Relazione - Comune di Rieti
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Relazione - Comune di Rieti
INDICE 1. Introduzione Procedure di adozione 2. Quadro Normativo Contenuti del piano di zonizzazione acustica Individuazione delle zone in Classe I Individuazione delle zone in Classe V Individuazione delle zone in Classi II, III, IV Individuazione della viabilità stradale e ferroviaria Normativa di riferimento per le Classi di zonizzazione acustica Quadro sintetico della principale normativa nazionale di riferimento 3. Metodologia e percorso di lavoro 4. Campagna di misurazioni Introduzione Applicazione del DM 16 marzo 1998 La strumentazione I punti di misurazione Risultati delle misure Conclusioni 5. Principali problemi emergenti e criticità 6. Conclusioni Allegati Allegato A: Quadro delle informazioni disponibili: Allegato B: Scheda di rilevamento delle problematiche e delle proposte Allegato C: Elenco dei partecipanti agli incontri Allegato D: Materiali pervenuti relativi a problematiche e proposte Allegato E: Figure allegate alla relazione tecnica 1 1. Introduzione I temi ambientali vanno assumendo un ruolo rilevante e crescente nella gestione della “cosa pubblica” e nel governo della città, in particolare. La qualità della vita e la qualità dell’abitare ha una componente importante proprio nella qualità dell’ambiente di vita. Da questo punto di vista la qualità dell’ambiente sonoro, e quindi tutti i problemi legati al rumore e all’inquinamento sonoro, meritano un’attenzione particolare. Rieti è una città dalle grandi potenzialità dal punto di vista ambientale e della qualità dell’abitare. Molti la considerano potenzialmente una “città giardino”. Per molti versi, come per tutta la Provincia, ha la possibilità di essere per il Centro Italia quello che Bolzano è per l’Italia settentrionale, ovvero una città – e una Provincia – che fa delle qualità ambientali e di vita urbana il proprio motore di sviluppo, la propria caratteristica di forza e la propria riconoscibilità a livello sovralocale. Queste potenzialità, però, appaiono o sottovalutate, o non adeguatamente valorizzate, o addirittura depauperate. Una situazione di questo tipo si riscontra anche nei confronti del rumore. Rieti, cioè, non ha problemi particolarmente rilevanti (come, per esempio, in altre grandi città), però a fronte di una situazione potenzialmente molto positiva, si riscontrano comunque alcuni ordini di problemi, in alcuni casi anche solo puntuali, che determinano una situazione non completamente soddisfacente. Lo testimoniano anche una serie di esposti, di denunce, di lamentele, ecc. da parte degli abitanti ed i rilievi fatti dalla stessa Arpalazio, nonché alcuni procedimenti in corso, avviati dal Comune di Rieti e dalla ASL. La situazione è resa problematica dalla mancanza di un adeguato strumento di pianificazione e di gestione della tematica acustica. Il Comune di Rieti aveva adottato, nel passato, una zonizzazione acustica, senza adottarla definitivamente. Tale zonizzazione acustica si è rivelata, però, carente da più punti di vista e, quindi, il Comune ha deciso di procedere ad una sua revisione, con il supporto dell’Università ed, in particolare, del CRITEVAT (Centro Reatino di Ricerche di Ingegneria per la Tutela e la Valorizzazione dell’Ambiente e del Territorio). Il Piano di zonizzazione acustica è elaborato ai sensi della L. 447/1995, Legge quadro sull’inquinamento acustico, e della L.R. 18/2001, Disposizioni in materia di inquinamento acustico per la pianificazione ed il risanamento del territorio. In particolare, il Comune di Rieti sta rispondendo all’obbligo previsto dalla L.R. 18/2001 di dotarsi di una zonizzazione acustica entro la data del 31 dicembre 2009. A fronte di questa scadenza, si è assunto come riferimento di pianificazione urbanistica il PRG adottato e controdedotto. Si è proceduto ad una revisione del Piano di zonizzazione acustica e delle relative Norme di Attuazione, assumendo che le indagini di base siano state corrette e mirando a tutelare e valorizzare la qualità dell’ambiente urbano. Infine si è ritenuto particolarmente importante il coinvolgimento dei soggetti interessati, sia per il potenziale contributo costruttivo rispetto all’elaborazione del piano, sia per l’importanza della loro responsabilizzazione (soprattutto sui temi ambientali) nella gestione della città. Procedure di adozione (Adozione della proposta preliminare, comunicazioni e pubblicazioni) Sempre secondo la legge regionale (L.R. 18/2001, art. 12), le procedure prevedono che il Comune adotti una proposta preliminare di classificazione in zone acustiche del proprio territorio e che tale proposta sia trasmessa alla Regione, alla Provincia ed ai Comuni confinanti, nonché sia depositata, per sessanta giorni, presso la segreteria del Comune (del deposito è data notizia nell’albo pretorio del Comune). (Osservazioni) Entro trenta giorni dalla scadenza del deposito, i soggetti interessati possono presentare osservazioni al Comune. (Eventuale conferenza di servizi) Entro i successivi trenta giorni, qualora siano state presentate osservazioni da parte dei Comuni confinanti, il Comune convoca una conferenza di servizi per la valutazione delle osservazioni presentate. 2 (Adozione definitiva) Entro trenta giorni dalla conclusione della conferenza di servizi, ovvero, qualora la conferenza di servizi non sia stata convocata, entro trenta giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, il Comune adotta la classificazione in zone acustiche del proprio territorio sulla base delle determinazioni assunte dalla conferenza di servizi, qualora convocata, e delle osservazioni presentate, qualora e nella misura in cui siano state accolte. Dell’adozione definitiva viene data notizia nelle stesse modalità con cui è stata data notizia della proposta preliminare. La classificazione in zone acustiche del territorio comunale, costituisce allegato tecnico al piano urbanistico comunale generale (PUCG) e sue varianti ed ai piani urbanistico operativi comunali (PUOC). La L.R. 18/2001 prevede anche l’adozione di “regolamenti locali ai fini dell’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dell’inquinamento acustico, prevedendo espliciti divieti, limitazioni, orari e regolamentazioni, tese a tutelare la cittadinanza dall’inquinamento acustico, anche per le modalità di raccolta dei rifiuti, per l’uso delle campane, degli altoparlanti e per tutte le attività rumorose” (art. 5, c. 1, punto d). 2. Quadro Normativo I riferimenti principali relativi ai Piani Comunali di Zonizzazione Acustica sono definiti dalla Legge n. 447/95, “Legge Quadro sull’inquinamento acustico”, che impone l’obbligo per i Comuni di dotarsi di tali piani. Per zonizzazione acustica comunale si intende una suddivisione del territorio in aree omogenee appartenenti alle classi acustiche previste dal DPCM 14/11/1997. In forma sintetica e molto generale il Piano di Zonizzazione Acustica mira, da una parte, a definire i diversi contesti urbani sulla base delle loro caratteristiche (urbanistiche, di attività, ecc.) e quindi dei livelli accettabili di rumore in queste aree (interpretati come ricettori), e dall’altra ad individuare le fonti potenziali di rumore (strade, attività produttive artigianali ed industriali, ecc.) e a misurarne la portata reale. Il confronto tra queste due dimensioni permette di individuare situazioni problematiche ed eventuali criticità. Nel caso tali criticità siano inaccettabili il Comune dovrà provvedere, secondo la normativa esistente, all’elaborazione di un Piano Comunale di Risanamento Acustico e a sviluppare quegli interventi che mirano alla mitigazione degli effetti negativi del rumore. Si precisa che le classi acustiche definite dal DPCM 14/11/1997 si riferiscono all’incidenza dei ricettori e degli inquinatori potenziali sul territorio, ma non al reale clima acustico presente. Il DPCM 1/3/1991 poi definisce i “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”. La successiva legge quadro ed il successivo DPCM 14/11/1997 confermano le sei classi, ma articolano maggiormente e più precisamente i valori limite di riferimento i valori dei descrittori acustici Lden e Lnight verranno determinati in conformità con il DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n.194, attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. Come noto le sei classi definite dal decreto sono: Classe I – Aree particolarmente protette Classe II – Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Classe III – Aree di tipo misto Classe IV – Aree di intensa attività umana Classe V – Aree prevalentemente industriali Classe VI – Aree esclusivamente industriali. Il decreto non definisce però i criteri particolareggiati per la suddivisione del territorio nelle sei classi. Questi criteri, per quanto riguarda Rieti, sono definiti dalla Regione Lazio attraverso la Legge Regionale n. 18 del 3/8/2001 (pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 5 3 al Bollettino Ufficiale n. 22 del 10/8/2001) che fornisce ulteriori precisazioni di carattere metodologico. Il Piano di Zonizzazione Acustica è evidentemente un piano, e quindi un atto tecnico politico, rilevante ai fini del governo del territorio e quindi deve essere studiato ed elaborato in stretta relazione al PRG. Anzi, in qualche modo, ne costituisce un riferimento, una condizione per fornire indicazioni per lo sviluppo urbano e la riqualificazione della città. Le elaborazioni relative al piano di zonizzazione acustica non potranno quindi prescindere dal PRG (nella particolarissima situazione del Comune di Rieti, per cui sono stati presi in considerazione sia il piano vigente che quello adottato e controdedotto) e dagli altri strumenti di pianificazione (soprattutto quelli relativi ai trasporti) e forniranno indicazioni utili per un eventuale riorientamento del PRG e l’elaborazione di altri strumenti di pianificazione, come ad esempio il piano del verde, che è tra gli obiettivi dell’attuale Amministrazione Comunale. Contenuti del piano di zonizzazione acustica Il criterio di base per la individuazione e la classificazione delle differenti zone acustiche del territorio è legato alle condizioni di effettiva fruizione del territorio stesso tenendo conto delle destinazioni di Piano Regolatore e delle eventuali variazioni in itinere del piano medesimo. Individuazione delle zone in Classe I Si tratta di aree nelle quali la quiete sonora rappresenta un elemento di base per la loro fruizione, come le aree ospedaliere e scolastiche, le aree destinate al riposo ed allo svago, le aree residenziali rurali, le aree di particolare interesse urbanistico ed i parchi pubblici (anche i parchi pubblici non urbani, le piccole aree verdi "di quartiere" ed il verde sportivo). Posso collocarsi in classe I anche le aree di particolare interesse storico, artistico ed architettonico. Individuazione delle zone in Classe V Rientrano nella classe V le aree prevalentemente industriali, così come individuate dal Piano Regolatore Generale e dagli usi prevalenti del territorio. Per ovviare alla presenza di abitazioni che ricadono nell'area prevalentemente industriale, al fine di proteggere adeguatamente le persone, si dovranno disporre degli interventi di isolamento acustico e dovranno essere posti dei vincoli sulla destinazione d'uso di queste abitazioni (rientrano nelle misure di tutela e risanamento anche gli interventi volti al graduale abbandono dell'uso prettamente abitativo in quelle aree). Individuazione delle zone in Classi II, III, IV Negli ambiti urbani più densamente edificati, risulta più complessa l'individuazione delle classi II, III e IV a causa della distribuzione casuale delle sorgenti sonore e dell'assenza di nette demarcazioni tra aree con differente destinazione d'uso. L'individuazione delle Classi II, III e IV viene, dunque, eseguita sulla base dei seguenti elementi: - la densità della popolazione; - la presenza di attività commerciali ed uffici; - la presenza di attività artigianali; - l'esistenza di servizi e di attrezzature; - una stima dei flussi di traffico veicolare locale e di attraversamento; - la presenza di zone prettamente residenziali. Individuazione della viabilità stradale e ferroviaria. Considerata la loro rilevanza per l'impatto acustico ambientale, strade, autostrade e ferrovie sono elementi di primaria importanza nella predisposizione della zonizzazione acustica. Le fasce di rispetto non sono elementi della zonizzazione acustica del territorio: esse si sovrappongono alla zonizzazione realizzata secondo i criteri di cui sopra, venendo a 4 costituire in pratica delle “fasce di esenzione” rispetto al limite di zona locale (che dovrà invece essere rispettato dall'insieme di tutte le altre sorgenti che interessano detta zona), che tengono conto della sola rumorosità prodotta dal traffico stradale o ferroviario sull'arteria a cui si riferiscono. Rispetto alle infrastrutture del traffico è importante osservare che le strade di quartiere o locali sono considerate parte integrante dell'area di appartenenza ai fini della classificazione acustica, ovvero, per esse non si ha fascia di rispetto. Normativa di riferimento per le Classi di zonizzazione acustica La Legge Quadro 447/95 conferma la suddivisione del territorio nelle sei classi già previste dal DPCM 1/3/91; i limiti sono invece fissati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/11/97. I limiti introdotti dalla Legge Quadro e definiti dal successivo decreto sono più articolati rispetto ai limiti del DPCM 1/3/91; essi sono: valori limite di emissione(con riferimento alle singole sorgenti); di immissione (differenziati tra ambienti abitativi e ambiente esterno e comprensivi di tutte le sorgenti); valori di attenzione e valori di qualità comprensivi di tutte le sorgenti presenti. I valori di qualità sono definiti come “i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo, con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla Legge”. Per quanto riguarda i valori limite di immissione da tutte le sorgenti, il decreto prevede che questi devono essere tali da rispettare il livello massimo di rumore ambientale previsto per la zona in cui il rumore viene valutato. Il decreto DPCM 14/11/1997 è l’attuazione dell’art. 3, comma 1, lettera (a) della legge quadro 447/1995 e determina, mediante alcune tabelle e in base alla classificazione comunale prevista dal DPCM del 1991, i valori limite di emissione, di immissione, di attenzione e di qualità. L’art. 2 stabilisce, rimandando alla tabella B, i seguenti valori limite di emissione: Classe Denominazione I II III IV V VI Aree particolarmente protette Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Aree di tipo misto Aree d’intensa attività umana Aree prevalentemente industriali Aree esclusivamente industriali Diurno (6-22) [dB(A)] 45 50 Notturno (22-6) [dB(A)] 35 40 55 60 65 65 45 50 55 65 L’art. 3 stabilisce, rimandando alla tabella C, i seguenti valori limite di immissione, specificando al comma 2 che per le infrastrutture di trasporto tali valori non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, individuate da appositi decreti attuativi: Classe Denominazione I II III IV V VI Aree particolarmente protette Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Aree di tipo misto Aree d’intensa attività umana Aree prevalentemente industriali Aree esclusivamente industriali Diurno (6-22) [dB(A)] 50 55 Notturno (22-6) [dB(A)] 40 45 60 65 70 70 50 55 60 70 5 Inoltre, pur ribadendo all’art. 4 il criterio differenziale per i valori, il decreto ne definisce meglio i limiti d’utilizzo individuando al comma 2 limiti minimi di inapplicabilità del criterio - a finestre aperte 50 dB(A) di giorno e 40 dB(A) di notte, a finestre chiuse 35 dB(A) di giorno e 25 dB(A) di notte - e, fondamentale ai fini della presente analisi, l’inapplicabilità del criterio in alcune casi particolari fra i quali le infrastrutture del trasporto (comma 3). L’art. 6 definisce i valori limite di attenzione in relazione al tempo a lungo termine TL, definito (comma 1, lettera b) come “il tempo all’interno del quale si vuole avere la caratterizzazione del territorio dal punto di vista della rumorosità ambientale”. Il comma 2 impone l’adozione dei piani di risanamento se si superano tali valori definiti come quelli della tabella C (comma 1, lettera b) per TL uguale ai periodi di riferimento diurno e notturno, oppure aumentati di 10 dB di giorno e 5 dB di notte nel caso di TL = 1 