PICCOLE ANCELLE DI CRISTO RE
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PICCOLE ANCELLE DI CRISTO RE
PICCOLE ANCELLE DI CRISTO RE I FONDATORI: P. Sosio Del Prete e Suor Antonietta Giugliano PADRE SOSIO DEL PRETE nasce a Frattamaggiore il 28 dicembre 1885; Il 28 novembre del 1901 vestì l’abito francescano; L’8 dicembre 1905 emise la professione dei voti solenni; Il 12 marzo 1910 fu ordinato sacerdote nel Duomo di Nola. Conseguito il diploma in composizione e direzione d'orchestra, condusse fino al 1930 un'esemplare vita sacerdotale e spirituale, dedicandosi alla musica e assolvendo diversi incarichi di comunità, con particolare dedizione al sacramento della confessione. Destinato al convento di S. Antonio in Afragola nel vedere la situazione di estremo disagio morale e materiale delle vecchie e dei vecchi abbandonati, affamati e ammalati, decise di volgere ogni sua energia al servizio degli ultimi. Il Padre Fondatore con un gruppo di vecchiette Padre Sosio mentre distribuisce del pane ad un gruppo di ospiti. Più tardi, ricordando la sua azione a favore dei poveri, scrisse: «Ma dove intensificai questo apostolato di bene e di carità fu verso i bisognosi e verso i poverelli, o come io stesso li chiamavo, le pupille degli occhi di Dio. Amai assai i poverelli e da essi ero pure riamato con grande affetto, chiamandomi loro padre e loro Benefattore e loro amico. Per questo quando uscivo dal Convento ero seguito da una coda di poverelli e di ragazzi e a tutti davo qualche cosa o di cibo o di pane che per loro mi ero privato di mangiare a refettorio». La Verna Nel luglio del 1930, padre Sosio si ritirò nel santuario situato sul monte La Verna per trascorrervi un periodo di riflessione e approfondire meglio quanto il Signore voleva da lui per l’attuazione di un’opera di carità. Per ottenere questa grazia, Il Padre passava tante ore a pregare e a piangere, affinché il Signore si compiacesse di manifestargli quello che voleva da lui. Ritornato dopo un periodo di 2 mesi, e giunto nel Convento di Afragola, il Padre riprese il tenore di vita con più zelo, nulla di sé curando, né risparmiando, ma facendo tutto per tutti. E mentre svolgeva l’opera di carità, non trascurava ciò che il Signore gli aveva suggerito sul sacro Monte di La Verna. Per organizzare il soccorso ai poveri, il 6 giugno del 1932 il Padre diede avvio all‘Istituto delle Piccole Ancelle di Cristo Re. Fu determinante la collaborazione con Antonietta Giugliano, la quale fu, con lui, Fondatrice dell‘Istituto religioso. I Fondatori con un gruppo di “figli del popolo” ANTONIETTA GIUGLIANO nacque a New York l'11 luglio 1909 da genitori originari di Afragola emigrati negli Stati Uniti. Orfana di madre a cinque anni, ritornò con la famiglia in Italia all'età di sei. Per darle un'educazione religiosa, il padre l'affidò alle Suore della Carità di Regina Coeli di Napoli, ove affinò la sua vita interiore. L'esperienza del collegio le permise di approfondire il senso dell’ascolto, della riflessione e della preghiera. Antonietta sente germogliare nel suo cuore la donazione di se stessa per il bene degli altri. Antonietta in una foto giovanile A 16 anni il suo cammino interiore si andò rafforzando e cominciò a fermentare in lei il germe della vocazione alla vita religiosa, in modo prima confuso poi sempre più chiaro e anche in contrasto con i progetti della famiglia, la quale desiderava per lei un matrimonio conveniente e adeguato alla sua buona posizione economica. Ma il suo cuore era alla ricerca di un'agape più vasta: Cominciò così a leggere l'Imitazione di Cristo, a pregare con la Bibbia, a meditare la vita di santa Teresina del Bambino Gesù. Ritornata ad Afragola nel 1925, nel pieno della sua gioventù, Antonietta stendeva il suo Regolamento di vita cristiana: - la sveglia era alle 5:30 con le prime orazioni; - alle 6:30 la meta era la chiesa, per la Celebrazione eucaristica, per pregare e meditare in dialogo con Gesù; - il silenzio e la meditazione dovevano accompagnare le sue attività quotidiane; -l’impegno era quello di «non dire mai novità, curiosità, cose accadute»; -non dire mai parole inutili quando la natura ha voglia di parlare [...]