Gli italiani e il loro “telefonino”
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Gli italiani e il loro “telefonino”
Ufficio Stephan Eicher Clausiusstrasse 40 8006 Zurigo Worblaufen, 1° gennaio 2009 Gentile Stephan Eicher, lo scorso anno ci sono stati un po’ di cambiamenti all’interno di Swisscom. La società si è organizzata in modo da poter offrire alle proprie clienti e ai propri clienti tutti i servizi e le prestazioni da un’unica fonte. La nostra nuova immagine di mercato rientra in questo orientamento proiettato verso i nostri clienti. “Siamo qui per voi” è il nostro motto. Ma in che modo i nostri clienti percepiscono questo cambiamento? Che idea si sono fatti di Swisscom? Per noi è molto importante dare una risposta a queste domande. Quindi, abbiamo iniziato a guardarci intorno per trovare un cliente che potesse aiutarci a rispondere a questi quesiti. Cercavamo qualcuno con radici in Svizzera, qualcuno che si impegna per dare un volto moderno al nostro paese e che è conosciuto e apprezzato in tutta la nazione. Qualcuno che si sente a proprio agio sia in Svizzera che all’estero. Lei, signor Eicher, corrisponde perfettamente a questo profilo. Pertanto, vorremmo invitarla a intraprendere un viaggio nel mondo di Swisscom. Le tappe di questo tour prevedono una visita a Fastweb, la nostra società affiliata in Italia, e una capatina a Wengen per trovare la squadra nazionale svizzera di sci. Ci piacerebbe mostrarle come Swisscom investe nelle infrastrutture della Svizzera attraverso il potenziamento delle linee a fibre ottiche, in che modo si impegna per aumentare l’efficienza dei clienti aziendali e infine vorremmo farle vedere cosa significa per noi essere sempre presenti per le nostre clienti e i nostri clienti. Ci faccia capire quale importanza occupiamo nel quotidiano di Stephan Eicher e in che modo possiamo arricchire ulteriormente la sua vita. A questo punto non rimane che augurarle buon divertimento e, ovviamente, buon viaggio! Cordiali saluti Anton Scherrer Presidente del Consiglio di amministrazione di Swisscom SA Carsten Schloter CEO Swisscom SA FACTS & FIGURES RaffRonto sul settoRe delle telecomunicazioni in svizzeRa e in italia NUmERo dI SIm pER oGNI 100 AbITANTI: ITAlIA 153, SvIzzERA 113 ACCESSI dI RETE FISSA pER oGNI 100 AbITANTI ITAlIA 37, SvIzzERA 52 dURATA mENSIlE mEdIA dEllE ChIAmATE TRAmITE lA RETE mobIlE: ITAlIA 120 mINUTI, SvIzzERA 114 mINUTI NUmERo dI ACCESSI A bANdA lARGA pER oGNI 100 AbITANTI: ITAlIA 19, SvIzzERA 33 TASSo dI CRESCITA dEGlI ACCESSI A bANdA lARGA: ITAlIA +10,6%, SvIzzERA 9,6% Gli italiani sono primi in Europa per l’utilizzo del cellulare. l’Italia ha una penetrazione di 153 SIm per ogni 100 abitanti. la Svizzera 113. A nord delle Alpi è più diffusa la telefonia di rete fissa. per ogni 100 persone, vi sono 52 collegamenti fissi, in Italia 37. mentre da noi il numero di collegamenti fissi è stabile, l’Italia presenta ancora un notevole potenziale di crescita. la diffusione della banda larga sul suo territorio, con 19 accessi per ogni 100 abitanti, è nettamente inferiore rispetto a quella della Svizzera, che ne conta 33. l’Italia quindi è uno dei mercati più interessanti per la banda larga in Europa. Gli italiani e il loro “telefonino” di Beatrice Schlag P er quell’oggetto che in modo del tutto impersonale noi svizzeri tedeschi chiamiamo “Handy”o“Natel”, gli italiani hanno coniato da subito un’espressione più affettuosa, il telefonino. Le parole affettuose non nascono per caso; nessuno infatti chiama il proprio computer portatile “portatilino”, la Nintendo “Nintendina” o “snowboardino” la tavola da snowboard, né in italiano né in nessun’altra lingua, anche se qualcuno forse potrebbe trovarlo simpatico. Si tratta pur sempre di dispositivi elettronici. Ma non in Italia, qui il cellulare non è mai stato considerato un semplice dispositivo. In Italia, sin dalla sua invenzione è stato identificato subito come una sorta di “salvatore”. Ha liberato da quel senso di colpa tipicamente italiano dovuto al fatto di arrivare puntualmente in ritardo, perché gli italiani tendono a fermarsi ovunque troppo a lungo: al bar, in coda, nel letto dell’amante. Con l’aiuto del telefonino si può mentire o drammatizzare senza essere visti, e