Programma 1 GRAFICA DISEGNO

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Programma 1 GRAFICA DISEGNO
Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri
"S. Bandini”
Siena
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Corso di TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
prof. Antonio Pallini – prof. Marco Paolini
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PROGRAMMA SVOLTO
anno scolastico 2014/2015
CLASSE 1A GRAFICA
1- COSTRUZIONI GEOMETRICHE ELEMENTARI
Squadratura del foglio da disegno
Tav_1: Tracciare l’asse di un segmento dato – Tracciare la perpendicolare per un estremo di un segmento –
Dividere un segmento in n parti uguali – Esercizi di scrittura con il normografo e a mano.
Tav_2: Tracciare la bisettrice di un angolo qualsiasi – Dividere un angolo retto in tre parti uguali – Dividere un
angolo piatto in 3 parti uguali – Tracciare la bisettrice di un angolo di cui non si conosce il vertice.
Tav_3: Inscrivere un triangolo equilatero in una circonferenza – Inscrivere un quadrato in una circonferenza –
Inscrivere un pentagono regolare in una circonferenza – Inscrivere un esagono regolare in una circonferenza.
Tav_4: Disegnare un triangolo equilatero di lato assegnato – Disegnare un quadrato di lato assegnato – Disegnare
un pentagono regolare di lato assegnato – Disegnare un esagono regolare di lato assegnato
Tav_5: Disegnare le tangenti ad una circonferenza data per un punto esterno P – Disegnare le tangenti esterne a due
circonferenze date – Disegnare le tangenti interne a due circonferenze date – Disegnare il raccordo di raggio “r” fra
due semirette assegnate
Tav_6: Disegnare un arco tangente a tre rette – Raccordare due circonferenze con un arco di raggio “r” –
Raccordare una retta ed una circonferenza con un arco di raggio “r” – Raccordare nel punto “A” una circonferenza
con un segmento ABTav_7: Disegnare un ovale di asse minore assegnato - Disegnare un ovale di asse maggiore assegnato - Disegnare
un ovale di assi assegnati – Disegnare un ovale inscritto in un rombo.
Tav_8: Disegnare un ovolo di asse minore assegnato – Disegnare un ovolo di assi assegnati – Dato il passo “p”
disegnare una spirale a due centri - Dato il passo “p” disegnare una spirale a quattro centri.
2- PROIEZIONI ORTOGONALI
Le proiezioni ortogonali: proiezione di un punto e di un segmento su un piano, i tre piani di proiezione. Distanza di
un punto dai tre piani di proiezione.
Proiezioni ortogonali conoscendo le coordinate dei vertici di una figura – Proiezioni ortogonali assegnate con la
posizione e le dimensioni di una figura.
Tav_9: Proiezione ortogonale di un segmento di cui sono note le coordinate dei vertici A=(7;3;2), B=(2;5;6) Proiezione ortogonale di un triangolo di cui sono note le coordinate dei vertici A=(10;2;2), B=(2;4;3), C=(1;7;6) Proiezione ortogonale di un rettangolo di cui sono note le coordinate dei vertici A=(6;4;4), B=(2;1;4), C=(6;4;1),
D=(2;1;1) - Proiezione ortogonale di un trapezio di cui sono note le coordinate dei vertici A=(6;1;2), B=(6;5;2),
C=(3;2;5), D=(3;4;5.)
Tav_10: Proiezione ortogonale di un esagono regolare parallelo al P.V. distante 1 cm dal P.O. e 2,5 cm dal P.V. Proiezione ortogonale di un rombo parallelo al P.O. distante 2 cm dal P.V. e 1,5 cm dal P.O., diagonale maggiore 6
cm, diagonale minore 4 cm - Proiezione ortogonale di un quadrato parallelo al P.L. avente un lato che forma un
angolo di 30° con la l.t. distante 1 cm dal P.O. e 3 cm dal P.L., lato 4 cm - Proiezione ortogonale di un pentagono
regolare parallelo al P.L. avente un lato che forma un angolo di 45° con la l.t. distante 1 cm dal P.O. e 2 cm dal
P.V., lato 2 cm.
Tav_11: Proiezione ortogonale di un rombo perpendicolare al P.O. la cui traccia forma un angolo di 30° con la l.t.,
distante 1 cm dal P.O. e 2 cm dal P.V. , diagonale maggiore 6 cm, diagonale minore 4 cm - Proiezione ortogonale di
un trapezio isoscele perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di 60° con la l.t., distanza dal P.O. 1 cm,
distanza dal P.L. 2 cm, base maggiore 5 cm, base minore 3 cm, altezza 4 cm - Proiezione ortogonale di un triangolo
isoscele perpendicolare al P.L. la cui traccia forma un angolo di 30° con la l.t., avente un vertice appoggiato al P.L.
e distante 2 cm dal P.O., base 3 cm, altezza 5 cm - Proiezione ortogonale di un esagono regolare perpendicolare al
P.O. la cui traccia forma un angolo di 45° con la l.t., distante 2 cm dal P.O., lato 2 cm.
