La strage di Charlie Hebdo: tra libertà di espressione e rispetto

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La strage di Charlie Hebdo: tra libertà di espressione e rispetto
N.57 Marzo 2015
Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina (Bl)
Il Picchio
Direttrice: Elena Cassol
Vicedirettrice: Vittoria Mares
Redattori: Milena Arcudi, Maria Bristot, Martina De Pellegrin, De Toffol Lorenzo, Elisa Lucchetta,
Linda Montagner, Ginevra Moretti, Giulio Piccolin, Carina Riti, Caterina Sacchet
Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti
La strage di Charlie Hebdo:
tra libertà di espressione e rispetto
Abbiamo scelto di aprire questo nuovo numero del nostro giornale, ricordando cosa è accaduto lo scorso gennaio a Parigi e rispondendo alla violenza dei terroristi con due parole che
dovrebbero sempre guidare la penna di un giornalista: libertà e rispetto.
Charlie Hebdo è un giornale satirico francese fondato del 1970 con l’idea di ironizzare su
fatti d’attualità francesi e mondiali. La particolarità di questo settimanale sono le vignette
nelle quali i disegnatori raffigurano personaggi famosi politici o religiosi.
Proprio a causa di queste vignette satiriche, lo scorso 7 gennaio 2015 intorno alle 11.30, la
redazione di Charlie Hebdo e l’intera Parigi ha subito un attentato da parte dei fratelli Kouachi, che hanno sparato a giornalisti e innocenti gridando –
Sommario
Allah è il più grande !-.
Sono morte dodici persone tra poliziotti, vignettisti e giornalisti,
Approfondimenti
p. 2
compreso il direttore di Charlie Hebdo. Successivamente un
altro attentatore, Amedy Coulibaly, ha ucciso una poliziotta e si
Picchio scientifico
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è barricato in un supermercato ebreo prendendo come ostaggi i clienti e lasciando la Francia e il mondo con il fiato sospeso
Notizie dall’Istituto p. 18
per molte ore. La vicenda si è conclusa con l’uccisione dei terroristi. (continua a pag. 2)
Picchio in gioco ...
p. 25
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Approfondimenti
L’11 gennaio oltre due milioni di persone, tra cui i più importanti
leader politici, hanno sfilato per le strade di Parigi per supportare
le famiglie delle vittime e per difendere la libertà di parola con
una matita in mano alzata verso il cielo
Dopo questi atti di forte violenza si sono svolte molte manifestazioni e mercoledì 14 gennaio è uscito il nuovo numero di Charlie
Hebdo: sono state vendute milioni di copie in tutto il mondo per
dimostrare che la Francia si è rialzata e la libertà di espressione è
viva.
Questo è stato certamente un affronto alla libertà di stampa e di
parola, libertà che spesso sottovalutiamo. Tutti gli uomini hanno
diritto ad esprimersi e la violenza non ha mai una giustificazione. La redazione ha voluto
approfondire questo discorso e raccogliere le impressioni di alcuni alunni dell’Istituto.
Cassol Elena
I fatti di Parigi sono stati vissuti con paura da gran parte del mondo, in particolar modo da
noi così vicini alla Francia. Io ritengo che sia normale avere paura, perché mi è sembrato ingiusto che tutti quegli innocenti venissero uccisi. Sicuramente il giornale francese è stato
provocatorio nei confronto degli islamici, ma non mi sembra un buon motivo per togliere la
vita ad una persona. I terroristi hanno ucciso in nome di Allah, ma questo non ha senso perché per il vero Islam “chi uccide un innocente è come se uccidesse l’umanità”... la religione
musulmana è una religione non violenta, se interpretata in modo corretto e moderato. Un
errore grave è infatti prendersela con i musulmani delle nostre comunità, che sono persone
gentili e che praticano la loro religione senza commettere atti di violenza. Ho condiviso pienamente la manifestazione nella quale tantissime persone sono scese in strada nella capitale
francese con una matita in mano, simbolo della libertà di espressione. Penso che questo sia
stato particolarmente significativo perché la strage di Charlie Hebdo ha violato proprio questo diritto fondamentale. In ogni caso non bisogna mai reagire a nessuna provocazione uccidendo.
Ginevra Moretti 3 B
Lasciate che la libertà regni. Il sole non tramonterà mai su
una così gloriosa conquista umana.
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Approfondimenti
La classe 3° A si è soffermata sul termine TERRORISMO, cercando di
darne una definizione chiara e condivisibile. Abbiamo approfondito
l’attentato di Parigi e ci siamo interrogati attraverso alcune domande guida:
- i fatti recenti di Parigi si possono definire un atto terroristico? Perché?
- quali scopi perseguono i terroristi dell’ ISIS?
- chi sono le vittime dell’attacco di Parigi?
- quale messaggio vogliono lanciare i terroristi colpendo questi obiettivi?
- perché secondo te questi atti hanno avuto così vasta eco mondiale?
Ecco quello che è emerso:
Romina e Maria: i fatti accaduti a Parigi si possono definire un atto
terroristico perché hanno indotto un senso di paura diffusa con atti
violenti e hanno minacciato le persone con lo scopo di perseguire
obbiettivi politici.
Elena e Linda: i terroristi dell’ISIS vogliono che ci sia il fondamentalismo islamico in tutto il mondo. Vogliono lanciare il messaggio che
non accettano che i giornalisti deridano il loro Dio.
Elisa A. e Elisa L.: l’intenzione dei terroristi è quella di terrorizzare la
popolazione. La vasta eco mondiale è dovuta al fatto che hanno
bloccato un diritto fondamentale: la libertà di parola.
Samuel e Tawachai: questo è un atto terroristico perché la Francia
non è in guerra con i paesi musulmani. Vogliono incutere terrore in
tutta la popolazione europea, perché quest’atto è avvenuto in Francia, ma potrebbe succedere anche in altri paesi.
Ergis e Riccardo: è un atto terroristico perché vogliono dare un
messaggio al governo francese e alla comunità internazionale: non
insultare la loro religione. È stata in questo modo impedita la libertà
di stampa.
