Luigi Oliviero, Tele Monte Orlando

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Luigi Oliviero, Tele Monte Orlando
Telestreet in altre parti d’Italia
Luigi Oliviero*
Tele Monte Orlando
(Gaeta)1: Quattro anni
di libera-azione2
Posso convincere chiunque di qualunque cosa,
se la ripeto abbastanza spesso e se il soggetto non possiede
nessun’altra fonte d’informazione.
Da uno scritto di Charles Manson, omicida seriale.
Una premessa necessaria
Nonostante i numerosi articoli apparsi su quotidiani e settimanali, servizi televisivi su reti nazionali ed alcune tesi
di laurea che ci hanno onorato nel considerarci oggetto
del loro interesse, questo articolo, può e deve considerarsi come il primo documento ufficiale riguardante la propria attività emesso dall’associazione “Tele Monte
Orlando”.
Ricoprendo al momento la carica di segretario dell’associazione, è con la consapevolezza di questa responsabilità
e con l’aiuto ed il consenso di tutti i membri dell’associazione, che tenterò di riassumere quella che è stata la
nostra attività di Telestreet in rapporto al territorio della
città di Gaeta.
A coloro che dalla lettura di quest’articolo hanno necessità di trarre un denominatore comune dall’esperienza
delle Telestreet, mi permetto di offrire una personale considerazione sulla base delle mie vicissitudini di mediattivista: ogni Telestreet ha le sue peculiarità negli intenti,
nelle modalità e nei mezzi d’intervento sul territorio.
Difficilmente tutte queste caratteristiche potranno essere
ricondotte ad un denominatore comune.
Il filo rosso che le unisce infatti, è da ricercarsi ad un
livello più alto e più generale.
Ciò nonostante, a mio avviso, si possono almeno dividere
le Telestreet in due macrocategorie di uguale importanza:
1) Le Telestreet “Virtuali” o per cosi dire “parlate”
2) Le Telestreet “Reali” o per così dire “agite”
* Luigi Oliviero collabora alla messa in onda di vari programmi tra i
quali: “Diretta 22” e “Settegiorni7”. È anche inviato di TMO per la
produzione di servizi di genere vario.
Alla prima categoria, appartengono tutte quelle Telestreet
che, per un motivo o per un altro, hanno in realtà effettuato pochissime trasmissioni nell’etere ed hanno lasciato
il segno della loro attività soprattutto in gruppi di discussione su internet e blogs vari, risultando importanti, per
non dire fondamentali, nella definizione del fenomeno
“Telestreet” nonché dei vari problemi concernenti l’emittenza in Italia.
Alla seconda categoria invece, appartengono tutte quelle
Telestreet che, pur non mancando d’ispirazioni “teoriche”
e di linee guida per i loro intenti, effettuano realmente e
costantemente trasmissioni nell’etere, vivendo sulla propria pelle tutte le problematiche relative al “mettere su
una tv”. Alcune di esse hanno sperimentato la censura e la
chiusura da parte degli organi competenti, altre invece,
come nel nostro fortunato caso, hanno potuto sfruttare gli
spiragli di “apertura” di tali istituzioni.
Volendo classificarla, Tele Monte Orlando, si inserisce sicuramente nella seconda delle suddette macrocategorie, al di
sotto delle quali c’è un pullulare di emittenti “locali” sia in
senso geografico sia negli intenti programmatici.
Vista allora la specificità di ogni Telestreet, in quanto membro di Tele Monte Orlando (d’ora in avanti TMO) ritengo
utile avvertire il lettore che tutti i fatti e le considerazioni
esposti in quest’articolo, devono prima di tutto essere messi
in relazione alla situazione particolare di TMO e, solo con
le dovute cautele, possono in seguito essere considerati
all’interno di orizzonti interpretativi più ampi.
Il paesaggio come presupposto
Fra i presupposti principali che hanno reso possibile l’esistenza di TMO, bisogna citare la particolare conformazione e dislocazione degli elementi del paesaggio sul
quale insiste il segnale della nostra Telestreet.
La maggior parte dei paesi disposti sul litorale del golfo
di Gaeta infatti, riceve i segnali radiotelevisivi da un centro di ripetitori ad altissima potenza posto su monte Faito,
in provincia di Napoli. Nel nostro caso però, monte
Orlando, una modesta collina di poche centinaia di metri
di altezza, scherma tutto il centro cittadino e molte altre
zone della città, dall’irraggiamento dei segnali provenienti da quella fonte: in sostanza, nel centro di Gaeta, non
arriva alcun segnale che non sia stato fatto “rimbalzare”
da un apposito ripetitore posto sulla cima di monte
Orlando stesso.
All’interno della zona “schermata”, nonostante che sulla
sommità della collina siano presenti sia i ripetitori dei
canali nazionali che quelli di altri circuiti regionali,
rimangono ancora alcune frequenze libere.
Nella fattispecie, i canali 42 e 53 da noi utilizzati, risultano liberi e “puliti” fin dove agisce l’azione schermante di
monte Orlando e, siccome abbiamo posto le antenne dirigendole secondo la stessa direttrice che unisce monte
Orlando a monte Faito, ma all’interno della zona scherINCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006 – Pag. 39
Per quanto riguarda il punto 2, oltre ad esserci affidati ad un
tecnico molto competente e ad attrezzature adeguate, almeno per quello che potevamo permetterci col nostro budget
auto-finanziato, non appena è stato possibile, abbiamo
anche installato quello che tecnicamente si chiama filtro
“Notch” sull’impianto di trasmissione, vale a dire, un dispositivo che ci permette di trasmettere esattamente sul canale
42, senza “debordare” sulle frequenze adiacenti.
Per quanto riguarda il punto 3, quello per noi era addirittura un punto di partenza: eravamo nati per essere una tv alternativa ed espressamente “contro” quella “commerciale”.
