Manifesto Civico - Vicenza Capoluogo
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Manifesto Civico - Vicenza Capoluogo
MANIFESTO CIVICO Proposta aperta ai cittadini Associazione civica Vicenza Capoluogo Via P. Nervi, 40 c/o studio Zuin – Parco città - 36100 Vicenza www.vicenzacapoluogo.it [email protected] A quanti volessero contribuire al sostentamento delle iniziative e dell’Associazione, ricordiamo gli estremi del Conto Corrente Bancario intestato a: Vicenza Capoluogo presso Banca Popolare Etica IBAN IT 90 M 05018 11800 0000 0051 1900 1 “Non dobbiamo mai avere paura di sognare e di sperare. E’ una ricchezza interiore che dobbiamo coltivare. Dobbiamo affrontare le difficoltà tenendoci per mano, sperando e sognando. Credo che l’avvenire stia dalla nostra parte. Quando nelle scuole mi chiedono se in un mondo così si può avere speranza, rispondo sempre con le parole di padre Turoldo: “Sperare è da eroi, ma non se ne può fare a meno”. Oggi si deve sperare. Il dovere di ciascuno di noi è proiettare l’animo verso il domani, verso la speranza. Solo così potremo fare passi in avanti. E ci troveremo a uscire dalla notte.” (Antonino Caponnetto) alla Costituzione della Repubblica Italiana… Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art.54 Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. Art. 118 (omissis) … Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. PERCHE’ QUESTO MANIFESTO PERCHE’ QUESTO MANIFESTO Sono sempre più numerosi quelli che in questi anni si richiamano all’impegno civico. Di fronte al fallimento di progetti politici che si sono rivelati, agli occhi della gente, solo vuote promesse, assistiamo a una proliferazione di liste e movimenti civici che spesso sono soltanto un modo per continuare ad avere un consenso, personale o di gruppo. Abbiamo così sentito il bisogno, dopo undici anni di presenza civica nella nostra città, di scrivere questo “manifesto civico” con un duplice obiettivo: rafforzare il senso di appartenenza dei soci all’Associazione e offrire un percorso politico a quei cittadini che, soprattutto in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, vogliano mutuare la nostra esperienza all’interno del proprio Comune o territorio. Questo documento vuole essere così la base per consolidare una rete di esperienze civiche che si ritrovano attorno agli stessi principi e poterci incamminare verso la realizzazione di un progetto che, riconoscendo le specificità locali, sappia costruire un nuovo soggetto politico nazionale, plurale, unitario e confederale. Vicenza, 24 marzo 2014 I soci dell’Associazione civica Vicenza Capoluogo 2 3 Sommario 1. Cos’è l’impegno civico ....................................... 5 2. Le radici dell’impegno civico .............................. 7 3. Scopi................................................................. 10 4. I principi ........................................................... 12 5. Il metodo.......................................................... 14 6. La rete .............................................................. 16 7. Associazioni e liste civiche ............................... 18 8. Il rapporto con i partiti..................................... 20 9. Il buon governo ................................................ 22 10. Una carta etica ................................................. 24 11. Bibliografia di riferimento................................ 25 1-COS’E ‘ L’IMPEGNO CIVICO 1-COS’E ‘ L’IMPEGNO CIVICO L’impegno civico è un modo di fare politica che si fonda sulla passione e l'impegno al servizio della propria comunità. Rispetto ai partiti tradizionali, si caratterizza per il maggiore potere decisionale dato ai cittadini, attraverso l’ascolto, la condivisione e la formazione. Non condizionato da ideologie di parte, l’impegno civico si prefigge di dare senso alla politica e di colmare la distanza tra i cittadini e le istituzioni. Al centro il cittadino e la comunità L’impegno civico si caratterizza per la volontà di mettere al centro della propria azione politica il cittadino e la comunità in cui vive, rendendolo partecipe ad un'esperienza di vita associativa. In essa si sperimenta una progettualità finalizzata a creare quelle condizioni che portano le persone a trasformarsi in concittadini e a costruire insieme una nuova stagione della democrazia e della partecipazione popolare e giovanile alla vita delle istituzioni. L'impegno civico su scala locale è la scuola elementare della cittadinanza, il primo passo per una democrazia partecipata e matura, il primo luogo di esercizio della responsabilità civica. Attraverso la vita