Tav_12: Proiezione ortogonale di un pentagono regolare perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di
60° con la l.t., distante 1 cm dal P.V., lato 2 cm - Proiezione ortogonale di un trapezio scaleno perpendicolare al
P.L. la cui traccia forma un angolo di 30° con la l.t., distante 1 cm dal P.L., base maggiore 4,5 cm, altezza 2 cm,
angoli alla base 45° e 60° - Proiezione ortogonale di un pentagono parallelo al P.L. con un lato che forma un angolo
di 30° con la l.t., distante 3 cm dal P.L. e 1 cm dal P.O., lato 2,5 cm - Proiezione ortogonale di un quadrato
parallelo al P.V. con un lato che forma un angolo di 60° con la l.t., distante 2 cm dal P.O. e 1,5 cm dal P.L., lato 3
cm.
Tav_13: Proiezione ortogonale di una piramide a base quadrata parallela al P.O., distante 2 cm dal P.V. e 1 cm dal
P.O., lato di base 4 cm, altezza 5 cm - Proiezione ortogonale di una piramide a base quadrata parallela al P.L.,
distante 3 cm dal P.L. e 1 cm dal P.O., lato di base 4 cm, altezza 5 cm - Proiezione ortogonale di una piramide a
base quadrata parallela al P.V., distante 1,5 cm dal P.V. e 1 cm dal P.O., lato di base 4 cm, altezza 5 cm Proiezione ortogonale di una piramide a base quadrata avente l’altezza parallela al P.V. e formante un angolo di 60°
con la l.t., lato di base 3 cm, altezza 4 cm.
Tav_14: Proiezione ortogonale di un tronco di piramide a base pentagonale parallela al P.V.. Lato base maggiore 3
cm, lato base minore 1,5 cm, altezza 4 cm – Proiezione ortogonale di un tronco di piramide a sezione quadrata con
le basi perpendicolari al P.L. le cui tracce formano un angolo di 45° con la l.t., lato base maggiore 3 cm, lato base
minore 1,5 cm, altezza 5 cm, distanza dal P.O. 1 cm, distanza dal P.V. 2 cm – Proiezione ortogonale di un
parallelepipedo con la base appoggiata al P.O. con un lato che forma un angolo di 30° con la l.t., dimensioni base
3x4 cm, altezza 2 cm. Sulla base superiore è appoggiata una piramide a base esagonale con la proiezione del vertice
coincidente con un vertice del rettangolo, lato di base 2 cm, altezza 4 cm.
3- AUTOCAD
Informazioni di base sul programma AUTOCAD
Comandi elementari: linea, cancella, taglia, estendi, cerchio, poligono, offset, griglia, snap, modalità orto, ruota,
seleziona oggetti intersezione e selezione oggetti inclusa, copia, gestione dei layer, stampa in pdf..
Disegni vari con il programma AUTOCAD
Per lo svolgimento degli argomenti sopra menzionati e per le esercitazioni si è fatto costante riferimento al libro di
testo adottato: "Rappresentazione e tecnologia delle costruzioni" di Sammarone Sergio - ed. ZANICHELLI.
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Corso di TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
prof. Antonio Pallini – prof. Marco Paolini
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PROGRAMMA SVOLTO
anno scolastico 2014/2015
CLASSE 2A CAT
1- PROIEZIONI ORTOGONALI
Ripasso argomenti dello scorso anno scolastico
Tav_1: Proiezione ortogonale di un esagono regolare parallelo al P.L. distante 1 cm dal P.O. e 3 cm dal P.L. –
Proiezione ortogonale di un quadrato la cui traccia forma un angolo di 30° con la L.T. distante 2 cm dal P.O. e 3 cm
dal P.V. - Proiezione ortogonale di un tronco di piramide a base quadrata parallela al P.L. e distante da questo 2 cm.
un lato della base forma un angolo di 30 con la L.T. lato base maggiore 3 cm, lato base minore 2 cm, altezza 4 cm Proiezione ortogonale di una piramide a base pentagonale appoggiata al P.O., lato di base 3 cm, altezza pari a
40+2x numero registro.
