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30-31 donazioni apr06 ddd 14-03-2006 16:59 Pagina 30 DONAZIONI BORSE DI STUDIO Per saperne di più La fiducia non basta a garantire chi DONA di Alessandro Mazzucchelli oniamo sempre di più: l’ultima indagine ISTAT rivela che sono 29 milioni gli italiani che effettuano almeno una donazione l’anno. Una generosità che ha consentito di raccogliere, nel solo 2003, la bella cifra di 5,7 miliardi di euro, quasi 11.000 miliardi delle vecchie lire, più o meno l’importo di una manovra finanziaria. Ma sono anche aumentate a dismisura le organizzazioni che fanno appello al buon cuore degli italiani: se ne contano, nel nostro Paese, almeno 200 mila, tra grandi e piccole, note, meno note o del tutto sconosciute. Quasi a ogni angolo di strada troviamo qualcuno che chiede denaro in nome di una nobile causa. Né sono mancati scandali, negli ultimi anni, ad alimentare D 30 Fondamentale aprile 2006 dubbi sul destino finale dei denari versati. IL TERZO SETTORE CORRE AI RIPARI Perplessità, diffidenza e concorrenza tra le diverse organizzazioni non profit sono in crescita e il cosiddetto Terzo settore sta mettendo a punto, da tempo, le opportune contromisure. Prima è stata redatta la ‘Carta della donazione’, un codice di autoregolamentazione della raccolta di fondi a cui si richiamano le principali organizzazioni non profit per tutelare, insieme a chi dona, anche il destinatario della donazione. Due anni fa è stato quindi fondato l’Istituto italiano della donazione (IID), che ha lo scopo di diffondere la Carta e i suoi principi, ma Corbis Il numero delle realtà che chiedono denaro per cause nobili è in vertiginoso aumento. Per garantire la serietà di chi si troverà a gestire i proventi della generosità altrui nascono gli enti di certificazione. Per prima AIRC ha meritato il riconoscimento riservato alle associazioni virtuose anche di certificare, con un apposito marchio di eccellenza, le organizzazioni che dimostrano di avere comportamenti virtuosi. Espressione significativa della capacità di autoregolamentazione del mondo legato al volontariato, l’IID ha come soci fondatori il Forum permanente Terzo settore, Sodalitas e il Summit della Solidarietà (tutti raggruppamenti di enti e associazioni che operano nell’ambito della solidarietà). Nel 2006, nel corso di un convegno dal titolo esplicito – “Donare bene oggi si può” – l’Istituto italiano della donazione ha infine conferito i primi attestati di buona pratica, che sono andati a premiare Mani Tese, la Cooperativa A.la.t.Ha, la Fondazione ASPHI (Avviamento e sviluppo di progetti per ridurre l’handicap mediante l’informatica), il CIAI (Centro italiano aiuti all’infanzia) e la nostra AIRC. “Stiamo assistendo a un forte incremento delle donazioni: il tema tocca, è evidente, tutte le componenti della società” afferma Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto italiano della donazione. “Il nostro istituto nasce con l’obiettivo di fornire elementi di garanzia sull’assoluta trasparenza ed efficacia nella gestione dei fondi raccolti dalle organizzazioni non profit, così come già succede in diversi paesi stranieri”. NON CI SI FIDA SENZA GARANZIE Burkhard Wilke, segretario generale di ICFO (International committee on foundraising organizations), l’ente internazionale cui fanno capo i dieci maggiori organismi nazionali di verifica, aggiunge: “Oggi i donatori non concedono più la loro fiducia alla cieca. Preferiscono instaurare, con le associazioni di cui apprezzano il lavoro, relazioni basate su una fiducia informata. Ciò nonostante, solo una minoranza di donatori è disposta a raccogliere e valutare autonomamente le informazioni di cui avrebbe bisogno; e così, se l’impegno per ottenere le notizie è troppo gravoso, si preferisce non donare. In numerosi Paesi sono sorti istituti di monitoraggio, privati o pubblici, che offrono ai potenziali donatori tutte le informazioni di cui hanno bisogno. Il supporto di questi enti è richiesto da un numero crescente di benefattori e dalle stesse organizzazioni non profit. Questi ‘osservatori’ si propongono come ‘ponti di fiducia’ tra organizzazioni affidabili e donatori attenti”. Una