associativa, l’impegno civico aggrega persone provenienti da esperienze e ambiti sociali diversi, attive nel mondo del lavoro e dell'impresa, delle professioni e della cultura che si mettono insieme perché vogliono riscoprire un ruolo di cittadini attivi e responsabili. Sono accomunate da uno stesso progetto di comunità che intende tutelare e gestire i beni comuni attraverso il senso civico, l'educazione allo stare insieme, il rispetto per i diritti altrui e la consapevolezza dei propri doveri di cittadini, il servizio al bene comune. Concretamente ci si impegna a fare in modo che ogni persona venga posta nelle condizioni di avere con equità gli stessi diritti e doveri. Luogo e spazio liberi per l’incontro L’impegno civico offre uno spazio pubblico, un luogo d’incontro in cui i cittadini si riuniscono per discutere dei problemi generali della città. Si esprime con spirito inclusivo, teso cioè al coinvolgimento delle persone, libero da ideologie ed equilibri di partito, con l'obiettivo di costruire un diverso rapporto tra cittadini e la politica ispirato dal desiderio di ricercare il bene comune. Essere civici significa passare da una democrazia di spettatori passivi a una democrazia di partecipanti attivi, “nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private” (Erich Fromm). L’impegno civico non è un concetto che va contrapposto a quello di politica, ma rappresenta una delle tante esperienze politiche che un cittadino può fare. Per questo è importante che vi sia una chiarezza di fondo, che renda comprensibile a tutti l’alternativa dell’esperienza civica rispetto a quella dei partiti tradizionali. Pertanto nessun responsabile o leader che vuole fare parte del movimento civico può essere iscritto a un partito. 4 1-COS’E ‘ L’IMPEGNO CIVICO Ascolto e dialogo I Civici non si disperdono nella sterile protesta o nell'infecondo protagonismo di qualcuno, ma cercano di contrastare il crescente astensionismo, contribuendo a formare uomini e donne credibili, capaci di ascolto, di dialogo, di sintesi efficace di valori e d’interessi, e disponibili a diventare espressione riconosciuta e autentica del territorio. Per questo invitano tutti, in particolare i giovani, a non chiamarsi fuori, a dare il loro impegno alla comunità in cui vivono, a partecipare alle sorti della vita pubblica e a condividere i problemi del proprio territorio: la scuola, il lavoro, i servizi socio-sanitari, la cultura, l'amministrazione, l'ambiente, l'urbanistica, le infrastrutture, lo sport... L'azione civica non è tale se non si preoccupa di attivare percorsi di educazione alla cittadinanza attiva e consapevole finalizzati a costruire una comunità coesa e dialogante in cui si rafforzino la responsabilità e l'impegno del singolo cittadino. E’ una pratica politica che si sforza di mettere insieme realtà diverse, ma ugualmente capaci di pensiero, passione e competenza. Un impegno politico che non "demonizza" gli avversari, ma che ha rispetto per chi ha opinioni diverse. La realizzazione del "bene comune" richiede persone disposte al confronto, capaci di ascoltare in silenzio e con attenzione quando parlano gli altri, coraggiose al punto da essere disposte a cambiare pubblicamente posizione quando quella ascoltata è migliore, al di là degli schieramenti politici cui si appartiene. Territorio senza confini L’impegno civico ha un radicamento territoriale, ma non si ferma ai confini del proprio Comune: i temi che affronta richiedono uno sguardo largo, la collaborazione e la condivisione con altri, l'impegno trasversale a eliminare le cause dell'ingiustizia e dello sfruttamento. Nella loro azione politico-amministrativa, i Civici hanno uno sguardo che va oltre la comunità locale, che trova il suo significato più profondo se si sente parte di una realtà più ampia (Comune, Regione, Stato). Per questo alcune liste e associazioni civiche hanno saputo in questi anni affacciarsi anche sulla scena regionale e nazionale, occupando gli spazi lasciati vuoti dalla profonda crisi di legittimità e rappresentanza dei partiti tradizionali. Molte realtà civiche hanno iniziato a comunicare e collaborare tra loro, costituendo veri e propri coordinamenti e reti organizzative capaci di fornire risposte concrete e innovative ai problemi delle persone e dei territori. 