l`articolo di gigilalpino
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l`articolo di gigilalpino
RITROVO DEL 56 ° CORSO A.U.C. dal 4 all’8 Giugno 2014 a CATANIA Abbiamo degnamente festeggiato il 45° anniversario del nostro ingresso alla Scuola, inoltre è stato il nostro 20° ritrovo e non ultimo il fatto che contando anche la nipotina di Giulio Olivotto, siamo arrivati a 56 persone. Pertanto sapete cosa ho fatto l’ultimo giorno prima di lasciare Catania per recarmi all’aereoporto e tornare a “baita”? HO GIOCATO I NUMERI AL SUPERENALOTTO, ma non abbiamo vinto!!!! Comunque, sia Nello che il sottoscritto e tutti i partecipanti siamo rimasti pienamente soddisfatti e contenti di tutto. Il tempo per tutta la settimana è stato veramente bello, temperatura sui 30 ° ma con clima molto secco e ventilato, per cui gradevole. Mi ha informato Nello che nella settimana successiva è arrivato lo scirocco e l’umidità ed il caldo erano insopportabili. Il nostro caro Nello ha veramente organizzato un bellissimo percorso culturale, paesaggistico e perché no! anche enogastronomico. Già dalla Domenica sono arrivati partecipanti vedi Olivotto con moglie e nipotina; lunedì Cabas con consorte, il martedì Abrate con consorte, Rita Carena; il sottoscritto e Romeo Filippo in auto con consorte; e il mercoledì 4 la maggioranza dei partecipanti ossia 30 persone; qualcuno il Giovedì e per finire Venerdì con mia figlia Bianca. Ed ecco il programma: La sera di mercoledì 4 giugno 2014, cena di benvenuto in riva al mare, sulla scogliera lavica di Acicastello presso il locale “ Acquarius”. Posto incantevole, leggermente offuscato da una piccola leggerezza logistica prontamente risolta da Casarino e dal sottoscritto. Comunque è stato l’inizio ufficiale, dove abbiamo potuto rivedere gli amici e rinsaldare le amicizie. Serata e cena passata allegramente e in spensieratezza con un pensiero dovuto all’assenza del nostro Generale Luigi Morena e alla Sua cara moglie Vannuccia cui è andato tutto il nostro affetto. Giovedì 5 Giugno di buon mattino, partenza per l’ Etna, ascensione in funivia fino a quota 2500 m quindi su mezzi fuoristrada fino a raggiungere quota 3000 m con possibilità per i più arditi di scalare a piedi il Cratere Sommitale fino a 3400 m naturalmente sopravvento per sicurezza. Per la discesa, a volontà a piedi, da quota 3 300 a 1 910 su percorso facile, sabbioso e soprattutto incantevole. Tempo bellissimo che ci ha permesso di ammirare il panorama dalla cima e poi di scendere quasi “sciando” sulla polvere lavica. Pranzo, sempre in montagna sulle pendici dell’Etna, nella splendida Casina di Caccia del Duca Di Rocca Romana nel bosco di Serra La Nave a 1800 m di quota. Pomeriggio visita alla più importante collezione di carretti siciliani con possibilità di effettuare un percorso sui carretti “empaiati” coi cavalli. Abbiamo così potuto apprezzare l’artigianato catanese ammirando circa 30 carretti stupendamente intagliati nel legno e dipinti(tutto lavoro manuale) secondo la tipica mitologia Siciliana. L’illustrazione dei vari pezzi è stato fatto dal proprietario stesso Don Michelangelo (con la traduzione di Nello), vedi foto, incredibile personaggio di più di 80 anni che rispecchia tutte le tradizioni Catanesi e Siciliane. Venerdì 06 Giugno, sveglia ore 5.00 per i volontari per recarsi al mercato all’ingrosso del pesce per l’acquisto delle specialità che saranno cucinate, il sabato sera a casa di Torrisi. Appresso, in mattinata visita ai mercati storici di Catania e ai complessi monumentali della città, con addirittura la visita alla bellissima casa privata del Barone Zappalà. Nel pomeriggio visita alla Villa del Casale di piazza Armerina. Abbiamo così potuto ammirare gli incantevoli mosaici che sono la caratteristica e la bellezza di questa bellissima villa patrizia romana. La serata si conclude con una gustosissima cena di pesce presso il ristorante dell’Antica Marina situato nella piazza dove si tiene giornalmente il mercato del pesce. Sabato 07 Giugno: escursione alle Isole dei Ciclopi e gita in battello con chiglia batiscopica. Gli Alpini al mare, spettacolo inusuale. Comunque ci siamo divisi in diversi gruppi, alternandosi fra il battello con la chiglia trasparente che ci ha permesso di vedere pesci, coralli, alghe e quant’altro e percorso in barca per approdare sull’isolotto e visitare un piccolo museo