Tav_2: Proiezione ortogonale di una piramide a base quadrata di lato 3 cm perpendicolare al P.V. con l'asse che
forma un angolo di 60° con la linea di terra, altezza 6 cm - Proiezione ortogonale di un pentagono perpendicolare al
P.O. la cui traccia forma un angolo di 45° con la L.T., lato del pentagono 2,5 cm - Proiezione ortogonale di un
rombo perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di 30° con la L.T., diagonale minore 3 cm, diagonale
maggiore 6 cm - Proiezione ortogonale di una piramide a base esagonale parallela al P.O. con un lato che forma un
angolo di 30° con la L.T. ed il vertice appoggiato al P.O., lato 3 cm, altezza 6 cm.
2- SEZIONI DI SOLIDI
Generalità, indicazione delle superfici sezionale, traccia di un piano perpendicolare al piano verticale, esempio alla
lavagna di sezione di un prisma a base quadrata.
Tav_3: proiezione ortogonale di un prisma a base esagonale appoggiata al P.O. sezionato con un piano
perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di 30° con la L.T., disegnare la vera forma della sezione.
Tav_4: proiezione ortogonale di un prisma a base pentagonale appoggiata al P.O. sezionato con un piano
perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di 60° con la L.T., disegnare la vera forma della sezione.
Tav_5: proiezione ortogonale di un prisma a base pentagonale appoggiato al P.O. e di una piramide a base
esagonale appoggiata sopra il prisma sezionati con un piano perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di
45° con la L.T., disegnare la vera forma della sezione.
Tav_6: proiezione ortogonale di un parallelepipedo a base quadrata appoggiata al P.O. con foro quadrato
longitudinale sezionato con un piano perpendicolare al P.V. la cui traccia forma un angolo di 45° con L.T.,
disegnare la vera forma della sezione.
3- ASSONOMETRIE
Generalità, posizione del piano di rappresentazione rispetto ai raggi proiettanti, fattori di riduzione. Assonometria
isometrica e dimetrica – Assonometrie cavaliere - Assonometria planometrica e planometrica ribassata
Tav_8: assonometria isometrica, cavaliera e planometrica di una piramide a base quadrata.
Tav_9: assonometria isometrica, cavaliera e planometrica di un tronco di piramide a base quadrata (lato base
maggiore 5 cm, lato base minore 2,5 cm, altezza 9 cm, distanza dal P.V. 1 cm, distanza dal P.L. 2 cm).
Tav_10: assonometria isometrica e planometrica di una piramide a base esagonale appoggiata al piano YZ.
Tav_11: assonometria isometrica e planometrica di un balaustro.
Tav_12: assonometria isometrica e planometrica del piede di una colonna realizzata con profilo tipo HEA.
Tav_13: assonometria isometrica e planometrica di un tavolo.
4- PROSPETTIVE
Principi fondamentali della prospettiva: piano di terra, quadro prospettico, punto di vista, punto di stazione, punto
principale, linea orizzonte, asse visivo e raggi visuali. Le prospettive centrali, accidentali, a quadro obliquo. Cono
visivo.
Le prospettive: posizione ed altezza del punto di vista. Prospettiva accidentale, metodo dei punti di fuga. Esempio
di prospettiva accidentale di un rettangolo e di una figura ad "L"
Tav_14: Prospettiva accidentale di un rettangolo con il quadro prospettico inclinato di 30° rispetto alla direzione
maggiore passante su un vertice della figura.
Tav_15: Prospettiva accidentale di una figura a "C" con il quadro prospettico inclinato di 30° rispetto alla direzione
maggiore passante su un vertice della figura.
Tav_16: Prospettiva accidentale di una figura a doppio "t" con il quadro prospettico inclinato di 30° rispetto alla
direzione maggiore ma che non passa su un vertice della figura.
Tav_17: prospettiva accidentale di un parallelepipedo con base ad "L", quadro prospettico inclinato di 30 rispetto
al lato lungo della base e passante per un vertice della figura, P.P. posto 2 cm a sinistra di A, distanza del punto di
vista 6 cm, altezza del punto di vista 8 cm, altezza del solido 12 cm.
Tav_18: prospettiva accidentale di un parallelepipedo con base ad "L", quadro prospettico inclinato di 30 rispetto
al lato lungo della base non passante per un vertice della figura, P.P. posto 2 cm a sinistra di A, distanza del punto
di vista 6 cm, altezza del punto di vista 8 cm, altezza del solido 12 cm.
Tav_19: prospettiva accidentale di un tavolo, quadro prospettico inclinato di 30, distanza del punto di vista 6
cm,distanza dal quadro prospettico del tavolo 1 cm. Dimensioni 10, altezza totale 7 cm. Altezza del punto di vista 9
cm.
5- AUTOCAD
Ripasso dei comandi elementari appresi durante lo scorso anno scolastico ed applicazione ad alcuni disegni.