Wendy e Damaris: le vittime colpite sono dei simboli: l’atto terroristico ha l’obbiettivo di tappare la bocca ai giornalisti di Charlie
Hebdo ma anche quello di vendetta contro gli ebrei (gli ostaggi e i
morti del supermercato Kosher).
3A
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
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Approfondimenti
Pareri e opinioni sull’accaduto alla sede di
Charlie Hebdo
PARIGI. E’ il 7 gennaio quando in Francia, una cosa essenziale, e mettendo in atto il suo
nella sede del giornale satirico di Charlie Heb- significato più profondo si potrebbero evitare
do e dintorni, si vivono minuti di vero e pro- molte guerre, basta “chiarirsi un po’ le idee”.
prio terrore. 12 vittime, 11 feriti, di cui 5 gravi Altri miei compagni si schierano completama non in pericolo di vita. L’attacco terroristi- mente dalla parte opposta a quella dei terroco di tre uomini incappucciati armati di Kala- risti, dicendo che se volevano diffondere il
schnikov e armi da fuoco, contro la sede del terrore ci sono riusciti spaventosamente. Altri
giornale, ha sconvolto la Francia. Qualche dicono poi che forse tutto questo è stato solo
settimana fa i giornali di tutta Europa erano un pretesto, che non si sono tanto offesi per
sommersi da articoli e articoli che si riferivano le vignette blasfeme contro la loro religione
a quell’attentato, se ne parlava in tutti i tele- (e non solo), ma volevano semplicemente
giornali, si sono svolte parate e manifestazio- creare terrore e che questi terroristi “fanatici”
ni a favore della libertà di parola e anche il si siano dati il compito di portare la parola del
Papa ha espresso la sua opinione.
Corano a tutto il mondo, anche a costo della
morte, sicuramente interpretando in modo
Ma ora tocca a noi! Infatti la nostra classe, la
scorretto le loro Sacre Scritture.
2B, ha desiderato esprimere il suo parere
sull’accaduto. I commenti divergono tra loro
e si sono prese più posizioni, ma è proprio
quando essi sono diversi l’uno dall’altro che è
più bello confrontarli tra loro e ci si forma
Altri invece affermano che la religione musulmana non è affatto praticata in tutti i paesi
in questo modo estremista, e che, come in
tutte le religioni, sostiene che non si dovreb-
un’idea più ampia e ricca di quanto non lo be mai uccidere per diffondere il proprio
fosse prima. Sono presenti soprattutto parole “credo”. In alcuni territori arabi, però, chi fa
come “comunicazione”; “libertà” o satira o esprime un parere diverso da quello
“ingiustizia”, ma adesso vi lascio proseguire la degli altri sulla religione islamica viene purlettura.
Molti sostengono
troppo condannato a morte o all’ergastolo.
che la comunicazione è
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
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Approfondimenti
Da una parte, quindi ci sono dei credenti estremisti e fanatici che compiono uccisioni e
tero, e tutti ricordiamo le vittime con dispiacere; ma delle altre mille persone che sono mor-
stragi in nome del loro Dio, e sono molto in-
te nei paesi lontani? Possiamo ricordarci an-
tolleranti relativamente alla libertà di espres-
che di quelle? Che ingiustizia! Tutte le vite
sione; dall’altra parte ci sono invece persone
che più e più volte offendono e deridono le
sono ugualmente sacre, e uccidere una persona impoverisce il proprio spirito.
religioni, e non capiscono una cosa imporMolti dicono che non si dovrebbe mai uccidetante, e cioè che la libertà di qualcuno finisce
re per la religione, mai; ma ci sono state delle
quando inizia quella dell’altro, perché in fonminacce ancora prima dell’attentato, al giordo non siamo soli, ma siamo circondati da
nale francese, ma comunque il giornale ha
altre persone che possono essere più sensibili
continuato a pubblicare vignette satiriche,
di noi o possono semplicemente avere delle
come se niente fosse successo.
idee diverse dalle nostre.
Da questi commenti vari e interessanti, abbiaLa paura della diversità quindi non deve essemo dunque capito che una guerra non scopre alimentata da certi accadimenti, che più
pia mai solo per colpa di una persona, o
volte possono indurci a strane idee e quindi a
dell’altra. Questo nostro piccolo “dibattito” in
giudicare male una cultura molto ricca e belclasse, secondo me, ci ha fatto capire molte
la, ma diversa dalla nostra, che andrebbe scocose su questa vicenda, ma non ci farà mai
perta, per sapere che la cultura islamica è
capire il significato per cui nascono le guerre,
profondamente diversa anche da come la
per il semplice motivo che il significato non
televisione o i giornali ce la mostra attraverso
c’è e che la guerra è la peggiore delle soluzioattentati e omicidi.
ni per risolvere un qualsiasi conflitto.
Altri poi ricordano alla classe che in molti paesi lontani e più poveri, ora, stanno morendo
centinaia e centinaia di persone, in quei posti
Sofia Graziotto cl. II B
tutt’ora c’è una guerra, c’è povertà, e c’è desiderio di cambiamento, e i terroristi continuano ad uccidere molte e molte persone innocenti. Ma, perché non se ne parla nei giornali? L’attentato a Parigi ha scosso il mondo in-
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
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Approfondimenti
Durante la discussione avvenuta nella classe 2 C, sul fatto accaduto alla redazione parigina
del giornale satirico “Charlie Hebdo”, sono emerse molte opinioni…
La maggior parte degli alunni ha sostenuto l’idea che la redazione avesse sbagliato a pubblicare delle vignette così “esagerate” contro la religione musulmana, anche perché una
reazione, anche se non così violenta, era prevedibile. Alcuni hanno pensato che anche i
musulmani hanno sbagliato nel reagire così brutalmente. Altri dicono che ognuno deve
essere libero di esprimere la propria opinione, che ci deve essere la libertà di culto e soprattutto, il rispetto per l’altro.
Nella conversazione in classe, è emersa una frase interessante:
“è meglio combattere su un tavolo da gioco che su un campo di sangue”.
2C
La tragedia avvenuta il 7 gennaio 2015, è stato il risultato di una vendetta da parte di alcuni
terroristi jiadisti nei confronti della redazione di un piccolo settimanale satirico “Charlie Hebdo”. Tale giornale è stato ritenuto colpevole di aver pubblicato vignette irriverenti e satiriche
contro la religione musulmana. Il bilancio è stato di 12 vittime.
