Non affannatevi per niente
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Non affannatevi per niente
Non affannatevi per niente Padre nostro Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... Padre... padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi i nostri debiti come noi ne rimettiamo ai nostri debitori e non ci incurre in tentazione ma liberaci dal male. Preghiera finale C. O Dio, nostro Padre, che nella pienezza del tempo, per dissipare la tenebra dell’errore hai manifestato lo splendore della tua gloria nel Cristo tuo Figlio, ti chiediamo umilmente il dono del tuo Spirito perchè illumini il nostro cammino. Per Cristo nostro Signore T. Amen T. Chi ha sete venga e beva da me, a nuova vita verrà: perchè la mia acqua come sorgente da Lui sgorgherà. Santuario Beata Vergine Maria di Castelmonte Ansia e vita spirituale/1 La grande sera RIT. Cristo Gesù, Parola del Padre fa che le tenebre non parlino al mio cuor. Cristo Gesù, Agnello di Dio, fa che in me solo bruci il tuo amor. 1L. E’scesa anche questa notte d’autunno come cadono le foglie dagli alberi, senza che nemmeno potessimo accorgercene. C. Nel nome del Padre... 2L. E’ scesa sui volti delle persone che amo, sugli sguardi che conosco sui gesti più famigliari, e all’improvviso tutti mi sono estranei e lontani all’improvviso non riconosco più nessuno. C.La grazia di Dio che sostiene i nostri passi e illumina il sentiero sia con tutti voi. T. E con il tuo spirito. 1L. Esita un’ultima luce, leggera quà e là ma non c’è da crederci, ormai è la notte. Il buio è avanzato e si è steso su tutto, senza distinzione. 2L. E’ scesa sulle cose, sugli oggetti sugli strumenti del nostro lavoro e all’improvviso non sappiamo più cosa fare, non sappiamo più perchè lo facciamo non sappiamo più cosa dobbiamo fare... RIT. Cristo Gesù... RIT. Cristo Gesù... T. Tieni accesa, Signore, la debole luce della nostra fede nell’autunno della nostra esistenza. Non lasciare che scenda mai la sera sui nostri giorni. Vengono accese le candele al cero RIT. Cristo Gesù... Preghiera al centro della notte Seduti Viene proclamata la Parola di Dio C. Signore nostro Dio, che per mezzo dello Spirito Santo hai concesso a David, per nostro esempio, di cantare salmi anche in questa ora della notte e di dire: «Nel mezzo della notte mi alzo a renderti lode per i tuoi giusti decreti » (Sal 118,62), rendici degni di innalzarti con tutto il cuore la nostra riconoscente professione di fede; nella tua misericordia e nella tua bontà volgi lo sguardo verso la nostra misera condizione e rendi anche noi come i servi fedeli e saggi pronti nel mezzo della notte. Te lo chiediamo per le preghiere della santa Madre di Dio e di tutti i tuoi santi. Dal Vangelo secondo Giovanni L In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. Parola del Signore. T. Perché a te spetta ogni gloria, onore e adorazione, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen. (Mesonyktìon-1. Antifona) In processione saliamo in chiesa RIT. Cristo Gesù... La spiritualità Tutte queste distinzioni sono importanti per affrontare l’ansia, ma alla spiritualità interessa poter ‘imparare’ anche da questo stato di fragilità e ricavarne una consapevolezza maggiore. La spiritualità vive ogni momento come un’occasione di trasformazione interiore in modo tale che il problema non è la malattia da togliere, ma la trasformazione di sè. L’ansia, quindi, non è ‘solo’ una malattia da cui fuggire, ma un evento da affrontare e in cui poter far crescere la nostra umanità e scoprire risorse nuove. L’ansia, infatti, ci ricorda la precarietà radicale della nostra vita. Ci ricorda il profondo bisogno di cercare un fondamento che nessuna notte possa cancellare. L’ansia ci ricorda che l’uomo che si affida a se stesso è destinato ad affondare. Il silenzio ‘La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore’ Mi hanno chiesto come si possa vedere il Tuo volto. Te lo spiego io: basta scorgere nelle cose ciò che reca la tua impronta. E noi siamo pieni delle tue impronte come se tu fossi passato migliaia di volte nelle