. «Sarò raccolta sempre interiormente; dirò fra me: la parola è d'argento ma il silenzio è d'oro». L'umiltà e il senso della propria debolezza indussero Antonietta a consigliarsi con un cugino sacerdote, il quale le disse: «Nel locale convento di Sant’Antonio c'è un buon padre francescano, Sosio Del Prete. Perché non ti confidi con lui, che è stimato da tutti per le sue infaticabili opere di bene e di carità?». Quel suggerimento fu la modalità di cui si servì la Provvidenza per far incontrare i due Servi di Dio. Era la primavera del 1929: Antonietta aveva vent'anni ed aveva da poco perso il padre, rimanendo erede di un cospicuo patrimonio, sebbene non avesse ancora la maggiore età per poterne disporre. Padre Sosio restò molto colpito da Antonietta, dal suo convinto entusiasmo, dalla forza della donazione di sé, dalla radicalità e dall'autenticità del suo percorso di fede. Ma non volle compiere passi bruschi, non pensò di indirizzarla subito nella collaborazione fattiva alla sua opera di carità. Ne volle invece vagliare la perseveranza, la fortezza, la prudenza e la guidò in un cammino di approfondimento e di discernimento. Lui stesso ricorda: Il padre con un gruppo di orfanelle ad Afragola "Ecco la persona che il Signore vuole associata e compagna per l'attuazione di quanto Egli mi ha ispirato e che vuole per la fondazione di una Congregazione religiosa con annesso ospizio di poveri vecchi". Perciò il Padre, illuminato da una suprema ispirazione e coscienza le disse: "Io credo, o figlia, che l'apostolato e la Congregazione a cui Iddio, nella Sua infinita misericordia, vi chiama, è qui nel vostro paese stesso, fondando col vostro patrimonio una nuova Congregazione religiosa con annesso ospizio di poverelli, mettendovi a capo di esso per essere la madre della nascente Congregazione religiosa e dei poverelli". La serva di Dio con un gruppo di orfanelle Per niente sgomentata per quanto il Padre le andava suggerendo, con anima risoluta e pienamente convinta di quanto proponeva, le disse: "Padre, sono completamente nelle vostre mani, fate di me quello che meglio vi ispira il Signore; temo però che data la mia pochezza e la mia nullità, non potrò riuscire in una impresa così difficile". "A questo, figlia mia - riprese il Padre -, penserà il Signore. Il bene che voi volete fare altrove, lo dovete fare nel vostro stesso paese, qui dove i poverelli languiscono nella più squallida miseria e nel più totale abbandono, qui dove non esiste nessun’opera di carità a bene dei poverelli abbandonati; qui dove urge l’istituzione di un'opera destinata a raccogliere i poverelli abbandonati ed anime pie che pur attendendo alla loro santificazione si dedicano alla cura ed all’assistenza di essi per prepararli a ben morire ed attirare dolcemente le loro anime a Dio. Le vite dei due Fondatori, da quel momento in poi, si intrecciarono strettamente e, insieme, diedero inizio all'apostolato di carità delle Piccole ancelle di Cristo Re. Il primo gruppo di giovani, dedite all’opera, ricevette l’abito religioso il 20 ottobre 1935. La scelta della denominazione, quale Piccole Ancelle di Cristo Re, provenne dall’enciclica di Pio XI, Quas primas, che aveva richiamato la necessità di costruire il Regno di Cristo sulla terra e assunsero come norma di vita la Regola del Terz'Ordine Secolare di S. Francesco. I Fondatori con un gruppo di suore nella Casa di Afragola Napoli, S. Giuseppe dei Nudi, Bambini assistiti nel nido dalle suore. I Fondatori con i poveri, le pupille degli occhi di Dio. La Casa Madre in Afragola dove nacque l’Istituto, inizialmente un fabbricato acquistato da Antonietta, accanto al Convento francescano; Oggi è la Casa – madre dove riposano i resti mortali dei due venerati Fondatori. La Madre Fondatrice aprì le case di Castellammare e di Posillipo e assunse il compito di sostenere, guidare e incrementare la devozione verso la Madonna Liberatrice dai Flagelli, cui costruì un santuario nel territorio di Boscoreale. La