Disegno_1: Proiezione ortogonale di una piramide a base pentagonale appoggiata al P.O., lato di base 3 cm, altezza
pari a 40+2 x numero registro.
Disegno_2: Proiezione ortogonale di una piramide a base pentagonale ruotata di 25°.
Disegno_3: Sezione di un solido composto da un prisma a base esagonale con sopra una piramide a base esagonale
con un piano perpendicolare al P.V.
Disegno_4: assonometria isometrica, cavaliera e planometrica di una piramide a base quadrata.
Disegno_5: assonometria isometrica, cavaliera e planometrica di un balaustro.
Disegno_6: assonometria isometrica, cavaliera e planometrica di un tavolo.
Disegno_7: prospettiva accidentale di un rettangolo.
Disegno_8: prospettiva accidentale di una figura con forma a “C”.
Disegno 3D: metodo di generazione dei solidi. Rivoluzione ed estrusione. Sistema di visualizzazione. Disegno 3D
di un balaustro. Disegno di un solido di rivoluzione. Stampa in 3D del balaustro.
Per lo svolgimento degli argomenti sopra menzionati e per le esercitazioni si è fatto costante riferimento al libro di
testo adottato: "Rappresentazione e tecnologia delle costruzioni" di Sammarone Sergio - ed. ZANICHELLI.
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Corso di GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA DELL’AMBIENTE DI LAVORO
prof. Antonio Pallini
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anno scolastico 2014/2015
CLASSE 3A CAT
1- IL CANTIERE EDILE
Definizione di cantiere edile – Opere civili pubbliche e private – Cantieri temporanei e mobili - Distinzione di
cantieri in funzione delle opere realizzate: cantieri edili, navali, impiantisti, ecc. – Infortuni sul lavoro – Evoluzione
storica delle problematiche relative alla sicurezza nei cantieri.
Il processo edilizio: edificabilità di un terreno, progettazione di un’opera, affidamento dei lavori ad un’impresa –
nomina del direttore dei lavori – certificato di abitabilità o di agibilità. Differenze nel processo edilizio per un’opera
pubblica.
Fine dei lavori: certificato di abitabilità e di agibilità, collaudo tecnico e tecnico amministrativo.
2- INTERVENTI EDILIZI
Intervento edilizio e definizione secondo il D.P.R. 380/2001:
manutenzione ordinaria;
manutenzione straordinaria;
restauro e risanamento conservativo;
ristrutturazione edilizia;
nuova costruzione;
ristrutturazione urbanistica.
Esempi pratici dei vari tipi di intervento
3- LAVORI PRIVATI
Soggetti che possono richiedere il titolo abilitativo
Il progettista di un’opera edilizia – Progetto e normativa – Elaborati costituenti il progetto di un’opera edilizia.
Titoli abilitativi per gli interventi edilizi privati:
attività edilizia libera, norme che la regolano ed interventi che rientrano in questo tipo di attività;
attività edilizia libera previa comunicazione inizio lavori, norme che la regolano ed interventi che rientrano in
questo tipo di attività – modello del Comune di Siena;
S.C.I.A. - Segnalazione Certificata di Inizio Attività, norme che la regolano e principali differenze con la D.I.A.
– Esempi di opere realizzabili con la S.C.I.A. – modello del comune di Siena;
P.C. – Permesso di Costruire, norme che lo regolano – Evoluzione storica del P.C. attraverso la Licenza
Edilizia e la Concessione Edilizia – Iter del Permesso a Costruire – Opere soggette al rilascio del Permesso a
Costruire – Validità del P.C. - Oneri concessori: urbanizzazione primaria, urbanizzazione secondaria, costo di
costruzione. Esempio di disegni da allegare alla richiesta di P.C.: cartografia, planimetria generale, tavola delle
distanze, piante, prospetti, sezioni, determinazione della superficie coperta, computo dei volumi, computo della
superficie utile residenziale e non residenziale, verifica superficie aereo-illuminante, verifica superficie a
parcheggio, verifica superficie permeabile.
4- APPALTI
Il contratto d’appalto - contenuti del contratto d’appalto
Tipologie di appalto pubblico e privato:
L’appalto a corpo (o a “forfait” o a “chiavi in mano”)
L’appalto a misura
L’appalto in economia a gestione diretta
L’appalto in economia per cottimi a misura
Cottimo fiduciario per i lavori pubblici.
Il quinto d’obbligo
Il subappalto
L’assegnazione di appalti pubblici:
procedura aperta;
procedura ristretta
procedura negoziata
dialogo competitivo
Appalti pubblici: aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso o dell’offerta più vantaggiosa, offerte anomale.