Il punto 4, non sarebbe stato difficile da rispettare.
Le trasmissioni dal tinello
L’antenna di trasmissione di TMO.
mata, il nostro segnale rimane per quanto possibile all’interno di una zona “d’ombra”, senza disturbare le zone non
schermate dal monte.
L’etica di trasmissione
Sin dalle primissime trasmissioni, abbiamo cercato di concordare le linee guide di un’etica che avrebbe dovuto contrassegnare il nostro operato di mediattivisti. Nel fissare le
regole, la maggior parte di esse sono state stabilite grazie al
confronto molto pacato e costruttivo con alcuni gentilissimi
ispettori del Ministero delle Telecomunicazioni. Tali funzionari, ci hanno gentilmente spiegato quali erano i “confini”
entro i quali dovevamo restare, per rientrare in quello che si
può definire una sorta di “limbo giurisdizionale” e poter
quindi continuare a trasmettere; confini varcati i quali, essi
stessi sarebbero dovuti intervenire d’ufficio per la chiusura
della nostra Tv.
Potrei riassumere così tali condizioni:
1) Uso di un canale risultante libero dal segnale di concessionari di frequenze nella zona coperta dalla nostra irradiazione.
2) Evitare, tramite un’emissione precisa del segnale, di
sconfinare nelle frequenze adiacenti a quella utilizzata,
provocando così dei disturbi sul segnale di eventuali
concessionari di frequenze per la zona.
3) Divieto assoluto di fare pubblicità, per non “drogare” il
mercato pubblicitario.
4) Rispetto del comune senso del pudore.
Insomma, in altre parole, ci stavano raccomandando: “non
‘costringeteci’ ad intervenire!”
Per quanto riguarda il punto 1, esso è stato ottemperato
soprattutto grazie alle possibilità che ci ha offerto la particolare dislocazione di monte Orlando rispetto alla città di
Gaeta. L’effetto che ne consegue infatti, è la creazione di
una zona “d’ombra” nella quale, di fatto, rimangono liberi
alcuni canali di trasmissione.
Pag. 40 – INCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006
Le prime storiche trasmissioni della TMO per così dire
“cosciente” (Natale 2001), sono partite dal tinello dell’appartamento di Antonio Ciano, nostro “Patron” da sempre, il
quale ha dato la propria impronta, fortemente meridionalista, al primissimo palinsesto. L’offerta però contemplava
anche la messa in onda di videocassette di varia origine:
quelle prodotte da Antonio, quelle prestate ad Antonio e
quelle prodotte da un paio di gruppi di giovani che consegnavano le videocassette ad Antonio raccomandandosi di
mandarle in onda tale giorno a tale ora.
L’offerta era varia e casuale e tali erano anche gli orari di
trasmissione: c’era la lezione di storia effettuata inquadrando dei libri sul tavolo, le passeggiate in città e le immancabili chiacchierate con gli avventori più casuali. Già in questa fase però, emergevano forti dissensi espressi nei confronti della legge Mammì e Silvio Berlusconi, contro il
sistema ed il palinsesto offerto dalle Tv nazionali e commerciali in genere.
Nonostante il carattere fortemente “sperimentale” o per
meglio dire “totalmente disorganizzato” di questa prima
TMO, il seguito ed il successo era già molto alto e la sua
popolarità limitata solo dalla scarsa diffusione del segnale.
La spiegazione del successo di una televisione rudimentale,
senza sigle e senza veri programmi, si può spiegare con la
sorta di indulgenza verso un diffuso voyeurismo che la televisione italiana, privata e non, aveva già suscitato nei telespettatori e che avrebbe in seguito portato ad estreme conseguenze, con quel tipo di trasmissioni che basano il loro
successo su quello che possiamo definire: “invasione del
privato”. Questo tipo di format ha origini lontane nella tv
commerciale degli anni Ottanta ed ha un chiaro esempio,
per intenderci, nella trasmissione “Tra moglie e marito”.
Finalmente una sede
Verso la fine di agosto 2003 inizia il trasferimento di
TMO nella sede attuale.
La sede apre prospettive nuove: uno studio dove potersi
riunire, dove fare delle dirette e dove poter assemblare
alla meno peggio un po’ di materiale tecnico vario messo
a disposizione da tutti noi: mixer, microfoni e piccoli televisori ci hanno permesso di alzare di un piccolo step lo
standard di qualità della messa in onda.
Mentre il trasferimento è ancora in atto, avvengono delle
dirette di fortuna nelle quali inizia il primo contatto con i
telespettatori.
L’impatto è molto forte, arrivano molte telefonate sul numero di cellulare di uno dei partecipanti alla diretta che ha
messo il proprio numero a disposizione per le telefonate.
Probabilmente sembriamo ai telespettatori dei bricconcelli
che ce l’hanno fatta a violare il tabù dell’etere, anche perché
si vede chiaramente che non abbiamo un’organizzazione
alle spalle: noi stessi sembriamo degli sprovveduti.
La diretta, si fa sempre a notte tarda, dopo essere stati con
gli amici a zonzo fra i turisti nell’estate gaetana e si protrae fino alle 3 del mattino, sempre interloquendo al
telefono con i telespettatori, tra i quali non mancano i villeggianti, piacevolmente stupiti anch’essi da questa “trovata” dei gaetani.
Gli argomenti di conversazione, sono i più vari e cambiano rotta diverse volte durante la diretta ma questo non
sembra turbare nessuno.
L’esperienza di queste “primitive” dirette, ha segnato
profondamente tutti noi di TMO che vi abbiamo preso
parte, poiché esse hanno fatto intuire immediatamente le
potenzialità offerte da un’ interscambio diretto coi telespettatori. Infatti, in confini abbastanza delimitati, quali
possono essere quelli di una piccola cittadina, la pubblica
discussione, prima di eventuali azioni di governo, può
garantire ampi spazi di autodeterminazione.
