LA SAGGEzzA DELLA MAGNA GRECIA
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LA SAGGEzzA DELLA MAGNA GRECIA
Ottobre 2012 anno 3 - n°23 5 € Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale –70% CB-NO /GENOVA n.23 anno 2012 politica Doria e il Pd a pag. 16 porto Il Salone contro la crisi a pag. 24 dinastia MENSILE DI ECONOMIA, politica E CULTURA IN LIGURIA I 700 anni dei Grimaldi a pag. 66 Gregorio Fogliani il geniale inventore del buono pasto informatizzato La saggezza della Magna Grecia il ritratto Ironico, intuitivo, capace di scavalcare ogni ostacolo, Gregorio Fogliani ha rivoluzionato non soltanto il catering e il sistema dei buoni pasto ma ha “inventato” un sistema informatico che ha cambiato le abitudini e i comportamenti di milioni di persone paolo lingua T i guarda con gli occhi neri che scintillano a tratti; ti osserva in tralice per avere il tempo di incrociare il tuo sguardo. Ma quando vuole ponderare la risposta abbassa gli occhi, si raccoglie, poi li rialza con un lieve scatto e fa scorrere, lentamente, il suo ragionamento infilzando le parole come una collana. L’ironia e la riflessione non si disgiungono mai nel modo di conversare di Gregorio Fogliani: nato in Sicilia 55 anni fa da genitori siciliani e calabresi, porta con sé, nei meccanismi della sua logica, la Sicilia Citerior e la Sicilia Ulterior come definì il grande regno del nostro Mezzogiorno un Pontefice del XIII secolo. L’isola e il continente; la montagna e il mare; l’acqua e il fuoco delle viscere dell’Etna che doveva recare in mano al Re capriccioso il pescatore della leggenda, Cola Pesce. È venuto a Genova con la famiglia ancora bambino e a Genova si è formato e ha trasformato in successo imprenditoriale il DNA delle sue radici. Insomma, 10 Gregorio Fogliani la ristorazione ce l’ha nel sangue. Soltanto che, con una magìa dei nostri anni tumultuosi di scoperte elettroniche ha inventato la “ristorazione informatica” e ne ha fatto una grande idea vincente e soprattutto ha creato un sistema nel quale non mancano anche spunti di solidarietà sociale che lui, però, non ostenta. Ha infatti arricchito la sua formazione “mediterranea” con un certo under statement molto genovese. E anche se la sua attività imprenditoriale va oltre la Liguria, l’Italia e l’Europa, il suo cuore e la sua “capitale” resta Genova. È una Genova di cui, fuori delle interviste, nella conversazione privata, vorrebbe rifiutare il declino. Crede negli investimenti e nella crescita, con l’impiego delle più moderne tecnologie. Vuole le infrastrutture più avanzate, ma non rinuncia a quella che è la condizione di “sostenibilità” (sul piano ecologico) della crescita. continua a pag. 12 X 11 il ritratto Nel 2008 all’attività prettamente commerciale del gruppo si affianca quella solidaristica: nasce “QUI! Foundation” Gregorio Fogliani ha “inventato” la “ristorazione informatica” e ne ha fatto una grande idea vincente Nelle conversazioni, nelle manifestazioni pubbliche, nelle interviste non nasconde il suo pensiero. La sua logica è diretta e razionale, va all’essenziale. Il progresso scientifico lo affascina, così come lo incanta il “salto” che l’informatica e l’elettronica possono far fare al nostro sistema di vita. Non a caso – sembra sottolineare, sornione – Archimede era siciliano (Siracusa) e Pitagora (Crotone) era calabrese. La Magna Grecia è sempre un valore aggiunto. In questa linea di pensiero, Gregorio Fogliani a Genova ha abbracciato e sostenuto il progetto di Smart City. Dalla digitalizzazione delle attività didattiche e dei supporti d’apprendimento sino al “pasto buono” innovazione e senso del sociale, nel rispetto della dignità dell’uomo, si inseguono. Il “pasto buono” nasce nella catena dei locali gestiti direttamente o per servizio: con 2 euro, se si mangia dopo le 14, si può avere un pasto dignitoso. Fogliani ha pensato a quelle derrate che finirebbero tra i rifiuti, ma anche al rispetto verso chi non vuole chiedere la carità e vuole salvare in un momento difficile, la sua dignità. Ma la vera intuizione è stata quella di superare, per evitare la crisi e la perdita della clientela fidelizzata, l’era dei “buoni pasto”, sostituiti, via via, da una carta elettronica, poi unificata alla carta di credito. Racconta con distacco che erano ormai troppi gli esercizi e le attività che offrivano una