creazione di alcune Case Afragola (1932) Torre Annunziata (1937) Boscoreale (1945) Napoli (1945) Portici (1946) S. Giuseppe Vesuviano (1949). La destinazione delle varie Case seguì alcune fasi: 1. - tutela della vecchiaia 2. Educazione dell’infanzia e della gioventù e l’assistenza ai malati nel dopoguerra. Una Piccola Ancella su un carro alla fine della seconda guerra mondiale durante la questua. Boscoreale, Tre orfanelli vestiti per il varietà conclusivo dell’annuale colonia estiva. Intanto, i ragazzi accolti nelle varie sedi crescevano di numero, e aumentava l’esigenza della loro preparazione, mentre l’evoluzione della società lanciava messaggi precisi sui nuovi orientamenti e sulle necessità di avviare i giovani ad attività di formazione professionale, per un proficuo inserimento nel mondo del lavoro. Un primo impegno di “formazione professionale” si sviluppa a Portici con la creazione di una “Scuola Marittima”, per la preparazione dei giovani all’attività di mare. La banda musicale dei “figli del popolo”, ideata dal Fondatore Portici, casa delle Piccole Ancelle di Cristo Re. La banda dei “figli del popolo” ideata da padre Sosio. La fede non fu mai per i Fondatori un abito esteriore : su di essa gettarono le fondamenta della Congregazione e in essa cercarono di affondare le radici profonde della vita delle suore, conservandola e arricchendola fino alla morte. Ebbe a scrivere: «più di una volta mi sono domandato in quale luogo desidererei essere sorpreso dalla morte: mi son risposto che due sono i luoghi preferiti: l’altare e la casa del povero. Sì, perché dopo il Tabernacolo, la casa del povero è il luogo più vicino al cielo». Si spense infatti nella notte tra il 27 e 28 gennaio 1952 stroncato dall’angina pectoris, tenendo stretto tra le mani, il suo breviario. La Fondatrice, suor Antonietta finì la sua esistenza terrena appena superati i 50 anni di vita, l’8 giugno 1960, a causa di un tumore. Benedisse le sue figlie, dicendo: «si mantengano sempre nel nascondimento e nell’ombra ché Iddio preferisce la luce del nascondimento e non il tenebrore del fasto». LA MISSIONE In ROMANIA Le Piccole Ancelle sono presenti qui dal 1993 e attuano un’azione apostolica e caritativa attraverso la Scuola d’Infanzia e l’assistenza agli ammalati presso l’Ospedale zonale e a domicilio. Nelle FILIPPINE dal 1998 sono presenti a Cebu, nelle Isole Filippine, dove hanno costruito un Complesso Immobiliare per l’accoglienza di bambine orfane o bisognose. In INDONESIA dal 2006 sono presenti a Maumere, in Indonesia CAUSA DI BEATIFICAZIONE Nel 1991, per la sollecitazione insistente di tutte le Piccole Ancelle, che hanno sempre creduto nella santità di vita dei loro Fondatori con una decisione capitolare, furono avviati i lavori per attivare la loro Causa di Canonizzazione. CAUSA DI BEATIFICAZIONE Dopo un periodo di attesa non priva di ansia spirituale e un tempo dedicato all’approfondimento di tutti gli ideali di fondazione, la Sacra Congregazione per la Causa dei Santi ha trasmesso, attraverso l’Em.mo Cardinale Crescenzio Sepe, il 3 luglio 2006, il Non Obstare, per l’iniziazione della Causa di Canonizzazione dei Fondatori: Padre Sosio Del Prete e Suor Antonietta Giugliano. CAUSA DI BEATIFICAZIONE L’Apertura delle Inchieste Diocesane Super vita, virtutibus et fama sanctitatis dei Fondatori si è svolta il 1dicembre 2006 nella Basilica di S. Antonio in Afragola. E la storia continua … Ma questa storia di vocazione è ora un “testimone” da raccogliere nelle nostre mani. La storia di vocazione di Padre Sosio e Suor Antonietta non è una consegna solo a noi, Piccole Ancelle, ma a tutti, che sulla stessa strada di solidarietà e di servizio ai più poveri – “pupille degli occhi di Dio” – ci troviamo a camminare, ciascuno con la sua irripetibile storia di vocazione, con tutta la fede e la passione di cui siamo capaci. E allora – volgiamoci indietro a guardare il tempo che scorre, all’alba di questo terzo millennio – allora anche a noi sembrerà di comprendere tutto: che tutto è grazia, perché il dono e il mistero di Dio non deludono mai.