Rassegna Stampa del 06 Novembre 2016
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Rassegna Stampa del 06 Novembre 2016
USTICA LINES Domenica, 06 novembre 2016 USTICA LINES Domenica, 06 novembre 2016 Autorità portuali 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 1 1 Porti, proroga «di scopo»? 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 24 2 Concentrarsi sui progetti e sulle opere da realizzare 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 24 3 Ecco i 20 principali capitoli inseriti nel Piano triennale 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 24 5 Le "finestre" aperte nel decreto 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 24 6 Messina Milazzo, una proroga "di scopo" 06/11/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 23 FRANCESCO TIZIANO Cosche di 'ndrangheta a Laureana di Borrello Regge l' accusa, ma 4... 06/11/2016 La Sicilia Pagina 33 8 10 Porto: si apre un varco con la città 06/11/2016 La Sicilia Pagina 35 11 Il porto aperto alla città e permeabile 06/11/2016 La Sicilia Pagina 40 13 «Mare sporco ad Aci Trezza: non si faccia a scaricabarile» 06/11/2016 La Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 41 14 Porto: si apre un varco con la città 05/11/2016 La Sicilia Web 15 Catania, il porto si apre alla città Cantieristica navale 06/11/2016 La Lettura Pagina 14 ALESSANDRA IADICICCO I miracoli s' imparano 17 Trasporti marittimi 06/11/2016 Avvenire (Diocesane) Pagina 56 21 pellegrinaggio 06/11/2016 L'Espresso Pagina 27 22 Mappa sismica Porti 05/11/2016 Ansa 23 Marco Bocci, Solo combatto 'ndrangheta 05/11/2016 Ansa 24 Recuperati 10 cadaveri, soccorsi 2.185 migranti 05/11/2016 Catania Today 25 Il porto si apre alla città, completato abbattimento del muro su... 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 20 ALESSANDRO RICUPERO Mostre, cerimonie e visite guidate 06/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 22 ANDREA MESSINA Guasto a un' invasatura Passeggeri in ostaggio 06/11/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 5 ANDREA MESSINA Passeggeri "in ostaggio" per un' ora 06/11/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 31 ANTONIO TRAMA Approdano i migranti, ci sono anche 12 salme 06/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 25 ANTONINO PANE Annunziata «Con 52 imprese avevamo puntato su uomo di esperienza che... 06/11/2016 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 37 MICHELE GIARDINA In 26 soccorsi dalla Gdf e sbarcati qui 06/11/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 37 SILVIO BRECI Salute migranti, lavoro di squadra 05/11/2016 La Sicilia Web 05/11/2016 MeridioNews 36 39 41 Migranti, 12 cadaveri nello sbarco a TrapaniTra i sopravvissuti anche... 05/11/2016 MeridioNews 42 Migranti, domani al Porto 867 personeMsf: «Dieci ore per salvarli... Salta la proroga di Messina 34 40 Augusta 05/11/2016 Milano Finanza Pagina 2 31 38 in breve 06/11/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 37 29 33 Pesca, ministro della Guinea in visita 06/11/2016 Il Mattino Pagina 34 27 30 Piano Spiaggia, decide la Regione 06/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 17 26 ELISABETTA RAFFA 43 05/11/2016 Palermo Mania PALERMOMANIA.IT Il Mediterraneo sempre più fossa comune 05/11/2016 Siracusa Live Viaggio nel Petrolchimico siracusano: l' impatto con un forte terremoto l'... 05/11/2016 Siracusa Live Ieri sbarco immigrati ad Augusta, fermati due scafisti ucraini 05/11/2016 Trapani Oggi Giunte al porto 12 salme, in arrivo sulla Phoenix 428 migranti CONCETTO ALOTA 45 46 49 50 6 novembre 2016 Pagina 1 Gazzetta del Sud Autorità portuali Messina Milazzo Il ministro Delrio potrebbe concederla su espressa richiesta del premier Porti, proroga «di scopo»? A Giostra un colpo di pistola a piombini contro un autobus dell' Atm Prime conseguenze del blitz al Comune La si può chiamare proroga «di scopo», mutuando l' espressione dalla definizione di quel governo «di scopo» che qualcuno vorrebbe s' insediasse al posto di Matteo Renzi nel caso di una vittoria dei "No" al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Il ministro Graziano Delrio, su espressa richiesta dello stesso premier, potrebbe alla fine concedere la deroga per il mantenimento dell' autonomia finanziaria e amministrativa dell' Autorità portuale p e r i l periodo necessario a portare a compimento quegli atti e quei passaggi indicati nel documento allegato alla richiesta di proroga presentata dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. E se le vicende dei porti tengono banco, si riaccendono purtroppo i riflettori su episodi inquietanti riguardanti il sistema di trasporto pubblico. Ieri, a Giostra, si è registrato un grave atto vandalico ai danni di un autobus dell' Atm. Uno sconosciuto ha esploso un colpo di pistola caricata a piombini contro la linea 71, diretta al Cavallotti. Mandato in frantumi il vetro di una porta. Nessun ferito. Pagg. 24 e 25. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 6 novembre 2016 Pagina 24 Gazzetta del Sud Autorità portuali Concentrarsi sui progetti e sulle opere da realizzare Non ci si può continuare a sfiancare con l' estenuante litania "proroga sì proroga no". Non crediamo che il Governo, soprattutto alla vigilia di un appuntamento forse decisivo quale il referendum del 4 dicembre, voglia penalizzare un territorio di rilevanza strategica quale quello che comprende i porti di Messina e di Milazzo e tutte le aree che ricadono nelle competenze dell' Autorità portuale. E, dunque, siamo certi che si troverà una soluzione in grado di tutelare gli interessi di Messina e Milazzo pur nell' ambito di una riforma che, contanti aspetti poco convincenti, è stata ideata per rafforzare la competitività dei sistemi portuali italiani. I risultati sono tutti da vedere, i dubbi crescono, la differenza tra "porti di serie A" e "porti di serie B" sembra eclatante, la visione della riforma appare dettata da logiche "nordiste" e molto vicine a interessi di società e di armatori di precise aree del Paese (Genova, Trieste Venezia). Ma proprio per questo, oggi più che mai, occorre concentrarsi sui progetti e sulle opere da realizzare per rafforzare la dotazione infrastrutturale dei nostri porti e per tutelarne l' importanza e le ricadute benefiche sul territorio.3(l.d. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 6 novembre 2016 Pagina 24 Gazzetta del Sud Autorità portuali Investimenti da cento milioni di euro per i due scali oltre alle previsioni riguardanti il nuovo porto e la piattaforma logistica di Tremestieri Ecco i 20 principali capitoli inseriti nel Piano triennale L' assoluta necessità di salvaguardare progetti, risorse e appalti in corso Ci sono altre buone ragioni per tutelare l' autonomia gestionale dell' Autorità portuale di Messina Milazzo in questa delicatissima fase di attuazione della riforma della portualità e della logistica che ha previsto l' accorpamento dei nostri porti con quelli della Calabria. Nella richiesta motivata a firma del presidente della Regione, si sottolinea come esistano «sul piano demaniale ancora contenziosi in atto che potrebbero essere seguiti e portati a buon fine s e l ' Autorità portuale di Messina potesse godere ancora di un periodo di autonomia». E il cuore della richiesta di proroga è tutto lì, in quella programmazione inserita nel "Pot", il Piano operativo triennale, che è il frutto di un grande progetto con importanti investimenti sia sul fronte milazzese sia su quello del capoluogo dello Stretto. E allora vediamolo nel dettaglio questo "Pot", elencando le principali 20 opere previste. 1) Porto di Milazzo: completamento della sistemazione logistica e messa in sicurezza delle aree commerciali. Appalto in corso d' opera, l' importo di spesa è di oltre 3 milioni 770 mila euro. 2) Pace del Mela: costruzione del nuovo pontile di Giammoro. Verifica del progetto esecutivo, investimento da quasi 25 milioni di euro. 3) Porto di Milazzo: allargamento del molo foraneo e rifioritura della mantellata a tergo degli edifici sul molo Ma rullo. È un progetto ancora in fase iniziale, il "Pot" prevede uno stanziamento di 700 mila euro. 4) Porto di Milazzo: lavori di dragaggio dei fondali. Sono stati riavviati, l' importo è di quasi 6 milioni. 5) Porto di Messina: la vori di riorganizzazione nell' ambito croceristico e ammodernamento delle strutture ricettive. Affidata la progettazione, interventi per 2 milioni dieu ro. 6) Porto di Milazzo: lavori di manutenzione dei manufatti e infrastrutture nelle aree demaniali tra il molo Marullo e la foce del torrente Muto. Lavori avviati, 200 mila euro. 7) Porto di Messina: movimentazione e rimozione dei sedimenti presso gli approdi di Tremestieri. In fa sedi gara, 726 mila euro. 8) Porto di Milazzo: completamento delle banchine e dei pontili ed escavazione dei fondali. Impor to originario di oltre 14 milioni, residuo di 4 milioni e mezzo, lavori in corso. 9) Comune di Messina: lavori di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 6 novembre 2016 Pagina 24 < Segue Gazzetta del Sud Autorità portuali riqualificazione urbana e recupero delle aree di fronte la rada portuale di San Francesco. Progetto in fase di aggiudicazione, importo di un milione e mezzo di euro. 10) Porto di Messina: lavori di manutenzione dei manufatti e infrastrutture nelle aree demaniali. Appalto avviato, 200 mila euro. 11) Porto di Messina: studio di fattibilità del nuovo porto turistico della Zona falcata. Lo studio è stato realizzato, spesa di 150 mila euro. 12) Porto di Messina: realizzazione di uno scivolo, integrazione del piazzale e delle opere connesse al molo Norimberga. Un milione e mezzo di euro, progetto da realizzare. 13) Porto di Milazzo: ristrutturazione del fabbricato sul molo Marullo da adibire a sede dell' Autorità portuale. Progetto preliminare, costo di mezzo milione di euro. 14) Porti di Messina, Milazzo e Tremestieri: completamento degli impianti e delle dotazioni di security. Progetto in fase di approvazione, fondi per oltre un milione di euro. 15) Fiera di Messina: lavori di restauro del portale, del padiglione centrale e del padiglione per mostre di arte e turismo. Appalto aggiudicato, 7 milioni di euro. 15) Tremestieri: lavori di costruzione della piattaforma logistica con annesso scalo portuale. Imminente l' avvio, contributo dell' Autorità portuale di 15 milioni di euro. 16) Porto di Messina: progettazione del terminal logistico sul molo Norimberga. Due milioni di euro, il progetto è stato aggiornato. 17) Porto di Messina: realizzazione del terminal logistico sul molo Norimberga. L' opera è di quasi 20 milioni di euro. 18) Fiera di Messina: lavori di ristrutturazione dell' ex Teatro da adibire anche a sede dell' Autorità portuale. In fase di avvio di gara, progetto da quasi 14 milioni di euro. 19) Via Don Blasco: il contributo dell' Authority è di 5 milioni. 20) Porto di Messina: lavori di ampliamento delle banchine Marconi, Peloro e Rizzo. L' affidamento della progettazione è in fase di gara, le opere ammontano a 23 milioni di euro.3(l.d. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 6 novembre 2016 Pagina 24 Gazzetta del Sud Autorità portuali Le "finestre" aperte nel decreto Il "decreto Delrio" è del 4 agosto 2016 e attua le linee guida del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica. Relativamente ai porti di rilevanza nazionale l' assetto generale del sistema portuale viene ridefinito attraverso la nuova governance incentrata sulle Autorità di sistema portuale "pluriscalo" in luogo di quelle "monoscalo". Si passa dalle precedenti 24 Autorità portuali ai nuovi 15 soggetti individuati. Lo stesso legislatore, però, rendendosi conto della complessità della riforma, ha previsto alcune disposizione transitorie come "il mantenimento, su motivata richiesta delle Regioni interessate e per un periodo non superiore a 36 mesi, dell' autonomia finanziaria e amministrativa delle attuali Autorità portuali", la "separazione dei bilanci fino alla chiusura dell' esercizio finanziario", la "continuità dei regolamenti di contabilità". