Carnevale - Universo Minori
Transcript
Carnevale - Universo Minori
Pagina 103 NUMERO FEBBRAIO 2013 Animando Junior Notizie PANORAMA ( SANT'ANGELO MUXARO ) IL GIORNALINO DEI BAMBINI DEL CENTRO AGGREGATIVO "UNIVERSO MINORI" DI SANT'ANGELO MUXARO. Carnevale E’ tornato Carnevale. Per la strada, tra un inchino e una buffa riverenza, vanno allegri un Arlecchino, Colombina, Pantalone, Corallina, Balanzone, e Rosaura con Brighella a braccetto a Pulcinella. "Fo’ l’inchino......Serva sua" "E io fo’ la riverenza, Eccellenza....!" E giù risa, scherzi, grida e schiamazzi di fanciulli e di ragazzi. a carnevale ogni scherzo vale !!!!! SOMMARIO REDAZIONE pag. 2 FESTIVITA’ pag. 9 SCIENZE pag. 14 CINEMA pag. 3-4 INGLESE pag. 10 RIDERE pag. 15 1 CURIOSITA’ pag. 5-6-7-8 TRADIZIONI pag. 11-12-13 GIOCHI pag. 16 Pagina 2 REDAZIONE Animando Junior Notizie LA REDAZIONE ! Con la partecipazione dell'Animatore Giusy Bellomo Scilì e la volontaria Marilena Scarito UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO.... Carnevale Che fracasso! Che sconquasso! Che schiamazzo, mondo pazzo! E’ arrivato Carnevale buffo e pazzo, con le belle mascherine, che con fischi, frizzi e lazzi, con schiamazzi, con sollazzi, con svolazzi di sottane e di vecchie palandrane, fanno tutti divertir. Viva, viva Carnevale, che fischiando, saltellando, tintinnando, viene innanzi e non fa male; con i sacchi pieni zeppi di coriandoli e confetti, di burlette e di sberleffi, di dispetti, di vestiti a fogge strane, di lucenti durlindane, di suonate, di ballate, di graziose cavatine, di trovate birichine! Pagina 3 CINEMA Animando Junior Notizie CI SONO FAVOLE CHE NON HANNO ETA' E CI ACCOMPAGNANO PER TUTTA LA VITA. ATTORI PRINCIPALI DEL FILM PINOCCHIO Pinocchio - il film di Enzo d'Alò Lucio ****** TRAMA DEL FILM PINOCCHIO: "Appena entrato in casa, Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e fabbricare il suo burattino. Che nome gli metterò? - disse fra sé e sé -. Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna...Quando ebbe trovato il nome al suo burattino, allora cominciò a lavorare a buono, e gli fece subito i capelli, poi la fronte, poi gli occhi...". Il Pinocchio di Enzo d'Alò è il coronamento di un sogno artistico e produttivo durato cinque anni. L’incontro del regista de La gabbianella e il gatto con Lorenzo Mattotti, il grande illustratore che nel 2000 ha disegnato il manifesto del festival di Cannes, ha prodotto il miracolo di un adattamento del romanzo tanto fedele quanto innovativo e originale. Le musiche di Lucio Dalla (alla sua ultima opera). Pinocchio diretto da Enzo d'Alò, scritto con Umberto Marino disegnato insieme a Lorenzo Mattotti e musicato da Lucio Dalla, uscirà sui nostri schermi il 21 febbraio prossimo. A dare le voci dei personaggi di Collodi sono il piccolo Gabriele Caprio (Pinocchio) , Rocco Papaleo (Mangiafoco), Paolo Ruffini (Lucignolo), Maurizio Micheli (il Gatto), Pino Quartullo (un carabiniere) e Lucio Dalla (il pescatore verde). Pagina 4 CRITICA: Affascinante il design di Lorenzo Mattotti e tenero l'addio musicale di Lucio Dalla, ma il racconto viaggia senza le necessarie pause di stupore, poggiando su un'interpretazione molto poco drammatica. La chiave di lettura è espressa dal flashback sul bambino Geppetto, creativo e sognatore: padre e figlio sono sullo stesso piano, lo scapestrato protagonista è meno colpevolizzato. Rischioso: e se l'emozione portante di Collodi si basasse invece proprio sulla tragica inevitabile esecuzione dell'immaturità? Animando Junior Notizie Pagina 5 . CURIOSITA’ Animando Junior Notizie Pagina 6 Animando Junior Notizie Brighella Son Brighella, attaccabrighe. Ho la casacca con le righe, righe verdi ed