Relazione - Comune di Rieti

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Relazione - Comune di Rieti
INDICE
1. Introduzione
Procedure di adozione
2. Quadro Normativo
Contenuti del piano di zonizzazione acustica
Individuazione delle zone in Classe I
Individuazione delle zone in Classe V
Individuazione delle zone in Classi II, III, IV
Individuazione della viabilità stradale e ferroviaria
Normativa di riferimento per le Classi di zonizzazione acustica
Quadro sintetico della principale normativa nazionale di riferimento
3. Metodologia e percorso di lavoro
4. Campagna di misurazioni
Introduzione
Applicazione del DM 16 marzo 1998
La strumentazione
I punti di misurazione
Risultati delle misure
Conclusioni
5. Principali problemi emergenti e criticità
6. Conclusioni
Allegati
Allegato A: Quadro delle informazioni disponibili:
Allegato B: Scheda di rilevamento delle problematiche e delle proposte
Allegato C: Elenco dei partecipanti agli incontri
Allegato D: Materiali pervenuti relativi a problematiche e proposte
Allegato E: Figure allegate alla relazione tecnica
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1. Introduzione
I temi ambientali vanno assumendo un ruolo rilevante e crescente nella gestione della “cosa
pubblica” e nel governo della città, in particolare. La qualità della vita e la qualità dell’abitare
ha una componente importante proprio nella qualità dell’ambiente di vita. Da questo punto di
vista la qualità dell’ambiente sonoro, e quindi tutti i problemi legati al rumore e
all’inquinamento sonoro, meritano un’attenzione particolare.
Rieti è una città dalle grandi potenzialità dal punto di vista ambientale e della qualità
dell’abitare. Molti la considerano potenzialmente una “città giardino”. Per molti versi, come
per tutta la Provincia, ha la possibilità di essere per il Centro Italia quello che Bolzano è per
l’Italia settentrionale, ovvero una città – e una Provincia – che fa delle qualità ambientali e di
vita urbana il proprio motore di sviluppo, la propria caratteristica di forza e la propria
riconoscibilità a livello sovralocale.
Queste potenzialità, però, appaiono o sottovalutate, o non adeguatamente valorizzate, o
addirittura depauperate. Una situazione di questo tipo si riscontra anche nei confronti del
rumore. Rieti, cioè, non ha problemi particolarmente rilevanti (come, per esempio, in altre
grandi città), però a fronte di una situazione potenzialmente molto positiva, si riscontrano
comunque alcuni ordini di problemi, in alcuni casi anche solo puntuali, che determinano una
situazione non completamente soddisfacente. Lo testimoniano anche una serie di esposti, di
denunce, di lamentele, ecc. da parte degli abitanti ed i rilievi fatti dalla stessa Arpalazio,
nonché alcuni procedimenti in corso, avviati dal Comune di Rieti e dalla ASL.
La situazione è resa problematica dalla mancanza di un adeguato strumento di
pianificazione e di gestione della tematica acustica. Il Comune di Rieti aveva adottato, nel
passato, una zonizzazione acustica, senza adottarla definitivamente. Tale zonizzazione
acustica si è rivelata, però, carente da più punti di vista e, quindi, il Comune ha deciso di
procedere ad una sua revisione, con il supporto dell’Università ed, in particolare, del
CRITEVAT (Centro Reatino di Ricerche di Ingegneria per la Tutela e la Valorizzazione
dell’Ambiente e del Territorio). Il Piano di zonizzazione acustica è elaborato ai sensi della L.
447/1995, Legge quadro sull’inquinamento acustico, e della L.R. 18/2001, Disposizioni in
materia di inquinamento acustico per la pianificazione ed il risanamento del territorio. In
particolare, il Comune di Rieti sta rispondendo all’obbligo previsto dalla L.R. 18/2001 di
dotarsi di una zonizzazione acustica entro la data del 31 dicembre 2009.
A fronte di questa scadenza, si è assunto come riferimento di pianificazione urbanistica il
PRG adottato e controdedotto.
Si è proceduto ad una revisione del Piano di zonizzazione acustica e delle relative Norme di
Attuazione, assumendo che le indagini di base siano state corrette e mirando a tutelare e
valorizzare la qualità dell’ambiente urbano. Infine si è ritenuto particolarmente importante il
coinvolgimento dei soggetti interessati, sia per il potenziale contributo costruttivo rispetto
all’elaborazione del piano, sia per l’importanza della loro responsabilizzazione (soprattutto
sui temi ambientali) nella gestione della città.
Procedure di adozione
(Adozione della proposta preliminare, comunicazioni e pubblicazioni) Sempre secondo la
legge regionale (L.R. 18/2001, art. 12), le procedure prevedono che il Comune adotti una
proposta preliminare di classificazione in zone acustiche del proprio territorio e che tale
proposta sia trasmessa alla Regione, alla Provincia ed ai Comuni confinanti, nonché sia
depositata, per sessanta giorni, presso la segreteria del Comune (del deposito è data notizia
nell’albo pretorio del Comune).
(Osservazioni) Entro trenta giorni dalla scadenza del deposito, i soggetti interessati possono
presentare osservazioni al Comune.
(Eventuale conferenza di servizi) Entro i successivi trenta giorni, qualora siano state
presentate osservazioni da parte dei Comuni confinanti, il Comune convoca una conferenza
di servizi per la valutazione delle osservazioni presentate.
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(Adozione definitiva) Entro trenta giorni dalla conclusione della conferenza di servizi, ovvero,
qualora la conferenza di servizi non sia stata convocata, entro trenta giorni dalla scadenza
del termine per la presentazione delle osservazioni, il Comune adotta la classificazione in
zone acustiche del proprio territorio sulla base delle determinazioni assunte dalla
conferenza di servizi, qualora convocata, e delle osservazioni presentate, qualora e nella
misura in cui siano state accolte.
Dell’adozione definitiva viene data notizia nelle stesse modalità con cui è stata data notizia
della proposta preliminare.
La classificazione in zone acustiche del territorio comunale, costituisce allegato tecnico al
piano urbanistico comunale generale (PUCG) e sue varianti ed ai piani urbanistico operativi
comunali (PUOC).
La L.R. 18/2001 prevede anche l’adozione di “regolamenti locali ai fini dell’attuazione della
disciplina statale e regionale per la tutela dell’inquinamento acustico, prevedendo espliciti
divieti, limitazioni, orari e regolamentazioni, tese a tutelare la cittadinanza dall’inquinamento
acustico, anche per le modalità di raccolta dei rifiuti, per l’uso delle campane, degli
altoparlanti e per tutte le attività rumorose” (art. 5, c. 1, punto d).
2. Quadro Normativo
I riferimenti principali relativi ai Piani Comunali di Zonizzazione Acustica sono definiti dalla
Legge n. 447/95, “Legge Quadro sull’inquinamento acustico”, che impone l’obbligo per i
Comuni di dotarsi di tali piani. Per zonizzazione acustica comunale si intende una
suddivisione del territorio in aree omogenee appartenenti alle classi acustiche previste dal
DPCM 14/11/1997. In forma sintetica e molto generale il Piano di Zonizzazione Acustica
mira, da una parte, a definire i diversi contesti urbani sulla base delle loro caratteristiche
(urbanistiche, di attività, ecc.) e quindi dei livelli accettabili di rumore in queste aree
(interpretati come ricettori), e dall’altra ad individuare le fonti potenziali di rumore (strade,
attività produttive artigianali ed industriali, ecc.) e a misurarne la portata reale. Il confronto
tra queste due dimensioni permette di individuare situazioni problematiche ed eventuali
criticità. Nel caso tali criticità siano inaccettabili il Comune dovrà provvedere, secondo la
normativa esistente, all’elaborazione di un Piano Comunale di Risanamento Acustico e a
sviluppare quegli interventi che mirano alla mitigazione degli effetti negativi del rumore.
Si precisa che le classi acustiche definite dal DPCM 14/11/1997 si riferiscono all’incidenza
dei ricettori e degli inquinatori potenziali sul territorio, ma non al reale clima acustico
presente. Il DPCM 1/3/1991 poi definisce i “Limiti massimi di esposizione al rumore negli
ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”. La successiva legge quadro ed il successivo
DPCM 14/11/1997 confermano le sei classi, ma articolano maggiormente e più
precisamente i valori limite di riferimento i valori dei descrittori acustici Lden e Lnight
verranno determinati in conformità con il DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n.194,
attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore
ambientale.
