arci - horus.be

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arci - horus.be
arcireport
s e t t i m a n a l e
a
c u r a
d e l l ’ A r c i
anno VII - n. 2
20 gennaio 2009
www.arci.it/report
[email protected]
Fondamentalismi
di casa nostra
Guardiamo con sollievo alla tregua di Gaza, e
ci chiediamo se reggerà, se potrà preparare il
terreno a una vera pace. Ora che le armi tacciono, guai a dimenticare l'orrore che abbiamo visto. Non possiamo venir meno all'impegno: è ora che c'è bisogno di un nuovo grande movimento pacifista per dare forza e
coraggio alla politica. Le manifestazioni di
sabato sono state partecipate e propositive,
diverse nelle piattaforme ma rispettose l'una
dell'altra e unite dal bisogno di trovare il filo di
un discorso comune.
La distanza che separava l'arcipelago pacifista
ad Assisi e le comunità palestinesi a Roma è
un problema per tutti, di cui dobbiamo farci
carico costruendo ponti al dialogo fra le culture e rifiutando la logica delle contrapposizioni.
C'è già chi versa odio a piene mani sul conflitto mediorientale, trasformandolo nella prova
generale dello scontro di civiltà. La guerra di
Israele aumenterà il rancore e l'estremismo
anziché indebolirli, e per ogni morto di Gaza
nasceranno altri kamikaze. Dobbiamo fermare
questa spirale della follia.
Purtroppo il fondamentalismo ha molti sponsor, anche in Europa e in Italia. A cominciare
dal nostro governo, ostinato sostenitore della
guerra al punto di censurare l'informazione per
nasconderne gli effetti e negare l'evidenza di
massacri che tutto l'Occidente ha biasimato.
D'altra parte l'ossessione anti islamica trasuda
da ogni atto di questo governo: dalle vessazioni degli immigrati con l'ennesimo balzello
sui permessi di soggiorno all'idea cretina di
impedirgli di pregare nella loro lingua. Sull'Islam la destra scherza col fuoco e alimenta tensioni pericolose quando si dovrebbe cercare il
dialogo e la convivenza fra culture e religioni.
A soffiare sul fuoco dello scontro ideologico è
anche il ministro Sacconi, che usa l'autorità
del suo mandato per impedire l'attuazione di
una sentenza dello Stato minacciando ritorsioni contro le cliniche che accogliessero
Eluana Englaro. Siamo proprio oltre i limiti
della decenza, ma è solo la triste conferma
del cinismo, dell'arroganza e dell'ignoranza
della classe politica che ci governa.
A Gaza è tregua. Adesso
la politica sostituisca le armi
Articoli a pagina 2, 3 e 4
Barack Obama alla Casa Bianca
Si è conclusa l’era Bush, il presidente peggiore che gli Stati uniti abbiano mai avuto a
detta di molti analisti politici. Bush se ne va
sconfitto a furor di popolo, da un voto che
ha visto una partecipazione altissima,
lasciandosi alle spalle errori e macerie.
In tutto il mondo verrà associato per sempre alle immagini di quelle due scarpe tirategli addosso da un giornalista iracheno,
diventate emblema del suo fallimento. Su
Obama si appuntano grandi aspettative, in
un mondo sconvolto da guerre e ingiustizie, su cui incombe la più grave crisi economica e finanziaria del dopoguerra.
Dovrà affrontare una sfida enorme: ripristinare la legalità in un paese che in nome
della lotta al terrorismo ha legittimato le
peggiori violazioni del diritto, attuare le
riforme sociali necessarie dopo i guasti
provocati da anni di neoliberismo selvaggio, arginare gli effetti di una crisi devastante, intraprendere una politica di pace
in un mondo sempre più destabilizzato e
con tanti fronti di guerra ancora aperti.
Non sappiamo come e quante delle promesse fatte in campagna elettorale vorrà e
saprà realizzare. Probabilmente verrà
anche per Barack Obama il tempo delle
critiche e delle contestazioni.
Oggi preferiamo coltivare la speranza che
con la cacciata di Bush si apra un’epoca
migliore.
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Il 27 gennaio tante iniziative per non
dimenticare la Shoah e le leggi razziali
(pagina 5)
LA CASA DELLE CULTURE
Inaugurato a Milano il 17 gennaio
un luogo per le culture del mondo
(pagina 9)
il Lampadiere
RENDERE OBBLIGATORIA NELLE MOSCHEE LA PREDICAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI DI MAOMETTO NELLA LINGUA ITALIANA.
«SOLO IN QUESTO MODO SI PUÒ TENERE SOTTO CONTROLLO IL SENSO E LO SPIRITO CON CUI VENGONO SVOLTI GLI INTERVENTI RELIGIOSI E SI PUÒ EVITARE CHE LE PREDICHE DIVENTINO UNO STRUMENTO PER INCITARE ALL'ODIO» HA AFFERMATO
GIANFRANCO FINI. MA PER 'TENERE SOTTO CONTROLLO' NON BASTANO FUNZIONARI DI PUBBLICA SICUREZZA CHE CONOSCONO L'ARABO (CHE CERTO NON MANCANO)? IN REALTÀ QUESTO PROVVEDIMENTO HA UNO SCOPO VESSATORIO, E COSÌ NON
PUÒ CHE ESSERE PERCEPITO DAI MUSULMANI CHE VIVONO IN ITALIA, PERCHÉ NIENTE È PIÙ INTIMAMENTE LEGATO ALLA LINGUA COME LE PRATICHE RELIGIOSE. IL VERO SENSO DI QUESTA PROPOSTA È PERSEGUIRE LA GUERRA CON ALTRI MEZZI.
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palestina
Dopo Assisi e Roma: il pacifismo faccia davvero
una politica nuova per il Medio Oriente
civili. Ci associammo alla proposta dell'allora Ministro degli esteri D'Alema quando si
batté senza successo per lo stesso obiettivo, dopo il successo dell'operazione diplomatica in Libano che in queste settimane
ha evitato l'allargamento della guerra.
In queste ore un Berlusconi tronfio, dopo
tre settimane di silenzio di fronte al massacro, dà la disponibilità dei carabinieri italiani all'azione anti contrabbando nel mare di
Gaza e nei tunnel che la collegano
all'Egitto, da cui passano le armi destinate
ad Hamas. Ma dove sono le forze internazionali a garanzia dell'apertura dei confini
di Gaza per i civili, per le ambulanze, per il
commercio, per il cibo? Nei tunnel con
l'Egitto è passato anche il pane, negli ultimi
diciotto mesi, come succedeva a Sarajevo:
e in quel caso i tunnel erano benedetti e
difesi dalla comunità internazionale.
Gaza è sotto assedio da due anni. Se c'è
un modo per rafforzare Hamas, è permettere che prosegua l'assedio. Assedio vuol
dire guerra, visto che da tremila anni chiamiamo guerra l'assedio che cinse Troia. Se
il ritiro delle truppe israeliane non sarà
seguito da una rapida fine dell'assedio,
faremo bene a non smobilitare. Il sussulto
di responsabilità che ci ha attraversato, nei
giorni dell'orrore, non deve assopirsi. Non
possiamo ripetere l'errore degli ultimi due
anni, in cui abbiamo tutti sopportato che
una metropoli diventasse un campo
di prigionia.
Pare che la diplomazia sostenga l'ipotesi di un governo di unità nazionale, e l'unità dei palestinesi è uno
dei pochi obiettivi sicuramente utili
per aprire uno spiraglio di futuro. Ma
Nella sala della Cittadella di Assisi è difficile entrare.
già si sente ripetere la solita litania:
Più di mille persone hanno riempito tutti i posti disponi‘Con Hamas non si tratta’. Speriamo
bili, altre si accalcano ai lati. Sulla pedana, dove si
in Obama, perché se dobbiamo conalternano gli oratori, la scenografia evoca le distruzioni
fidare sull'Europa stiamo freschi.
di Gaza. Su uno schermo vengono proiettate immagini
Il 17 gennaio l'Italia attivista ha ritrodi guerra e di morte che normalmente la nostra Tv non
vato la voce. Con caratteristiche
trasmette. Mentre scorrono, iniziano i collegamenti telediverse, ma non confliggenti, ad
fonici, da Gaza, da Gerusalemme, dall’Italia. Molti gli
Assisi e Roma in molti abbiamo detto
interventi in sala: operatori umanitari, politici, esponenche l'impegno per la pace in Medio
ti delle organizzazioni promotrici, della comunità islaOriente deve adeguarsi ai tempi e
mica e di quella palestinese.
alla realtà delle cose. Bisogna saper
Per l’Arci interviene Paolo Beni. C’è consapevolezza
dire la verità sempre, rompere con la
delle difficoltà, tristezza per le vittime, ma anche spelogica dei due pesi e due misure,
ranza perché l’opprimente silenzio dei giorni passati si
tenere grande equilibrio di progetto
è finalmente spezzato.
ma saperlo costruire sanzionando
Questa speranza viene rafforzata dalle notizie che arrichiunque si ponga fuori dal diritto
vano da Roma.
internazionale senza equilibrismi che
In migliaia – italiani, arabi, palestinesi – stanno sfilando
non valgono, in una guerra asimmeinsieme. C’è molta rabbia e dolore nel corteo, ma nestrica.
sun episodio di intolleranza. Assisi e Roma sono più
Ora bisogna farlo. E non saranno
vicine di quanto in molti pensassero prima di sabato.
pochi coloro, anche nello schiera-
ggi giura il presidente Obama.
Sarebbe stato un buon giorno, di
quelli che aprono uno spiraglio alla
speranza. Ma non c'è allegria, fra chi ha a
cuore il genere umano e coloro che per la
dignità degli umani spendono la vita.
A Gaza si approfitta della tregua per disseppellire i morti dalle macerie. Dalle case
distrutte riemergono i corpi di bambini,
donne, anziani. Con le mani la gente cerca
i propri cadaveri e i rimasugli della propria
esistenza. E ieri due amici sono stati
assassinati per strada da un killer a Mosca:
Anastasia Baburova lavorava per lo stesso
giornale di Anna Polikvoskaia, e Stanislav
Markelov era un avvocato, attivista del
movimento Alternativa che sta nella rete
del Forum sociale mondiale e nostro alleato in Russia. Lavoravano al processo contro i responsabili dello stupro e dell'omicidio di una ragazza cecena da parte di un
colonnello russo.
Sembrano fatti lontani, Gaza e Mosca,
legati solo dal tempo e dai vincoli di solidarietà. Ma, a guardare bene, non è solo il
cuore a comandare questo legame. Cosa
è permesso ai potenti in questo tempo infame? Tutto. Stragismo, terrorismo, guerra:
dove stanno i confini?
