Marcia Vita a Biella

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Marcia Vita a Biella
Comunità dei Figli di Dio (fondata de Don Divo Barsotti)
Chiesa
Trinità
Piazza
Duomo
Chiesa
S. Sebastiano
Via Italia
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
Via Lamarmora
Giardini Alpini d’Italia
(di fronte alla Provincia)
Piazza
Vittorio Veneto
Programma:
Venerdì 22/3/2013
Ore 21.00 Preghiera per la Vita Adorazione Eucaristica - Chiesa Trinità
Sabato 23/03/2013
Ore 14.30 Conferenza con Virginia Coda Nunziante
Chiesa Antica S. Biagio
Ore 16.00 Ritrovo presso Giardino Alpini d’Italia (Provincia)
Ore 16.30 Partenza Marcia
Ore 17.30 Arrivo Marcia in P.zza Duomo
Ore 18.00 S. Messa presso S.Sebastiano
Organizzazione:
Gruppo Vita e Famiglia
Adesioni:
Possono aderire singoli, famiglie,
associazioni o gruppi.
Contatti:
email: [email protected]
sito: marciavitabiella.blogspot.com
cell Giovanni C. 328 4816 484
cell Chiara T. 335 1618 416
cell Emanuele D. 340 5189 041
“Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo”
(Sal 139,13-14)
Sono un monaco, e legato alle forme della sana tradizione monastica. Credo nel valore e utilità della preghiera,
della mortificazione, dell’austerità, della riparazione e del canto gregoriano. Quando mi è stato chiesto di
scrivere due righe per incoraggiare l’adesione alla marcia per la vita del prossimo 23 marzo a Biella, ho sentito
quasi di non doverlo fare. “A che cosa servono infatti – mi dicevo – le marce, le manifestazioni pubbliche?
Tanto tutto poi rimane come prima. Sfilare con bandiere della pace proferendo slogan per cercare di ottenere
un qualsiasi bene è combattere il mondo con i metodi del mondo. Così non va”. La Madonna a Fatima chiede
rosari, preghiere, mortificazioni, e attribuisce a questi atti un potere straordinario: con essi possiamo
addirittura fermare le guerre e bloccare coloro che sono in pericolo di dannazione eterna. I fanciulli di Fatima vi
credettero davvero: non indissero una manifestazione pubblica, non convocarono i giornalisti, non
organizzarono nulla per gli altri, ma si sacrificarono di persona nel silenzio legandosi una corda attorno alla vita
per poter soffrire un poco e rinunciando alla pagnotta quotidiana dandola da mangiare alle capre, offrendo così
il loro digiuno.
Cosa servono queste forme? A niente, obietteranno coloro che non credono al valore sovrannaturale degli atti
umani. Eppure la Madonna fu piuttosto chiara nell’indicare che solo questo era il metodo efficace per ottenere
qualcosa.
Poi ho ripensato a quella volta in cui, qualche anno fa in Australia, fui coinvolto, obtorto collo, ad una
manifestazione a favore della vita, che si sarebbe conclusa di fronte ad una clinica dove si praticavano
giornalmente gli aborti. Una volta giunti lì, ci mettemmo a recitare il Rosario, tranquilli, senza atteggiamenti
provocatori… non possono forse persone normali recitare qualche preghiera in un marciapiede di una città?
Successe il finimondo. I passanti ci fischiavano contro, alcuni ci dicevano parolacce (in inglese, per fortuna non
le capivo), chi entrava nella clinica lo faceva a testa bassa nascondendosi; dalla porta uscivano persone con
volti feroci e gesti minacciosi intimandoci di smettere, ma in effetti noi non davamo nessun fastidio alla quiete
pubblica: semplicemente eravamo lì.
La mia tensione iniziale si trasformò pian piano in forza, in convincimento: stavamo facendo la cosa giusta.
Ammiravo enormemente l’organizzatrice della marcia: una giovane donna bionda, alta, serena, che guardava
fissa la porta della clinica, emanando forza e dolcezza al tempo stesso. Mi pareva un angelo. Pregava
imperterrita, statuaria. Forse qualche lacrima scendeva dai suoi occhi mentre pregava sottovoce.
Indimenticabile.
Allora, a quel pensiero, ho cambiato improvvisamente idea pur non cambiando idea. Ossia: sono convinto, oggi
come ieri, che ciò che veramente conta sia la preghiera e la penitenza, come dice la Madonna a Fatima, ma la
marcia fu ed è tuttora, una penitenza, fu ed è tuttora una preghiera.
E’ penitenza perché ci si espone, ci si fa vedere, ci si fa contare. La gente ci guarda e commenta, vede che ci
schieriamo, domani probabilmente saremo oggetto di conversazione nei bar e negli uffici: “Sapete chi ho visto
ieri alla marcia per la vita?...” Questo non ci fa piacere, perché preferiamo il vivere quieto di una fede che non
disturba nessuno. Essere additati è una penitenza, e per questo è efficace, solo per questo. Così fu anche per
Gesù. Il Cristo avrebbe potuto salvare il mondo stando seduto su una nuvole in Cielo, ma non lo fece. Venne nel
mondo e prese insulti e schiaffi, fu chiamato bestemmiatore e disturbatore della quiete pubblica. Fu catturato
e crocifisso. Ma fu il colpo che massacrò il peccato e la ribellione. Quale immensa e divina efficacia! Altro che
dibattiti e conferenze.
