Relazione_Observation Projet

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Relazione_Observation Projet
XVII CONVEGNO NAZIONALE SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA
I DIRITTI DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI
TORINO 11-13 MARZO 2010
SESSIONE ESPERIENZE IN MOSTRA
IL DIRITTO A STARE BENE – STAR BENE TRA ADULTI
Monica Marotta*, Franca Bertotto°, Paola Molina*
* Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino
° Cooperativa Sociale Educazione Progetto, Torino
“La formazione delle educatrici del nido all’utilizzo dell’Observation-Projet”
L’esperienza proposta si inserisce nella tematica del “diritto a stare bene: progettare, sperimentare
e documentare contesti e occasioni di benessere per i bambini e per gli adulti”; consiste in un
percorso di formazione all’utilizzo di uno specifico strumento di osservazione, “l’Observation
Projet”, svolto nell’anno 2009, presso il nido d’infanzia del Comune di Avigliana, gestito dalla
Comunità Montana Bassa Valle di Susa e dalla Cooperativa Educazione Progetto di Torino, in
collaborazione con il Dipartimento di Psicologia di Torino. La collaborazione tra il Dipartimento di
Psicologia di Torino e la cooperativa Educazione Progetto nasce alcuni anni or sono con
l’accoglienza nei servizi gestiti da quest’ultima in convenzione con il Comune di Torino, di alcuni
tirocinii formativi delle studentesse della facoltà. La cooperativa ha accolto con molto interesse la
prospettiva della formazione ad un nuovo metodo di lavoro che diventi strumento da gestire in
modo autonomo da parte del personale educativo e possa essere applicato alle più svariate situazioni
educative ed organizzative presenti nei servizi per l’infanzia. La prima applicazione
dell’Observation–Projet è stata messa in atto nell’asilo nido di Susa nell'anno 2006-2007. In seguito
l’occasione dell’applicazione guidata e sistematica, una vera formazione al metodo, presso il nido di
Avigliana, è stata accolta altrettanto favorevolmente ed è l’oggetto del presente lavoro.
La base teorica da cui prende forma il progetto si situa all’interno del filone di ricerca dell’ecologia
dello sviluppo (Bronfenbrenner, 1979) che ha l’obiettivo di identificare le caratteristiche proprie
dell’ambiente che possono influenzare il comportamento e la crescita degli individui. Alcune
ricerche, nate negli anni '70-80 in ambito etologico (per una rassegna italiana, Varin, 1985), hanno
preso in considerazione diversi fattori ambientali quali la densità socio-spaziale, la strutturazione
delle zone di gioco, la visibilità dell’insieme della stanza, la quantità e il tipo di giochi proposti, ecc.
(Legendre, 1989; Fontaine, 1998).
Non sempre nella pratica educativa si è tenuto conto dei risultati di tali ricerche, anche perché
spesso gli educatori non hanno gli strumenti adatti o il tempo necessario a raccogliere elementi di
riflessione sul proprio lavoro per modificare le scelte non congruenti (Molina, Soderini, 2003;
Molina, 2008).
L'obiettivo del progetto di ricerca qui presentato è appunto quello di promuovere una riflessione sul
contesto educativo (fisico e organizzativo) dei nidi e delle scuole d’infanzia, sperimentando
l'utilizzo di un particolare strumento di osservazione, l'Observation-Projet (Fontaine, 2009), messo
a punto da Anne Marie Fontaine in modo specifico per la formazione degli educatori, che si
caratterizza per la sua correttezza metodologica e la praticità di utilizzo.
L’obiettivo principale del progetto consiste nell’acquisizione di uno strumento di osservazione
come metodo di lavoro nella propria attività professionale che permetta ad educatori e insegnanti
dei servizi educativi di analizzare autonomamente, in modo dettagliato, qualunque situazione
problematica si presenti all’interno del contesto, e di programmare in modo accurato le nuove
attività.
Descrizione della struttura
Il nido è frequentato da 24 bambini, di età compresa tra i 13 e 1 36 mesi, suddivisi in quattro gruppi.
Ogni gruppo di bambini ha una sua educatrice di riferimento, che gestisce le attività strutturate e le
routine con i bambini che lo compongono. Hanno partecipato al progetto 23 bambini, di età
compresa tra i 21 e i 49 mesi, nel momento in cui è iniziata la prima tranche di osservazioni
(Maggio 2009).
Fig. 1 Piantina del nido.