Fermo restando che le vignette di Hebdo possono anche non piacere, rimane il fatto che esse
costituiscono l’esercizio di un diritto introdotto nel 1789 dalla rivoluzione francese riguardo
alla libertà di espressione.
È anche vero però, che la libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce agli altri e in
questo caso le vignette contro i musulmani sono state ritenute blasfeme ed hanno profondamente offeso il popolo musulmano; forse non tutto, ma sicuramente tutto il popolo degli jiadisti.
Tornando a Charlie Hebdo, dalla lettura in classe di un articolo scritto dalla giornalista Natalie
Nougayrède, risulta che questa rivista non ha mai violato i diritti democratici. Nel 2007, quando era stato denunciato dalle organizzazioni islamiche francesi per aver insultato l’islam e i
musulmani, il tribunale parigino si era pronunciato dicendo che “la redazione pur avendo offeso alcune sensibilità, non aveva superato i limiti della libertà di espressione”.
La storia ci dimostra che ironizzare e ridicolizzare gli aspetti della religione e della religione
musulmana, in questo preciso momento storico e alla luce dei fatti di Parigi, può equivalere
ad una condanna a morte.
Asia Zanella 2^A
Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.
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Approfondimenti
Gli attentati in Francia, accaduti tra il 7 e l’11 gennaio, ci hanno portato a riflettere sul significato di alcuni termini di cui si sta facendo grande uso come ad esempio il termine jihad, che
letteralmente può essere tradotto con:”sforzo sulla via di Dio”. Siamo lontani dal significato
tradizionale di “guerra santa”, dato che secondo alcuni studiosi lo jihad deve intendersi in funzione difensiva di “combattere contro coloro che vi combattono”. Nel caso di Charlie Hebdo,
un giornale francese che fa satira in difesa delle libertà individuali, civili e collettive, l’ attacco
verso i musulmani ha riguardato la pubblicazione di vignette che offendevano la religione
islamica. Vorrei sottolineare che questa rivista è famosa per aver fatto della satira anche nei
confronti della religione cristiana!!!
In classe abbiamo letto un articolo di Abdelkader Benali, uno scrittore olandese di origine marocchina, che mi ha colpita molto. Lui racconta che a 13 anni, perfettamente integrato in Olanda, gli accade qualcosa che lo fece sentire diverso dagli alti coetanei. In classe si parlava di
uno scrittore –Salman Rushdie- autore di un libro contro l’ Islam. Il professor Fok disse che l
autore aveva esercitato la libertà di espressione; di contro lui disse che erano degli insulti al
Profeta. In aula cadde un silenzio imbarazzante. Il ragazzo si sentì offeso. Ma come era possibile offendersi per un romanzo? Come era possibile essere condannati a morte per aver usato la
fantasia?
Questo racconto mi ha fatto riflettere sull’assurdità degli episodi di Francia: è assurdo essere
condannati a morte per aver fatto il proprio lavoro, per aver usato la propria fantasia e il senso
dell’ umorismo in nome di una religione.
Elisa Comin 2 A
Roberto Saviano e la libertà di pensiero
Roberto Saviano è uno scrittore e giornalista italiano nato a Napoli nel 1979. Deve la sua notorietà al libro Gomorra dove racconta la realtà economica della criminalità organizzata e in
particolare della camorra. Nei suoi scritti e nei suoi articoli ha spesso trattato questi fenomeni
e per la prima volta il 23 settembre 2006 ha subito delle minacce di morte da parte di alcuni
cartelli camorristici. Così dal 13 ottobre 2006 vive sotto scorta. A seguito del Processo Spartacus nel 2008, ha ricevuto lettere di minacce e da allora le misure di sicurezza nei suoi confronti aumentarono. Nello stesso anno è arrivata la notizia di un possibile attentato nei confronti
di Saviano. Per fortuna però l’allarme è rientrato, perché il presunto attentatore è stato fermato prima di compiere l’omicidio. Ultimamente lo scrittore si è trasferito all’estero, infatti sente il
bisogno di una pausa per dedicare un po’ di tempo a se stesso. Ci sembra ingiusto dover vivere sempre sotto scorta e addirittura dover andar via dal proprio paese solo per aver espresso il
proprio parere e aver denunciato la criminalità organizzata. Dopo gli avvenimenti di Parigi, è
stato per noi naturale pensare all’esperienza di Roberto Saviano e in particolare alla manifestazione dell’11 gennaio nella quale moltissime persone sono scese in piazza con una matita
in mano per manifestare in difesa delle libertà di espressione e di pensiero.
Ginevra Moretti e Vittoria Mares
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Approfondimenti
L’ISIS semina violenza e terrore
Da molti mesi nelle nostre case giungono ormai quotidianamente notizie a proposito
dell’ISIS, lo Stato islamico dell’Iraq e della Siria,
un gruppo estremista islamico guidato dal
leader Abu Bakr Al-Baghdadi. Uno degli aspetti più preoccupanti è che diversi occidentali hanno deciso di partire per la Siria e l’Iraq
per combattere a fianco dell’ISIS. Questi terroristi credono nella jihad e vogliono imporre la
sharia. Ma cosa significano questi termini?
Jhiad è una parola araba che può avere diversi significati: lotta spirituale per vivere nel
migliore dei modi la fede islamica o atto mili-
tare, previsto
dal Corano
solo come
forma di difesa del popolo musulmano.
La
sharia è la legge islamica ricava dal Corano
che prevede pene molto dure.
Il frutto di queste posizioni assunte dai terroristi dell’ISIS sono le numerose immagini di decapitazioni, di uomini rinchiusi in gabbie e
bruciati. Queste azioni hanno provocano in
alcuni il terrore e in altri l’idea che bisogna
rispondere a questa violenza con la forza delle armi. Il rischio è che la nostra visione del
mondo islamico cambi: non dobbiamo farci
l’idea che tutti i musulmani siano terroristi,
questo non è vero, infatti ci sono molti uomini, molte donne, molti ragazzi di religione
islamica che vivono con noi in modo pacifico
e che condannano la violenza dell’ISIS.