E la marcia per la vita è anche preghiera. Sarà infatti preceduta la sera del venerdì da un’ora di adorazione e si
concluderà con la celebrazione della Santa Messa in cui si pregherà e basta, senza maledire nessuno, senza
urlare, senza sussulti: si eleverà a Dio la supplica degli uomini che implorano pietà per sé stessi e per tutto il
genere umano che, come in preda ad una moderna follia, sta distruggendo se stesso in nome della nuova
religione dell’uomo. La marcia pubblica sarà inclusa nella preghiera, la parte centrale di un tutt’uno che inizia
con la preghiera e finisce con la preghiera, che davvero conta e ottiene.
Ecco perché il 22 e il 23 marzo la marcia sarà manifestazione monastica, tremendamente efficace davanti a Dio.
Sarà un atto religioso. Non contiamo di impressionare gli uomini, ma Dio. Non con la forza, ma con la
debolezza; non con l’urlo ma con il pianto. Saremo come quell’angelo biondo che, chissà, quante vite avrà
salvato. Sarà un atto di fede, sarà un esserci, che davanti a Dio conta più di ogni numero. Umili e pentiti, a
nome di tutti gli uomini e donne di Biella. Così, la marcia del 22 e 23 marzo, conterà e sarà efficace. Visibile al
tempo stesso invisibile. Ma le cose preziose sono invisibili agli occhi: le capisce il cuore.
p.Serafino Tognetti
Le Sorelle carmelitane di Biella - Monastero Mater Carmeli
Abbazia Benedettina "Maer Ecclesiæ"
Via del Bottegone,9 - 13900 BIELLA
[email protected]
www.carmelitanebiella.it
Una fraternità che prega per voi!
M. ANNA MARIA CÀNOPI OSB
Isola San Giulio - Orta (Novara)
Aderiamo prontamente all’iniziativa di questa prima marcia in favore della vita!
Come sorelle carmelitane, nel silenzio del nostro Monastero e nella preghiera, ci sentiamo di
custodire ogni giorno la fiamma viva dell’amore di Dio nei confronti della vita dell’uomo.
Se Dio con fiducia e amore pensa dall’Eternità ad ogni uomo e ad ogni donna che vengono concepiti,
chi siamo noi per poter pensare in maniera aberrante di intervenire, sopprimendo vite considerate
inutili, non gradevoli, scomode?
Nel mistero dell’Incarnazione contempliamo un Dio inerme che si fa bambino: accogliendo Lui
vogliamo accogliere ogni vita, capolavoro dell’amore del Padre, impronta e somiglianza di Dio.
Ci sentiamo di camminare idealmente con voi in questa marcia che ci vuole solidali per il bene e
testimoni di verità e vita!
Sr. Arianna
Sono invitata a partecipare alla "marcia per la vita" che si fa a Biella. Ovviamente non posso mancare
né a questa né a tutte quelle che si fanno a Roma e altrove. Non posso mancare perché come
monaca claustrale tutta la mia vita entro le mura del monastero è un cammino per la vita. Con la
preghiera, noi contemplative facciamo una marcia interminabile su tutte le vie del mondo incontro a
ogni uomo, per raggiungere l'intimo di ogni cuore, là dove è il respiro vitale attinto alla divina
Sorgente, a Colui che è il Vivente e il Datore di vita.
Pensando alla "strage degli innocenti" sempre in atto con la pratica diffusa dell'aborto, usurpando
l'assoluto ed esclusivo diritto di Dio su ogni vita, mi sembra di sentir salire dalla terra al Cielo il grido
del sangue che invoca giustizia, il grido di chi non ha ancora voce, il pianto della vita incipiente nel
grembo materno che viene violentemente stroncata e buttata nelle immondizie o riciclata per altri
usi…
Proprio perché non trovo parole per parlare di questo triste argomento, mi associo al loro grido e lo
traduco in preghiera:
IL GRIDO DEGLI INNOCENTI
Marcia per la vita 2013
O Dio, inesauribile Fonte della vita,
Amore che sempre crea e sempre rinnova,
noi siamo tue stille,
siamo cellule appena congiunte
a formare un corpo umano.
Nascoste nel grembo materno,
aneliamo a venire alla luce
per vedere le meraviglie del cosmo
scaturito dalla tua Parola di Vita.
Aneliamo a vedere il sole, la luna e le stelle,
e a contemplare tutte le cose belle
di cui hai ornato l'universo:
i monti, le valli, il mare, i fiumi e i laghi,
le piante, i fiori variopinti,
tutti gli animali piccoli e grandi,
ogni vivente che respira sulla terra.
Dio grande, Padre buono,
fa' che possiamo anche noi
unirci al canto di lode di tutto il creato!
Ancor più, tu lo sai, noi aneliamo a nascere
per vedere il volto della mamma,
per godere della sua tenerezza,
sentirci cullati dalle sue ninna-nanne,
avere i suoi baci, le sue carezze,
come tu stesso, facendoti uomo
e nascendo dal grembo della Vergine Maria,
hai potuto godere tra le sue braccia.
E poi - tu ci comprendi! vorremmo anche provare la gioia
di essere portati sulle spalle
di un papà come Giuseppe!
Noi ci sentiamo in pericolo e indifesi…
Come sarebbe bello nascere
e trovare il calore protettivo, amorevole
di una sacra e serena famiglia!
Ascolta, Dio, Fonte della vita,
ascolta il nostro grido
e fa' che possiamo nascere alla vita sulla terra
e poi a quella del Cielo!
Grazie! Amen!