Prima fase: identificazione della problematica di interesse (Marzo 2009)
Dopo aver discusso insieme alcune problematiche della propria attività quotidiana, il gruppo di
educatrici ha deciso di focalizzarsi sull’utilizzo del salone (denominato “palestrina” nella piantina
del nido) da parte dell’intero gruppo di bambini durante il momento (di gioco libero) di transizione
tra il pranzo e il riposino pomeridiano.
Allo scopo di analizzare questo specifico momento, ci si è posti le seguenti domande:
1. Dove si posizionano i bambini?
2. Cosa fanno?
3. Hanno interazioni? Se sì, di che tipo e con chi?
Per ciascuna domanda le educatrici hanno delineato alcune ipotesi da analizzare:
1. I bambini si distribuiscono in modo omogeneo all’interno della stanza e la loro posizione è
influenzata da quella occupata dagli adulti di riferimento.
2. I bambini svolgono in prevalenza attività motoria, soprattutto all’inizio del periodo di tempo
trascorso nel salone.
3. I bambini interagiscono molto con gli adulti di riferimento. Gli scontri tra bambini in questa
situazione sono rari.
4. In relazione alla possibilità di osservare delle variazioni nel comportamento dei bambini a
seguito di modifiche nella disposizione degli arredi presenti nella stanza, le educatrici
riferiscono l’idea che un semplice spostamento di elementi già esistenti non sia sufficiente a
modificare a lungo termine le abitudini dei bambini.
Seconda fase: costruzione dello strumento (Aprile 2009)
La fase di costruzione dello schema di codifica è stata svolta dall’intero gruppo di educatrici e
questo ha costituito un’importante fonte di confronto tra colleghe su temi inerenti l’organizzazione
degli spazi e, più in generale, su argomenti di interesse pedagogico, relativi alla programmazione
delle attività proposte ai bambini. Questa fase ha permesso di costruire uno strumento di
osservazione specifico per il momento e lo spazio che si voleva osservare, il più possibile chiaro a
tutti i membri del gruppo di lavoro. Tutti gli incontri con le educatrici sono stati svolti all’interno
della struttura, in uno spazio dedicato agli adulti, durante l’ora della nanna.
Schema di codifica
In primo luogo è stato necessario definire la lista dei comportamenti osservabili per ciascuna delle
domande di partenza.
1. Dove si trova il bambino? È stata costruita una piantina del salone in cui sono state individuate
sei diverse porzioni di spazio:
- Percorso motorio (PER), percorso di discese e salite in legno, materassini e spazi vuoti
- Palline (PAL), piscina di palline e percorso morbido
- Angolo morbido (AM), tappeto, divanetto e cuscini
- Spazio panca (PAN), panca delle educatrici, spazio vuoto adiacente
- Spazio A (SP.A), scatola dei giochi e cuscino-lumaca
- Spazio B (SP.B), scatola dei giochi e spazio vuoto adiacente
Fig. 2 Piantina del salone (pre-variazione)
2. Cosa fa? Sono state individuate sei tipologie di attività svolte dai bambini:
− Attività motoria (AM), cammina, corre, salta, si rotola, sdraiato in movimento, fa capriola,
gattona, si arrampica/sale, si tuffa
− Gioco costruttivo (GC), gioca con l’oggetto, lo manipola e/o lo osserva
− Attività motoria con oggetto (AMO), corre o cammina con oggetto in mano o in bocca
− Inattivo/fermo (CI), sta seduto, fermo in piedi, fermo sdraiato, vaga
− Manipolazione non finalizzata (CIO), tiene l’oggetto in mano senza guardarlo, lo lancia, non
c'è gioco costruttivo
3. Ha interazioni? Con chi? Le alternative previste sono:
− Da solo (S)
− Osserva un altro (OSS), bambino o adulto
− Interazione positiva (I+), abbraccia, bacia, parla, sorride, gioca, scherza, imita, scambia
oggetto, chiama, tocca, porge oggetto, con adulto o con bambino
− Interazione negativa (I-), picchia, spinge, sputa, morde, litiga, si scontra anche
accidentalmente, con adulto o bambino
Strumento di osservazione
A partire dallo schema di codifica, è stata successivamente costruita la griglia di osservazione. La
griglia osservativa (fig. 3) è stata utilizzata come strumento di raccolta dei dati. Ogni riga si riferisce
ad un intervallo di tempo di 10 secondi, in cui ciascun bambino viene osservato. Ogni bambino
presente ha una scheda a suo nome, compilata da un’educatrice del nido, che non sia l’adulto di
riferimento dello specifico bambino. Le sessioni osservative sono state videoregistrate, attraverso il
metodo dello scan sampling, che consiste nel fare una scansione sequenziale di tutti i soggetti
presenti, ciascuno per un tempo definito e costante, effettuando un numero uguale di osservazioni
per ogni bambino presente nell’arco dell’intera durata della sessione. Le osservazioni delle riprese,
della durata di circa 30 minuti ciascuna, sono state effettuate dalle educatrici del nido e dalla
dott.ssa Marotta, utilizzando le griglie appositamente costruite.