Non è un caso che coloro che in seguito hanno fatto parte
di una piccola fazione minoritaria all’interno del gruppo e
che avrebbero voluto impiegare il medium TMO come elemento distruttivo (in senso molto lato e molto vago), piuttosto che come un’opportunità di inter-azione fra cittadini
ed istituzioni, non abbiano mai amato le dirette, né vi
abbiano preso parte se non una o, al massimo, due volte.
Verso la stabilizzazione
La fruizione della sede, ha permesso anche l’incontro
periodico dei componenti dello staff, sia in occasione
della messa in onda di trasmissioni che per le riunioni
necessarie alla gestione delle spese di ordinaria amministrazione.
L’associazione Tele Monte Orlando però, stentava a pervenire ad una formalizzazione legale, in quanto si era
ormai capito che bisognava prima decidere cosa dovesse
essere TMO e poi associarsi e marciare tutti allineati per
ottenere lo scopo associativo.
L’empasse è durato più di un anno, ma in quello stesso intervallo di tempo, avevano ormai già preso forma e corpo quelle trasmissioni che hanno sancito col loro impatto sul pubblico il nuovo successo e la nuova fase di TMO.
Trasmissioni d’informazione come le chiacchierate di
Antonio, Diretta 22 ed i programmi sportivi (di cui scriveremo diffusamente in seguito) che trattavano dei problemi cittadini, degli avvenimenti politici e dello sport
cittadino, ci avevano spalancato gli occhi su quello che
poteva essere il futuro di TMO: una tv di servizio per la
città, atta a ripristinare il circolo virtuoso dell’informazione che, partendo dal basso, cioè dai cittadini stessi, fosse
ricanalizzata dalla nostra emittente sul territorio coperto
dal segnale, discussa in diretta tramite interventi al telefono dei cittadini e gli ospiti in studio e magari essere ridiscussa ancora in altre trasmissioni con altri ospiti ed altre
telefonate dei cittadini.
Un circolo virtuoso, appunto.
Il “Semi” Palinsesto
L’edificio dove è situata la sede di TMO.
Uno dei primi obiettivi che ci eravamo posti, e che tra
l’altro ci era stato chiesto a gran voce anche dal pubblico,
era quello di creare un palinsesto stabile, in modo da dare
appuntamenti fissi ai cittadini.
Questo è stato, ed è ancora, uno degli impegni più difficili da mantenere, in quanto noi tutti, dobbiamo conciliare
l’impegno di mediattivisti con quello per il lavoro e la
famiglia.
INCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006 – Pag. 41
Nel cercare di risolvere questo problema, ci siamo affidati
all’esperienza trentennale di un membro del nostro gruppo,
Mino Forcina, entusiasta cinquantenne reduce della prima
ondata delle Radio e TV libere della metà degli anni ’70,
abilissimo speaker e videoamatore di vecchia data, che sin
dall’inizio ha dato il suo sapiente contributo nell’organizzare al meglio le risorse umane e tecniche di TMO.
Sotto la sua guida, siamo riusciti a creare un “semi-palinsesto” basato su alcuni elementi chiave e cioè: gli appuntamenti fissi, i video Jolly dell’imprevedibile Antonio, le
repliche, il materiale di repertorio e l’attacco automatico
del ricevitore satellitare, impostato generalmente su Rai
Edu 2 (canale satellitare culturale senza pubblicità).
I “Format” consolidati
Passeremo ora ad analizzare quelli che potremmo definire i “Format” consolidati. Considerato lo scopo di questo
articolo, daremo più risalto a quegli aspetti e a quelle trasmissioni che più si confanno all’analisi dell’interazione
tra TMO ed il Territorio.
I format riconoscibili di TMO sono almeno 7: Giovedì
Sport, SetteGiorni7, Diretta 22, La Partita del Gaeta (delle
squadre di Calcio, Pallamano e Basket), la ripresa del consiglio comunale, le lezioni di storia della prof.ssa Vera
Liguori Mignano ed i video “jolly” di Antonio Ciano.
Giovedì Sport
Giovedì sport, come dice il nome, va in onda puntualmente il giovedì sera alle 21.00 ed è curato da una redazione sportiva composta da membri di TMO ed alcuni giornalisti che hanno scelto di collaborare gratuitamente con la
nostra Tv. Come nelle Tv nazionali, anche in questa trasmissione c’è il calcio, ma giovedì sport però, nel corso di
questi anni, ha saputo dare visibilità a tutti gli sport cosiddetti “minori” che ci sono capitati a tiro: chiunque abbia
richiesto un minimo di visibilità per la propria attività sportiva ha ricevuto sempre una risposta pronta; il limite è sempre stato, dato che si tratta sempre di volontariato, quello di
avere un operatore libero da impegni, che potesse effettuare
un servizio o riprendere un evento sportivo.
Ecco dunque salire alla ribalta nelle case dei gaetani, tante
piccole realtà presenti in città altrimenti sconosciute: il piccolo club di amanti del Kayak, gli amanti della motocicletta, i campionati regionali di Tae Kwon Do, i risultati lusinghieri, una barca a vela con equipaggio composto da soli
ragazzi gaetani e poi le interviste agli stranieri presenti nelle
squadre cittadine di calcio, basket e pallamano, di colore e
non, comunitari ed extracomunitari.
A nostro avviso ci sono stati due avvenimenti sportivi che
hanno dato occasione a questa redazione di dimostrare la
potenzialità ed i vantaggi che una piccola Tv può offrire alla
propria cittadinanza, in un contesto che travalica quello
Pag. 42 – INCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006
Una puntata di Giovedì Sport.
prettamente sportivo: i Mondiali di vela classe “Star” ed il
passaggio dalla “Promozione” all’“Eccellenza” della squadra di calcio locale.