5- RUOLI E RESPONSABILITA’ IN CANTIERE
Il Committente- Verifica dell’idoneità tecnico professionali delle imprese affidatarie nei piccoli cantieri mediante la
presentazione del D.U.R.C. e del certificato di iscrizione alla camera di commercio
Il responsabile dei lavori nei lavori privati ed in quelli pubblici.
Impresa affidataria, impresa esecutrice, lavoratori autonomi
Il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione (CSP)
Il coordinatore della sicurezza in fase esecutiva (CSE)
Il datore di lavoro dell’impresa affidataria
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Il medico competente
Lavoratori incaricati del primo soccorso
Lavoratori incaricati della prevenzione incendi
Per lo svolgimento degli argomenti sopra menzionati e per le esercitazioni si è fatto costante riferimento al libro di
testo adottato: "GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA DELL’AMBIENTE DI LAVORO" volume Unico
di M. Coccagna e E. Mancini – editore Le Monnier Scuola.
Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri
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Corso di PROGETTAZIONE COSTRUZIONI IMPIANTI
prof. Antonio Pallini – prof. Francesco Fasano
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PROGRAMMA SVOLTO
anno scolastico 2014/2015
CLASSE 3A CAT
1- VETTORI E FORZE
Grandezze scalari e grandezze vettoriali – Componente di un vettore su una retta – scomposizione di un vettore
secondo i due assi cartesiani – determinazione di un vettore note le sue componenti secondo i due assi cartesiani.
Somma e differenza di due vettori con il metodo analitico - Vettore opposto – Somma analitica di tre vettori –
Somma di due vettori e differenza con un terzo
Forze: definizione di forza, parametri di una forza, momento di una forza, effetti di una forza su un corpo, sistemi di
forze esterne e sistemi equilibranti.
Composizione di forze: risultante di un sistema di forze aventi la medesima linea di azione – risultante di due forze
concorrenti in un punto – risultante di tre o più forze complanari concorrenti in un punto - risultante di tre o più
forze complanari comunque disposte nel piano, il poligono funicolare – risultante di un sistema di forze parallele
concordi o discordi con il poligono funicolare - risultante di due forze parallele concordi o discordi con il metodo
analitico e grafico.
Risultante di due sistemi di forze uno parallelo all’asse X e uno parallelo all’asse Y con il metodo analitico.
Scomposizione di forze: scomposizione di una forza in due componenti con linee di azione parallele a due rette date
2- LA GEOMETRIA DELLE MASSE
Sistemi discontinui e sistemi continui.
Momenti del 1° ordine: momenti di 1° ordine di un sistema di forze parallele
Teorema di Varignon
Coppia di forze e sue caratteristiche – composizione di una forza con una coppia
Momento di trasporto
Il baricentro: definizione e proprietà del baricentro – baricentro di un sistema di masse discontinuo – baricentro di
una spezzata omogenea - baricentro di un sistema di vettori paralleli – baricentro di figure geometriche regolari –
baricentro di un trapezio e di un quadrilatero – baricentro di figure geometriche piane scomponibili in figure
semplici elementari – baricentro di figure piane con dei fori – baricentro di figure ottenute con l’accoppiamento di
sezioni metalliche
Momenti del 2° ordine: momento d’inerzia assiale, centrifugo e polare di un sistema di masse
Teorema di trasposizione o di Huygens
Centro relativo all’asse X e all’asse Y di un sistema di masse
Momenti d’inerzia assiali di superfici piane regolari: rettangolo rispetto ad un asse coincidente con un lato o
baricentrico, quadrato rispetto ad un asse coincidente con un lato o baricentrico, triangolo rispetto ad un asse
coincidente con un lato o baricentrico o rispetto ad un asse parallelo ad un lato e passante per il vertice opposto,
cerchio rispetto all’asse baricentrico o rispetto ad un asse tangente – momento d’inerzia di figure geometriche piane
scomponibili in figure semplici elementari - momento d’inerzia di figure geometriche composta da profilati
metallici
Modulo di resistenza: definizione – determinazione in un rettangolo ed in una circonferenza
3- FORZE IN EQUILIBRIO E VINCOLI
Equilibrio di un sistema di forze – Equazioni della statica
Vincoli: carrello, cerniera e incastro – Gradi di libertà – Reazioni vincolari
Strutture labili, isostatiche e iperstatiche – Calcolo dei vincoli e gradi di libertà
La trave: calcolo delle reazioni vincolari con il metodo analitico – Le equazioni ausiliarie
4- LE CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE
Equilibrio interno dei corpi – Azioni esterne ed interne
Le caratteristiche delle sollecitazioni interne – Convenzione dei segni
I diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione:
- Sforzo normale;
- Taglio;
- Momento flettente
Studio delle travi inflesse isostatiche:
- La trave semplicemente appoggiata;
- La trave appoggiata con uno o due sbalzi;
- La trave a mensola;
- Portali semplici o portali zoppi vincolati con un carrello e una cerniera.
