Gli italiani e il loro “telefonino”

Transcript

Gli italiani e il loro “telefonino”
Ufficio
Stephan Eicher
Clausiusstrasse 40
8006 Zurigo
Worblaufen, 1° gennaio 2009
Gentile Stephan Eicher,
lo scorso anno ci sono stati un po’ di cambiamenti all’interno di Swisscom. La società si è
organizzata in modo da poter offrire alle proprie clienti e ai propri clienti tutti i servizi
e le prestazioni da un’unica fonte. La nostra nuova immagine di mercato rientra in questo
orientamento proiettato verso i nostri clienti. “Siamo qui per voi” è il nostro motto.
Ma in che modo i nostri clienti percepiscono questo cambiamento? Che idea si sono fatti
di Swisscom?
Per noi è molto importante dare una risposta a queste domande. Quindi, abbiamo iniziato
a guardarci intorno per trovare un cliente che potesse aiutarci a rispondere a questi
quesiti. Cercavamo qualcuno con radici in Svizzera, qualcuno che si impegna per dare un
volto moderno al nostro paese e che è conosciuto e apprezzato in tutta la nazione.
Qualcuno che si sente a proprio agio sia in Svizzera che all’estero. Lei, signor Eicher,
corrisponde perfettamente a questo profilo.
Pertanto, vorremmo invitarla a intraprendere un viaggio nel mondo di Swisscom.
Le tappe di questo tour prevedono una visita a Fastweb, la nostra società affiliata in Italia,
e una capatina a Wengen per trovare la squadra nazionale svizzera di sci. Ci piacerebbe
mostrarle come Swisscom investe nelle infrastrutture della Svizzera attraverso il
potenziamento delle linee a fibre ottiche, in che modo si impegna per aumentare l’efficienza
dei clienti aziendali e infine vorremmo farle vedere cosa significa per noi essere sempre
presenti per le nostre clienti e i nostri clienti.
Ci faccia capire quale importanza occupiamo nel quotidiano di Stephan Eicher e in che
modo possiamo arricchire ulteriormente la sua vita. A questo punto non rimane che augurarle
buon divertimento e, ovviamente, buon viaggio!
Cordiali saluti
Anton Scherrer
Presidente del Consiglio di amministrazione
di Swisscom SA
Carsten Schloter
CEO Swisscom SA
FACTS & FIGURES
RaffRonto sul settoRe
delle telecomunicazioni in
svizzeRa e in italia
NUmERo dI SIm pER oGNI 100 AbITANTI:
ITAlIA 153, SvIzzERA 113
ACCESSI dI RETE FISSA pER oGNI 100 AbITANTI
ITAlIA 37, SvIzzERA 52
dURATA mENSIlE mEdIA dEllE ChIAmATE
TRAmITE lA RETE mobIlE:
ITAlIA 120 mINUTI, SvIzzERA 114 mINUTI
NUmERo dI ACCESSI A bANdA lARGA pER oGNI
100 AbITANTI: ITAlIA 19, SvIzzERA 33
TASSo dI CRESCITA dEGlI ACCESSI A bANdA lARGA:
ITAlIA +10,6%, SvIzzERA 9,6%
Gli italiani sono primi in Europa per l’utilizzo del cellulare. l’Italia ha una penetrazione di 153 SIm per
ogni 100 abitanti. la Svizzera 113. A nord delle Alpi
è più diffusa la telefonia di rete fissa. per ogni 100
persone, vi sono 52 collegamenti fissi, in Italia 37.
mentre da noi il numero di collegamenti fissi è stabile, l’Italia presenta ancora un notevole potenziale di
crescita. la diffusione della banda larga sul suo territorio, con 19 accessi per ogni 100 abitanti, è nettamente inferiore rispetto a quella della Svizzera, che
ne conta 33. l’Italia quindi è uno dei mercati più
interessanti per la banda larga in Europa.
Gli italiani e il
loro “telefonino”
di Beatrice Schlag
P
er quell’oggetto che in modo del tutto impersonale noi svizzeri tedeschi chiamiamo
“Handy”o“Natel”, gli italiani hanno coniato da subito un’espressione più affettuosa, il
telefonino. Le parole affettuose non nascono per
caso; nessuno infatti chiama il proprio computer
portatile “portatilino”, la Nintendo “Nintendina” o “snowboardino” la tavola da snowboard,
né in italiano né in nessun’altra lingua, anche se
qualcuno forse potrebbe trovarlo simpatico. Si
tratta pur sempre di dispositivi elettronici. Ma
non in Italia, qui il cellulare non è mai stato considerato un semplice dispositivo. In Italia, sin
dalla sua invenzione è stato identificato subito
come una sorta di “salvatore”. Ha liberato da
quel senso di colpa tipicamente italiano dovuto
al fatto di arrivare puntualmente in ritardo, perché gli italiani tendono a fermarsi ovunque troppo a lungo: al bar, in coda, nel letto dell’amante.