I Mondiali di vela classe “Star”
I mondiali di vela classe “Star” tenutisi a Gaeta nel maggio
del 2004 hanno sicuramente impegnato molte risorse della
città, soprattutto economiche ma, a parte alcune manifestazioni di circostanza, come l’apertura, le premiazioni, e la
chiusura del torneo, generalmente i cittadini non hanno
potuto seguire il torneo se non attraverso bollettini ufficiali
e comunicati stampa. C’è un’oggettiva difficoltà a seguire
un campionato di vela: tutte le gare si svolgono durante l’orario lavorativo e sono sempre fortemente influenzate dalle
condizioni meteo-marine. Solo pochi cittadini bene informati e possessori di un ricevitore satellitare, hanno potuto
“godere” dei due “ricchi” minuti riassuntivi che un canale
satellitare (Sailing Channel) dedicava in serata all’evento.
Ebbene, la redazione sportiva di TMO ha seguito il campionato mondiale con costanza, portando nelle case dei gaetani le immagini delle barche che solcavano le onde del
golfo insieme ai volti dei protagonisti, Paul Cajard in primis,
con interviste, speciali ed approfondimenti.
Se non fosse esistita TMO, il 95% dei gaetani non avrebbe
visto nulla della competizione mondiale svoltasi nelle acque
del proprio golfo.
Dalla “Promozione” all’“Eccellenza”
Seguire la squadra di calcio locale durante il campionato
di promozione 2004-2005 è stata una cosa inaspettatamente emozionante anche per chi non era appassionato di
calcio. Il fatto che la squadra fosse composta al 90% da
calciatori gaetani certo aveva il suo peso. La redazione
sportiva si è spesso spostata a filmare le trasferte della
squadra, approfittando del passaggio che poteva offrire
l’autobus societario e viaggiando insieme ai giocatori.
Sull’autobus si filmavano interviste, battute e pronostici e
era circa lo stesso di quello dei tifosi avversari presenti lì
al Flaminio: 50 persone e forse meno.
Dopo che l’ultimo rigore fu segnato, tra lo sbandierare dei
vessilli del migliaio di concittadini in festa, se mai ce ne
fosse stato bisogno, ci apparve in tutta la sua funesta
chiarezza il perché di Silvio Berlusconi ed il perché delle
sue Tv.
I tifosi del Boville, cittadina paragonabile alla nostra ed
avversari del Gaeta in quella finale, non avevano una Tv
che li supportasse.
Noi avevamo mobilitato oltre 1000 persone, circa
1/20esimo della popolazione cittadina.
Una Tv fa la differenza, eccome!
Settegiorni7
La troupe di TMO allo stadio.
di sicuro non si può dare per scontato che il miglior difensore della squadra è un professore di matematica mentre
il portiere è un laureando.
Dopo un campionato di alta classifica il Gaeta si sarebbe
giocato il passaggio di categoria nelle ultime 2 partite
della cosiddetta “Coppa Italia”. Ambedue le partite si
sarebbero giocate sul risultato “secco” in campo neutro.
Per la semifinale, TMO ha mobilitato un gran numero di
tifosi organizzando anche un autobus per seguire i propri
beniamini ed aggiornando di quando in quando il risultato della partita in diretta via telefono. Intanto si registravano le immagini della partita che sarebbero state riproposte il giorno dopo in differita.
Nulla di tutto questo può essere paragonato alla grande
mobilitazione organizzata in occasione della finalissima:
commento audio della partita in diretta via telefono, 4
telecamere in campo, 6 autobus gran turismo pronti a trasportare a prezzo di costo i tifosi allo stadio “Flaminio” di
Roma. Il fatto che la competizione si svolgesse a Roma,
ha fatto sì che molti degli studenti gaetani frequentanti le
università romane, assieme ai tanti lavoratori nostri concittadini presenti nella capitale, cogliessero l’occasione di
venire a dare man forte alla tifoseria della squadra del
cuore. Per molti di loro, che avevano saputo dell’invito
alla mobilitazione da parte di TMO durante il fine settimana trascorso a Gaeta, era la prima volta che vedevano
una partita dal vivo in uno stadio regolamentare di serie
“A”. Tutto è stato documentato e poi riproposto in video:
la partenza dei tifosi, il viaggio, l’arrivo al Flaminio, la
partita, i rigori ed il giubilo della vittoria.
La tifoseria gaetana presente sugli spalti dello stadio
superava le mille unità, come termine di paragone, quella
avversaria, non superava le 50 unità. Forse gli avversari
amavano di meno la propria squadra? …ed in tale proporzione? In verità qualche anno prima il Gaeta Foot-ball
Club era arrivato alla stessa finale mancando l’obiettivo.
In quella occasione il numero dei sostenitori in trasferta
Settegiorni7 al momento in cui scriviamo, ha superato
abbondantemente un anno e mezzo di vita. È un rotocalco che negli intenti desidera capovolgere la modalità nel
dare le notizie attualmente più in voga nella nostra nazione. Mentre nelle Tv nazionali si fa a gara per fare comunicati nel modo più tempestivo possibile ma, ricominciando da “tabula rasa” il giorno dopo, come se si vivesse in un
eterno presente, Settegiorni7, che ha per sottotitolo “Tutto
quello che vi siete perso”, cerca di tirare le fila delle notizie più importanti della settimana riguardanti la città, partendo dall’origine dei fatti e seguendo l’evoluzione cronologica degli eventi. Fondamentale è la collaborazione con
alcuni giornalisti ed operatori locali che forniscono con una
certa continuità notizie ed a volte filmati di varia qualità.