Come noto le sei classi definite dal decreto sono:
Classe I – Aree particolarmente protette
Classe II – Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale
Classe III – Aree di tipo misto
Classe IV – Aree di intensa attività umana
Classe V – Aree prevalentemente industriali
Classe VI – Aree esclusivamente industriali.
Il decreto non definisce però i criteri particolareggiati per la suddivisione del territorio nelle
sei classi. Questi criteri, per quanto riguarda Rieti, sono definiti dalla Regione Lazio
attraverso la Legge Regionale n. 18 del 3/8/2001 (pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 5
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al Bollettino Ufficiale n. 22 del 10/8/2001) che fornisce ulteriori precisazioni di carattere
metodologico.
Il Piano di Zonizzazione Acustica è evidentemente un piano, e quindi un atto tecnico
politico, rilevante ai fini del governo del territorio e quindi deve essere studiato ed elaborato
in stretta relazione al PRG. Anzi, in qualche modo, ne costituisce un riferimento, una
condizione per fornire indicazioni per lo sviluppo urbano e la riqualificazione della città. Le
elaborazioni relative al piano di zonizzazione acustica non potranno quindi prescindere dal
PRG (nella particolarissima situazione del Comune di Rieti, per cui sono stati presi in
considerazione sia il piano vigente che quello adottato e controdedotto) e dagli altri
strumenti di pianificazione (soprattutto quelli relativi ai trasporti) e forniranno indicazioni utili
per un eventuale riorientamento del PRG e l’elaborazione di altri strumenti di pianificazione,
come ad esempio il piano del verde, che è tra gli obiettivi dell’attuale Amministrazione
Comunale.
Contenuti del piano di zonizzazione acustica
Il criterio di base per la individuazione e la classificazione delle differenti zone acustiche del
territorio è legato alle condizioni di effettiva fruizione del territorio stesso tenendo conto delle
destinazioni di Piano Regolatore e delle eventuali variazioni in itinere del piano medesimo.
Individuazione delle zone in Classe I
Si tratta di aree nelle quali la quiete sonora rappresenta un elemento di base per la loro
fruizione, come le aree ospedaliere e scolastiche, le aree destinate al riposo ed allo svago,
le aree residenziali rurali, le aree di particolare interesse urbanistico ed i parchi pubblici
(anche i parchi pubblici non urbani, le piccole aree verdi "di quartiere" ed il verde sportivo).
Posso collocarsi in classe I anche le aree di particolare interesse storico, artistico ed
architettonico.
Individuazione delle zone in Classe V
Rientrano nella classe V le aree prevalentemente industriali, così come individuate dal
Piano Regolatore Generale e dagli usi prevalenti del territorio. Per ovviare alla presenza di
abitazioni che ricadono nell'area prevalentemente industriale, al fine di proteggere
adeguatamente le persone, si dovranno disporre degli interventi di isolamento acustico e
dovranno essere posti dei vincoli sulla destinazione d'uso di queste abitazioni (rientrano
nelle misure di tutela e risanamento anche gli interventi volti al graduale abbandono dell'uso
prettamente abitativo in quelle aree).
Individuazione delle zone in Classi II, III, IV
Negli ambiti urbani più densamente edificati, risulta più complessa l'individuazione delle
classi II, III e IV a causa della distribuzione casuale delle sorgenti sonore e dell'assenza di
nette demarcazioni tra aree con differente destinazione d'uso. L'individuazione delle Classi
II, III e IV viene, dunque, eseguita sulla base dei seguenti elementi:
- la densità della popolazione;
- la presenza di attività commerciali ed uffici;
- la presenza di attività artigianali;
- l'esistenza di servizi e di attrezzature;
- una stima dei flussi di traffico veicolare locale e di attraversamento;
- la presenza di zone prettamente residenziali.
Individuazione della viabilità stradale e ferroviaria.
Considerata la loro rilevanza per l'impatto acustico ambientale, strade, autostrade e ferrovie
sono elementi di primaria importanza nella predisposizione della zonizzazione acustica. Le
fasce di rispetto non sono elementi della zonizzazione acustica del territorio: esse si
sovrappongono alla zonizzazione realizzata secondo i criteri di cui sopra, venendo a
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costituire in pratica delle “fasce di esenzione” rispetto al limite di zona locale (che dovrà
invece essere rispettato dall'insieme di tutte le altre sorgenti che interessano detta zona),
che tengono conto della sola rumorosità prodotta dal traffico stradale o ferroviario sull'arteria
a cui si riferiscono. Rispetto alle infrastrutture del traffico è importante osservare che le
strade di quartiere o locali sono considerate parte integrante dell'area di appartenenza ai fini
della classificazione acustica, ovvero, per esse non si ha fascia di rispetto.
Normativa di riferimento per le Classi di zonizzazione acustica
La Legge Quadro 447/95 conferma la suddivisione del territorio nelle sei classi già previste
dal DPCM 1/3/91; i limiti sono invece fissati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 14/11/97.
I limiti introdotti dalla Legge Quadro e definiti dal successivo decreto sono più articolati
rispetto ai limiti del DPCM 1/3/91; essi sono: valori limite di emissione(con riferimento alle
singole sorgenti); di immissione (differenziati tra ambienti abitativi e ambiente esterno e
comprensivi di tutte le sorgenti); valori di attenzione e valori di qualità comprensivi di tutte le
sorgenti presenti. I valori di qualità sono definiti come “i valori di rumore da conseguire nel
breve, nel medio e nel lungo periodo, con le tecnologie e le metodiche di risanamento
disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla Legge”.
Per quanto riguarda i valori limite di immissione da tutte le sorgenti, il decreto prevede che
questi devono essere tali da rispettare il livello massimo di rumore ambientale previsto per la
zona in cui il rumore viene valutato.
Il decreto DPCM 14/11/1997 è l’attuazione dell’art. 3, comma 1, lettera (a) della legge
quadro 447/1995 e determina, mediante alcune tabelle e in base alla classificazione
comunale prevista dal DPCM del 1991, i valori limite di emissione, di immissione, di
attenzione e di qualità.
L’art. 2 stabilisce, rimandando alla tabella B, i seguenti valori limite di emissione:
Classe Denominazione
I
II
III
IV
V
VI
Aree particolarmente protette
Aree destinate ad uso
prevalentemente residenziale
Aree di tipo misto
Aree d’intensa attività umana
Aree prevalentemente industriali
Aree esclusivamente industriali
Diurno (6-22)
[dB(A)]
45
50
Notturno (22-6)
[dB(A)]
35
40
55
60
65
65
45
50
55
65
L’art. 3 stabilisce, rimandando alla tabella C, i seguenti valori limite di immissione,
specificando al comma 2 che per le infrastrutture di trasporto tali valori non si applicano
all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, individuate da appositi decreti attuativi:
Classe Denominazione
I
II
III
IV
V
VI
Aree particolarmente protette
Aree destinate ad uso
prevalentemente residenziale
Aree di tipo misto
Aree d’intensa attività umana
Aree prevalentemente industriali
Aree esclusivamente industriali
Diurno (6-22)
[dB(A)]
50
55
Notturno (22-6)
[dB(A)]
40
45
60
65
70
70
50
55
60
70
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Inoltre, pur ribadendo all’art. 4 il criterio differenziale per i valori, il decreto ne definisce
meglio i limiti d’utilizzo individuando al comma 2 limiti minimi di inapplicabilità del criterio - a
finestre aperte 50 dB(A) di giorno e 40 dB(A) di notte, a finestre chiuse 35 dB(A) di giorno e
25 dB(A) di notte - e, fondamentale ai fini della presente analisi, l’inapplicabilità del criterio in
alcune casi particolari fra i quali le infrastrutture del trasporto (comma 3).
L’art. 6 definisce i valori limite di attenzione in relazione al tempo a lungo termine TL,
definito (comma 1, lettera b) come “il tempo all’interno del quale si vuole avere la
caratterizzazione del territorio dal punto di vista della rumorosità ambientale”. Il comma 2
impone l’adozione dei piani di risanamento se si superano tali valori definiti come quelli della
tabella C (comma 1, lettera b) per TL uguale ai periodi di riferimento diurno e notturno,
oppure aumentati di 10 dB di giorno e 5 dB di notte nel caso di TL = 1 ora (comma 1, lettera
a). In zone di classe VI si applica solo la lettera b del comma 1.