Fig. 3 Griglia di osservazione
NOME:
ETà:
NUMERO BAMBINI:
ADULTI PRESENTI:
POSIZIONE ADULTI: LIBERA / ANGOLI
SPAZIO
AM, PAL, PAN, PER,
SP.A, SP.B
OSSERVATORE:
DATA:
ORA INIZIO:
DURATA:
INTERVALLO DI TEMPO: 10”
ATTIVITÀ
AM, GC, AMO, CI,
CIO
INTERAZIONI
CON CHI?
S, OSS, I+, IA, B, NOME
1
2
3
Terza fase: prima tranche di osservazioni (Maggio 2009)
Il passaggio successivo è stato quello di effettuare le osservazioni dello spazio e del momento di
interesse, così com’era, senza apporre alcuna variazione. Una prima giornata di osservazione al nido
ha permesso all’osservatore esterno di familiarizzare con il gruppo di bambini. Le prime due
osservazioni sono state effettuate senza condizionare la posizione delle educatrici all'interno della
stanza (posizione libera). Abitualmente le educatrici sostavano tutte insieme nello spazio Panca,
spostandosi in altri punti della stanza in caso di necessità.
Nelle due osservazioni successive è stata apportata la variazione relativa alla collocazione degli
adulti. Quando erano presenti nel salone, le educatrici si posizionavano agli angoli della stanza,
distribuendosi così in modo più omogeneo all'interno del salone (posizione angoli).
Quarta fase: analisi dei dati (Maggio 2009)
Una volta terminata la prima tranche di osservazioni, i dati raccolti sono stati analizzati.
Rispetto all’utilizzo degli spazi, le educatrici si aspettavano che il salone venisse utilizzato tutto, in
modo omogeneo (ipotesi 1). I dati raccolti dimostrano che l’utilizzo delle varie porzioni di spazio
non è omogeneo. L’angolo morbido e lo Spazio B, che comprende una scatola di giochi e un
piccolo spazio vuoto adiacente, sono scarsamente utilizzati dai bambini; risulta, invece,
frequentemente adoperato il percorso motorio (vedi Tab.1).
La percezione delle educatrici rispetto alle attività svolte dai bambini era che la maggior parte
facesse attività motoria (ipotesi 2). I dati raccolti nella prima fase di osservazione confermano tale
idea, soprattutto se la percentuale di attività motoria viene unita a quella di attività motoria con
oggetto. Ciononostante, si evidenziano percentuali rilevanti anche nelle altre attività svolte dai
bambini (vedi Tab.2).
Analizzando la relazione tra lo spazio e le attività svolte, suddivise in tre categorie (attività
tranquilla, gioco costruttivo e attività motoria), possiamo evidenziare che:
− L'Angolo morbido è, come si aspettano gli adulti, utilizzato per attività tranquille.
− Lo spazio B, in cui è presente una scatola di giochi, è utilizzato soprattutto per attività motoria
(vedi Tab.3).
Dall'analisi delle interazioni, è possibile confermare la percezione delle educatrici rispetto alla
frequenza ridotta di conflitti tra bambini in questo specifico momento osservato (ipotesi 3).
I bambini giocano soprattutto da soli, ma, contrariamente a quanto ipotizzato (ipotesi 3), essi
interagiscono tra loro in misura maggiore che con gli adulti (vedi Tab.4).
Quinta fase: interventi di innovazione (Maggio 2009)
Il fatto che le attività svolte dai bambini si distribuiscano in modo omogeneo, sottolinea l’esistenza
di esigenze diverse nel gruppo di bambini. Essendo utilizzato durante le fasi di transizione tra una
routine e l’altra, il salone necessita di alcune variazioni che permettano ai bambini di svolgere,
senza intralciarsi l’un l’altro, l’attività che preferiscono. I dati ottenuti suggeriscono, inoltre, di
rivedere gli spazi dedicati ai giochi tranquilli, Angolo morbido e Spazio B, che risultano
scarsamente utilizzati. Inoltre, lo spazio B, nonostante vi sia collocata una scatola con i giochi,
viene utilizzato come luogo di passaggio, prevalentemente per attività motoria.