soprattutto si può evitare che la mamma butti la pasta troppo presto. Chiamando in continuazione da qualsiasi parte, si manifesta il proprio affetto per le persone amate senza dover essere presenti di persona. Un passo in avanti fondamentale nella vita delle famiglie italiane, dove il controllo è tutto, ma dribblare il controllo è sicuramente ancor più importante. Oggi in pochi se lo ricordano, ma in moltissimi paesi ci sono voluti anni prima che il consumatore medio abbandonasse il proprio scetticismo verso il cellulare. Mentre nel resto d’Europa ci si infervorava ancora con chi si dava delle arie e sul tram tutti gridavano “il telefono!” se un imbarazzato possessore di cellulare cercava di ignorare che la tasca della sua giacca vibrava, alla guida della loro Vespa gli italiani sapevano già digitare a occhi chiusi con la mano sinistra i vari numeri sul tastierino del loro telefonino mentre con la mano destra si destreggiavano nel traffico. Quando nei ristoranti italiani vedevamo coppie impegnate in conversazioni animate, ognuno rigorosamente con il proprio telefonino, ci domandavamo se il fatto di essere sempre raggiungibili migliorasse veramente la qualità della vita. Come se fosse impossibile spegnere il telefonino! Oggi nelle scuole elementari d’Italia otto alunni su dieci hanno un telefonino, alcuni anche due. Persino negli asili sta aumentando rapidamente il numero di bambini muniti di cellulare. Due anni fa una decisione del governo ha vietato agli alunni italiani di effettuare telefonate e inviare SMS durante l’orario di lezione. Un provvedimento che è servito solo in parte. Chi entra in un ospedale italiano, trova molti più visitatori impegnati in una conversazione al telefono nei corridoi che nelle camere dove solo al degente è consentito l’uso del telefonino. Ve ne siete accorti, vero? Dopo una fase iniziale di tentennamenti, alla fine siamo diventati tutti italiani molto velocemente. Nessuno più si fa scrupoli a parlare ad alta voce al cellulare sui tram o sui treni. Non riusciamo più a concepire un’esistenza senza il nostro telefono mobile. Ora possiamo anche stare qui a discutere se il cellulare ci ha resi più intriganti o più ridicoli, ma forse sarebbe meglio impiegare questo tempo per trovare una parola affettuosa. Luisa, come si chiama tua figlia? Certo. Passami il tuo telefonino, per favore. Lilly. Mi farebbe piacere conoscerla. Vieni, proviamo a chiamarla e chiediamole se può mandarci una sua foto. Con questo si può? Ma Lilly vive a New York. Nessun problema. Sul telefonino puoi vedere cosa sta facendo in questo preciso istante. Non vedo l’ora. FACTS & FIGURES fastweb – la contRollata italiana di swisscom NUmERo dI CollAboRAToRI: 3113 A TEmpo pIENo NUmERo dI ClIENTI pRIvATI: 1 190 000 NUmERo dI ClIENTI CommERCIAlI: 292 000 Fastweb è il secondo operatore italiano di servizi di telecomunicazione su rete fissa, dopo Telecom Italia. la controllata italiana di Swisscom offre un’ampia gamma di servizi integrati di telefonia fissa, Internet veloce e televisione, e dall’anno scorso anche la telefonia mobile, il tutto da un’unica fonte. Attualmente Swisscom detiene una quota di partecipazione della Società dell’82,1 percento. FACTS & FIGURES Una delle più moderne reti in fibra ottica d’Europa Rete in fibra ottica lunga 27 000 chilometri 10 milioni di chiamate voice over IP al giorno Fastweb è stata tra le prime società in Europa a credere nel futuro della fibra ottica. Già dalla sua fondazione, nel 1999, ha costruito a Milano una rete in fibra ottica fortemente ramificata. Nel tempo la rete è cresciuta e ha raggiunto una lunghezza di 27 000 chilometri. Fastweb fa un uso estensivo del protocollo IP per la trasmissione di voce, dati e video ed è presente in oltre 150 aree metropolitane. FACTS & FIGURES fastweb geneRa utili FATTURATo 2008: 1708 mIlIoNI dI EURo (+19% RISpETTo Al 2007) UTIlE 2008: 548 mIlIoNI dI EURo (+14% RISpETTo Al 2007, dEpURATo dEGlI EFFETTI pARTIColARI AddIRITTURA 26%) CRESCITA dEllA ClIENTElA NEl 2008 IN pERCENTo: 1 483 000 ClIENTI (+17%) Nel 2008 Fastweb è riuscita per la prima volta nella sua storia a generare utili e a fornire un contributo di 258 milioni di franchi al free cash flow di Swisscom, sul quale si basano i dividendi distribuiti