Con l’aiuto del telefonino si può mentire o
drammatizzare senza essere visti, e soprattutto
si può evitare che la mamma butti la pasta troppo presto. Chiamando in continuazione da qualsiasi parte, si manifesta il proprio affetto per le
persone amate senza dover essere presenti di
persona. Un passo in avanti fondamentale nella
vita delle famiglie italiane, dove il controllo è
tutto, ma dribblare il controllo è sicuramente
ancor più importante.
Oggi in pochi se lo ricordano, ma in moltissimi paesi ci sono voluti anni prima che il
consumatore medio abbandonasse il proprio
scetticismo verso il cellulare. Mentre nel resto
d’Europa ci si infervorava ancora con chi si
dava delle arie e sul tram tutti gridavano “il telefono!” se un imbarazzato possessore di cellulare cercava di ignorare che la tasca della sua
giacca vibrava, alla guida della loro Vespa gli
italiani sapevano già digitare a occhi chiusi con
la mano sinistra i vari numeri sul tastierino del
loro telefonino mentre con la mano destra si
destreggiavano nel traffico. Quando nei ristoranti italiani vedevamo coppie impegnate in
conversazioni animate, ognuno rigorosamente
con il proprio telefonino, ci domandavamo se il
fatto di essere sempre raggiungibili migliorasse
veramente la qualità della vita. Come se fosse
impossibile spegnere il telefonino!
Oggi nelle scuole elementari d’Italia otto
alunni su dieci hanno un telefonino, alcuni
anche due. Persino negli asili sta aumentando
rapidamente il numero di bambini muniti di cellulare. Due anni fa una decisione del governo ha
vietato agli alunni italiani di effettuare telefonate e inviare SMS durante l’orario di lezione. Un
provvedimento che è servito solo in parte. Chi
entra in un ospedale italiano, trova molti più visitatori impegnati in una conversazione al telefono nei corridoi che nelle camere dove solo al
degente è consentito l’uso del telefonino.
Ve ne siete accorti, vero? Dopo una fase
iniziale di tentennamenti, alla fine siamo diventati tutti italiani molto velocemente. Nessuno
più si fa scrupoli a parlare ad alta voce al cellulare sui tram o sui treni. Non riusciamo più a
concepire un’esistenza senza il nostro telefono
mobile. Ora possiamo anche stare qui a discutere se il cellulare ci ha resi più intriganti o più
ridicoli, ma forse sarebbe meglio impiegare
questo tempo per trovare una parola affettuosa.
Luisa, come si chiama tua figlia? Certo. Passami il tuo telefonino,
per favore.
Lilly.
Mi farebbe piacere conoscerla.
Vieni, proviamo a chiamarla
e chiediamole se può mandarci
una sua foto.
Con questo si può?
Ma Lilly vive a New York.
Nessun problema. Sul telefonino
puoi vedere cosa sta facendo in
questo preciso istante.
Non vedo l’ora.
FACTS & FIGURES
fastweb – la contRollata
italiana di swisscom
NUmERo dI CollAboRAToRI:
3113 A TEmpo pIENo
NUmERo dI ClIENTI pRIvATI: 1 190 000
NUmERo dI ClIENTI CommERCIAlI: 292 000
Fastweb è il secondo operatore italiano di servizi
di telecomunicazione su rete fissa, dopo Telecom
Italia. la controllata italiana di Swisscom offre
un’ampia gamma di servizi integrati di telefonia
fissa, Internet veloce e televisione, e dall’anno
scorso anche la telefonia mobile, il tutto da un’unica fonte. Attualmente Swisscom detiene una
quota di partecipazione della Società dell’82,1
percento.
FACTS & FIGURES
Una delle più
moderne reti in fibra
ottica d’Europa
Rete in fibra ottica lunga
27 000 chilometri
10 milioni di chiamate
voice over IP al giorno
Fastweb è stata tra le prime società in Europa
a credere nel futuro della fibra ottica. Già dalla sua fondazione, nel 1999, ha costruito a
Milano una rete in fibra ottica fortemente ramificata. Nel tempo la rete è cresciuta e ha
raggiunto una lunghezza di 27 000 chilometri. Fastweb fa un uso estensivo del protocollo
IP per la trasmissione di voce, dati e video ed è
presente in oltre 150 aree metropolitane.
FACTS & FIGURES
fastweb geneRa utili
FATTURATo 2008: 1708 mIlIoNI dI EURo
(+19% RISpETTo Al 2007)
UTIlE 2008: 548 mIlIoNI dI EURo
(+14% RISpETTo Al 2007, dEpURATo dEGlI
EFFETTI pARTIColARI AddIRITTURA 26%)
CRESCITA dEllA ClIENTElA NEl 2008
IN pERCENTo: 1 483 000 ClIENTI (+17%)
Nel 2008 Fastweb è riuscita per la prima volta
nella sua storia a generare utili e a fornire un
contributo di 258 milioni di franchi al free cash
flow di Swisscom, sul quale si basano i dividendi
distribuiti dall’operatore elvetico. Nel 2008,
Fastweb ha conquistato nuove quote di mercato
nel settore della banda larga. Fastweb è cresciuta più rapidamente degli altri operatori, in particolare nell’importante segmento della clientela
business.