5 2-LE RADICI DELL’IMPEGNO CIVICO 2-LE RADICI DELL’IMPEGNO CIVICO Il movimento civico inizia ad affacciarsi sulla vita politica italiana con la crisi dei partiti, in particolare di quelli di centrosinistra, e negli anni '90 trova il suo punto di riferimento attorno all'esperienza della Lista civica “Con Illy per Trieste”. Il Sindaco triestino, Riccardo Illy, fa nascere una nuova formazione politica indipendente dai partiti del centrosinistra dando la possibilità a tutte quelle persone che non riescono a identificarsi in un singolo partito, di partecipare alla vita amministrativa della loro città e della loro regione. Questo progetto civico continua oggi il suo percorso originario nell'esperienza dell’Associazione civica “Una regione in comune” e nel gruppo consiliare regionale “Cittadini per il Presidente” e in altre liste civiche dei Comuni friulani. In Trentino si fa avanti invece nel 1998 l'esperienza della lista civica “La Margherita – per il governo del Trentino”, promossa da Lorenzo Dellai e da Gaetano Turrini. Questo soggetto politico nell'aprile del 2008 dà vita a un nuovo partito regionale civico, l'Unione per il Trentino. Con l'emanazione del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali) e la conseguente elezione diretta dei sindaci, in molte realtà del nostro Paese nascono esperienze civiche importanti: “Città Plurale” a Bari, “Roma per Veltroni” nella capitale, “Primavera siciliana” a Palermo, “Vivi Senigallia” nella città marchigiana, “Rete civica campana” a Napoli, “Unione Civica Riformatori” a Torino. Il primo coordinamento nazionale Nel 2003 molte di queste realtà, circa 200 liste e associazioni civiche, s’incontrano a Roma ed eleggono il loro primo coordinamento nazionale, dopo aver costituito l’Associazione Nazionale del Governo Civico. Inizia così un percorso organizzativo di una Rete nazionale che l'anno successivo definisce i suoi principi e obiettivi stilando a Trieste la “Carta dei Valori”. Con le elezioni regionali del 2005 il movimento civico esce dalle città per ottenere diversi seggi nei consigli regionali di Veneto, Piemonte, Marche e Lazio. La miopia del centrosinistra non consente la realizzazione, nel 2006, dell'apparentamento della neo costituita lista civica nazionale “Cittadini per il Presidente” a sostegno di Romano Prodi. Da quel momento in poi il movimento civico nazionale non riesce più a strutturarsi, preferendo un impegno soprattutto a livello di territori regionali. In occasione delle amministrative del 2009 si registra il numero massimo della presenza di aggregazioni civiche (quasi 1900 liste civiche) che riescono a esprimere oltre 1.100.000 voti. Negli appuntamenti elettorali successivi si affacciano sullo scenario politico altre esperienze civiche alcune delle quali si dotano, soprattutto a livello regionale, ma non solo, di agili strutture organizzative quali, ad esempio, la Rete del civismo lombardo che fa riferimento a Umberto Ambrosoli di Milano, la Rete Civica Italiana e recentemente Sardegna possibile la cui leader di riferimento è la scrittrice Michela Murgia. 6 2-LE RADICI DELL’IMPEGNO CIVICO Il movimento civico veneto La storia dell’impegno civico veneto nasce invece nel 2004 quando alcune realtà neocostituite, l’Associazione civica “Vicenza Capoluogo”, le liste civiche “Cittadella civica” di Cittadella (PD) e “Cittadini per il futuro” di Verona, iniziano a confrontarsi per una reciproca collaborazione e tessono le prime relazioni con il movimento civico di Riccardo Illy. L’11 dicembre di quell’anno si svolge a Vicenza la prima assemblea regionale delle liste e associazioni civiche venete che lancia la candidatura di Massimo Carraro a governatore della regione Veneto. In quell’occasione porta un contributo importante anche l’unico parlamentare civico, l’on. Roberto Damiani, presidente dell’Associazione Nazionale del Governo Civico, stretto collaboratore del sindaco di Trieste. Le elezioni regionali del 2005 aiutano a costituire un primo coordinamento regionale delle liste civiche venete al quale aderiscono fin da subito la lista civica Padova per Padova, Cittadella Civica, Lista civica Pavan e Giovani per Vittorio Veneto, Intesa per la città di Venezia, Cittadini per il futuro di Verona e Vicenza Capoluogo. Con le elezioni del 3 e 4 aprile 2005 dei civici si siedono per la prima volta sui banchi del consiglio regionale, costituendo il gruppo “Per il Veneto con Carraro”: sono Marco Zabotti di Pieve di Soligo (TV) e Andrea Causin di Martellago (Ve), che abbandonerà però presto quest’appartenenza per passare con il partito “Democrazia e libertà - La Margherita”. Grazie all’impegno profuso, in particolare dal consigliere regionale Marco Zabotti, la rete civica veneta aumenta il numero dei propri aderenti e cresce, organizza seminari di formazione e incontri di studio su tutto il territorio veneto e, in stretto collegamento con il movimento civico di Riccardo Illy “Cittadini per il Presidente” si impegna anche