L’art. 6 stabilisce, rimandando alla tabella D, i seguenti valori limite di qualità:
Classe Denominazione
I
II
III
IV
V
VI
Aree particolarmente protette
Aree destinate ad uso
prevalentemente residenziale
Aree di tipo misto
Aree d’intensa attività umana
Aree prevalentemente industriali
Aree esclusivamente industriali
Diurno (6-22)
[dB(A)]
47
52
Notturno (22-6)
[dB(A)]
37
42
57
62
67
70
47
52
57
70
Anche questo decreto, come la legge quadro, stabilisce all’art. 8 in via transitoria e per i
comuni non ancora classificati l’applicabilità dei limiti dell’art. 6, comma 1 del DPCM del 1°
marzo del 1991.
Quadro sintetico della principale normativa nazionale di riferimento
LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”
D.M. 11 DICEMBRE 1996 “Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo
produttivo continuo”
D.M. 31 OTTOBRE 1997 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”
D.P.C.M. 14 NOVEMBRE 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”
D.P.C.M. 5 DICEMBRE 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
D.M. 16 MARZO 1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”
D.P.C.M. 31 MARZO 1998 “Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per
l’esercizio dell’attività di tecnico competente in acustica, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera
b), e dell’art. 2, commi 6,7 e 8, della legge 26 0ttobre 1995, n. 447 Legge quadro
sull’inquinamento acustico”
D.P.R. 18 NOVEMBRE 1998 n. 459 “Regolamento recante norme di esecuzione dell’articolo
11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da
traffico ferroviario”
D.P.C.M. 16 APRILE 1999 n. 215 “Regolamento recante norme per la determinazione dei
requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico
spettacolo e nei pubblici esercizi”
D.M. 29 NOVEMBRE 2000 “Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti
gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi
di contenimento e abbattimento del rumore”
D.P.R. 3 APRILE 2001 n. 304 “ Regolamento recante la disciplina delle emissioni sonore
prodotte nella svolgimento delle attività motoristiche a norma dell’art. 11 della legge 26
ottobre 1995, n. 447”
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D.P.R. 30 MARZO 2004 n. 142 “Disposizioni per il contenimento dell’inquinamento acustico
derivante dal traffico veicolare, a norma dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447”
D. Lgs. 19 AGOSTO 2005 n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla
determinazione e alla gestione del rumore ambientale”
3. Metodologia e percorso di lavoro
Il lavoro si è configurato come una revisione del Piano di zonizzazione acustica e delle
Norme di Attuazione precedentemente adottati e mirando a tutelare e valorizzare la qualità
dell’ambiente urbano.
Il lavoro non ha comportato un rifacimento della zonizzazione acustica, ma una sua
revisione a partire dalle informazioni e dalla documentazione esistente.
Il percorso di lavoro seguito è stato articolato nelle seguenti fasi (non necessariamente
susseguenti in ordine cronologico):
Acquisizione delle informazioni e dei dati di base (Allegato A)
Definizione del quadro normativo di riferimento
Incontro pubblico di avvio delle attività con i principali soggetti interessati (27.7.2009).
Raccolta di indicazioni relative a problematiche e proposte, attraverso un’apposita scheda di
rilevamento (Allegato B)
Raccolta delle segnalazioni di situazioni problematiche da parte del Comune di Rieti, della
ASL e di Arpalazio, anche attraverso incontri specifici
Studio di alcune esperienze più significative di zonizzazione acustica in Italia (Comuni di
Empoli, Cremona, Pescara, ecc.), anche tenendo conto delle specificità normative regionali,
e considerazione di casi utili alla soluzione di problemi specifici
Valutazione della zonizzazione acustica adottata ed evidenziazione delle problematiche
emergenti
Sviluppo di alcuni approfondimenti di indagine che si sono rivelati necessari
Campagna di misure sul campo del rumore ambientale in alcuni nodi strategici e ritenuti
problematici, sulla base delle precedenti considerazioni. Tale indagine campionaria non è
prevista come necessaria dalla normativa, ma la si è ritenuta utile per migliorare le
valutazioni finalizzate alla revisione della zonizzazione acustica e per rilevare eventuali
situazioni di criticità. Si tratta evidentemente di una rilevazione di carattere qualitativo.
Maggiori approfondimenti e maggiore sistematicità saranno necessari in sede di Piano di
risanamento acustico
Revisione del Piano di zonizzazione acustica, sulla base di tutte le valutazioni precedenti e
attraverso l’adozione di criteri specifici
Incontro pubblico di presentazione della proposta preliminare di classificazione in zone
acustiche (13.11.2009, in Allegato C sono inseriti gli elenchi degli invitati e dei presenti ai
due incontri pubblici)
Incontro specifico con i rappresentanti del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della
Provincia di Rieti (20.11.2009)
Elaborazione finale della revisione del Piano di zonizzazione acustica e delle Norme di
Attuazione.
Per quanto riguarda le informazioni ed i dati di base si può fare riferimento all’elenco in
allegato A, cui si deve aggiungere una serie di informazioni acquisite da altre fonti, tra cui i
dati del censimento ISTAT 2001 (con relative sezioni di censimento) ed alcune informazioni
di carattere ambientale (aree verdi e di interesse naturalistico-ambientale, tratte dallo
schema di PTPG o da alcuni specifici lavori sul campo).
Tutte le informazioni disponibili sono state georeferenziate e sono andate a costituire uno
specifico GIS.
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Le segnalazioni di procedure in corso, fornite dal Comune di Rieti, riguardano:
Kartodromo “La Mola”
Esercizi pubblici: Il Sipario American Wine Bar, Bar Ever Green
Negozio “Tigre” in via di Porta Romana – via degli Orti
Discoteca all’aperto della Società FARAGENS srl presso “Golf Club Centro Italia” in via della
Foresta snc
Stazioni di servizio (via O. Di Fazio)
Attraverso contatti diretti con Arpalazio (dott. Gaetano Gallozzi, che si ringrazia per la
gentile disponibilità), è stato stilato un ulteriore elenco (in parte coincidente col precedente)
di situazioni problematiche rilevate:
Supermercato in via di Porta Romana – via degli Orti,
Discoteca in via della Cordonata,
Discoteca in via della Foresta,
Discoteca in via Velinia,
Discoteca in via Cintia,
Discoteca in via Alemanni,
Rumore stradale in via Nuova,
Rumore da campane.
I soggetti che hanno inviato indicazioni relative a problematiche e proposte sono stati:
Ascom Confcommercio Rieti
Comitato spontaneo antirumore di San Giovanni Reatino
Comune di Cittaducale (osservazioni al Piano di zonizzazione acustica del Comune di
Cittaducale, adeguamento classe Colle Puzzaro)
Confindustria Rieti (con particolare riferimento alle procedure autorizzative di attività di
natura edile)
Collegio dei Periti Industriali (integrazione del piano di zonizzazione acustica con DPR 142
del 30/03/04 relativo al traffico veicolare e classificazione rete viaria ex art. 11 L.R. 18/2001)
Confartigianato
Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Rieti (relativamente alle competenze
e ad alcune conflittualità rispetto al piano del Nucleo Industriale)
Stabilimento produttivo Inalca Carni (studio di Monitoraggio Acustico)
ADICONSUM (Associazione Difesa Consumatori ed Ambiente) territoriale Rieti
Studio di Ingegneria Roberto Rinaldi
ASL Rieti – Dip. di Prevenzione – SISP (problematiche kartodromo “La Mola”, pub siti al
centro storico)
In Allegato si riportano i materiali pervenuti (Allegato D).