carta magnetizzata con sconti o offerte favorevoli. Lavorando sull’informatizzazione, sulla ricerca e sull’innovazione, è decollata una carta di credito “unificata” che contiene il “buono pasto” e l’accesso a una quantità infinita di possibilità di acquisti e di spese in moltissimi generi merceologici. Nel 2001, dopo un decennio di crescita inarrestabile, Fogliani, presidente di “QN Financial Service” società finanziaria nel settore delle carte prepagate tocca il milione di carte emesse. La Banca d’Italia concede l’autorizzazione cosicché “QUI! Group” diventa istituto di pagamento. In pochi anni, il sistema dei “buoni pasto”, realizza il boom del buono pasto elettronico. L’attività solidaristica si affianca nel 2008 con la “QUI! Foundation”. Fogliani non ama le costruzioni filosofiche, ma, in qualche modo, ha nella 12 QUI! GROUP I numeri 500 milioni di fatturato nel 2011 7000 100 15000 milioni di buoni emessi ogni anno Pos distribuiti 27000 15 punti vendita aderenti ai programmi di fidelizzazione milioni di carte elettroniche attive nei programmi di fidelizzazione cash back 20 1 4,5 1000 150000 15000 milioni di carte elettroniche attive nei programmi di fidelizzazione a punteggio clienti tra enti e aziende tra dipendenti e collaboratori milioni di utilizzatori dei nostri servizi esercizi convenzionati milione di carte prepagate in distribuzione Pos distribuiti mente una sorta di “capitalismo etico”, quello che fece discutere in Inghilterra alla fine del XIX secolo soprattutto sul mito creato da Robert Owen. Fogliani non pensa a una costruzione sociale generale e diffusa, come forse in Italia, negli anni Cinquanta, aveva tentato di realizzare Adriano Olivetti, ma, piuttosto, ritiene che ci siano dei doveri da compiere, con misura e con rispetto. Rispetto verso le persone. Anche perché lui pensa che se si aiuta la gente a superare un momento di crisi, poi scattano di nuovo il lavoro e i consumi in una spirale virtuosa. Poi minimizza: l’amore per i dolci e per la cioccolata lo hanno portato – ma non sarà una scusa – a rilevare la storica Pasticceria Svizzera, tanto amata dai genovesi e a creare un centro per manifestazioni, ricevimenti e meeting di ogni genere nella storica Villa dello Zerbino, che pare far la guardia, da piazza Manin, alla vecchia Genova. L’uomo della Magna Grecia ha una forte volontà, ma ha gli occhi che sorridono a un mondo che, forse, vorrebbe migliore in tutti i sensi e che lui, con discrezione e nonchalance, vorrebbe contribuire a migliorare sul serio. Il “pasto buono” è qualcosa di più dell’informatica. 13 il ritratto Io credo che si possa battere la crisi internazionale Con il mio sistema di carte collegate a esercizi fidelizzati una famiglia può risparmiare più di mille euro l’anno per piccoli acquisti “L a mia prima organizzazione era legata a un sistema di mense aziendali quasi tutte per conto di enti pubblici di cui godevo la fiducia per serietà e professionalità”. Gregorio Fogliani, nel corso della sua ultratrentennale attività imprenditoriale, ha compiuto, in barba ai dettami filosofici secondo i quali non si va avanti a salti, anche autentiche acrobazie. Ma non gli dispiace comunque di procedere per gradus. Prosegue il suo racconto: “Poi ci fu la rivoluzione del ‘buono pasto’ che poteva essere speso anche presso i miei concorrenti. Decisi che dovevo intervenire. Di qui il primo ‘salto’ che ‘assorbiva’ i buoni pasto con le carte prepagate” Siamo già tra il 2001 e il 2004. La su impresa (in senso lato) accanto alla rivoluzione informatica, muta nome a seconda delle funzioni: “QUI! Ticket services” e poi con l’emissione di oltre un milione di carte prepagate, sino alla semplice “QUI! Group”. “Con il cosiddetto – spiega ancora Fogliani – Buono pasto elettronico abbiamo rivoluzionato una maniera di vivere di comportarsi, una svolta simile a quella dell’impiego in macchina del Telepass”. L’operazione di espansione, a livello italiano ed europeo (e non solo: con inserimenti persino in Marocco e Turchia) delle carte di pagamento fidelizzate porta solo due anni fa al circuito “Scontibancoposta” con più di 20.000 adesioni. “Non ci fermeremo qui – aggiunge Fogliani – ho allo studio con i miei più stretti collaboratori importanti novità. Che per ora preferisco non anticipare” Ma certo la base su cui il gruppo opera è solida. L’intuizione