Dopo la sigla di apertura, il programma si configura come
un notiziario letto su immagini in movimento, il più delle
volte casuali, girate in città durante la settimana. Il marchio
di una certa ufficialità viene dato da un tipico Jingle da
“notiziario” in sottofondo e dalla voce bene impostata di
Mino Forcina, curatore del format e speaker ufficiale di
TMO. Settegiorni7, è anche il luogo in cui trovano spazio
INCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006 – Pag. 43
piccole interviste a semplici cittadini che hanno delle
lamentele da fare o che vogliono mettere al corrente tutti i
telespettatori di simpatiche iniziative. In questo programma, trovano spazio anche comunicati ufficiali provenienti
da fonti comunali la cui veridicità, il più delle volte, non
riusciamo a controllare, ma che, spinti dal principio di non
censurare nessuno, se non abbiamo prove contrarie, mandiamo in onda specificando la fonte e l’attendibilità, pur
sapendo purtroppo, che così facendo, corriamo il rischio di
dare risonanza a comunicati dal contenuto tendenzioso se
non addirittura falso. Molto utili e molto apprezzate dai cittadini, sono tutte quelle notizie di servizio riguardanti l’interruzione del flusso idrico o della corrente elettrica nelle
varie zone della città.
Di tanto in tanto, annunciati da intersigle, a Settegiorni7,
fanno capolino piccoli documentari su chiese o monumenti urbani, (realizzati da cittadini o studenti che compiono i primi passi con la videocamera), insieme anche a
brevi racconti, letti dalla voce calda e suadente di Mino
Forcina, col sottofondo di musica ed immagini.
Diretta 22
È impossibile sintetizzare l’importanza e l’impatto che
questa trasmissione ha svolto negli ultimi anni. Questo
programma infatti, meriterebbe una considerazione a parte
per ogni singolo argomento trattato nelle sue numerose puntate. Diretta 22, col suo consolidato conduttore Damiano
Ciano, è il punto di contatto reale (e non virtuale) di chiunque con chiunque. Il formato è il più banale possibile: un
conduttore, gli ospiti in studio e le telefonate in diretta dei
cittadini (o dei consiglieri/assessori comunali chiamati in
causa).
Quando gli argomenti sono scottanti, il telefono diventa bollente e le telefonate si susseguono a ritmo incalzante. Per le
puntate importanti, l’evento viene organizzato a puntino
anche con filmati e/o immagini che possono essere d’ausilio per il programma.
Fondamentale per la concezione di questo “format”, sono
state le prime dirette rudimentali compiute appena ci siamo
trasferiti nella nuova sede. All’inizio c’era chi non voleva
dare voce ai rappresentanti politici di quei partiti della maggioranza (centro destra) all’epoca al governo in quanto essi
erano già in possesso di tutto l’apparato mediatico nazionale e non sembrava giusto offrire loro ulteriore spazio.
Fortunatamente, la scelta alternativa che contemplava l’ipotesi di dare voce a tutte le forze politiche, ha avuto il sopravvento e, col senno di poi, ci siamo resi conto che questa
modalità ci ha munito di una credibilità che non ci avrebbe
fornito l’altra opzione.
In Diretta 22 abbiamo ospitato tutte le forze politiche presenti in città, da Rifondazione Comunista a Forza Nuova, a
volte a turno ed a volte in contraddittorio, cercando per
quanto possibile di rispettare l’alternanza degli ospiti.
Sindaco, assessori e consiglieri, sono stati ospiti della traPag. 44 – INCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006
Un appuntamento di Diretta 22.
smissione e contestati o lodati in diretta da telefonate, ospiti, conduttore e tecnici alla regia.
Fra i momenti clou della storia di questa trasmissione possono essere annoverati le puntate in cui sono stati mostrati
in diretta, con delle cartine, i piani di zona che avrebbero
dovuto ospitare gli appartamenti che alcune cooperative
aspettavano da 12 anni. In quella diretta ci siamo avvalsi
della competenza di un tecnico molto qualificato, l’ing. Di
Marco, che ha reso comprensibile per tutti, grafici e cartine
che, fino ad allora, passavano per le mani di poche persone.
Noi finalmente, abbiamo reso pubbliche tali risorse. In
seguito, quando dei cittadini sono venuti in diretta a contestare il nuovo Piano di Utilizzo degli Arenili (P.U.A.), che
privatizzava circa il 90% delle spiagge della nostra zona, ci
siamo avvalsi di un altro strumento formidabile: le riprese
satellitari del nostro territorio. Tali immagini sono state rese
disponibili tramite un software gratuito scaricabile da internet: Google Earth.
L’importanza di quelle immagini aeree del nostro territorio
è stata epocale, e questo per alcuni motivi molto particolari
che andrò esponendo qui di seguito.
Bisogna sapere che fin dall’Unità d’Italia, Gaeta ha ospitato guarnigioni militari e che, dalla fine della Seconda guerra mondiale, ospita anche una base NATO.
Ciò ha fatto sì che le foto aeree della nostra città siano sempre state rarissime e che le vedute dall’alto (accessibili al
pubblico) potevano risalire addirittura all’ottocento: mi riferisco in particolare ad alcuni dipinti effettuati con la tecnica
denominata “a volo d’uccello”.
Io stesso ho visto una rarissima foto aerea di Gaeta nella
metà degli anni Ottanta: anche quella foto, presentava
numerose zone oscurate, ubicate proprio lì dove ancora
oggi, sono dislocati possibili obiettivi sensibili.
Molte sono state le battaglie portate avanti da questa trasmissione, una fra tutte bisogna ricordarla: quella contro la
volontà di un’imprenditore locale, che aveva deciso di
installare nello specchio di mare antistante la città, un alle-
vamento intensivo di tonni. Le interviste fatte agli esperti e
l’enorme quantità di informazione che abbiamo veicolato ai
cittadini, riguardo a quale sarebbe stato l’impatto sulla
nostra cittadina di tale impianto, sono state determinanti per
mobilitare l’opinione pubblica e fare in modo che tale
impianto non fosse costruito.