dall’operatore elvetico. Nel 2008, Fastweb ha conquistato nuove quote di mercato nel settore della banda larga. Fastweb è cresciuta più rapidamente degli altri operatori, in particolare nell’importante segmento della clientela business. A: Martin Suter CIAO MARTIN, MIO CARO E STRAORDINARIO AMICO. STAVO PASSEGGIANDO QUI A ROMA LUNGO UN MARCIAPIEDE ALLAGATO DALLA PIOGGIA E MI SONO CHIESTO SE FORSE NON CI MANCA ANCORA UN NUMERO DI TIP TAP. CIAO STEPHAN Da: [email protected] A: [email protected] Oggetto: saluto Caro Stephan, grazie per la nuova versione di “D Mane sind Schwein” (Gli uomini sono maiali) con la panna montata e l’ombrellino decorativo giapponese, come lo hai descritto tu in modo così azzeccato. Mi piace davvero molto il modo in cui il sapore dolce dello zucchero copre il gusto leggermente amaro e l’ho ascoltata ad alto volume tenendo la porta della terrazza aperta. Risuonava potente nella vegetazione dell’America centrale tra palme, banane e piante di caffè. Quanto è strana la vita: sedici anni fa venivamo qui per la prima volta. Allora dovevo scrivere i miei pezzi a mano e arrangiarmi a fare i conteggi, poi dovevo andare in paese, dove c’era l’unico fax, e sborsare il corrispondente di quasi trenta franchi per trasmettere quelle due paginette alla redazione. Più tardi, quando viaggiavo con il mio primo computer portatile, spedivo i miei testi attraverso la linea telefonica con un software apposito, di cui non ricordo il nome, direttamente alle redazioni e agli uffici dei miei committenti. Una procedura che alle volte mi prendeva più tempo che scrivere i pezzi. E oggi, solo pochi anni dopo? Mi sveglio qui in Guatemala, apro il mio portatile da qualche parte in casa e senza usare alcun filo scarico la tua musica che hai scritto per un testo arrivato dal Guatemala, che poi hai provato in una notte in Camargue e che infine hai mixato con la traccia di un pianoforte e di una batteria proveniente dall’Olanda e con una traccia vocale zurighese. E io posso ascoltarla sul mio iPhone oppure scaricarla senza fili sullo stereo vicino alla camera dei bambini in modo che possano svegliarsi rilassati dalla siesta e imparare a dire: "D Mane sind Schwein". La cucina in questo momento è pervasa da un meraviglioso profumo di banane. Maria Cristina, che lavora da noi come cuoca sin da allora, quando in tutto il paese c’era un solo fax, ha abbattuto una pianta di banane maturata troppo in fretta, ha sbucciato i frutti e gli ha tagliati a rondelle. Adesso li sta facendo seccare nell’essiccatoio ad aria calda. Ci vogliono circa dodici ore prima che le banane raggiungano la giusta consistenza un po’ gommosa e poi diventano così secche che le si può conservare per un paio di settimane o di mesi; beh, in ogni caso abbastanza a lungo per farle assaggiare anche a voi. Chi può dirlo, forse un giorno i mezzi di comunicazione si evolveranno fino al punto di permettermi di teletrasportarti questo profumo che ora pervade l’intera cucina. Sino ad allora mi tengo il mio telefono e fotografo tutto – come puoi vedere con i tuoi occhi. Come è strana la vita! Abrazos Martin FACTS & FIGURES l’offeRta tv fastweb NUmERo dI TElEvISoRI pER oGNI 100 AbITANTI IN ITAlIA: 76 NUmERo dI TElEvISoRI pER oGNI 100 AbITANTI IN SvIzzERA: 69 CoNSUmo TElEvISIvo GIoRNAlIERo IN ITAlIA: 234 mINUTI CoNSUmo TElEvISIvo GIoRNAlIERo IN SvIzzERA: 158 mINUTI per la maggioranza degli italiani, la televisione è la principale fonte d’informazione. In Italia il consumo giornaliero di programmi televisivi supera di mezz’ora la media europea di 204 minuti. ma contrariamente alla Svizzera, l’Italia non dispone di una capillare rete via cavo: esistono svariate tecnologie per guardare la televisione. Fastweb, con l’IpTv, è riuscita a ritagliarsi una posizione in questo mercato. Il decoder multipiattaforma di Fastweb, il cosiddetto set-top-box, consente agli utenti il libero accesso ai canali della Tv digitale terrestre e ai canali nazionali analogici, e offre la possibilità di abbonarsi, oltre che all’offerta on demand di FASTWEbTv, alle offerte pay della Tv satellitare, con un unico apparecchio. Per la Svizzera. Con passione. di Stefan Nünlist C on le sue reti e i suoi servizi Swisscom da 150 anni mette in comunicazione le