Particolari strutture isostatiche. Le equazioni ausiliarie:
- Il telaio a 3 cerniere.
5- IL CALCOLO DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI
L’elasticità dei corpi:
- modulo di elasticità;
- diagramma σ−ε, la legge di Hooke;
- la prova di trazione sull’acciaio
- diagramma σ−ε per un materiale fragile
Tensione ammissibile
Calcolo di verifica e di progetto
Le sollecitazioni elementari (metodo T.A.):
- sforzo normale – la legge di equilibrio interno – distribuzione delle σ – deformazione dovuta ai carichi;
- flessione semplice retta – la legge di equilibrio interno, formula di Navier – distribuzione delle σ – ipotesi della
conservazione delle sezioni piane
- taglio puro – distribuzione delle τ − verifica di un collegamento bullonato
Le sollecitazioni composte (metodo T.A.):
- flessione semplice retta e taglio – distribuzione delle σ – distribuzione delle τ − formula di Jourawski
- verifica con la formula di Von Mises nel caso di presenza contemporanea di taglio e momento flettente.
Strutture in acciaio: denominazione degli acciai utilizzabili con la vecchia normativa e con il D.M. 2008 – valori
nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento e di rottura- modulo elastico.
Definizione di modulo di resistenza e suo utilizzo nei calcoli di progetto
Verifiche e/o progetto nelle strutture in acciaio.
6- LE ROCCE
Ripasso di litogenesi e introduzione alle caratteristiche delle rocce come materiali da costruzione.
Proprietà delle rocce come elementi costruttivi: durezza, resistenza a compressione, permeabilità, imbibizione,
capillarità, gelività.
Riconoscimento a mano di alcune rocce – Durezza relativa dei materiali
7- I LATERIZI
L’argilla come materia prima dei laterizi: buona disponibilità di materia prima, facilità di lavorazione, possibilità di
ottenere forme particolari – Leggerezza e facilità di messa in opera dei laterizi – laterizi pieni, semipieni e forati –
percentuale di foratura.
Calcolo massa di volume reale di un laterizio e calcolo dell'indice dei vuoti di due laterizi assegnati
Determinazione della massa volumica di un frammento di laterizio utilizzando la pesata in acqua con il
dinamometro - Fenomeno di capillarità in un mattone ed in una roccia – Imbibizione di un laterizio
Campioni di laterizi: blocco di laterizio, embrice, coppo, tegola portoghese
8- LE MALTE
Composizione di una malta, tipi di leganti utilizzati per le malte, lavorabilità, intonaco
Intonaco: tecnologia di realizzazione.
9- IL CALCESTRUZZO
Generalità: componenti, produzione degli aggregati, tipi di calcestruzzo, gli additivi nel cls.
Fattori influenti sulla resistenza del calcestruzzo: dosatura del legante e degli inerti, rapporto acqua-cemento,
qualità e composizione granulometrica degli inerti, inerti cavati in alveo o ricavati per macinazione, necessità del
lavaggio degli inerti macinati, distinzione fra pietrisco, pietrischetto e granella oppure ghiaia e ghiaietto, curva e
fuso di Fuller, determinazione sperimentale della curva granulometrica.
La qualità degli inerti – la qualità dell’acqua – il rapporto acqua/cemento
Determinazione per sedimentazione del contenuto di polveri fini in una sabbia da impasto
Gli additivi nel calcestruzzo: fluidificanti, acceleranti, ritardanti, antigelo.
Lavorabilità dell’impasto: prova di abbassamento al cono per la misura della consistenza del calcestruzzo fresco,
classi di consistenza del cls fresco.
Confezionamento dei cubetti di cls - Classi di resistenza a compressione – Definizione di valore caratteristico, fck e
Rck e loro relazione – Modalità di rottura dei cubetti di cls – Controllo tipo “A” e tipo “B”
Tecnologia del c.a.: casserature dei pilastri in legno e acciaio, verticalità, cravatte, ferri di ripresa. casserature travi
pareti: linguette in acciaio. casseratura dei solaio: tavolato inferiore completo o solo in corrispondenza delle travi,
casserature laterali. Pannelli in legno per casseformi, tavole per casseformi, disarmina. Getto con botti e pompe:
altezza massima di getto, priorità del getto. Getto con secchione e gru. Listelli salva spigoli utilizzati come
gocciolatoi delle terrazze.
