Prodotti per incollaggio reticolanti con radiazioni
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Prodotti per incollaggio reticolanti con radiazioni
www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento Prodotti per incollaggio reticolanti con radiazioni Descrizione Nel processo di fabbricazione di calzature, ed in particolare per quanto riguarda la produzione delle scarpe da ginnastica, per ridurre le emissioni in atmosfera di composti organici volatili (COV) derivanti dalle operazioni di incollaggio possono essere impiegati adesivi e primer polimerizzanti mediante radiazioni ultraviolette (UV) o fasci di elettroni (EB). Questa tipologia di prodotti è formulata da composti (monomeri, oligomeri e fotoiniziatori) che reagiscono tra loro, polimerizzando, quando vengono sottoposti ad un’idonea sorgente di radiazioni (raggi ultravioletti o fasci di elettroni) e si trasformano quindi completamente nel prodotto solido. Poiché prima di essere sottoposti al trattamento con radiazioni gli adesivi di questa categoria sono costituiti da molecole a basso peso molecolare, la loro viscosità è sufficientemente bassa da non richiedere, se non in casi particolari, l’aggiunta di sostanze diluenti (che possono essere sia solventi organici che acqua). Possono essere usati su superfici sensibili al calore in quanto vengono applicati e polimerizzati a freddo, non sono sensibili alle temperature o all’umidità e possiedono un’eccellente resistenza chimica. La tecnologia di polimerizzazione con raggi UV non può essere utilizzata su oggetti che hanno forme complesse che impediscono alla radiazione di raggiungere il prodotto adesivo; i sistemi con fasci di elettroni (EB) hanno invece un potere di penetrazione molto elevato e non risentono di queste limitazioni. I primer ad attivazione UV sono utilizzati per il trattamento di suole ed intersuole a base di EVA reticolato espanso e costituiscono un’alternativa alle operazioni di cardatura (la cui effettuazione risulta particolarmente difficile su componenti di forma elaborata). Gli adesivi trattati con raggi UV necessitano di particolari sostanze (denominate fotoiniziatori) per avviare la reazione di polimerizzazione, mentre nel caso di trattamenti con fasci di elettroni l’iniziazione della reazione coinvolge solamente le molecole dei monomeri e degli oligomeri che compongono il prodotto adesivo. Sistemi di applicazione - Per l’applicazione dei collanti e primer trattabili all’UV o con fascio di elettroni si possono impiegare le stesse attrezzature usate con i tradizionali prodotti a solvente (sistemi a spruzzo, pennelli, ecc.). Dato che gli adesivi UV-EB possiedono valori di viscosità più elevati delle colle a solvente, in alcuni casi è necessario diluirli con piccole quantità di solventi o di acqua e, qualora siano applicati con sistemi a spruzzo, la pressione con cui vengono erogati può essere superiore rispetto a quella normalmente impostata nelle applicazioni a solvente. Nello specifico, le tecniche di applicazione per l’impiego dei primer ad attivazione UV prevedono una loro distribuzione sul componente mediante sistemi a spruzzo o pennello, una breve essiccazione e quindi un’esposizione ad irraggiamento in forno UV. La dose di energia da irraggiare sul componente mediante la radiazione UV è dipendente dal tipo di materiale su cui il primer è stato applicato. Dopo breve raffreddamento i componenti possono infine essere sottoposti alla successiva fase di incollaggio con adesivo poliuretanico bicomponente. Sorgenti di radiazione per la reticolazione - Un sistema di polimerizzazione con raggi UV è composto da una fonte di luce con lunghezza d’onda tra i 200 e i 400 nm (generalmente una lampada di quarzo), riflettori per indirizzare la luce diffusa, un sistema di raffreddamento per rimuovere il calore che si genera dalla sorgente di luce e una schermatura per impedire che i raggi UV colpiscano l’operatore. Quando si ricorre invece ai fasci di elettroni l’attrezzatura richiesta consiste in un pannello di controllo, un trasformatore per il voltaggio, un acceleratore di elettroni ed un idoneo sistema di schermatura per la protezione degli addetti. Fase di pulizia delle attrezzature - Per quanto riguarda la pulizia dell’attrezzatura usata per l’applicazione degli adesivi UV/EB, evitando che le radiazioni colpiscano l’attrezzatura stessa si impedisce che il prodotto indurisca con il beneficio di poter ritardare il lavaggio e di agevolare la rimozione dei residui. 1 www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento Vantaggi ambientali Tutti i componenti presenti nella miscela di formulazione degli adesivi UV/EB sono destinati a solidificarsi nella fase di polimerizzazione, riducendo praticamente a zero il rilascio di composti organici volatili (a meno che non si ricorra all’utilizzo di un solvente organico con funzione di diluente del prodotto)1. Gli adesivi UV/EB sono difficilmente degradabili poiché rimangono integri fino a quando non sono sottoposti alla radiazione; questa caratteristica consente di limitare la produzione di rifiuti composti da adesivi esausti. L’utilizzo delle lampade UV o del sistema a flusso di elettroni determina un certo consumo di energia elettrica, compensato però dal risparmio energetico che si realizza grazie al fatto di non dover procedere a trattamenti di riscaldamento dei pezzi lavorati (in confronto ai sistemi di asciugatura impiegati con i tradizionali prodotti, i dispositivi UV / EB permettono un risparmio energetico del 75-90%) o a captazione ed espulsione / abbattimento delle emissioni atmosferiche. Dal punto di vista della sicurezza dei luoghi di lavoro in cui si fa uso di questi prodotti, si deve sottolineare che i componenti costituitivi (monomeri, oligomeri e fotoiniziatori) hanno una certa tossicità per l’uomo, sebbene le sostanze attualmente impiegate consentano livelli di esposizione molto più elevati di quelli caratterizzanti i prodotti adesivi utilizzati in passato che possedevano caratteristiche di tossicità più elevata. Una volta polimerizzati (si noti che i trattamenti con UV e con fasci di elettroni permettono di completare le reazioni di polimerizzazione e reticolazione in pochi secondi) i prodotti perdono qualsiasi tossicità. Gli adesivi trattati con raggi UV o fasci di elettroni, infine, non danno luogo a rischi di incendio e/o esplosioni. Gli operatori devono essere protetti, mediante apposite schermature, dalle radiazioni usate per la cura degli adesivi. Campo di applicazione Settore calzaturiero, in particolare per la produzione di scarpe da ginnastica e scarpe sportive con suole in gomma. 1 Si possono avere parziali evaporazioni dei componenti del prodotto: complessivamente la quantità di COV che può essere rilasciata è inferiore all’1% del peso del prodotto applicato. 2