naturalistico dell’isolotto con visione della fauna sia ittica che terricola dello scoglio. E alla sera si è aperta per noi la casa Torrisi con tutta la ospitalità (sacra per i Siciliani) possibile (vedi foto). Bene erano presenti ben più di 70 persone e l’organizzazione della moglie Angiolina e della Famiglia ha fatto si che tutti ci trovassimo come a casa propria. Certamente non abbiamo patito la fame, dagli antipasti alla famosa pasta alla Norma (sia Catanese che Palermitana), al grosso dentice (25 kg) acquistato qualche giorno prima al mercato generale del pesce, senza dimenticare i tipici dolci Catanesi. Comunque serata passata all’insegna dell’allegria e consci che non davamo fastidio a nessuno nel palazzo e nei dintorni, un nutrito gruppo di alpini ha intonato diverse cante di montagna; addirittura abbiamo cantato sulla “scala”, già perché non essendoci più sedie disponibili ci siamo seduti sui gradini della scala del palazzo Torrisi e lì abbiamo intonato non poche canzoni alpine. Il tempo è avaro e le belle cose finiscono sempre troppo velocemente; comunque a notte fonda, pian piano e alla spicciolata la bella compagnia si è sciolta e ognuno è tornato al proprio albergo. Domenica 08 Giugno: Messa sociale ore 9.30 presso la Basilica Della COLLEGIATA, accompagnata da un ottimo coro polifonico, la S. Messa con la presenza dei dirigenti del Panathlon Club di Catania; i dirigenti erano l’ ing. Marcello Maugeri, il dr. Antonio Mauri e il presidente il prof. Ignazio Russo. Vi devo spiegare il perché di questa bella idea del nostro Antonio, essendo Lui un dirigente di questa Associazione. Il Panathlon International è un’ associazione morale riconosciuta dal Coni e dal Cio al pari delle federazioni sportive ed i suoi soci sono olimpionici, atleti che hanno fatto parte di rappresentative nazionali ex atleti e dirigenti sportivi. Fra le proprie finalità statuarie importante è la salvaguardia dello spirito olimpico e della lealtà sportiva, il fair play e questi valori vanno additati alle nuove generazioni di atleti che si accostano allo sport e vanno a vestire la maglia azzurra. Venuto a conoscenza che nel cimitero di guerra vicino Catania è sepolto un soldato tedesco, Lutz Long, un grande atleta che aveva partecipato alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, classificandosi 2° nel salto in lungo e sopratutto distinguendosi per la sua lealtà sportiva nei confronti del suo diretto avversario l’americano di colore Jesse Owens cosa impensabile per quei tempi. Ecco spiegato il motivo della loro presenza, nello spirito di alpinità che ci contraddistingue e pertanto invitare alla nostra cerimonia della Basilica Collegiata di Catania anche i dirigenti del Panathlon che il sabato precedente avevano reso gli onori all’atleta tedesco presso il cimitero di guerra. (1) A seguire Onori Ai Caduti e Deposizione Corona d’ Alloro alla lapide all’interno della Corte Comunale con partecipazione del Vice Sindaco. Dopo visita al Palazzo Del Vicerè, quindi pranzo sociale della Stecca alle ore 13.00 presso il Ristorante Sicilia in Bocca al basamento Bastioni della Cattedrale. Naturalmente tutto è andato ottimamente e siamo stati tutti pienamente soddisfatti. Grande tavolata disposta a U, Antonio Torrisi ha voluto, parlando ai commensali, ringraziare tutti per essere presenti, ricordare l’importanza dei nostri incontri e sottolineare che si sentiva particolarmente l’assenza del nostro caro Generale Luigi Morena per le allocuzioni che sempre ci commuovono e che spesso sono simpatici ed arguti rimbrotti a persone o cose e della Sua Consorte Vannuccia cui rinnoviamo i nostri migliori auguri per una pronta guarigione e l’assenza di Ottavio Mina (coordinatore ed organizzatore di tutte le nostre riunioni) e della moglie Silvana cui parimenti vanno i nostri più affettuosi auguri. Ricordi riportati in superficie, periodi di vita militare trascorsa insieme, avventure galanti e non affiorano e insieme agli sfottò e alle battute, naturalmente aumentate da qualche bicchiere di troppo, escono dalle nostre bocche e si perdono nelle discussioni fra amici che riacquistano per qualche verso e attimo la spensieratezza della gioventù ormai passata. Inevitabilmente, come tutte le cose belle, terminammo il pranzo e parte degli intervenuti (già altri erano partiti prima ancora del pranzo e della Cerimonia) si