persone in Svizzera e la Svizzera con il resto del mondo. Da Pruntrut a Gondo e da Ginevra a Müstair. Da 150 anni costruiamo e rinnoviamo le nostre reti e i nostri servizi; spinti da quel desiderio di essere presenti ovunque per i nostri clienti e di far progredire il nostro paese sul piano tecnologico. Ciò che è importante per la Svizzera è importante anche per Swisscom. Manifestazione di questa passione e di questo attaccamento alla patria è il nostro amore per gli sport invernali. Essendo un paese alpino, la Svizzera è praticamente predestinata ad essere la nazione numero uno nello sci. Gli svizzeri hanno contribuito in misura determinante allo sviluppo dello sci come sport. Quando la Federazione Internazionale Sci, FIS, veniva fondata a Chamonix nel 1924, al suo interno c’erano già alcuni funzionari svizzeri. Nel 1930 a Wengen si è disputata la prima edizione della discesa del Lauberhorn; nel 1931 a Mürren, nell’Oberbernese, si è svolto il primo campionato del mondo di sci alpino, tra l’altro con la partecipazione delle donne. Gli sport invernali appassionano le persone, e la passione per gli sport invernali unisce un intero paese come la Svizzera. Gli sport invernali creano centinaia di migliaia di posti di lavoro e in questo modo assicurano lo sviluppo economico delle regioni alpine e prealpine. Urs Lehmann, Presidente di Swiss-Ski, Stefan Nünlist, Responsabile comunicazioni d’azienda Swisscom Da ottant’anni – in pratica dalla prima edizione – Swisscom è partner per le telecomunicazioni per la discesa del Lauberhorn. Dal 2001 siamo sponsor ufficiale di Swiss-Ski, sosteniamo le atlete e gli atleti di punta della squadra elvetica, così come le giovani promesse, e promuoviamo lo sport amatoriale. Nei momenti più belli ma anche in quelli più difficili. Essere un partner solido e affidabile per Swiss-Ski e il mondo svizzero degli sport invernali è per Swisscom e per me personalmente un vero e proprio affare di cuore. Ieri, oggi e domani. Wengen, 14 gennaio, ore 14.30. Didier Cuche ha appena terminato la prima prova per la discesa del Lauberhorn. Ha ottenuto il miglior tempo (2:32,19). Abbiamo un appuntamento per pranzo. Cosa mangia uno sciatore dopo una discesa? Sono un po’ curioso. Carne e tanti carboidrati. Un pasto pressoché normale. Un artista al contrario mangia tante verdure, perché deve cercare sempre di perdere peso. Come i ciclisti che non possono mettere su nemmeno un grammo di grasso. Per noi sciatori è diverso; il rapporto tra carboidrati e proteine deve essere bilanciato per fare in modo che il sistema di recupero funzioni bene per tutto l’inverno. La maggior parte di noi pesa tra gli 85 e i 105 chili. In discesa il peso può rivelarsi anche un vantaggio. Sei cresciuto in montagna? Sì, nelle montagne del Giura. In pratica sono cresciuto direttamente sullo skilift. Già da bambino passavo le mie giornate sugli sci. Le montagne erano il mio parco giochi. Amo la regione del Giura. L’anno scorso l’ho girata a cavallo per un paio di giorni. Di notte dormivo sul fieno, la mattina sellavo di nuovo al cavallo e poi ripartivo. Meraviglioso, molto rilassante. Vero, il paesaggio nel Giura è davvero incantevole. Molto vario. Le dolci colline. In un certo modo hanno un qualcosa di femminile. Le loro forme, intendo. Non le avevo mai viste sotto questa luce, ma in effetti è vero. Tu viaggi molto in giro per il mondo, suppongo. Quando torno a casa da un viaggio, penso sempre a quanto siamo fortunati. Fortunati? Di vivere in Svizzera. È vero. Tuttavia ce ne accorgiamo solo quando andiamo in giro per il mondo. La Svizzera è una specie di paradiso e di tanto in tanto bisogna andare per così dire all’inferno per riuscire a sopportare il paradiso. Sì, può essere. Riesci a dormire bene prima di una gara? Dipende dal letto dell’albergo dove alloggio. Se è troppo molle, solitamente metto un’anta dell’armadio sotto il materasso. Ma alle volte mi capita di svegliarmi verso le quattro del mattino e così inizio a pensare. Dove sono? Cosa devo fare oggi? Lauberhorn, sciare, il senso della vita e cose del genere. Sai di cosa sto parlando, vero? Sì. Dopo un concerto mi rigiro nel letto nel dormiveglia e poi un sacco di pensieri iniziano a passarmi per la testa: il terzo brano, la batteria