La minaccia di questo gruppo fondamentalista si sta sempre più estendendo fino ad arrivare
sulle
coste
settentrionali
dell’Africa, in particolare in Libia. Che
cosa accadrà? Come risponderà la comunità internazionale? Il nostro paese
e più in generale l’Europa sono minacciati?
Caterina Sacchet
La mia libertà finisce dove comincia la vostra.
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Approfondimenti
Due pellicole contro il razzismo
Non c’è dubbio che il razzismo e la paura dell’altro rappresentino ancora una grave minaccia
che ostacola la convivenza civile tra le persone. La redazione de Il Picchio vi propone la visione di due film che denunciano questo problema, per non dimenticare le grandi sofferenze
patite da molte persone solo per il colore della loro pelle e per ricordare chi si è impegnato in
prima persona per sconfiggere il razzismo.
Invictus
Il film Invictus, girato nel 2009 negli Stati Uniti
dal regista Clint Eastwood, si ispira a fatti realmente accaduti: siamo nel 1995, l’'apartheid è
stata abolita, Nelson Mandela è il nuovo presidente del Sudafrica, paese che ospita la Coppa
del mondo di rugby.
Il regime di segregazione razziale è caduto,
ma la popolazione sudafricana è ancora divisa
dall’odio tra bianchi e neri. Mandela, interpretato dall’attore Morgan Freeman, capisce che
la Coppa del mondo può essere un’occasione
per unire il paese e così si avvicina al capitano
François Pienaar e accompagna la squadra
fino alla vittoria contro gli All Blacks.
Il regista si è ispirato alla nazionale Sudafricana di rugby del 1995. Il film racconta la storia di Nelson Rolihlahla Mandela meglio conosciuto come Nelson Mandela, che è stato interpretato dall’attore Morgan Freeman. L’uomo,
dopo essere diventato presidente, aiuta la squadra sudafricana, gli Sprinboks, perché il popolo li vede ancora come un simbolo dell’apartheid.
Il termine apartheid viene usato nella repubblica Sudafricana per indicare la separazione fra
le persone di pelle bianca e le persone di colore. Negli anni Cinquanta l’Africa National Congress decise di combattere questa forma di discriminazione con il metodo della resistenza
passiva e simbolo di questa lotta diventa Nelson Mandela. Il titolo del fim Invictus, invincibile,
è tratto da una poesia che Mandela leggeva spesso durante gli anni trascorsi in prigione.
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come il pozzo che va da un polo all’ altro
Ringrazio qualunque dio esista
Per l’ indomabile anima mia.
Nella feroce stretta delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
P a g i n a
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Approfondimenti
Oltre questo luogo d’ ira e di lacrime
Si profila il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sarà il passaggio,
Quanto piena di castighi è la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
The Help
The Help è un film del 2011 diretto da Tate Taylor. Il
film è tratto dal romanzo L'aiuto (2009) di Kathryn
Stockett, amica d'infanzia del regista e sceneggiatore
Tate Taylor. La pellicola ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali il Premio Oscar ad
Octavia Spencer come miglior attrice non protagonista.
Il film è ambientato nei primi anni sessanta in Mississippi, dove molte donne afroamericane svolgono il
lavoro di domestiche presso le famiglie dei bianchi.
Ben presto queste donne diventano vittime del razzismo e della segregazione: non possono andare nei
bagni delle loro padrone, devono utilizzare stoviglie
proprie e fare attenzione a come si muovono. La protagonista Eugenia Phelan, detta Skeeter, è una donna
bianca che decide di non rimanere indifferente quando nota questi atteggiamenti discriminatori nel comportamento di una sua amica. Eugenia si reca nel
quartiere in cui vivono queste domestiche per capire la loro condizione. Anche se inizialmente le donne non vogliono parlare, Skeeter, grazie alla sua determinazione, riesce a raccogliere la storia di diverse domestiche, tra cui quelle di Aibileen e Minny. Da questi racconti nasce
il libro intitolato 'The help' che denuncia il diffuso razzismo della società americana. In seguito alla pubblicazione del libro, due domestiche vengono licenziate, proprio per aver raccontato la discriminazione subita.
Nonostante abbiamo perso il lavoro, in queste coraggiose donne resta la soddisfazione di
sentirsi finalmente libere.
Maria, Elisa e Linda
Chi non rispetta non è rispettato
P a g i n a
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Approfondimenti
La giornata della memoria ...
Il giorno della memoria: un giorno per ricordare, riflettere, inorridire e stupirci per le l’atrocità commesse
dall’uomo, che non prova vergogna nel far soffrire o
addirittura nell’uccidere un suo simile, atto che compie solo la nostra specie.
Per ricordare e riflettere ancora una volta, il 27 gennaio scorso abbiamo visto un film intitolato “Jonah che
visse nella balena.” La pellicola racconta la storia vera
di un bambino ebreo e dei suoi genitori costretti a
vivere per circa tre anni in un campo di concentramento tedesco, fino all’arrivo dell’esercito russo e
quindi della libertà. Tra i personaggi che più mi hanno
colpito c’è Max, il padre di Jonah, costretto all’interno
del campo a dividersi dalla moglie e dal figlio; egli purtroppo muore sotto lo sguardo del figlio Jonah
all’interno del campo prima della liberazione. Anna, la madre, riveste secondo me un ruolo
molto importante nella vicenda, perché si prende cura del figlio all’interno del campo e gli
dà dei consigli preziosi, tra cui la frase “Guarda sempre il cielo e non odiare mai nessuno …”
ma come si fa a non odiare qualcuno che già ti odia più di quanto potresti mai farlo tu?
Io personalmente non ce la farei, non riuscirei a non odiare una vita che mi ha portato via
prima mio padre e poi anche mia madre …
Un altro personaggio che mi ha conquistato è stato il cuoco del campo di concentramento,
che di nascosto lascia entrare i bambini ebrei in cucina per farli mangiare. Ciò che mi ha fatto
più riflettere è la sua fine: Jonah entra nell’obitorio e vede il suo corpo ormai senza vita. Ho
pensato che alla fine anche le persone buone fanno una brutta fine e allora a cosa serve fare
buone azioni?... Nessuno ricorderà tra cent’anni i gesti che quel cuoco ha fatto, ma forse la
sua bontà ha salvato la vita di uno di quei bambini e forse anch’egli a sua volta ne avrà salvata un’altra e questa catena di bene continuerà a salvare vite umane.