La valutazione della zonizzazione acustica precedentemente adottata è avvenuta tenendo
conto di:
evidenti incongruenze interne ed in relazione alle indicazioni normative esistenti;
confronto con il nuovo PRG adottato ed osservato dalla Regione Lazio (che costituisce un
elemento innovativo forte e che è il principale riferimento da considerare) e con altre
indicazioni di carattere urbanistico (piani di zona relativi all’edilizia residenziale pubblica, nel
frattempo approvati e per i quali è stata redatta una variante ad hoc della zonizzazione
acustica). Data la già ricordata incertezza e carenza degli strumenti urbanistici, si è fatto
riferimento al PRG adottato e controdedotto.
confronto con gli strumenti di pianificazione della mobilità e delle infrastrutture, in particolare
con il PUT e con la classificazione ivi prevista delle strade, e con i programmi di intervento
previsti (rotatorie, nuovi assi stradali rilevanti);
verifiche rispetto allo stato attuale dei luoghi (effettuate anche attraverso appositi
sopralluoghi), alla localizzazione di recettori sensibili (scuole, ospedali, ecc.), alla
localizzazione delle attività rumorose;
verifiche rispetto alla correttezza delle metodologie utilizzate ed integrazioni necessarie;
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verifiche rispetto alle segnalazioni esistenti ed ai rilevamenti di Arpalazio.
I principali problemi rilevati hanno riguardato:
incongruenze “interne” e rispetto alle indicazioni normative vigenti:
non completa copertura del territorio comunale (la zonizzazione acustica era articolata in
tavolette che, composte, non davano la completa copertura del territorio comunale);
utilizzazione di indicazioni incongrue, in particolare per quanto riguarda il territorio agricolo,
boscato o di interesse naturalistico-ambientale, definite rispettivamente “zona agricola” e
“zona acclive” (dizioni non previste in normativa);
mancanza di indicazioni rispetto ad alcune aree ed, essenzialmente, l’aeroporto e l’area
residenziale lungo la via Terminillese;
incongruenze rispetto alle indicazioni del nuovo PRG adottato e osservato dalla Regione
Lazio, nonché rispetto ai piani di zona, come ad esempio:
zone industriali e artigianali;
zone di riconversione industriale;
aree di parco territoriale e della fascia fluviale del Velino;
alcune aree residenziali;
incongruenze rispetto al PUT, alla classificazione delle strade, alla rete infrastrutturale
esistente, ai programmi di interventi previsti ed in fase di attuazione (mancanti);
incongruenze rispetto ad altri criteri di classificazione previsti in normativa o nelle
metodologie standard, anche in considerazione della situazione realmente esistente, come
ad esempio:
mancata distinzione tra le tre sottoclassi della classe 1 (1/a ospedaliera, 1/b scolastica, 1/c
aree di verde pubblico o privato ed altre aree per le quali la quiete sonica abbia rilevanza
per la loro fruizione);
mancato inserimento in classe 1 della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, del cimitero,
delle aree umide e di altri luoghi sensibili (in particolare, le scuole);
non corretta elaborazione delle fasce pertinenti le infrastrutture lineari;
non corretta collocazione nelle classi 2, 3 e 4 di alcune aree (ad esempio, centri commerciali
ed aree limitrofe, sportive o di servizi, ecc.)
problematica classificazione delle aree interne al Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale
La revisione della zonizzazione acustica ha quindi tenuto conto delle valutazioni precedenti
ed è stata elaborata sulla base della tipologia d’uso del territorio e non solamente su una
sua “fotografia acustica”, al fine di evitare, per quanto possibile, l’eccessiva frammentazione
del territorio o una sua semplificazione che avrebbero portato a classificare aree ed
elementi puntuali del territorio in classi troppo elevate o, viceversa, troppo basse rispetto
agli usi esistenti e alle previsioni di piano. Tali aspetti potranno essere oggetto di un piano di
risanamento che specifichi la mitigazione degli effetti negativi dell’inquinamento acustico sui
ricettori sensibili individuati, soprattutto laddove si rileva la stretta prossimità di aree non
omogenee dal punto di vista acustico e con limiti di zona superiori a 5dB(A).
Va inoltre specificato che per poter individuare una possibile connessione diretta con le
classi acustiche definite dal D.P.C.M. 14/11/97 sono state considerate le destinazioni d’uso
previste nel P.R.G. controdedotto.
Le modifiche proposte alla precedente zonizzazione del territorio reatino sono state
elaborate sulla base dei criteri che seguono.
Classificazione delle aree agricole, verdi e naturali sulla base dell’uso del suolo
Come previsto dalla normativa, le aree prevalentemente naturali, le aree boscate e le aree
protette (e quindi quelle interne alla Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile) sono
collocate in classe I, salvo (e in maniera strettamente limitata ad esse) le aree insediate
(prevalentemente residenziali) presenti, che si collocano in classe II. Questo vale anche per
le aree umide ed, in particolare, per il fiume Velino (che verrà trattato nel dettaglio
successivamente). Mentre gli altri corsi fluviali, soprattutto quelli fortemente antropizzati,
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sono stati collocati nelle classi di pertinenza prevalenti nell’area in esame, ma sempre
collocandosi o in classe I o in classe II.
La piana Reatina è caratterizzata da una vasta area agricola con radi insediamenti legati
alla conduzione dei terreni. Nella zonizzazione del territorio si è scelto di attribuire una
classe di elevata protezione acustica (classe 1) alle aree agricole indicate dal PRG contro
dedotto come “E2: Area agricole vincolata”. Fanno eccezione alcune aree agricole nelle valli
dell’area sud del territorio comunale, lungo il corso del Turano, del Salto e nella zona sud
ovest del Comune di Rieti lungo la valle del Torrente Canera. Tali aree sono state poste in
classe 2 per tener conto delle attività agricole presenti, come specificato dalla carta d’uso
del suolo della Regione Lazio. Le aree indicate come “E1: agricola” dal P.R.G. sono state
invece classificate in classe 2.
Dalla classe I sono state escluse le piccole aree di quartiere e le aree di verde sportivo, per
le quali la quiete sonica non è da ritenersi un elemento strettamente indispensabile per la
loro fruizione. Tali aree si collocano nelle classi che prevalgono nel contesto urbano di
riferimento.
Classificazione delle aree del parco fluviale in ambito urbano ed extraurbano
Come si è detto, il fiume Velino ed i suoi argini dovrebbero essere inseriti in classe I, anche
in considerazione della previsione di un “parco territoriale” da parte del PRG controdedotto
nel tratto più prossimo all’area urbana. Tuttavia la struttura insediativa della città di Rieti
posta a ridosso del fiume rende la realtà acustica dei tratti fluviali, in ambito urbano, molto
più complessa alternando tratti interessati da infrastrutture stradali o servizi molto più
esposti al rumore, ad altri decisamente meno esposti alle pressioni acustiche dell’ambiente
antropizzato circostante. Queste considerazioni hanno portato ad una sostanziale
differenziazione della classificazione delle aree prospicienti l’ambito strettamente fluviale (il
quale, invece, è mantenuto comunque in classe I) per tener conto delle effettive possibilità
di fruizione del parco fluviale e della realtà acustica dell’ambiente circostante.
Sono state dunque individuate diverse zone:
- zone nelle quali l’argine fluviale possa essere fruito come spazio pubblico a livello urbano
attraverso interventi puntali di risanamento acustico opportunamente coordinati con un
piano del verde (classe I);
- zone nelle quali l’argine fluviale attraversa riserve naturali e agricole vincolate (classe I);
- zone nelle quali l’argine fluviale attraversa ampie aree ad uso agricolo (classe 2);
- zone nelle quali l’argine fluviale attraversa aree destinate a servizi sportivi (classe 3);
- zone nelle quali l’argine fluviale attraversa aree limitrofe ad infrastrutture stradali o
ferroviarie (in tal caso le aree prospicienti agli argini fluviali possono acquisire la classe della
fascia di pertinenza delle infrastrutture o dalle fasce intermedie di mitigazione).
Strutture ospedaliere e servizi scolastici
L’ospedale e le aree destinate dal piano del Consorzio Industriale a strutture sanitarie si
collocano, ovviamente, in classe I.
Le strutture scolastiche esistenti si dovrebbero collocare in classe I. Come tali sono state
trattate, salvo per quelle situazioni in cui i contesti in cui sono inserite le scuole sono
prevalentemente caratterizzati da altre classi acustiche, per la prossimità di infrastrutture
viarie importanti e soggette a rilevanti flussi di traffico o per la prossimità e la densità di
importanti strutture di servizio o commerciali. Questa situazione ha imposto di collocarle in
classi diverse dalla I; anche in classe II, III e IV. Le scuole che ricadono in questi casi
saranno oggetto di studio nel Piano di Risanamento Acustico.