è sempre troppo veloce, il mio attacco… … in pratica lavori mentre dormi. La differenza è che un mio concerto dura un paio di ore, quindi posso iniziare anche con due, tre canzoni più lente e poi scaldarmi pian piano. La tua discesa al contrario dura due minuti, quindi devi dare il massimo subito al primo tentativo. Esatto. Tuttavia ci sono già stati giorni in cui la mattina avevo delle brutte sensazioni e poi in pista è andato tutto bene. E ci sono stati altri giorni in cui la mattina avevo delle buone sensazioni e in pista poi non sono riuscito a dare il massimo. Così vanno le cose. Dove vivi adesso? Vicino a Neuchâtel. Quindi in Svizzera. A momenti mi trasferivo anch’io a Neuchâtel. Davvero? Per un po’ di tempo ho vissuto a Zurigo e ho pensato di trasferirmi nella Svizzera francese. Così ho iniziato a dare un’occhiata in giro, Ginevra, Losanna e anche Neuchâtel. Mi piaceva davvero molto, c’è il lago, ci sono le montagne e il TGV che in poco tempo ti porta a Parigi. Dì un po’, non sapevo che sapessi sciare così bene. Una volta ho battuto addirittura Bennie Fahrner in slalom gigante. Veramente? Sì, è successo durante una gara a Hasliberg dove tutti e due andavamo a scuola. All’improvviso Bennie mi è caduto davanti. Quello è stato il mio grande momento come sciatore. FACTS & FIGURES swisscom e la svizzeRa RETE IN RAmE lUNGA 180 000 ChIlomETRI RETE IN FIbRA oTTICA lUNGA 30 000 ChIlomETRI 5300 STAzIoNI bASE pER lA TElEFoNIA mobIlE Il legame tra Swisscom e la Svizzera dura da più di 150 anni e per tutto questo tempo Swisscom ha permesso agli svizzeri di comunicare. per incarico della Confederazione, Swisscom ha il compito di fornire alla Svizzera le infrastrutture per le telecomunicazioni. Swisscom garantisce alla popolazione elvetica un accesso alla rete a banda larga; una realtà unica in tutto il mondo. Nelle tranquille valli isolate dai grandi centri o in un rifugio del Club Alpino Svizzero, non fa alcuna differenza: Swisscom cerca sempre una soluzione per permettere a tutti quelli che lo desiderano di collegarsi alla rete a banda larga. FACTS & FIGURES Swisscom è presente per tutti i suoi clienti 480 000 clienti tra le piccole e medie imprese 6000 clienti tra le grandi imprese 300 clienti di Swisscom IT-Services Una connessione con fibre ottiche per la fonderia artistica nella Sittertal, l’installazione di un sistema di controllo del traffico tutto intorno al centro commerciale Westside di Berna, l’installazione e la gestione di software per le banche. Difficilmente si potrebbe offrire una gamma più ampia di servizi. Swisscom fornisce a tutti i clienti commerciali le infrastrutture necessarie per le telecomunicazioni e i corrispondenti servizi. La paletta di prestazioni soddisfa le esigenze delle piccole/ medie imprese così come quelle delle grandi multinazionali attive su tutto il globo. Per Swisscom è un onore quando i suoi clienti sono soddisfatti: Credit Suisse ha premiato Swisscom come “Strategic Supplier of the Year 2008”. FACTS & FIGURES la Rete a banda laRga peR la pRossima geneRazione pER lA RETE FISSA lA RIChIESTA dEllA bANdA lARGA RAddoppIA oGNI vENTI mESI E oGNI dIECI mESI pER lA RETE mobIlE. l’EFFICIENzA dI UNA FIbRA oTTICA è CIRCA mIllE volTE SUpERIoRE A qUEllA dI UN CAvo IN RAmE. NEI pRoSSImI ANNI SWISSCom INvESTIRà qUASI oTTo mIlIARdI dI FRANChI NEl poTENzIAmENTo dEllA pRopRIA INFRASTRUTTURA, UN TERzo dI qUESTA SommA SARà dESTINATo All’AmplIAmENTo dEllA RETE A FIbRA oTTICA. Swisscom ha posato il primo cavo a fibra ottica nel 1978; grazie al vdSl ora la Svizzera è tra i primi paesi al mondo, insieme a Corea del Sud e Giappone, per l’ampliamento della rete a fibra ottica. Il prossimo obiettivo di Swisscom è di portare la fibra ottica direttamente nelle case dei cittadini svizzeri. Entro la fine del 2009 saranno circa 100 000 le famiglie che disporranno di una connessione con fibra ottica. la fonderia artistica nella Sittertal è già stata collegata alla rete attraverso di fibra ottica nell’ambito di un progetto pilota. B2 L ++ Verso la società digitale di SaScha Lobo “Il futuro è già iniziato, solo che non tutti possono goderne ancora in ugual misura”, afferma William Gibson, autore di fantascienza e, per inciso, inventore del termine e del dominio “Cyberspace”. Ritengo che quest’affermazione sia corretta, se non altro per il fatto che semplifica molto l’arduo compito di descrivere il futuro delle comunicazioni. È pur vero che basterebbe saper cogliere i segnali del presente per farsi un’idea di come sarà il mondo che verrà. Questa ricerca ci porta nella direzione dell’avanguardia digitale, di quelle persone per le quali un telefonino di sei mesi è troppo obsoleto e nessuna piattaforma in rete è troppo inutile – almeno per partecipare a un test. Senza alcun dubbio l’entusiasmo di queste persone al momento è riconducibile al microblogging e al mobile live broadcasting – già da quest’espressione appare chiaro che anche in futuro non si farà a meno di termini inglesi, in ogni caso almeno fino al 2020, anno in cui dovrebbe esaurirsi il processo di anglicizzazione del mondo. Il microblogging è un fenomeno ancora nuovo, ma nei prossimi anni caratterizzerà l’intero sviluppo di Internet, se non altro perché questa forma di comunicazione sociale, profondamente radicata nella rete, può essere gestita attraverso tutti i dispositivi, dal semplice telefonino al PC. In particolar modo attraverso la piattaforma Twitter è possibile scambiarsi messaggi di testo di 140 caratteri e link; si invia un messaggio a tutti i propri follower, così si chiamano gli abbonati a Twitter. Dal momento che i suggerimenti più interessanti spesso vengono colti anche da persone estranee, succede che in pochi minuti messaggini e link rimbalzano da una parte all’altra del globo. Il microblogging serve come piattaforma comunicativa di supporto, come punto di accesso a Internet più immediato per le informazioni, paragonabile a un newsticker privato. Il mobile live broadcasting rende estremamente interessante questa accelerazione della comunicazione. La piattaforma qik.com è il precursore in questo settore e con il software adeguato trasforma qualsiasi telefonino 3G in una telecamera live. Immagine e suono vengono trasmessi e memorizzati in Internet in tempo reale. Premendo un pulsante è possibile informare i propri lettori di microblogging e organizzare in pochi minuti una trasmissione mobile in diretta con diverse centinaia se non addirittura migliaia di spettatori, infatti non serve altro che un segnale UMTS. Il microblogging così come il mobile live broadcasting sono ancora agli inizi, tuttavia ci permettono di immaginare come potrebbe essere il mondo delle comunicazioni tra qualche anno, quando il futuro sarà più accessibile per tutti. Nel caso del microblogging si tratta in sostanza del connubio di due modelli di successo come instant messaging e social network – il livello successivo della comunicazione mobile. Se qualche anno fa si parlava di “Always On”, intendendo con questo concetto che il dispositivo è continuamente collegato alla rete, il futuro ora si chiama “Always In”, ovvero non solo il dispositivo è sempre online, ma anche l’uomo stesso fa parte di un infiSASCHA Lobo Sascha Lobo è autore e docente; settore di specializzazione Internet, Nuove tecnologie e Strategie di marchio. Si è fatto conoscere come coautore del libro “Wir nennen es Arbeit – die digitale Bohème” (Noi lo chiamiamo lavoro – la bohème digitale). FACTS & FIGURES cosa poRteRà il futuRo multimediale? 1,9 mIlIoNI dI vISITAToRI SU blUEWIN.Ch 181 000 IphoNE vENdUTI ENTRo Al FINE dEl 2008 nito groviglio di comunicazioni collegato alla rete che segue distrattamente. Di tanto in tanto, quando la situazione si fa più interessante, l’uomo si concentra per un paio di secondi sulla bufera di particelle che si intromettono nella comunicazione. Tra cinque anni il detto di Watzlawick “Non si può non comunicare” sarà più vero che mai. Parte di questo sviluppo diventerà la comunicazione automatizzata e semiautomatizzata. Si possono già vedere i primi segni della contaminazione da parte di Twitter di reti come XING o Facebook, dove i messaggi di stato generano una sorta di Stream of Communication semiautomatico. È talmente evidente! I dispositivi tecnologici che utilizziamo contengono già tutte le informazioni. Quando abbiamo un appuntamento e con chi, come raggiungiamo un determinato luogo, a cosa stiamo lavorando, cosa stiamo pensando di acquistare, come potremmo immaginarci di