Notiziario del 15/06/2008
Transcript
Notiziario del 15/06/2008
vittime senza voce giugno 2008 progetto Mentre vanno a conclusione due importanti iniziative si apre la fase del consolidamento e continuità PARTECIPARE COME ONG AI PROCESSI DI SVILUPPO Carissimi sostenitori, poter partecipare a una discussione generale su benefici e danni legati all’utilizzo massiccio di biocarburante derivati della canna da zucchero, canola, soia o grano, ha per noi una grande importanza. Per noi –Organismo di cooperazioneche nel Paese già lavoriamo sui temi dei diritti umani con il progetto Vittime senza voce ad Ayacucho o sul tema dell’economia di solidarietà, entrambi progetti che si propongono di offrire appunto delle alternative alla popolazione più svantaggiata. Dal 15 al 18 di maggio scorso, il Perù ospitava infatti la Quinta riunione ALC-Unione Europea in cui venivano affrontati temi prioritari quali il cambiamento climatico e la povertà, mentre in contemporanea si teneva la Riunione Sociale dei Popoli (l’Anticumbre) dove anche le organizzazioni civili latinoamericane affrontavano i temi cruciali che colpiranno il benessere delle persone e l’ecosistema. Per quanto riguarda la nostra linea di cooperazione nel Paese, l’obiettivo per noi prioritario è dare continuità e consolidare alcuni di questi temi che sono anche processi di sviluppo, estendendo ad esempio il progetto Vittime senza Voce all’intero dipartimento di Ayacucho, o rafforzando il tema di economia solidale a livello oragnizzativo e politico per affrontare il problema della disarticolazione e debolezza istituzionale dei produttori di piccola scala a livello urbano, delle comunità contadine e dei produttori rurali che sono chiaramente inseriti in spazi organizzativi d’incidenza. Entro poche settimane si concluderà il Progetto Vittime senza voce e con ottimi risultati è già stato portato a termine il progetto con la Difensoria del Pueblo in tema di difesa dei diritti umani e rafforzamento istituzionale nel dipartimento di San Martin. Cosicché oggi riteniamo che esistano tutte le condizioni affinché le iniziative promosse dal Progetto trovino occasioni di continuità anche nelle metodologie sviluppate con l’esperienza. Particolarmente importanti si sono rivelati la giurisdizione speciale avviata con le ronde contadine, il dialogo interculturale e la formazione di leader indigeni, il tema del narcotraffico e la risoluzione dei conflitti sociali. In pratica si è potuto applicare nel quotidiano la magistratura della persuasione. Una volta sperimentata e convalidata, è diventata già futuro. A difesa dei diritti fondamentali dei peruviani. Silvia Ayon Programmi ProgettoMondo Mlal Responsabile Area Andina In questa ultima tappa, da dicembre a oggi, il Progetto ha realizzato principalmente le attività legate alla promozione dei giovani 500 BORSISTI, 25 PREMI SPECIALI, 45 IMPRESE AVVIATE Il progetto, finanziato dal Fondo Italo Peruviano con la co-partecipazione della Regione Lombardia, si inserisce nelle iniziative per il risarcimento delle vittime della violenza politica avvenuta nell’arco di tempo dal 1980 al 2000 in Perù. Iniziative, volute e raccomandate dalla Commissione della Verità e Riconciliazione (CVR), e poi applicate da leggi specifiche. Ayacucho è stata la regione con il più alto tasso di vittime (più del 40% del totale) e la provincia di Huanta la più colpita di questa regione, per morti, desaparecidos, torture, perpetrati da Sendero Luminoso e dalla Forze dell’Ordine. Il Progetto avrebbe dovuto concludersi in 2 anni, e cioè a dicembre 2007. Tuttavia, visto l’ottimo risultato in termini di generali, e le pressanti richieste ricevute perché venisse garantito un ampliamento di copertura per quanto riguarda l’ambito della professionalizzazione dei giovani delle comunità e delle organizzazioni colpite dalla violenza, abbiamo chiesto e ottenuto dal Fondo Italo Peruviano un’estensione, in termini di tempo e di finanziamento. Ecco perché il Progetto è proseguito per questi altri sei mesi. In questa ultima tappa, da dicembre a oggi, il Progetto ha realizzato principalmente le attività legate alle borse di studio per i giovani, il supporto alla creazione di piccole imprese dei giovani formati e il concorso e premiazione, con un piccolo fondo di capitalizzazione. L’obiettivo era di offrire 200 borse di studio per corsi brevi, per panetteria, allevamento di cuy (porcellini d’india, molto richiesti sul mercato locale e regionale per piatti tipici), artigianato, falegnameria e altri mestieri. Inoltre, in