A: Martin Suter
CIAO MARTIN, MIO CARO
E STRAORDINARIO AMICO.
STAVO PASSEGGIANDO
QUI A ROMA LUNGO UN
MARCIAPIEDE ALLAGATO
DALLA PIOGGIA E MI
SONO CHIESTO SE FORSE
NON CI MANCA ANCORA
UN NUMERO DI TIP TAP.
CIAO STEPHAN
Da: [email protected]
A: [email protected]
Oggetto: saluto
Caro Stephan,
grazie per la nuova versione di “D Mane sind Schwein” (Gli uomini sono maiali) con la
panna montata e l’ombrellino decorativo giapponese, come lo hai descritto tu in
modo così azzeccato. Mi piace davvero molto il modo in cui il sapore dolce dello zucchero
copre il gusto leggermente amaro e l’ho ascoltata ad alto volume tenendo la porta
della terrazza aperta. Risuonava potente nella vegetazione dell’America centrale tra palme,
banane e piante di caffè.
Quanto è strana la vita: sedici anni fa venivamo qui per la prima volta.
Allora dovevo scrivere i miei pezzi a mano e arrangiarmi a fare i conteggi, poi dovevo
andare in paese, dove c’era l’unico fax, e sborsare il corrispondente di quasi trenta
franchi per trasmettere quelle due paginette alla redazione. Più tardi, quando viaggiavo
con il mio primo computer portatile, spedivo i miei testi attraverso la linea telefonica
con un software apposito, di cui non ricordo il nome, direttamente alle redazioni
e agli uffici dei miei committenti. Una procedura che alle volte mi prendeva più tempo
che scrivere i pezzi.
E oggi, solo pochi anni dopo? Mi sveglio qui in Guatemala, apro il mio portatile da
qualche parte in casa e senza usare alcun filo scarico la tua musica che hai scritto per un
testo arrivato dal Guatemala, che poi hai provato in una notte in Camargue e che
infine hai mixato con la traccia di un pianoforte e di una batteria proveniente dall’Olanda
e con una traccia vocale zurighese. E io posso ascoltarla sul mio iPhone oppure scaricarla
senza fili sullo stereo vicino alla camera dei bambini in modo che possano svegliarsi
rilassati dalla siesta e imparare a dire: "D Mane sind Schwein".
La cucina in questo momento è pervasa da un meraviglioso profumo di banane. Maria
Cristina, che lavora da noi come cuoca sin da allora, quando in tutto il paese c’era
un solo fax, ha abbattuto una pianta di banane maturata troppo in fretta, ha sbucciato i
frutti e gli ha tagliati a rondelle. Adesso li sta facendo seccare nell’essiccatoio ad aria
calda. Ci vogliono circa dodici ore prima che le banane raggiungano la giusta consistenza
un po’ gommosa e poi diventano così secche che le si può conservare per un paio di
settimane o di mesi; beh, in ogni caso abbastanza a lungo per farle assaggiare anche a voi.
Chi può dirlo, forse un giorno i mezzi di comunicazione si evolveranno fino al punto di
permettermi di teletrasportarti questo profumo che ora pervade l’intera cucina. Sino
ad allora mi tengo il mio telefono e fotografo tutto – come puoi vedere con i tuoi occhi.
Come è strana la vita!
Abrazos
Martin
FACTS & FIGURES
l’offeRta tv fastweb
NUmERo dI TElEvISoRI
pER oGNI 100 AbITANTI IN ITAlIA: 76
NUmERo dI TElEvISoRI
pER oGNI 100 AbITANTI IN SvIzzERA: 69
CoNSUmo TElEvISIvo GIoRNAlIERo IN ITAlIA:
234 mINUTI
CoNSUmo TElEvISIvo GIoRNAlIERo IN SvIzzERA:
158 mINUTI
per la maggioranza degli italiani, la televisione è la
principale fonte d’informazione. In Italia il consumo
giornaliero di programmi televisivi supera di mezz’ora
la media europea di 204 minuti. ma contrariamente
alla Svizzera, l’Italia non dispone di una capillare rete
via cavo: esistono svariate tecnologie per guardare la
televisione. Fastweb, con l’IpTv, è riuscita a ritagliarsi
una posizione in questo mercato. Il decoder multipiattaforma di Fastweb, il cosiddetto set-top-box, consente agli utenti il libero accesso ai canali della Tv digitale terrestre e ai canali nazionali analogici, e offre la
possibilità di abbonarsi, oltre che all’offerta on demand di FASTWEbTv, alle offerte pay della Tv satellitare, con un unico apparecchio.