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 6 novembre 2016 Pagina 24 Gazzetta del Sud Autorità portuali Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio alla fine potrebbe concederla per un periodo ancora da definire Messina Milazzo, una proroga "di scopo" Non solo per approvare i bilanci ma per consentire l' attuazione di tutto quello che è stato pianificato Lucio D' Amico La si può chiamare "proroga di scopo", mutuandola dalla definizione di quel "governo disco po" che qualcuno vorrebbe al posto di Matteo Renzi nel caso di una vittoria dei "No" al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Il ministro Graziano Delrio, su espressa richiesta dello stesso premier, potrebbe alla fine concedere la deroga per il mantenimento dell' autonomia finanziaria e amministrativa dell' Autorità portuale per il periodo necessario a portare a compimento quegli atti e quei passaggi indicati nel documento allegato alla richiesta di proroga presentata dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. La deroga, d' altra parte, è prevista ai sensi del comma 2 dell' articolo 22 del decreto 169 del 4 agosto 2016 e, dunque, non ci sarebbe alcuna violazione di norme né trattamento di favore nei confronti di Messina e Milazzo che, viceversa, sarebbero fortemente penalizzati nel caso in cui la stessa proroga negata alla nostra Autorità portuale venisse concessa (e la decisione è già stata presa) per Salerno. Che il governatore siciliano abbia fatto un pasticcio lo si è detto e scritto in tutte le salse. Non avrebbe mai dovuto non era nei patti sanciti con il Governo presentare istanza anche per Catania (che non ha bisogno di proroghe, vista la certa alternanza con Augusta come sede della nuova Autorità di sistema) né men che mai per Trapani, la cuiAuthorityè stata in vita per un breve lasso di tempo ed è stata smantellata da tempo immemorabile. Ma, ribadito ciò, le motivazioni inserite da Crocetta nella sua richiesta di proroga sono assolutamente obiettive e convincenti, suffragate da numeri inoppugnabili e legate a una programmazione che deve essere salvaguardata perché in gioco, oltre a cento milioni di euro dei bilanci dei porti di Messina e Milazzo, vi è il futuro di alcune delle aree più pregiate dei nostri territori e dell' intera Sicilia. «Per l' Autorità portuale di Messinaha scritto il presidente della Regione è attualmente in fase avanzata di approvazione il Piano regolatore del porto, grazie anche alla stipula del Patto per la Falce. Ancor più importante per gli interessi territoriali della Sicilia è l' evoluzione del Piano regolatore del porto di Milazzo il cui ter complesso ha comportato sforzi di concertazione e spese notevoli che, se non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 6 novembre 2016 Pagina 24 < Segue Gazzetta del Sud Autorità portuali finalizzati a monte dell' attuazione della riforma, finirebbero per essere persi relegando il porto ad una marginalità non accettabile». E questa è la prima motivazione, alla quale seguono altre. «Grazie al grande impegno amministrativo profuso dai soggetti istituzionali coinvolti ricorda Crocetta nella lettera a Delrio , in primis lo stesso mi nistero dei Trasporti e delle Infrastrutture, l' Autorità portuale di Messina è oggi soggetto beneficiario unico dei decreti di finanziamento (comunitari, dello Stato e della Regione) per la realizzazione della piattaforma logistica di Tremestieri, il cui iter procedurale ha subito finora una lunga battuta d' arresto proprio a causa della carenza di fondi ormai superata. Si comprende come ogni modifica dell' assetto dell' Ente finirebbe per generare un ulteriore allungamento dei tempi rendendo vani gli sforzi profusi fino a oggi per effetto del subentro dell' istituto della perenzione amministrativa». La delicata fase di passaggio, insomma, provocata dall' accorpamento con Gioia Tauro (e con i porti di Crotone, Corigliano, Taureana di Palmi, Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Vibo Valentia), rischierebbe di far perdere le somme tanto faticosamente racimolate per il nuovo porto di Tremestieri. Una contraddizione paradossale nel momento in cui l' accelerazione delle procedure per lo scalo portuale a sud e l' annessa piattaforma logistica viene inserita ai primi punti del Patto per lo sviluppo della Città metropolitana firmato nelle scorse settimane dal premier Matteo Renzi e dal sindaco Renato Accorinti. «Ne deriva insiste Crocetta che è oltremodo necessario che il soggetto giuridico dell' Autorità portuale di Messina Milazzo e la sua organizzazione permangano autonomi».3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 6 novembre 2016 Pagina 23 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Autorità portuali Dopo gli interrogatori davanti ai Gip di Reggio, Palmi, Cagliari e Busto Arsizio Cosche di 'ndrangheta a Laureana di Borrello Regge l' accusa, ma 4 indagati sono scarcerati Lasciano il carcere Tarantino, Ferrentino Prestia e Bevilacqua Francesco Tiziano REGGIO CALABRIA Carcere confermato per lastra grande maggioranza degli indagati dell' operazione "Lex", l' imponente retata della Procura distrettuale antimafia di Reggio e dei Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro che ha inferto un durissimo colpo alle 'ndrine di Laureana di Borrello, a capi e gregari delle famiglie mafiose "FerrentinoChindamo" e "Lamari". Ha retto l' impianto accusatorio, con le contestazioni dei reati che, a vario titolo, erano associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, danneggiamenti, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni, incendio, con l' aggravante del metodo mafioso. Quattro (fino a ieri sera), le mancate convalide. Il Gip di Cagliari ha annullato il fermo disposto dalla Dda nei confronti di Francesco Tarantino (difeso dall' avvocato Renato Vigna), arrestato perchè «quale responsabile della società Saimarefiliale di Gioia Tauro, operante nell' area portuale, impegnatosi a favorire la cosca nell' attività di smercio da e per il porto di Gioia T a u r o e d i n a l t r e z o n e portuali italiane, contribuendo al perseguimento degli interessi della 'ndrina nell' investimento e nell' importazione di sostanze stupefacenti, impegnandosi ad agevolare gli accessi e gli scarichi della merce importata in cui era occultata cocaina grazie alla costituzione della ditta denominata United Seed' s Keepers s.r.l riconducibile alla cosca ed impiegata nel trasporto di sostanza stupefacente». Valutando la posizione di Tarantino il Gip sottolinea che «seppure emerga la sussistenza degli indizi a carico, non possano ritenersi connotati dalla gravità indiziaria necessaria per poter affermare che abbia realizzato condotte idonee a configurare il concorso esterno in associazione di tipo mafioso». Il Gip di Busto Arsizio (Varese) non ha convalidato il fermo disposto nei confronti di Alessio Ferrentino (difeso dall' avvocato Domenico Ceravolo); mentre i Gip di Reggio e Palmi, Massimo Minniti e Carlo Alberto Indellicati, hanno emesso 18 misure cautelari (16 in carcere e 2 ai domiciliari) ma rigettato la richiesta della Procura con riferimento a Mario Bevilacqua e Francesco Pre stia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 6 novembre 2016 Pagina 23 < Segue Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Autorità portuali Per quanto riguarda la posizione del funzionario dell' Autorità portuale di Gioia Tauro, Francesco Prestia, assistito dagli avvocati Domenico Retez e Francesco Floccari, negandola misura di custodia cautelare in carcere, il Gip ha evidenziato come «le dichiarazioni rese dal Prestia appaiono allo stato non inverosimili e credibili poiché, coerenti con i dati messi a disposizione delle indagini, non costando in atti, nonostante la notevole mole delle esperite intercettazioni, alcun contatto telefonico diretto coinvolgente il Prestia». Aggiunge il Gip: «Atteso che è certo, ed è stato ammesso dallo stesso indagato, che il Prestia abbia fornito il recapito di una agenzia marittima ma non vi è dimostrazione che effettivamente il Prestia abbia saputo ed avuto consapevolezza, prima o dopo di ciò, delle illecite finalità e degli illeciti traffici per cui tale contatto gli era stato richiesto».3. FRANCESCO TIZIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 6 novembre 2016 Pagina 33 La Sicilia Autorità portuali Porto: si apre un varco con la città Sessanta metri di recinzione abbassati e trasformati in un muretto Ieri il taglio del nastro del varco centrale che collega la città al suo porto finalmente aperto, seppure parzialmente. La recinzione, prima alta 4 metri, è stata ribassata per una lunghezza di 60 metri realizzando un muretto sedile e numerosi varchi per pedoni, passeggini e carrozzine. Il piazzale davanti alla capitaneria di porto è adesso zona pedonale e l' attraversamento dal varco di via Dusmet a quello del Faro Biscari, e viceversa, da ora in poi è vietato, con l' eccezione dei mezzi delle forze dell' ordine. Soddisfatti il sindaco Enzo Bianco e il commissario dell' Autorità portuale contrammiraglio Nunzio Martello che si sono impegnati in questa «sfida con le burocrazie ministeriali». Il muro sarà abbattuto fino a piazza Borsellino e la ricucitura urbana di quest' area sarà affidata ad un concorso internazionale di idee. PINELLA LEOCATA PAGINA 35. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 6 novembre 2016 Pagina 35 La Sicilia Autorità portuali Il porto aperto alla città e permeabile Un tratto di recinzione di 60 metri trasformato in un «muretto sedile» con alcuni varchi PINELLA LEOCATA Il porto inizia ad aprirsi alla città. E questa volta veramente. Sessanta metri del muro di cinta, proprio nel tratto all' altezza della capitaneria, sono stati abbattuti, o meglio ridotti da quattro metri di altezza, inferriata inclusa, a un muretto basso che può essere utilizzato come sedile. La parte sommitale in pietra lavica è stata recuperata e riusata, e i pali della luce protetti ognuno con una piccola aiuola. Un muretto che si può attraversare grazie ai varchi creati per il passaggio dei pedoni, dei passeggini e delle carrozzine per disabili. Infine il porto diventa permeabile alla città e viceversa e anche gli orrendi blocchi di cemento posti sotto gli Archi della Marina per evitare che si trasformino in posteggi o in passaggi non autorizzati saranno sostituiti a breve con i più decorosi paletti di ghisa o in ferro. Un intervento piccolo eppure di grande importanza pratica e simbolica. Un intervento banale, ma non scontato se il sindaco Enzo Bianco deve constatare che «abbattere questo muro è stata una sfida, una vera battaglia contro le burocrazie ministeriali». Una scelta che già adesso modifica l' uso del porto e la sua viabilità. Innanzitutto come spiega il contrammiraglio Nunzio Martello, commissario dell' Autorità por sarà garantito un nuovo servizio di sorveglianza da parte dei vigili urbani a garanzia della sicurezza e a tutela dell' area «liberata» dal muro, area che adesso diventa pedonale, almeno in linea di massima. Questo significa che moto e motorini, pur potendo accedervi attraverso i varchi, non dovranno farlo. E persuaderli richiederà pazienti iniziative di dissuasione e poi multe educative. Una zona pedonalizzata che bisognerà attrezzare con strutture di arredo urbano per renderla godibile ai cittadini. A questo spie ga il sindaco si provvederà con le risorse per la mobilità stanziate per la Civita di cui questa zona del porto diventa parte integrante. Ancora. In prospettiva, quando saranno chiusi i cantieri limitrofi, verrà abbattuta la restante parte del muro del porto fino a piazza Borsellino. Non solo. La ricucitura di questa ferita urbana richiederà un intelligente intervento architettonico e urbanistico che gli ordini degli Architetti, Ingegneri e Geologi si sono detti pronti ad affrontare tramite un concorso di idee internazionale. Proposta subito accolta dal sindaco Bianco e dal commissario Martello. Inoltre entrambi si sono detti pronti a concordare e ad autorizzare l' apertura di nuove iniziative imprenditoriali quali bar, gelaterie e pizzerie nell' area in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 6 novembre 2016 Pagina 35 < Segue La Sicilia Autorità portuali questione e anche nella parte finale del molo foraneo. In questo piazzale potrebbe spostarsi, se gli operatori volessero, anche il mercatino domenicale delle pulci. Questa nuova vicinanza del porto al cuore della città, a piazza Duomo, dovrà essere valorizzata anche a fini turistici e, in questa prospettiva, dovrebbe essere riqualificato l' uso dell' edificio della Vecchia Dogana. L' Autorità portuale ribadisce che la discoteca non è autorizzata e il sindaco ricorda di aver invitato Oscar Fari netti a realizzarle qui la sede catanese del presidio del gusto «Eataly» per la quale, invece, l' imprenditore cerca un altro sito in centro storico. Secondo Bianco la destinazione d' uso dovrebbe comunque essere collegata al turismo e dunque alla ristorazione e all' artigianato. «Da oggi sostiene Enzo Bianco il porto di Catania, come quello di Genova e di Napoli, non è più separato dal mare. E' un sogno che si realizza. Faccio un appello a tutti a non trasformarlo in un posteggio». Un sogno che richiederà ancora un enorme