per le elezioni europee del 2006. Nel 2008 il movimento civico veneto si dota di un vero e proprio statuto costituendo l’Associazione civica “Rete Civica Veneta”. Il movimento civico vicentino Nel vicentino i Civici si organizzano invece nel 2005, quando sotto la spinta dell’Associazione civica Vicenza Capoluogo, iniziano a collaborare e a confrontarsi sulle tematiche del territorio e sugli appuntamenti elettorali anche le liste civiche Vivere Montecchio (Montecchio Precalcino), Breganze Insieme, Marostica per Marostica e le associazioni civiche Vivere Noventa e Iniziativa per Malo. Negli anni successivi la Rete vicentina pubblica una circolare periodica di collegamento “CiViCi – Circolare Vicentina Ciclica”, nel 2009 si costituisce in Associazione e nel frattempo altre realtà civiche aderiscono o hanno rapporti con la rete come Vince Altavilla, Civica per Schio, Longare di più, Cuore civico (Romano d’Ezzelino), Terra nostra (Caldogno), Essere Montecchio (Montecchio Maggiore). Fin dall’inizio anche singoli amministratori e associazioni civiche (libertà Civica basso Vicentino, gruppo di Recoaro Terme), hanno come loro riferimento la Rete civica Vicentina. Nel 2007, in occasione delle elezioni provinciali, le liste civiche vicentine iniziano un percorso con altre forze politiche per arrivare alla candidatura a presidente della Provincia di Vicenza di un Civico. Il progetto subisce una brusca interruzione a seguito della rinuncia dei partiti della coalizione a sostenere la candidatura civica. Negli anni successivi la Rete civica cerca di mantenere il collegamento tra le diverse esperienze e aderisce al Coordinamento della Rete Civica Veneta. La vivacità del movimento civico e l'attuale disaffezione degli elettori verso i partiti tradizionali spingono molte di queste realtà spontanee a cercare di organizzare un contenitore capace di portare i Civici anche in Parlamento. Si sta quindi consolidando una cultura civica che intende costruire una struttura orizzontale, una federazione nazionale di esperienze locali, una comunità di uomini e donne, 7 2-LE RADICI DELL’IMPEGNO CIVICO d’idee, competenze, passioni, capaci di realizzare politiche e azioni che nascono dalla conoscenza del territorio e dalla volontà di realizzare concretamente il principio di sussidiarietà verticale. Il prossimo futuro del movimento civico è uscire dalle città e dai territori per promuovere la partecipazione dei cittadini alla gestione della vita pubblica a tutti i livelli. 8 3-SCOPI 3-SCOPI I Civici hanno come primo obiettivo quello di riavvicinare i cittadini alla buona politica e di cercare di invertire la tendenza al calo di partecipazione degli stessi ai diversi appuntamenti elettorali, trasmettendo la passione per l’impegno politico inteso come ricerca del bene comune attraverso il confronto “dal basso”. E' sulla concretezza e sulla volontà di affrontare con determinazione i problemi che i Civici basano la loro politica. Per questo non hanno paura di fare quelle scelte, anche difficili, che, pur non portando al consenso immediato, costruiscono progetti di comunità solidi ed efficaci. In quest’ottica i Civici offrono la possibilità agli elettori di votare persone al di fuori dei partiti, capaci di portare avanti progetti, idee, valori e di essere coerenti nelle loro scelte. Costruire comunità L'impegno civico ha una concezione politica che si fonda sull'appartenenza alla comunità e sul costruire e tessere relazioni umane e sociali finalizzate a unire e non a dividere e aperte al dialogo con le diverse culture e sensibilità. Per questo attua una politica indirizzata a offrire soluzioni ai problemi concreti dei cittadini e a migliorare la qualità della vita e dell'ambiente, cercando di rigenerare speranza e passione civile fra i cittadini, soprattutto fra le giovani generazioni. Se lo scopo di un'azione civica è il rafforzamento e la tutela della comunità diventa propedeutica una proficua collaborazione tra amministratori, basata sul dialogo e il confronto reciproco, la condivisione di metodi e strumenti di lavoro. Il governo di un territorio e di una comunità più o meno ampia ha bisogno di una classe dirigente generosa, competente, unita e con la volontà di impegnarsi per il bene comune. Per questo l'azione civica è costantemente contraddistinta dall'impegno a mettere in rete talenti e competenze, per migliorare e far crescere progettualità condivise, rinunciando a personalismi ed egoismi di singoli e gruppi. I Civici diventano quindi interlocutori per tutti quelli che hanno a cuore il futuro della comunità, anche se non ci si ritrova sulle stesse posizioni