Giornata mondiale contro AIDS 1 Dicembre 2014

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Giornata mondiale contro AIDS 1 Dicembre 2014
Giornata mondiale contro AIDS
1 Dicembre 2014
Il contesto mondiale e nazionale
L'idea di una Giornata mondiale contro l'AIDS ha avuto origine al Summit mondiale dei
ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'AIDS del 1988 ed è stata in
seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.
Nel mondo sono 35 milioni le persone affette da HIV, di cui 3.2 milioni bambini.
Dal 1981 ad oggi l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle
epidemie più distruttive che la storia ricordi.
Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato
in molte regioni del mondo, l'epidemia di AIDS ha mietuto 1.5 milioni di vittime anche nel
2013.
Nel 2013 (fonte ISS, Centro Operativo AIDS - COA) sono state segnalate in Italia 3.608
nuove infezioni da HIV (6.0 nuovi casi per 100.000 residenti) e le regioni con l'incidenza
più alta sono state il Lazio, la Lombardia e il Piemonte. Sono stati segnalati in Italia 1016
casi di AIDS (1.9 nuovi casi per 100.000 residenti).
Il contesto Provinciale
Per quanto riguarda il contesto provinciale, Brescia e provincia rimangono salde al 3°
posto, dopo Milano e Roma, con 2.528 casi di AIDS dall'inizio dell'epidemia (1985). Sono
più di 100 i nuovi casi di infezione da HIV nel 2013 nel territorio bresciano.
Presso la clinica di malattie infettive tropicali degli Spedali Civili di Brescia sono seguiti
poco più di 3600 casi di HIV, circa 250 provenienti dal nostro territorio, di cui circa 40 affetti
da AIDS.
Oltre ai numeri, quali altre considerazioni si possono fare?
A trent'anni dall'inizio dell'epidemia globale di HIV sappiamo che l'infezione può essere
prevenuta, diagnosticata e controllata grazie ai progressi della ricerca medica.
Verrebbe quindi da chiedersi “che senso ha nel 2014 la giornata mondiale dell'Aids?”
In realtà, gli ultimi dati epidemiologici evidenziano che le caratteristiche di coloro che oggi
si infettano con HIV sono molto diverse da quelle di quanti si infettavano dieci o venti anni
fa. Non si tratta più di persone giovani e prevalentemente tossicodipendenti, ma piuttosto
di adulti maturi che contraggono il virus attraverso i rapporti sessuali (sia eterosessuali che
omosessuali) non protetti (i cosiddetti “ignari” che infettano gli altri soggetti facendo
emergere il problema della diagnosi tardiva della patologia).
Negli anni si è osservato un cambiamento delle modalità di trasmissione con una crescita
dei casi attribuibili a trasmissione sessuale, che rappresenta più dell' 80% (eterosessuale
poco più del 40%). I maschi continuano a prevalere, costituendo più del 70% dei nuovi
casi. L'età mediana è di 38 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine.
Quali gli obiettivi quindi ?
Oggi la giornata mondiale contro l'AIDS si pone l'obiettivo di contrastare l'abbassamento
dell'attenzione della popolazione nei confronti del problema AIDS, di aumentare la
percezione del rischio ed infine di promuovere una assunzione di responsabilità nei
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AZIENDA SANITARIA LOCALE DI VALLECAMONICA-SEBINO
Via Nissolina, 2 - 25043 Breno (BS) - tel. 0364.3291 - fax 0364.329310 CF/P.IVA n.02072150986
www.aslvallecamonicasebino.it PEC: [email protected]
comportamenti sessuali.
L'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza ha evidenziato che la
gran parte dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni non conosce almeno cinque principali Malattie
sessualmente Trasmesse (MST), un terzo dei casi ritengono la loro incidenza trascurabile
e solo poco più della metà dei ragazzi è consapevole che le stesse possono essere gravi
a tal punto da portare alla sterilità o alla morte. Pertanto appare evidente la necessità di
far maturare nei ragazzi il concetto di sessualità cosciente e responsabile per mezzo
di interventi mirati, basati sulla collaborazione delle strutture scolastiche, finalizzati a
promuovere quei fattori che favoriscono un armonico sviluppo della persona e una sana
espressione della sessualità e affettività anche in presenza di condizioni non ideali. Il
progetto Spazio Adolescenti gestito da Consultori ASL in collaborazione con le scuole
secondarie di II grado aderenti è attivo ormai da anni e si pone questi obiettivi.
Che cosa propone il progetto Spazio adolescenti?
La strategia utilizzata nel progetto è “la peer education”, un metodo che prevede che
alcuni ragazzi opportunamente formati su argomenti relativi a sessualità e affettività (peer
educator) intraprendano attività educative nei confronti dei propri compagni di scuola.
Questo consente di valorizzare la comunicazione tra pari, veicolando atteggiamenti e
comportamenti protettivi nei confronti della salute dell'adolescente.
La proposta che s'intende lanciare alle scuole e in particolare ai Peer educator è quella di
lavorare insieme al fine di costruire un messaggio preventivo nei confronti dell'AIDS e
delle MST secondo le modalità comunicative più vicine al mondo dei giovani.
Quali servizi offre l'ASL di Vallecamonica-Sebino?
Il centro Malattie sessualmente Trasmesse è presente presso la sede Asl a Breno in
Via Nissolina 2 (piano terra).
Il centro è accessibile a tutti i cittadini residenti e non nell'ASL di Vallecamonica-Sebino e,
italiani o stranieri, che necessitano di una consulenza in materia di infezione da HIV o
MTS.
Le assistenti sanitarie rispondono al numero verde dedicato alle malattie infettive
800076323, attivo dal lunedi al venerdi dalle 09,00 alle 12,00 e dalle 13,30 alle 15,30.
Che cosa Offre?
Counselling telefonici relativi a:
- informazioni sulle malattie sessualmente trasmesse, sulle vie di trasmissione dell'infezione e sulle misure di prevenzione e protezione;
- relativo a interventi di orientamento in merito all'effettuazione di test specifici presso i servizi presenti nella rete delle MST;
- prenotazione di test di screening sierologici per HIV e esami di laboratorio per MTS che
si eseguono dal Martedi al Giovedi dalle 07.00 alle 08,00.
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CONOSCERE HIV E AIDS: INFORMAZIONI UTILI PER LA POPOLAZIONE
Il virus si trasmette:
•
attraverso rapporti sessuali non protetti dal preservativo (vaginali, anali, orogenitali)
con persone affette da Hiv. Tutte la pratiche sessuali che favoriscano traumi o
lesioni delle mucose possono aumentare il rischio di trasmissione (i rapporti anali
sono a maggior rischio);
•
attraverso sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti,
scambio di siringhe).
Il virus non si trasmette:
•
attraverso: strette di mano, abbracci, vestiti, baci, saliva, morsi, graffi, tosse,
lacrime, sudore, muco, urina e feci, bicchieri, posate, asciugamani, lenzuola e
punture di insetti;
•
frequentando: palestre, piscine, docce, saune, servizi igienici, scuole, luoghi di
lavoro, ristoranti, bar, cinema, locali pubblici e mezzi di trasporto.
Ulteriori indicazioni:
•
•
•
nei rapporti sessuali l'uso corretto del profilattico è l'unica reale barriera protettiva
(non vanno usati lubrificanti oleosi che potrebbero provocarne la rottura);
il coito interrotto, l'uso della pillola anticoncezionale, del diaframma e della spirale
non proteggono dall'Hiv;
é opportuno sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing utilizzando
aghi monouso e sterili.
Breno, 1.12.2014
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