Le aree destinate dal PRG controdedotto a servizi scolastici sono state collocate in classe I.
Classificazione delle infrastrutture stradali e delimitazione delle fasce di pertinenza
Il D.P.R. n.142/04 completa il quadro normativo relativamente all’inquinamento da rumore
avente origine dall’esercizio delle infrastrutture stradali.
10
Tale decreto stabilisce i valori limite e le fasce di pertinenza delle strade attraverso una
specifica suddivisione in classi. Per le infrastrutture extraurbane, denominate A, B e C
secondo la classificazione fissata dal codice della strada, e per quelle urbane principali (Da
e Db), i limiti di rumore sono determinati a livello nazionale.
Relativamente alle strade urbane secondarie (E – urbane di quartiere, F – locali), la
definizione dei livelli massimi consentiti è demandata ai singoli Comuni in modo conforme
alla zonizzazione acustica del territorio (Tabella 1).
Ai fini della predisposizione del Piano di Contenimento e Abbattimento del Rumore delle
strade comunali risulta fondamentale, quindi, la classificazione delle strade “minori” e
l’assegnazione dei relativi valori limite.
In generale, la classificazione delle strade, ai sensi del D.P.R. n.142/04, deve essere
effettuata secondo le tipologie definite attraverso il D. Lgs. n. 285 del 30/04/92 “Nuovo
codice della strada”, nonché secondo i criteri previsti nel D.M. 05/11/01 “Norme funzionali e
geometriche per la costruzione delle strade” per le infrastrutture di nuova realizzazione e
secondo i criteri stabiliti nelle Norme CNR 19801 e nelle direttive PUT2 per quelle esistenti.
L’interpretazione di tali norme non è sempre immediata e l’operazione di classificazione
delle strade risulta in diversi casi di difficile attuazione.
Nell’ambito del presente studio si è cercato di trovare una soluzione alle problematiche
evidenziate secondo principi di applicabilità e concretezza.
In primo luogo le infrastrutture stradali comunali sono state suddivise in due grandi
categorie: viabilità principale e secondaria.
Nella viabilità principale sono state inserite le infrastrutture urbane di maggior importanza
sulla base delle caratteristiche strutturali ricavate dal PUT (si veda a tale proposito la Fig.1,
Classificazione stradale del comune di Rieti, nell’allegato E), non avendo avuto modo né
tempo in questa revisione del precedente piano di zonizzazione acustica, di effettuare un
rilievo diretto dei flussi di traffico attuali o di determinare numericamente quelli previsti. Tali
infrastrutture sono state equiparate, in termini di fasce di rispetto e di valori limite, ad
infrastrutture urbane di scorrimento di tipo Db. Nella viabilità secondaria sono state inserite,
per esclusione, tutte le strade non riconducibili alla viabilità principale. Al fine di assegnare i
CNR Bollettino Ufficiale (Norme tecniche), Anno XIV, n.78, del 28/07/1980 “Norme sulle
caratteristiche geometriche delle strade extraurbane”.
2 D.M. del 12/04/95 “Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del
traffico”.
1
11
valori limite per tale tipologia di strade, è stato condotto uno studio sul numero di persone
(densità di abitanti per sezione di censimento Fig.2 nell’allegato E) esposte a livelli superiori
ai limiti in tre differenti casi possibili, sulla base dei dati del censimento ISTAT 2001 e delle
relative sezioni di censimento.
Tali casi prevedono l’assegnazione di un valore limite unico di classe per tutte le strade
secondarie in funzione delle densità rilevate e delle funzioni prevalenti presenti nell’area
attraversata o poste in prossimità (Tabella 2). Tale distinzione non è stata applicata però
all’area comprendente il centro storico all’interno del quale sono state distinte aree
pedonalizzate o interessate da ridotti flussi veicolari di attraversamento (classe 2), dalle
aree interessate da traffico veicolare più intenso e caratterizzate da concentrazioni maggiori
di funzioni commerciali (classe 3), eventualmente anche pedonalizzate.
Tabella 2. Criteri di assegnazione alle classi di zonizzazione acustica per la viabilità urbana
secondaria
Casi
Funzioni prevalenti
possibili (attuali e previste)
Densità nelle
sezioni di
censimento
[residenti/km2]
Assegnazione
classi
I
Residenziale
>650*
2
II
Residenziale
<=650
3
III
Mista (Commerciale+Residenziale),
Industriale, Artigianale
tutte
3
*Valore arrotondato per eccesso relativo alla sezione di censimento n.229, in cui la densità
abitativa residenziale è di 605 res./kmq; tale valore è stato preso come limite inferiore nella
definizione di “sezione ad alta densità”.
Per quanto riguarda la fascia di pertinenza parallela alle strade si sono seguiti i seguenti
criteri:
− nel caso di tratti privi di insediamenti (area extraurbana), la larghezza della fascia è stata
definita in modo tale da garantire un sufficiente abbattimento del livello di rumore, tenendo
conto anche degli schermi ed ostacoli naturali, e, comunque, non superiore ai 100 metri dal
margine della carreggiata.
− per l’area urbana la fascia ha una larghezza di 60 metri; nel caso di file continue di
fabbricati, la fascia si estende sino a comprendere gli edifici frontisti presenti entro 60 metri
dal margine della carreggiata.
Classificazione delle infrastrutture ferroviarie e fasce di pertinenza
Per quanto riguarda la linea ferroviaria presente nel territorio comunale si è fatto riferimento
al Decreto del Presidente della Repubblica del 18 novembre 1998 n. 459 “Regolamento
recante norme di esecuzione dell’art. 11 della Legge 26 ottobre 1995 n. 447, in materia di
inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario”.
A partire dalla mezzeria dei binari esterni e per ciascun lato sono fissate fasce territoriali di
pertinenza delle infrastrutture della larghezza di 250 m, tale fascia viene suddivisa in due
parti:
la prima, più vicina all’infrastruttura, della larghezza di m 100 denominata fascia A;
la seconda, più distante dall’infrastruttura, della larghezza di m 150, denominata fascia B.
12
Il Decreto pone dei valori limite che sono di seguito riportati:
Le fasce di rispetto non sono elementi della zonizzazione acustica del territorio: esse si
sovrappongono alla zonizzazione realizzata secondo i criteri di cui sopra venendo a
costituire delle "fasce di esenzione" relative alla sola rumorosità prodotta dal traffico
ferroviario sull'arteria a cui si riferiscono. In tali ambiti territoriali vige un doppio regime di
tutela secondo il quale in presenza della sorgente in questione (ferrovie e/o strade) vale il
limite indicato dalla fascia e le competenze per il rispetto di tali limiti sono a carico dell’Ente
che gestisce le infrastrutture. Viceversa, tutte le altre sorgenti, che concorrono al
raggiungimento del limite di zona, devono rispettare il limite di emissione come da tabella B
del DPCM 14/11/97 citato nel presente documento.
Situazioni miste per la presenza di attività commerciali, strutture sportive e servizi.
Per quanto riguarda le classi II, III e IV sono state assunte come riferimento quelle
individuate dalla precedente zonizzazione acustica. Tale classificazione è stata rivista sulla
base della presenza di servizi, attività commerciali, strutture sportive, nuove realizzazioni,
indicazioni del nuovo PRG controdedotto. Le zone miste con presenza di attività
commerciali o servizi sono state collocate in classe III. Qualora la presenza di servizi fosse
rilevante (per densità e prevalenza, o per importanza ed attrattività) sono state collocate in
classe IV. Analogamente per le attività commerciali, qualora fossimo in presenza di centri
commerciali, ipermercati e simili, come previsto dalla normativa, tali zone sono state
collocate in classe IV.
Le strutture sportive, esistenti o previste, sono state collocate sulla base della prevalenza
della classe del contesto urbano in cui sono inserite, dell’importanza e frequentazione. Le
più rilevanti ricadono, quindi, in classe III o anche IV, come lo stadio, dove eventi sportivi
anche saltuari determinano un sensibile aumento di rumore rispetto a quello prodotto dalle
altre funzioni presenti nell’ambito circostante.
L’aeroporto, in quanto non utilizzato per il trasporto civile, ma solo per le attività sportive e
per il tempo libero, viene considerata una struttura sportiva.