alamari, sempre le tasche senza denari. Mangio molto, non spendo mai: niente soldi e niente guai! La canzone delle mascherine Un saluto, a tutti voi; dite un po’ chi siamo noi? Ci guardate e poi ridete? Oh! mai più ci conoscete! Noi scherziam senza far male, Viva, viva il Carnevale! Siamo vispe mascherine, Arlecchini e Colombine, diavolini, follettini, marinai bei ciociari comarelle vecchierelle: noi scherziam senza far male, viva, viva il Carnevale! Vi doniamo un bel confetto, uno scherzo, un sorrisetto; poi balliamo poi scappiamo. Voi chiedete: Ma chi siete? Su pensate, indovinate. Siamo vispe mascherine, Pagina 7 Animando Junior Notizie Arlecchini e Colombine, diavolini, follettini, marinai bei ciociari comarelle vecchierelle: noi scherziam senza far male, viva, viva il Carnevale! Colombina Vestito bianco ho di bucato, verde il grembiule come un prato. Dalla cuffietta di tutti i colori i riccioli scappano fuori. I Burattini Son di legno, son piccini, colorati i vestitini; sempre buoni e obbedienti, svegli, allegri e sorridenti: son delizia dei bambini. che invenzione i burattini! Quando alcun non li molesta, dormon tutti in una cesta: se ne stanno in compagnia tutti, in pace ed armonia, come tanti fratellini. che gioia i burattini! Pulcinella ed Arlecchino, Stenterello e Meneghino, con Brighella e Pantalone, Colombina e Balanzone, fanno ridere i bambini. Viva, viva i burattini! Pagina 8 Animando Junior Notizie Pagina 9 FESTIVITA' Animando Junior Notizie BUON SAN VALENTINO!! LA RICORRENZA DEDICATA AGLI INNAMORATI!!!!! Il San Valentino è la ricorrenza dedicata agli innamorati, giorno in cui chi si ama si concede del tempo per festeggiare il loro amore, attenzioni da dimostrare con gesti, frasi, lettere, messaggi e regali. Giorno in cui, in una sola parola, si festeggia l’amore. 14 febbraio una data in cui milioni di persone in tutto il mondo festeggiando il loro amore, tra cuori, rose e cioccolatini. Dai più piccini ai più adulti la festa di San Valentino è riconosciuta come il giorno dedicato all’amore e all’affetto. Sin da bambini si è abituati a regalare alla propria fidanzatina il classico cioccolatino a forma di cuore, fino ad arrivare a diventare grandi e regalare alla propria moglie una bella rosa rossa a gambo lungo, perché no accompagnata da un bel gioiello. Una festa oggi del tutto commerciale e pagana, ma forse in pochi sanno l’origine di questa ricorrenza. In origine la festa di San Valentino era una festività religiosa, che prese il nome dal Santo martire cristiano San Valentino da Terni. La festa fu istituita per la prima volta nel 496 da Papa Gelasio I, in sostituzione della festa pagana dedicata al dio protettore del bestiame, detta “Lupercalia”. Perché associare un Santo come San Valentino all'amore? La figura di questo Santo è nota ai più per il messaggio d’amore che egli diffondeva, l'associazione specifica con l'amore romantico e gli innamorati è però da attribuire ad altre cause, anche se la questione della sua origine è controversa. Nonostante l’incertezza sulla sua origine, ci sono alcuni riferimenti storici che fanno ritenere che la giornata di San Valentino fosse dedicata agli innamorati già dai primi secoli del II millennio, con la nascita, il 14 febbraio del 1400, dell'"Alto Tribunale dell'Amore", un'istituzione ispirata ai principi dell'amor cortese. Il tribunale aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d'amore, i tradimenti, e la violenza contro le donne. Viaggiando nel mondo potremmo trovare migliaia di leggende o racconti legati alla vera storia della Festa degli innamorati, ma ci piace pensare che il vero spirito di questa festa dedicata all’amore sia custodita gelosamente