ora (comma 1, lettera a). In zone di classe VI si applica solo la lettera b del comma 1. L’art. 6 stabilisce, rimandando alla tabella D, i seguenti valori limite di qualità: Classe Denominazione I II III IV V VI Aree particolarmente protette Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Aree di tipo misto Aree d’intensa attività umana Aree prevalentemente industriali Aree esclusivamente industriali Diurno (6-22) [dB(A)] 47 52 Notturno (22-6) [dB(A)] 37 42 57 62 67 70 47 52 57 70 Anche questo decreto, come la legge quadro, stabilisce all’art. 8 in via transitoria e per i comuni non ancora classificati l’applicabilità dei limiti dell’art. 6, comma 1 del DPCM del 1° marzo del 1991. Quadro sintetico della principale normativa nazionale di riferimento LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” D.M. 11 DICEMBRE 1996 “Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo” D.M. 31 OTTOBRE 1997 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale” D.P.C.M. 14 NOVEMBRE 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” D.P.C.M. 5 DICEMBRE 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” D.M. 16 MARZO 1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico” D.P.C.M. 31 MARZO 1998 “Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l’esercizio dell’attività di tecnico competente in acustica, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera b), e dell’art. 2, commi 6,7 e 8, della legge 26 0ttobre 1995, n. 447 Legge quadro sull’inquinamento acustico” D.P.R. 18 NOVEMBRE 1998 n. 459 “Regolamento recante norme di esecuzione dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario” D.P.C.M. 16 APRILE 1999 n. 215 “Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi” D.M. 29 NOVEMBRE 2000 “Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore” D.P.R. 3 APRILE 2001 n. 304 “ Regolamento recante la disciplina delle emissioni sonore prodotte nella svolgimento delle attività motoristiche a norma dell’art. 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447” 6 D.P.R. 30 MARZO 2004 n. 142 “Disposizioni per il contenimento dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447” D. Lgs. 19 AGOSTO 2005 n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” 3. Metodologia e percorso di lavoro Il lavoro si è configurato come una revisione del Piano di zonizzazione acustica e delle Norme di Attuazione precedentemente adottati e mirando a tutelare e valorizzare la qualità dell’ambiente urbano. Il lavoro non ha comportato un rifacimento della zonizzazione acustica, ma una sua revisione a partire dalle informazioni e dalla documentazione esistente. Il percorso di lavoro seguito è stato articolato nelle seguenti fasi (non necessariamente susseguenti in ordine cronologico): Acquisizione delle informazioni e dei dati di base (Allegato A) Definizione del quadro normativo di riferimento Incontro pubblico di avvio delle attività con i principali soggetti interessati (27.7.2009). Raccolta di indicazioni relative a problematiche e proposte, attraverso un’apposita scheda di rilevamento (Allegato B) Raccolta delle segnalazioni di situazioni problematiche da parte del Comune di Rieti, della ASL e di Arpalazio, anche attraverso incontri specifici Studio di alcune esperienze più significative di zonizzazione acustica in Italia (Comuni di Empoli, Cremona, Pescara, ecc.), anche tenendo conto delle specificità normative regionali, e considerazione di casi utili alla soluzione di problemi specifici Valutazione della zonizzazione acustica adottata ed evidenziazione delle problematiche emergenti Sviluppo di alcuni approfondimenti di indagine che si sono rivelati necessari Campagna di misure sul campo del rumore ambientale in alcuni nodi strategici e ritenuti problematici, sulla base delle precedenti considerazioni. Tale indagine campionaria non è prevista come necessaria dalla normativa, ma la si è ritenuta utile per migliorare le valutazioni finalizzate alla revisione della zonizzazione acustica e per rilevare eventuali situazioni di criticità. Si tratta evidentemente di una rilevazione di carattere qualitativo. Maggiori approfondimenti e maggiore sistematicità saranno necessari in sede di Piano di risanamento acustico Revisione del Piano di zonizzazione acustica, sulla base di tutte le valutazioni precedenti e attraverso l’adozione di criteri specifici Incontro pubblico di presentazione della proposta preliminare di classificazione in zone acustiche (13.11.2009, in Allegato C sono inseriti gli elenchi degli invitati e dei presenti ai due incontri pubblici) Incontro specifico con i rappresentanti del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti (20.11.2009) Elaborazione finale della revisione del Piano di zonizzazione acustica e delle Norme di Attuazione. Per quanto riguarda le informazioni ed i dati di base si può fare riferimento all’elenco in allegato A, cui si deve aggiungere una serie di informazioni acquisite da altre fonti, tra cui i dati del censimento ISTAT 2001 (con relative sezioni di censimento) ed alcune informazioni di carattere ambientale (aree verdi e di interesse naturalistico-ambientale, tratte dallo schema di PTPG o da alcuni specifici lavori sul campo). Tutte le informazioni disponibili sono state georeferenziate e sono andate a costituire uno specifico GIS. 7 Le segnalazioni di procedure in corso, fornite dal Comune di Rieti, riguardano: Kartodromo “La Mola” Esercizi pubblici: Il Sipario American Wine Bar, Bar Ever Green Negozio “Tigre” in via di Porta Romana – via degli Orti Discoteca all’aperto della Società FARAGENS srl presso “Golf Club Centro Italia” in via della Foresta snc Stazioni di servizio (via O. Di Fazio) Attraverso contatti diretti con Arpalazio (dott. Gaetano Gallozzi, che si ringrazia per la gentile disponibilità), è stato stilato un ulteriore elenco (in parte coincidente col precedente) di situazioni problematiche rilevate: Supermercato in via di Porta Romana – via degli Orti, Discoteca in via della Cordonata, Discoteca in via della Foresta, Discoteca in via Velinia, Discoteca in via Cintia, Discoteca in via Alemanni, Rumore stradale in via Nuova, Rumore da campane. I soggetti che hanno inviato indicazioni relative a problematiche e proposte sono stati: Ascom Confcommercio Rieti Comitato spontaneo antirumore di San Giovanni Reatino Comune di Cittaducale (osservazioni al Piano di zonizzazione acustica del Comune di Cittaducale, adeguamento classe Colle Puzzaro) Confindustria Rieti (con particolare riferimento alle procedure autorizzative di attività di natura edile) Collegio dei Periti Industriali (integrazione del piano di zonizzazione acustica con DPR 142 del 30/03/04 relativo al traffico veicolare e classificazione rete viaria ex art. 11 L.R. 18/2001) Confartigianato Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Rieti (relativamente alle competenze e ad alcune conflittualità rispetto al piano del Nucleo Industriale) Stabilimento produttivo Inalca Carni (studio di Monitoraggio Acustico) ADICONSUM (Associazione Difesa Consumatori ed Ambiente) territoriale Rieti Studio di Ingegneria Roberto Rinaldi ASL Rieti – Dip. di Prevenzione – SISP (problematiche kartodromo “La Mola”, pub siti al centro storico) In Allegato si riportano i materiali pervenuti (Allegato D). La valutazione della zonizzazione acustica precedentemente adottata è avvenuta tenendo conto di: evidenti incongruenze interne ed in relazione alle indicazioni normative esistenti; confronto con il nuovo PRG adottato ed osservato dalla Regione Lazio (che costituisce un elemento innovativo forte e che è il principale riferimento da considerare) e con altre indicazioni di carattere urbanistico (piani di zona relativi all’edilizia residenziale pubblica, nel frattempo approvati e per i quali è stata redatta una variante ad hoc della zonizzazione acustica). Data la già ricordata incertezza e carenza degli strumenti urbanistici, si è fatto riferimento al PRG adottato e controdedotto. confronto con gli strumenti di pianificazione della mobilità e delle infrastrutture, in particolare con il PUT e con la classificazione ivi prevista delle strade, e con i programmi di intervento previsti (rotatorie, nuovi assi stradali rilevanti); verifiche rispetto allo stato attuale