Il Nazismo

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Il Nazismo
RIASSUNTO DI STORIA PER LA VERIFICA DEL 28/03.
Il Nazismo.
In seguito alla Grande Guerra in Germania venne istituita una Repubblica detta di Weimar. Questo
nuovo governo, eletto dal popolo, era formato da deputati del Patito socialdemocratico (a base
marxista). Esso però aveva ripudiato l'idea di una rivoluzione prediligendo la strada della
moderazione e delle riforme. Tuttavia questo nuovo governo non ebbe una vita facile: appena venne
istituito dovette firmare la pace infame (il Trattato di Versailles). Ciò provocò un forte sdegno
nazionale che determinò un aumento della popolarità dei movimenti nazionalistici e militaristici di
destra. Essi infatti gridavano al tradimento, inoltre la Germania
dovette fronteggiare i problemi dovuti alla perdita della Rhur.
La perdita di questa regione mineraria generò il crollo della
disponibilità di carbone e le industrie chiusero, sicché in poche
settimane la disoccupazione aumentò tantissimo e l'inflazione
raggiunse apici mai visti (£1 = DM 18.000.000.000.000).
L'inflazione annientò il ceto medio e ridusse alla fame il
proletariato. In questo momento persino gli operai si
rivoltavano contro il governo e le destre nazionalistiche
agirono contro gli scioperanti generando un bagno di sangue.
In quel mentre un giovane caporale di nome Adolf Hitler fondò
le SA o “Camicie brune”. Questi gruppi paramilitari erano a
forte ispirazione fascista, mentalità di cui Hitler condivideva
molti aspetti. Le poche idee di Hitler vennero riportate in un
libro di centinaia di pagine: Mein Krampf (“La mia battaglia”).
Questo volume:
– esaltava la bellezza purificatrice della Grande Guerra,
che aveva portato alla luce i nuovi eroi, i combattenti
d'assalto (eroismo individuale);
– additava alla Germania un destino di conquiste a est che l'avrebbero fatta dominare sulla
“razza slava”;
– chiamava tradimento il Trattato di Versailles;
– accusava la società di massa di aver ridotto l'individuo alla solitudine e vi opponeva il
cameratismo come risoluzione;
– accusava i banchieri di arricchirsi sulle disgrazie altrui e i social-comunisti di voler
declassare il ceto medio;
– proclamava l'antisemitismo, elemento chiave della sua politica;
La sua vocazione a cui si sentiva chiamato era di fondare un “Nuovo Ordine” tramite una
rivoluzione di destra, sostituendo l'attuale vecchia amministrazione con una nuova composta da
giovani. Nel 1923, aiutato dalle SA, egli organizzò un putsch (colpo di Stato), a Monaco, che fu
subito sventato e Hitler andò in prigione. Lì vi rimase per poco, ma nel 1925 dettò a Rudolf Hess il
suo celeberrimo libro.
Tra il 1923 e il 1930 la situazione economica tedesca migliorò grazie agli aiuti concessi a credito
dagli Stati Uniti. Nel 1929 una crisi fortissima si abbatté sugli USA e la Germania venne costretta a
pagare immediatamente gli interessi sul debito. Ciò fece ripiombare l'economia tedesca in un
baratro (1930) e nel 1932 i disoccupati divennero 6 milioni (½ della popolazione) e l'inflazione
cominciò a crescere. Appena uscito di prigione Hitler fondò il Partito nazionalsocialista o nazista,
che nel 1930 ottenne un clamoroso successo alle elezioni. Ciò era dovuto al programma elettorale
che riguardava alcune tematiche cruciali:
– annientamento del pericolo bolscevico;
– annullamento del Trattato di Versailles;
– lavoro per tutti;
– esaltazione della nazione tedesca;
– difesa della razza ariana;
Quest'ultimo punto poneva i Tedeschi al di sopra di tutto e tutti.
Nel 1932 il Partito Nazista si amplia e le SA acquistarono popolarità tra la popolazione, la quale era
ignara del loro doppio volto: di giorno erano le persone che cantavano nei pub canzoni popolari, ma
la notte bastonavano i comunisti. Queste spedizioni punitive erano ispirate da Mussolini, che Hitler
riteneva suo maestro. Come accadde in Italia le SA identificarono l'ordine e divennero l'emblema
della legalità. Tra il 1932 e il 1933 i socialdemocratici persero la maggioranza e il Partito nazista
divenne il primo partito Tedesco, sicché Hitler venne nominato nel 1933, da Hindenburg,
cancelliere.
Nel medesimo anno si verificò l'incendio del Reichstag, il Parlamento. Il rogo doloso fu appiccato
da un nazista, ma la colpa venne attribuita a un comunista. Hitler colse l'occasione al balzo e:
– scatenò la caccia ai comunisti, deportati nei lager;
– pose fine all'attività parlamentare e varò le Leggi eccezionali, che trasformarono la
Germania in uno Stato totalitario;
– sostituì ai sindacati il Fronte del lavoro (simile alle Corporazioni);
– il Partito nazista divenne partito unico;
– impose la censura;
– fondò le SS (Squadre di difesa), che erano le guardie personali di Hitler ed erano in tutto
60.000 uomini (esso era un gruppo militare), e la Guestapo, la polizia segreta che eseguiva
gli ordini delle SS (era un corpo civile);
Questi due gruppi armati avevano potere di vita o di morte ed internarono nei lager tutti gli
oppositori al regime. Hitler si nominò Führer e realizzò in pochi mesi quello che Mussolini ottenne
in anni. La posizione dei nazisti venne rafforzata dall'uccisione del capo delle SA e dal conseguente
scioglimento dell'istituzione (ciò avvenne durante la “Notte di lunghi coltelli”). Questo gruppo
infatti compiva atti osceni senza alcun pudore.