lavoro, a partire dal grande intervento proposto ad inizio d' anno dall' allora autorità portuale Cosimo Indaco che, per una spesa di 49 milioni, prevede il consolidamento del molo foraneo e la valorizzazione della splendida passeggiata al mare dove sarà realizzata una pista ciclabile, un percorso pedonale e un altro per auto elettriche e per disabili, un percorso ben illuminato e arricchito da sedili per la sosta e in basso, al livello della banchina, da un' area per attività sportive, inclusa una piscina d' acqua di mare. Il progetto è già stato vistato dalla Corte dei Conti e a breve sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale cosicché sarà possibile indire le gare tra 45 mesi. In prospettiva, poi, quest' area sarà interessata dai lavori per la realizzazione del raddoppio ferroviario sotto il livello dell' acqua, davanti al porto, senza scempiare gli archi della marina che il sindaco vorrebbe numerare di nuovo, come un tempo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 6 novembre 2016 Pagina 40 La Sicilia Autorità portuali «Mare sporco ad Aci Trezza: non si faccia a scaricabarile» Domenica scorsa, stimolati dalla bella giornata mi sono recato con mia moglie ad Aci Trezza per godere del magnifico spettacolo del panorama dei Faraglioni, il lungomare era affollato da cittadini e da tantissimi turisti che ammiravano la nostra bellissima località, ma arrivati al porticciolo rimango stupefatto dall' immagine che allego e che spero pubblicherete nella rubrica "lo dico alla Sicilia". Lo spettacolo immondo del nostro mare lordato fino all' inverosimile è stato ovviamente ripreso da foto camere e cineprese da parte di molti turisti che non credevano ai propri occhi. La rabbia e lo stupore per tanta inciviltà mi ha spinto a reagire e a denunciare ad un incolpevole e stupito graduato della guardia comunale, il quale mi ha spiegato che il problema non era di pertinenza del Comune ma piuttosto della Capitaneria di porto, responsabile di quanto avviene in ambito marino. Mi chiedo: se quanto avviene nelle acque prospicienti il porto è di pertinenza dell' autorità portuale non sarà logico che l' autorità comunale comunichi e collabori con chi ha competenza in merito? Il controllo "attento e scrupoloso" che gli addetti al traffico attuano diuturnamente per i parcheggi, non fanno forse arguire che il Comune di Aci Castello anche su Aci ttrezza ponga grande importanza affinché i cittadini possano vivere in maniera civile e dignitosa? O no?! C. SCACCIANOCE. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 6 novembre 2016 Pagina 41 La Sicilia (ed. Agrigento) Autorità portuali Porto: si apre un varco con la città Sessanta metri di recinzione abbassati e trasformati in un muretto Ieri il taglio del nastro del varco centrale che collega la città al suo porto finalmente aperto, seppure parzialmente. La recinzione, prima alta 4 metri, è stata ribassata per una lunghezza di 60 metri realizzando un muretto sedile e numerosi varchi per pedoni, passeggini e carrozzine. Il piazzale davanti alla capitaneria di porto è adesso zona pedonale e l' attraversamento dal varco di via Dusmet a quello del Faro Biscari, e viceversa, da ora in poi è vietato, con l' eccezione dei mezzi delle forze dell' ordine. Soddisfatti il sindaco Enzo Bianco e il commissario dell' Autorità portuale contrammiraglio Nunzio Martello che si sono impegnati in questa «sfida con le burocrazie ministeriali». Il muro sarà abbattuto fino a piazza Borsellino e la ricucitura urbana di quest' area sarà affidata ad un concorso internazionale di idee. PINELLA LEOCATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 5 novembre 2016 La Sicilia Web Autorità portuali Catania, il porto si apre alla città Taglio del nastro per la conclusione della prima parte dei lavori di abbattimento dei muri di cinta. Bianco: "Una splendida passeggiata lungo i moli, si potrebbero aprire ristoranti e bar" CATANIA "Questo è un momento storico: con l' eliminazione dell' ultima barriera del Porto, Catania riabbraccia il suo mare". Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco aver tagliato con il commissario dell' Autorità portuale, l ' ammiraglio Nunzio Martello, il nastro con cui è stato ufficialmente aperto l' accesso allo scalo dopo l' eliminazione del muro di cinta che lo separava dalla via Dusmet e la creazione di aiuole e muretti bassi interrotti da spazi che consentono il passaggio dei pedoni. Alla cerimonia erano presenti autorità civili e militari, tra i quali l' assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, i presidenti degli Ordini degli Architetti Giuseppe Scannella e degli Ingegneri Santi Cascone e il vice presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco. Presenti inoltre la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti, gli assessori Luigi Bosco, Salvo Di Salvo, Nuccio Lombardo, Valentina Scialfa e Angelo Villari, la direttore generale Antonella Liotta, il capo di Gabinetto Beppe Spampinato, i consiglieri comunali Ausilia Mastrandrea, Elisabetta Vanin, Alessandro Porto e Mario Crocitti, il presidente della Terza Municipalità Salvo Rapisarda e il presidente della Multiservizi Giovanni Giacalone. "Finora Catania ha affermato il Sindaco è stata una città marinara separata dal mare, per via della linea ferroviaria che presto sarà deviata e interrata. Era un controsenso. Adesso, finalmente, ciò che era accaduto a Napoli, a Trieste, a Genova, accade anche qui. Andremo avanti abbattendo le divisioni tra il Porto e la piazza Borsellino finché l' apertura non sarà totale. Avvieremo poi un' azione di ricucitura urbanistica e per attuarla lanceremo un concorso di idee. Mi piacerebbe poi che gli archi della Marina diventassero una passeggiata aerea per pedoni e biciclette". Con l' apertura, come ha sottolineato Bianco, il porto è accessibile per quasi tre quarti della sua superficie e ciò avvantaggerà non soltanto gli abitanti di Catania, che potranno godersi finalmente questo spazio, "dove ha detto immagino sorgeranno bar, ritrovi e ristoranti", con le passeggiate lungo il molo foraneo che offre una straordinaria vista della città. Ma ci saranno vantaggi anche per i crocieristi. "Dal prossimo anno, infatti ha sottolineato l' Ammiraglio Martello ci aspettiamo un ulteriore notevole incremento delle navi da crociera e quindi un forte afflusso di crocieristi che avranno dinnanzi un maggiore spazio di accoglienza e un comodo corridoio per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 5 novembre 2016 < Segue La Sicilia Web Autorità portuali raggiungere tutti i più importanti monumenti del centro storico". Il sindaco ha ringraziato Martello e il suo predecessore, Cosimo Indaco, presente alla cerimonia, per aver consentito di vincere la battaglia contro il "mostro terribile della burocrazia" che impediva l' apertura del Porto alla città. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 6 novembre 2016 Pagina 14 La Lettura Cantieristica navale I miracoli s' imparano Mio nonno non poteva far altro che posare la mano sulla pancia di mia nonna e immaginarsi il bambino che sarebbe stato mio padre, mentre mio padre mi ha visto su uno schermo grazie a una tecnologia sviluppata per individuare i difetti negli scafi delle navi. La tecnologia degli ultrasuoni passò dai cantieri navali agli studi medici soprattutto grazie al lavoro svolto a Glasgow dal ginecologo anglicano Ian Donald, convinto che quelle immagini avrebbero aumentato l' empatia nei confronti del feto e quindi che le donne sarebbero state più restie ad abortire. Questa tecnologia viene però utilizzata anche per decidere di interrompere una gravidanza, in caso di malformazioni o perché i genitori vogliono un figlio di un determinato sesso. È evidente che, al di là degli esiti auspicati o effettivi, quelle immagini in bianco e nero dei nostri corpi prima della nascita, così emblematiche, abbiano a che fare con la vita e con la morte. Ma che cosa ci prepara a prendere decisioni sulla vita o sulla morte? Mia moglie e io eravamo indecisi se farci dire di che sesso era il nostro primogenito prima che nascesse. Ne parlai con un mio zio ginecologo, che ha fatto nascere più di cinquemila bambini, il quale, pur riluttante a dare consigli e immune da qualunque afflato religioso, me lo sconsigliò in modo perentorio: «Se un medico guarda uno schermo e ti dice il sesso, è un' informazione. Se lo scopri al momento della nascita, è un miracolo». Non credo nei miracoli ma seguii il suo consiglio, e aveva ragione. Non serve credere nei miracoli per viverli. Serve però essere presenti quando accadono. Gli psicologi che studiano l' empatia e la compassione stanno scoprendo che a differenza di una quasi istantanea reazione al dolore fisico, al cervello occorre tempo per comprendere «la dimensione psicologica e morale di una situazione». Detto in termini semplici, più siamo distratti e più enfatizziamo la velocità a scapito della profondità se una volta la parola «testo» definiva un romanzo di centinaia di pagine, oggi designa una stringa di parole e faccine sullo schermo di un cellulare meno siamo inclini all' attenzione e alla cura. E non mi riferisco al rispettivo valore dei contenuti di un romanzo e di un sms, ma solo al tempo che dedichiamo alle due cose. Sappiamo che digitare messaggi guidando è più pericoloso che guidare ubriachi. Se usiamo il cellulare mentre mangiamo o stiamo chiacchierando o aspettando su una panchina non corriamo il rischio di uccidere nessuno, e questo ci consente di lasciarci distrarre ancora di più rispetto a quando guidiamo. Desideriamo tutti l' attenzione assoluta e totale di un genitore o di un amico o del partner, benché molti di noi, specie i bambini, si stiano abituando a riceverne sempre meno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 6 novembre 2016 Pagina 14 La Lettura < Segue Cantieristica navale Simone Weil ha scritto: «L' attenzione è la forma più rara e più pura della generosità». In base a questa definizione, il nostro rapporto con il mondo, con gli altri e con noi stessi si sta progressivamente immiserendo. I romanzi esigono molte cose dai lettori, la più ovvia delle quali è l' attenzione. Posso svolgere svariate attività mentre guardo un programma in tv o ascolto musica, e posso portare avanti una conversazione con un amico mentre visitiamo una mostra d' arte, ma leggere un romanzo esige di mettere da parte qualunque altra cosa. Leggere un libro comporta dedizione. I romanzi ci invitano sempre all' immedesimazione, portano sempre «l' altro» più vicino, ci chiedono sempre di andare oltre il nostro punto di vista, ma l' attenzione che ci richiedono non è già di per sé un atto di generosità? Di generosità verso noi stessi? Mio padre non ha assistito alla nascita dei suoi figli: a quei tempi non si usava, gli uomini restavano in sala d' attesa. Io ho visto nascere i miei figli con i miei occhi. Ho avuto un' esperienza più ricca, più profonda, più indimenticabile e appagante di quella di mio padre. Essere fisicamente presente mi ha permesso di essere emotivamente presente. Noi pensiamo alle tecnologie in termini di veicolazione di informazioni e manipolazione di contenuti. Sappiamo tutti che Google si occupa per definizione di organizzare e rendere accessibile l'«informazione mondiale». Altre tecnologie sono più grossolane: l' automobile ci consente di spostarci a una velocità che le nostre gambe non sono in grado di raggiungere, la bomba di uccidere molti più nemici che non a mani nude. Le tecnologie però non hanno su chi le utilizza un impatto solo in termini di efficacia, ma anche di affettività. La tecnologia non è esclusivamente tecnica. «Ti amo» lo stesso «Ti amo» proveniente dalla stessa persona con altrettanta sincerità e profondità risuonerà in modo diverso al telefono o in una lettera vergata a mano o in un sms. Il tono e il ritmo della voce modellano le parole, così come la tipologia e il colore della carta da lettere, così come il font luminoso scelto da chi ha fabbricato il nostro cellulare. Amiamo i nostri Mac più dei nostri pc perché la Apple ha investito più energie nell' incanalare e modulare le risonanze affettive della propria tecnologia, riservando a un' élite ristretta il compito di custodire e convogliare questi moti affettivi nella creazione di un ecosistema peculiare. Ci troviamo a «giocare» con gli smart phone come non abbiamo mai fatto con la cornetta di un tradizionale telefono fisso, che essenzialmente è una maniglia con un microfono da un lato e un altoparlante dall' altro, perché mentre i primi telefoni furono concepiti da ingegneri che pensavano in termini di funzionalità, i cellulari che abbiamo in tasca vengono progettati