Classificazione delle aree industriali e artigianali
Per l’individuazione delle aree industriali ed artigianali sono stati analizzati il P.R.G.
controdedotto e il Piano Urbanistico Consortile del Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale. Nel
Nucleo industriale Rieti-Cittaducale non sono state inserite classi VI per la presenza di
alcuni piccoli nuclei abitati sparsi nel perimetro dell’area considerata, ma soprattutto perché
13
si tratta sempre di zone miste dove è consentito l’inserimento di servizi (che non possono
essere collocati in classe VI). Analogamente per il resto del territorio comunale.
Individuazione e classificazione dei ricettori sensibili
L'individuazione dei ricettori sensibili è avvenuta attraverso l'identificazione sulla cartografia,
con le segnalazioni degli stakeholders individuati sul territorio (come specificato in
precedenza) e tramite appositi sopralluoghi corredati da campagne di misurazione.
Aree destinate ad attività rumorose temporanee
La localizzazione delle aree destinate ad attività rumorose temporanee è stata definita sulla
base delle informazioni ritenute più adatte.
Norme Tecniche di Attuazione
Le norme tecniche di attuazione del Piano di zonizzazione acustica sono state elaborate
sulla base della normativa esistente, di altre esperienze italiane e in considerazione di
quelle precedentemente adottate.
4. Campagna di misurazioni
Introduzione
La finalità delle misurazioni nel contesto di redazione del piano di zonizzazione acustica non
sono obbligatorie, ma possono essere necessarie perché vengono a costituire un ausilio
nell’ambito del processo decisionale sotto forma di indicatori e descrittori di una realtà di
difficile interpretazione. Ciò premesso si riscontra una situazione con scarsi elementi di
dubbia valutazione. A tal fine si è cercato di puntare l’attenzione su alcuni ricettori sensibili
per la presenza di strutture scolastiche o religiose o su punti di particolare intensità di
traffico per poter avere una lettura obiettiva della reale situazione reatina proprio nelle zone
che sembrano più soggette al fenomeno rumore. Tale rilevamento ha un obiettivo
prevalentemente di carattere qualitativo. In sede di elaborazione del piano di risanamento
acustico si dovrà prevedere una campagna di misurazioni più sistematica ed approfondita.
Per eseguire le misure si è fatto riferimento al DM 16 marzo 1998, utilizzando la
strumentazione in dotazione al CRITEVAT.
Le misurazioni sono state effettuate nella settimana dal 2 al 9 novembre 2009.
Applicazione del DM 16 marzo 1998
La metodologia di misura ha osservato quanto predisposto dal DM 16 marzo 1998. Si
riporta brevemente quanto disposto nell’allegato B:
Prima dell'inizio delle misure è indispensabile acquisire tutte quelle informazioni che
possono condizionare la scelta del metodo, dei tempi e delle posizioni di misura.
A tal proposito sono stati selezionati 6 punti sensibili per le rivelazioni perché ritenuti di
primario interesse per avere una descrizione di riferimento della situazione acustica di Rieti.
Per i rilevamenti notturni è stato scartato uno di questi siti per la situazione di scarso
interesse.
La misura dei livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata può essere eseguita
con tecnica di campionamento. In tal caso il LAeq,TR viene calcolato come media dei valori
del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A» relativo agli intervalli del
tempo di osservazione (To)i . Il valore di LAeq,TR è dato dalla relazione:
14
L Aeq ,TR
1
= 10 log 
 TR
n
∑ (T0 ) i ⋅ 10
i =1
0 ,1L Aeq (T0 ) i

 dB( A)

La misura è stata eseguita con la tecnica di campionamento in considerazione della non
problematica interpretazione dei fenomeni di rumore presenti nei ricettori sensibili
selezionati, della facile individuazione dei periodi caratterizzati da omogeneità delle sorgenti,
in termini di durata e qualità, e dei periodi di fruizione e occupazione delle strutture presenti.
La metodologia di misura rileva valori di (LAeq,TR) rappresentativi del rumore ambientale
nel periodo di riferimento, della zona in esame, della tipologia della sorgente e della
propagazione dell'emissione sonora. La misura deve essere arrotondata a 0,5 dB.
Il microfono da campo libero deve essere orientato verso la sorgente di rumore; nel caso in
cui la sorgente non sia localizzabile o siano presenti più sorgenti deve essere usato un
microfono per incidenza casuale. Il microfono deve essere montato su apposito sostegno e
collegato al fonometro con cavo di lunghezza tale da consentire agli operatori di porsi alla
distanza non inferiore a 3 m dal microfono stesso.
Nel caso di edifici con facciata a filo della sede stradale, il microfono deve essere collocato
a 1 m dalla facciata stessa. Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale o di spazi
liberi, il microfono deve essere collocato nell'interno dello spazio fruibile da persone o
comunità e, comunque, a non meno di 1 m dalla facciata dell'edificio. L'altezza del
microfono sia per misure in aree edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in
accordo con la reale o ipotizzata posizione del ricettore.
In riferimento ai punti 4 e 5 si fa presente che il microfono in dotazione è stato posizionato
su supporto da terra alto circa 1,5 metri e posizionato in punti fruibili da persone, ma
complessivamente rappresentativi dei valori a cui sono esposti gli edifici in prossimità.
In riferimento agli ulteriori punti dell’allegato B si fa presente che:
non sono stati ricercati eventi impulsivi, né sono stati evidenziati dall’analisi condotta
le misurazioni sono state effettuate in assenza di fenomeni atmosferici
La strumentazione
Le misurazioni sono state effettuate con il fonometro Bruel e Kjaer tipo 2250, in regola con
la normativa che prescrive un fonometro conforme alla classe 1 delle norme EN 60651/1994
e EN 60804/1994. Lo strumento in dotazione riporta il certificato di taratura.
La strumentazione è stata controllata con calibratore alla fine di ogni ciclo di misurazione.
Gli scostamenti sono sempre stati inferiori agli 0,5 dB.
I punti di misurazione
Le misurazioni sono state condotte in 6 punti ritenuti di particolare interesse. Per 5 di essi
sono state fatte valutazioni anche per la fase notturna, mentre per uno di essi non sono
state effettuate le misurazioni notturne.
Punto di misurazione 1: incrocio stradale via P. Togliatti, via A. de Gasperi, v. del Terminillo.
Questo sito è stato ritenuto interessante perché descritto come nodo stradale abbastanza
trafficato, in prossimità dell’Istituto d’Arte e di strutture di supporto della ASL a ridosso
dell’incrocio stesso. Il fonometro è stato posizionato in prossimità dell’incrocio e ha rilevato
l’intensità di rumore proveniente dalla sorgente stradale. In questa situazione non è stato
possibile effettuare la misurazione in prossimità dei ricettori sensibili perché sparsi
nell’intorno dell’incrocio stesso e perché si è ritenuta più significativa una valutazione
15
dell’intensità del traffico stradale, che di fatto viene a costituire l’unica sorgente di rumore nel
sito.
Punto di misurazione 2: piazza Risorgimento
Sito posizionato all’interno di un complesso caratterizzato da basso livello di traffico e
assenza di sorgenti di tipo industriale. Nella piazza si affacciano una scuola ed è presente
una chiesa. Il fonometro è stato posizionato su un marciapiede in prossimità di tutti e due i
ricettori per valutare una situazione decisamente tranquilla e in linea con le necessità dei
ricettori sensibili presenti.
Punto di misurazione 3: incrocio via Ternana – via Torretta in località Quattro Strade
Questo punto presenta una serie di singolarità che hanno portato a considerarlo un sito
interessante da monitorare. In primo luogo costituisce un incrocio di interessante portata di
traffico stradale; inoltre si trova in prossimità della sede aeroportuale, che per quanto
limitata nella quantità e nella modalità di traffico aereo, poteva venire a costituire una
sorgente comunque impattante. La misurazione non ha ricercato la componente di rumore
proveniente dall’aeroporto, comunque caratterizzato da traffico veramente limitato, ma ha
avuto lo scopo di indagare il risultato finale delle diverse sorgenti in relazione ai due ricettori
sensibili in prossimità: una scuola e la Chiesa del Sacro Cuore.