L’intervento principale è stato quello di separare lo spazio dei giochi dalla parte dedicata all’attività
motoria per evitare l’ostacolarsi dei bambini che desiderano fare attività diverse. L’Angolo Morbido
e lo Spazio A sono stati invertiti. All’interno dello spazio Angolo morbido (ora collocato dalla parte
opposta rispetto alla piscina delle palline) sono state inserite le due scatole con i giochi; lo Spazio A
è diventato uno spazio libero adiacente al percorso morbido e alla piscina delle palline.
Fig. 4 Piantina del salone (post-variazione)
Sesta fase: osservazioni post-variazione (Giugno 2009)
Dopo una settimana dalla variazione, in cui adulti e bambini hanno potuto abituarsi alla nuova
disposizione, sono state effettuate altre quattro osservazioni, con lo stesso metodo delle prime. In
due delle quattro osservazioni è stata apportata la variazione relativa alla collocazione degli adulti
nella stanza.
Settima fase: analisi complessiva
Dalla prima analisi effettuata sui dati raccolti, è possibile esplicitare alcuni risultati preliminari.
Analisi della variazione degli arredi
Dal confronto tra le due disposizioni, possiamo evidenziare alcuni dati rispetto all'utilizzo degli
spazi (tab. 1):
− la percentuale di utilizzo del percorso motorio si riduce
− l'angolo adiacente alla piscina delle palline (prima Angolo morbido, dopo Spazio A) viene
utilizzato in misura maggiore
− lo Spazio B rimane poco utilizzato
Tab. 1 Utilizzo spazi
SPAZI
Percorso Motorio
Palline
Angolo Morbido/Spazio A
Panca
Spazio A/Angolo Morbido
Spazio B
Prima
Dopo
44%
11%
7%
21%
11%
7%
36%
11%
13%
20%
11%
8%
Le percentuali di attività svolte nelle due tranche di osservazioni restano pressochè invariate (tab.
2).
Tab. 2 Attività svolte
ATTIVITÀ
Inattivo/fermo
Manipolazione non finalizzata
Gioco Costruttivo
Attività Motoria
Attività Motoria con Oggetto
Prima
Dopo
29%
18%
20%
25%
8%
30%
20%
20%
24%
7%
Analizzando i dati nella tabella 3, possiamo evidenziare come nello spazio ora destinato alle attività
più calme (Angolo morbido e Spazio B), aumenta il gioco tranquillo e si riduce l'attività motoria,
che, al contrario, aumenta nello spazio adiacente alla piscina delle palline.
Tab. 3 Spazi/attività
Percorso Motorio
Palline
Angolo Morbido/ Spazio A
Panca
Spazio A/ Angolo Morbido
Spazio B
Prima
Dopo
Prima
Dopo
Prima
Dopo
Prima
Dopo
Prima
Dopo
Prima
Dopo
Attività
tranquilla
29%
37%
42%
41%
73%
32%
47%
49%
42%
48%
26%
37%
Gioco
Costruttivo
14%
10%
19%
26%
5%
13%
13%
8%
18%
19%
4%
11%
Attività
Motoria
57%
52%
40%
33%
22%
55%
40%
44%
40%
33%
70%
52%
É possibile rilevare una lieve riduzione delle percentuali di Interazioni Positive con adulti e bambini
(tab. 4). Ulteriori analisi dei dati potranno evidenziare le situazioni (luogo e attività svolta) in cui
avvengono le diverse tipologie di interazioni.
Tab. 4 Interazioni
INTERAZIONI
Interazione Positiva con Adulto
Interazione Positiva con Bambino
Interazione Negativa con Adulto
Interazione Negativa con Bambino
Osserva Adulto
Osserva altro Bambino
Solo
Prima
Dopo
17%
28%
0%
7%
3%
5%
42%
13%
22%
0%
7%
4%
7%
47%
Analisi della posizione degli adulti
L'ipotesi del gruppo di lavoro, confermata dai dati ottenuti, era che una diversa collocazione degli
adulti all'interno del salone provocasse una variazione nell'utilizzo dello spazio da parte dei bambini
(ipotesi 1). Dai dati si evince come, nella situazione Angoli, i bambini si distribuiscano in modo più
omogeneo all'interno della stanza.