in collaborazione con gli addetti al marketing, che si preoccupano delle sensazioni che suscitano in noi colori e curve, luminosità e tattilità, peso e dimensioni. Noi consumatori dimentichiamo che la tecnologia è connessa all' affettività e provoca sempre determinati moti affettivi le componenti costitutive delle emozioni oltre che esperienze emotive vere e proprie. Noi ce lo dimentichiamo, ma le aziende di successo no, se lo ricordano e ne traggono profitti enormi. Noi ce lo dimentichiamo a spese di chi siamo. Molte delle nostre tecnologie di comunicazione sono nate come surrogati su scala ridotta per attività impossibili. Non potendo sempre vedere gli altri di persona, il telefono ci ha consentito il contatto a distanza. Siccome non siamo sempre a casa, la segreteria telefonica ci ha consentito di trasmettere un messaggio anche quando il destinatario non poteva rispondere. Le comunicazioni online sono nate per sostituire comunicazioni telefoniche che venivano considerate, per qualche ragione, troppo gravose o seccanti. E poi gli sms, che hanno reso possibile un invio di messaggi sempre più rapido e mobile. Queste invenzioni non sono state create come uno stadio più avanzato della comunicazione interpersonale a quattr' occhi ma come versioni sostitutive accettabili, seppure in formato ridotto. Poi però è successa una cosa buffa: abbiamo cominciato a preferire i sostituti su scala ridotta. È più facile telefonare che fare lo sforzo di vedere qualcuno di persona. Lasciare un messaggio in segreteria telefonica è più facile che sostenere una conversazione telefonica: puoi dire quello che vuoi senza ricevere risposta; è più facile comunicare una notizia difficile; è più facile Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 6 novembre 2016 Pagina 14 La Lettura < Segue Cantieristica navale farsi vivi senza implicazioni ulteriori. Per cui abbiamo cominciato a chiamare quando sapevamo che non c' era nessuno a rispondere. Inviare un' email è ancora più facile, perché ci si può ulteriormente nascondere dietro l' assenza di inflessioni vocali e certo non si corre il rischio di imbattersi per sbaglio in qualcuno. Mandare un sms è ancora più facile, perché le aspettative di discorsi articolati si riducono ancora e ci viene offerto un ulteriore guscio per nasconderci. Ogni passo «avanti» ha reso più facile sempre un po' di più evitare il lavoro emotivo di essere presenti, trasmettendo informazioni invece che umanità. Il problema di accettare di preferire i surrogati in formato ridotto è che con il tempo anche noi diventiamo surrogati in formato ridotto. Chi si abitua a dire poco si abitua a provare poco in termini di emotività. O a provare solo ciò che è stato progettato e venduto in modo che lo provassimo. Il romanzo non è mai stato in così forte contrapposizione con la cultura che lo circonda. Un libro è l' opposto di Facebook: ci richiede di essere meno connessi. È l' opposto di Google: non solo inefficiente ma nel migliore dei casi inutile. Gli schermi offrono un flusso di informazioni in apparenza infinito, tuttavia il vero valore della pagina non è in quello che ci dà la possibilità di conoscere ma nel come ci dà la possibilità d' esser conosciuti. Come molte altre persone, mi sono chiesto se telefoni e internet abbiano, in modo impercettibile, reso la vita meno ricca, fornendo piaceri scintillanti a scapito di quelli profondi, distraendomi, rendendomi più difficile concentrarmi, portandomi altrove fin troppo spesso. Mi sono trovato a controllare l' email mentre facevo il bagno ai miei figli, a buttarmi su internet quando, nello scrivere, una frase o un' idea non mi viene subito, a cercare l' ombra in una bella giornata di primavera per vedere lo schermo del cellulare. E a voi? Non vi è mai capitato di mettere in attesa una persona cara per rispondere alla telefonata di un numero sconosciuto? Non vi è mai capitato di confondere solitudine e isolamento? Non vi è mai capitato di ribaltare il vostro rapporto con la distrazione: ciò che una volta era una frustrazione adesso lo cercate? Volete rispondere all' altra telefonata, volete l' ennesima email a cui rispondere, volete sentire non vedete l' ora il trillo che segnala l' arrivo di un sms irrilevante? Possibile che la tecnologia, nelle forme in cui è entrata nella nostra vita quotidiana negli ultimi anni, abbia ridimensionato anche noi? Possibile ovvio, persino che vada sempre peggio? Praticamente qualunque nuova tecnologia provoca allarme nei primissimi tempi, poi in genere gli esseri umani ci si abituano. Quindi forse non è necessario opporre resistenza. Ma se lo fosse, da dove verrebbe e che tipo di resistenza dovrebbe essere? Per ogni generazione è sempre più difficile immaginare un futuro che assomigli al presente. I miei nonni speravano che avessi una vita migliore della loro: senza guerra e fame, in un luogo in cui sentirmi a casa. Ma quali prospettive per il futuro escluderei a priori per i miei nipoti? Che i loro vestiti saranno fabbricati tutte le mattine con stampanti 3D? Che comunicheranno senza parlare o muoversi? Solo una persona priva di immaginazione e slegata dalla realtà escluderebbe la possibilità che vivano per sempre. È possibile che molti di coloro che leggono queste parole non muoiano mai. Partiamo però dal presupposto che abbiamo un numero di giorni finito per imprimere le nostre convinzioni nel mondo, per trovare e creare la bellezza che è inscritta solo in un' esistenza finita, per ingaggiare un corpo a corpo con il problema del senso e con le risposte che troviamo. Spesso usiamo la tecnologia per risparmiare tempo, ma sempre di più la tecnologia si prende anche il tempo che abbiamo risparmiato, oppure rende il tempo risparmiato meno presente, intimo e ricco. Temo che più ci ritroviamo il mondo sulla punta delle dita, più si allontani dai nostri cuori. Non è un aut aut : essere «antitecnologico» è forse l' unica cosa ancora più sciocca che essere incondizionatamente «filotecnologico»; occorre però porsi il problema dell' equilibrio da cui dipende la nostra vita. Un giorno, qualche nanomacchina rileverà le nostre debolezze cardiache ben prima che qualunque sintomo ci porti dal medico. E qualche altra nanomacchina riparerà i nostri cuori senza che proviamo dolore, perdiamo tempo o spendiamo soldi. Ma lo percepiremo come un miracolo solo se saremo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 6 novembre 2016 Pagina 14 La Lettura < Segue Cantieristica navale ancora capaci di percepire i miracoli, vale a dire solo se i nostri cuori meriteranno di essere salvati. ( traduzione di Irene Abigail Piccinini ) ALESSANDRA IADICICCO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 6 novembre 2016 Pagina 56 Avvenire (Diocesane) Trasporti marittimi pellegrinaggio Il 20 novembre in Francia I l servizio diocesano pellegrinaggi ha organizzato per domenica 20 novembre un viaggio alle Lerins, isole di fronte a Cannes, ricche di storia e spiritualità, dove si andrà alle origini del monachesimo occidentale. La quota ammonta a 47,50 euro e comprende iscrizione, pullman e traghetti. Per iscriversi è possibile rivolgersi alla Matutia Tours al 347.1608416 o al servizio diocesano pellegrinaggi al 371.1193350. L' eventuale pranzo al ristorante va prenotato all' atto dell' iscrizione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 6 novembre 2016 Pagina 27 L'Espresso Trasporti marittimi Mappa sismica MoNZA Nasce vicino al lago di Como, il Lambro. E solca la Valassina prima di raggiungere il Parco di Monza, dove si trova la settecentesca Villa Reale, gioiello artistico e meta turistica. A causa della cementificazione e della struttura dei terreni, ciclicamente il fiume esonda a Monza: il 5 agosto 2011 le acque danneggiarono Villa Reale, allagando il deposito delle opere del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Milano. VENEZIA L' Italia vanta il record mondiale di siti Unesco: 51. Tra cui Venezia e la sua Laguna, concentrato unico di arte e cultura ad alta "pericolosità antropica". Insieme ad altre associazioni, Italia Nostra è in prima linea c o n t r o l e g r a n d i navi d a crociera c h e attraversano la Laguna e il Mose, il sistema di paratie mobili pensato per difendere Venezia dall' acqua alta, accusato di mettere in crisi l' ecosistema lagunare. MARCHEUMBRIA La Basilica di Norcia, crollata per il terremoto, è il simbolo del patrimonio storicoartistico in pericolo. Nell' Appennino centrale, una delle aree più vulnerabili d' Italia come rivela la Carta del rischio realizzata dall' Istituto superiore per la conservazione e il restauro del Mibact, si trova un tesoro straordinario di epoca medievale e rinascimentale. NAPOLI Napoli guarda con timore reverenziale al Vesuvio, ma è la vicina area dei Campi Flegrei a destare le maggiori preoccupazioni per il bradisismo, fenomeno che consiste nel lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo. E poi è ancora vivo il ricordo del terremoto dell' Irpinia del 1980, che provocò danni anche al patrimonio storico e artistico della città partenopea. CALABRIA Non solo i due Bronzi di Riace, custuditi nel Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. La culla della Magna Grecia vanta un patrimonio di arte antica di prim' ordine nei quattro grandi parchi di Locri, Capo Colonna, Roccelletta di Borgia e Sibari. In una regione ad alto rischio sismico e idrogeologico, segnata da un forte abusivisimo edilizio. ROMA Migliaia di denunce di lesioni nelle case. Chiese, scuole e Tangenziale chiuse, verifiche sui ponti. Roma, con il suo vasto patrimonio archeologico e artistico, si scopre fragile. «Non si sono registrati danni al Colosseo, ma il sottosuolo di Roma è ricco di tesori archeologici, in mezzo a un groviglio di fiumi carsici non monitorati in modo adeguato. Così la città è più vulnerabile», dice Pietro Petraroia, vice presidente di Italia Nostra. Patrimonio culturale in pericolo elevato alto Basso medio Fonti: Ingv, Ispra, Italia Nostra, Legambiente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 5 novembre 2016 Ansa Porti Marco Bocci, Solo combatto 'ndrangheta Canale 5 dal 9/11. Procuratore Reggio C. è bene se ne parli (ANSA) ROMA, 5 NOV Narcotraffico, estorsioni, traffico d' armi e di esseri umani sono alcune delle attività della 'ndrangheta, radicata in Italia come in Germania, in Canada, in Sud America, per un giro d' affari valutato 44 miliardi di euro all' anno. Un mondo di omertà e legami di sangue che scopriremo dal 9 novembre su Canale 5 in 4 prime serate nella serie targata Taodue 'Solo', attraverso gli occhi di Marco (Marco Bocci), un agente dello Sco sotto copertura. La sua missione è infiltrarsi nella 'ndrina che controlla il porto di Gioia Tauro, il più grande snodo per i traffici illeciti nel Mediterraneo. Il suo nome in codice è Solo. Dietro la macchina da presa Michele Alhaique. "Solo è ispirato a una storia vera", rivela il produttore Pietro Valsecchi. Per il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, "è una gioia vedere che un prodotto di questo tipo vada in tv. Si parla poco di 'ndrangheta". Nel cast Peppino Mazzotta, Diane Fleri e Carlotta Antonelli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 5 novembre 2016 Ansa Porti Recuperati 10 cadaveri, soccorsi 2.185 migranti Operazioni coordinate dalla Guardia costiera al largo delle coste libiche. 12 cadaveri a Trapani, anche 2 bimbi e un neonato I cadaveri di dieci migranti sono stati recuperati nella giornata di oggi al largo delle coste libiche durante una serie di operazione di soccorso coordinate dalla Guardia Costiera, che hanno consentito di trarre in salvo 2.185 persone dirette verso l' Italia. I cadaveri erano tutti a bordo di un gommone, raggiunto dalle unità di soccorso a circa 40 miglia dalla Libia. Gli interventi oggi sono stati 15: alle operazioni hanno partecipato le navi Dattilo e Diciotti della Guardia Costiera, una unità militare spagnola inquadrata nel dispositivo Eunavformed, nave Libra della Marina militare italiana, due mercantile e alcune unita' di organizzazioni non governative. 