La partita del Gaeta
Con “La partita del Gaeta”, ci riferiamo alla messa in onda
delle partite domenicali delle tre principali squadre cittadine: quella di calcio, quella di pallacanestro e quella di pallamano.
Ogni domenica, la redazione sportiva cerca di riprendere le
competizioni e di effettuare le interviste di rito ai protagonisti della giornata, anche se avversari. Le partite vengono
tutte trasmesse rigorosamente in differita a partire dalle 19 o
dalle 21 in quanto, il nostro motto per i tifosi è “venite al
campo a sostenere la squadra!”. Inoltre sappiamo che gli
incassi, aiutano a sviluppare le società sportive con evidenti vantaggi per i cittadini.
Le partite, sono molto apprezzate in genere da tutti i tifosi,
ma lo sono ancor di più da quelli che per età o per infermità,
non possono andare fisicamente al campo a sostenere la
propria squadra. Molte sono state le telefonate che ci ringraziavano esplicitamente per aver ovviato ai limiti fisici, di
chi ormai non aveva più l’età o le forze per andare in tribuna a tifare per le squadre nostrane.
La partita di calcio
La partita di calcio viene in genere ripresa da due telecamere e, negli incontri importanti, anche da tre. Il commento di
Erasmo “Lombardi” Di Perna, è davvero professionale e
quando non riesce ad andare allo stadio per commentare le
imprese del Gaeta, tutto il pubblico a casa è deluso nel sentire che il commento incalzante del nostro Erasmo, è sostituito da un cronista alternativo.
La partita di pallacanestro
La partita di basket viene ripresa da Ambra Simeone e commentata da un euforico Damiano Ciano, appassionatissimo
di questo sport. Anche qui, tutti sono legati al commento
incalzante e leggermente nasale di Damiano e non riescono
a rinunciarvi.
La partita di pallamano
La partita di pallamano, non si svolge mai a Gaeta in quanto, strano a credersi, Gaeta è l’unica squadra europea che
pur militando nel campionato di serie “A” d’élite, non ha un
campo agibile per le partite domenicali. Ciò, ha costituito
motivo di aspro conflitto tra i dirigenti della società di pallamano e le varie giunte comunali susseguitesi nel tempo
che, ad ogni sollecito, millantavano l’imminenza della
costruzione del palasport.
La partita “In casa”, in effetti si svolge a Pontinia, un paese
distante circa 70 km dalla nostra città. I telespettatori di
TMO però, possono puntualmente vedere la partita dei propri beniamini sui loro teleschermi poiché la società stessa,
spinta dal desiderio di mostrare al pubblico cittadino le prodezze della squadra, affida le riprese ad un service professionale e, consegnataci la cassetta, ci concede la messa in
onda del match, gratuitamente.
La ripresa del consiglio comunale
Per meglio capire il successo riscosso da questo “format”
basta considerare la trasformazione subita dalla sala consiliare del comune di Gaeta. Se precedentemente durante i
dibattiti consiliari c’era l’assenza quasi totale di cittadini
astanti, dopo la messa in onda parziale o totale delle prime
sedute consiliari riprese da TMO, il comune ha dovuto
acquistare diverse panchine a causa del forte afflusso di cittadini che cominciavano a ripopolare l’aula del consiglio.
Lo scopo che ci proponevamo con questo “format”, era
quello di aumentare la consapevolezza di tutti i cittadini,
informandoli su quanto accade nei consigli comunali. Non
a caso, gli interventi in sala consiliare riguardanti alcuni
argomenti scottanti quali la costruzione di nuove case o la
vendita di beni storico-artistici, se prima dell’“era TMO”
passavano inosservati, ora sono seguiti con attenzione dai
cittadini che, molto più presenti, intervengono spesso
durante la discussione del consiglio. La tecnica di ripresa è
molto semplice e volutamente neutra: chi parla viene ripreso senza alcun commento da parte dell’operatore. La presenza della telecamera per la gente è divenuta così importante che è spesso considerata come prova e garanzia della
serietà delle affermazioni fatte; ne è un esempio la dichiarazione di un cittadino il quale, rivolgendosi al sindaco quasi
minacciandolo, disse che se tale cosa non fosse stata fatta,
sarebbe stato sbugiardato dalla registrazione di TMO.
Nonostante questo successo, le riprese del consiglio comunale sono sempre difficili da coprire a causa del fatto che le
sedute si prolungano oltre le dieci ore. Noi tutti compatibilINCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006 – Pag. 45
Logo del format ‘I video Jolly’.
mente con i nostri impegni cerchiamo di seguire l’evento
alternandoci in turni di qualche ora, cosa che purtroppo, non
sempre è possibile.
Le lezioni di storia della prof.ssa Vera Liguori Mignano
Ad occuparsi di questo programma è quasi esclusivamente
Antonio Ciano che ovviamente, da appassionato di storia, è
interessato a far conoscere ai cittadini, tramite la nota professoressa, la storia della nostra città. Anche questo “format” è molto semplice: c’è una telecamera fissa che inquadra a mezzo busto la professoressa seduta sempre alla stessa scrivania e ripresa sempre dalla stessa angolazione. In
ogni puntata viene affrontato un periodo storico particolare
con Antonio che, di tanto in tanto, interviene non inquadrato con domande ed osservazioni.
Questo programma ha avuto notevole successo sia per l’uso
di un linguaggio semplice da parte della professoressa, sia
perché normalmente le particolarità degli eventi storici della
nostra città sono poco studiate a scuola e incuriosiscono
notevolmente i telespettatori che, tramite il ricordo di tali
eventi divengono più coscienti delle proprie radici.
Normalmente, in fine di puntata, come in ogni lezione che
si rispetti, viene proposta una sintetica bibliografia con particolare riguardo agli storici locali che hanno trattato l’argomento in questione.
La durata è di circa un’ora.
