accompagnerà in Marocco a
scegliere gli abiti per il matrimonio. Inizia un viaggio divertente e drammatico, allegro e
malinconico, riempito dalle confidenze che i due si scambiano, sempre più personali, più intime.
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Solo loro sanno che il vero scopo di quella “trasferta” è un altro, legato a una scelta di Zina che
risale a quando lei aveva sedici anni. Decise di fare l’amore con un dolcissimo cugino e lo fece
consapevolmente, ma a una sposa araba che si rispetti è richiesta la verginità...
In Medioriente esistono molte cliniche che restituiscono questa preziosa condizione alle donne
in procinto di sposarsi, che permettono – come si dice scherzosamente nel film - di tornare a
Km 0. I nostri simpatici personaggi si dirigono dunque verso Casablanca ma prima fanno tappa
a casa dei genitori di Shakira, dove sembra che l’unico contento di rivedere lo “zio” sia proprio il
piccolo Wajdi. Tra disavventure (i gay non sono ben visti da quelle parti), momenti di tenerezza,
lo scorrere di paesaggi incantevoli, il viaggio di Zina e Shakira porterà ad una conclusione
inaspettata, grazie anche al cuore di un’altra donna/madre che si rivelerà alla figlia nel momento
di maggiore sconforto...
Un piccolo film originale, Corazones de mujer, che ha entusiasmato il pubblico del Festival di
Berlino. Dietro lo pseudonimo
Kiff Kosoof, che
significa eclisse in arabo, si nascondono due registi italianissimi, Davide Sordella e Pablo
Benedetti.
Corazones de mujer (Italia, 2007)
Regia: Kiff Kosoof
Sceneggiatura: Kiff Kosoof
Musiche: Enrico sabena
Cast: Aziz Amehri, Ghizlane Waldi, Mohammed Wajid, Medi & Hoja
Distribuzione: Movimento Film
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