Credo che sia importante celebrare il giorno della memoria perché l’uomo si sta sempre più
“abituando” agli atti crudeli che accadono ogni giorno nel mondo e sta dimenticando quello
che è accaduto a milioni di ebrei, quanto hanno pianto, sofferto e sopportato senza avere
nessuna colpa.
È importante che le persone sappiano quello che è successo per non commettere lo stesso
grave errore e cercare di “guarire” la specie umana da questi pensieri assurdi che lasciano
ferite profonde nei cuori di tutti.
Elena Granzotto 3 C
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
P a g i n a
Approfondimenti
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Migranti ...
l’alfabeto della terra e l’alfabeto del mare
La redazione de Il Picchio ha voluto ancora una volta confrontarsi con il grande dramma che
molti uomini stanno vivendo nelle acque del mar Mediterraneo: fuggire dalla guerra, dalla
fame, dalla violenza per raggiungere il nostro continente. Quali sono le emozione di questi
uomini? Quali sono i pensieri di chi come noi vede arrivare questi barconi sulle coste italiane?
Alfabeto del mare
Alfabeto della terra
A=
B=
C=
D=
E=
F=
G=
H=
I =
L=
M=
N=
O=
P=
Q=
R=
S=
T=
U=
V=
Z=
A=
B=
C=
D=
E=
F=
G=
H=
I =
L=
M=
N=
O=
P=
Q=
R=
S=
T=
U=
V=
Z=
alternativa, aiuto!
blu, bambini
cibo
dolore, desiderio, denaro, diritti
Europa!!
fiducia, famiglia, fuga
giustizia
ho paura
indifesi
libertà, lavoro
meta, morte
normalità
occupazione, occasione
preoccupazione, pace
quale futuro mi aspetta?
ricerca della felicità
speranza, sogni, solitudine
timori
uguaglianza
viaggio
zattera
assistenza
barconi, benevolenza
compassione, clandestini
dolore
empatia, espulsione, Europa!!
fratellanza, fede
generosità
ho paura
impegno, irritazione, integrazione
legalità
maternità
no!, nero
ospitalità, ostilità
paura, peso
quantità
responsabilità
sofferenza, soccorso, soldi
timore, terrorismo, troppi!
unità, umanità
volontà
zavorra
Carina Riti, Martina De Pellegrin, Elena Cassol, Caterina Sacchet
Non vi è alcuna strada facile per la libertà.
P a g i n a
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Approfondimenti
Viaggio a Taiwan
Quest’estate sono andato, con la mia famiglia, a Taiwan, una piccola isola detta anche
“Formosa”, che si trova a sud della Cina. Siamo stati ospitati da mio zio per circa due settimane nel corso delle quali ho potuto conoscere le bellezze di questa isola.
Uno dei primi luoghi che ho potuto visitare è un antico forte dei sovrani di Taiwan; mia zia
ha colto l’occasione per parlarci della storia di Taiwan, precisando che il governo locale ha
ultimamente dichiarato l’indipendenza dalla Cina. Abbiamo così scoperto che cosa accadeva
in Oriente mentre da noi aveva inizio il Medioevo. Ho scoperto che l’Oriente è sempre stato
molto evoluto a differenza di ciò che noi occidentali potremmo pensare. Mia zia ci ha raccontato anche la bella leggenda popolare di un eroe che morì combattendo contro un invasore
e, pur essendo morto, restò in sella al suo cavallo. Il giorno seguente abbiamo visitato tre importanti monumenti dell’isola: un tempio induista del I secolo d. C., il Shan Kai Shec Memorial
Hole, un monumento in memoria del primo governatore di Taiwan e infine il Taipei 101, il
terzo grattacelo più alto del mondo. il tempio più importante della capitale è organizzato in
un ampio atrio centrale con due ripide scalinate che portano a due torri simmetriche. Dalle
torri, visibili dal mare, si può ammirare tutta la capitale e per questo motivo nel II secolo questo tempio divenne il palazzo dell’Imperatore. Il Shan Kai Shec Memorial Hole è alto 50 m. e,
per entrarvi, bisognava salire esattamente 300 gradini che rappresentavano le fatiche della
vita che bisogna affrontare prima o poi. Presso questo monumento abbiamo assistito al cambio di guardia, che avviene ogni ora e inizia quando, automaticamente, la campana del monumento inizia a suonare. Quando le nuove guardie prendono posto, devono rimanere ferme immobili per un’ora. Siamo poi scesi percorrendo un‘altra strada per visitare i giardini del
luogo ... un vero labirinto! La nostra ultima tappa o è stata il grattacielo “Taipei 101”, chiamato così perché ha esattamente 101 piani. Abbiamo fatto una coda di mezz’ora e poi, finalmente, siamo potuti salire con l’ascensore, anche se vi devo confessare che qualche “matto”
si fa le scale a piedi o in bici!!
Prima di chiedere rispetto impara a portarlo
P a g i n a
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Approfondimenti
Come tutti i visitatori siamo saliti in ascensore fino al 90° piano poi, attraverso una porta seminascosta, abbiamo scoperto una scala che ci ha permesso di raggiungere un piano in più.
Da lì si riusciva a vedere con il binocolo una collina che si trovava a circa 15 Km dal nostro
punto di osservazione.
Nei giorni successivi abbiamo visitato altri tempi e girato tutta Taiwan scoprendo altri luoghi
interessanti come una città del centro dell’isola chiamata Taynan, dove abbiamo visitato una
vecchia ferrovia dismessa. Una mattina abbiamo preso una barca e abbiamo attraversato un
lago molto grande e, una volta arrivati sulla sponda opposta, abbiamo intrapreso il
“cammino purificatore:” la partenza rappresenta l’inferno, la sosta a metà strada il purgatorio
e l’arrivo il paradiso. L’edificio che rappresenta il paradiso è una pagoda da cui si può osservare tutto il lago “SunMoon Lake”, ovvero il “Sole Luna lago”. Nella pagoda c’è una campana
gigante del diametro di 5 m, che abbiamo potuto suonare, cosa riservata solo agli stranieri
provenienti da altri continenti.