Per la Svizzera.
Con passione.
di Stefan Nünlist
C
on le sue reti e i suoi servizi Swisscom da 150 anni mette in comunicazione le persone in Svizzera e la
Svizzera con il resto del mondo. Da Pruntrut a Gondo e da Ginevra a Müstair. Da 150
anni costruiamo e rinnoviamo le nostre reti
e i nostri servizi; spinti da quel desiderio di
essere presenti ovunque per i nostri clienti e
di far progredire il nostro paese sul piano
tecnologico. Ciò che è importante per la
Svizzera è importante anche per Swisscom.
Manifestazione di questa passione e di
questo attaccamento alla patria è il nostro
amore per gli sport invernali. Essendo un
paese alpino, la Svizzera è praticamente
predestinata ad essere la nazione numero
uno nello sci. Gli svizzeri hanno contribuito
in misura determinante allo sviluppo dello
sci come sport. Quando la Federazione Internazionale Sci, FIS, veniva fondata a Chamonix nel 1924, al suo interno c’erano già
alcuni funzionari svizzeri. Nel 1930 a Wengen si è disputata la prima edizione della
discesa del Lauberhorn; nel 1931 a Mürren,
nell’Oberbernese, si è svolto il primo campionato del mondo di sci alpino, tra l’altro
con la partecipazione delle donne. Gli sport
invernali appassionano le persone, e la passione per gli sport invernali unisce un intero
paese come la Svizzera. Gli sport invernali
creano centinaia di migliaia di posti di lavoro e in questo modo assicurano lo sviluppo
economico delle regioni alpine e prealpine.
Urs Lehmann, Presidente di Swiss-Ski,
Stefan Nünlist, Responsabile
comunicazioni d’azienda Swisscom
Da ottant’anni – in pratica dalla prima edizione – Swisscom è partner per le telecomunicazioni per la discesa del Lauberhorn. Dal
2001 siamo sponsor ufficiale di Swiss-Ski,
sosteniamo le atlete e gli atleti di punta della
squadra elvetica, così come le giovani promesse, e promuoviamo lo sport amatoriale.
Nei momenti più belli ma anche in quelli
più difficili. Essere un partner solido e affidabile per Swiss-Ski e il mondo svizzero
degli sport invernali è per Swisscom e per
me personalmente un vero e proprio affare
di cuore. Ieri, oggi e domani.
Wengen, 14 gennaio, ore 14.30. Didier Cuche
ha appena terminato la prima prova per la
discesa del Lauberhorn. Ha ottenuto il miglior
tempo (2:32,19). Abbiamo un appuntamento
per pranzo.
Cosa mangia uno sciatore dopo una discesa?
Sono un po’ curioso.
Carne e tanti carboidrati. Un pasto pressoché
normale.
Un artista al contrario mangia tante verdure,
perché deve cercare sempre di perdere peso.
Come i ciclisti che non possono mettere su
nemmeno un grammo di grasso. Per noi
sciatori è diverso; il rapporto tra carboidrati
e proteine deve essere bilanciato per fare
in modo che il sistema di recupero funzioni
bene per tutto l’inverno. La maggior parte
di noi pesa tra gli 85 e i 105 chili. In discesa
il peso può rivelarsi anche un vantaggio.
Sei cresciuto in montagna?
Sì, nelle montagne del Giura. In pratica sono
cresciuto direttamente sullo skilift.
Già da bambino passavo le mie giornate sugli
sci. Le montagne erano il mio parco giochi.
Amo la regione del Giura. L’anno scorso l’ho
girata a cavallo per un paio di giorni.
Di notte dormivo sul fieno, la mattina sellavo di
nuovo al cavallo e poi ripartivo. Meraviglioso,
molto rilassante.
Vero, il paesaggio nel Giura è davvero
incantevole. Molto vario.
Le dolci colline. In un certo modo hanno un
qualcosa di femminile. Le loro forme, intendo.
Non le avevo mai viste sotto questa luce,
ma in effetti è vero. Tu viaggi molto in giro per
il mondo, suppongo. Quando torno a casa
da un viaggio, penso sempre a quanto siamo
fortunati.
Fortunati?
Di vivere in Svizzera.
È vero. Tuttavia ce ne accorgiamo solo quando
andiamo in giro per il mondo. La Svizzera è
una specie di paradiso e di tanto in tanto bisogna
andare per così dire all’inferno per riuscire a
sopportare il paradiso.
Sì, può essere.
Riesci a dormire bene prima di una gara?
Dipende dal letto dell’albergo dove alloggio.
Se è troppo molle, solitamente metto un’anta
dell’armadio sotto il materasso. Ma alle
volte mi capita di svegliarmi verso le quattro
del mattino e così inizio a pensare. Dove
sono? Cosa devo fare oggi? Lauberhorn, sciare,
il senso della vita e cose del genere.