Da tempo chiediamo alla comunità internazionale di dislocare un presenza internazionale a Gaza, per garantire la protezione dei
O
Finalmente abbiamo
rotto il silenzio
n.2
20 gennaio 2009
La ‘contabilità’ di
22 giorni di guerra
1205 morti, fra i quali 400 bambini e adolescenti, 113 anziani, 108 donne e cinque cittadini stranieri ai quali vanno aggiunti 10 soldati
e 3 civili israeliani: tante le vite umane perdute
nella Striscia di Gaza nei 22 giorni dell’operazione dell’esercito israeliano Piombo fuso.
Per raggiungere questo ‘risultato’ sono stati
impiegati 232 carri armati, 687 blindati, 43
postazioni di lancio per jet da combattimento,
105 elicotteri armati, 221 unità di artiglieria terrestre, 346 mortai, 3 satelliti spia, 64 informatori, 12 spie infiltrate e 8milla militari.
Oltre alle 1205 vite stroncate ci sono anche i
danni materiali: più di 4mila edifici residenziali
distrutti o gravemente danneggiati.
È questa la stima provvisoria fatta dall’Ufficio
centrale di statistica palestinese che stima
anche i danni subiti da strutture pubbliche ed
economiche.
Secondo il rapporto le devastazioni provocate
dai raid aerei e dall’artiglieria hanno riguardato
anche decine di edifici pubblici, una ventina di
moschee, 18 scuole e parte delle infrastrutture
per la distribuzione dell’acqua e dell’elettricità.
Fra le strutture che hanno subito gravissimi
danni ci sono anche quelle delle Nazioni unite.
L’istituto centrale di statistica palestinese ha
anche fatto una prima valutazione dei costi
economici complessivi di una eventuale ricostruzione che ammonterebbero ad oltre 300
milioni di euro e una cifra analoga si ritiene sia
necessaria per gli interventi di prima necessità
e lo sgombero delle macerie.
mento democratico, che troveranno più
comodo e facile tornare alle confortevoli
parole della retorica e del bilancino. Il
rischio è che la forte assemblea di Assisi
del pacifismo politico produca non politica
ma solo aiuti umanitari e una bella missione di solidarietà a Gerusalemme. E che la
grande manifestazione di dignità delle
comunità palestinesi a Roma si rinchiuda
nell'isolamento e nel minoritarismo.
Chi davvero vuole ricostruire un ruolo per
una politica di pace, bisogna che ritorni ad
assumere responsabilità e protagonismo.
Va ricostruita una alleanza nuova, capace
di attrarre e di condizionare politica, intellettualità e società civile. Questa alleanza
avrebbe bisogno di noi. Vogliamo provare
ad esserne all'altezza?
Info: [email protected]
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palestina
Il Parlamento europeo vota una risoluzione per
il cessate il fuoco immediato e la fine dell'assedio
te i bombardamenti.
Da lunedì le armi sembrano finalmente
tacere e l’esercito israeliano ha iniziato il
ritiro. Con sgomento abbiamo visto le
immagini dei soldati israeliani ritirarsi
alzando le dita in segno di vittoria, lasciandosi alle spalle distruzione e odio.
Altrettanto surreali appaiono le dichiarazioni di Hamas che rivendica la vittoria perché
il potenziale missilistico non sarebbe stato
del tutto distrutto.
La verità è che il massacro di questi giorni
non ha vincitori, ma solo sconfitti. Lascia
dietro di sé una scia velenosa di odio e
rancore, un popolo ferito e mutilato, nei
corpi e nella dignità.
Info: www.luisamorgantini.net
i sono voluti 19 giorni di guerra, più
di mille morti e migliaia di feriti perché il Parlamento europeo assumesse una posizione politica ferma sul
conflitto di Gaza. La risoluzione adottata
all’unanimità il 15 gennaio chiede infatti il
cessate il fuoco immediato e permanente a
Gaza, la fine dell’assedio che «rappresenta una punizione collettiva contraria al diritto umanitario internazionale», la riapertura
di tutti i valichi di frontiera per il passaggio
di persone e merci da e per la Striscia e la
riconferma della scelta di non procedere al
voto per il potenziamento delle relazioni tra
Ue e Israele.
Mentre i parlamentari votavano la risoluzione in cui si esprime «sgomento dinanzi alle
sofferenze della popolazione civile di
Gaza» condannando «con forza che siano
stati colpiti obiettivi civili e delle Nazioni
unite», il quartier generale dell’UNRWA,
colpito dalle bombe israeliane, andava a
fuoco insieme agli aiuti umanitari che
custodiva, crollavano ospedali, scuole e
centri della Mezzaluna Rossa palestinese.
La risoluzione chiede a Israele di rispettare gli obblighi internazionali e il diritto uma-
nitario, di garantire ‘corridoi’ per l’accesso
degli aiuti alla popolazione civile, di consentire alla stampa di seguire gli eventi che
avvengono dentro la Striscia. Ad Hamas
chiede di fermare il lancio di razzi e di lavorare per l’unità politica e territoriale palestinese.
Questa posizione del Parlamento europeo,
molto più avanzata di quella assunta dagli
esponenti del nostro governo, è il frutto del
lavoro che alcuni europarlamentari hanno
con tenacia svolto in questi anni per mantenere aperto il dialogo con i palestinesi e i
loro rappresentanti, organizzando delegazioni con esponenti dei vari gruppi perché
constatassero di persona la situazione nei
Territori occupati.
Intanto molte Ong, associazioni pacifiste
internazionali ed europee, premi nobel per
la pace, hanno lanciato un appello perché
Israele risponda davanti alla Corte
Internazionale di Giustizia dei crimini di
guerra commessi contro i civili di Gaza come richiesto anche dalla Commissione
Diritti umani della Nazioni unite - e che un
Tribunale internazionale verifichi se armi
non convenzionali siano state usate duran-
Il fosforo bianco
distrugge i tessuti
Lo Stato d’Israele ha violato le norme
internazionali sulla protezione dei civili
È stato quotidiano inglese Times, il primo a
denunciare l’uso del fosforo bianco a Gaza
da parte dell’esercito israeliano nonostante
le leggi internazionali ne vietino l'utilizzo
come arma nelle zone ad alta densità di
popolazione civile. Il fosforo bianco è un
elemento chimico che a contatto con l'ossigeno produce anidride fosforica che a sua
volta reagisce violentemente con composti
che contengono acqua, distruggendo quindi qualsiasi tessuto organico. Fonti sanitarie di Gaza hanno confermato che «molte
persone presentano ferite mai riscontrate
prima nella zona».
I medici internazionali attivi nel maggiore
ospedale della Striscia, quello di Shifa,
hanno dichiarato che si tratta delle stesse
ferite riscontrate in passato in Afghanistan
e Iraq. Si pensa quindi al fosforo bianco
visto che è noto che nel 2004 gli americani
lo utilizzarono in Iraq.
Il medico Mads Gilbert ha dichiarato «Non
sono in grado di dire se gli israeliani stanno usando armi al fosforo bianco, ma stanno sicuramente 'sperimentando' sulla
popolazione nuovi ordigni chiamati Dime
(Dense inerte metal explosive)».
Nell'attacco a Gaza lo Stato di Israele ha
violato le norme di diritto internazionale in
caso di guerra. Questo corpo di norme è
sostanzialmente fondato sulle quattro
Convenzioni di Ginevra adottate il 12 agosto 1949 e che hanno sostituito tutti i precedenti trattati.
La prima è la Convenzione per il trattamento dei feriti e dei malati delle forze armate in
campagna. La seconda Convenzione riguarda il trattamento dei feriti, dei malati e
dei naufraghi delle Forze armate sul mare.
La terza Convenzione definisce il trattamento dei prigionieri di guerra. Infine la
quarta Convenzione attiene alla protezione
delle persone civili in tempo di guerra.
Proprio per l'applicazione di quest'ultima
Convenzione nei Territori palestinesi, si
tenne nel 2001 un'apposita conferenza in
Svizzera alla quale parteciparono i rappresentanti di 114 Stati firmatari della quarta
convenzione e otto osservatori. Solo tre
Stati hanno apertamente boicottato l'incontro: Israele, Stati uniti e Australia.
Riportiamo stralci di alcuni articoli della
quarta Convenzione. All'articolo 2 si stabilisce che «Le persone che non partecipano
C
20 gennaio 2009
Il 25 gennaio aperitivo
italo-palestinese al circolo Basaglia.
A seguire dibattito e proiezione del
film Estraneo a casa mia della regista
palestinese Sahera Dirbas
Info: [email protected]
notizieflash
n.2
TORINO
direttamente alle ostilità, compresi i membri di forze armate che abbiano deposto le
armi e le persone messe fuori combattimento da malattia, ferita, detenzione o
qualsiasi altra causa, saranno trattate in
ogni circostanza con umanità, senza alcuna distinzione di carattere sfavorevole che
si riferisca alla razza, al colore, alla religione o alla credenza, al sesso, alla nascita o
al censo, o fondata su qualsiasi altro criterio analogo».
L’articolo 18 prevede che «Gli ospedali
civili organizzati per prestare cure ai feriti,
ai malati, agli infermi e alle puerpere non
potranno in nessuna circostanza, essere
fatti segno di attacchi; essi saranno, in
qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle
parti belligeranti».
Infine l’articolo 53 vieta «alla potenza occupante di distruggere beni mobili o immobili
appartenenti individualmente o collettivamente a persone private, allo Stato o a enti
pubblici, a organizzazioni sociali o a cooperative, salvo nel caso in cui tali distruzioni
fossero rese assolutamente necessarie
dalle operazioni militari».
Info: www.irc.org
arci
arcireport
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palestina
Quando abbiamo trasformato le persone in
espressione del ‘male’ allora si possono uccidere
Pubblichiamo il contributo di due cittadini israeliani, Simona e Shmuel
Sermoneta-Gertel, residenti in Italia dove svolgono l’attività di traduttori
stazione, morte e sofferenza inflitte non
arriva alla maggior parte degli israeliani,
soprattutto a chi si limita a guardare la Tv.
Le immagini mostrate dai telegiornali - più
di macerie che di volti umani - sono poche,
e comunque inserite in un contesto ben
preciso: quello di ogni nostro sforzo, ampiamente documentato, per minimizzare e
aiutare le vittime della guerra, quasi fossero state colpite da un terremoto o da uno
tsunami. Poi c'è quello che invece viene
mostrato, anzi martellato: le pene dei
nostri. Vengono riportate in ogni dettaglio:
immagini di danni causati dai razzi, testimonianze, e nel conteggio delle vittime anche persone affette da attacchi di ansia
(dovessimo contarle anche a Gaza...).