I video Jolly di Antonio Ciano
I video Jolly di Antonio Ciano, sono un “format” riconoscibilissimo per la forte impronta personale che Antonio vi
imprime. Il video non è mai montato, non c’è una sigla
introduttiva né finale. La telecamera è sempre “a mano” ed
i primissimi piani a volte durano mezz’ora. Non esiste il
benché minimo canovaccio nelle sue produzioni ed
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Antonio, come ormai sanno tutti i telespettatori, segue solo
il vento … della riscossa del Sud. Nonostante le riprese
siano di qualità approssimativa, nessuno potrebbe fare
meglio di Antonio in tutte quelle situazioni che hanno un
sapore spiccatamente popolare. Nessuna sagra può avere un
cantore migliore di Antonio, il “Brigante” dell’etere. I suoi
video sono molto amati dagli strati più umili della città e
nessuno sa riprendere la processione di un Santo o di Cristo
morto meglio di lui: egli sa benissimo che i protagonisti
sono i popolani stessi, ed i Santi, nelle sue riprese non spiccano mai più della gente. L’assenza di montaggio, permette
ad Antonio di produrre in breve tempo una grande quantità
di video che, in genere, vanno a tappare tutti i “buchi” della
normale programmazione.
Argomenti che non mancano mai nei suoi discorsi (fatti da
dietro la telecamera che riprende in soggettiva anche il tinello di casa sua) sono: I Savoia ed il massacro del sud, il regno
dei Borboni attaccato a tradimento e la punizione subita
dalla nostra città, per aver resistito fino all’ultimo al cosiddetto “Regno d’Italia”.
Nonostante tutto, Antonio non è un nostalgico e guarda al
futuro. Le sue idee, prima di essere diffuse dagli schermi di
TMO, erano considerate un po’ da tutti come delle semplici
idiozie. Da quando esiste TMO anche le idee di Antonio
Ciano godono di un nuovo status, al punto che già dallo
scorso anno, è stata istituita dalle autorità comunali una
festa con rievocazioni storiche in costume, che ricorda l’assedio e la presa di Gaeta da parte dei Piemontesi, avvenuta
il 13 febbraio 1861. Chi lo avrebbe mai detto?
Effetti collaterali.
Fino a questo punto, abbiamo messo in luce tutti quelli
che possiamo considerare come aspetti sicuramente positivi dell’attività di TMO. La nostra Telestreet però, essendo la più “anziana” e la più longeva delle tv di strada, ha
avuto anche modo di sperimentare diversi aspetti negativi che, pur non volendo, si sono manifestati durante la
vita mediatica ed associativa di Tele Monte Orlando.
a) Innanzi tutto, siamo sicuri che una parte del successo
del nostro palinsesto, sia dovuto al fatto che in genere, i
nostri telespettatori, sono anche essi stessi i protagonisti
dei nostri video e così, dopo averci visto in azione con le
telecamere in mano nei loro paraggi, non vedono l’ora di
rivedersi sul piccolo schermo. Parallelamente a questa
sorta di narcisismo, sappiamo che numerosi telespettatori
sono invece affetti da una specie di voyeurismo “casereccio”, che possiamo considerare come un’estrema propaggine di stampo locale dello già sperimentato voyeurismo
ampiamente solleticato da alcuni format costruiti ad hoc e
trasmessi sui canali nazionali. Tale “patologia”, rende
“molto interessanti” le nostre riprese che, spesso e volentieri, ritraggono in maniera abbastanza informale non solo
le personalità cittadine ma anche vicini, conoscenti ed
amici dei telespettatori stessi.
b) TMO, è stata oggetto di numerosi attacchi perpetrati da
alcuni centri di potere locali che, vedendo nella nostra Tv
un possibile instrumentum regni, hanno tentato a più
riprese di assumerne il controllo: in un primo momento
cercando di blandirci, ottenendo in verità nessun risultato, e poi, venendo allo scoperto con una vera e propria
proposta di acquisto della nostra Tv. Il terzo tipo di attacco invece, è stato quasi letale. Selezionati all’interno di
TMO tre soci ritenuti indispensabili per il proseguo delle
attività televisive, essi furono avvicinati ed allettati con la
promessa di posto di lavoro. Due di loro accettarono subito e, dopo aver sabotato gli impianti di trasmissione, si
cullarono nell’idea di far rinascere TMO a tempo debito
con diverso organigramma e con tutt’altri auspici. Grazie
alla compattezza ed alla volontà degli altri membri dell’associazione, allertati tempestivamente dall’altro “prescelto” che rifiutò l’infame proposta, si acquistarono
nuovi impianti di trasmissione e, espulsi i due traditori, è
stato ripristinato il segnale sotto l’egida della precedente
associazione. I due espulsi, dal canto loro, supportati a
livello logistico e finanziario dagli stessi individui che
avevano in precedenza tentato il controllo di TMO, crearono una anti-TMO e cioè, una “Telestreet” faziosa, per
non dire di partito (per non dire di utilità personale), che
ebbe soprattutto il compito di supportare mediaticamente
un paio di candidati locali alle elezioni provinciali.