può sembrare ovvia, ma in Italia (e ben pochi in Europa) ci sono arrivati, perché ci voleva coraggio e fantasia. La trovata che ha ribaltato la situazione è stata un altro “salto”: Fogliani spiega di essere partito dalla scheda telefonica. “Oltre che alla possibilità di telefonare, la scheda è stata caricata per fare acquisti, per buoni sconto, per per coupon e per raccogliere punti e carte fedeltà. Ma mi sono reso conto che poi, tante carte nel portafoglio non si tengono e si finisce per lasciarle in un cassetto. Ma un’unica carta con tutte le funzioni 14 Fogliani: dai ticket al Pasto Buono Negli anni Settanta avvia il proprio percorso imprenditoriale insieme alla famiglia nel settore della ristorazione. Nel 1989 costituisce la QUI! Ticket Services Spa, che successivamente cambierà la propria denominazione in QUI! Group Spa. Dal 2000 è Consigliere della camera di commercio e nel consiglio della Unioncamere. Nel 2001 diviene Presidente di QN Financial Services, società finanziaria attiva nel settore delle carte prepagate con oltre un milione di carte emesse. Nel 2004 QUI! Group, prima azienda a capitale interamente italiano operante nel mercato dei buoni pasto, da avvio alla diffusione su larga scala del nuovo servizio buono pasto elettronico, che rivoluzionerà completamente il mercato dei buoni pasto con un impatto paragonabile a quello che ebbe il Telepass nel settore autostradale. Nel 2007 lancia l’iniziativa Pasto Buono, un progetto solidale che permette di distribuire ai bisognosi cibo sano e invenduto dai pubblici esercizi in varie città italiane; nel primo recupera e distribuisce 50.000 pasti. Nel 2008 costituisce la QUI Foundation divenendone Presidente; è attiva nel settore dell’assistenza socio umanitaria e sostiene il progetto solidale Pasto Buono. Sempre nel 2008 crea Pay Bay, una software house specializzata nell’ ambito della monetica che fornisce i propri sistemi a importanti realtà italiane. Nel 2010 QUI! Group crea il più grande circuito di loyalty in Europa raccogliendo oltre 20.000 adesioni e divenendo partner ufficiale di Poste Italiane per lo sviluppo congiunto del circuito Sconti BancoPosta. La carriera imprenditoriale di Fogliani inizia nel settore della ristorazione durante gli anni Settanta. diventa preziosa”. La trovata per il superamento della burocrazia e dei costi, oltre che dei tempi bancari per il pagamento, può sembrare semplice, ma l’intuizione non è da tutti. Le aziende – questa la spiegazione essenziale – caricano sul telefono il valore dei buoni pasto: per gli esercenti, che si sbarazzano della carta e della contabilità, delle forme e controfirme, significa il pagamento diretto entro 24 ore. Questa rivoluzione ha ottenuto il via libera dalla Banca d’Italia e potrebbe aprire, a breve, anche l’ingresso in Borsa d’un gruppo che ormai è tra i primi in Europa. Fogliani, però, ha altre frecce e di diversa natura, nel proprio arco. Senza moralizzare dalla cattedra, ritiene serenamente che “Non tutto può essere solo business” perché ha capito le esigenze dei “nuovi poveri” o comunque delle difficoltà emergenti dalla attuale crisi economica mondiale. “Con il mio sistema di carte collegate a esercizi fidelizzati una famiglia può risparmiare più di mille euro l’anno per piccoli acquisti”, poi c’è la “QUI! Foundation, costituita tra il 2007 e il 2008, che lancia il cosiddetto ‘Pasto buono’: chi accede ai centri mensa o locali convenzionati, usando una certa carta, con soli due euro può consumare un pasto decoroso, purché consumi dopo le 14. Fogliani è partito dal principio del recupero degli sprechi e dalla esigenza di solidarietà. I pasti della solidarietà oggi sono più di 50 mila all’anno. “Capisco la crisi – commenta – ma credo che a volte sia dipinta più pesante di quello che è. Sia chiaro, i problemi ci sono ed è inutile nascondersi dietro un dito, ma ci sono molti spunti sui quali ci si deve inserire – parlo per gli imprenditori come me – con un pizzico di coraggio e di fantasia, con un occhio alle innovazioni e un occhio al mercato. Penso che sia possibile tirarsi fuori. Ma, se mi si consente un pizzico di caduta per affetto, vorrei che lo capisse Genova. Soprattutto i suoi imprenditori. Bisogna rompere le vecchie reti”. E le rendite di posizione? Gregorio Fogliani sorride enigmatico e si stringe nelle spalle. 15