In contemporanea al varo delle Leggi eccezionali Hitler istituì il Terzo Reich. Questo era visto come
una “comunità di popolo” basata sull'appartenenza comune alla razza ariana. Escludeva tutte le
minoranze presenti in Germania. Esso era guidato da giovani, facenti parte delle SS, e costituiva un
ponte tra passato e futuro: in parte rievocava i miti dei Germani e delle loro valorose imprese,
dall'altra voleva costruire una società moderna e industrializzata.
Ma il nuovo Stato voleva essere dinamico e borghese al contempo: da una parte era volto al
combattimento, dall'altra era basato sulla famiglia, alla cui base vi era la donna, e sul culto del
lavoro. Ciò rese molto popolare e condivisa l'idea di Hitler e l'antisemitismo era una cosa condivisa
da tutto il popolo, inoltre gli stessi ebrei vedevano la cosa come un atto propagandistico.
Tra il 1933 e il 1937 Hitler si propose come capo moderato. Nel 1933 ottenne la sospensione del
pagamento dei danni di guerra e si assicurò prestiti ingenti dalle banche estere, pronte ad investire
su una nazione che dimostrava una crescita matura. Ciò consentì la creazione di opere pubbliche, la
piena occupazione e l'abbattimento delle barriere tra classi sociali. Quest'ultimo punto fece ottenere
al Führer il consenso del proletariato.
Nel 1935 iniziò il vero programma varando le leggi per la purezza della razza. La prima impedì ai
malati di procreare e di trasmettere quindi le loro patologie, le altre vietarono agli ebrei di compiere
matrimoni misti e di avere servitori ariani, esse presero il nome di Leggi di Norimberga.
Si verificò quindi un emarginazione totale degli ebrei dalla vita pubblica, dovuta in parte agli stessi
cittadini, ma i perseguitati non si persero d'animo e si convinsero che tutto sarebbe passato. Questi
atti di illegalità però non vennero fermati da nessuna nazione, che ritenevano la cosa effimera.
Nel 1938 Hitler gettò la maschera e nella “notte dei cristalli” iniziarono le rappresaglie
antisemitiche. Le vittime furono 100 e i deportati 30.000. Nessuno alzò la voce per protestare. Gli
ebrei intanto iniziarono ad espatriare, ma il regime impose una tassa sulla fuga e dal 1941 (con
320.000 ebrei emigrati e 1.700.000 ancora in patria) Hitler bloccò l'emigrazione risolvendo il
problema ebraico. Intanto questa follia si ampliò a omosessuali, malati di mente, zingari, invalidi,
etc.
A questo punto ogni cittadino venne sottoposto a controlli improvvisi per verificarne la fede nazista
e venne incoraggiata la delazione. Persino i bambini venivano interrogati per scoprire se i genitori
fossero dei dissidenti politici.
Nel 1936 il governo democratico repubblicano spagnolo venne attaccato dalle truppe comandate dal
generale Francisco Franco, il quale era appoggiato da grandi ed importanti entità quali la Chiesa. A
questo punto i difensori della repubblica si armarono e iniziò la Guerra civile, meglio nota come
guerra di Spagna. Il Führer e il duce si allearono a Franco. Hitler ne approfittò per testare la
Luftwaffe, che addestrò a compiere bombardamenti a tappeto. Ciò viene testimoniato da un quadro
del pittore Pablo Picasso: Guernica. Hitler inviò truppe in aiuto a Franco e altrettanto fece il duce,
ma con minore successo. Si costituirono anche delle Brigate internazionali, che videro persone di
ogni nazionalità ed etnia allearsi per preservare la Repubblica. Ma la loro organizzazione non poté
competere con quella di Francisco Franco, il quale nel 1939 instaurò una dittatura fascista di destra.
Intanto Hitler si mostrò per quel che era e perseguitò i suoi veri obiettivi:
– unire chiunque parlasse tedesco nella nuova Grande Germania;
– attuare la teoria dello spazio vitale, che prevedeva un ampliamento della Germania a est che
avrebbe reso possibile la loro dominazione su tutti i popoli di razza slava;
Nel 1938 l'Austria fu invasa e poi chiamata alle urne per votare l'Anschluss, l'annessione, che li rese
politicamente tedeschi. Mussolini quindi si legò indissolubilmente a Hitler e nel 1938 varò anch'egli
le leggi razziali.
Nel 1939 venne in parte attuato la teoria dello spazio vitale , invadendo la Cecoslovacchia,
Mussolini invase l'Albania, Italia e Germania firmarono il Patto d'Acciaio, un'alleanza militare.
Lo spazio vitale raggiunse in seguito il suo compimento quando Hitler volle invadere la Polonia con
il pretesto di annullare il Trattato di Versailles. Nella medesima estate Hitler si alleò con Stalin. Egli
trovò conveniente allearsi con Hitler per prendere il tempo necessario a ricostituire l'esercito. Il
Patto Molotov-von Ribbentrop sancisce l'alleanza e venne firmato il 23 agosto 1939. I veri scopi del
trattato però erano quelli di spartire la Polonia tra Germania e URSS (rispettivamente Polonia oves
e Polonia est). Questo patto in realtà era un'arma a doppio taglio per Stalin e Hitler lo utilizzò per
ottenere il consenso comunista.