dei luoghi (effettuate anche attraverso appositi sopralluoghi), alla localizzazione di recettori sensibili (scuole, ospedali, ecc.), alla localizzazione delle attività rumorose; verifiche rispetto alla correttezza delle metodologie utilizzate ed integrazioni necessarie; 8 verifiche rispetto alle segnalazioni esistenti ed ai rilevamenti di Arpalazio. I principali problemi rilevati hanno riguardato: incongruenze “interne” e rispetto alle indicazioni normative vigenti: non completa copertura del territorio comunale (la zonizzazione acustica era articolata in tavolette che, composte, non davano la completa copertura del territorio comunale); utilizzazione di indicazioni incongrue, in particolare per quanto riguarda il territorio agricolo, boscato o di interesse naturalistico-ambientale, definite rispettivamente “zona agricola” e “zona acclive” (dizioni non previste in normativa); mancanza di indicazioni rispetto ad alcune aree ed, essenzialmente, l’aeroporto e l’area residenziale lungo la via Terminillese; incongruenze rispetto alle indicazioni del nuovo PRG adottato e osservato dalla Regione Lazio, nonché rispetto ai piani di zona, come ad esempio: zone industriali e artigianali; zone di riconversione industriale; aree di parco territoriale e della fascia fluviale del Velino; alcune aree residenziali; incongruenze rispetto al PUT, alla classificazione delle strade, alla rete infrastrutturale esistente, ai programmi di interventi previsti ed in fase di attuazione (mancanti); incongruenze rispetto ad altri criteri di classificazione previsti in normativa o nelle metodologie standard, anche in considerazione della situazione realmente esistente, come ad esempio: mancata distinzione tra le tre sottoclassi della classe 1 (1/a ospedaliera, 1/b scolastica, 1/c aree di verde pubblico o privato ed altre aree per le quali la quiete sonica abbia rilevanza per la loro fruizione); mancato inserimento in classe 1 della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, del cimitero, delle aree umide e di altri luoghi sensibili (in particolare, le scuole); non corretta elaborazione delle fasce pertinenti le infrastrutture lineari; non corretta collocazione nelle classi 2, 3 e 4 di alcune aree (ad esempio, centri commerciali ed aree limitrofe, sportive o di servizi, ecc.) problematica classificazione delle aree interne al Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale La revisione della zonizzazione acustica ha quindi tenuto conto delle valutazioni precedenti ed è stata elaborata sulla base della tipologia d’uso del territorio e non solamente su una sua “fotografia acustica”, al fine di evitare, per quanto possibile, l’eccessiva frammentazione del territorio o una sua semplificazione che avrebbero portato a classificare aree ed elementi puntuali del territorio in classi troppo elevate o, viceversa, troppo basse rispetto agli usi esistenti e alle previsioni di piano. Tali aspetti potranno essere oggetto di un piano di risanamento che specifichi la mitigazione degli effetti negativi dell’inquinamento acustico sui ricettori sensibili individuati, soprattutto laddove si rileva la stretta prossimità di aree non omogenee dal punto di vista acustico e con limiti di zona superiori a 5dB(A). Va inoltre specificato che per poter individuare una possibile connessione diretta con le classi acustiche definite dal D.P.C.M. 14/11/97 sono state considerate le destinazioni d’uso previste nel P.R.G. controdedotto. Le modifiche proposte alla precedente zonizzazione del territorio reatino sono state elaborate sulla base dei criteri che seguono. Classificazione delle aree agricole, verdi e naturali sulla base dell’uso del suolo Come previsto dalla normativa, le aree prevalentemente naturali, le aree boscate e le aree protette (e quindi quelle interne alla Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile) sono collocate in classe I, salvo (e in maniera strettamente limitata ad esse) le aree insediate (prevalentemente residenziali) presenti, che si collocano in classe II. Questo vale anche per le aree umide ed, in particolare, per il fiume Velino (che verrà trattato nel dettaglio successivamente). Mentre gli altri corsi fluviali, soprattutto quelli fortemente antropizzati, 9 sono stati collocati nelle classi di pertinenza prevalenti nell’area in esame, ma sempre collocandosi o in classe I o in classe II. La piana Reatina è caratterizzata da una vasta area agricola con radi insediamenti legati alla conduzione dei terreni. Nella zonizzazione del territorio si è scelto di attribuire una classe di elevata protezione acustica (classe 1) alle aree agricole indicate dal PRG contro dedotto come “E2: Area agricole vincolata”. Fanno eccezione alcune aree agricole nelle valli dell’area sud del territorio comunale, lungo il corso del Turano, del Salto e nella zona sud ovest del Comune di Rieti lungo la valle del Torrente Canera. Tali aree sono state poste in classe 2 per tener conto delle attività agricole presenti, come specificato dalla carta d’uso del suolo della Regione Lazio. Le aree indicate come “E1: agricola” dal P.R.G. sono state invece classificate in classe 2. Dalla classe I sono state escluse le piccole aree di quartiere e le aree di verde sportivo, per le quali la quiete sonica non è da ritenersi un elemento strettamente indispensabile per la loro fruizione. Tali aree si collocano nelle classi che prevalgono nel contesto urbano di riferimento. Classificazione delle aree del parco fluviale in ambito urbano ed extraurbano Come si è detto, il fiume Velino ed i suoi argini dovrebbero essere inseriti in classe I, anche in considerazione della previsione di un “parco territoriale” da parte del PRG controdedotto nel tratto più prossimo all’area urbana. Tuttavia la struttura insediativa della città di Rieti posta a ridosso del fiume rende la realtà acustica dei tratti fluviali, in ambito urbano, molto più complessa alternando tratti interessati da infrastrutture stradali o servizi molto più esposti al rumore, ad altri decisamente meno esposti alle pressioni acustiche dell’ambiente antropizzato circostante. Queste considerazioni hanno portato ad una sostanziale differenziazione della classificazione delle aree prospicienti l’ambito strettamente fluviale (il quale, invece, è mantenuto comunque in classe I) per tener conto delle effettive possibilità di fruizione del parco fluviale e della realtà acustica dell’ambiente circostante. Sono state dunque individuate diverse zone: - zone nelle quali l’argine fluviale possa essere fruito come spazio pubblico a livello urbano attraverso interventi puntali di risanamento acustico opportunamente coordinati con un piano del verde (classe I); - zone nelle quali l’argine fluviale attraversa riserve naturali e agricole vincolate (classe I); - zone nelle quali l’argine fluviale attraversa ampie aree ad uso agricolo (classe 2); - zone nelle quali l’argine fluviale attraversa aree destinate a servizi sportivi (classe 3); - zone nelle quali l’argine fluviale attraversa aree limitrofe ad infrastrutture stradali o ferroviarie (in tal caso le aree prospicienti agli argini fluviali possono acquisire la classe della fascia di pertinenza delle infrastrutture o dalle fasce intermedie di mitigazione). Strutture ospedaliere e servizi scolastici L’ospedale e le aree destinate dal piano del Consorzio Industriale a strutture sanitarie si collocano, ovviamente, in classe I. Le strutture scolastiche esistenti si dovrebbero collocare in classe I. Come tali sono state trattate, salvo per quelle situazioni in cui i contesti in cui sono inserite le scuole sono prevalentemente caratterizzati da altre classi acustiche, per la prossimità di infrastrutture viarie importanti e soggette a rilevanti flussi di traffico o per la prossimità e la densità di importanti strutture di servizio o commerciali. Questa situazione ha imposto di collocarle in classi diverse dalla I; anche in classe II, III e IV. Le scuole che ricadono in questi casi saranno oggetto di studio nel Piano di Risanamento Acustico. Le aree destinate dal PRG controdedotto a servizi scolastici sono state collocate in classe I. Classificazione delle infrastrutture stradali e delimitazione delle fasce di pertinenza Il D.P.R. n.142/04 completa il quadro normativo relativamente all’inquinamento da rumore avente origine dall’esercizio delle infrastrutture stradali. 