Naturalmente, finite le elezioni e disseccatasi la fonte dei
finanziamenti, la Tv chiuse i battenti. In ogni caso, grazie
all’Auto da fé dimostrato dai due traditori di TMO, di lì a
poco, essi ottennero un posto di lavoro: con molta delusione in quella occasione constatammo che, diversamente da quanto in genere si afferma, a volte il “delitto” paga.
c) Un’altro curioso fenomeno che abbiamo avuto modo di
constatare è una forma diversa e più leggera di “auto-promozione” (per dirla con un eufemismo) rispetto all’esempio sopraccitato. Parliamo infatti, di alcuni concittadini
studenti di corsi di laurea di Scienze della Comunicazione
i quali, disinteressatisi per molti anni di TMO, giunti in
“odore” di tesi, sono all’improvviso (…ed opportunisticamente) diventati sedicenti “soci” di TMO e come tali,
ancora oggi, si spacciano presso i loro professori universitari. Inutile dire che la cosa ci ha fatto sorridere.
d) Un altro punto negativo di cui è necessario dire, è la
constatazione che dopo quattro anni di attività, TMO non
ha fatto “scuola” e che, nonostante i nostri ripetuti appelli, salvo un paio di eccezioni, nessuno si è fatto coinvolgere dalla vocazione di mediattivista né ha pensato di
darci seriamente una mano nel mandare avanti la Tv con
impegno e soprattutto con costanza. TMO viene da tempo
vissuta come un qualcosa di “dovuto” ed anche se lo ripetiamo spesso, nessuno considera possibile che “domani”
TMO potrebbe non esistere più. Corollario di questa condizione è che palinsesto e qualità delle trasmissioni, sono
fortemente condizionati dal tempo libero degli attuali soci
e soprattutto, che Tele Monte Orlando morirà quando tale
tempo, per diversi motivi, non sarà più sufficiente per
mandare avanti la nostra Tv di strada.
e) Come ultimo punto, mi sembrava doveroso sottolineare che, nonostante gli auspici iniziali, non è stato possibile arrivare fino ad oggi, con tutto il gruppo che iniziò quest’esperienza. Una parte importante in questo frangente,
l’ha sicuramente avuta la particolare caratteristica di
mediattivismo continuo che contraddistingue TMO.
Infatti, mentre in Telestreet meno attive alcune difficoltà
possono palesarsi con lentezza, la pratica quotidiana di
TMO ha fatto sì che emergessero subito anche i problemi
più reconditi. Il mediattivismo continuo della nostra
Telestreet, in un certo senso, necessitando immediatamente di regole proprie, ha selezionato in fretta sia i materiali tecnici che le persone.
Chi finanzia TMO?
Al principio, le uniche finanze di cui disponeva TMO
erano costituite dai proventi derivanti dall’autotassazione
annuale dei soci ma, col passar del tempo e l’aumentare
delle spese, abbiamo dovuto escogitare un metodo che
fosse in grado di fornirci un piccolo budget in modo più
continuativo.
Uno dei problemi di TMO infatti, è che a differenza di
molte altre Telestreet italiane che sono sostenute economicamente anche grazie all’ausilio di enti comunali, il
Comune di Gaeta invece, (giunta di centro-destra), in 4
anni, non ha finanziato nemmeno 1 centesimo. Questo va
detto a sua onta e vergogna!!!
TMO intervista il pescivendolo.
INCHIESTA – APRILE-GIUGNO 2006 – Pag. 47
Il servizio che offriamo alla città non solo è evidente, ma
è anche rimarcato da tutti quei cittadini che, risiedendo in
zone in cui il nostro segnale non arriva, si lamentano di
questo e ci chiedono ripetutamente di trovare un modo
per raggiungerli col nostro segnale.
Per sopperire alla mancanza di sensibilità da parte dei vari
assessori comunali, ci siamo rivolti direttamente ai cittadini, chiedendo loro di darci una mano nel pagare le spese
di gestione della Tv.
Abbiamo così attivato un conto corrente postale in modo
che, da un anno circa, chi desidera aiutarci, può inviarci il
proprio contributo (anche 1e) sul nostro numero di conto
corrente postale.
La risposta dei cittadini, non si è fatta attendere ed è grazie a loro ed alla fiducia che abbiamo conquistato, che
siamo ancora in grado di trasmettere.
Siamo addirittura al corrente di cittadini che, all’atto di
pagare l’8 per mille, hanno chiesto di devolverlo a TMO.
Altre entrate possono derivare dai piccoli servizi televisivi che realizziamo: capita infatti molto spesso, che qualcuno chieda una copia in DVD di una recita scolastica o
di un avvenimento particolare da noi filmato.
Generalmente, una volta ricevuto il dischetto, tutti i
richiedenti lasciano motu proprio una piccola offerta.
particolare momento storico della nazione italiana nel
quale, un unico individuo è stato in grado di controllare la
quasi totalità dell’informazione televisiva, il tutto aggravato dalla scarsa diffusione sul territorio e dall’insignificante share annuo dei circuiti nazionali e regionali residui.
Tale individuo, dal canto suo, ha inteso in qualche modo
plasmare attraverso il monopolio televisivo la realtà italiana (vera), sovraesponendo gli inermi telespettatori ad
una realtà virtuale o, se permettete il gioco di parole, di
“elezione”.
Come dice il proverbio, “Non tutte le ciambelle riescono
col buco”, ed ecco quindi una possibile interpretazione di
cosa sono le Tv di strada: sono tutte quelle ciambelle riuscite senza buco.
Tele Monte Orlando è stata ed è ancora, una di esse.
Conclusioni
Coloro che sono interessati ad analizzare il fenomeno
delle Telestreet, possono considerare TMO una delle tante
storie che la vitalità del nostro paese, non ancora spenta,
può ancora offrire ad un’analisi critica.
Bisogna però a nostro avviso avere il coraggio di afferrare il toro per le corna ed almeno riconoscere che le
Telestreet, nella più rigorosa interpretazione deterministica, sono un effetto e non una causa.
A nostro parere infatti, esse sono l’effetto generatosi in un
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NOTE
1
Sito web: http://www.webtmo.tk/; video-blog con spezzoni di filmati
on-line: http://www.hypercyber.org/; e-mail: telemonteorlando@libero.
it; [email protected]
2 Relazione sintetica sulla storia di Tele Monte Orlando con cenni del
suo “impatto” sul territorio tenuta al convegno “Città e comunicazione: televisioni locali ‘dal basso’ come strumento di democrazia partecipativa sul territorio”. Bologna, Dipartimento di Discipline Storiche,
7 marzo 2006.