questo numero, rientrava anche l’appoggio per fa- vorire l’accesso a Istituti Professionali per carriere pluriannuali e all’Università San Cristobal de Huamanga. Inoltre, a livello di premiazione, era previsto un fondo di 2000 soles (circa 500 euro), per i primi 25 migliori progetti di impresa. Ebbene, a un mese dalla conclusione del Progetto, questa attività è stata completata al 100% e l’obiettivo raggiunto, con 200 borsisti, di cui 7 ragazzi/e stati ammessi all’Università e altri 5 a Istituti Professionali, e il resto segnalati per i corsi brevi. Lo scorso 6 maggio si è anche svolta la premiazione delle 25 migliori proposte di impresa con una cerimonia svoltasi a Huanta e la consegna degli assegni. Un evento, come moltissimi altri, svoltisi durante il progetto alla presenza del sindaco provinciale di Huanta e gli altri due sindaci dei comuni coinvolti, Huamanguilla e Iguaín, dirigenti delle organizzazioni di vittime e moltissimi ragazzi/e che hanno partecipato a questa ultima tappa. Le imprese vincitrici si dedicheranno ora ad attività anche molto diverse tra loro, in maggioranza: ristoranti, artigianato, allevamento di cuy, e produzione di erbe medicinali. Ciascuna impresa è composta da 2 persone. Sono tutte persone considerate vittime della violenza, e selezionate da un comitato misto, composto dal comune, dalle stesse organizzazioni di vittime e da rappresentanti dei centri di studio, a cui lo staff del progetto offre supporto tecnico, gestionale e alla fine anche finanziario, ma non interviene nel processo decisionale. Un successo, testimoniato poi dalla richiesta di prorogare ed estendere l’iniziativa e dal fatto di aver raggiunto gli obiettivi al 100%: 500 ragazzi/e borsisti in 2 anni e mezzo; 45 piccole im- prese avviate, e tutte attive, composte da almeno 2 persone, per un totale di 90 ragazzi/e impiegati. Un’opportunità di generazione di reddito, in base a un processo di risarcimento attuato con fondi di conversione del debito e con un protagonismo di Comuni, singole Comunità e Organizzazioni. Un’altra attività realizzata in questo ultimo semestre, senza alcun finanziamento specifico, è stato il supporto alle altre attività già terminate a dicembre. In particolare è stato dato supporto alla gestione del Museo della Memoria, Yuyanawasi (in quechua “Casa della Memoria”) di Huanta, che ora verrà ampliato in un locale attiguo e che nel frattempo ha visto da parte del Comune l’assunzione come responsabile di Ruth, giovane vittima e attuale presidente del Coordinamento provinciale delle Organizzazioni. L’esperienza di Huanta verrà presto seguita da Iguaín e Huamanguilla che l o hanno colto il significato della proposta e, come le altre Organizzazioni, si sentono vicine a questa esperienza. Il che costituisce un altro segnale di replica possibile. Anche per quanto riguarda l’obiettivo di intervenire sui curricula di studi per gli alunni delle scuole elementari, è partita la sperimentazione con l’inclusione di materie di insegnamento quali i diritti umani e l’interculturalità. Infine, ma non meno importante, l’equipe del Progetto ha garantito il supporto alle associazioni e a tutti i Comuni coinvolti, il supporto all’approvazione e all’applicazione dei Piani Integrali di Risarcimento per le vittime di violenza, diventate anche esperienze modello a livello nazionale. Mario Mancini ProgettoMondo Mlal Perù s t r u m e n t o Dalla parte dei processi democratici Uno dei risultati più preziosi del Progetto è stato il supporto che si è riusciti a dare all’iter di approvazione e applicazione dei Piani Integrali di Risarcimento (PIR). Per primo era stato approvato quello di Huanta, di ordine provinciale e quindi il piú grande e importante, a cui ha fatto seguito il PIR di Iguaín, mentre Huamanguilla approverà il proprio nelle prossime settimane. Ma l’aspetto più importante non è tanto il prodotto finale -il PIR approvato con ordinanza comunale e quindi legge locale- ma il processo con il quale si è giunti a questo risultato. Processo iniziato con una proposta orientata su due versanti: da un lato era da organizzare e rafforzare una rete di associazioni di comunità colpite dalla violenza politica, obiettivo per il quale il progetto ha curato e accompagnato, con diverse azioni, la creazione di associazioni su tre livelli, il comunitario, il comunale e il provinciale, giungendo alla fine al Fronte Provinciale di Associazioni Vittime della Violenza di Huanta (APROVIPH). E un altro versante prevedeva un supporto e un’assistenza alle autorità