10 Tale decreto stabilisce i valori limite e le fasce di pertinenza delle strade attraverso una specifica suddivisione in classi. Per le infrastrutture extraurbane, denominate A, B e C secondo la classificazione fissata dal codice della strada, e per quelle urbane principali (Da e Db), i limiti di rumore sono determinati a livello nazionale. Relativamente alle strade urbane secondarie (E – urbane di quartiere, F – locali), la definizione dei livelli massimi consentiti è demandata ai singoli Comuni in modo conforme alla zonizzazione acustica del territorio (Tabella 1). Ai fini della predisposizione del Piano di Contenimento e Abbattimento del Rumore delle strade comunali risulta fondamentale, quindi, la classificazione delle strade “minori” e l’assegnazione dei relativi valori limite. In generale, la classificazione delle strade, ai sensi del D.P.R. n.142/04, deve essere effettuata secondo le tipologie definite attraverso il D. Lgs. n. 285 del 30/04/92 “Nuovo codice della strada”, nonché secondo i criteri previsti nel D.M. 05/11/01 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” per le infrastrutture di nuova realizzazione e secondo i criteri stabiliti nelle Norme CNR 19801 e nelle direttive PUT2 per quelle esistenti. L’interpretazione di tali norme non è sempre immediata e l’operazione di classificazione delle strade risulta in diversi casi di difficile attuazione. Nell’ambito del presente studio si è cercato di trovare una soluzione alle problematiche evidenziate secondo principi di applicabilità e concretezza. In primo luogo le infrastrutture stradali comunali sono state suddivise in due grandi categorie: viabilità principale e secondaria. Nella viabilità principale sono state inserite le infrastrutture urbane di maggior importanza sulla base delle caratteristiche strutturali ricavate dal PUT (si veda a tale proposito la Fig.1, Classificazione stradale del comune di Rieti, nell’allegato E), non avendo avuto modo né tempo in questa revisione del precedente piano di zonizzazione acustica, di effettuare un rilievo diretto dei flussi di traffico attuali o di determinare numericamente quelli previsti. Tali infrastrutture sono state equiparate, in termini di fasce di rispetto e di valori limite, ad infrastrutture urbane di scorrimento di tipo Db. Nella viabilità secondaria sono state inserite, per esclusione, tutte le strade non riconducibili alla viabilità principale. Al fine di assegnare i CNR Bollettino Ufficiale (Norme tecniche), Anno XIV, n.78, del 28/07/1980 “Norme sulle caratteristiche geometriche delle strade extraurbane”. 2 D.M. del 12/04/95 “Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico”. 1 11 valori limite per tale tipologia di strade, è stato condotto uno studio sul numero di persone (densità di abitanti per sezione di censimento Fig.2 nell’allegato E) esposte a livelli superiori ai limiti in tre differenti casi possibili, sulla base dei dati del censimento ISTAT 2001 e delle relative sezioni di censimento. Tali casi prevedono l’assegnazione di un valore limite unico di classe per tutte le strade secondarie in funzione delle densità rilevate e delle funzioni prevalenti presenti nell’area attraversata o poste in prossimità (Tabella 2). Tale distinzione non è stata applicata però all’area comprendente il centro storico all’interno del quale sono state distinte aree pedonalizzate o interessate da ridotti flussi veicolari di attraversamento (classe 2), dalle aree interessate da traffico veicolare più intenso e caratterizzate da concentrazioni maggiori di funzioni commerciali (classe 3), eventualmente anche pedonalizzate. Tabella 2. Criteri di assegnazione alle classi di zonizzazione acustica per la viabilità urbana secondaria Casi Funzioni prevalenti possibili (attuali e previste) Densità nelle sezioni di censimento [residenti/km2] Assegnazione classi I Residenziale >650* 2 II Residenziale <=650 3 III Mista (Commerciale+Residenziale), Industriale, Artigianale tutte 3 *Valore arrotondato per eccesso relativo alla sezione di censimento n.229, in cui la densità abitativa residenziale è di 605 res./kmq; tale valore è stato preso come limite inferiore nella definizione di “sezione ad alta densità”. Per quanto riguarda la fascia di pertinenza parallela alle strade si sono seguiti i seguenti criteri: − nel caso di tratti privi di insediamenti (area extraurbana), la larghezza della fascia è stata definita in modo tale da garantire un sufficiente abbattimento del livello di rumore, tenendo conto anche degli schermi ed ostacoli naturali, e, comunque, non superiore ai 100 metri dal margine della carreggiata. − per l’area urbana la fascia ha una larghezza di 60 metri; nel caso di file continue di fabbricati, la fascia si estende sino a comprendere gli edifici frontisti presenti entro 60 metri dal margine della carreggiata. Classificazione delle infrastrutture ferroviarie e fasce di pertinenza Per quanto riguarda la linea ferroviaria presente nel territorio comunale si è fatto riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica del 18 novembre 1998 n. 459 “Regolamento recante norme di esecuzione dell’art. 11 della Legge 26 ottobre 1995 n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario”. A partire dalla mezzeria dei binari esterni e per ciascun lato sono fissate fasce territoriali di pertinenza delle infrastrutture della larghezza di 250 m, tale fascia viene suddivisa in due parti: la prima, più vicina all’infrastruttura, della larghezza di m 100 denominata fascia A; la seconda, più distante dall’infrastruttura, della larghezza di m 150, denominata fascia B. 12 Il Decreto pone dei valori limite che sono di seguito riportati: Le fasce di rispetto non sono elementi della zonizzazione acustica del territorio: esse si sovrappongono alla zonizzazione realizzata secondo i criteri di cui sopra venendo a costituire delle "fasce di esenzione" relative alla sola rumorosità prodotta dal traffico ferroviario sull'arteria a cui si riferiscono. In tali ambiti territoriali vige un doppio regime di tutela secondo il quale in presenza della sorgente in questione (ferrovie e/o strade) vale il limite indicato dalla fascia e le competenze per il rispetto di tali limiti sono a carico dell’Ente che gestisce le infrastrutture. Viceversa, tutte le altre sorgenti, che concorrono al raggiungimento del limite di zona, devono rispettare il limite di emissione come da tabella B del DPCM 14/11/97 citato nel presente documento. Situazioni miste per la presenza di attività commerciali, strutture sportive e servizi. Per quanto riguarda le classi II, III e IV sono state assunte come riferimento quelle individuate dalla precedente zonizzazione acustica. Tale classificazione è stata rivista sulla base della presenza di servizi, attività commerciali, strutture sportive, nuove realizzazioni, indicazioni del nuovo PRG controdedotto. Le zone miste con presenza di attività commerciali o servizi sono state collocate in classe III. Qualora la presenza di servizi fosse rilevante (per densità e prevalenza, o per importanza ed attrattività) sono state collocate in classe IV. Analogamente per le attività commerciali, qualora fossimo in presenza di centri commerciali, ipermercati e simili, come previsto dalla normativa, tali zone sono state collocate in classe IV. Le strutture sportive, esistenti o previste, sono state collocate sulla base della prevalenza della classe del contesto urbano in cui sono inserite, dell’importanza e frequentazione. Le più rilevanti ricadono, quindi, in classe III o anche IV, come lo stadio, dove eventi sportivi anche saltuari determinano un sensibile aumento di rumore rispetto a quello prodotto dalle altre funzioni presenti nell’ambito circostante. L’aeroporto, in quanto non utilizzato per il trasporto civile, ma solo per le attività sportive e per il tempo libero, viene considerata una struttura sportiva. Classificazione delle aree industriali e artigianali Per l’individuazione delle aree industriali ed artigianali sono stati analizzati il P.R.G. controdedotto e il Piano Urbanistico Consortile del Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale. Nel Nucleo industriale Rieti-Cittaducale non sono state inserite classi VI per la presenza di alcuni piccoli nuclei abitati sparsi nel perimetro dell’area considerata, ma soprattutto perché 13 si tratta sempre di zone miste dove è consentito l’inserimento di servizi (che non possono essere collocati in classe VI). Analogamente per il resto del territorio comunale. Individuazione e classificazione dei ricettori sensibili L'individuazione dei ricettori sensibili è avvenuta attraverso l'identificazione sulla cartografia, con le segnalazioni degli stakeholders individuati sul territorio (come specificato in precedenza) e tramite appositi sopralluoghi corredati da campagne di misurazione. Aree destinate ad attività rumorose temporanee La localizzazione delle aree destinate ad attività rumorose temporanee è stata definita sulla base delle informazioni ritenute più adatte. Norme Tecniche di Attuazione Le norme tecniche di attuazione del Piano di zonizzazione acustica sono state elaborate sulla base della normativa esistente, di altre esperienze italiane e in considerazione di quelle precedentemente adottate. 