Sai di cosa sto parlando, vero?
Sì. Dopo un concerto mi rigiro nel letto nel dormiveglia e poi un sacco di pensieri iniziano a
passarmi per la testa: il terzo brano, la batteria
è sempre troppo veloce, il mio attacco…
… in pratica lavori mentre dormi.
La differenza è che un mio concerto dura un paio
di ore, quindi posso iniziare anche con due,
tre canzoni più lente e poi scaldarmi pian piano.
La tua discesa al contrario dura due minuti,
quindi devi dare il massimo subito al primo
tentativo.
Esatto. Tuttavia ci sono già stati giorni in cui
la mattina avevo delle brutte sensazioni e
poi in pista è andato tutto bene. E ci sono stati
altri giorni in cui la mattina avevo delle buone
sensazioni e in pista poi non sono riuscito a
dare il massimo. Così vanno le cose.
Dove vivi adesso?
Vicino a Neuchâtel.
Quindi in Svizzera. A momenti mi trasferivo
anch’io a Neuchâtel.
Davvero?
Per un po’ di tempo ho vissuto a Zurigo e
ho pensato di trasferirmi nella Svizzera francese.
Così ho iniziato a dare un’occhiata in giro,
Ginevra, Losanna e anche Neuchâtel. Mi piaceva
davvero molto, c’è il lago, ci sono le montagne
e il TGV che in poco tempo ti porta a Parigi.
Dì un po’, non sapevo che sapessi sciare
così bene.
Una volta ho battuto addirittura Bennie Fahrner
in slalom gigante.
Veramente?
Sì, è successo durante una gara a Hasliberg
dove tutti e due andavamo a scuola.
All’improvviso Bennie mi è caduto davanti.
Quello è stato il mio grande momento
come sciatore.
FACTS & FIGURES
swisscom e la svizzeRa
RETE IN RAmE lUNGA
180 000 ChIlomETRI
RETE IN FIbRA oTTICA lUNGA
30 000 ChIlomETRI
5300 STAzIoNI bASE pER lA
TElEFoNIA mobIlE
Il legame tra Swisscom e la Svizzera dura da più
di 150 anni e per tutto questo tempo Swisscom
ha permesso agli svizzeri di comunicare. per incarico della Confederazione, Swisscom ha il
compito di fornire alla Svizzera le infrastrutture
per le telecomunicazioni. Swisscom garantisce
alla popolazione elvetica un accesso alla rete a
banda larga; una realtà unica in tutto il mondo.
Nelle tranquille valli isolate dai grandi centri o
in un rifugio del Club Alpino Svizzero, non fa alcuna differenza: Swisscom cerca sempre una
soluzione per permettere a tutti quelli che lo
desiderano di collegarsi alla rete a banda larga.
FACTS & FIGURES
Swisscom è presente per
tutti i suoi clienti
480 000 clienti tra le piccole
e medie imprese
6000 clienti tra le grandi imprese
300 clienti di Swisscom IT-Services
Una connessione con fibre ottiche per la fonderia
artistica nella Sittertal, l’installazione di un sistema di controllo del traffico tutto intorno al centro
commerciale Westside di Berna, l’installazione e
la gestione di software per le banche. Difficilmente si potrebbe offrire una gamma più ampia
di servizi. Swisscom fornisce a tutti i clienti commerciali le infrastrutture necessarie per le telecomunicazioni e i corrispondenti servizi. La paletta
di prestazioni soddisfa le esigenze delle piccole/
medie imprese così come quelle delle grandi
multinazionali attive su tutto il globo. Per Swisscom è un onore quando i suoi clienti sono soddisfatti: Credit Suisse ha premiato Swisscom come
“Strategic Supplier of the Year 2008”.
FACTS & FIGURES
la Rete a banda laRga peR la
pRossima geneRazione
pER lA RETE FISSA lA RIChIESTA dEllA bANdA
lARGA RAddoppIA oGNI vENTI mESI
E oGNI dIECI mESI pER lA RETE mobIlE.
l’EFFICIENzA dI UNA FIbRA oTTICA è
CIRCA mIllE volTE SUpERIoRE A qUEllA dI
UN CAvo IN RAmE.
NEI pRoSSImI ANNI SWISSCom INvESTIRà
qUASI oTTo mIlIARdI dI FRANChI NEl poTENzIAmENTo dEllA pRopRIA INFRASTRUTTURA, UN
TERzo dI qUESTA SommA SARà dESTINATo
All’AmplIAmENTo dEllA RETE A FIbRA oTTICA.