politiche-partitiche. Si confrontano con le categorie economiche, con le rappresentanze sociali, con i mondi del volontariato e dell’associazionismo culturale. Perseguono un confronto continuo anche con i cittadini, valorizzando gli strumenti nuovi che le moderne tecnologie mettono a disposizione (social network, internet…). Obiettivo di fondo è costruire comunità nel senso più ampio e profondo; quindi non solo nel proprio territorio di appartenenza, ma anche in Italia e in Europa. Promuovere la cultura dei diritti e dei doveri Per raggiungere questi obiettivi i Civici promuovono la cultura dei diritti e dei doveri dei cittadini finalizzata al conseguimento di responsabilità e all'attuazione di un impegno civico in tutte le sue forme (politica, volontariato, cultura, impresa, sport..). Rivendicano per questo una serie di diritti che diventano irrinunciabili in qualsiasi progetto di governo e di collaborazione. Il principio del diritto alla pace nella democrazia, per esempio, presuppone e comprende tutti gli altri diritti, tra i quali sono particolarmente avvertiti il riconoscimento e il rispetto 9 3-SCOPI delle differenze culturali, la solidarietà e la legalità, l’equa fruibilità dei beni comuni (acqua, aria, suolo), lo sviluppo equilibrato, il congruo rafforzamento dello stato sociale. Per questo i Civici puntano a costruire le città dei diritti umani dove vige il principio di libertà, giustizia e uguaglianza scolpito nel primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Tutti sono chiamati a prendersi cura della propria comunità di appartenenza e per questo sindaci, assessori, consiglieri comunali hanno la responsabilità di garantire e difendere i diritti fondamentali di tutte le persone che vivono, anche temporaneamente, nella città. Partecipazione, responsabilizzazione e trasparenza L’azione civica favorisce l'introduzione e l'applicazione nelle amministrazioni locali di strumenti di democrazia partecipata e diretta al fine di garantire maggiore trasparenza, responsabilizzare i cittadini, valorizzare le competenze e le conoscenze degli attori sociali del territorio. Queste relazioni virtuose vanno poi allargate e promosse nei confronti delle organizzazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale, culturale e sociale con la quali va condiviso un comune progetto di comunità orientato al valore della persona e al servizio del bene comune. In questo modo si potrà costruire una società autenticamente democratica nella consapevolezza che l'azione politica e amministrativa non è solo per i cittadini, ma anche dei cittadini, sognata e costruita con loro, frutto delle loro preferenze e istanze. 10 4-I PRINCIPI 4-I PRINCIPI La mentalità civica è estranea ai dogmatismi e alle chiusure, ma anche alle scelte astratte e all’accanimento ideologico. Si concretizza nello stringere alleanze con le forze politiche tradizionali sulla base della condivisione di principi e programmi, soggetti questi ultimi a verifiche periodiche. Il Movimento civico è cosciente di vivere in un mondo interdipendente ed è consapevole dei problemi che minacciano la vita del pianeta e che hanno una ricaduta pesante sulla vita delle comunità locali e dei territori. Per questo nella sua azione politicoamministrativa non si dimentica di proporre e adottare misure coerenti con questi principi e di operare affinché anche le città contribuiscano a costruire un mondo più giusto e pacifico. Promuove i rapporti fiduciari tra i cittadini Consapevole che molti oggi vedono la politica chiusa in se stessa, autoreferenziale e impegnata solo a difendere poteri, privilegi e carriere personali, il movimento civico si esprime attraverso la realizzazione di un patto di fiducia e di collaborazione tra cittadini e istituzioni, tra amministratori e organismi di rappresentanza della società civile. In questo modo è possibile arrivare a un autentico rinnovamento della classe dirigente di una città, di un territorio, di uno Stato e ottenere la partecipazione democratica dei cittadini alla cosa pubblica sconfiggendo nello stesso tempo il diffuso degrado morale, sociale e politico. La nuova classe dirigente saprà così trovare la sua autorevolezza grazie all’ascolto, alla formazione permanente, alla competenza e alla ricerca costante del bene comune. Il ripudio della guerra e la scelta della nonviolenza I Civici ripudiano la guerra come strumento di soluzione dei conflitti, investono nell'educazione alla pace, nella nonviolenza e nella diplomazia delle città, promuovono e sostengono progetti di solidarietà e cooperazione internazionale con lo scopo di contrastare la miseria, le guerre, la