Tutto fa capire quant'è dura questa guerra
per gli abitanti del mezzogiorno israeliano.
Ovviamente si tratta di vere vittime, reali
problemi, giuste paure di civili innocenti. Il
problema sta nel fatto che tutto questo
serve a far tacere le coscienze, a distogliere l'attenzione da un male assai maggiore,
a giustificare le atrocità che le stesse forze
armate israeliane infliggono ai residenti di
Gaza: un milione e mezzo di persone
sotto assedio, centinaia di bambini
uccisi, interi quartieri rasi al suolo.
Essenziale, oltre a darci la sensazione di essere noi le vere vittime della
situazione, è inculcare un forte senso
di paura. Ma Hamas anche in questi
giorni in cui ha lanciato centinaia di
Proprio in questi giorni è uscito nelle sale italiane
razzi (quasi tutti fai-da-te) è riuscita
Valzer con Bashir, dell'israeliano Ari Folman, che torna
solo a colpire pochi individui e a causulla ferita di Sabra e Chatila, i campi profughi palestisare limitati danni materiali. Non dà
nesi teatro nel 1982 della strage di civili per mano dei
certo l'impressione di costituire una
cristiano-libanesi, con l'acquiescenza dell'esercito dello
minaccia all'esistenza dello Stato
Stato d'Israele. Già solo per il fatto di riportare l'attend'Israele. Però - si spiega - dietro Hazione sull'evento, Valzer con Bashir è un'opera impormas ci sono la Siria, l'Iran, Al Qaeda,
tante, realizzata da un israeliano critico verso il suo
il movimento islamista intero. Potenze
governo. Notevole anche lo stile del film, un inedito
che ci vogliono annientare (ma dove
documentario d'animazione, un racconto che approda
sono tutte le armi iraniane a Gaza?
alla denuncia del massacro attraverso un viaggio nella
Dov'è il coordinamento tra Gaza e
memoria dell'autore. Folman, all'epoca soldato in
Teheran quando Ahmedinejad rimane
Libano, solo raccogliendo le testimonianze di commiliintransigente mentre Hamas si dice
toni, psicologi e giornalisti riesce a ricomporre il ricordo
disposto a tregue e arriva anche ad
di quell'esperienza, trovando in fondo alla sua rielaboaccettare - se approvata con un plebirazione il rimosso di essere stato spettatore impotente
scito - una soluzione di due stati?).
dell'orrore da pochi metri. Il taglio del film potrebbe
Per rimuovere l'ultimo ostacolo alla
essere frainteso: pur non nascondendo le colpe degli
collaborazione, occorre disconoscere
israeliani, quello proposto è comunque uno sguardo
l'umanità del nemico. E quindi lo si
parziale che rischia di essere interpretato come un tenpresenta come una massa indistinta
tativo autoassolutorio. Non è così, e Valzer con Bashir
di terroristi appartenenti ad una ‘culresta un film da non perdere.
tura della morte’ (contrapposta alla
a propaganda immancabilmente fiorisce in tempi di guerra; ha il compito di motivare la gente a partecipare,
o quantomeno indurla a tacere. Questa
complicità si ottiene singolarmente mostrando noi come giuste vittime, e il nemico come un mostro disumano.
Un attacco militare frontale a un'organizzazione di guerriglia in un'area densamente
popolata, e per di più sotto assedio, non
può che provocare un massacro di civili
inermi. Chiunque può capirlo, ma solo una
massiccia campagna propagandistica può
manipolare le menti ad accettarlo. Da
israeliani e da ebrei ne siamo tra i principali
destinatari. Da esseri umani abbiamo il
dovere di sforzarci per capire i meccanismi
di questa propaganda per scorgere la realtà che si cela dietro di essa.
Partiamo da ciò che non viene mostrato. I
civili Palestinesi della striscia di Gaza donne, uomini e sopratutto bambini (metà
della popolazione!) - sono da tempo isolati, rinchiusi, quasi invisibili all'opinione pubblica israeliana. Ora, dopo tre settimane di
bombardamenti, l'effettivo grado di deva-
L
In ‘Valzer con Bashir’
la strage di Sabra e Chatila
n.2
20 gennaio 2009
La striscia di Gaza su
blog e social forum
Blog, social forum e siti, che già da anni si
interrogano sul problema dei territori contesi e
sulla violenza di cui sono vittime migliaia di
civili, lasciano trasparire la voce di tante persone direttamente coinvolte nel conflitto, qualunque sia la loro nazionalità, il loro modo di
pensare o la loro cultura.
Una madre palestinese giornalista che si
interroga sulla crescita dei suoi figli ‘tra spazi
ed identità', un giovane giornalista e producer
palestinese, due amici separati dal conflitto
(uno vive in un campo profughi a Sajaia e l'altro a Sderot, piccola cittadina vicino Gaza in
territorio israeliano), sono solo alcune delle
voci che formano un puzzle infinito.
Doveroso citare poi il blog di Vittorio Arrigoni,
pacifista italiano, unico del nostro paese ad
essere rimasto ancora nella striscia di Gaza e
che per la sua attività è stato prima incarcerato ed ora minacciato di morte da un sito filoisraeliano. Nel suo blog, chiamato Guerrilla
radio, Arrigoni pubblica gli articoli che quasi
quotidianamente invia a il manifesto con testimonianze, foto e considerazioni di chi la striscia di Gaza la vive quotidianamente, di chi lì
ha i suoi amici e ha costruito una vita.
Anche su Facebook non mancano gruppi per
dire no alla guerra oppure apertamente filo
palestinesi o filoisraeliani: Palestina Libre,
Dalla parte di Israele contro Hamas, Stop alla
guerra tra Israele e Palestina. C'è chi propone
di boicottare i prodotti israeliani, quelli con il
codice a barre 729, e chi lancia un vero e proprio appello: Che Israele riconosca la
Palestina e la Palestina riconosca Israele.
nostra ‘cultura della vita’), una cultura
piena di odio gratuito, che lo induce persino ‘ad usare i bambini come scudi umani’
(ma dove nascondere i bambini in una
zona così densamente abitata?), chiare
‘dimostrazioni’ che si tratta di veri e propri
mostri spietati.
Guardiamoci bene dalla propaganda, non
solo da questa ma da tutte, perché, per
dirla con Aldous Huxley «quando si pensa
ad uomini e donne particolari semplicemente come a dei rappresentanti di una
classe, che è stata in precedenza definita
come il ‘male’, ... allora la ripugnanza che
si prova a ferire o a uccidere scompare».
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giornatadellamemoria
Primo Levi sulla Shoah: ‘Il fatto che sia accaduta
non vuol dire che non possa accadere di nuovo’
diventa così uno strumento attivo per capire e rispondere alle sollecitazioni del presente, mettendo in luce il filo culturale e
politico che lega le leggi razziali alle attuali forme di razzismo e di come queste ultime, si traducano, nella società e nella politica, in prassi abitudinarie comunemente
accettate.
Per questo motivo, in quella Giornata,
tante saranno le iniziative, gli incontri e i
momenti comuni di riflessione sullo sterminio lucido e sistematico che quelle genti
subirono anche nei quattro campi di smistamento italiani di Borgo San Dalmazzo
(Cuneo), Fossoli (Modena), Grosseto e
Bolzano. Ma anche per non dimenticare le
stragi di civili inermi (Marzabotto,
Sant’Anna di Stazzema e tante altre); qui i
contingenti dell SS, affiancati dai repubblichini, penetrarono nelle case, nelle stalle e
nei fienili strappando all’aperto quanti venivano trovati e aprendo il fuoco sui gruppi di
rastrellati, per poi concludere l’opera con
bombe incendiarie e lanciafiamme, appiccando il fuoco ai casolari ed ai poveri corpi
straziati. Solo fra Sant’Anna e Marzabotto
furono uccisi 560 inermi.
Risulta quindi di fondamentale importanza una giornata per non dimenticare, specialmente nel clima politico
di questi giorni, che vede le forze
politiche della maggioranza proporre
un disegno di legge con cui parificare
partigiani, militari e deportati ai
Il 25 gennaio nell'ambito delle manifestazioni legate al
repubblichini di Salò, sotto il simbolo
Giorno della Memoria la Provincia e la Scuola per la
dell’ ‘Ordine del Tricolore’ (vedi
Pace dell'amministrazione provinciale di Lucca, insieArcireport n.1 del 13 gennaio 2009).
me all'Anpi, all'Istituto storico della Resistenza e dell'eUna legge che si vorrebbe far passatà contemporanea, al Coordinamento cittadino antifare in nome di una «cultura di pace e
scista di Lucca e all'Arci organizzano il 'Viaggio nella
di pacificazione della nuova Italia,
Memoria'.
consapevole della necessità di rimarSi tratta di una visita al museo storico della Resistenza
ginare le ferite di un passato tragico e
di Sant'Anna di Stazzema e al museo audiovisivo della
cruento nell'interesse dell'intera colResistenza di Fosdinovo. Un'occasione per approfondilettività», recita il testo.
re la conoscenza di una pagina di storia attuale, come
In questa legge si dice testualmente
quella della Resistenza, attraverso le testimonianze e i
che tale onorificenza deve essere
ricordi di coloro che l'hanno vissuta. La visita a
conferita: «a coloro che hanno preSant'Anna di Stazzema sarà anche l'occasione per
stato servizio militare per almeno sei
prendere parte nella sede del Museo della Resistenza,
mesi, anche a più riprese, in zona di
alla manifestazione 'Leggere per non dimenticare', letoperazioni, nelle Forze armate italiatura delle opere vincitrici del Premio letterario nazionane durante la guerra 1940-1945 e
le 'Sant'Anna Genny Marsili'. All'incontro, che inizierà
che siano invalidi; a coloro che hanno
alle 15.30, prenderanno parte Ada Alduina Bottari, prefatto parte delle formazioni armate
sidente del circolo Gennj Marsili e il sindaco di
partigiane o gappiste, regolarmente
Stazzema, Michele Silicani.
inquadrate nelle formazioni dipenIl viaggio sarà effettuato in pullman, con partenza alle
denti dal Corpo volontari della libertà,
8.30 dal Palazzetto dello Sport in via delle Tagliate.
ai combattenti della guerra 1940La prenotazione è obbligatoria e c'è tempo fino al 21
1945, ai mutilati, agli ex prigionieri o
gennaio per prenotarsi.
internati nei campi di concentramenInfo: 0583.433451
to nonchè ai combattenti nelle forma-
uesto è il primo dei due articoli
della legge che nel 2000 ha istituito la Giornata della memoria: «Il
27 gennaio è una data simbolica per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani
che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche
in campi e schieramenti diversi, si sono
opposti al progetto di sterminio, e a rischio
della propria vita hanno salvato altre vite e
protetto i perseguitati».