Swisscom ha posato il primo cavo a fibra ottica nel
1978; grazie al vdSl ora la Svizzera è tra i primi paesi al mondo, insieme a Corea del Sud e Giappone, per
l’ampliamento della rete a fibra ottica. Il prossimo
obiettivo di Swisscom è di portare la fibra ottica direttamente nelle case dei cittadini svizzeri. Entro la
fine del 2009 saranno circa 100 000 le famiglie che
disporranno di una connessione con fibra ottica. la
fonderia artistica nella Sittertal è già stata collegata
alla rete attraverso di fibra ottica nell’ambito di un
progetto pilota.
B2
L ++
Verso la
società digitale
di SaScha Lobo
“Il futuro è già iniziato, solo che non
tutti possono goderne ancora in ugual
misura”, afferma William Gibson, autore di fantascienza e, per inciso, inventore del termine e del dominio
“Cyberspace”. Ritengo che quest’affermazione sia corretta, se non altro
per il fatto che semplifica molto
l’arduo compito di descrivere il futuro
delle comunicazioni. È pur vero che
basterebbe saper cogliere i segnali del
presente per farsi un’idea di come sarà
il mondo che verrà. Questa ricerca ci
porta nella direzione dell’avanguardia
digitale, di quelle persone per le quali
un telefonino di sei mesi è troppo obsoleto e nessuna piattaforma in rete è
troppo inutile – almeno per partecipare a un test. Senza alcun dubbio
l’entusiasmo di queste persone al momento è riconducibile al microblogging e al mobile live broadcasting –
già da quest’espressione appare chiaro
che anche in futuro non si farà a meno
di termini inglesi, in ogni caso almeno
fino al 2020, anno in cui dovrebbe esaurirsi il processo di anglicizzazione del
mondo.
Il microblogging è un fenomeno
ancora nuovo, ma nei prossimi anni
caratterizzerà l’intero sviluppo di Internet, se non altro perché questa forma di comunicazione sociale, profondamente radicata nella rete, può essere
gestita attraverso tutti i dispositivi, dal
semplice telefonino al PC. In particolar modo attraverso la piattaforma
Twitter è possibile scambiarsi messaggi di testo di 140 caratteri e link; si
invia un messaggio a tutti i propri follower, così si chiamano gli abbonati a
Twitter. Dal momento che i suggerimenti più interessanti spesso vengono
colti anche da persone estranee, succede che in pochi minuti messaggini e
link rimbalzano da una parte all’altra
del globo. Il microblogging serve come
piattaforma comunicativa di supporto,
come punto di accesso a Internet più
immediato per le informazioni, paragonabile a un newsticker privato. Il
mobile live broadcasting rende estremamente interessante questa accelerazione della comunicazione. La piattaforma qik.com è il precursore in
questo settore e con il software adeguato trasforma qualsiasi telefonino 3G
in una telecamera live. Immagine e
suono vengono trasmessi e memorizzati in Internet in tempo reale. Premendo un pulsante è possibile informare i propri lettori di microblogging
e organizzare in pochi minuti una trasmissione mobile in diretta con diverse
centinaia se non addirittura migliaia di
spettatori, infatti non serve altro che
un segnale UMTS. Il microblogging
così come il mobile live broadcasting
sono ancora agli inizi, tuttavia ci permettono di immaginare come potrebbe
essere il mondo delle comunicazioni
tra qualche anno, quando il futuro sarà
più accessibile per tutti.
Nel caso del microblogging si tratta in sostanza del connubio di due modelli di successo come instant messaging e social network – il livello
successivo della comunicazione mobile. Se qualche anno fa si parlava di
“Always On”, intendendo con questo
concetto che il dispositivo è continuamente collegato alla rete, il futuro ora
si chiama “Always In”, ovvero non
solo il dispositivo è sempre online, ma
anche l’uomo stesso fa parte di un infiSASCHA Lobo
Sascha Lobo è autore e docente;
settore di specializzazione Internet,
Nuove tecnologie e Strategie di marchio. Si è fatto conoscere come coautore del libro “Wir nennen es
Arbeit – die digitale Bohème” (Noi
lo chiamiamo lavoro – la bohème
digitale).
FACTS & FIGURES
cosa poRteRà il futuRo
multimediale?
1,9 mIlIoNI dI vISITAToRI SU blUEWIN.Ch
181 000 IphoNE vENdUTI
ENTRo Al FINE dEl 2008
nito groviglio di comunicazioni collegato alla rete che segue distrattamente.
Di tanto in tanto, quando la situazione
si fa più interessante, l’uomo si concentra per un paio di secondi sulla bufera di particelle che si intromettono
nella comunicazione. Tra cinque anni
il detto di Watzlawick “Non si può non
comunicare” sarà più vero che mai.