Punto di misurazione 4: via Mercatanti
Il fonometro è stato posizionato nel piazzale di fronte il centro commerciale Perseo. In
questa zona si è in prossimità di uno snodo particolarmente trafficato (viale Verani e viale
Matteucci) e ci sono uffici e attività di terziario in prossimità. Non è stato scelto direttamente
l’incrocio in questione, ma il piazzale per avere un riferimento dalla parte del ricettore. Al
centro dell’incrocio si avrebbe avuto una indicazione della sorgente da traffico, ma non
sarebbe stato significativo per la valutazione dell’effetto sui ricettori. Il piazzale del Perseo
costituisce un punto che risente indirettamente del traffico stradale, ma allo stesso tempo
presenta effetti di mitigazione dovuti alla distanza e allo spazio aperto.
Punto di misurazione 5: piazza Guglielmo Marconi
Piazza Guglielmo Marconi rappresenta uno snodo di traffico di notevole portata,
caratterizzato dalla presenza di una grande fontana al centro della piazza che costituisce
una rotonda viaria che immette su viale Maraini. Il punto è importante per la presenza diurna
costante di persone, per le attività commerciali presenti, per la scuola e per la presenza di
residenti.
Punto di misurazione 6: via San Francesco, largo San Giorgio
Punto caratterizzato dalla vicinanza al fiume Velino, praticamente esente da qualsiasi
evidente criticità, può essere considerato un riferimento per individuare un clima acustico di
fondo del centro storico. In questo caso non sono state fatte misurazioni in notturna perché
il sito in questione non ha evidenziato elementi di interesse.
Risultati delle misure
I risultati delle rilevazioni fonometriche sono riportati nella seguente tabella.
Vengono riportati i valori medi del LA eq diurno e notturno in riferimento ai 6 punti di misura
di sopra descritti
v. Togliatti, v. Terminillo
p.za Risorgimento
Quattro Strade
v. Mercatanti
LA eq diurno
66
51,5
63
57
LA eq notturno
58
49
52
41,5
16
p.za G. Marconi
Largo S. Giorgio
65,5
53,5
53,5
-
Conclusioni
I punti individuati presentano dei risultati in linea con quanto previsto, all’interno di un
contesto urbano che presenta un clima acustico complessivamente buono.
In primo luogo i livelli di rumore sono comunque complessivamente limitati anche nei siti di
maggiore intensità di traffico e con le misurazioni effettuate in prossimità del sedime
stradale, come nel caso del punto 1.
Si noti, però, che in prossimità dei nodi stradali rilevati sono collocate alcune scuole e,
quindi, potrebbero emergere situazioni potenzialmente problematiche proprio per quelle
strutture collocate in classe I. Ciò richiede qualche necessario approfondimento in sede di
Piano di risanamento acustico, per verificare l’eventuale criticità delle situazioni.
5. Principali problemi emergenti e criticità
La revisione del Piano di zonizzazione acustica ha permesso di evidenziare alcuni problemi
emergenti che si traducono o determinano criticità che richiederanno alcune politiche ed
alcuni interventi mirati al risanamento e alla mitigazione dell’inquinamento sonoro. Se, come
si è già detto, nel complesso, il Comune di Rieti non presenta particolari e gravi problemi,
pure esistono alcune limitate situazioni problematiche che determinano condizioni non
ottimali dal punto di vista ambientale e della vivibilità. Una campagna specifica e
maggiormente sistematica potrà permettere di valutare l’effettiva criticità.
La principale fonte di rumore è il traffico, dovuto anche ad una inadeguata organizzazione
infrastrutturale, con alcune situazioni potenzialmente problematiche in corrispondenza di
alcuni importanti assi infrastrutturali (e i relativi nodi, siano essi incroci semaforizzati o
rotatorie, ecc.) che attraversano zone densamente abitate o zone prevalentemente
residenziali. E’ il caso di viale Maraini, della Terminillese e dell’ incrocio stradale via P.
Togliatti, via A. de Gasperi, v. del Terminillo, del nodo di Quattro Strade e delle strade ivi
convergenti, ecc..
Un altro problema, sia attuale che potenziale (nel senso che si potrà verificare all’atto della
realizzazione delle previsioni di PRG, ma che si può già riscontrare in sede di zonizzazione
acustica), è legato alla moltiplicazione ed alla dispersione di zone industriali ed artigianali, di
piccole, medie e grandi dimensioni. Se il problema non è così rilevante nell’area del nucleo
industriale Rieti-Cittaducale, destinato a tali attività e funzioni e, peraltro, ben organizzato al
suo interno, la questione si pone soprattutto per gli altri nuclei produttivi dispersi all’interno
dell’area urbana, cui si devono aggiungere sia le aree di riconversione industriale (che
prevedranno un misto di residenza, servizi e commerciale), sia aree destinate ad attività
commerciali rilevanti (ipermercati e centri commerciali).
Un terzo problema è legato all’attività di pub, discoteche, wine bar e altri esercizi pubblici
analoghi. Per alcuni di essi sono in corso procedimenti da parte del Comune e sono state
effettuate misurazioni da parte dell’Arpalazio che documentano l’effettivo superamento dei
valori limite accettabili. I problemi più rilevanti riguardano i locali collocati in zone di classe 2
o addirittura 1. Il centro storico è un luogo della città dove tali problematiche si concentrano.
Bisogna però rilevare come i problemi non siano esclusivamente legati all’eventuale
inadeguata insonorizzazione dei locali (che pure può porre un problema, su cui peraltro
bisogna intervenire), ma anche alla concentrazione di avventori e alla loro attività rumorosa
localizzata in alcune aree e in alcune ore. Si tratta, quindi, di un problema prevalentemente
di ordine pubblico, cui non si può rispondere semplicemente con la zonizzazione acustica,
ma che evidentemente richiede un intervento attraverso le regolamentazioni delle attività ed
il controllo. Per quanto riguarda la zonizzazione acustica, il centro storico è stato inserito
prevalentemente in classe 2, salvo le aree a maggior frequentazione, le aree pedonalizzate,
17
le aree con la maggior concentrazione di servizi ed attività commerciali che sono stati
collocati in classe 3.
Altri problemi sollevati, di minore importanza, sono legati alla convivenza tra residenza ed
attività commerciali ed esercizi pubblici, soprattutto per la presenza di impianti rumorosi (si
tratta essenzialmente degli impianti di condizionamento). Il rispetto delle normative,
l’adeguamento degli impianti (ove necessario) ed i controlli sono le strade perseguibili per la
soluzione di tali problemi, che sono spesso al di fuori della portata della zonizzazione
acustica.
Questi, come vari altri problemi, sono infatti legati alla gestione ordinaria, tecnicoamministrativa, della città ed in particolare dei problemi dell’inquinamento sonoro.
Un problema specifico e localizzato riguarda, invece, l’area di San Giovanni Reatino, dove si
concentrano un’area residenziale (con centro storico ed un cimitero), l’attraversamento di
un’importante arteria stradale di interesse nazionale con elevati volumi di traffico, la SS
Salaria, e la presenza (al di là della Salaria rispetto al centro abitato) di una serie di attività
rumorose, alcune attività produttive e soprattutto il kartodromo “La Mola” che, dai rilevamenti
effettuati da Arpalazio, risulta effettuare attività oltre i limiti accettabili di rumore. In questa
situazione di incertezza si possono definire alcuni punti fermi, che sono stati considerati
nella definizione della proposta preliminare di zonizzazione acustica:
l’area residenziale non può ricadere in classe 1 (come richiesto dagli abitanti), sia perché le
funzioni residenziali ricadono al minimo in classe 2, sia per la prossimità dell’arteria stradale;
la fascia di pertinenza della Salaria (che ricade comunque almeno in classe 4) investe sia
l’area residenziale, sia l’area sorgente di rumore: sarà da valutare in sede di piano di
risanamento se e quali interventi di mitigazione del rumore siano prevedibili e realizzabili nel
tratto che interessa l’attraversamento del centro abitato;
Per quanto riguarda le aree ricadenti all’interno del Nucleo Industriale Rieti-Cittaducale, si
pone un problema rispetto alle aree destinate a servizi, dove spesso non si specifica a quali
servizi ci si riferisca. Servizi diversi, infatti, come quelli sanitari da una parte o gli uffici e le
attività commerciali dall’altra, sono collocati in classi diverse della zonizzazione acustica.