Sono molti i luoghi che ho visitato e altrettanti quelli che avrei voluto visitare nel corso di
questa vacanza, ma purtroppo è arrivato il giorno della partenza per rientrare in Italia! Questo viaggio mi è piaciuto molto perché mi ha fatto conoscere un popolo a me sconosciuto.
Spero che presto i miei zii e cugini vengano in Italia a trovarmi, anche se, per questo viaggio,
mi è piaciuto che fossero lì, pronti a farmi da guida in quell’isola che ho scoperto essere bellissima.
Giulio Piccolin
Ma com’è la scuola lì a Taiwan?
Mio cugino mi ha scritto una lettera sulle attività che svolge e sulle materie che studia
nella sua scuola di Taiwan ...
Mi avevi chiesto di raccontarti di come è la
scuola secondaria qui a Taiwan. Ok allora, te
ne parlerò. Io vado alla TES, Taipei European
School, che è una scuola Europea e ha tre sezioni: la sezione Tedesca e la sezione Francese
che sono le sezioni più piccole e la sezione più
grande di tutte, quella Inglese. Per prima cosa,
la lingua che parliamo, dato che sono nella
sezione Inglese, è l'Inglese, le altre due sezioni
parlano Francese e Tedesco.
P a g i n a
1 5
Approfondimenti
Nella nostra scuola ci sono le medie, le superiori inglesi, francesi e tedesche. Gli studenti della sezione Francese e Tedesca non hanno l'uniforme, quelli delle superiori
nemmeno mentre quelli delle medie purtroppo sì, quindi io la metto. Le materie che
studiamo sono: matematica, inglese, storia, geografia, scienze, informatica, teatro,
musica, palestra, educazione civica, arte, cinese e spagnolo. Musica, palestra, arte e
cinese sono materie che studiamo con i ragazzi della sezione Tedesca e Francese. Dato che siamo a Taiwan, studiamo il Cinese tradizionale che prevede 4 livelli. Il livello 1
è per quelli bravi come un madrelingua, il livello 2 è per quelli molto bravi; in entrambi questi livelli si studia il Cinese tradizionale. Nei livelli 3 e 4 si studia il Cinese semplificato che è per le persone non molto brave. Ti chiederai che differenza c’è tra il Cinese
tradizionale e quello semplificato … Tanto tempo fa, la Cina ha semplificato i caratteri
della lingua così che molte più persone potessero imparare il Cinese velocemente;
Taiwan invece non ha voluto fare questa semplificazione per distinguersi dalla Cina e
quindi i caratteri sono rimasti quelli "tradizionali". Se il nostro Inglese è buono allora
possiamo studiare una terza lingua: lo Spagnolo, il Francese o il Tedesco. Se invece
non sei bravo abbastanza con l'Inglese allora invece di studiare una terza lingua fai
delle lezioni in più di Inglese per migliorare. Un'altra particolarità è che non sono i
maestri a venire nella nostra classe, ma siamo noi a dover andare nelle varie classi dove abbiamo le lezioni. Nella nostra scuola ci sono due edifici: il numero uno e il numero due, e noi dobbiamo andare da uno all'altro a seconda di dov'è la prossima lezione. In geografia non si studia la geografia di un posto in particolare ma prima tutto le
basi e tutti i fondamenti. Non potevamo studiare la geografia di un posto in particolare perché provenendo tutti da luoghi diversi, non sarebbe stato giusto; la stessa cosa
accade per la storia. Abbiamo un armadietto per studente, possiamo portare il nostro
pranzo da casa e riscaldarlo nel microonde della mensa. Dopo scuola puoi partecipare a delle attività extrascolastiche, come ad esempio attività musicali (orchestra, lezioni individuali con il maestro o piccole band); attività sportive con alcune prove dette
FOBISIA che devi superare per entrare in squadra (basket, calcio, nuoto e atletica).
Far parte di una squadra sportiva ti permette di fare un viaggio di 5 giorni in un altro
paese o certe volte semplicemente a Taiwan e gareggiare contro altre squadre di altre scuole. Ci sono anche altri sport come il tennis, il pingpong e un'attività che ha 4
stagioni: pallavolo, softball, calcio e poi basket. Ognuna dura per circa 2 mesi e mezzo
e alla fine c'è un torneo. Attività di altro genere che ci propone la scuola sono: giardinaggio, cucina, radio, informatica e altro ancora.
Francesco
Chi rispetto vuol rispetto porti
P a g i n a
1 6
Picchio scientifico
Gli appuntamenti astrali del 2015
Quest’anno sarà ricco di avvenimenti astronomici, tra sonde,comete ed eclissi, e hanno
già creato un calendario con questi eventi
per tutto il 2015.
Il primo sarà il 24 gennaio, quando le ombre
di tre satelliti gioviani saranno proiettate su
Giove. Lo stesso giorno essi saranno tutti di
fronte al pianeta e dalla Terra si vedranno
questi tre puntini sul pianeta. Questo accadrà, dopo il 2015, solo nel 2045. Purtroppo
ciò sarà difficile da vedere dall’ Italia a causa
del Sole.
Il 20 marzo ci sarà un’eclissi dalle 9.30 alle
11.45
Da aprile e per tutto l’anno, come la sonda
Rosetta ci ha mostrato la cometa, la sonda
Dawn osserverà un pianeta nano,Cerere,
mentre da luglio in poi un’ altra sonda osserverà Plutone
Il 13 agosto la sonda Rosetta raggiungerà il
perielio e quindi la sua massima attività e noi
potremmo osservare in diretta gli avvenimenti.
Il 5 settembre ci sarà un eclissi (ma nel termine più specifico, occultazione) della stella Aldebaran, la quale “sparirà altre due volte nel
corso dell’anno...
Il 28 settembre si verificherà un’eclissi di Luna
che in Italia inizierà alle 3-4 del mattino e finirà alle 5-6.