accomiatarono per affrontare il viaggio di ritorno. Il gruppo rimasto, avendo combinato partenze successive alla domenica proprio per godere ancora delle bellezze della Sicilia e dell’affabilità dei suoi abitanti, inevitabilmente terminò la giornata a casa dei Torrisi, dopo la gentile insistenza dei padroni di casa pertanto ci rilassammo comodamente seduti nella loro terrazza continuando a intrattenerci con argomenti di varo genere. La serata si concluse pertanto in completa serenità. Abbiamo parlato della Stecca. Si anche noi abbiamo la stecca, che per noi vuol dire passare a un altro allievo del 56° Corso A.U.C., l’onere e l’onore di organizzare il nostro incontro annuale normalmente in località dove è presente uno di noi. La nostra Stecca è una bellissima opera d’arte e rappresenta una penna con nappina intagliata in legno di ulivo alta 80 cm., sul retro sono attaccate n. 20 targhette in bronzo; ognuna per ogni luogo dove è stato fatto il nostro raduno con i nomi dei nostri colleghi che l’hanno organizzato. Ha una robusta base in marmo rosa ed il tutto pesa la bellezza di 38 kg. Vedere foto sotto. L’ideatore della scultura è Mario Zucchelli ( purtroppo recentemente scomparso) e l’artista che l’ha intagliata è stato l’Alpino Bruno Perini di Arco di Trento. Dopo diverse consultazioni sono arrivato ad avere ben 3 candidature: - La prima da parte di Gandus a Genova, dove ci chiede però un aiuto organizzativo; La seconda da parte di Olivotto in quel di Vicenza; La terza da parte di Galli e Fossati a Como. Anche se pare che il Toto Fossati stia cercando di forzare la mano a Ambrogio Galli. Comunque staremo a vedere, entro breve, sentiti i pareri degli altri nostri colleghi, verrà presa la decisione finale e inappellabile. Per la cronaca, nel pomeriggio di lunedì, insieme a Nello, riimballammo la stecca perché il buon Filippo Romeo (giunto fin colà in auto) potesse agevolmente riportarla a Torino dove attualmente si trova. Ed ecco i partecipanti : NOMI ABRATE BELLARDONE BINELLO BOFFELLI BORATTO ANNA CABAS CARENA CASARINO CORTESE COSSALTER DAL BOSCO DEFENDINI DEFENDINI BIANCA DISCALZO FANETTI FOSSATI GALLI GANDUS MARMAI MARTINENGO MASTROSIMONE MICHELINI GIANFRANCO NIMIS GIULIANO OLIVOTTO ROMEO FILIPPO SABATTI SASSI TOMAZZONI TORRISI TOTALE TOTALE GENERALE ALLIEVI ALTRI 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 4 26 30 56 Intervento chirurgico sulla Stecca: operano il Prof. Antonio Torrisi, l’Arch. Giuliano Nimis, il Dott. Pero Bellardone e l’anestesista Luigi Defendini. Il sottoscritto, stereotipo di Alpino con barba e pancia. Torrisi che accompagna l’artigiano dei Carretti Siciliani Don Michelangelo, dietro Filippo Romeo e Piero Bellardone. Sera a casa di Anton io Sempre a casa di Nello Biografia Atleta della Leipziger SC, Luz Long fu uno dei migliori saltatori tedeschi degli anni trenta. Ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936 era considerato uno dei favoriti per le medaglie nel salto in lungo. Nelle semifinali si mise in luce andando per due volte oltre il record olimpico di 7,73 m stabilito nel 1928 ad Amsterdam dallo statunitense Edward Hamm. Nei tre salti di finale si migliorò ulteriormente fino a 7,87 m, ma la sua miglior misura non fu sufficiente a battere lo statunitense Jesse Owens, che, dopo un primo salto nullo, raggiunse prima 7,94 m, poi 8,06 m. Dopo l'argento vinto nel lungo, Long gareggiò anche nel salto triplo, ma fu eliminato nella semifinale e finì al decimo posto con la misura di 14,62 m. Durante le competizioni olimpiche Long e Owens ebbero modo di diventare amici, nonostante le tensioni politiche allora esistenti tra la Germania nazista e gli Stati Uniti d'America. Anni dopo, fu lo stesso Owens a raccontare il gesto di sportività compiuto dal saltatore tedesco nei suoi confronti. Le qualificazioni del salto in lungo si svolgevano contestualmente alle batterie dei 200 m piani. Distratto dalla contemporaneità dei due eventi, Jesse Owens rimediò due nulli nei primi due salti di prova. Luz Long gli suggerì di partire più indietro, circa trenta centimetri prima dell'inizio della pedana di rincorsa. Jesse Owens seguì il consiglio, e riuscì a qualificarsi per la finale, dove vinse la medaglia d'oro proprio davanti al tedesco, che fu il primo a congratularsi con lui subito dopo il balzo vincente. Luigi Defendini con la supervisione di Antonio Torrisi