violazione dei diritti umani. L'impegno civico si caratterizza anche per l’impegno a garantire a tutti un welfare di qualità e si adopera per sostenere quanti hanno il coraggio di fare impresa; crede nel valore della famiglia, sostiene i diversi tipi di famiglia, difende e tutela il lavoro, valorizza i giovani, promuove e sviluppa il patrimonio culturale, turistico e ambientale del territorio. Il dialogo intergenerazionale e di genere La politica civica favorisce il dialogo e la collaborazione tra generi e generazioni per non far mai venir meno lo spirito di appartenenza alla comunità e favorire quel rapporto fiduciario tra giovani e anziani, tra uomini e donne, tra adulti e bambini. Non punta il dito solo verso i difetti delle istituzioni, della cattiva politica e del sistema in generale, ma anche verso quei difetti individuali che rischiano di portare la comunità all'imbarbarimento e all'illegalità: l'analfabetismo di ritorno, il disimpegno, il mancato rispetto delle regole, le furberie e strafottenze di singoli e gruppi, il buonismo e la superficialità con cui si affrontano i problemi. 11 4-I PRINCIPI Sostegno al volontariato e all’associazionismo della società civile Nella sua azione politica i Civici cercano di tessere alleanze soprattutto con il volontariato e l’associazionismo della società civile in quanto senza un'azione dal basso di gratuità e dono non si possono sviluppare coesione e inclusione sociale. E' nel volontariato e nell’associazionismo della società civile che si possono trovare quei valori di solidarietà e di altruismo, indispensabili a creare senso di appartenenza, comunità, mobilitazione collettiva. L’accoglienza e la valorizzazione delle diversità Nel suo agire il movimento civico sa coniugare i valori con la concretezza e per questo promuove e tutela i servizi irrinunciabili per una comunità (i servizi alle famiglie, coppie, anziani, giovani, persone con disabilità) e favorisce l'accoglienza piena di ogni persona, nel rispetto delle leggi e della civile convivenza. 12 5-IL METODO 5-IL METODO L'azione politica del Civici cerca di tenere coerenti i mezzi con i fini e pertanto dà molta importanza al metodo con cui si fa politica. Il metodo serve per dare sostanza ai valori che si condividono e si basa su: - l'ascolto e la partecipazione dei cittadini - il confronto con gruppi e realtà associative - la mediazione dei conflitti - la costante ricerca del bene comune. Per questo i Civici studiano, propongono, organizzano processi condivisi quali, a titolo esemplificativo, il bilancio partecipativo, le assemblee e le consultazioni della cittadinanza, i focus group, i tavoli negoziali... Se si dà attenzione al metodo è più facile diffondere sentimenti positivi tra i cittadini nei confronti della politica e del buon governo. Davanti a una politica disorientata che finisce per coltivare l'idea che il potere sia il fine e non il mezzo, non possiamo considerarci dei buoni cittadini solo perché osserviamo le leggi, facciamo il nostro lavoro ed esprimiamo la nostra scelta politica, lasciando sempre ad altri il compito di gestire il benessere delle nostre città e del nostro territorio. Essere cittadini significa vivere il senso dell'appartenenza a una comunità, è pensare se stessi in relazione agli altri. Il cuore della politica sta proprio qui: dare un senso al presente pensando al futuro, coltivare e condividere un sogno per la propria comunità e il proprio Paese. Un sogno che non è solo per oggi, è per domani, è per chi verrà dopo di noi. Costruire cittadinanza vuol dire recuperare il desiderio di cercare, la voglia di mettersi in viaggio e senza la pretesa che tutto sia chiaro e facile: ciò che conta è il viaggio in sé, la ricerca, il mettersi in moto. Far circolare e includere Il movimento civico, sia al suo interno che all’esterno, si impegna a far circolare in continuazione idee, progetti, informazioni, cercando di diffonderle il più possibile, soprattutto negli ambienti in cui si fa più fatica a fare comunità. Un metodo che fa leva sulla partecipazione, sull'inclusione, sul protagonismo attivo dei cittadini e sulla capacità di sapersi anche fermare per analizzare, riflettere e agire quando i problemi da affrontare sono complessi o il percorso da seguire presenta insidie o è nebuloso. La partecipazione di molti contro la decisione di pochi Attraverso momenti assembleari periodici, il collegamento tra associazioni, la valorizzazione di singoli e gruppi, il movimento civico cerca di evitare che siano solo poche persone a decidere. Il suo orizzonte è una comunità capace di fare in modo che il potere sia il più possibile diffuso. La politica deve infatti tornare a essere la passione dei cittadini, un mondo largo e aperto: non può ridursi ai protagonismi dei leader o alle loro performance mediatiche. In questo senso il movimento civico evita modalità e forme di azione che portino a una forte e crescente accentuazione personalistica della leadership. Pur dedicando al confronto e alla elaborazione un tempo necessario a far maturare condivisioni profonde, i Civici assumono la responsabilità di pianificare e decidere, in tempi certi, le risposte alle attese dei cittadini. 