Il 26 ottobre avverrà una tripla congiunzione
(quando due corpi celesti sono allineati).
Quella notte vedremo Giove, Marte e Venere
muoversi insieme nel cielo sembrando rincorrersi.
Il 29 ottobre e il 23 dicembre ci saranno la
seconda e la terza eclissi della stella Aldebaran già citata.
A fine dicembre vedremo un’ altra congiunzione tra Venere e una stella, Antares.
Lorenzo De Toffol
Non potranno mai toglierci il rispetto per noi stessi, se non saremo noi a darglielo
P a g i n a
Picchio scientifico
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La forza d’inerzia
Ecco per voi un nuovo entusiasmante esperimento da fare a casa in poco tempo grazie al
quale potrete sperimentare la forza di inerzia!
Occorrente:
un bicchiere
una moneta
una carta da gioco
Dopo aver posizionato
l’occorrente dare un colpo
secco alla carta con la punta
delle dita, senza però colpire il
bicchiere!
Sistemare con cura la carta
sul bicchiere e mettere la
moneta sulla carta.
Che cosa succede?
La carta si sposta e la moneta cade nel
bicchiere senza seguire il movimento
della carta.
Perché?
La moneta è più pesante della carta ed
ha più forza di inerzia.
Ma che cos’è la forza di inerzia?
L’inerzia è la tendenza dei corpi a rimanere fermi o in movimento. Il dito sposta la carta
ma non la moneta che resiste al movimento per il fatto che essa è più pesante della carta.
È la stessa cosa che succede quando si va in macchina: quando l’autista accelerare di colpo, ci schiacciamo contro il sedile; al contrario, quando si fa una frenata, la forza di inerzia
ci spinge in avanti, contro il tergicristallo.
Dimitri e Giulio
P a g i n a
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Notizie dall ’Istituto
I ragazzi di terza e
la scelta della scuola superiore
La scelta della scuola superiore è stata per me
abbastanza difficile infatti ho ancora le idee
molto confuse su quello che farò dopo; forse
mi piacerebbe fare la maestra delle elementari o dell’asilo visto che mi piace stare con i
bambini, ma spesso non sono sicura di questa mia decisione! Per questo ho bisogno di
scegliere una scuola che poi mi permetta di
fare un po’ di tutto. Un aspetto che ho preso
in considerazione è la mia preferenza tra le
materie scolastiche che ho studiato in questi
anni: quelle che mi interessano di più sono
matematica e scienze che fin dalle elementari
mi hanno appassionata molto. Per questo ho
iniziato a pensare al liceo scientifico, una
scuola dove prevalgono le mie materie preferite e che poi mi permetterà di accedere a
qualsiasi tipo di università. Di sicuro ho avuto
(e ho ancora) dei dubbi … spesso mi chiedo
se sia davvero la scuola adatta a me perché
molti ragazzi che già la frequentano continuano a ripetermi che è una scuola molto
impegnativa, che i pomeriggi vanno interamente dedicati allo studio e altre osservazioni
di questo tipo. Il dover impegnarmi molto mi
preoccupa relativamente perché da un liceo
me lo aspetto, temo però di non riuscire a
studiare tutte quelle materie nuove, come la
chimica, che mi fanno un po’ paura. L’altra
mia perplessità è il fatto che i professori non
mi abbiano dato un consiglio esplicito su cosa fare (a parte la prof. di italiano che vorrebbe io facessi il liceo classico), questo mi preoc-
cupa perché non so se pensano che io stia
facendo la scelta giusta o sbagliata. L’ultima
mia preoccupazione è il fatto che probabilmente sarò l’unica delle mie compagne a frequentare questa scuola e il fatto di dovermi
fare nuove amicizie mi spaventa un po’. Le
mie aspettative sono quelle di trovare una
classe bella dove si vada d’accordo e dei professori competenti e disponibili. Prossimamente andrò a vedere la scuola e poi dovrò
fare la mia scelta … spero davvero di fare la
cosa giusta decidendo di frequentare il liceo
scientifico!
Ginevra Moretti
Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere e morire.
P a g i n a
Notizie dall ’Istituto
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E tu che scuola hai scelto di frequentare?
Decidere che cosa fare dopo la scuola media, pensare alle materie che più ci interessano,
valutare le nostre attitudini e immaginare il nostro lavoro futuro non è certo facile!! La nostra
redazione ha pensato di proporre un sondaggio per capire l’orientamento dei ragazzi di terza rispetto a questa grande scelta che li aspetta.
TIPO DI ISTITUTO
%
Centro di Formazione Professionale
15%
Istituto Professionale ad indirizzo
12%
Istituto di Istruzione ad indirizzo liceale
Istituto Tecnico ad indirizzo economico
Istituto Tecnico ad indirizzo tecnologico
30%
28%
15%
SONDAGGIO SULLA SCELTA DELLE SCUOLE
SUPERIORI
Centro di Formazione
Professionale
Istituto Professionale ad
indirizzo
Istituto di Istruzione ad
indirizzo liceale
Istituto Tecnico ad
indirizzo economico
Istituto Tecnico ad
indirizzo tecnologico
Martina e Caterina
La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito.
P a g i n a
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Notizie dall ’Istituto
Il club dei ricicloni
Il club dei ricicloni, capitanato dalla prof. Schenal, ha concluso l’attività di laboratorio verificando in prima persona “la situazione rifiuti” nel cortile della scuola media. Ecco com’è andata ....
QUANDO
Mercoledì 14 gennaio 2015
DOVE
Cortile attorno alla scuola media di Santa Giustina
CHI
I ragazzi del Club dei Ricicloni e la prof. Schenal Diana
COSA
Raccolta, con apposito guantino, di tutti i rifiuti presenti per terra
PERCHE’
Per verificare la quantità di rifiuti che gli alunni della scuola media gettano per terra, anziché buttare negli appositi contenitori
esterni per la raccolta differenziata
CONCLUSIONE ...
amara
Il risultato, poco esaltante, lo potete constatare dalle fotografie
allegate.