4. Campagna di misurazioni Introduzione La finalità delle misurazioni nel contesto di redazione del piano di zonizzazione acustica non sono obbligatorie, ma possono essere necessarie perché vengono a costituire un ausilio nell’ambito del processo decisionale sotto forma di indicatori e descrittori di una realtà di difficile interpretazione. Ciò premesso si riscontra una situazione con scarsi elementi di dubbia valutazione. A tal fine si è cercato di puntare l’attenzione su alcuni ricettori sensibili per la presenza di strutture scolastiche o religiose o su punti di particolare intensità di traffico per poter avere una lettura obiettiva della reale situazione reatina proprio nelle zone che sembrano più soggette al fenomeno rumore. Tale rilevamento ha un obiettivo prevalentemente di carattere qualitativo. In sede di elaborazione del piano di risanamento acustico si dovrà prevedere una campagna di misurazioni più sistematica ed approfondita. Per eseguire le misure si è fatto riferimento al DM 16 marzo 1998, utilizzando la strumentazione in dotazione al CRITEVAT. Le misurazioni sono state effettuate nella settimana dal 2 al 9 novembre 2009. Applicazione del DM 16 marzo 1998 La metodologia di misura ha osservato quanto predisposto dal DM 16 marzo 1998. Si riporta brevemente quanto disposto nell’allegato B: Prima dell'inizio delle misure è indispensabile acquisire tutte quelle informazioni che possono condizionare la scelta del metodo, dei tempi e delle posizioni di misura. A tal proposito sono stati selezionati 6 punti sensibili per le rivelazioni perché ritenuti di primario interesse per avere una descrizione di riferimento della situazione acustica di Rieti. Per i rilevamenti notturni è stato scartato uno di questi siti per la situazione di scarso interesse. La misura dei livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata può essere eseguita con tecnica di campionamento. In tal caso il LAeq,TR viene calcolato come media dei valori del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A» relativo agli intervalli del tempo di osservazione (To)i . Il valore di LAeq,TR è dato dalla relazione: 14 L Aeq ,TR 1 = 10 log TR n ∑ (T0 ) i ⋅ 10 i =1 0 ,1L Aeq (T0 ) i dB( A) La misura è stata eseguita con la tecnica di campionamento in considerazione della non problematica interpretazione dei fenomeni di rumore presenti nei ricettori sensibili selezionati, della facile individuazione dei periodi caratterizzati da omogeneità delle sorgenti, in termini di durata e qualità, e dei periodi di fruizione e occupazione delle strutture presenti. La metodologia di misura rileva valori di (LAeq,TR) rappresentativi del rumore ambientale nel periodo di riferimento, della zona in esame, della tipologia della sorgente e della propagazione dell'emissione sonora. La misura deve essere arrotondata a 0,5 dB. Il microfono da campo libero deve essere orientato verso la sorgente di rumore; nel caso in cui la sorgente non sia localizzabile o siano presenti più sorgenti deve essere usato un microfono per incidenza casuale. Il microfono deve essere montato su apposito sostegno e collegato al fonometro con cavo di lunghezza tale da consentire agli operatori di porsi alla distanza non inferiore a 3 m dal microfono stesso. Nel caso di edifici con facciata a filo della sede stradale, il microfono deve essere collocato a 1 m dalla facciata stessa. Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale o di spazi liberi, il microfono deve essere collocato nell'interno dello spazio fruibile da persone o comunità e, comunque, a non meno di 1 m dalla facciata dell'edificio. L'altezza del microfono sia per misure in aree edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in accordo con la reale o ipotizzata posizione del ricettore. In riferimento ai punti 4 e 5 si fa presente che il microfono in dotazione è stato posizionato su supporto da terra alto circa 1,5 metri e posizionato in punti fruibili da persone, ma complessivamente rappresentativi dei valori a cui sono esposti gli edifici in prossimità. In riferimento agli ulteriori punti dell’allegato B si fa presente che: non sono stati ricercati eventi impulsivi, né sono stati evidenziati dall’analisi condotta le misurazioni sono state effettuate in assenza di fenomeni atmosferici La strumentazione Le misurazioni sono state effettuate con il fonometro Bruel e Kjaer tipo 2250, in regola con la normativa che prescrive un fonometro conforme alla classe 1 delle norme EN 60651/1994 e EN 60804/1994. Lo strumento in dotazione riporta il certificato di taratura. La strumentazione è stata controllata con calibratore alla fine di ogni ciclo di misurazione. Gli scostamenti sono sempre stati inferiori agli 0,5 dB. I punti di misurazione Le misurazioni sono state condotte in 6 punti ritenuti di particolare interesse. Per 5 di essi sono state fatte valutazioni anche per la fase notturna, mentre per uno di essi non sono state effettuate le misurazioni notturne. Punto di misurazione 1: incrocio stradale via P. Togliatti, via A. de Gasperi, v. del Terminillo. Questo sito è stato ritenuto interessante perché descritto come nodo stradale abbastanza trafficato, in prossimità dell’Istituto d’Arte e di strutture di supporto della ASL a ridosso dell’incrocio stesso. Il fonometro è stato posizionato in prossimità dell’incrocio e ha rilevato l’intensità di rumore proveniente dalla sorgente stradale. In questa situazione non è stato possibile effettuare la misurazione in prossimità dei ricettori sensibili perché sparsi nell’intorno dell’incrocio stesso e perché si è ritenuta più significativa una valutazione 15 dell’intensità del traffico stradale, che di fatto viene a costituire l’unica sorgente di rumore nel sito. Punto di misurazione 2: piazza Risorgimento Sito posizionato all’interno di un complesso caratterizzato da basso livello di traffico e assenza di sorgenti di tipo industriale. Nella piazza si affacciano una scuola ed è presente una chiesa. Il fonometro è stato posizionato su un marciapiede in prossimità di tutti e due i ricettori per valutare una situazione decisamente tranquilla e in linea con le necessità dei ricettori sensibili presenti. Punto di misurazione 3: incrocio via Ternana – via Torretta in località Quattro Strade Questo punto presenta una serie di singolarità che hanno portato a considerarlo un sito interessante da monitorare. In primo luogo costituisce un incrocio di interessante portata di traffico stradale; inoltre si trova in prossimità della sede aeroportuale, che per quanto limitata nella quantità e nella modalità di traffico aereo, poteva venire a costituire una sorgente comunque impattante. La misurazione non ha ricercato la componente di rumore proveniente dall’aeroporto, comunque caratterizzato da traffico veramente limitato, ma ha avuto lo scopo di indagare il risultato finale delle diverse sorgenti in relazione ai due ricettori sensibili in prossimità: una scuola e la Chiesa del Sacro Cuore. Punto di misurazione 4: via Mercatanti Il fonometro è stato posizionato nel piazzale di fronte il centro commerciale Perseo. In questa zona si