nel cuore di ogni innamorato. Pagina 10 INGLESE Animando Junior Notizie MAGIC ENGLISH… with TOM AND JERRY!!! TOM E JERRY SONO DEI VERI STREGONI!!! DIVERTITI CON I LORO STRUMENTI MAGICI E IMPARA L’INGLESE!!! SCOPA : BACCHETTA MAGICA : ( BROOM ) SI LEGGE ( BRU’UM ) ( MAGIC WAND ) SI LEGGE ( ME’GIK UA’ND ) CALDERONE : ( CAULDRON ) CAPPELLO : SI LEGGE ( CO’OLDREN ) ( HAT ) SI LEGGE ( HA’T ) ANELLO : ( RING ) SI LEGGE ( RI’N ) MANTELLO : ( CAPE ) SI LEGGE ( CHE’IP ) CARTE : ( CARDS ) SI LEGGE ( KA’ADS ) CUBO MAGICO : ( MAGIC CUBE ) SI LEGGE ( ME’GIK CHIU’B ) SPECCHIO : ( MIRROR ) SI LEGGE ( MI’RROR ) (NOTA PER I GENITORI : MENTRE IL VOSTRO BAMBINO OSSERVA LE FIGURE, INSEGNATEGLI LE PAROLINE INGLESI ( SCITTE IN GIALLO ) E LA LORO PRONUNCIA ( IN VERDE ) . Pagina 11 TRADIZIONI Animando Junior Notizie Storia ed Archeologia Sulle pareti di gesso cristallino della collina di Sant’Angelo, tantissime sono le tombe rinvenute. Gran parte di esse sono di forma rotonda a pseudo-cupola conica, detta a Tholos e richiamano le costruzioni funebri principesche della Grecia micenea. Generalmente contenevano un gran numero di cadaveri (in una furono ritrovati 35 teschi) e ciò fa pensare ad un uso domestico o dinastico. Fra queste tombe la più monumentale è la “Grotta del Principe”, formata da due grandi camere circolari comunicanti; una anteriore molto grande (diam. m. 8,8) e la seconda più internata e di dimensioni più ridotte, presenta intagliato nella roccia un lettuccio funebre. E’chiama ta anche “Grotta Sant’Ang elo”, dal nome del santo protettore che secondo la tradizione avrebbe scelto la grotta per il suo eremitaggio dopo averla liberata dal demonio. Dei diversi ritrovamenti archeologici in Sant’Angelo Muxaro si ha notizia sin dal ‘700, dopo che nella collezione privata del Vescovo Mons. Lucchesi Palli comparvero quattro coppe d’oro provenienti da quest’area di cui due decorate con figure di tori disposti tutt’attorno ad un omphalos centrale. Di questi stessi oggetti se ne parla in diversi scritti di viaggiatori che qui fecero tappa, come il Principe di Biscardi (Viaggio per tutte le antichità della Sicilia) , il Barone Von Riedesel e il pittore francese Jean Houel che oltre a descrivere gli oggetti con un disegno, accenna anche al posto del ritrovamento: “au found d’un tombeau, dans un village antique aujourd’hui appellé Sant’Angelo”. Sempre grazie a Houel si è appreso che al momento della sua visita solo una delle due coppe era presente, poichè l’altra era stata venduta ad un inglese, passando successivamente alla collezione di Lord William Hamilton, ambasciatore presso il regno delle due Sicilie, per giungere e restare tutt’ora al British Museum. Intorno all’800 circa Sant’Angelo Muxaro assume una posizione di particolare rilevanza nel Pagina 12 contesto del panorama archeologico siciliano dato che nella parte più bassa della collina che volge a mezzogiorno come anche in altri punti non proprio limitrofi al monte di Sant’Angelo, contadini del posto scavarono decine di tombe rinvenendo oggetti, vasi e materiale archeologico in numero incalcolabile. I contadini del luogo caricavano tali reperti in apposite ceste e con muli ed asini, percorrendo antichi sentieri e trazzere li portavano ai mercati di Agrigento e Palermo. Molti di questi oggetti finivano a far parte di collezioni private altri nei musei delle città. Di particolare importanza nel 1927, fu il ritrovamento ad opera di uno dei contadini santangelesi, di un pesante anello d’oro (32.5 gr.) oggi esposto al museo regionale di Siracusa, con castone ellittico raffigurante una vacca che allatta un vitellino. L’ importanza del centro e dei ritrovamenti suscitò l’attenzione di tanti