13 5-IL METODO La forza del gruppo Il metodo di lavoro dei Civici prevede la formazione di gruppi dirigenti allargati, responsabili e trasparenti e non condizionati dalle decisioni solitarie di un leader. Un’azione politica quindi che non si basa su personalismi, ma sulla crescita del gruppo e sulla valorizzazione di quanti collaborano alla costruzione del progetto civico. L’impegno civico è fatto di confronti aperti e positivi sulle scelte fatte e su quelle da fare. La stessa disponibilità delle persone a impegnarsi in candidature o incarichi politicoamministrativi viene maturata e condivisa insieme in quanto le responsabilità che si vanno ad assumere non coinvolgono solamente la singola persona, ma tutto il movimento civico locale. 14 6-LA RETE 6-LA RETE L’impegno civico ha uno sguardo ampio e non vuole rinchiudersi in spazi e luoghi limitati. Ogni esperienza civica va oltre il suo territorio e cerca il contatto e la collaborazione con altri gruppi di cittadini che si sono mobilitati con passione e sugli stessi principi. Una visione ampia Il movimento civico non è prigioniero del localismo e cerca di costruire una rete a più livelli (provinciale, regionale, nazionale ed europeo) per affrontare le diverse questioni con una visione ampia dei problemi. Una rete reale, non virtuale che vuole dare voce a tutte le realtà civiche presenti sul territorio al fine di creare un coordinamento capace di valorizzare ogni singola esperienza, proporre percorsi formativi, costruire progetti amministrativi e politici, studi e ricerche, collegare i diversi territori con i rispettivi rappresentanti eletti nelle Istituzioni. Uscire dai territori La rete dei Civici è un nuovo soggetto politico che intende consolidare e rafforzare le singole esperienze locali e aiutarle ad andare oltre le specifiche problematicità di quel territorio. E' un’aggregazione libera di presenze organizzate o individuali caratterizzata da una forte vocazione pragmatica sia nell’affrontare i problemi dei diversi territori di riferimento sia nel dare riferimento a un’identità culturale di quel determinato territorio. L’obiettivo è anche quello di potenziare la presenza amministrativa e politica dei Civici attraverso la creazione di una banca dati e di una banca delle competenze, per mettere in circolo iniziative, esperienze, proposte, elaborazioni, saperi, capacità personali. Pragmatismo e progettualità La rete civica, partendo dalle liste, dalle associazioni, dai comitati, dalle persone istituzionalmente impegnate che già operano sul territorio promuove un confronto politico non ideologico né di sterile schieramento elettorale. Elabora e formula proposte concrete, capaci di delineare un programma “possibile” (sulla sanità, sulle infrastrutture, sulla mobilità pubblica e privata, sulla salvaguardia del patrimonio artistico e naturale, sulla qualità imprenditoriale, sui servizi sociali, sulla sicurezza dei cittadini, sull’integrazione consapevole, sulla promozione culturale e turistica, sull’istruzione come valore pubblico…). Uno stare insieme organizzato, leale, democratico Le diverse realtà civiche (associazioni, liste, persone singole) organizzano la rete costituendosi in associazione (provinciale, regionale, nazionale) con un proprio statuto. Le cariche sono elettive, gli incontri vengono verbalizzati e le convocazioni hanno sempre un ordine del giorno. Le decisioni vengono assunte nel rispetto delle regole democratiche e i soci partecipano anche finanziariamente a sostenere gli impegni della vita associativa. Qualora dei Civici venissero a ricoprire delle cariche o essere nominati in enti e istituzioni regionali o nazionali che prevedono delle indennità, verseranno un contributo a favore della rete civica e sottoscriveranno una carta etica. 