Davvero la forza di gravità sembra avere ancora troppo spesso la
meglio su alcuni di noi....
gli angoli più appartati del cortile sono risultati le discariche
più gettonate
abbiamo raccolto una quantità inaspettata dei seguenti rifiuti :
 confezioni di plastica di caramelle morbide “ tipo goleador
“ ( vanno nella plastica )
 carta stagnola appallottolata ( va nella plastica )
 sacchetti di carta marrone per panini ( vanno nella carta)
 fazzolettini di carta usati ( vanno nell’ umido )
 lattine appiattite ( vanno nella plastica )
 mozziconi di sigarette ( ... di visitatori serali ?!? )
( vanno nel secco )
OSSERVAZIONI
BREVE CONSIDERAZIONE
Non vi saranno sfuggiti nel cortile Nord e Sud della NOSTRA e
VOSTRA SCUOLA i due coloratissimi contenitori per la raccolta
differenziata : USATELI !!!!!!!!
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
.
P a g i n a
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Notizie dall ’Istituto
Ecco la classifica delle classi riciclone ...
1) 1^ D
2) 1^ B 2^B
3) 3^ D
4) 1^ A 3^A 3^ B
5) 1^C 2^D
6) 2^A
7) 3^C 2^C
La redazione de Il Picchio si complimenta con le classi che hanno dimostrato impegno e
sensibilità rispetto al tema dei rifiuti e della raccolta differenziata!
Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.
P a g i n a
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Notizie dall ’Istituto
Magie di cartapesta
Oggi siamo andate a fare visita ai nostri
compagni che frequentano il laboratorio
“Magie di cartapesta” con la professoressa
Remedi e ci hanno rilasciato un’intervista
che vi riportiamo in questo nostro articolo.
1.Che materiale utilizzate per realizzare le
vostre opere?
Per realizzare le nostre opere usiamo carta
di giornale, carta da cucina, contenitori di
cartone delle uova macerati in acqua e
colla vinavil, vari materiali riciclati (ad esempio bottiglie di plastica, piatti di carta).
Infine per la decorazione utilizziamo le
tempere. Se invece parliamo delle maschere utilizziamo anche uno stampo, ovvero
una maschera già realizzata che serve a
dare la forma alla nuova.
2.Che cosa realizzate oltre alle maschere?
Oltre alle maschere realizziamo animali,
ciotole, gioielli e anche orologi.
3.Quali sono gli scopi del laboratorio?
Quali sono le difficoltà che incontrate?
Gli scopi del laboratorio sono principalmente l’essere autonomi, sviluppare la manualità e la creatività. Comunque si impara
anche a stare insieme e a lavorare in armonia. La più grande difficoltà invece è immaginare l’oggetto prima di realizzarlo.
4.Ed infine cosa pensate di questo laboratorio?
La maggior parte di noi è contenta di aver fatto questa scelta e ritiene che gli aspetti più belli
di questo laboratorio siano l’usare molto le mani e il servirsi di molti materiali diversi.
Vittoria e Ginevra
Prima di chiedere rispetto impara a portarlo
P a g i n a
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Notizie dall ’Istituto
Quilling che storia!
Anche quest’anno la scuola ha proposto il
laboratorio di quilling del prof. De Cian e
la redazione de Il Picchio è andata a caccia di notizie per far conoscere qualcosa in
più a proposito di questa arte ...
La redazione Il quilling è una tecnica di
lavorazione della carta che consiste
nell’arrotolare e dare forma a piccole strisce di carta. Per realizzare questi oggetti
occorrono pochi materiali: stuzzicadenti e
colla, un attrezzo apposito ed ovviamente
qualche striscia di carta colorata.
Ma dove è nato veramente il quilling??
Questa tecnica nasce diversi secoli fa nel
periodo del Rinascimento. Successivamente si è diffusa in America. Era un passatempo per le donne nobili che richiedeva e
richiede tutt’oggi molta pazienza e molta
precisione. In passato il quilling veniva utilizzato per decorare meravigliose opere
d'arte, reliquie e figure sacre, a volte stemmi di famiglia. Ai giorni d’oggi il quilling si
usa per abbellire biglietti e piccoli oggetti
come i bijoux e molto altro ancora.
Carina e Milena
Lasciate che la libertà regni. Il sole non tramonterà mai su
una così gloriosa conquista umana
P a g i n a
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Notizie dall ’Istituto
It’s not only rock’n roll
Tra i tanti laboratori della scuola uno dei più particolari è “It’s not only rock’n roll”.
Questo laboratorio è ideale per tutti gli appassionati di musica rock e non solo: qui si ascoltano anche altri generi musicali, si imparano i nomi dei vari tipi di strumenti e, da quest’anno, si
possono ammirare vari capolavori di streetart sparsi in tutto il mondo o vari film a tema.
Alla fine di ogni lezione, i ragazzi si cimentano nelle Olimpiadi del Rock.
In queste gare il prof. Vello fa ascoltare delle tracce musicali sentite in precedenza e i partecipanti, divisi in gruppi, devono indovinare il prima possibile di che canzone si tratta, il gruppo
o l’artista.
Per i vincitori e per gli altri partecipanti spettano fantastici premi, gloria e fama!
Carina ed Elena
Immagini da laboratorio
Chi non rispetta non è rispettato
P a g i n a
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Picchio in gioco
Soluzioni n. 56
Gioca con noi
English Game
Sudoku
Traduci le seguenti parole, i caratteri in corrispondenza delle linee verdi, se letti in sequenza, riveleranno il nome di un oggetto
indispensabile per la scuola!
Astuccio > _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Gomma > _ _ _ _ _ _
Penna > _ _ _
Esercizio > _ _ _ _ _ _ _ _
Forbici > _ _ _ _ _ _ _
Righello > _ _ _ _ _
Caterina e Elena
P a g i n a
Il Picchio
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Il Picchio
A caccia di risate
La redazione ringrazia tutte le classi e i laboratori che hanno inviato i loro
preziosi contributi
CARI
NA
RA
GINEV
MA
RTI
NA
ENA
MIL
VI
T
TO
RI
A
EL
IS
A
LIND
NA
LO
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RE
N
ZO
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MA
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GIU
CA
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RIN
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Appuntamento al prossimo numero
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