12 cadaveri a Trapani, anche 2 bimbi e un neonato Sono 12 le salme giunte stamani nel porto d i Trapani: t r a i cadaveri tre bambini, di cui un neonato la cui madre si è salvata e si trova a Lampedusa, e 9 donne. C' è anche un neonato di 6 giorni tra i 428 migranti giunti a bordo della Phoenix. Il bimbo è stato trasferito dal 118 in ospedale assieme alla giovane mamma. Tra i migranti ci sono circa 80 donne (sette in gravidanza) e altrettanti minori non accompagnati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 5 novembre 2016 Catania Today Porti Il porto si apre alla città, completato abbattimento del muro su via Dusmet Cronaca Il porto si apre alla città, completato abbattimento del muro su via Dusmet Si potrà accedere, a piedi o in bici, direttamente alla passeggiata lungo i moli in riva al mare senza passare dai varchi di via Dusmet e del faro Biscari Redazione I più letti di oggi 1 Estorsioni, arrestati a Roma 5 catanesi: due appartengono al clan MazzeiCarcagnusi Stamattina sarà inaugurata l' area antistante all' edificio della Capitaneria di Porto di Catania, riqualificata da un recente intervento di abbattimento della cinta muraria che insiste sugli archi della marina. Le operazioni di riadattamento della zona erano cominciate lo scorso 7 ottobre, ed a dare il colpo iniziale con tanto di ruspa era stato lo stesso sindaco Enzo Bianco. Che oggi, insieme all' ammiraglio Nunzio Martello, commissario straordinario dell' Autorità Portuale, taglierà il nastro rosso durante una cerimonia di inaugurazione che aprirà questa parte del porto a catanesi, visitatori e turisti. Si potrà accedere, a piedi o in bici, direttamente alla passeggiata lungo i moli in riva al mare senza passare dai varchi di via Dusmet e del faro Biscari. I massi in pietra lavica tolti dal muro di cinta sono stati riutilizzati per costruire la nuova camminata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 6 novembre 2016 Pagina 20 Gazzetta del Sud Porti La festa del IV Novembre a Siracusa Mostre, cerimonie e visite guidate Le strutture militari aperte hanno attirato curiosità e interesse Alessandro Ricupero SIRACUSA Un tricolore consegnato all' Istituto comprensivo "Giuseppe Melodia" di Noto per premiare quel percorso di legalità che diventa simbolo del giorno dell' Unità Nazionale e della giornata delle Forze Armate. È stato uno dei momenti che hanno caratterizzato la giornata a Siracusa, una delle 28 città italiane, unica nella Sicilia orientale, nelle quali è stato possibile visitare strutture militari, assistere a mostre e cerimonie di commemorazioni. Quasi 300 bambini hanno preso parte alla cerimonia organizzata dalla Capitaneria d i Porto di Siracusa nel piazzale IV Novembre. Prologo è stata la deposizione delle corone d' alloro ai caduti al Pantheon da parte del prefetto Armando Gradone e del comandante di MariSicilia, contrammiraglio Nicola De Felice. Presenti il questore ed i comandanti di carabinieri e Guardia di finanza. Poi davanti la Capitaneria di porto, a fare gli onori di casa il comandante Giuseppe Sciarrone, l' alzabandiera e la lettura dei messaggi istituzionali. Il contrammiraglio De Feliceha sottolineato l' importanza di questo momento celebrativo proiettato nel ricordo di una giornata vivificata dall' attuale azione delle forze armate. L' istituto Melodia si è distinto per la promozione nell' ambito scolastico dei valori delle legalità e della partecipazione attiva alla vita sociale. Un istituto che è stato al centro di conferenze e incontri di rappresentanti della Capitaneria e della magistratura. «Resta fondamentale ha detto il prefetto Armando Gradone il monito del Presidente Mattarella ad "avere cura della Repubblica". Vuol dire che è compito di ognuno operare al meglio delle proprie possibilità per il corretto funzionamento del sistema pubblico. Ma vuol dire anche promozione della libera iniziativa dei cittadini a sostegno dell' azione pubblica, valorizzando al meglio l' apporto delle tante energie umane disponibili per il bene degli altri, come quelle che da tempo in questa provincia sono impegnate nel servizio di soccorso ed accoglienza dei migranti». Nell' atrio della Capitaneria presenti due mostre tematiche: dell' Area marina protetta del Plemmirio e un' altra della Lamba Doria dedicata agli armamenti ed alle divise storiche.4. ALESSANDRO RICUPERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 6 novembre 2016 Pagina 22 Gazzetta del Sud Porti Messina, nave ferroviaria bloccata per 50 minuti Guasto a un' invasatura Passeggeri in ostaggio Denuncia dell' Orsa: le unità di Rfi non hanno equipaggi al completo Riccardo D' Andrea MESSINA Un incidente di percorso ripropone con forza il problema del traghettamento ferroviario nello Stretto. Un nodo, questo, che soffoca la sicurezza e il diritto alla mobilità soprattutto dei messinesi e dei calabresi. Nel piano di dismissione portato avanti dal Gruppo Fs si inserisce l' episodio registrato ieri mattina nel bacino portuale antistante la Stazione marittima. Secondo quanto denunciato dal sindacato Orsa, la nave "Messina", giunta alla quarta invasatura con a bordo il treno viaggiatori numero 1955, non è riuscita a completare le operazioni di "scarico" dei vagoni. Necessario, quindi, traslocare in un' altra invasatura funzionante. Ma la seconda era occupata dal traghetto "Scilla", impossibilitato a spostarsi per mancanza di personale. «Erano presenti solo 12 unità contro le 19 previste. Tra gli assenti anche il comandante e il direttore di macchina», rileva l' Organizzazione sindacati autonomi e di base. Nella terza "corsia" si trovava il "Villa", «spento e senza personale di bordo», anche se «armato». Sarebbero servite circa tre ore prima che la società Rfi ricomponesse l' intero equipaggio. Si è scelta, pertanto, la soluzione più sbrigativa: riparare il guasto. Sono quindi intervenuti alcuni tecnici, che in 50 minuti hanno ripristinato il funzionamento della quarta invasatura. In questo lasso di tempo, ad avere la peggio sono stati i viaggiatori, "sequestrati" per decine di minuti nella pancia o sui ponti dell' imbarcazione "Messina". L' Orsa non le manda a dire, ricordando di avere in più occasioni denunciato al comandante della Capitaneria di porto il caso della riduzione degli equipaggi della flotta di Rfi in sosta. Per il sindacato si tratta di una «prassi inefficace e insicura». Il sindacato, poi, chiede come possa «l' Autorità marittima accettare la descrizione armatoriale secondo cui la sicurezza e il relativo pronto intervento siano garantiti dalla continua presenza in porto di una unità sociale, presenziata dall' intero equipaggio, "h24", che può intervenire, in situazioni di emergenza, per fare fronte alle necessità di sicurezza sule unità ferme in porto?». E ancora: «Quanto tempo ancora dobbiamo attendere affinché vengano adottate tutte le misure di prevenzione e soprattutto il pieno rispetto di tutte le leggi del Codice della navigazione?». Non a caso, una recente sentenza del Tribunale del lavoro di Messina ha stabilito Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27 6 novembre 2016 Pagina 22 < Segue Gazzetta del Sud Porti che ogni nave armata deve avare l' equipaggio al completo proprio per gestire eventuali emergenze.3. ANDREA MESSINA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 6 novembre 2016 Pagina 5 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Treno bloccato a Messina a causa di un guasto in un' invasatura del porto Passeggeri "in ostaggio" per un' ora La nave che trasportava i vagoni impossibilitata ad attraccare Riccardo D' Andrea MESSINA Un incidente di percorso ripropone con forza il problema del traghettamento ferroviario nello Stretto. Un nodo, questo, che soffocala sicurezza e il diritto alla mobilità soprattutto dei messinesi e dei calabresi. Nel piano di dismissione portato avanti dal Gruppo Fs si inserisce l' episodio registrato ieri mattina nel bacino portuale antistante la Stazione marittima. Secondo quanto denunciato dal sindacato Orsa, la nave "Messina", giun ta alla quarta invasatura con a bordo il treno viaggiatori numero 1955, non è riuscita a completare le operazioni di "scarico" dei vagoni. Necessario, quindi, traslocare in un' altra invasatura funzionante. Ma la seconda e r a o c c u p a t a d a l traghetto " S c i l l a " , impossibilitato a spostarsi per mancanza di personale. «Erano presenti solo 12 unità contro le 19 previste. Tra gli assenti anche il comandante e il direttore di macchina», rileva l' Organizzazione sindacati autonomi e di base. Nella terza "corsia" si trovava il "Villa", «spento e senza personale di bordo», anche se «armato». Sarebbero servite circa tre ore prima che la società Rfi ricomponesse l' intero equipaggio. Si è scelto, pertanto, di riparare il guasto: alcuni tecnici in 50 minuti hanno ripristinato il funzionamento della quarta invasatura e i viaggiatori sono rimasti "in ostaggio" nella pancia o sui ponti dell' imbarcazione "Messina".3. ANDREA MESSINA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 6 novembre 2016 Pagina 31 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Il "nodo" delle aree di alaggio a Villa San Giovanni Piano Spiaggia, decide la Regione Il Pd: possibile modificare il Piano d' indirizzo per i litorali post ripascimento Giusy Caminiti VILLA SAN GIOVANNI Ci vorrà del tempo, ma la modifica del Piano Spiaggia non sarà efficace a meno che non si chieda e non si ottenga dalla Regione la modifica del comma 16 dell' art. 5 del Piano d' indirizzo Regionale, in modo da prevedere l' utilizzo del litorale oggetto di ripascimento con l' ausilio di soffolte e opere di difesa. In sintesi, è la proposta che il Partito Democratico porterà in consiglio comunale il 9 novembre, chiedendo alla maggioranza di condividerla, rispetto alla situazione delle aree di alaggio e campi boe. Una proposta che si coniuga con quella già presentata dal consigliere Filippo Bellantone per l' utilizzo temporaneo del molo sottoflutto. Negativo il giudizio sull' attuale Piano Spiaggia «quasi totalmente inutile se non addirittura dannoso. Su 8 km di costa si è potuto programmarne solo uno e per di più errando completamente il posizionamento di campi boe e punti di alaggio, tecnicamente infattibili». Non solo, ma la legge regionale esclude il rilascio di nuove concessioni sugli arenili «realizzati o sottoposti a interventi mediante la realizzazione di ripascimenti protetti, realizzati con l' ausilio di soffolta e opere di difesa. In altre parole continua il consigliere inibizione definitiva e permanente di oltre il 50% dell' intero arenile comunale. A conti fatti, sommando le diverse interdizioni, le aree oggetto di concessioni per ormeggi nautici di fatto si riducono a zero». Questo vorrebbe dire l' inutilità di modifiche al Piano Spiaggia se la Regione non permette l' utilizzo del litorale ripasciuto. «Come per la delibera richiesta in merito al porto turistico si legge nella nota stampa anche in questo caso l' argomento è stato sviscerato e approfondito attraverso un proficuo confronto svoltosi a Catanzaro con i dirigenti regionali preposti, dai quali sono arrivate le rassicurazioni in merito alla fattibilità della nostra proposta. L' iter legislativo necessario non avrà certo tempi brevi, ma di contro questa proposta rappresenta l' unica vera strada percorribile per la soluzione definitiva ad una criticità che rischia di bloccare uno dei settori, sociale ed economico, fondamentali per l' intera comunità cittadina».3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 6 novembre 2016 Pagina 17 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Porti Approdano i migranti, ci sono anche 12 salme A perdere la vita durante il viaggio nove donne e tre bambini di cui uno di appena otto mesi, salva la madre Antonio Trama OOO Cercavano una nuova vita, ma hanno incontrato la morte. I dodici migranti morti durante l' attraversamento del canale di Sicilia, con l' intento di lasciarsi alle spalle le difficoltà di ogni giorno sperando di poter cominciare una nuova fase, sono arrivati a l molo R o n c i g l i o d e l porto a l l e o t t o d e l mattino. Le vittime dell' ultimo viaggio della speranza sono nove femmine e tre maschi, compresi anche tre bambini di cui uno di appena otto mesi. Il piccolo si trovava sul gommone che doveva raggiungere la Sicilia insieme alla madre, del Mali. La donna è riuscita a salvarsi, ma non ha potuto tenere con sé il piccolo, considerato che lei è stata fatta sbarcare a Lampedusa, dove hanno toccato terra tutti i sopravvissuti. A condurre al molo Ronciglio i dodici cadaveri è stata la nave norvegese "Siem Pilot", la stessa che era intervenuta subito dopo la segnalazione del naufragio in corso. E nonostante l' immediato intervento, l' equipaggio della "Siem Pilot" non è riuscito a salvare tutti gli occupanti del gommone, anche perché, quando era giunta sul punto esatto, già alcuni degli occupanti si trovavano in acqua. I corpi delle dodici vittime, quindi, una volta sbarcati, sono stati trasportati all' obitorio del cimitero. E adesso si attenderà di capire se il magistrato di turno disporrà l' autopsia per ciascuno di essi, al fine di comprendere l' esatto motivo della morte. «Successivamente spiega Giuseppe Licata, assessore comunale ai servizi cimiteriali , sarà la Prefettura ad indicarci dove i corpi di queste dodici persone morte dovranno essere sepolti. Trattandosi di musulmani, infatti, devono essere sepolti a terra. Noi, nel nostro cimitero, avevamo cinque posti che, purtroppo, abbiamo già esaurito. Di norma i corpi dei migranti vengono sepolti nei cimiteri delle città della provincia. Qualche volta, comunque, è anche accaduto che, non appena i parenti sono venuti a conoscenza della morte dei loro familiari, ci contattano e provvedono, a loro spese, al rientro della salma nel loro Paese. Ultimamente è accaduto con una donna egiziana». Quattrocentoventitré migranti, invece, sono riusciti a raggiungere il molo Ronciglio sani e salvi. Si tratta di quelli che sono stati tratti in salvo dalla nave "Phoenix" del Moas, "Migrant offshore aid Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31 6 novembre 2016 Pagina 17 < Segue Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Porti station", progetto che mira al salvataggio dei migranti e che è nato da un' idea dell' imprenditrice italiana Regina Catrambone e dal marito Christopher. Soltanto nell' ultima estate "Phoenix" è riuscita a salvare circa tremila migranti. In prevalenza a toccare il suolo trapanese sono stati uomini, 263. Con loro anche 80 donne, con sette di queste in gra vidanza. E poi anche circa ottanta minori compresi un neonato di appena sei giorni, giunto al porto insieme ai propri genitori. Appena arrivati, quindi, i migranti hanno ricevuto una prima assistenza sanitaria direttamente nelle tende da campo che sono state allestite al molo Ronciglio. Successivamente, invece, sono stati trasferiti all' Hotspot di Milo dove verranno avviate tutte le procedure necessarie per arrivare alla loro identificazione. Intanto, è stata accertata la causa della morte delle due ultime vittime degli attraversamenti. Si tratta di un uomo e di una donna che erano arrivati cadaveri al porto trapanese la scorsa settimana assieme a 539 migranti sulla nave "Ps2" della Marina militare. I due, infatti, non sono morti annegati in mare, ma hanno perso la vita per asfissia da schiacciamento. Anche in questo caso, i corpi delle due vittime erano stati trasferiti all' obitorio del cimitero comunale. (*ATR*) ANTONIO TRAMA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 6 novembre 2016 Pagina 25 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Porti O Mazara Pesca, ministro della Guinea in visita OOO Si è conclusa la "tre giorni" di visite in Sicilia del vice ministro della Guinea Equatoriale, Salas Choncoui", ospite, insieme ad una delegazione, del Distretto produttivo della pesca di Mazara.Il vice Ministro, ha iniziato la sua visita recandosi presso la Capitaneria d i Porto di Mazara; il Ministro ha avanzato la possibilità di una cooperazione tecnica per far fronte alla pesca illegale, praticata da marinerie di altri Paesi, nelle acque di competenza della Guinea Equatoriale. (SG) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 6 novembre 2016 Pagina 34 Il Mattino Porti Il porto Annunziata «Con 52 imprese avevamo puntato su uomo di esperienza che conosce la realtà» Aiello (Fedarlinea): «Non staremo alla finestra, pronti a collaborare» « I l porto d i Napoli ha bisogno di ripartire subito. Non c' è un solo minuto da perdere. Anche i tempi per capire dovranno essere brevissimi: solo per questo avremmo preferito un uomo con esperienza specifiche di settore». Il benvenuto del comandante Raffaele Aiello al nuovo presidente dell' Autorità di sistema portuale del medio Tirreno, Pietro Spirito, è deciso, senza fronzoli. «Non conosco il professor Spirito sottolinea il presidente nazionale di Fedarlinea ma conosco il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il nostro governatore Vincenzo De Luca e mi fido di loro. A tutti però dico che vigileremo molto attentamente: il porto d i Napoli d e v e v i n c e r e q u e s t a scommessa, altrimenti non avrà nessun futuro». Voi avevate puntato su Andrea Annunziata. «Il documento di Fedarlinea aveva indicato una serie di priorità e messo insieme 52 imprenditori del porto d i Napoli. Sì, avevamo puntato su un uomo di esperienza come Andrea Annunziata che conosce molto bene la realtà e, grazie agli incarichi ricoperti, da sottosegretario ai trasporti a presidente dell' Autorità portuale di Salerno, poteva operare con immediatezza. Noi avevamo tracciato un profilo che calzava ad Andrea Annunziata». È stata fatta una scelta diversa. «Ne abbiamo preso atto. Restano le priorità, e quelle le valuteremo giorno per giorno». Insomma Fedarlinea resta alla finestra? «Noi siamo pronti la massima collaborazione se ci verrà richiesta. Non staremo alla finestra passivamente, valuteremo le scelte e, soprattutto, i tempi di intervento». Le prime tre cose da fare. «Gli escavi, il Beverello, ripristino della legalità». Cominciamo con gli escavi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 6 novembre 2016 Pagina 34 < Segue Il Mattino Porti «Bisogna completare la vasca di colmata della darsena di Levante. I 40 milioni del Grande Progetto destinati al dragaggio vanno spesi e bisogna già pensare a dove trovare altri finanziamenti perché certamente non basteranno. Le grandi navi hanno abbandonato il porto di Napoli, bisogna ricreare le condizioni per farle tornare». E poi il Beverello. «Sul Beverello bisogna scoperchiare il pentolone Nausicaa, colpire colpe e responsabilità. Un fiume di denaro pubblico buttato letteralmente in mare. Sul Beverello bisogna intervenire subito: gli armatori hanno un loro progetto, funzionale, trasparente, valido. Sono pronti a realizzarlo senza gravare per un solo euro sul bilancio pubblico. Fino ad oggi non ci è stato permesso. E sapete perché? Per non scoperchiare il pentolone Nausicaa. La legalità, appunto. «Infatti, e questo è solo un esempio». Ne faccia qualche altro. «Nel porto d i Napoli non sono mai state fatte le verifiche dei piani di impresa. Non si sa quanto producono o se producono le aree date in concessione. Non si sa che attività si svolgono realmente in quelle aree, se sono rispettate le finalità delle concessioni. Senza parlare, poi, dei livelli occupazionali. Insomma il porto di Napoli è un vero e proprio buco nero in cui è necessario cominciare a far entrare un po' di luce». Ma su questo fronte è al lavoro la magistratura. «La magistratura guarda a quanto accaduto, noi dobbiamo guardare a quanto deve accadere. Dobbiamo riportare il porto di Napoli nel ruolo che gli è proprio, quello di grande hub sul Mediterraneo». La riforma ha già tracciato la nuova rotta. «Sì, ma la nave va messa sulla rotta. Sappiamo che il porto di Napoli dovrà formare un unico blocco anche con Salerno e Castellammare di Stabia. Sappiamo che bisognerà determinare specificità, evitare contrapposizioni. Sappiano che il tutto deve raccordarsi con il piano nazionale della portualità. Sono passaggi epocali. Per affrontarli, però, è necessario partire con il piede giusto, recuperare competitività con infrastrutture adeguate. Queste cose le abbiamo dette con chiarezza anche al ministro Delrio e al governatore De Luca. Ora devono arrivare i risultati». © RIPRODUZIONE RISERVATA. ANTONINO PANE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 6 novembre 2016 Pagina 37 La Sicilia (ed. Ragusa) Porti In 26 soccorsi dalla Gdf e sbarcati qui Tratti in salvo al largo di Lampedusa e dirottati al centro di Pozzallo Attesi per oggi altri 299 migranti e un cadavere con la nave di «Stc» MICHELE GIARDINA POZZALLO. Non uno sbarco come gli altri. Come le decine di sbarchi registrati negli ultimi mesi. Che, di solito, vengono annunciati almeno 24 ore prima, a conclusione delle operazioni di soccorso Sar effettuate in mare aperto dalle unità navali impegnate nel progetto europeo Frontex Triton. Questa volta l' arrivo al porto di Pozzallo di 26 fuggitivi è avvenuto fuori protocollo. Sono arrivati quasi all' improvviso, alle sette di ieri mattina, a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza. L' intervento è stato effettuato al largo di Lampedusa. Difficile a questo punto capire perché mai i migranti non siano stati trasportati sull' isola agrigentina. Ove, fra l' altro, sembra che la motovedetta si sia diretta subito per fare ricoverare con urgenza in ospedale due migranti in pessime condizioni. Centro affollato? Probabilmente si. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Anche la struttura di accoglienza di Pozzallo è da tempo off limits. Operando in uno stato di perenne emergenza, evidentemente tutto diventa più difficile, per cui anche scelte apparentemente incomprensibili rientrano invece in logiche ministeriali che i comuni mortali non riescono a comprendere. I migranti salvati erano abordo di un barchino di legno. Provengono dal Magabresh, dalla Libia, dal Marocco e dalla Tunisia. Del gruppo fanno parte 24 uomini e 2 minori. "Con quest' ultimo sbarco dice il direttore del Centro, Angelo Zaccaria, sono 220 gli ospiti della struttura, di cui circa 190 minori. Domani mattina alle 8,00 (oggi per chi legge) è atteso lo sbarco di altri 299 migranti e di un cadavere, trasportati dalla nave "Hos Hestia" che opera per conto di Save the Children. Del gruppo dovrebbero fare parte anche più di 50 minori non accompagnati". "Tra i migranti arrivati in Italia nell' ultimo anno dichiara il ministro degli Esteri Gentiloni il mix tra rifugiati ed economici si è spostato ulteriormente verso gli economici. Poco più di un terzo è potenzialmente titolare di diritto d' asilo. E' inaccettabile ha poi aggiunto il rifiuto dei Paesi dell' Est di accogliere quote di migranti". Commentando il rapporto di Amnesty International, che denuncia atti di violenza nei confronti dei migranti, il ministro ha tenuto a sottolineare che "il nostro Paese deve "riconoscenza" alle forze dell' ordine che stanno gestendo il flusso di migranti negli "Hot spot". Ci può anche essere il caso di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 36 6 novembre 2016 Pagina 37 < Segue La Sicilia (ed. Ragusa) Porti qualcuno che viene trattato male, ma complessivamente dobbiamo riconoscenza a chi sta effettuando operazioni molto complesse". MICHELE GIARDINA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37 6 novembre 2016 Pagina 37 La Sicilia (ed. Siracusa) Porti in breve AUGUSTA Arrestati scafisti ucraini Due presunti scafisti ucraini sono stati individuati dal gruppo interforze di contrasto all' immigrazione clandestina della Procura di Siracusa. Avrebbero condotto la barca a vela, partita lunedì scorso da Izmir in Turchia, con a bordo 39 migranti iracheni e iraniani e intercettata nel c a n a l e d i S i c i l i a d a l l a nave R i o S e g u r a impegnata nell' operazione Triton. I due, arrestati con l' accusa di favoreggiamento all' immigrazione clandestina, sono stati trovati in possesso di materiale di interesse investigativo che sarà catalogato. Si tratta di mappe e agende, trovate a bordo del natante. Uno degli scafisti è risultato responsabile di un altro analogo sbarco di migranti sempre con una barca a vela avvenuto a Vendicari il 10 settembre 2014. Era destinatario di un obbligo di dimora a Siracusa. L' individuazione dei due è avvenuta grazie all' operato del comandante della nave Rio Segura della Guardia civile che h a a c c o m p a g n a t o i m i g r a n t i a l porto commerciale di Augusta. G. G. AUGUSTA Revisori conti, nomima in Aula Augusta. Il consiglio comunale tornerà a riunirsi martedì alle 18,30 con all' ordine del giorno la nomina del nuovo collegio del revisori dei conti per il triennio 20162019. L' avviso per la selezione dei 3 componenti del collegio è stato pubblicato dal Comune a settembre. Il vecchio collegio era stato nominato dalla commissione straordinaria facente funzioni di sindaco, giunta e consiglio comunale era stato nominato il 24 giugno del 2013. A. S. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38 6 novembre 2016 Pagina 37 La Sicilia (ed. Siracusa) Porti CONVEGNO ARCHEOCLUB A LENTINI Salute migranti, lavoro di squadra Lavinia Lo Curzio, ufficio stranieri Asp: «Il fenomeno è affrontato in modo tale che abbia un impatto ridotto sul territorio» LENTINI. «Da alcuni anni la provincia fa i conti con un fenomeno di grandi dimensioni. Nel porto di Augusta gli sbarchi sono numerosi e i migranti tratti in salvo sono centinaia. Numeri di gran lunga più elevati rispetto a quelli dei porti di Lampedusa o di Pozzallo di Palermo o d i Catania. Tuttavia, grazie a un articolato lavoro di squadra, a una sinergia interistituzionale con a capo il prefetto Grado ne, affrontiamo il fenomeno nel migliore dei modi possibili, in maniera che abbia sul territorio un impatto estremamente ridotto». E' quanto ha spiegato la dott.ssa Lavinia Lo Curzio, responsabile dell' Ufficio territoriale stranieri dell' Asp, intervenendo alla conferenza promossa dall' Archeoclub sulla questione migranti. Il tema, «Siracusa: prima frontiera», è stato affrontato anche da Giuseppe Nipitella, dirigente medico dell' Ufficio territoriale stranieri, il quale si è ampiamente soffermato sull' attività sanitaria di base svolta negli 8 Cas della provincia, ovvero sull' impegno quotidianamente messo in campo dai medici, oltre che dai mediatori culturali, per l' assistenza nei centri di accoglienza straordinari presenti sul territorio. Attività sanitaria è stato spiegato anche per sgombrare il campo da talune illazioni secondo cui la provincia ne subirebbe le conseguenze che non riduce in alcun modo l' assistenza sanitaria alla popolazione locale. Basti pensare che dei 13 mila migranti assistititi in un anno nei Cas solo 100 vengono inviati ai pronto soccorso. «Peraltro ha sottolineato Lavinia Lo Curzio, ricordando l' impegno messo in campo dall' Asp con il dg Salvatore Brugaletta e il ds Anselmo Madeddu tutelando la salute dei migranti tuteliamo anche la nostra salute». SILVIO BRECI. SILVIO BRECI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 5 novembre 2016 La Sicilia Web Porti Augusta Lunedì attesi al porto 136 migranti SIRACUSA Arriverà lunedì mattina alle 8 al porto commerciale di Augusta nave Libra della marina militare italiana. A bordo 136 migranti di diversa nazionalità, provenienti dal Gambia, Nuova Guinea, Nigeria, Sierra Leone, Senegal, Mali. Tra loro una ventina avrebbero la scabbia ed un migrante sarebbe già stato curato per una ferita pregressa infetta da arma da fuoco al piede sinistro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 40 5 novembre 2016 MeridioNews Porti Migranti, 12 cadaveri nello sbarco a TrapaniTra i sopravvissuti anche bimbo di sei giorni Cronaca Lo sbarco è avvenuto questa mattina. A perdere la vita sono stati anche tre bambini, tra cui un neonato. Quindici gli interventi di salvataggio effettuati dalle navi della guardia costiera, della missione Eunavformed e della marina militare. A partecipare anche due mercantili e alcune ong Nuovi morti in mare . Sono 12 i cadaveri arrivati oggi nel porto di Trapani . In un primo momento, pareva che le salme in arrivo sarebbero state otto. Tra i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di arrivare in Italia anche tre bambini , di cui un neonato. La madre, invece, si è salvata e si trova a Lampedusa. I profughi 428 in tutto sono arrivati a bordo della nave Phoenix . Tra i sopravvissuti anche un neonato di sei giorni , trasferito in ospedale insieme alla madre. Sono sette le donne in stato di gravidanza soccorse dal personale che ha atteso l' arrivo della nave.Gli interventi di recupero sono stati 15, attuati dalle navi Dattilo e Diciotti della guardia costiera, una unità militare spagnola inquadrata nel dispositivo Eunavformed , nave Libra della marina militare italiana, due mercantili e alcune unità di organizzazioni non governative. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 41 5 novembre 2016 MeridioNews Porti Migranti, domani al Porto 867 personeMsf: «Dieci ore per salvarli dal mare» Cronaca Tra i naufraghi salvati dalla Bourbon Argos di Medici senza frontiere ci sono 119 donne di cui sette incinte e otto bambini. Le persone provenienti dall' Africa occidentale hanno condizioni mediche stabili. Un uomo ha una frattura a una gamba, un altro ha rischiato di annegare ma ora sta bene Arriverà domani mattina al Porto di Catania la nave di Medici senza frontiere Bourbon Argos che ha soccorso e assistito complessivamente 867 persone . Tra queste ci sono 119 donne delle quali sette in stato di gravidanza e otto bambini dei quali quattro neonati di pochi mesi. Attualmente la nave è in navigazione nel Mediterraneo diretta verso la Sicilia . Nello specifico, il natane ha soccorso 668 persone su cinque gommoni in pericolo e ne ha ricevute 199 dalle imbarcazioni delle ong Minden e Iuventa . Le operazioni sono iniziate venerdì mattina prima dell' alba . Fortunatamente le persone tratte in salvo provenienti dall' Africa occidentale presentano condizioni mediche stabili . In questo momento a bordo della Bourbon Argos c' è un paziente con una frattura alla gamba mentre un uomo ha rischiato di annegare ma ora sta bene. «Abbiamo impiegato almeno dieci ore per metterli tutti in salvo . Per fortuna il mare calmo ha facilitato tutto», ha detto il capo del progetto Msf a bordo del natante Michele Telaro . Che ha aggiunto: «Siamo preoccupati dall' inverno in arrivo , perché ci aspettiamo soccorsi più difficili e le persone saranno ancora più a rischio di naufragi e problemi medici per le condizioni meterologiche avverse».Secondo Medici senza frontiere, il 2016 si confermerebbe l' anno più nefasto per le morti nel Mediterraneo , con un tragico record di quattromila e duecento vittime . «Di fronte a questo vergognoso dato, l' Unione europea non può continuare a fare finta di niente e farsi complice di una tragedia sempre più imponente. Servono con urgenza vie legali e sicure che consentano a persone disperate di trovare sicurezza in Europa senza rischiare o perdere la vita», ha dichiarato in una nota ufficiale il capomissione di Msf in Italia Tommaso Fabbri . Nel solo 2016, le équipe di Msf a bordo delle tre navi Dignity I , Bourbon Argos e Aquarius hanno soccorso 17.999 uomini, donne e bambini e ne hanno assistite altre 5.533 trasferite da altre navi verso l' Italia , per un totale di 23.532 persone assistite soltanto quest' anno . Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 42 5 novembre 2016 Pagina 2 Milano Finanza Porti Verso l' accorpamento dell' autorità portuale con Gioia Tauro Salta la proroga di Messina L' Ap della città dello Stretto può gestire solo l' esistente nell' attesa dell' unione con l' ente calabrese. Incertezza sui lavoratori e sulla programmazione degli investimenti. In Sicilia sono previste solo due strutture Ancora non c' è nulla di ufficiale, ma l' ipotesi di una proroga di 36 mesi per l' Autorità Portuale di Messina prima dell' accorpamento con l' ente gemello di Gioia Tauro sembra essere sfumata. A beneficiarne, sempre secondo indiscrezioni, sarà invece l' Authority di Salerno, molto probabilmente grazie ai buoni uffici del presidente della Regione Campania De Luca, che diversamente dall' omologo siciliano Rosario Crocetta avrebbe ottenuto quanto richiesto. Ma a creare problemi è anche il fatto che, in attesa della creazione dell' Autorità di Sistema Portuale dello Stretto con sede a Gioia Tauro e alla quale faranno capo i porti di Crotone, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Vibo Valentia, R e g g i o C a l a b r i a , Messina, Milazzo e Tremestieri, l' ente messinese può muoversi solo in regime di ordinaria amministrazione. Inoltre, il continuo procrastinare del ministro dei Trasporti Graziano Delrio rispetto alla creazione delle nuove Authority, mantiene in uno stato di incertezza anche il personale. Si sa solo che i vertici saranno azzerati e che le mansioni saranno ridistribuite, ma nessuno ha ancora fissato le regole. «A settembre il ministero dei Trasporti ci ha comunicato che dobbiamo limitarci a gestire l' esistente», spiega il segretario generale dell' Autorità Portuale di Messina Francesco Di Sarcina, «mentre la programmazione è bloccata. Si va avanti quindi con la ristrutturazione del portale e di tre padiglioni della Cittadella Fieristica, il progetto per la ricostruzione del Teatro in Fiera è a Palermo per l' approvazione del Provveditorato opere pubbliche, ma per la gara poi si vedrà. Altro, oltre a garantire i servizi ordinari, non è possibile fare». L' unico a viaggiare ormai sulle proprie gambe è il piano regolatore del porto, per il quale si è in attesa della Vas, la valutazione ambientale strategica, e dell' approvazione della Regione Sicilia. Le Authority dovrebbero chiudere entro il 31 dicembre prossimo, ma tutto sembra indicare che la decisione sia tenuta a bagnomaria dal Governo Renzi, in attesa dei risultati del referendum costituzionale. Nel frattempo, gli uffici navigano a vista. Probabilmente, il fatto che il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta abbia presentato l' istanza di rinvio non solo per l' Autorità Portuale di MessinaMilazzo, ma anche per le altre, compresa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 43 5 novembre 2016 Pagina 2 < Segue Milano Finanza Porti quella di Trapani che lo è stata solo dal 2003 al 2007, potrebbe avere inciso negativamente sulla richiesta di proroga. Gli accorpamenti delle Authority dell' Isola prevedono due strutture. La prima sarà quella della Sicilia Occidentale, con Palermo sede di Autorità di Sistema Portuale, alla quale dovranno poi fare riferimento i porti di Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani. La seconda, invece, sarà quella della Sicilia Orientale, con sede a Catania e della quale farà parte anche il porto di Augusta. Messina, come detto, farà parte dell' Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, con sede nella calabrese Gioia Tauro. I sostenitori del no al nuovo ente, si basano soprattutto sul timore per la mole di debiti del porto di Gioia Tauro, che anche se è un hub internazionale, sconta la politica di sconti altissimi attuata negli anni per riuscire a sopravvivere nonostante i concorrenti nordafricani. Il porto gioiese movimenta 31.583.269 tonnellate di merci l' anno, con un gettito Iva di appena 39 milioni 201.332 euro, mentre grazie all' ultima Finanziaria Gioia Tauro ha azzerato i costi delle tasse di ancoraggio, cancellando entrate per 8 milioni 200 mila euro. Una gestione, quella dell' hub calabrese, che fa seriamente temere per l' assorbimento del sistema portuale di MessinaMilazzo, che ha un attivo di oltre 8 milioni di euro, serva solo per tentare di salvare il terminal di Gioia Tauro. (riproduzione riservata) ELISABETTA RAFFA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 44 5 novembre 2016 Palermo Mania Porti SOCIALE & DIRITTO Il Mediterraneo sempre più fossa comune Il bilancio degli ultimi due naufragi avvenuti nel tratto di mare che separa le nostre coste dalla Libia sembra aver raggiunto le 240 vittime. L' ennesima strage la cui responsabilità non è del mare o esclusivamente dei trafficanti di esseri umani ma delle immonde leggi che oggi si impongono in Italia e in Europa e che parlano solo la lingua del contrasto e del respingimento. Si muore per l' impossibilità a salvarsi regolarmente dalle guerre, dalle catastrofi ambientali, dagli effetti delle crisi che i nostri modelli di sviluppo hanno prodotto. si muore in nome della scelta scellerata di violare tanto il dettato costituzionale quanto le convenzioni internazionali in nome di miseri egoismi alimentando una guerra fra ultimi e penultimi e lasciando che chi continua a veder crescere i propri profitti, governi indisturbato. Qualche voce continua a levarsi, spesso fuori dal circuito istituzionale anche se le stragi perpetrate in mare vengono ormai considerate degne di poche righe anche sui grandi giornali. E quando una organizzazione indipendente come Amnesty International, sulla base di attente testimonianze raccolte, denuncia gli abusi, le privazioni e le sofferenze a cui sono sottoposti molti di coloro che riescono a mettere piede sulla terraferma, si scatenano le reazioni isteriche di un governo e di apparati dello Stato che negano l' evidenza. Vilolenze che avvengono in Sicilia, violazioni che avvengono anche nel porto d i Catania, ormai totalmente militarizzato per impedire ad occhi indiscreti di assistere all' arrivo di chi spera di essere ormai in salvo. Rifondazione Comunista si schiera dalla parte di chi cerca accoglienza, di coloro che provano ad offrirla non per trarne business ma perché la Siclia è da sempre terra di solidarietà, di coloro che provano ad opporsi a questo imbarbarimento che conduce sempre più nel baratro di una guerra silenziosa. Dolore per chi è morto, alleanza con chi, ci aiuterà a migliorare questo paese. Stefano Galieni (Responsabile della Federazione di Catania PRC SE) PALERMOMANIA.IT Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 45 5 novembre 2016 Siracusa Live Porti Redazione Viaggio nel Petrolchimico siracusano: l' impatto con un forte terremoto l' effetto domino potrebbe essere davvero disastroso La sicurezza del lavoro . Le manutenzioni a regola d' arte degli impianti industriali hanno un costo, così come tutta l' organizzazione del lavoro efficiente e a norma di legge nella sua generalità, ha un costo, ma abbassano il profitto; ed ecco perché