Il 27 gennaio è stata scelta come data simbolo, perché proprio quel giorno, del 1945
le truppe sovietiche dell'Armata Rossa
entrarono ad Auschwitz, scoprendo e rivelando per la prima volta al mondo l'orrore
del genocidio nazista, il suo tristemente
famoso campo di concentramento da cui
liberarono i pochi superstiti.
Scopo di questo appuntamento è non
dimenticare ciò che è successo in quei tragici anni, non dimenticare la Shoah dei 6
milioni di ebrei assassinati, oltre al mezzo
milione di rom e i centinaia di migliaia fra
comunisti, omosessuali, malati di mente,
russi e polacchi. La memoria collettiva
Q
Il viaggio nella memoria
per non dimenticare
n.2
20 gennaio 2009
Contro vecchie e
nuove discriminazioni
Come ogni anno sono molte le iniziative promosse dall’Anpi, dagli Enti Locali e da associazioni, fra le quali l´Arci, in occasione della
Giornata della memoria.
A Lucca e provincia i circoli, anche in collaborazione con Anpi, approfondiranno il tema
degli stranieri, della paura e del razzismo con
incontri, spettacoli, mostre e proiezioni che si
terranno nella settimana a cavallo del 27. Due
eventi sono previsti anche a febbraio: il 10
Evoluzioni razziali, spettacolo sul razzismo e
sulla sua perenne rinascita sotto spoglie sempre diverse e il 14 Straniero a chi? che propone una riflessione teatrale sui meccanismi
che generano il razzismo.
Il circolo di Capannori ospiterà fino al 15 febbraio la mostra del fotografo Oliviero Toscani
sull'eccidio di Sant'Anna di Stazzema mentre
al circolo Guernica di Imperia il 24 è in programma lo spettacolo Il Paese della
Vergogna, in cui si racconteranno le grandi
stragi che hanno insanguinato l'Italia dal 1944
al 1993. L'Arcigay di Roma propone invece il
26 gennaio La memoria degli altri una giornata che con dibattiti, film, musica e testimonianze ricorderà la Shoah degli ebrei ma
anche dei disabili e degli omosessuali.
Il circolo Antonello Simeon di Nocera Inferiore
(SA) a partire dal 20 gennaio organizza proiezioni di film a tema, tra cui La Tregua il 27 gennaio e Il cielo cade il 5 febbraio.
Un’iniziativa interessante è poi quella del
Treno della memoria, che partirà carico di studenti il 25 gennaio con destinazione
Auschwitz. I ragazzi avranno l'opportunità di
visitare i luoghi dello sterminio in un percorso
educativo organizzato.
Info: www.arci.it
zioni dell’esercito nazionale repubblicano
nel biennio 1943-1945», dove questi ultimi
sono nient’altro che i repubblichini di Salò.
Coloro cioè che collaborarono ‘attivamente’ ai rastrellamenti di ebrei e alle stragi di
civili.
Come disse Primo Levi: «Il fatto che sia
accaduto non vuol dire che non possa riaccadere», e un'assurda proposta come questa è in netto contrasto con la verità storica, e con i principi fondanti la convivenza
civile sanciti nella nostra Carta costituzionale.
arci
arcireport
6
migranti
30 gennaio: la rete europea contro i centri di
detenzione chiede ai governi di aprire le porte
Arci e altri membri della rete
Migreurop, il 14 gennaio scorso,
sono stati ricevuti a Strasburgo per
un audizione sulla campagna Per un diritto
alla trasparenza nei luoghi di detenzione per
stranieri. All'audizione erano presenti una
decina di europarlamentari, italiani, francesi, spagnoli e portoghesi, nonché numerosi funzionari ed assistenti. L'audizione, presieduta dall'on. Giusto Catania, si è aperta
con l'intervento di Claire Rodier, presidente
di Migreurop, che ha presentato la rete e la
dimensione europea della campagna, il cui
appello è stato ad oggi firmato da numerose associazioni europee ed africane oltre
alle 32 che compongono la rete.
La Presidente ha poi enunciato le richieste
notizieflash
L'
FIRENZE
Il 24 gennaio si inaugura la mostra
In cammino nel tempo che illustra il
percorso vissuto dai rom macedoni
e kosovari per arrivare a Firenze
Info: [email protected]
rivolte alle istituzioni europee: creazione di
uno strumento vincolante che obblighi gli
Stati membri a garantire il diritto di accesso
della società civile ai luoghi di detenzione
per stranieri; instaurazione di un meccanismo di controllo sui luoghi di detenzione
degli stranieri, tanto negli Stati membri
quanto nei paesi con i quali la Ue ha stipulato accordi migratori, attraverso, per
esempio, le visite regolari di organizzazioni
indipendenti e la presentazione di rapporti
- almeno annuali - al Parlamento europeo,
imposizione agli Stati membri dell'obbligo
di garantire ai migranti detenuti l'accesso
effettivo a un sistema di tutela indipendente dalle autorità nazionali.
Dopo Claire Rodier, sono intervenuti Mauricio Valiente, della Cear (Commissione
spagnola di aiuto ai rifugiati), Isabelle
Caillol di HRA/RLAP (Turchia), Sophie
Baylac di Cimade (Francia), Pierre Arnaud
Perrouty della Lega dei diritti dell’uomo
(Belgio) e Alessandra Capodanno dell’Arci,
presentando le situazioni nazionali in
materia di accesso ai centri e le strategie
adottate per portare avanti la campagna.
Tutti gli interlocutori istituzionali si sono
Nel 2009 il Numero verde per i rifugiati
allarga i nodi della sua rete
Nel 2009, il Numero verde per richiedenti e
titolari di protezione internazionale (Raru)
continuerà le sue attività grazie al contributo di Anci nazionale, la quale ha destinato al servizio di call center per Raru
parte dei finanziamenti assegnati per i
fondi 8x1000. Il servizio si conferma come
punto di riferimento di numerosi richiedenti asilo e rifugiati, soprattutto di quelli che,
a causa dell'insufficiente risposta istituzionale, non hanno mai beneficiato di servizi
di accoglienza, orientamento e tutela. Con
il passare del tempo e delle telefonate, il
Numero verde ha assunto anche la forma
di una piattaforma di confronto e scambio
di esperienze tra operatrici e operatori
coinvolti nel settore del diritto d'asilo, nonché tra avvocati e avvocate alle prese con
le costanti modifiche della normativa di
riferimento.
La rete di interpreti si è consolidata: attualmente sono coperte la maggior parte delle
lingue ufficiali dei principali Paesi di origine
dei richiedenti protezione internazionale.
Arabo, albanese, amarico, farsi, francese,
inglese, somalo, spagnolo, swahili, tigrino
e turco: grazie alla funzione della confe-
renza a 3 (beneficiario, interprete, operatrice), la comunicazione raramente subisce
inibizioni.
Il successo degli anni passati è testimoniato dal numero dei contatti, che al 31 dicembre del 2007, ammontava a 1080. Il numero dei contatti non corrisponde al numero di
telefonate, perché nella maggior parte dei
casi il rapporto non si conclude nel corso
del primo contatto ma dopo una serie di
telefonate. Capita spesso che la stessa persona chiami più volte, sia per porre domande differenti, sia per aggiornarci sugli steps
del suo percorso o sull'esito dell'audizione o
per ringraziare quando un problema viene
risolto, in base alle nostre indicazioni o all'operato di strutture alle quali l'utenza era
stata indirizzata. Questo feedback spontaneo è indice di buon funzionamento del servizio e dell'instaurarsi di una relazione di
fiducia tra le operatrici/operatori e l'utente.
Aumentano le telefonate, aumenta il servizio: a partire da gennaio 2009, il Numero
verde risponde dal lunedì al venerdì, dalle
9.30 alle 18.30 e dispone di una segreteria
multilingue attiva 24 ore su 24.
Info: [email protected]
n.2
20 gennaio 2009
dimostrati molto interessati alla campagna
e si sono impegnati a informarne gli altri
membri del Parlamento europeo. Anche a
tal fine stiamo lavorando alla stesura degli
atti dell'audizione che pubblicheremo a
breve sul sito.
Molti degli euro-parlamentari presenti si
sono resi disponibili a partecipare alla Giornata d'azione prevista per il 30 gennaio prossimo, visitando, insieme a rappresentanti
delle associazioni, centri di detenzione in
vari Paesi europei e non: Francia, Belgio,
Italia, Spagna, Turchia, Marocco, Mauritania.
In Italia Giusto Catania visiterà il Centro di
identificazione ed espulsione a Pian del
Lago, in provincia di Caltanisetta, dove sono
detenuti circa 400 cittadini stranieri.
L’obiettivo futuro della Campagna sarà la
costituzione di un gruppo di euro-parlamentari sensibili a queste tematiche con cui procedere a visite periodiche per praticare, nei
limiti del possibile, il ruolo di monitoraggio e
denuncia. Si tratta di esercitare quindi non
solo un nostro diritto, ma quel che sentiamo
fortemente come dovere nei confronti dei
migranti detenuti.
Info: [email protected]
Possibile class
action contro i ritardi
Sono in 520mila i migranti in attesa dei
permessi di soggiorno e i tempi di attesa si
allungano. Ad oggi un cittadino straniero
può attendere fino a 15 mesi per ricevere il
documento tramite le Poste italiane. Per
questo servizio il migrante paga un totale
di 72,12 euro; in futuro, grazie all’emendamento dalla Lega Nord votato dalla
Camera la settimana scorsa, si aggiungerà
una tassa che andrà dai 10 ai 400 euro.
Che fare di fronte a questo disagio? La
Cgil sta studiando la possibilità di una
class action a nome dei 520mila migranti in
attesa del permesso di soggiorno. Sarebbe
la prima class action italiana nel campo dei
diritti dei migranti. «I nostri legali stanno lavorando alla definizione di un contenzioso collettivo - ha dichiarato Piero Soldini, responsabile Immigrazione Cgil -. Un’azione legale,
a questo punto, sembra lo strumento più efficace per affrontare il problema».