studiosi, primo tra tutti Paolo Orsi, il più grande archeologo della Sicilia di quegli anni. Questi, dopo aver condotto esplorazioni nelle altre necropoli indigene siciliane, come Pantalica, Cassibile ecc…,sognava di poter Animando Junior Notizie esplorare anche l’area di Sant’Angelo Muxaro. Partì, cosi, una fortunatissima campagna di scavi che durò dal 1931 al 1932 e nella quale l’Orsi potè contare sulla preziosa collaborazione di Umberto Zanotti Bianco. Gli scavi iniziarono sulla parte Sud-Est del colle e in poche settimane si riportò alla luce un patrimonio inestimabile: tombe pre-protostoriche (XII-V sec. a.C.) grandissime, monumentali, senza eguali in tutta la Sicilia, ricche di corredi funebri e metallici. La più importante per monumentalità, è la “Grotta del Principe” o “Grotta Sant’Angelo”. Nello stesso costone, fu anche rinvenuto un gruppo di sei tombe a tholos, tutte nella parte alta del colle. Altre dodici, infine, di dimensioni più ridotte a semplice grotticella erano poste giù in basso sul costone di una “regia trazzera”. Tantissimo il materiale rinvenuto in queste grotte. Del sepolcro V lo stesso Orsi così scrisse: “ una monocella a cupola con serraglia rovesciata in cavo, di mt. 4,60/4,75 di diametro e mt. 2,95 di altezza: un letto funebre con cozzale a gradinetto di piccoli massi nel senso della lunghezza, letto coperto da una coltre funebre formata da un sottile strato di gesso lucente e trasparente formatosi con gli stillicidi nei secoli; attraverso questa coltre vetrificata s’intravedono le briciole di due scheletri decomposti messi uno a rincalzo dell’altro e di essi uno adagiato sul capezzale roccioso anzi più esattamente sugli avanzi decomposti di un capezzale igneo decorato di occhi di dado e di punte di cuspidi; preziosa reliquia di cui un solo frammento pervenimmo a salvare. Ma v’era di meglio: alla mano sinistra di uno dei due morti, o rispettivamente alla destra dell’altro, s’intravedeva sotto un grumo cristallino, il grosso e pesante (54,8 gr.) anello submiceneo colla rappresentanza ad intaglio profondo, condotto in maniera molto realistica, di un lupo coi suoi unghioni, con tracce di rosso (forse erano dei suggelli) nel Pagina 13 cavo; donde ci piacque assegnare questo insigne sepolcro alla tribù del lupo. Ai piedi del cadavere una grossa kotyle ed una salierina nero ebano nonché un boccale panciuto a fasce nere”. All’interno della stessa tomba, sicuramente la piu ricca, furono oltre cento gli oggetti rinvenuti di cui ottanta sette vasi in ceramica e numerosi rottami. E comunque anche le tombe minori furono trovate colmi di vasi, crani, ossa e corredi funebri. Nel 1976 l’Istituto di Archeologia dell’Università di Catania sotto la direzione del Prof. Giovanni Rizza e in collaborazione con la Sovrintendenza alle Antichità di Agrigento riprese le ricerche a Sant’Angelo Muxaro e effettuò degli scavi. Uno degli scavi presso la necropoli, permise di rinvenire una tomba detta “A”, ancora intatta. Mt. 3,30/2,10 di diametro circa e di mt. 2,10 di altezza. In quella occasione vennero riportate alla luce cinquanta vasi, fibule di bronzo e di ferro e un gran numero di cadaveri. I vasi di produzione indigena risultarono molto particolari ed interessanti poiché peculiari della cultura e lo stile propri della ceramica di Sant’ Angelo Muxaro. La necropoli del monte di Animando Junior Notizie Sant’Angelo Muxaro rappresenta la parte più esterna di un sito archeologico molto più ampia. Essa assume una posizione tale da far pensare ad una barriera insormontabile posta a protezione di una più importante area, quella del “Monte Castello”, sulla cui sommità pianeggiate gli studiosi sono ormai concordi nel collocare