Getti di cls: vibratura con vibratore ad immersione, con vibratura sulle casseformi, con vibratura sulle armature,
martellatura. Tempo di vibrazione. Problematiche getti alle alte temperature: bagnatura preliminare, bagnatura del
getto per qualche giorno. evaporazione superficiale, eccesso di ritiro e conseguente fessurazione. Problematiche
getti con basse temperature: possibili accorgimenti, scelta di particolari tipi di cemento, uso di additivi antigelo e
aereanti, scelta delle ore migliori di getto, protezione del getto. Problemi legati allo sviluppo di calore in getti di
grosse dimensioni
10- L’ACCIAIO
Tecnologia dell’acciaio
Diagramma sforzo-deformazione nell’acciaio: fase elastica, fase plastica, limite di snervamento, strizione.
Materiali con rotture fragili e materiali con rotture duttili, applicazione nelle strutture.
Barre di acciaio per c.a.: determinazione del diametro della barra equivalente tramite pesatura, marchio
dell’acciaieria produttrice.
Densità e coefficiente di espansione termica lineare – esempio di calcolo della dilatazione termica.
Campioni di profilati in acciaio.
11- IL LEGNO
Composizione e struttura del legno - Specie legnose: conifere e latifoglie
Difetti del legno: tronchi cavernosi, biforcati e curvi, eccentricità del midollo, tronchi non circolari, fibratura
inclinata, sacche di resina, cipollatura, canastro, nodi, cretti lesioni, imbarcamento, marciumi, gallerie, tarlatura.
Raccolta e lavorazione del legno: abbattimento, riduzione alle dimensioni commerciali, stagionatura, legno segato e
squadrato, sfogliatura e tranciatura dei tronchi
Prodotti derivati del legno: pregi rispetto al legno massello, tipologie di prodotti, utilizzo dei prodotti derivati dal
legno
Il legno lamellare
Proprietà fisiche del legno: contenuto d’acqua, ritiro, massa volumica, prova per determinare il tenore di umidità
Proprietà meccaniche del legno: resistenza a compressione, a trazione, a flessione, a taglio, modulo di elasticità –
Prova a compressione, a flessione, a trazione
Trattamenti protettivi del legno
12- CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI DOMESTICI
L’abitazione: case unifamiliari, case ad appartamenti
La specializzazione degli ambienti
Requisiti igienico sanitari dei locali di abitazione: D.M. 5 luglio 1975, Regolamento Edilizio del Comune di Siena
(artt. 30, 31, 34, 36, 76)
Il bagno: evoluzione storica, dimensioni degli apparecchi sanitari, distanze fra gli apparecchi sanitari, esempi di
disposizioni per bagni.
La cucina: evoluzione storica, dimensioni mobili da cucina, esempi di cucine
La camera da letto: evoluzione storica, dimensioni mobili camera da letto, distanze fra i mobili della camera,
esempi di camere doppie, di camere singole, di camere a due letti.
Il soggiorno: evoluzione storica, dimensioni mobili del soggiorno, distanze fra i mobili del soggiorno, esempi di
soggiorno
13- CALORE E ISOLANTI
Il calore come forma di energia, caratteristiche, unità di misura, energia e potenza, rapporto con la temperatura, la
massa, il calore specifico. La conduzione del calore, parametri che influiscono sulla conduzione del calore, la
conducibilità termica dei materiali e la sua determinazione sperimentale.
Gli isolanti, caratteristiche, comportamenti. Gli isolanti sintetici e naturali. Gli isolanti organici ed inorganici.
Osservazione del campionario degli isolanti.
14- RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE
Progettazione tramite CAD di un appartamento unifamiliare ad un piano, superficie utile lorda 85mq. Vani minimi:
2 camere doppie, 2 bagni, soggiorno + cucina oppure soggiorno + angolo cottura. Il fabbricato è realizzato su un
versante con pendenza 5%. Tetto piano oppure a capanna.
Elaborati da produrre: pianta, pianta copertura, una sezione, quattro prospetti (sc. 1:100), pianta arredata (sc. 1:50).
Per lo svolgimento degli argomenti sopra menzionati e per le esercitazioni si è fatto costante riferimento ai libri di
testo adottati: "PROGETTAZIONE COSTRUZIONI E IMPIANTI" volumi 1A e 1B di Umberto Alasia – Maurizio
Pugno - ed. Sei.
Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri
"S. Bandini”
Siena
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Corso di GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA DELL’AMBIENTE DI LAVORO
prof. Antonio Pallini – prof. Francesco Fasano
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PROGRAMMA SVOLTO
anno scolastico 2014/2015
CLASSE 5A CAT
1- LA SPINTA DELLE TERRE
Generalità: caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni; terreni coerenti e incoerenti, la spinta delle terre: Spinta
Attiva e Spinta Passiva. Angolo di rottura del terreno nei due casi.
Spinta della terra con superficie orizzontale su paramento verticale: la teoria di Coulomb e sue ipotesi –
Coefficiente di spinta attiva – Diagramma delle pressioni.
Spinta del terreno in assenza del sovraccarico.
Spinta del terreno in presenza di sovraccarico.
Spinta del terreno in presenza di acqua nel caso in cui la falda arriva alla sommità del muro.
2- I MURI DI SOSTEGNO (D.M. 14/1/2008)
Opere di sostegno rigide: materiali utilizzati
Definizione dei coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni (γG1 - γG2 - γQi)
Definizione dei coefficienti parziali γφ’ per i parametri geotecnici del terreno
Definizione dei coefficienti parziali γ per le verifiche agli stati limite ultimi STR e GEO
Definizione degli approcci 1 e 2 da utilizzare per le verifiche a scorrimento e schiacciamento e la combinazione
(EQU - M2) da utilizzare nella verifica a ribaltamento
Le verifiche di stabilità:
Verifica a ribaltamento (muro a gravità con terreno e sovraccarico variabile)
Verifica a scorrimento con l’approccio 2 (muro a gravità con terreno e sovraccarico variabile) – Accorgimenti
per migliorare la verifica a scorrimento.
Verifica allo schiacciamento con l’approccio 2 (muro a gravità con terreno e sovraccarico variabile) – Calcolo
del carico ultimo con la formula di Brinch-Hansen
3- IL COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
Definizione del computo metrico – Computo unitario, computo diviso in più parti
Diversi modi di computare lo stesso lavoro: scomposizione della lavorazione in più voci o in unica voce – Esempio
del computo per la realizzazione di un tetto in legno, di una trave di fondazione e dell’impianto idraulico di un
bagno.
Criteri di misurazione dei lavori: esempi relativi alla misurazione degli infissi, criterio vuoto per pieno, verniciatura
delle persiane.
Necessità di indicare correttamente la qualità dei materiali e la modalità di esecuzione delle opere.
4- ANALISI DEI PREZZI
Parametri che definiscono l’analisi dei prezzi: il costo dei materiali, il costo del trasporto, il costo del noleggio delle
macchine e il costo della mano d’opera
Esempio dell’analisi dei prezzi per la realizzazione di 1 mq di pavimento:
5- CAPITOLATO GENERALE E CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Differenza fra capitolato generale e speciale d’appalto
Capitolato generale d’appalto: cenni sul suo contenuto, domicilio dell’appaltatore, condotta dei lavori da parte
dell’appaltatore, disciplina e buon ordine dei cantieri, verifiche nel corso di esecuzione dei lavori, proprietà dei
materiali di demolizione.
Capitolato speciale d’appalto: parti costituenti il capitolato, oggetto del contratto e descrizione dei lavori,
ammontare complessivo dell’appalto diviso in importo esecuzione dei lavori e oneri per la sicurezza, natura del
contratto (corpo e a misura), termine per l’ultimazione dei lavori, penali in caso di ritardo sul termine finale,
termine per il collaudo, qualità dei materiali e descrizione delle opere.
6- COSTI DELLA SICUREZZA
Evoluzione storica della determinazione dei costi della sicurezza – Stima dei costi della sicurezza secondo il D.
Lgs. 81/2008 Allegato XV – Apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva –
Costi generali e costi speciali – Stima dei costi per la sicurezza 7- LA PIANIFICAZIONE DEI LAVORI
Il diagramma di Gantt – Informazioni ricavabili dalla pianificazione dei lavori – Vincoli di sequenza – Calcolo dei
giorni di lavorazione e dei giorni consecutivi necessari per eseguire le lavorazioni previste.
8- VERIFICHE FINALI E COLLAUDI
Collaudi: statico, impiantistico, tecnico-amministrativo.
Le fasi del collaudo statico – Esame del progetto – Verifiche geometriche della struttura - Prove sui materiali –
Prove di carico – Esempio di certificato di collaudo
Certificazioni finali: Attestato di prestazione energetica (APE), Certificazione acustica
Cenni del collaudo tecnico-amministrtativo
Per lo svolgimento degli argomenti sopra menzionati e per le esercitazioni si è fatto costante riferimento al libro di
testo adottato: "GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA DELL’AMBIENTE DI LAVORO" volume Unico
di M. Coccagna e E. Mancini – editore Le Monnier Scuola.