comunali per l’attuazione delle politiche riparatrici e per le necessità di potenziare il proprio ruolo di ente di governo locale. Dall’unione di queste due dimensioni nasce appunto il Consiglio Provinciale per la Riparazione e la Pace (COPREPAZ Huanta), come spazio interistituzionale di incontro e partecipazione tra Comuni e Organizzazioni sociali. Questo processo ha comportato impegno e sostengo anche economico da parte del Progetto, ma è stato grazie all’interesse e alla straordinaria risposta delle comunità colpite, che hanno compreso il ruolo che spettava loro abbandonando vecchie divisioni e particolarismi. Infine, il ruolo giocato dai 3 Comuni, e in particolare da quello di Huanta, in una tappa che ha registrato anche un avvicendamento con le elezioni amministrative a metà progetto, e che non ha interrotto, salvo un periodo di delicata negoziazione, il cammino intrapreso. In questo modo, i Comuni, non solo hanno approvato uno strumento partecipativo vincolante in tema di diritti umani, ma hanno anche concretamente definito impegni, anche economici, a beneficio delle comunità colpite dalla violenza, con la realizzazione di opere pubbliche e altri servizi. la storia Una giovane donna orfana della violenza di Sendero Luminoso è oggi responsabile del Museo Ruth, il sorriso della memoria B R E V I In questi due anni e mezzo il Progetto ha coinvolto almeno 800 persone, vittime dirette o indirette della violenza. Orfani di padre o madre desaparecidos, donne violentate, donne e uomini torturati, per citare solo alcuni esempi. Davanti agli occhi ce ne appaiono moltissimi: a partire dal sindaco attuale di Huanta, il cui fratello giornalista fu ucciso in un’imboscata di militari nel 1987. O anche il sindaco attuale di Iguaín, il cui zio e già sindaco fu assassinato in piena piazza da Sendero Luminoso nel 1988. Per continuare con Feliciana, di Huamanguilla, donna dinamica e attiva, il cui papà è desaparecido e la mamma tra le vittime di stupro. Ma forse la testimonianza più toccante è quella di Ruth, giovane di 25 anni, il cui papà, maestro, fu arrestato, e mai più visto tornare, quando lei aveva solo 5 anni. Ruth ne ha un ricordo vago, ma racconta di sentire la sua presenza/assenza sempre molto vicina a sé. Questa è una storia paradossale perché Ruth, da quando aveva 5 anni, è stata vicino alla mamma alla ricerca del papà, senza nessun successo; paradossale perché anni dopo, Ruth è diventata non solo presidente della rete provinciale delle associazioni di vittime della violenza, ma oggi è anche la responsabile del Museo della Memoria Yuyanawasi: un museo fatto di oggetti personali quotidiani e foto di persone morte o fatte sparire da Sendero Luminoso o l’Esercito. Eppure sia lei che sua mamma non sono riuscite a conservare nulla di tutto ciò, neanche un calzino, neanche una foto sbiadita, niente, una presenza/assenza, appunto. O forse è proprio questa presenza/assenza che può fungere da vera e unica testimonianza di quella vita infranta. Ruth è una ragazza triste dentro, profondamente triste, ma superficialmente leggera e sorridente, forse troppo alle prese con questa sua ricerca, che non terminerà mai. • AVVICENDAMENTO NELL’EQUIPE. In dicembre è tornato in Italia il piemontese Alessandro Gambarini, capoprogetto per 1 anno. Gli è subentrato Mario Mancini che, già in Perù, seguirà e accompagnerà questa ultima tappa. • SETTE AMMISSIONI ALL’UNIVERSITà. Si è concluso il processo di selezione e successiva assegnazione di 200 borse di studio per ragazzi/e vittime della violenza politica. Tra di essi, 7 sono riusciti a essere ammessi all’Università, dopo una preparazione pre-accademica garantita dal Progetto. Considerando la qualità della formazione pubblica rurale, è un eccellente risultato. • STUDI E PUBBLICAZIONI. Sono state realizzate anche diverse pubblicazioni legate alle attività del Progetto. In particolare il PIR di Huanta; il Manuale di Vigilanza Sociale sulle politiche di risarcimento; una Proposta di diversificazione del curriculum per la memoria collettiva; e il secondo volume sui Diritti Economici Sociali e Culturali nella provincia di Huanta. Infine, sono stati prodotti anche 3 video sull’esperienza del Progetto: “Huanta: passato, presente e futuro”; “Donne vittime della violenza”; “Esperienza formativa con promotori della memoria”. viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal): - c/c postale 12808374 - c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT07J0501812101000000511320), Causale «progetto vittime senza voce»