Il primo febbraio la loro situazione si aggraverà: scade, infatti, il trattato internazionale che permetteva di transitare nei Paesi
Shengen durante il ritorno ai Paesi di origine presentando solo il cedolino, la ricevuta
che dimostra di essere in attesa di rinnovo.
arci
arcireport
7
forumsocialemondiale
Si radunano in Brasile oltre 4mila movimenti.
Tra le novità la piattaforma Belem expanded
te partecipanti; più di tremila i delegati dei
popoli indigeni, che daranno vita alla
Giornata pan-amazzonica, completamente
dedicata ai 500 anni di resistenza, realizzazioni e prospettive afro-indigene e popolari. Organizzata in parallelo al quinto
Social Forum Pan-amazzonico, sarà
un’occasione per i popoli e i movimenti
indigeni per parlare con il mondo e raccontare la propria cultura, utilizzando metodi
come i no borders meetings, le carovane
su strada e via fiume. Si prevede che quella del 2009 sarà la più grande mobilitazione indigena nella storia del Fsm, dove gli
indios, sempre appendice quasi folclorica
nei forum precedenti, saranno per questa
volta protagonisti e potranno discutere la
propria realtà nel mondo chiedendo il
sostegno di tutta l’umanità per lanciare una
campagna in difesa del pianeta. Bambini e
adulti sono, infatti, da sempre protagonisti
di una lotta di resistenza e di una sofferenza per i danni irreversibili causati da un
capitalismo predatorio neoliberale, guidato
dall’espansione delle attività delle imprese
delle multinazionali a danno delle comunità indigene. E a parlare dell'alternativa fattiva e possibile attuata dai popoli indigeni è intervenuto, in Italia, uno dei
suoi massimi rappresentanti, Luis
Evelis Andrade Casama, Presidente
del Fondo Indigeno Latinoamericano
e portavoce del movimento indigeno
colombiano.
Per lanciare l'evento, infatti, il
I seminari e workshop presentati di seguito sono proCoordinamento italiano per il forum
posti da Justiça nos Trilhos, rete internazionale che ha
sociale mondiale ed europeo ha preper obiettivo di ottenere il risarcimento delle violazioni
sentato, il 15 gennaio scorso a Roma
ambientali commesse dalla Compagnia Vale do Rio
Crisi globale? Risposte globali, giorDoce (Vale). Partecipano rappresentanti dei popoli in
nata di informazione e discussione.
conflitto con Vale e avvocati, sociologi ed economisti
In mattinata, una conferenza stampa
che studiano l’impatto di Vale nelle regioni in cui opera.
presso la Federazione nazionale
della stampa, durante la quale sono
28 gennaio mattina, seminario internazionale
intervenuti Raffaella Bolini dell’Arci,
Justiça nos Trilhos (Sui binari della giustizia): il conflitto
Giuseppe De Marzo di ASud,
tra la gente e Companhia Vale do Rio Doce (Vale).
Alessandra Mecozzi della Fiom,
28 gennaio pomeriggio, seminario internazionale
Piero Bernocchi dei Cobas, padre
Justiça nos Trilhos: i popoli in conflitto con Vale in tutto
Alex Zanotelli, e Casama, che ha
il mondo.
dichiarato: «La sfida è proporre cose
concrete, quali la difesa dei beni
29 gennaio primo workshop
comuni, la lotta alla privatizzazione
Justiça nos Trilhos: il conflitto tra la gente e Vale
dei beni fondamentali e soprattutto la
(dimensione ambientale).
lotta alla criminalizzazione di ogni
30 gennaio secondo workshop
idea differente». Nel pomeriggio,
Justiça nos Trilhos: il conflitto tra la gente e Vale
presso il Nuovo Cinema Aquila, si è
(dimensione economica).
tenuto un incontro pubblico sul tema:
31 gennaio terzo workshop
Verso il Forum sociale mondiale di
Justiça nos Trilhos: il conflitto tra la gente e Vale
Belem - Spazio di costruzione di proposte e iniziative.
(dimensione giuridica).
Tra le novità di questa edizione, è
Info: www.justicanostrilhos.org
empre più vicino l’appuntamento
con il Forum sociale mondiale
(Fsm), giunto alla sua IX edizione,
che si terrà quest’anno a Belem do Parà, in
Brasile, nel cuore dell’Amazzonia, dal 27
gennaio al primo febbraio. Scelta mirata e
consapevole, perchè, come ricorda
Raffaella Bolini, responsabile internazionale Arci, «l'Amazzonia diviene un elemento
simbolico e politico fortissimo dell'insostenibilità del modello economico e sociale
attuale, ma anche della lotta dei popoli
indigeni che rappresenta la cifra dell'alternativa alla crisi».
Otto anni sono già trascorsi dall’edizione di
Porto Alegre, quella di ‘Un altro mondo è
possibile’, ma immutati sono rimasti gli
obiettivi, che puntano alla diffusione di un
modello di sviluppo alternativo alla globalizzazione capitalista, e nel contempo è
cresciuta la partecipazione di organizzazioni impegnate in azioni concrete per un
mondo più giusto e democratico.
4mila tra movimenti, sindacati, realtà della
società civile, Ong, popoli indigeni e chiese
provenienti da 150 Paesi di tutto il mondo,
per un totale di oltre 80mila persone iscrit-
S
Seminari e workshop
Belem, ecco il programma
n.2
20 gennaio 2009
Crisi dell’Occidente:
percorsi di riflessione
Tra le iniziative promosse dalle organizzazioni
italiane, va ricordato il percorso di riflessione
politica e culturale su Crisi di civiltà, dello
stato e dello sviluppo che l’Arci ha sviluppato
in collaborazione con il Coordinamento delle
organizzazioni indigene e con molte organizzazioni sociali di diversi continenti.
A Belem si terranno tre seminari che affronteranno la crisi dello stato nazione, la centralità che la questione comunitaria sta assumendo in tutto il mondo, il peso delle culture
identitarie.
L'Arci è fra i promotori, inoltre, di un incontro
fra movimenti sociali statunitensi e movimenti
europei, che ha per obiettivo di sviluppare una
‘cooperazione nord-nord’, che sia capace di
costruire collaborazione e pensiero condiviso
sui problemi comuni alla crisi della società
occidentale.
L’Arci promuove, inoltre, un seminario per discutere delle proposte per una nuova Giornata
di azione globale che il Fsm ha deciso di
riproporre come forma di mobilitazione in tutto
il mondo. Parteciperà, inoltre, alle iniziative
promosse congiuntamente da Libera e da
Viva la Ciudadania colombiana sui temi dell'economia illegale e dei traffici internazionali
che sono una componente essenziale, anche
se spesso dimenticata, del mercato globalizzato. Ultima iniziativa, gli incontri a Belem
della coalizione Giustizia Climatica ora!, dove,
in collaborazione con WWF Italia e Legambiente, si promuoverà il percorso di mobilitazione sociale verso il summit dell'Onu sul
cambiamento climatico che si terrà a
Copenhagen a dicembre.
Info: [email protected]
stata presentata Belem expanded, territorio virtuale costruito per ospitare le iniziative decentrate e le connessioni con il territorio amazzonico, con l’obiettivo di consentire la partecipazione di soggetti che non
potranno essere presenti a Belem, promuovendo lo scambio di esperienze, la
costruzione di convergenze, il rafforzamento di alleanze.I movimenti di collegamento tra le attività verranno realizzati
mediante strumenti Internet, come chat
testuali, audio e video conferenze, trasmissioni radiofoniche.
Info: www.fsm2009amazonia.org.br
arci
arcireport
8
cultura
L’impegno dell’Ucca per la promozione
e la diffusione dei film che raccontano la realtà
i è riunito il 16 e il 17 gennaio il
primo Consiglio nazionale dell'Ucca
del 2009, convocato per l'approvazione del bilancio preventivo e del piano
delle attività per i prossimi dodici mesi.
La discussione si è incentrata sulla reale
novità di quest'anno, ovvero le numerose
proposte 'dal basso' che i circoli territoriali
sono stati chiamati per la prima volta a presentare in forma di veri e propri progetti.
Da tempo il piano attività Ucca include iniziative locali sostenute a livello nazionale,
ma la volontà di porre l'accento sul protagonismo della rete dei circoli, ben 250 alla
fine del 2008, ha ispirato la decisione di stimolare la candidatura di idee, programmi e
attività che possano contribuire in modo
notizieflash
S
PISA
Sono ricominciate le DomenicaLive,
appuntamenti domenicali con gli
spettacoli e la musica dal vivo al
circolo Leningrad Café
Info: [email protected]
originale a un programma nazionale ancora più innovativo e partecipato. L'unica
incertezza è data dai pesanti tagli annunciati al Fondo unico per lo spettacolo: dall'effettiva ricaduta sulle associazioni di cultura cinematografica dipenderà la capacità
dell'Ucca di investire più o meno risorse
nelle grandi potenzialità espresse dal territorio.
Tante le proposte discusse anche a partire
da un'importante occasione di dibattito che
il 16 pomeriggio ha visto tutti i consiglieri
presenti confrontarsi su quello che è il
cuore dell'attività Ucca, i film da promuovere, con un'apprezzata maratona di proiezioni: opere scelte tra quelle individuate nel
corso del 2008 sia con l'iniziativa di
Obiettivi sul lavoro che con quella dei
premi Ucca-Venticittà. Si tratta in particolare di film documentari, a conferma del fatto
che anche nel 2009 saranno soprattutto
curate la valorizzazione e la diffusione di
questo tipo di cinema, legato al racconto
della realtà. Contrastare la sua penalizzazione distributiva è ciò che si prefigge ad
esempio il premio Venticittà, che tornerà
nei festival di Bellaria, Firenze e Torino.
A disposizione dei circoli il dvd
con i film vincitori di ‘Obiettivi sul lavoro’
Dopo la conclusione della terza edizione di
Obiettivi sul lavoro, il percorso dei film vincitori non si ferma qui.
Gli enti promotori del concorso, Ucca, Arci
e Nidil-Cgil, propongono ai circoli, alle
Camere del lavoro e alle altre associazioni
di base interessate uno speciale dvd contenente tutte e quattro le opere premiate:
L'Astronauta di Maurizio Losi (15', 2008),
miglior film di finzione, Circolare notturna
di Paolo Carboni (30', 2007), miglior documentario, e i due ex-aequo Una bella
bistecca di Ulrik Brüel Gerber (20', 2007) e
Precaria-mente di Siria Lentini (44', 2008),
come migliori film ambientati nella provincia di Roma.