ricerca condotta nel Regno Unito ha rilevato che il 73 per cento delle persone è più propenso a donare quando dispone di informazioni indipendenti sui comportamenti dell’organizzazione non profit e tale percentuale sale al 90 per cento tra coloro che non hanno mai aperto il borsellino a favore del prossimo. “Nello svolgere le sue indagini, l’IID si avvale di un comitato tecnico di alto profilo, al quale prendono parte docenti universitari e professionisti, in particolare nelle aree di com- petenza economica, giuridica, amministrativa” spiega Patriarca. “A un primo controllo accurato subito dopo la richiesta di certificazione fanno seguito verifiche periodiche, con cadenza annuale o semestrale. Andiamo a vedere nelle sedi centrali e periferiche di enti e associazioni, guardiamo i bilanci, verifichiamo che i soldi donati siano effettivamente giunti a destinazione. Tra i parametri di cui teniamo conto c’è, per esempio quanto viene speso per il funzionamento dell’organizzazione (stipendi, affitti, consulenze eccetera): se consideriamo ragionevole che vada a questo fine una percentuale del 20-30 per cento di quanto raccolto, ci sembra decisamente eccessivo che venga utilizzato a fini interni il 60 per cento del denaro donato: eppure ci è capitato di scoprire anche questo andando a spulciare i bilanci di organizzazioni anche famose”. Anche la modalità di assegnazione dei fondi ha la sua importanza: sono infatti ritenuti più seri coloro che si affidano, come AIRC, a comitati di esperti per identificare i progetti meritevoli di un intervento. Dice Paolo Venturi, direttore dell’ Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit (AICCON): “Con il tempo, nel Terzo settore ci sarà spazio solo per chi ha la capacità di creare fiducia e di guadagnarsi una reputazione di serietà, per chi sa usare in modo trasparente ed efficiente i fondi che riceve e per chi sa costruirsi nel tempo un’immagine con azioni non solo coerenti, ma anche ben comunicate”. La Carta della donazione può essere letta in versione integrale sul sito dell’Istituto italiano della donazione (www.istitutoitalianodonazione.it) o su quello del Summit della solidarietà, che ha contribuito alla stesura (www.summitsolidarieta.it), dove si trovano anche tante informazioni sul tema, sugli enti fondatori, sugli obiettivi. Molto ricco anche il sito dell’AICCON, sede a Forlì (www.aiccon.it), sigla di Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit, che ha lo scopo di sostenere e organizzare iniziative volte alla promozione della cultura della solidarietà e che, attraverso la Fund raising school (www.fundraisingschool.it) propone corsi per diventare professionisti del Terzo settore. “Secondo il primo censimento del Terzo settore realizzato dall’ISTAT, le organizzazioni non profit danno lavoro remunerato a 600.000 persone e a 3 milioni di volontari” dice Paolo Venturi, direttore di AICCON. “Il 73 per cento delle organizzazioni impiega solo volontari e l’11per cento solo personale remunerato”. Alcuni tra i professionisti del Terzo settore si sono uniti in un’associazione (ASSIF, www.assif.it), che si è data un codice etico. Un’organizzazione seria deve sempre e a tutti i costi evitare di creare confusione. Ogni charity deve avere coscienza di chi è e cosa fa e lo deve fare senza poter essere confusa con altre realtà. Un atteggiamento trasparente garantisce sempre il donatore e ne ricambia la fiducia. CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI SOCI L’Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro - AIRC, a norma dell’articolo 8 dello Statuto sociale, È CONVOCATA per il giorno 29 giugno 2006, presso la Sede sociale di Via Corridoni 7, alle ore 13,30 in prima e alle ore 14,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno: a) per la parte ordinaria: - Relazione del Consiglio direttivo sull’attività svolta nel 2005 e relazione dei Revisori dei conti; - Approvazione del Bilancio sociale al 31.12.2005; - Elezione, previa determinazione del loro numero, di membri del Consiglio direttivo per il triennio 2006-2009. b) per la parte straordinaria: - Modifiche di articoli dello Statuto sociale. Fondamentale aprile 2006 31