Questo problema ha comportato un approfondimento specifico con il Consorzio Industriale,
che ha permesso di chiarire la situazione. In ogni caso, poiché il piano del Consorzio
Industriale prevede – oltre che nelle zone miste – anche nelle aree industriali la possibilità di
collocare servizi e altre attività (anche se in misura minore), tali aree sono state tutte
collocate in zona V. E quindi non sono presenti zone VI.
Vi è, infine, e di conseguenza, un problema di diversa classificazione al confine con il
Comune di Cittaducale, in corrispondenza del Nucleo Industriale, da risolvere in sede di
approfondimento e di confronto tra Comuni.
Da quanto detto e sulla base anche delle misurazioni effettuate sul campo, le principali
criticità sono:
alcune scuole (che dovrebbero essere in classe 1), inglobate dall’espansione insediativa o
collocate in prossimità di importanti nodi o assi infrastrutturali, risultano ricadere in altre
classi (in alcuni casi, addirittura, in classe 4) o non vedono potenzialmente rispettati i valori
limite della classe di appartenenza (soprattutto a causa del traffico veicolare nelle
vicinanze). La situazione è stata sinora ben sopportata e non ha destato conflittualità, ma va
presa in considerazione ai fini di un risanamento di tali situazioni.
il tratto urbano del fiume Velino, nella zona più prossima al centro abitato da una parte e alla
“zona annonaria” dall’altra, fiancheggiato peraltro da un’infrastruttura viaria, non è nelle
condizioni per essere inserito in classe 1;
la presenza o la previsione di alcune aree produttive (industriali o artigianali) o di servizio in
forma frammentata, dispersa sul territorio e collocata in prossimità di zone residenziali o
caratterizzate da bassi livelli di rumore, determinano effetti negativi sull’intorno.
alcuni volumi di traffico comportano importanti effetti negativi, che potranno essere affrontati
in sede di piani di risanamento acustico.
18
6. Conclusioni
Il lavoro di ricerca sviluppato intorno al Piano di zonizzazione acustica ci porta ad alcune
importanti conclusioni.
In primo luogo, si riscontrano problemi di organizzazione della rete infrastrutturale e della
mobilità, da una parte, e dello sviluppo insediativo, dall’altra.
In secondo luogo, vi sono molte questioni legate alla gestione ordinaria delle problematiche
urbane
In terzo luogo, pur non essendoci gravi problemi in merito al rumore, le criticità esistenti
pongono l’obbligo al Comune, sulla base della normativa nazionale e regionale, di redigere
un Piano di risanamento acustico. I problemi, infatti, non si pongono tanto per il futuro, per il
quale l’adozione del Piano di zonizzazione acustica dovrebbe rappresentare un riferimento
risolutivo. Si pongono piuttosto al presente, per sanare alcune situazioni problematiche
esistenti e per adeguare la situazione attuale alle indicazioni della zonizzazione acustica.
Tale fase di risanamento dovrà essere programmata e dovrà prevedere i tempi adeguati e le
azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di qualità urbana e ambientale.
Si ricorda che le strade principali per il risanamento acustico (e che dovranno essere
programmate nell’ambito del relativo Piano) sono tre: l’adeguamento del privato alle
indicazioni della zonizzazione acustica (attraverso un progetto da presentare entro sei mesi
dalla sua adozione); gli interventi sul patrimonio pubblico (ad esempio, le scuole) attraverso
le indicazioni del piano di risanamento, la loro trasmissione alla Provincia che definisce le
priorità e le trasmette alla Regione, il finanziamento regionale; gli interventi di mitigazione
dell’inquinamento sonoro delle infrastrutture stradali e ferroviarie realizzati dai relativi enti
gestori.
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ALLEGATO A
QUADRO DELLE INFORMAZIONI DISPONIBILI
Materiale
Cartografia di base
Disponibilità
Il Comune ha fornito una cartografia attraverso il
montaggio delle tavole componenti la base del PRG
adottato. Su tale base sono state fornite indicazioni delle
nuove aree insediate successivamente alla data di
elaborazione della cartografia.
PRG – Piano Regolatore
Generale e altre indicazioni di
carattere urbanistico
Sono stati forniti:
immagini digitali (raster) della tavola di piano del vecchio
PRG, attualmente vigente;
copia digitale del nuovo PRG (adottato, ma non
approvato);
norme tecniche del nuovo PRG (adottato, ma non
approvato), solo in formato cartaceo;
copia digitale (con riferimenti cartografici) della revisione
del PRG adottato, elaborata sulla base delle indicazioni
regionali (è questo il documento di riferimento essenziale
per l’elaborazione della zonizzazione acustica).
Non sono disponibili gli altri materiali del PRG, come le
indagini di base (che potrebbero avere un valore
informativo, ma che ovviamente potrebbero anche
risultare ampiamente superati).
Disponibile, anche in formato digitale. Non esiste un
quadro complessivo integrato con il PRG adottato. E’
stato quindi necessario procedere ad una integrazione
dei due documenti.
Disponibile, ma solo in formato cartaceo e in formato
digitale (pdf) non gestibile graficamente.
Piani di zona (edilizia
residenziale pubblica)
Precedente Piano di
zonizzazione acustica
(adottato ma non approvato)
Aggiornamento del Piano di
zonizzazione acustica relativo
ai Piani di zona approvati
(approvato e vigente)
Piano regolatore del Nucleo
Industriale Rieti-Cittaducale
Localizzazione dei servizi
pubblici (scuole, ospedali,
ecc.) e di eventuali altre attività
sensibili
Localizzazione delle attività
rumorose (attività produttive
industriali, attività produttive
artigianali, attività commerciali
rilevanti, cave, discariche,
aeroporti, depositi di mezzi
pubblici, altre attività rumorose,
ecc.)
Localizzazione delle aree verdi
Disponibile, anche su formato digitale.
Disponibile, su formato digitale. Alcune incongruenze tra
la versione fornita e le indicazioni dirette dell’ASI hanno
comportato uno specifico incontro di verifica
Disponibili, su formato digitale
Disponibili l’elenco e la localizzazione di: cave e impianti
di lavorazione, attività commerciali rilevanti, attività
produttive artigianali, distributori di carburante, altre
attività rumorose.
Dal PRG e dagli altri strumenti urbanistici può essere
desunta la localizzazione di: attività produttive industriali,
aeroporti
Desumibile dal PRG e da altre indagini specifiche
20
Segnalazioni e denunce
pervenute
Programmazione degli
interventi infrastrutturali
PUT e altri strumenti di
pianificazione/programmazione
dei trasporti
Sono state verificate schede o elenchi di riferimento
rispetto alle procedure in corso da parte del Comune
Sono stati verificati i progetti degli interventi infrastrutturali
previsti, poi ricostruiti con riferimento al nuovo PRG
Disponibile in formato digitale (dwg, pdf)
21
ALLEGATO B
SCHEDA DI RILEVAMENTO DELLE PROBLEMATICHE E DELLE PROPOSTE
COMUNE DI RIETI
PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA
INDICAZIONI DI PROBLEMATICHE E PROPOSTE
Ente o associazione: ………………………………………………………………………………………
Nome e cognome del referente: …………………………………………………………………………
Indirizzo: …………………………………………………………………………………………………
Riferimenti telefonici: …………………………………………………………………………………..
Indirizzo di posta elettronica: ………………………………………………………………………….
Problematiche legate al rumore che si intendono segnalare
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Attività rilevanti e criticità che si intendono segnalare (luoghi sensibili, attività rumorose, punti di
conflitto, ecc.) e relative localizzazioni
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Indicazioni e proposte di intervento
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
[E’ possibile allegare documenti, fotografie, immagini, schizzi, ecc.]
22
ALLEGATO C
ELENCO DEI PARTECIPANTI AGLI INCONTRI
Si fornisce l’elenco dei convocati e dei partecipanti ai due incontri pubblici del 27.7.2009 e
del 13.11.2009.
23
ALLEGATO D
MATERIALI PERVENUTI RELATIVI A PROBLEMATICHE E PROPOSTE
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-ALLEGATO E
FIGURE ALLEGATE ALLA RELAZIONE TECNICA
Fig. 1 Classificazione stradale del Comune di Rieti.
25
Fig. 2 Densità di abitanti per sezione di censimento. Dati elaborati sulla base del censimento
Istat 2001 [residenti/kmq].
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