logica occorre tagliare le spese per aumentare il guadagno.Nella cosiddetta logica del profitto si vede nell' invenzione delle macchine e nella loro applicazione ai processi produttivi, qualcosa che sta in radicale contrasto con l' universalità del lavoro umano e col suo dominio spirituale sull' intera natura. Introducendo le macchine, gli impianti di produzione in generale, come mediatore fra sé e la natura, l' uomo in un certo senso mette in atto un' astuzia contro la logica della stessa natura. Ma questo inganno gli si ritorce contro, perché egli si avvantaggia sull' evoluzione naturale, quanto più assoggetta, tanto più egli diventa sottomesso. Attraverso gli impianti di produzione industriale a ciclo continuo, l' uomo fa lavorare per sé l' energia della natura, il petrolio, il gas, l' acqua, l' aria, eccetera. Ma così egli non volge più a essa in modo vivente, come una qualcosa che vive, e il lavoro diventa sempre più meccanico, escludendo sempre più addetti dai cicli industriali. Si capisce come, quale frantumazione e parcellizzazione di esso, appaiano come la più completa negazione del suo carattere sociale e universale, e dunque come qualcosa che deve semplicemente essere tenuto sotto controllo da altri uomini per limitarne gli effetti negativi, nocivi.L' utile è dunque rapportato alle parti in causa. L' utile economico ricavato dall' attività imprenditoriale, inteso come eccedenza del totale dei ricavi dei costi che si raffronta con l' intera gestione in generale dell' azienda.La premessa insiste su tutta le tematiche degli incidenti nel Petrolchimico siracusano, così come in tutti i siti industriali del mondo. La manutenzione degli impianti costa. Più sono vecchi, sempre più aumentano i costi e i rischi d' incidenti; ecco perché le squadre della manutenzione interna negli stabilimenti sono scomparse e non ci sono più, e i lavori concessi in subappalto a ditte esterne con prezzi risicati, quindi a rischio, per la poca conoscenza degli impianti, che per la specifica specializzazione e la mancanza di esperienza. Secondo logica, tutto quello che ha un costo deve essere eliminato, o perlomeno portarlo al minimo consentito Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 46 5 novembre 2016 < Segue Siracusa Live Porti che è difficile stabilire, poiché si scontra con la logica della sicurezza degli impianti, e quindi della vita umana. Fu la logica scoperta dal sostituto procuratore della Repubblica Maurizio Musco, quando iniziò a scavare seriamente nei segreti degli incidenti in tutta la zona industriale siracusana; e ancor prima di lui il pretore di Augusta Condorelli, che riuscì a capire e a collegare le due azioni che gli industriali senza scrupoli avevano messo in atto prima dell' entrata in vigore della legge Merli: più inquinamento più produzione e meno costi; ma questo fu causato dal mancato intervento del legislatore che rimane da sempre l' alleato numero uno delle lobby della chimica e della raffinazione. La crisi del mercato mondiale . La logica della globalizzazione, gli impianti vecchi e superati, dal punto di vista tecnico produttivo, con continue manutenzioni, l' adeguamento delle normative di sicurezza che gli standard europei impongono, porta a pensare che in una logica del profitto, eliminando tutto ciò che poteva sembrare una spesa inutile, è stata giusta attuare. Così nel giro di pochi anni furono state eliminate tante manutenzioni, personale e le officine interne del Petrolchimico, terziarizzando così tutti i lavori a ditte esterne, come manutenzioni e servizi, ma anche tanti altri lavori. E se da un lato il risparmio era visibile, la sicurezza diventò una opzione. Tutto si tramutò in una condizione indiretta, compresa la responsabilità civile e penale per certi aspetti. IL 19 MAGGIO DEL 1985 SCOPPIA L' IMPIANTO ICAM L' inizio del dramma. Gli incidenti cominciarono a farsi sentire presto e con un ritmo incalzante, con tanti morti e tanti feriti. Qualcuno tentò di gettar acqua sul fuoco e si parlò di pura casualità, ma la magistratura ordinò le perizie tecniche che provarono che tanti incidenti erano da ricercare nella cattiva manutenzione degli impianti difettosi. Si trattava il più delle volte della fretta, dove la manutenzione periodica non era eseguita secondo le schede tecniche di riferimento.Alle 23, 20 il cielo del Polo petrolchimico siracusano si tinge di un giallo rossastro. Una palla di fuoco alta 600 metri, (quattro volte l' altezza della ciminiera dell' ICAM) copriva parte della zona industriale e del porto di Augusta; i rottami incandescenti scagliati a diverse centinaia di metri sfiorarono fra l' altro un incrociatore della Marina Militare italiana con il suo carico di missili fermo ad appena 200 metri dal luogo del disastro, a ridosso del pontile della Nato. Una dopo l' altra cinque esplosioni svegliarono le genti di Augusta, Priolo e Melilli. Angoscia e paura mentre il gioiello di famiglia dell' Icam brucia; scoppiano due serbatoi di etilene e il fuoco si vede anche dai paesini dell' Etna. Una donna muore di crepacuore; sei operai restano feriti; Melilli e Priolo si svuotano nel giro di due o tre ore. Il fuoco durò tutta la notte e solo all' alba trovò la quiete. Tra frastuono delle sirene e le urla della gente nel panico, sembrò che il mondo crollasse da un momento all' altro. I ventuno operai di turno nell' impianto si salvano perché scappano in corsa dal fuoco presi dal panico. La protezione civile nel suo insieme fallì miseramente. Nessuno aveva capito, allora come ora, che il pericolo di un effetto domino potrebbe essere fatale; gli aspetti sono molteplici, ma è meglio che niente succeda nell' ambito di un territorio dove sono rinchiuse nei serbatoi migliaia di tonnellate di idrocarburi, benzina, gasolio e gas.La logica di risparmiare sulle manutenzioni aveva dato la sua risposta negativa nel volgere di un tempo relativamente breve. Pagare meno soldi in salari e stipendi, tecnici e ricambi, mentre prima erano presenti all' interno degli stabilimenti, reperibilità compresa, era un affare apparente solo per le aziende, ma la sicurezza era stata ridotta sotto il minimo consentito dalla logica. I Blackout e i fuori servizio diventarono più frequenti e a seguire prima nella centrale elettrica dell' Agip Petroli, e poi dell' Enel, che coinvolse gli impianti dell' IsabErg in un fuori servizio abbastanza copioso, per fortuna senza incidenti, ma con tanta paura per le popolazioni dei paesi viciniori agli impianti.Neanche la logica della manutenzione degli impianti per tenerli efficienti diventa una favorevole condizione, ma il gioco diventò come una scommessa con il destino: tutto rimase invariato e all' insegna del risparmio. Gli incidenti dal punto di vista statistico aumentarono di circa il 25%, ma evidentemente il risparmio era rapportato per le aziende in positivo, tanto da decidere di continuare nella strada intrapresa, anche perché dal punto di vista giuridico, il tema rimane sempre quello dell' impunità per le leggi permissive che il legislatore in materia ha lasciato in favore degli industriali senza scrupoli, tutto profitto e niente cuore.Gli incidenti si sono verificati a un ritmo quasi costante, ma in questo Stato di diritto, tanto elogiato, esiste una reale mancanza d' identità che si Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 47 5 novembre 2016 < Segue Siracusa Live Porti proietta verso altre regole e logiche, che investono direttamente gli addetti alla sicurezza nei due fronti: quello aziendale e quello sindacale. Per la legge si devono nominare i rispettivi rappresentanti della sicurezza nei luoghi di lavoro, è questo è stato fatto. Quello che non si capisce è il tempo trascorso in modo "tranquillo" dal momento in cui le aziende hanno cominciato ad invertire la rotta sulle manutenzioni. Si parlò. Si discusse. Si denunciò, ma le proteste del sindacato rimasero carta straccia, una voce nel deserto. Gli industriali diventarono arroganti più che mai, riducendo le relazioni sindacali, un monologo, sotto la minaccia di licenziamenti, chiusura degli impianti, cassa integrazione, mobilità e via dicendo.In quelle condizioni, neanche ai sensi di legge il problema si poteva risolvere. Ombre e dubbi tracciarono il cielo della zona industriale siracusana. Un impianto che funziona male uccide gli esseri umani e in diversi modi: inquina l' aria e produce il cancro, può causare un incidente con infortuni multipli, e nel caso dei serbatoi sfondati avvelena i pozzi dell' acqua potabile e costringe i cittadini ignari a bere acqua diluita con la benzina, il gasolio e i veleni. Industriali padroni della terra, del cielo e del mare, compresa l' acqua potabile che ci ha avvelenato sapendo di colpirci, come confermano le inchieste della magistratura inquirente. Sapevano che si potevano verificare infortuni anche mortali con scoppi e incendi negli impianti, ma tutto rimaneva nel segreto del profitto.La vita dei lavoratori nelle fabbriche della morte non vale niente. Occorre riprendersi la dignità perduta, attivando le norme di legge, e quando occorrono le proteste in piazza; ma la crisi ci costringe a continuare a fare le pecore e i conigli, a renderci umili di fronte alla potenza del denaro delle multinazionali della chimica e della raffinazione. Il governo nazionale nell' ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro stanziò nell' anno duemila circa 600 miliardi per favorire le imprese nei programmi necessari per aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro ma tutto finì a tarallucci e vino Concetto Alota. CONCETTO ALOTA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 48 5 novembre 2016 Siracusa Live Porti Redazione Ieri sbarco immigrati ad Augusta, fermati due scafisti ucraini L' attività di polizia giudiziaria espletata dall' aliquota presso la procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa a proposito dello sbarco avvenuto ieri nel porto d i Augusta d i trentanove migranti tra uomini, donne e minori, ucraini, iracheni e iraniani, dall' interrogatorio di alcuni migranti si arrivava all' individuazione di due scafisti ucraini, conducenti della barca a vela che era partita lunedì scorso dalle coste di Izmir in Turchia. I due sono stati trovati in possesso di materiale d' interesse investigativo che a seguito di una dettagliata e attenta catalogazione è stato sottoposto a sequestro.Nella tarda serata di ieri, grazie alla documentazione redatta dal Comandante della Nave "Rio Segura" della Guardia Civil Frontex Op.Triton in operazione in zona classificata d' interesse strategico, che ha redatto la dettagliata nota operativa rivelatisi di elevato interesse investigativo, dove è chiaramente evidenziato il ruolo dei due scafisti ucraini, che sono stati così fermati dal GICIC per favoreggiamento all' immigrazione clandestina. Dagli elementi investigativi raccolti e riscontrati, uno degli scafisti è responsabile di un altro simile sbarco di migranti con barca a vela in territorio di Vendicari di Noto. I due scafisti responsabili sono stati condotti presso la casa circondariale di Cavadonna a Siracusa a disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 49 5 novembre 2016 Trapani Oggi Porti Giunte al porto 12 salme, in arrivo sulla Phoenix 428 migranti Sono giunte alle 8 al molo Ronciglio del porto d i Trapani , stamane, a bordo della nave norvegese "Siem Pilot" le dodici salme di migranti recuperate lo scorso 2 novembre dai mezzi impegnati nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Si tratta di nove femmine e tre maschi. Tra loro ci sono tre bambini, di cui uno di soli 8 mesi proveniente dal Mali. La madre, secondo le notizie disponibili, sarebbe tra i 29 sopravvissuti condotti a Lampedusa. Secondo quanto dichiarato dal comandante della Polizia norvegese presente sulla Siem Pilot, quando la nave è giunta sul luogo del naufragio c' erano sei persone già in acqua che sono state recuperate. Una di loro, un uomo, era in stato di ipotermia. Gli altri 23 sopravvissuti sono stati prelevati dalla nave "Asso" da un altro gommone. I corpi sono stati sbarcati uno per volta e composti nelle bare disposte sul molo per poi essere trasportati dagli addetti di alcune agenzie funebri all' obitorio del Cimitero comunale. Una scena già vista altre volte a Trapani ma di fronte alla quale non si può restare insensibili. Sui corpi verrà effettuata l' autopsia per poi conoscere la destinazione per la sepoltura. Si attende adesso l' arrivo al molo della nave "Phoenix" con 428 persone a bordo. Aggiornamento ore 11 È appena giunta al molo Ronciglio la nave Phoenix del MOAS con a bordo 428 persone. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 50