Parte di questo sviluppo diventerà
la comunicazione automatizzata e semiautomatizzata. Si possono già vedere i primi segni della contaminazione
da parte di Twitter di reti come XING
o Facebook, dove i messaggi di stato
generano una sorta di Stream of Communication semiautomatico. È talmente evidente! I dispositivi tecnologici
che utilizziamo contengono già tutte le
informazioni. Quando abbiamo un appuntamento e con chi, come raggiungiamo un determinato luogo, a cosa
stiamo lavorando, cosa stiamo pensando di acquistare, come potremmo immaginarci di trascorrere le vacanze;
tutto questo lo si può già leggere nel
nostro comportamento comunicativo e
mediatico tra calendari online, traffico
e-mail e cronologia dei siti Internet visitati. In futuro queste informazioni
verranno raccolte automaticamente in
un livestream cui tutte le persone interessate potranno accedere. Il flusso di
informazioni così generato verrà filtrato nuovamente con i meccanismi dell’
intelligenza collettiva, quindi selezionato e valutato, in modo che dal mare
di informazioni nel quale tutti quanti
nuoteremo, possano emergere soltanto
le informazioni rilevanti: qualche amico si incontra dalle mie parti? Mi metto in viaggio per lo stesso paese e alla
stessa ora di un mio collega di lavoro?
Cosa ne pensano i miei vicini del nuovo bar che hanno aperto giù all’angolo?
Le persone che utilizzano le stesse funzioni del cellulare che uso anch’io,
hanno avuto esperienze positive con
un nuovo modello?
Credo che in un futuro non molto
lontano il modo in cui viviamo la vita
di tutti i giorni cambierà. Uno strato
invisibile di comunicazione sociale si
distenderà sulla terra; con la giusta
tecnologia, il singolo individuo potrà
osservare tutte le cose da una sorta di
prospettiva a volo d’uccello digitale,
che si arricchirà con le esperienze, le
opinioni e le interazioni di migliaia di
altre persone. E così siamo già arrivati
a un circolo vizioso come William
Gibson; sì perché quest’autore è anche
l’inventore del termine e del luogo
“Matrix”.
TASSo dI CRESCITA dI mb
mobIlE dATA NEl 2008: +140%
Un oggetto sempre più presente nella vita delle clienti e dei clienti di Swisscom è lo schermo:
lo schermo del computer, lo schermo del telefonino e ovviamente quello del televisore. In
futuro l’utente potrà godere delle stesse prestazioni con uno qualsiasi di questi strumenti,
sia da casa che in viaggio. Il vero meccanismo e
la tecnologia che rendono possibile tutto questo, passano in secondo piano. Ciò che conta
veramente sono le esigenze di comunicazione
e intrattenimento del cliente. Già oggi ci sono
alcuni esempi di dispositivi simili: l’iphone è
uno strumento che incorpora le caratteristiche
più importanti di due mondi quali Internet e
telefonia mobile. Gli investimenti di Swisscom
nell’ampliamento della rete mobile di dati
sono la chiara dimostrazione di come l’azienda
cerca di rispondere alla crescente richiesta di
servizi dati mobili.
In rete
di Swisscom
A
ll’inizio del 2008, per la maggior parte
degli svizzeri il nome Facebook era ancora una parola sconosciuta. Oggi
questo termine è entrato a far parte del vocabolario quotidiano. Oramai, su questa rete online
in continua espansione, si parla con tutti e di
tutti e, cosa ancor più importante, lo si può fare
a qualsiasi ora e da qualsiasi luogo. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile concepire il fenomeno “Accetta amicizia”. Al giorno
d’oggi disporre di una connessione a banda larga è una cosa del tutto normale, proprio come
l’Internet mobile per il telefonino.
Il desiderio di apparire su Internet tuttavia
conosce anche altre forme. Per esempio YouTube, dove gli utenti ripropongono alcune scene
dei film più celebri, pubblicano registrazioni
dell’ultimo concerto cui hanno partecipato o,
più semplicemente, condividono con gli altri le
loro opinioni. Gli “spettatori” commentano animatamente e poi caricano di nuovo i loro video
preferiti su Facebook.
Siti web come make.tv si spingono addirittura oltre, trasformando chiunque in un piccolo
magnate della televisione. make.tv infatti permette agli utenti di realizzare programmi in diretta su Internet. L’intera produzione va in onda
nella finestra del browser, quindi non occorre
installare alcun software. Tutto ciò di cui
l’utente ha bisogno è una o più webcam e una
connessione Internet veloce, dopodiché nulla
più gli impedirà di trasmettere il suo talkshow o
la sua trasmissione di lifestyle. Sembra proprio
che ormai non ci siano più limiti per chi vuole
mettersi in mostra.
FACTS & FIGURES
sia mo qu i peR voi
NUmERo dI vISITE NEGlI Shop, IN UN ANNo:
4,4 mIlIoNI
NUmERo dEGlI Shop SWISSCom: 173
NUmERo dI ChIAmATE AllA hoTlINE,
IN UN ANNo: 10,6 mIlIoNI
NUmERo dI vISITE A domICIlIo dEl FIEld
SERvICE: 323 000
Swisscom sa di cosa ho bisogno, Swisscom è sempre
al mio fianco: ecco cosa dovrebbero dire le clienti e i
clienti di Swisscom. per questo motivo Swisscom ritiene che sia molto importante avere collaboratrici
e collaboratori preparati e motivati così come
un’ampia rete di contatti. Non a caso il motto
dell’azienda è: siamo sempre con voi.