Le copie del dvd sono messe in distribuzione gratuitamente, con l'unica incombenza delle spese di spedizione a carico dei
richiedenti. L'offerta di Obiettivi sul lavoro
si completa con la menzione speciale
Dallo zolfo al carbone di Luca Vullo (53',
2008), film inserito in un dvd a parte.
L'Ucca inoltre ha intenzione di promuovere
in seguito anche alcuni dei film soltanto
selezionati, tutti comunque di grande qualità e interesse.
La finalità principale di diffondere il più
possibile il cinema di qualità impegnato sul
fronte della documentazione sociale, si
intreccia in questo caso con il dovere di
porre all'attenzione del pubblico i temi del
mondo del lavoro, normalmente emarginati nell'agenda dell'informazione e dei
mass-media. Trattarli attraverso i linguaggi
dell'audiovisivo è un modo efficace per
sopperire a questa grave mancanza. Sul
lavoro nella società di oggi, precario, malpagato, insicuro, c'è molto da dire e da
scoprire, e i giovani cineasti indipendenti
passati in questi anni attraverso le successive edizioni di Obiettivi sul lavoro hanno
sempre dimostrato uno sguardo particolarmente sensibile e ricettivo, capace di restituire l'urgenza e la drammaticità dei problemi che pesano soprattutto sulla vita
delle giovani generazioni, sia con l'inventiva della fiction che con la veridicità del
documentario. Anche per questo l'Ucca
non mancherà di ripetere nel 2009 l'iniziativa: nel frattempo, chi fosse interessato ai
film del 2008 può rivolgersi già da ora alla
segreteria nazionale o consultare il sito
Info: www.ucca.it
n.2
20 gennaio 2009
Uno dei settori di intervento in cui continuerà l'impegno di molte delle realtà di
base è quello della scuola, con esperienze
ormai consolidate di formazione agli audiovisivi, dai laboratori della Piccola Bottega
dei Filmmakers organizzati dall'Arci Movie
di Napoli insieme al Giffoni Film Festival a
quelli promossi dal circolo Agorà di
Pontedera e dall'Arsenale di Pisa. Proprio
in vista di una proficua collaborazione con
le scuole, il Consiglio ha anche approvato
la proposta di accordo con l'Istituto Luce
per l'utilizzo dei film del suo catalogo.
Attende invece solo di passare alla fase
operativa l'iniziativa già finanziata La fabbrica della memoria, che costituirà nel
2009 uno degli assi portanti delle attività
Ucca. Si tratta di un percorso di formazione rivolto soprattutto ai giovani dirigenti dei
circoli, con la finalità di fornire strumenti e
competenze per svolgere una fondamentale funzione di 'catalizzatori' della memoria
e dell'identità collettive nelle rispettive
comunità, tramite il linguaggio audiovisivo
e le sue possibilità di documentazione
socio-antropologica.
Info: www.ucca.it
Le borse di studio
‘Paolo Polo’
Presentata a Sassari il 19 gennaio la borsa
di studio in memoria dell'ex presidente
regionale dell'Arci Paolo Polo, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della
Presidenza del Consiglio regionale , della
Provincia di Sassari e dei comuni di
Sassari e di Ozieri.
Paolo Polo scomparso dieci anni fa ricoprì
diversi incarichi nel Pci e nell’Arci. Fu
soprattutto un politico che sapeva parlare
alla società civile e coinvolgere i giovani.
Il concorso, Studenti e cittadini: modi ed
esperienze di partecipazione e aggregazione sociale, è riservato ai nati o residenti nell'isola, con due sezioni: la prima, per
studenti delle superiori (singoli o classi),
prevede un premio di 2mila euro; la seconda, per studenti universitari nati dopo il
1980 (singoli o gruppi fino a quattro persone), uno di 3mila euro. Gli elaborati, in
forma narrativa o di saggio (max 15mila
battute), dovranno essere consegnati, in
cartaceo o digitale, entro il 30 aprile all'Arci
di Sassari. A valutare le opere sarà una
giuria presieduta dallo scrittore Salvatore
Mannuzzu.
Info: [email protected]
arci
arcireport
9
rumoridaglispazi
Poesie, musiche, odori di couscous, per
l’inaugurazione della Casa delle culture del mondo
stata inaugurata il 17 gennaio a
Milano la Casa delle culture del
mondo. Il primo centro interculturale
di tutto il milanese, espressamente dedicato
all'attività artistica e alla creatività dei
migranti, vuole essere la casa di tutti, italiani
e nuovi italiani, stranieri e non.
La Casa, realizzata su progetto della Provincia di Milano, in collaborazione con Arci
Milano e Centro Come, è innanzitutto uno
spazio cittadino recuperato, ricavato restaurando le cucine dell'Istituto alberghiero Carlo
Porta, da anni inutilizzate. Si colma così una
lacuna grave per una città multiculturale
come Milano, che sempre più spesso viene
descritta nelle sue intolleranze: «un segno di
apertura e di modernità non solo proclamata» spiega Filippo Penati, presidente della
Provincia. «Anche questo è un modo per
preparare Milano all'Expo 2015. Il più vero e
non retorico».
Una risposta positiva è venuta già dalla nutrita adesione alla giornata dell'inaugurazione,
con la partecipazione di oltre 500 persone:
giornalisti, operatori sociali e culturali, rappresentanti di consolati e di associazioni
straniere, professori universitari, ma soprattutto artisti migranti e tanti cittadini comuni.
E così, mentre dalla zona bar giungevano i
sapori di un couscous alle verdure e dalla
zona soppalcata adibita a piccolo spazio
espositivo penzolavano le gambe di bimbi di
coppie miste che vociavano e facevano amicizia, nell'ufficio predisposto a spogliatoio
Michela, compagna di Dotcha, allattava il
piccolo Leon; la figlia di cinque anni di Britta
attendeva dietro le quinte il momento in cui
allestire il palco per l'esibizione della madre;
l'assistente alla regia dello spettacolo
È
Imbarazzismi, tratto dal testo di Kossi Komla
Ebri, misurava palmo a palmo le dimensioni
dell'auditorium per l'allestimento futuro dello
spettacolo; Modou chiacchierava tra una
sigaretta e l'altra con il tecnico audio di
Cologno Monzese intercalando il discorso
con il suo (si fa per dire) "Bella lì".
E l'Orchestra di Via Padova chiudeva la giornata con la sua musica interetnica, lanciando l'augurio che la casa delle culture possa
essere un luogo aperto ed ospitale, dove le
culture che si incontrano siano una pratica di
vita comunitaria.
Diretta da Max Latronico, l'Orchestra è infatti essa stessa primo esempio di apertura
multiculturale, essendo composta da 15
musicisti provenienti da Paesi diversi
(Estonia, Perù, Cile, Ucraina, Burkina Faso,
Marocco, Serbia, Cuba, Italia...).
Sul palco si sono alternati reading poetici,
performance di danza e recital teatrali: sono
intervenuti la poetessa Adele Desideri, l'attore argentino Manuel Ferreira, la scrittrice e
pittrice italo-indiana Gabriella Kuruvilla, il
danzatore togolese Dotcha, lo scrittore algerino Abdel Malek Smari, lo scrittore rumeno
Mihai Mircea Butcovan, Britta Oling, coreografa svedese di origine senegalese, la
Banda del Villaggio Solidale, nata nel 2004,
dopo lo sgombero del campo rom di via
Capo Rizzuto a Milano. A coordinare l'intera
giornata l'attore senegalese Modou Gueye,
dell'associazione MaschereNere.
All'incontro di presentazione oltre a Filippo
Penati, sono intervenuti Daniela Benelli,
Assessora alla cultura, culture e integrazione, Paolo Branca, professore di Lingua
araba all’Università cattolica di Milano,
Emanuele Patti Presidente dell’Arci Milano,
Milano, Casa delle culture del mondo
n.2
20 gennaio 2009
C’è anche l’auditorium
da cento posti
La Casa delle culture del mondo è a Milano in
via Giulio Natta 11, nella zona di
Lampugnano. Voluta dalla Provincia di Milano,
insieme all’Arci e Centro Come, è frutto di
quattro anni di lavoro e studio delle più interessanti esperienze internazionali. Il progetto
è nato nel 2005 con l'attivazione di alcuni
focus group di docenti universitari, rappresentanti delle comunità e operatori del settore,
che hanno definito le esigenze culturali dei
migranti. Dal lavoro di ricerca è nato il cd-rom
Integrando, mappa costantemente aggiornata
on-line delle comunità straniere, dei servizi
comunali e delle associazioni di mediazione
nella provincia di Milano; il sito www.talentiextravaganti.it, ricognizione delle espressioni
artistiche nelle comunità immigrate a Milano e
provincia; la rassegna 'Le ultime carovane',
per la promozione di espressioni culturali straniere; il sostegno dato alla produzione di
documentari sul tema dell'immigrazione.
Il centro è costituito da uno spazio espositivo,
un auditorium da 100 posti, un centro di documentazione e studio con riviste e testi, sia in
italiano che in lingua straniera, e connessione
wi-fi, ed un 'bar dei sapori del mondo', angolo
ristoro per la socializzazione e la degustazione di cibi etnici. Arci e centro Come si occuperanno direttamente della gestione della
struttura. Le due associazioni hanno già indicato un programma delle iniziative per i prossimi mesi, tra cui lettura di fiabe interculturali
per bambini, con l'ausilio di mediatrici linguistiche per le famiglie, un laboratorio sugli strumenti musicali nel mondo, e corsi di lettura
contemporanea cinese.
e Graziella Favaro per Centro Come. Dagli
interventi sono emerse le grandi aspettative
che ruotano intorno alla struttura: «un
modello di intervento culturale dal forte significato politico - spiega Daniela Benelli - in
una città di immigrazione che manca di progetti e spazi dove avviare l'integrazione culturale dei suoi cittadini stranieri, tra i quali ci
sono anche scrittori, pittori, musicisti, uomini
e donne di teatro e di cinema». Un luogo
«incubatore di pace» per Emanuele Patti,
dove sperimentare la diversità come ricchezza, e non solo come distinzione.
Info: www.provincia.milano.it/cultura
arci
arcireport
incircolo
10
Cava de’ Tirreni: ‘Mutamenti e trasformazioni,
la società che cambia’ in un ciclo di incontri
l circolo Pablo Neruda di Cava de'
Tirreni in provincia di Salerno promuove
dallo scorso novembre un ciclo di conferenze intitolato Mutamenti e trasformazioni, la società che cambia. Tutti gli incontri
vengono pubblicizzati su Il Giornale di
Cava, periodico mensile edito dai soci del
circolo.