nostre case a lasciare segni invisibili e non abbia smesso di bussare alle nostre porte con tocchi leggeri. (Alda Merini) RIT. Cristo Gesù... 2 7 panico è il divenire di tutte le cose. Come l’acqua del mare, in cui galleggiamo, ma che rimane inafferrabile. L’ansia, in particolare, è definibile come un senso di minaccia all’integrità dell’io. Quando si percepisce la sensazione che quest’acqua sale fino al punto di mettere in pericolo la nostra esistenza. Quando si percepisce che questa notte non avvolge solo le cose, ma anche tutto ciò che ci è caro e avvolge noi stessi. Quando gli eventi mutano cambiano si trasformano rendendo irriconoscibile ciò che fino a pochi istanti prima era famigliare. Questo mare, questa notte, genera ansia. Non è cosa dunque di poco conto, perchè ad essere percepito in situazione di rischio è infatti l’’io’: il centro psichico della personalità. Ciò che chiamiamo ‘io’ è il frutto di un cammino evolutivo lungo e delicato che porta le persone a percepirsi come unitarie e singolari. Tipiche dell”io’ sono infatti le ‘operazioni di sintesi’, quelle dinamiche interiori, cioè, che fanno cogliere come convergenti in unità le varie direttrici dell’evoluzione personale: il corpo, la cognitività, le emozioni, ecc. Quando ci si trova in stato di ansia è come se tale ‘centro di unità’ perdesse (o fosse a rischio di perdere) il controllo su tutto ciò. Da qui la percezione di una vera e propria minaccia alla persona nel suo nucleo più profondo. Non è in gioco un singolo aspetto o un organo o una attività specifica, bensì il tutto della persona, la serenità della sua identità. Le scienze umane Le scienze umane ci hanno resi edotti del fatto che tale minaccia all’integrità dell’io può avere origini precise o essere ‘liberamente fluttuante’. Proprio tali scienze possono insegnare a riconoscere quando a causare ansia è uno stato o una situazione patologica generale, oppure quando siamo in presenza di un fenomeno connesso a una situazione determinata e passeggera. Gli specialisti di tali ambiti possono anche aiutare a discernere, nel caso si tratti di ansie specifiche, se si tratta di paura, di vergogna o di colpa; cioè se ad essere minacciato è l’io fisico della persona a motivo di un attacco esterno (ad esempio una malattia), oppure il volto sociale dell’io a motivo di eventi relazionali sfavorevoli (ad esempio una accusa), oppure se ad essere in questione è l’identità morale del soggetto a motivo di una disapprovazione sul suo agire che è lui stesso a formulare (è questo il caso del rimorso). 6 Il Canto ‘Hai mutato il mio lamento in canto di gioia’ Li annienti: li sommergi nel sonno * sono come l’erba che germoglia al mattino: al mattino fiorisce, germoglia, * alla sera è falciata e dissecca. L. Io Signore ero un blocco di bestemmia e dissipazione ma poi la tua luce mi ha scoperto e sono esploso in tutta la mia bellezza. Il mio lamento si è trasformato in un canto di lode. Perchè, è molto più del sole, lo sguardo di Dio, raggiunge anche l’inferno. Io sono passato dalle tenebre alla luce dall’inferno alla vita perchè il tuo sguardo mi ha illuminato. Perché siamo distrutti dalla tua ira, * siamo atterriti dal tuo furore. Davanti a te poni le nostre colpe, * i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto. Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, * finiamo i nostri anni come soffio. Gli anni della nostra vita sono settanta, * ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; * passano presto e noi ci dileguiamo Chi conosce l’impeto della tua ira * e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto? (liberamente tratto da Alda Merini) Ant. Conduci il tuo servo, Signore, alla sapienza del cuore Insegnaci a contare i nostri giorni * e giungeremo alla sapienza del cuore. Salmo 89 Su di noi sia la bontà del Signore Volgiti, Signore; fino a quando? * Muoviti a pietà dei tuoi servi. Saziaci al mattino con la tua grazia: * esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Signore, tu sei Stato per noi un rifugio * di generazione in generazione Prima che nascessero i monti t e la terra e il mondo fossero generati, * da Sempre e per sempre tu sei, Dio. Rendici la gioia per i giorni di afflizione, * per gli anni in cui abbiamo visto la sventura. Si manifesti ai tuoi servi la tua opera * e la tua gloria ai loro figli. Tu fai ritornare l’uomo in polvere * e dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: t rafforza per noi l’opera delle nostre mani, * l’opera delle nostre mani rafforza. Ai tuoi occhi, mille anni Sono come il giorno di ieri che è passato, * come un turno di veglia nella notte. Gloria.. 