trascorrere le vacanze; tutto questo lo si può già leggere nel nostro comportamento comunicativo e mediatico tra calendari online, traffico e-mail e cronologia dei siti Internet visitati. In futuro queste informazioni verranno raccolte automaticamente in un livestream cui tutte le persone interessate potranno accedere. Il flusso di informazioni così generato verrà filtrato nuovamente con i meccanismi dell’ intelligenza collettiva, quindi selezionato e valutato, in modo che dal mare di informazioni nel quale tutti quanti nuoteremo, possano emergere soltanto le informazioni rilevanti: qualche amico si incontra dalle mie parti? Mi metto in viaggio per lo stesso paese e alla stessa ora di un mio collega di lavoro? Cosa ne pensano i miei vicini del nuovo bar che hanno aperto giù all’angolo? Le persone che utilizzano le stesse funzioni del cellulare che uso anch’io, hanno avuto esperienze positive con un nuovo modello? Credo che in un futuro non molto lontano il modo in cui viviamo la vita di tutti i giorni cambierà. Uno strato invisibile di comunicazione sociale si distenderà sulla terra; con la giusta tecnologia, il singolo individuo potrà osservare tutte le cose da una sorta di prospettiva a volo d’uccello digitale, che si arricchirà con le esperienze, le opinioni e le interazioni di migliaia di altre persone. E così siamo già arrivati a un circolo vizioso come William Gibson; sì perché quest’autore è anche l’inventore del termine e del luogo “Matrix”. TASSo dI CRESCITA dI mb mobIlE dATA NEl 2008: +140% Un oggetto sempre più presente nella vita delle clienti e dei clienti di Swisscom è lo schermo: lo schermo del computer, lo schermo del telefonino e ovviamente quello del televisore. In futuro l’utente potrà godere delle stesse prestazioni con uno qualsiasi di questi strumenti, sia da casa che in viaggio. Il vero meccanismo e la tecnologia che rendono possibile tutto questo, passano in secondo piano. Ciò che conta veramente sono le esigenze di comunicazione e intrattenimento del cliente. Già oggi ci sono alcuni esempi di dispositivi simili: l’iphone è uno strumento che incorpora le caratteristiche più importanti di due mondi quali Internet e telefonia mobile. Gli investimenti di Swisscom nell’ampliamento della rete mobile di dati sono la chiara dimostrazione di come l’azienda cerca di rispondere alla crescente richiesta di servizi dati mobili. In rete di Swisscom A ll’inizio del 2008, per la maggior parte degli svizzeri il nome Facebook era ancora una parola sconosciuta. Oggi questo termine è entrato a far parte del vocabolario quotidiano. Oramai, su questa rete online in continua espansione, si parla con tutti e di tutti e, cosa ancor più importante, lo si può fare a qualsiasi ora e da qualsiasi luogo. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile concepire il fenomeno “Accetta amicizia”. Al giorno d’oggi disporre di una connessione a banda larga è una cosa del tutto normale, proprio come l’Internet mobile per il telefonino. Il desiderio di apparire su Internet tuttavia conosce anche altre forme. Per esempio YouTube, dove gli utenti ripropongono alcune scene dei film più celebri, pubblicano registrazioni dell’ultimo concerto cui hanno partecipato o, più semplicemente, condividono con gli altri le loro opinioni. Gli “spettatori” commentano animatamente e poi caricano di nuovo i loro video preferiti su Facebook. Siti web come make.tv si spingono addirittura oltre, trasformando chiunque in un piccolo magnate della televisione. make.tv infatti permette agli utenti di realizzare programmi in diretta su Internet. L’intera produzione va in onda nella finestra del browser, quindi non occorre installare alcun software. Tutto ciò di cui l’utente ha bisogno è una o più webcam e una connessione Internet veloce, dopodiché nulla più gli impedirà di trasmettere il suo talkshow o la sua trasmissione di lifestyle. Sembra proprio che ormai non ci siano più limiti per chi vuole mettersi in mostra. FACTS & FIGURES sia mo qu i peR voi NUmERo dI vISITE NEGlI Shop, IN UN ANNo: 4,4 mIlIoNI NUmERo dEGlI Shop SWISSCom: 173 NUmERo dI ChIAmATE AllA hoTlINE, IN UN ANNo: 10,6 mIlIoNI NUmERo dI vISITE A domICIlIo dEl FIEld SERvICE: 323 000 Swisscom sa di cosa ho bisogno, Swisscom è sempre