la sede dell’antica e mitica fortezza dei Sicani: Kamikos. Qui sono state rinvenute centinaia di tombe, sia a tholos che a forno. Le più spettacolari risultano sicuramente le cosiddette “Grotticelle”: un’alveare di tombe scavate nella roccia. Dall’area di Monte Castello, inoltre, provengono diversi importanti ritrovamenti tra cui, il famoso l’anello con la vacca che allatta il vitellino. Tutto il materiale archeologico riportato alla luce dal territorio santangelese si trova oggi custodito nei musei di Siracusa, Palermo, Agrigento, mentre al British Museum di Londra si trova la coppa d’oro decorata a sbalzi raffiguranti sei torelli a circolo. I due anelli d’oro, uno con la figura del lupo e l’altro con la figura della vacca e la coppa, rappresentano un raro tesoro di oreficeria di manifattura indigena, con richiami a modelli minoico-micenei. Questi ori, insieme all’incalcolabile quantitativo di materiale archeologico, la particolarità dell’architettura funeraria riscontrata nel territorio santangelese e il richiamo all’ambiente egeo ci conducono al potente popolo dei “Sicani”. Proprio in questa valle i Sicani riuscirono a rafforzare la loro presenza, controllando il traffico di merci e di prodotti di vitale importanza e riuscendo anche a vigilare sulle vie di comunicazione interne, come il fiume Platani, che dalla costa africana si spingevano verso l’interno della Sicilia assumendo, di conseguenza, un ruolo strategicamente nevralgico per gli equilibri economici e politici di quei tempi. Qui i Sicani costruirono la capitale del loro regno: la mitica e forte “Kamikos del re Kokalos”, identificata oggi in Sant’Angelo Muxaro. Pagina 14 SCIENZE Animando Junior Notizie il fiore e le sue parti Il fiore è generalmente composto dal calice, dalla corolla, dagli stami e dal pistillo. Il calice protegge tutte le altri parti del fiore, specialmente durante il loro sviluppo. è formato da cinque foglioline verdi chiamate sepali. La corolla, formata da cinque petali di vario colore e ricchi di sostanze odorose, ha il compito di richiamare l’attenzione degli insetti. All’interno della corolla si trovano gli stami, filamenti sottili costituiti da una parte superiore ingrossata e generalmente di colore giallo, detta antera piena di una polvere finissima: il polline. Al centro del fiore si trova il pistillo simile a un piccolo fiasco; la parte inferiore si dice ovario perché contiene gli ovuli, la parte centrale si chiama stilo che corrisponde al collo della bottiglia e nella parte terminale un ingrossamento detto stimma che serve a trattenere i granuli di polline. Pagina 15 RIDERE Animando Junior Notizie Barzellette Un romano e un francese, camminando lungo la strada, si imbattono in un escremento di cane. "Parbleau!" esclama il francese. Al che il romano ribatte: "Sarà...ma a me pare marrone!". Pippo sta facendo le parole crociate. "Quattro orizzontale, due lettere: "Sei romano". Ci pensa un po' e poi scrive: "NO". Il piccolo Luca torna a casa e dice al papà: "Papà, ho fatto tredici!" "Bravo" - risponde il papà. "Come hai fatto?" E Luca: "Ho preso 5 in italiano, 5 in matematica e 3 in disegno!" Un uomo desidera un pappagallo, così si reca ad un'asta di animali dove trova un bellissimo pappagallo africano. L'uomo comincia a fare offerte, il prezzo continua a lievitare e, alla fine, quando ormai ha raggiunto i 1.000 euro, l'uomo riesce ad accaparrarsi il pappagallo. Dopo aver pagato, si rende conto di non avere chiesto se l'uccello è in grado di parlare. Ritorna dal banditore e chiede: "Parla il pappagallo?". "Si certo", rispose il banditore: "Chi crede che rialzasse continuamente le sue offerte?". Pagina 16 GIOCHI Animando Junior Notizie