Il prossimo appuntamento in programma è
il 24 gennaio alle 18 presso la sala teatro
comunale. Si parlerà di Capitalismo, regole e mercato e data la complessità dei temi
che verranno affrontati sono stati chiamati
a contribuire al dibattito Agostino Gallozzi,
presidente di Confindustria di Salerno e
Adalgiso Amendola, docente di filosofia del
diritto alla facoltà di giurisprudenza dell'uni-
notizieflash
I
FIESSO UMBERTIANO (RO)
Fino al 25 gennaio si può visitare
la mostra su Garibaldi organizzata
dall’Arci di Rovigo in occasione
del bicentenario della nascita
Info: 0425.25566
versità di Salerno.
All’appuntamento del 24 ne seguiranno
altri sullo stesso filone, che saranno definiti nei prossimi giorni.
«L'analisi della scena politica e sociale
riveste da sempre - dichiara Antonio
Armenante, curatore dell'iniziativa - un
ruolo importante nella creazione del dibattito pubblico. Individuare i problemi e trattarli davanti ad una vasta platea, eterogenea per scelta, fornisce indicazioni utili alla
cittadinanza e permette ad essa di porre
domande o di intervenire esprimendo il
proprio punto di vista».
Negli appuntamenti precedenti si è parlato
di camorra con il contributo del giornalista
Rai Fabrizio Feo e l'onorevole Isaia Sales,
che hanno raccontato la propria esperienza di opposizione ai clan cammoristici. La
risposta entusiasta del pubblico in quell’occasione ha spinto gli organizzatori ad
aumentare l'impegno in vista degli incontri
successivi.
Così dopo soli nove giorni dalla prima conferenza è stato fissato un nuovo appuntamento, questa volta prendendo spunto dal
libro Riformismo possibile del professor
Carmine Pinto, docente presso l' università
degli studi di Salerno.
Oltre all'autore hanno partecipato il giornalista dell'Unità Massimiliano Amato e il politico Enzo Mattina, che hanno contribuito a
creare un ampio dibattito sulla stagione
delle riforme che ha caratterizzato la storia
politica italiana tra il 1945 ed il 1964.
Il terzo appuntamento del ciclo di conferenze, intitolato Stop Gelmini, ha rappresentato un vero e proprio tuffo nell'attualità.
La serata, interamente gestita da giovani
collaboratori de Il Giornale di Cava, ha
visto alternarsi sul palco docenti dell'università di Salerno, insegnanti di licei ed istituti tecnici cittadini, maestre elementari ed
esponenti della cosiddetta ‘onda anomala’,
ovvero gli studenti dei licei e delle università che hanno animato in prima persona
‘l'autunno caldo' 2008.
Il coro unanime di sdegno verso una riforma definita a più riprese un semplice programma di tagli indiscriminati e l'approfondimento sulle origini e le possibili evoluzioni del movimento di protesta sono stati i
momenti fondamentali del dibattito.
Info: [email protected]
Notizie Brevi
Appuntamenti musicali
MOLFETTA (BA) - Al Cavallo di
Troia, ha preso il via una kermesse
musicale dedicata alla poesia di
Fabrizio De Andrè a dieci anni dalla
sua scomparsa. Prossimi appuntamenti il 23 gennaio con Emilio
Garofalo & Medina e il 31 gennaio
con Erica Mou e Antonello Papagni.
Ingresso riservato ai soci Arci che
potranno rinnovare la loro tessera per
l'intero 2009 al costo di 5 euro.
Info: 3493558529
Concorso teatrale
PISTOIA - Il circolo Bottegone, il 22
gennaio alle 21.15 riprende, dopo la
pausa natalizia, il concorso teatrale
Fabrizio Rafanelli. Lo spettacolo di
giovedì prossimo, a ingresso libero,
sarà Onora il padre di Mario Viana. Il
concorso proseguirà fino al 16 aprile
con la premiazione dei vincitori.
Info: 0573.946482
Convitto e alloggio
CUNEO - È in corso la prima fase di
preparazione per la rassegna teatrale Convitto e alloggio, curata
dall'Arci. Le compagnie interessate
devono inviare il materiale audio-visivo alla segreteria organizzativa. Una
commissione selezionerà le cinque
opere ammesse alla rassegna che si
svolgerà dal 30 giugno al 28 luglio.
Info: [email protected]
Cinema etico
SPILAMBERTO (MO) - È iniziata,
allo spazio eventi Famigli di viale
Rimembranze, la rassegna cinematografica CinEtica. Un ciclo di nove
incontri, organizzati dal gruppo cinema Arci, durante i quali saranno
proiettati film e documentari per sensibilizzare i cittadini su sviluppo
sostenibile e diritti umani. La rassegna, ad ingresso gratuito, si concluderà il 23 aprile.
Info: 059.785761
Carri di Carnevale
SARZANA (SP) - Arci e assessorato
al turismo del comune di Sarzana
sono già al lavoro per organizzare il
Carnevale. Coinvolti i quartieri di San
Lazzaro, Nave, Trinità, Marinella,
Battifollo, Crociata, Sarzanello e
Centro Storico che stanno realizzando nuovi carri allegorici. Chi volesse
n.2
partecipare può rivolgersi all'Arci.
Info: 0187.626658
sede del Circolo, in Via Brescia, 3.
Info: 0432.542802
Cooperazione internazionale
Strage di Vinca
SIENA - Dal 30 gennaio al 17 aprile,
nei locali del circolo Arci in via di Città
101 si terrà il corso dal titolo
Progettare interventi di cooperazione
internazionale, nuova opportunità
rivolta a volontari dell'associazione
Carretera Central, attaverso la quale
l'Arci opera nel settore della cooperazione internazionale. Gli interessati
dovranno consegnare l'iscrizione
entro venerdì in strada Massetana
Romana 18.
Info: [email protected]
PISA - Il 22 alle 16, presso la sala
soci della Coop di Cisanello, avrà
luogo la presentazione del libro
Vinca: la sua storia e il suo martirio.
L'iniziativa è realizzata dal comitato
Arci di Pisa. Sono previsti gli interventi del presidente provinciale
dell'Anpi Giorgio Vecchiani, e di
Adriana Pazzini, responsabile delle
politiche culturali dell'Arci di Pisa.
Info: 050.23278
Imparare a scrivere
UDINE - Il Circolo Nuovi Orizzonti
organizza un corso di scrittura finalizzato alla stesura di uno o più capitoli
sulla storia della scuola del quartiere
Rizzi. Si parlerà delle tecniche della
scrittura e verranno messi a disposizione dei corsisti dal Centro di documentazione e archiviazione della
memoria dei Rizzi, una serie di documenti. Le iscrizioni sono aperte fino
al 30 gennaio. ll Corso si terrà nella
20 gennaio 2009
Corso di Yoga
MONFALCONE (GO)- Inizia il 21 il
corso di yoga organizzato dall'Arci. Il
corso si tiene presso Aquamica,
piscina comunale di Monfalcone.
Ogni lezione è composta da Prana
Mudra (movimenti abbinati al respiro), Asana (posizione), Pranayama
(tecniche di respirazione) e Yoga
Nidra (rilassamento). È previsto un
massimo di 12 persone per garantire
a ognuno di essere seguito attentamente.
Info: 0481.481890
arci
arcireport
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incircolo
‘I cantori di storie’: il teatro che sveglia gli animi
e promuove una cultura della solidarietà
P
‘Cinemaniaci’ per
il rispetto dei diritti
Il circolo Cinemaniaci di Piacenza, nell'ambito del progetto 'Diritti umani: dal dire al
fare', organizza tre proiezioni a tema, 'Diritti
d'autore: il cinema contro l'indifferenza'. La
prima, prevista il 22 gennaio alle 21 presso
l'Aula magna dell'Istituto Tecnico 'Marconi',
tratterà i diritti dei bambini con il film di
Walter Salles, Central do Brasil: la storia di
una ricerca, di un lungo viaggio e della
riscoperta di sentimenti a lungo soffocati.
Il 29 gennaio sarà la volta di Terra
Promessa di Amos Gitai; il 12 febbraio toccherà a Concorto: immagina i diritti umani,
pellicola presentata dagli studenti della
classe 4° N del liceo scientifico 'L. Respighi'
al Film Festival di cortometraggi sui diritti
umani.
Dal 4 all'11 febbraio è inoltre in programma
'Libertà e partecipazione', settimana di
incontri con alcuni giovani del sud Italia
impegnati in iniziative responsabili di cittadinanza e partecipazione. Gli ospiti incontreranno loro coetanei in scuole di Piacenza e
provincia. A metà marzo una settimana di
incontri con ospiti provenienti dall'America
latina e dalla Bosnia.
Info: 349.4038965
cui il giornalista di Radio 24 racconta dal
punto di vista degli esiti giudiziari, le grandi stragi che insanguinarono l'Italia dal
1944 al 1993. Il paese della vergogna contiene flash, racconta circostanze, dà volti a
nomi e personaggi, ne colora i contorni, li
mette insieme, infonde e intreccia emozioni, ma soprattutto sollecita la coscienza
civile, quella che parla di altri ma che si
riferisce proprio a noi stessi. Gli organizzatori assicurano: «Ci sveglia da una letargia
pericolosa e profonda, ci scuote e ci invita
a meditare».
Il 31 gennaio sarà la volta di Candelaria
Romero in HijoS: l'odissea di una famiglia
che in seguito alla dittatura militare in
Argentina lascia il paese per rifugiarsi in
Bolivia. Viene raccontata la storia del protagonista; il padre della famiglia, la sua
infanzia, le storie d'amore, l'attività politica,
il carcere, la tortura, l'esilio, la grave malattia che lo colpisce e la lotta per la sopravvivenza, fino al suo ritorno in patria. Oggi la
madre di cui si parla nella storia vive in
Argentina, una delle figlie abita in Svezia e
la seconda figlia, interprete della storia e
scrittrice della testimonianza, vive e lavora
a Bergamo. Altri tre spettacoli sono in
calendario per il mese di febbraio: l'8 con
Raffaele Fusaro in La rosa bianca, storia
ambientata nella Germania travolta dalla
follia nazista del 1942, dove cinque giovani amici e il loro professore di filosofia formano un movimento di resistenza non violenta contro la dittatura di Hitler. Il 21 febbraio sarà la volta di Antonella Dora
Pronobis, colorita descrizione delle ‘donne
di chiesa’; infine il 28 la performance teatrale della serba Dijana Pavlovic in Rom
Cabaret, spettacolo che indaga nei testi di
autori rom dimostrando la fiorente e sensibile cultura di questo popolo.