Tab. 5 Utilizzo spazi
SPAZI
Percorso Motorio
Palline
Angolo Morbido/ Spazio A
Panca
Spazio A / Angolo Morbido
Spazio B
Libera
Angoli
43%
9%
8%
24%
9%
8%
37%
13%
12%
17%
13%
8%
Le percentuali delle attività svolte da parte dei bambini rimangono pressoché invariate, ad
eccezione di una lieve riduzione dell'attività motoria, a favore del gioco costruttivo (tab. 6).
Tab. 6 Attività svolte
ATTIVITÀ
Inattivo/fermo
Manipolazione non finalizzata
Gioco Costruttivo
Attività Motoria
Attività Motoria con Oggetto
Libera
Angoli
30%
18%
18%
26%
8%
29%
19%
21%
23%
7%
Nella condizione di osservazione in cui gli adulti si dispongono negli angoli della stanza, è possibile
rilevare un aumento delle percentuali di gioco costruttivo e di attività tranquilla negli spazi non
occupati dalle educatrici nella condizione Libera (tab. 7).
Tab. 7 Spazi/ Attività
Percorso Motorio
Palline
Angolo Morbido / Spazio A
Panca
Spazio A / Angolo Morbido
Spazio B
Libera
Angoli
Libera
Angoli
Libera
Angoli
Libera
Angoli
Libera
Angoli
Libera
Angoli
Attività
tranquilla
32%
35%
41%
39%
31%
55%
50%
46%
47%
44%
32%
23%
Gioco
Costruttivo
10%
14%
14%
29%
8%
13%
13%
7%
19%
19%
11%
7%
Attività
Motoria
58%
50%
44%
32%
62%
32%
37%
46%
34%
37%
57%
70%
Quando le educatrici si dispongono in modo più omogeneo all'interno della stanza, è possibile
rilevare un lieve aumento delle interazioni con l'adulto, a scapito di quelle con altri bambini (tab. 8).
Tab. 8 Interazioni
INTERAZIONI
Interazione Positiva con Adulto
Interazione Positiva con Bambino
Interazione Negativa con Adulto
Interazione Negativa con Bambino
Osserva Adulto
Osserva altro Bambino
Solo
Libera
Angoli
13%
27%
0%
8%
3%
5%
44%
16%
23%
0%
7%
3%
7%
44%
Conclusioni
I dati ottenuti evidenziano, in primo luogo, che piccole e semplici variazioni nella disposizione
dello spazio producono degli effetti osservabili sul comportamento dei bambini. In questo progetto
la separazione tra lo spazio dedicato all'attività motoria e quello pensato per il gioco tranquillo ha
permesso ai bambini di vivere il momento di gioco libero secondo le proprie esigenze, senza
intralciarsi l’un l’altro. In particolare:
− i bambini si distribuiscono in modo più omogeneo nel salone
− nello spazio ora destinato alle attività più calme (Angolo morbido e Spazio B), aumenta il
gioco tranquillo e si riduce l'attività motoria, che, al contrario, aumenta nello spazio
adiacente alla piscina delle palline.
La disposizione degli adulti all’interno della stanza influisce notevolmente sulle scelte e sul
comportamento dei bambini che la popolano. In particolare:
− i bambini si distribuiscono in modo più omogeneo all’interno del salone
− aumentano le percentuali di gioco costruttivo, soprattutto negli spazi occupati dagli adulti
Discussione
É necessario, in primo luogo, sottolineare l’importanza dell’osservazione sistematica delle
variazioni che si decide di apportare ad uno spazio o all’organizzazione di uno specifico momento
della vita del nido. Essa permette di evitare di procedere per tentativi ed errori alla ricerca della
condizione ideale, valutando, al contrario, sin da subito e in modo dettagliato gli effetti del
cambiamento apportato.
Come sottolineato dalle educatrici di questo gruppo di lavoro, un processo formativo di questo
genere può risultare faticoso e richiedere l’investimento di molte energie da parte dei partecipanti
(vedi riquadro 1). Tuttavia lo strumento risulta utile in quanto permette di ottenere alcuni importanti
risultati, quali l’autonomia delle educatrici nel processo di riflessione sul proprio lavoro e la
condivisione all’interno del gruppo di lavoro degli obiettivi e delle modalità necessarie per
raggiungerli.
È risultata inoltre evidente l’importanza di una riflessione ed una programmazione da parte delle
educatrici sul proprio modo di occupare lo spazio.