al mio fianco: ecco cosa dovrebbero dire le clienti e i clienti di Swisscom. per questo motivo Swisscom ritiene che sia molto importante avere collaboratrici e collaboratori preparati e motivati così come un’ampia rete di contatti. Non a caso il motto dell’azienda è: siamo sempre con voi. . Stephan Eicher – artista, comunicatore di Christian Seiler C i sono già stati momenti in cui Stephan Eicher è stato costretto a rendersi invisibile, per esempio nella parte posteriore della sua automobile. Come quella volta, quando si sdraiò sul sedile, l’autista lo nascose sotto una coperta e poi l’auto si fece strada lentamente tra la gente che in massa usciva dalla sala di Nancy, accendendosi una sigaretta, ballando, ridendo mentre alcuni canticchiavano ancora con aria trasognata il ritornello, che tremila francesi avevano appena cantato insieme divertiti o, meglio, euforici: “’emmige ’ei”, ossia il corrispondente francese di “Hemmige hei” e “Hemmige” era il titolo della meravigliosa canzone di Mani Matter che Stephan Eicher aveva pescato dalla grande cesta delle rarità culturali svizzere per ridarle spolvero con quel suo modo speciale di cantare, quel suo timbro inconfondibile che si leva dai virtuosismi acustici degli strumenti ad arco della band, e il fatto che la canzone fosse composta nel più autentico berndeutsch non aveva fatto assolutamente alcuna differenza per il pubblico. Stephan Eicher diede il la, “S’git Lüt, die würden alletwäge nie” e tremila francesi cantarono “’emmige ’ei”. Amavano Stephan Eicher proprio per il suo francese tipicamente svizzero, per le sue immagini forti, per il suo ecletticismo dichiarato e per la naturalezza con cui non osserva i limiti. Un momento grandioso: tremila voci che intonano “’emmige ’ei”. Il concerto era finito e ora Stephan desiderava soltanto bersi una birra in tranquillità. Se quella gente l’avesse visto sul retro della sua auto, forse sarebbe stata anche capace di caricarsi il mezzo sulle spalle e, per festeggiare, di portarlo fino in chiesa, cosa che Stephan voleva evitare ad ogni costo, a lui interessava solo una birra, adesso, subito, e perciò sedile posteriore, coperta, ciao, salut. Fece parcheggiare l’automobile accanto a un piccolo bar, un paio di chilometri più avanti, e si sedette al bancone. Silenzio. Nessun bisogno di parlare. Più tardi avrebbe chiamato Philippe Djian, l’autore di “Betty Blue”. Philippe aveva scritto alcuni testi per Stephan. A Stephan bastava inviare una melodia o un paio di righe a Philippe per suscitare in lui pensieri che avrebbero iniziato subito a vagare qua e là, come pacchetti elettronici, fino a produrre fantastici racconti di tre minuti circa, dal grande contenuto. Schizzi letterari come quelli che ora lo scrittore Martin Suter abbozza per Stephan Eicher. Precisazioni mu- sicali come quelle con cui ha contribuito il grande musicista d’avanguardia Moondog. Per non parlare poi degli straordinari musicisti che durante i loro viaggi in Europa prendevano alloggio proprio lì, dove Stephan Eicher aveva appena piantato le tende, a Carcassonne, Engelberg, Biarritz, nelle cattedrali del non impressionabile che Eicher riesce a costruire fino a che un nuovo pezzo delle sue poesie non abbia raggiunto il suono giusto – in inglese, francese, berndeutsch, sentimentale, insomma alla Eicher. Il bar si riempì ancor prima che Stephan potesse ordinare una seconda birra; arrivarono i fan che, tornati con i piedi per terra dopo la magia del concerto, volevano bere qualcosa, così si sedettero al bancone e sul subito non credettero ai loro occhi, poi uno di loro domandò: “Sei tu, Stephan…?”, ma Stephan non disse nulla, gli fece un ampio sorriso eloquente, spostò i capelli che coprivano il viso, ciao, salut, ora devo andare in albergo e riposarmi. FACTS & FIGURES il bilancio di stephan eicheR Il cliente spesso non si rende nemmeno conto di quante volte in un giorno è in contatto con Swisscom. Ecco qualche dato relativo all’esempio di Stephan Eicher. Nelle ore di lavoro che ha dedicato al diario ha utilizzato i seguenti strumenti: TElEFoNINo: 17 oRE SmS: 124 TElEFoNo dI RETE FISSA: 6 oRE E-mAIl: 4 oRE INTERNET: 12 oRE voIp: 3 oRE INTERNET-Tv: 8 oRE Tutti i servizi sono stati offerti da un unico fornitore – Swisscom.