Info: 3311143004
SABBIONARA D’AVIO (TN)
Il 23 gennaio concerto del cantautore
bolognese Claudio Lolli affiancato dal
chitarrista Capodacqua e The Gang.
Appuntamento al nuovo teatro di Avio
alle 20.45, prezzo d’ingresso 12 euro
Info: trento@arci
notizieflash
renderà il via il 24 gennaio a
Imperia, al circolo Guernica, I cantori di storie rassegna di teatro civile. Il
teatro civile è arte sociale, arte che si occupa e si preoccupa delle questioni del
mondo e degli uomini che lo abitano, portando sul palcoscenico frammenti di storia
collettiva così come interrogativi attuali e
quotidiani, non solo per raccontare fatti ma
per riflettere e far riflettere nella direzione
dell'impegno civile.
Per promuovere la cultura della solidarietà,
questa rassegna teatrale si rivela strumento di particolare efficacia visti i temi al centro dell’iniziativa: l'Italia del dopoguerra e
dello sviluppo, lo stragismo, la lotta contro
ogni forma di ingiustizia e di oppressione,
le pari opportunità. Questi incontri sono
occasioni per porre molti interrogativi, ma
soprattutto risposte utili per costruire relazioni con persone provenienti da altre parti
del mondo: l'obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza a una cultura della solidarietà e della ‘cittadinanza attiva’.
Il primo appuntamento è con Daniele
Biacchessi in Il Paese della vergogna, in
Exfila diventa polo di attrazione culturale
per costruire reti di aggregazione
Exfila connessioni metropolitane è il luogo
della cultura e delle culture, dell'accesso
alla conoscenza, dei diritti, della socialità e
della cittadinanza attiva.
Così, a Firenze, ci si muove all'interno dei
linguaggi della contemporaneità e della
creatività giovanile, per dare vita ad una
serie di appuntamenti capaci di promuovere reti per l'aggregazione, lo scambio e le
forme espressive. Si inizierà il 21 gennaio
alle 17.30, con il primo di un ciclo di incontri dal titolo Alimentazione e salute. Non
mancheranno gli appuntamenti in musica:
il 22 gennaio alle 22 con Marco Parente,
cantautore ‘scarno’ dalle tinte leggermente
dark che per l'occasione rivisiterà il suo
repertorio. Il 23 gennaio alla stessa ora, si
attende Koolmorf Widesen, alias Leonardo
Barbadoro, che presenterà Melodies Fork
Now, il suo secondo album: momenti di
chiara derivazione post-rock in un live set
con violino. Inoltre il 25 gennaio alle 17.30,
in occasione della Giornata della Memoria,
gli allievi del C.a.m. diretti da Alessandro
Di Puccio presentano Le Note della Shoah,
un concerto di musiche da film sullo sterminio degli ebrei.
Info: www.exfila.it
A Cavriglia incontri per la terza età
A Cavriglia, provincia di Arezzo, ha preso il
via un progetto che pone gli anziani al centro: otto lezioni per conoscere il proprio
corpo nella terza età.
Il corso si occupa di varie tematiche teorico-pratiche. Gli incontri sono iniziati con
un appuntamento presso il circolo Arci di
Castelnuovo dei Sabbioni, dove è stato
illustrato l'intero ciclo dopo la proiezione
del film Coocon.
n.2
20 gennaio 2009
Prossimo appuntamento previsto è il 23
gennaio alle 15, presso il Centro Anziani Il
Filo d'Argento di Cavriglia dove si tratterà
l'argomento Aspetti psicologici dell'età
avanzata, per poi continuare il 29 gennaio
alla stessa ora presso la Società mutuo
soccorso di Vacchereccia dove si daranno
consigli utili per una corretta alimentazione.
Info: www.arcivaldarno.net
arci
arcireport
12
società
‘Nuove generazioni’ a La Spezia: due mostre
dedicate a giovani artisti noti e meno noti
nche quest'anno La Spezia 'ci riprova' con l'arte. Il concorso Nuove
generazioni, promosso dall'Arci e
dal Comune di La Spezia, in collaborazione con la Fondazione Carispe, si chiude
con due mostre cittadine, entrambe inaugurate il 16 gennaio.
Obiettivo dell'iniziativa è la promozione
della creatività giovanile nel campo delle
arti visive. Autori delle opere esposte tutti
giovani e giovanissimi artisti spezzini, che
vedranno le loro creazioni raccolte in un
catalogo, e la migliore premiata con un
assegno di mille euro.
«Quando le cose funzionano bene perché
cambiare?» è il commento di Cinzia
Aloisini, assessore alle politiche giovanili
del Comune (nonché ex presidente
dell’Arci di La Spezia) nel discorso di inaugurazione. «Nuove generazioni è un'esperienza di alto livello e si inserisce nel contesto di operazioni culturali come
Destinazione Popeye e Corto in città, che
confermano quanto ci sia di buono in questa città a livello artistico». Il lavoro costante all'interno della scuola primaria, la presenza di un Liceo artistico che spesso
A
Il Movimento consumatori, insieme ad altre
associazioni in difesa dei consumatori,
ottiene dall'Eni dei conguagli a favore dei
consumatori. Italgas si è impegnata ad
accelerare il piano volontario di sostituzione dei contatori con l'obiettivo di sostituire
entro la primavera del 2011 quelli che
hanno più di 20 anni, circa il 20% dei contatori installati. Nel frattempo, ai clienti ai
quali ai quali non è stato ancora sostituito il
contatore a membrana animale, la Divisione Gas&Power di Eni riconoscerà in bolletta uno sconto dell'1,31% sino al momento della sostituzione del contatore e un conguaglio riferito ai consumi degli ultimi due
anni anch'esso dell'1,31% per anno. Inoltre,
l'accordo riconoscere ai clienti ai quali è
stato sostituito il contatore nel corso dell'ultimo anno, un conguaglio pari all'1,31% calcolato sui consumi dell'anno precedente.
SMS consumatori
Un'iniziativa moderna, veloce e gratuita,
pensata per tutti i consumatori e destinata
a rendere più semplice fare la spesa intelligente e consapevole. È il servizio SMS
Consumatori, promosso dal Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali.
SMS Consumatori è un servizio d’informazione sui prezzi dei principali prodotti
agroalimentari che in tempo reale aggiorna
sui prezzi medi all'origine, all'ingrosso e al
dettaglio di 84 prodotti: frutta, ortaggi, latte
e latticini, carne, pesce, pane, pasta, etc.
Inviando un SMS completamente gratuito
al numero telefonico 47947, con il solo
nome del prodotto d'interesse, si ricevono
all'istante tutte le informazioni sulla filiera
dei prezzi, suddivisi per area geografica.
Workshop di Consumer’s Forum
Il 21 gennaio a Roma dalle 9.30 presso
Roma eventi si terrà un workshop sul'inefficienza nelle filiere (in tutte in generale, nelle
alimentari in particolare) che genera aggravi di costo a carico di tutti gli attori della
catena del valore penalizzando quello finale (il consumatore); e consente manovre
speculative. Chi lavora sull'efficienza operativa, come l'industria di marca o la grande
distribuzione organizzata, ha da sempre
interesse a minimizzare questi fattori distorsivi in particolare in momenti come questi
di crisi dei consumi e di turbolenza nei costi
delle materie prime.
Matteo Sara) a creare progetti 'site specific'. Si tratta di artisti ormai avviati, molti dei
quali vivono all'estero, ma che hanno cominciato a esprimersi proprio attraverso
iniziative cittadine (spesso curate dall'Arci). «Ci sembrava opportuno offrire nuovi
strumenti di partecipazione ad una fascia
d'età ancora giovane ma che già offre
significative e consolidate realtà artistiche»
spiega Enrico Formica.
Oltre alle due mostre collettive, un'ulteriore
sezione in programma è Nuove generazioni focus: due mostre personali di Giselda
Biagini ed Elena Guidotti, artiste che gravitano nell'ambiente artistico della città ligure, e che esporranno presso il circolo Arci
Arte x arte a partire da sabato 17 gennaio.
Info: [email protected]
Hanno collaborato a questo numero
Antonio Armenante, Francesca Biagioli,
Raffaella Bolini, Vanessa Cancelliere,
Alessandra Capodanno, Milena Cassella,
Andrea D‘Alfonso, Silvia De Silvestri,
Maria Ortensia Ferrara, Valentina Itri,
Isabella Lombardi, Sermoneta-Gertel,
Luisa Morgantini, Fatima Raoui,
Shmuel Sermoneta-Gertel,
Simona Sermoneta-Gertel
In redazione
Andreina Albano, Silvia Baraldini, Paolo Beni,
Maurizio Mumolo, Carlo Testini
Direttore responsabile
Enzo Piperno
Disegno del lampadiere
Martina Castagnini
www.movimentoconsumatori.it
Rubricadelmovimentoconsumatori
Eni: conguagli per i contatori
viene coinvolto in realizzazioni pratiche sul
territorio urbano, la creazione di istituzioni
culturali importanti come il Camec (Centro
arte moderna e contemporanea della
Spezia) nel dismesso palazzo già sede del
Tribunale: attività che rappresentano un
impegno coerente di Comune e associazioni, e che hanno sviluppato una particolare attenzione della città verso l'arte e la
valorizzazione del patrimonio artistico.
Sarà per questo che, in questa seconda
edizione del concorso, le mostre allestite
sono diventate due, e inserite in due cornici espositive differenti. Il primo allestimento è ospitato dal Centro Allende, uno spazio polifunzionale ispirato al White Cube
londinese. Raccoglie i lavori di nove giovani artisti esclusivamente under 25, selezionati da un'apposita commissione, e in gara
per il premio finale.
La seconda esposizione è invece allestita
all'interno del Museo del Castello di San
Giorgio, sede di collezioni archeologiche e
luogo simbolo della memoria storica e culturale della città. Qui sono ospitate le
opere di nove artisti under 32, invitati dai
curatori delle mostre (Enrico Formica e
Impaginazione e grafica
Claudia Ranzani
Progetto grafico
Sectio - Roma
Cristina Addonizio
Editore
Arci Nuova Associazione
Redazione
Roma, via dei Monti di Pietralata n.16
Registrazione Tribunale di Roma
n. 13/2005 del 24 gennaio 2005
il Blog
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nei termini della licenza Creative Commons
Attribuzione -Non commerciale Condividi allo stesso modo 2.5 Italia
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n.2
20 gennaio 2009