3 L’ascolto Dal libro di qoèlet Ant Niente ti turbi niente ti spaventi chi ha Dio nulla gli manca. Niente ti turbi niente ti spaventi solo Dio basta (x2) L Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno per cui fatica sotto il sole? Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà. Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana; gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna. Ant Niente ti turbi... L Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno: raggiunta la loro mèta, i fiumi riprendono la loro marcia. Tutte le cose sono in travaglio e nessuno potrebbe spiegarne il motivo. Ant Niente ti turbi... L C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questa è una novità»? Proprio questa è già stata nei secoli che ci hanno preceduto. Non resta più ricordo degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso coloro che verranno in seguito. Io, Qoèlet, sono stato re d’Israele in Gerusalemme. Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. E’ questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino. Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento. Ant Niente ti turbi... C Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. Non si sazia l’occhio di guardare né mai l’orecchio è sazio di udire. Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. T. Da ogni timore Signore mi hai liberato. 4 ‘Hai mutato il mio lamento in canto di gioia’ L’ansia e la spiritualità È affermazione comune che i nostri siano tempi di ansia piuttosto diffusa. Si tratta di una constatazione ovvia e condivisibile, se non altro per la mole di sintomi che costellano la vita di molte persone. Tra i più giovani si diffondono disturbi alimentari di varie forme e paura ad affrontare le responsabilità. Tra gli adulti aumentano i segnali di regresso, come se una immaginaria acqua fatta di impegni e scadenze e ritmi... salendo sempre di più togliesse il respiro fino al punto di rendere immobili e incapaci di volere. Sono in agguato fenomeni di affaticamento e di abbandono del proprio servizio (sindrome del ‘burn out’). Infine, è tutt’altro che cosa rara sentire descrivere fatiche esistenziali legate ad attacchi di panico, disturbi del sonno, piccole e grandi fobie, ecc. Tutto ciò è sotto gli occhi di tutti, così come è cosa evidente il danno che da tutto ciò viene alla vita di ciascuno. Ma una volta fatta questa constatazione non si è guadagnato molto. Occorre che l’analisi tenti di essere più precisa. Ansia: che cos’è? Che cosa si deve intendere, anzitutto, con il termine ‘ansia’? Sebbene a tutti sia personalmente chiaro di cosa si tratti perchè ognuno di noi ne ha provato la sensazione, tentare una definizione è difficile. Per questo si può iniziare con il dire cosa non è. L’ansia non è il timore o la paura perchè questi hanno come riferimenti degli oggetti definiti e precisi. Quando ho paura, ho paura di qualcosa di preciso e che io conosco. Anche quando capiti di non sapere di cosa si tratti, so per certo che è ‘qualcosa’ a generare in me la paura. L’ansia, invece, è più vicina all’angoscia - di cui conserva una comune radice linguistica - . L’angoscia a differenza della paura non si riferisce a nulla di preciso. E’ un sentimento panico. E’ il sentimento del naufrago di fronte all’oceano. Ciò che sta davanti è niente, o tutto. E’ la sensazione che una notte immensa e indefinibile avvolga tutte le cose e tutti i riferimenti che fino a quel momento ci avevano orientati. A generare questo sentimento di 5