.
Stephan Eicher –
artista,
comunicatore
di Christian Seiler
C
i sono già stati momenti in cui
Stephan Eicher è stato costretto a
rendersi invisibile, per esempio
nella parte posteriore della sua automobile. Come quella volta, quando si
sdraiò sul sedile, l’autista lo nascose
sotto una coperta e poi l’auto si fece
strada lentamente tra la gente che in
massa usciva dalla sala di Nancy, accendendosi una sigaretta, ballando, ridendo mentre alcuni canticchiavano
ancora con aria trasognata il ritornello,
che tremila francesi avevano appena
cantato insieme divertiti o, meglio, euforici: “’emmige ’ei”, ossia il corrispondente francese di “Hemmige hei” e
“Hemmige” era il titolo della meravigliosa canzone di Mani Matter che
Stephan Eicher aveva pescato dalla grande cesta delle rarità culturali svizzere per
ridarle spolvero con quel suo modo speciale di cantare, quel suo timbro inconfondibile che si leva dai virtuosismi
acustici degli strumenti ad arco della
band, e il fatto che la canzone fosse
composta nel più autentico berndeutsch
non aveva fatto assolutamente alcuna
differenza per il pubblico. Stephan Eicher
diede il la, “S’git Lüt, die würden
alletwäge nie” e tremila francesi cantarono “’emmige ’ei”. Amavano Stephan
Eicher proprio per il suo francese tipicamente svizzero, per le sue immagini forti, per il suo ecletticismo dichiarato e
per la naturalezza con cui non osserva i
limiti. Un momento grandioso: tremila
voci che intonano “’emmige ’ei”. Il
concerto era finito e ora Stephan desiderava soltanto bersi una birra in tranquillità. Se quella gente l’avesse visto
sul retro della sua auto, forse sarebbe
stata anche capace di caricarsi il mezzo
sulle spalle e, per festeggiare, di portarlo fino in chiesa, cosa che Stephan voleva evitare ad ogni costo, a lui interessava solo una birra, adesso, subito, e
perciò sedile posteriore, coperta, ciao,
salut.
Fece parcheggiare l’automobile accanto a un piccolo bar, un paio di chilometri più avanti, e si sedette al bancone.
Silenzio. Nessun bisogno di parlare.
Più tardi avrebbe chiamato Philippe
Djian, l’autore di “Betty Blue”. Philippe
aveva scritto alcuni testi per Stephan.
A Stephan bastava inviare una melodia
o un paio di righe a Philippe per suscitare in lui pensieri che avrebbero iniziato
subito a vagare qua e là, come pacchetti
elettronici, fino a produrre fantastici
racconti di tre minuti circa, dal grande
contenuto. Schizzi letterari come quelli
che ora lo scrittore Martin Suter abbozza per Stephan Eicher. Precisazioni mu-
sicali come quelle con cui ha contribuito
il grande musicista d’avanguardia Moondog. Per non parlare poi degli straordinari musicisti che durante i loro viaggi in
Europa prendevano alloggio proprio lì,
dove Stephan Eicher aveva appena piantato le tende, a Carcassonne, Engelberg,
Biarritz, nelle cattedrali del non impressionabile che Eicher riesce a costruire
fino a che un nuovo pezzo delle sue poesie non abbia raggiunto il suono giusto –
in inglese, francese, berndeutsch, sentimentale, insomma alla Eicher.
Il bar si riempì ancor prima che
Stephan potesse ordinare una seconda birra; arrivarono i fan che, tornati con i piedi
per terra dopo la magia del concerto, volevano bere qualcosa, così si sedettero al
bancone e sul subito non credettero ai loro
occhi, poi uno di loro domandò: “Sei tu,
Stephan…?”, ma Stephan non disse nulla, gli fece un ampio sorriso eloquente,
spostò i capelli che coprivano il viso,
ciao, salut, ora devo andare in albergo e
riposarmi.
FACTS & FIGURES
il bilancio di
stephan eicheR
Il cliente spesso non si rende nemmeno conto
di quante volte in un giorno è in contatto con
Swisscom. Ecco qualche dato relativo all’esempio
di Stephan Eicher. Nelle ore di lavoro che ha dedicato al diario ha utilizzato i seguenti strumenti:
TElEFoNINo: 17 oRE
SmS: 124
TElEFoNo dI RETE FISSA: 6 oRE
E-mAIl: 4 oRE
INTERNET: 12 oRE
voIp: 3 oRE
INTERNET-Tv: 8 oRE
Tutti i servizi sono stati offerti da un unico
fornitore – Swisscom.