Un ringraziamento particolare alla Cooperativa Educazione Progetto e alle educatrici del nido di
Avigliana che, con passione per la propria professione, hanno accolto il progetto e partecipato a
tutte le sue fasi, con interesse e dedizione.
Riquadro 1-Riflessioni del gruppo di educatrici coinvolte nel progetto
Il percorso formativo svolto in questo progetto ci ha aiutato a scoprire l’osservazione come
strumento utile alla risoluzione di eventuali problematiche che possono emergere nel nostro iter
educativo. Finora per noi l’osservazione era finalizzata a indagare il comportamento individuale del
bambino; oggi, dopo l’esperienza con questo specifico strumento, la consideriamo un ottimo mezzo
anche per comprendere meglio alcune dinamiche di gruppo. Inoltre l’uso di questo strumento ha
rappresentato un’occasione che ha favorito la discussione da parte del gruppo delle educatrici
intorno a comportamenti e modalità di gioco che i bambini sono soliti mettere in atto.
L’utilizzo di strumenti, quali videocamera e computer, ci ha consentito di rendere più precisa
l’osservazione e ci ha permesso di cogliere aspetti che rischiano di andare persi con quella
tradizionale (o diretta).
Realizzare questo progetto, è stato molto interessante per i risultati ottenuti. Tuttavia è risultato per
noi molto impegnativo, in particolare per i seguenti motivi:
- ci ha coinvolte per un lungo periodo dell’anno, creando difficoltà organizzative conseguenti (ad
es. l’essere vincolate a svolgere le osservazioni all’interno, nell’area scelta, anziché uscire in
giardino, quando la stagione lo avrebbe permesso);
- la procedura è stata complessa ed ha richiesto la presenza di tutto il personale educativo
contemporaneamente nei momenti di riposo dei bambini, sottraendo delle risorse ai bambini stessi,
che anche nel momento della nanna necessitano di cure da parte dell’educatore;
- durante le prime videoriprese il comportamento dei bambini ci è sembrato influenzato dalla
presenza della ricercatrice e quindi la gestione del gruppo è risultata più complicata.
Concludendo, pensiamo che l’utilizzo della “Observation-projet” possa essere una valida soluzione
per individuare e gestire, in modo minuzioso, svariate situazioni che quotidianamente caratterizzano
la vita al nido. Riteniamo opportuno apportare qualche piccolo accorgimento al fine di snellire,
semplificare e ridurre i tempi della suddetta procedura.
L’esperienza è stata per noi equipe educativa molto interessante e riteniamo abbia arricchito il
nostro bagaglio professionale. Sentiamo l’esigenza di ringraziare tutte le persone coinvolte in
questo progetto per la possibilità che ci è stata offerta.
Riferimenti bibliografici
Bronfenbrenner, U. (1979), The Ecology of Human Development. Experiments by Nature and
Design, Cambridge (MA), Harvard University Press (trad.it. Ecologia dello sviluppo umano,
Bologna, Il Mulino, 1986, riedito 1995).
Fontaine, A.M. (1998), Observer: interroger les pratiques professionnelles. Tester l’aménagement
de l’espace et son adaptation aux besoins des enfants, in Métiers de la petite enfance, 40, pp.11-15.
Fontaine, A.M. (2009), Observer en équipe dans les lieux d’accueil de la petite enfance.
Développer l’observation-projet, Erès Edition.
Legendre, A. (1989), Young children’s social competence and their use of space in day care
centers, in Schneider B.-H., Attili,G, Nadel, J., Weissberg R._p. (Eds) Social competence in
development perspective, Dordrecht, Kluwer academic publishers, pp. 263-276.
Molina, P. & Soderini, M.L. (2003), Do research outcomes have an influence upon the training of
professional care-givers?, in Review of Psychology, 10 (1), 41-48.
Molina, P. (Ed.) (2008), Infanzia e servizi nella ricerca educativa, Azzano San Paolo (BG), Junior.
Varin, D. (Ed.) (1985), Ecologia psicologica e organizzazione dell’ambiente nella scuola materna,
Milano, Angeli.
Referenti del progetto:
D.ssa Monica Marotta, dottoranda presso il Dipartimento di Psicologia di Torino (tel: 011-6702872,
mail: [email protected])
D.ssa Franca Bertotto, responsabile Settore infanzia della Cooperativa Sociale Educazione Progetto,
Torino (tel:011/5712839, mail: [email protected])
Prof.ssa Paola Molina, docente presso la Facoltà di Psicologia (011-6702984, mail:
[email protected])