è in prossimità di uno snodo particolarmente trafficato (viale Verani e viale Matteucci) e ci sono uffici e attività di terziario in prossimità. Non è stato scelto direttamente l’incrocio in questione, ma il piazzale per avere un riferimento dalla parte del ricettore. Al centro dell’incrocio si avrebbe avuto una indicazione della sorgente da traffico, ma non sarebbe stato significativo per la valutazione dell’effetto sui ricettori. Il piazzale del Perseo costituisce un punto che risente indirettamente del traffico stradale, ma allo stesso tempo presenta effetti di mitigazione dovuti alla distanza e allo spazio aperto. Punto di misurazione 5: piazza Guglielmo Marconi Piazza Guglielmo Marconi rappresenta uno snodo di traffico di notevole portata, caratterizzato dalla presenza di una grande fontana al centro della piazza che costituisce una rotonda viaria che immette su viale Maraini. Il punto è importante per la presenza diurna costante di persone, per le attività commerciali presenti, per la scuola e per la presenza di residenti. Punto di misurazione 6: via San Francesco, largo San Giorgio Punto caratterizzato dalla vicinanza al fiume Velino, praticamente esente da qualsiasi evidente criticità, può essere considerato un riferimento per individuare un clima acustico di fondo del centro storico. In questo caso non sono state fatte misurazioni in notturna perché il sito in questione non ha evidenziato elementi di interesse. Risultati delle misure I risultati delle rilevazioni fonometriche sono riportati nella seguente tabella. Vengono riportati i valori medi del LA eq diurno e notturno in riferimento ai 6 punti di misura di sopra descritti v. Togliatti, v. Terminillo p.za Risorgimento Quattro Strade v. Mercatanti LA eq diurno 66 51,5 63 57 LA eq notturno 58 49 52 41,5 16 p.za G. Marconi Largo S. Giorgio 65,5 53,5 53,5 - Conclusioni I punti individuati presentano dei risultati in linea con quanto previsto, all’interno di un contesto urbano che presenta un clima acustico complessivamente buono. In primo luogo i livelli di rumore sono comunque complessivamente limitati anche nei siti di maggiore intensità di traffico e con le misurazioni effettuate in prossimità del sedime stradale, come nel caso del punto 1. Si noti, però, che in prossimità dei nodi stradali rilevati sono collocate alcune scuole e, quindi, potrebbero emergere situazioni potenzialmente problematiche proprio per quelle strutture collocate in classe I. Ciò richiede qualche necessario approfondimento in sede di Piano di risanamento acustico, per verificare l’eventuale criticità delle situazioni. 5. Principali problemi emergenti e criticità La revisione del Piano di zonizzazione acustica ha permesso di evidenziare alcuni problemi emergenti che si traducono o determinano criticità che richiederanno alcune politiche ed alcuni interventi mirati al risanamento e alla mitigazione dell’inquinamento sonoro. Se, come si è già detto, nel complesso, il Comune di Rieti non presenta particolari e gravi problemi, pure esistono alcune limitate situazioni problematiche che determinano condizioni non ottimali dal punto di vista ambientale e della vivibilità. Una campagna specifica e maggiormente sistematica potrà permettere di valutare l’effettiva criticità. La principale fonte di rumore è il traffico, dovuto anche ad una inadeguata organizzazione infrastrutturale, con alcune situazioni potenzialmente problematiche in corrispondenza di alcuni importanti assi infrastrutturali (e i relativi nodi, siano essi incroci semaforizzati o rotatorie, ecc.) che attraversano zone densamente abitate o zone prevalentemente residenziali. E’ il caso di viale Maraini, della Terminillese e dell’ incrocio stradale via P. Togliatti, via A. de Gasperi, v. del Terminillo, del nodo di Quattro Strade e delle strade ivi convergenti, ecc.. Un altro problema, sia attuale che potenziale (nel senso che si potrà verificare all’atto della realizzazione delle previsioni di PRG, ma che si può già riscontrare in sede di zonizzazione acustica), è legato alla moltiplicazione ed alla dispersione di zone industriali ed artigianali, di piccole, medie e grandi dimensioni. Se il problema non è così rilevante nell’area del nucleo industriale Rieti-Cittaducale, destinato a tali attività e funzioni e, peraltro, ben organizzato al suo interno, la questione si pone soprattutto per gli altri nuclei produttivi dispersi all’interno dell’area urbana, cui si devono aggiungere sia le aree di riconversione industriale (che prevedranno un misto di residenza, servizi e commerciale), sia aree destinate ad attività commerciali rilevanti (ipermercati e centri commerciali). Un terzo problema è legato all’attività di pub, discoteche, wine bar e altri esercizi pubblici analoghi. Per alcuni di essi sono in corso procedimenti da parte del Comune e sono state effettuate misurazioni da parte dell’Arpalazio che documentano l’effettivo superamento dei valori limite accettabili. I problemi più rilevanti riguardano i locali collocati in zone di classe 2 o addirittura 1. Il centro storico è un luogo della città dove tali problematiche si concentrano. Bisogna però rilevare come i problemi non siano esclusivamente legati all’eventuale inadeguata insonorizzazione dei locali (che pure può porre un problema, su cui peraltro bisogna intervenire), ma anche alla concentrazione di avventori e alla loro attività rumorosa localizzata in alcune aree e in alcune ore. Si tratta, quindi, di un problema prevalentemente di ordine pubblico, cui non si può rispondere semplicemente con la zonizzazione acustica, ma che evidentemente richiede un intervento attraverso le regolamentazioni delle attività ed il controllo. Per quanto riguarda la zonizzazione acustica, il centro storico è stato inserito prevalentemente in classe 2, salvo le aree a maggior frequentazione, le aree pedonalizzate, 17 le aree con la maggior concentrazione di servizi ed attività commerciali che sono stati collocati in classe 3. Altri problemi sollevati, di minore importanza, sono legati alla convivenza tra residenza ed attività commerciali ed esercizi pubblici, soprattutto per la presenza di impianti rumorosi (si tratta essenzialmente degli impianti di condizionamento). Il rispetto delle normative, l’adeguamento degli impianti (ove necessario) ed i controlli sono le strade perseguibili per la soluzione di tali problemi, che sono spesso al di fuori della portata della zonizzazione acustica. Questi, come vari altri problemi, sono infatti legati alla gestione ordinaria, tecnicoamministrativa, della città ed in particolare dei problemi dell’inquinamento sonoro. Un problema specifico e localizzato riguarda, invece, l’area di San Giovanni Reatino, dove si concentrano un’area residenziale (con centro storico ed un cimitero), l’attraversamento di un’importante arteria stradale di interesse nazionale con elevati volumi di traffico, la SS Salaria, e la presenza (al di là della Salaria rispetto al centro abitato) di una serie di attività rumorose, alcune attività produttive e soprattutto il kartodromo “La Mola” che, dai rilevamenti effettuati da Arpalazio, risulta effettuare attività oltre i limiti accettabili di rumore. In questa situazione di incertezza si possono definire alcuni punti fermi, che sono stati considerati nella definizione della proposta preliminare di zonizzazione acustica: l’area residenziale non può ricadere in classe 1 (come richiesto dagli abitanti), sia perché le funzioni residenziali ricadono al minimo in classe 2, sia per la prossimità dell’arteria stradale; la fascia di pertinenza della Salaria (che ricade comunque almeno in classe 4) investe sia l’area residenziale, sia l’area sorgente di rumore: sarà da valutare in sede di piano di risanamento se e quali interventi di mitigazione del rumore siano prevedibili e realizzabili nel tratto che interessa l’attraversamento del centro abitato; Per quanto riguarda le aree ricadenti all’interno del Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale, si pone un problema rispetto alle aree destinate a servizi, dove spesso non si specifica a quali servizi ci si riferisca. Servizi diversi, infatti, come quelli sanitari da una parte o gli uffici e le attività commerciali dall’altra, sono collocati in classi diverse della zonizzazione acustica. Questo problema ha comportato un approfondimento specifico con il Consorzio Industriale, che ha permesso di chiarire la situazione. In ogni caso, poiché il piano del Consorzio Industriale prevede – oltre che nelle zone miste – anche nelle aree industriali la possibilità di collocare servizi e altre attività (anche se in misura minore), tali aree sono state tutte collocate in zona V. E quindi non sono presenti zone VI. Vi è, infine, e di conseguenza, un problema di diversa classificazione al confine con il Comune di Cittaducale, in corrispondenza del Nucleo Industriale, da risolvere in sede di approfondimento e di confronto tra Comuni. Da quanto detto e sulla base anche delle misurazioni effettuate sul campo, le principali criticità sono: alcune scuole (che dovrebbero essere in classe 1), inglobate dall’espansione insediativa o collocate in prossimità di importanti nodi o assi infrastrutturali, risultano ricadere in altre classi (in alcuni casi, addirittura, in classe 4) o non vedono potenzialmente rispettati i valori limite della classe di appartenenza (soprattutto a causa del traffico veicolare nelle vicinanze). La situazione è stata sinora ben sopportata e non ha destato conflittualità, ma va presa in considerazione ai fini di un risanamento di tali situazioni. il tratto urbano del fiume Velino, nella zona più prossima al centro abitato da una parte e alla “zona annonaria” dall’altra, fiancheggiato peraltro da un’infrastruttura viaria, non è nelle condizioni per essere inserito in classe 1; la presenza o la previsione di alcune aree produttive (industriali o artigianali) o di servizio in forma frammentata, dispersa sul territorio e collocata in prossimità di zone residenziali o caratterizzate da bassi livelli di rumore, determinano effetti negativi sull’intorno. alcuni volumi di traffico comportano importanti effetti negativi, che potranno essere affrontati in sede di piani di risanamento acustico. 18 6. Conclusioni Il lavoro di ricerca sviluppato intorno al Piano di zonizzazione acustica ci porta ad alcune importanti conclusioni. In primo luogo, si riscontrano problemi di organizzazione della rete infrastrutturale e della mobilità, da una parte, e dello sviluppo insediativo, dall’altra. In secondo luogo, vi sono molte questioni legate alla gestione ordinaria delle problematiche urbane In terzo luogo, pur non essendoci gravi problemi in merito al rumore, le criticità esistenti pongono l’obbligo al Comune, sulla base della normativa nazionale e regionale, di redigere un Piano di risanamento acustico. I problemi, infatti, non si pongono tanto per il futuro, per il quale l’adozione del Piano di zonizzazione acustica dovrebbe rappresentare un riferimento risolutivo. Si pongono piuttosto al presente, per sanare alcune situazioni problematiche esistenti e per adeguare la situazione attuale alle indicazioni della zonizzazione acustica. Tale fase di risanamento dovrà essere programmata e dovrà prevedere i tempi adeguati e le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di qualità urbana e ambientale. Si ricorda che le strade principali per il risanamento acustico (e che dovranno essere programmate nell’ambito del relativo Piano) sono tre: l’adeguamento del privato alle indicazioni della zonizzazione acustica (attraverso un progetto da presentare entro sei mesi dalla sua adozione); gli interventi sul patrimonio pubblico (ad esempio, le scuole) attraverso le indicazioni del piano di risanamento, la loro trasmissione alla Provincia che definisce le priorità e le trasmette alla Regione, il finanziamento regionale; gli interventi di mitigazione dell’inquinamento sonoro delle infrastrutture stradali e ferroviarie realizzati dai relativi enti gestori. 19 ALLEGATO A QUADRO DELLE INFORMAZIONI DISPONIBILI Materiale Cartografia di base Disponibilità Il Comune ha fornito una cartografia attraverso il montaggio delle tavole componenti la base del PRG adottato. Su tale base sono state fornite indicazioni delle nuove aree insediate successivamente alla data di elaborazione della cartografia. PRG – Piano Regolatore Generale e altre indicazioni di carattere urbanistico Sono stati forniti: immagini digitali (raster) della tavola di piano del vecchio PRG, attualmente vigente; copia digitale del nuovo PRG (adottato, ma non approvato); norme tecniche del nuovo PRG (adottato, ma non approvato), solo in formato cartaceo; copia digitale (con riferimenti cartografici) della revisione del PRG adottato, elaborata sulla base delle indicazioni regionali (è questo il documento di riferimento essenziale per l’elaborazione della zonizzazione acustica). Non sono disponibili gli altri materiali del PRG, come le indagini di base (che potrebbero avere un valore informativo, ma che ovviamente potrebbero anche risultare ampiamente superati). Disponibile, anche in formato digitale. Non esiste un quadro complessivo integrato con il PRG adottato. E’ stato quindi necessario procedere ad una integrazione dei due documenti. Disponibile, ma solo in formato cartaceo e in formato digitale (pdf) non gestibile graficamente. Piani di zona (edilizia residenziale pubblica) Precedente Piano di zonizzazione acustica (adottato ma non approvato) Aggiornamento del Piano di zonizzazione acustica relativo ai Piani di zona approvati (approvato e vigente) Piano regolatore del Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale Localizzazione dei servizi pubblici (scuole, ospedali, ecc.) e di eventuali altre attività sensibili Localizzazione delle attività rumorose (attività produttive industriali, attività produttive artigianali, attività commerciali rilevanti, cave, discariche, aeroporti, depositi di mezzi pubblici, altre attività rumorose, ecc.) Localizzazione delle aree verdi Disponibile, anche su formato digitale. Disponibile, su formato digitale. Alcune incongruenze tra la versione fornita e le indicazioni dirette dell’ASI hanno comportato uno specifico incontro di verifica Disponibili, su formato digitale Disponibili l’elenco e la localizzazione di: cave e impianti di lavorazione, attività commerciali rilevanti, attività produttive artigianali, distributori di carburante, altre attività rumorose. Dal PRG e dagli altri strumenti urbanistici può essere desunta la localizzazione di: attività produttive industriali, aeroporti Desumibile dal PRG e da altre indagini specifiche 20 Segnalazioni e denunce pervenute Programmazione degli interventi infrastrutturali PUT e altri strumenti di pianificazione/programmazione dei trasporti Sono state verificate schede o elenchi di riferimento rispetto alle procedure in corso da parte del Comune Sono stati verificati i progetti degli interventi infrastrutturali previsti, poi ricostruiti con riferimento al nuovo PRG Disponibile in formato digitale (dwg, pdf) 21 ALLEGATO B SCHEDA DI RILEVAMENTO DELLE PROBLEMATICHE E DELLE PROPOSTE COMUNE DI RIETI PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA INDICAZIONI DI PROBLEMATICHE E PROPOSTE Ente o associazione: ……………………………………………………………………………………… Nome e cognome del referente: ………………………………………………………………………… Indirizzo: ………………………………………………………………………………………………… Riferimenti telefonici: ………………………………………………………………………………….. Indirizzo di posta elettronica: …………………………………………………………………………. Problematiche legate al rumore che si intendono segnalare ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Attività rilevanti e criticità che si intendono segnalare (luoghi sensibili, attività rumorose, punti di conflitto, ecc.) e relative localizzazioni ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Indicazioni e proposte di intervento ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… [E’ possibile allegare documenti, fotografie, immagini, schizzi, ecc.] 22 ALLEGATO C ELENCO DEI PARTECIPANTI AGLI INCONTRI Si fornisce l’elenco dei convocati e dei partecipanti ai due incontri pubblici del 27.7.2009 e del 13.11.2009. 23 ALLEGATO D MATERIALI PERVENUTI RELATIVI A PROBLEMATICHE E PROPOSTE 24 -ALLEGATO E FIGURE ALLEGATE ALLA RELAZIONE TECNICA Fig. 1 Classificazione stradale del Comune di Rieti. 25 Fig. 2 Densità di abitanti per sezione di censimento. Dati elaborati sulla base del censimento Istat 2001 [residenti/kmq]. 26