15 6-LA RETE Nel promuovere e/o nel partecipare a incontri e iniziative nei singoli territori gli appartenenti alla rete avranno sempre l’attenzione di informare e coinvolgere le realtà civiche che lavorano in quel contesto per avere informazioni utili ed evitare di creare loro eventuali disagi o difficoltà di relazione. I rapporti interni alla rete civica si fondano sulla lealtà, fiducia, trasparenza e coerenza. Tutte le decisioni sono frutto di analisi e riflessioni collegiali e tengono conto anche delle specificità dei singoli territori. L’Associazione elegge un coordinatore e un presidente i quali non possono essere iscritti ad alcun partito. Lo stesso requisito vale anche per gli altri eventuali ruoli direttivi che l’associazione decide di darsi. La rete non limita il suo impegno agli appuntamenti elettorali e fa di questi un’occasione privilegiata per rafforzare il legame che le singole liste e associazioni civiche devono avere con il loro territorio e con i cittadini che vi abitano. 16 7-ASSOCIAZIONI E LISTE CIVICHE 7-ASSOCIAZIONI E LISTE CIVICHE Con l'intento di non limitare ai soli appuntamenti elettorali la sua presenza, il movimento civico deve affiancare alle liste un'associazione civica per garantire la continuità dell’azione nel tempo. La lista civica che si riconosce in questo manifesto è frutto di una cittadinanza attiva e partecipata, dove i candidati vengono scelti tra i gruppi di cittadini che s’impegnano nel lavoro sul loro territorio e non sono iscritti ad alcun partito. La lista va necessariamente sostenuta con la costituzione di un'associazione civica per consentire ai suoi sostenitori di incontrarsi, associarsi e discutere liberamente delle questioni vitali della città e del territorio. L'associazione sarà per vocazione indipendente dai partiti e desiderosa di fare politica in un altro modo, intervenendo sulle tematiche che riguardano la vita della comunità. Rappresenta uno spazio e luogo pubblico in cui c'è la possibilità di discutere e di partecipare, di sperimentare una cittadinanza attiva e di dare il proprio contributo alla costruzione di una città bella e civile. Educare e sperimentare la cittadinanza attiva L'Associazione si struttura in maniera tale da dibattere sia problemi amministrativi sia culturali, politici e sociali, offre occasioni per una crescita educativa nell'ambito della cittadinanza e della partecipazione democratica diretta, promuove iniziative di formazione alla solidarietà e alla democrazia. Partecipando alla vita associativa, il cittadino apprende ad esercitare i suoi diritti, impara ad ascoltare e parlare, si confronta e sperimenta la mediazione, legge i bisogni della comunità e ne ricerca la soluzione. L'Associazione civica è uno spazio aperto e non un circolo chiuso, dove tutti possono prendere la parola, un luogo nonviolento che esercita l'arte dell'ascolto e del rispetto reciproco. Ai partiti tradizionali il movimento civico propone l’alternativa dell'associazione, che è comunitaria e aperta a tutti, in cui non s’impongono dogmi, ma si discutono i problemi, con un atteggiamento prettamente pedagogico: ognuno impara che ha in mano una parte di potere, e sta a lui usarlo bene, nel vantaggio di tutti. Nell’associazione il cittadino sperimenta e apprende che non c’è bisogno di offendere o accusare nessuno, ma che, cooperando o non cooperando, egli ha in mano l’arma del consenso e del dissenso. L’Associazione assume uno stile che si fonda sulla gentilezza e sulla mitezza, si rapporta lealmente con i propri avversari, agisce senza pregiudizi, attua la trasparenza nell’uso delle risorse e delle finanze, sa mettere in comunicazione fra loro realtà diverse, cerca di unire e non di dividere, valorizza anche le piccole realtà. Adotta la nonviolenza come strumento organizzativo, privilegia il lavoro educativo dal basso, valorizza l’assemblea e il lavoro periferico, limita al massimo la nascita di vertici, per dare il primato alla periferia piuttosto che al centro, al lavoro locale piuttosto che al lavoro dei livelli superiori. L’Associazione dà forma e sostanza alle sue idee non solo dandosi un’organizzazione operativa efficiente ed efficace, ma elaborando un vero e proprio programma annuale di attività in grado di far riscoprire ai propri iscritti il senso di appartenenza, di favorire la 17 7-ASSOCIAZIONI E LISTE CIVICHE partecipazione dei cittadini, di creare occasioni di dialogo, confronto diretto, scambio di opinioni, contraddittorio, ascolto reciproco. Contribuire a far crescere una nuova classe dirigente dei territori L’Associazione cerca di far crescere una nuova classe dirigente preparata e consapevole dell’importante ruolo che deve svolgere all’interno della propria comunità e nello stesso tempo promuove al suo interno una militanza responsabile e propositiva in cui ognuno s’impegna con spirito di servizio per l’unità dell'Associazione stessa e il bene della comunità. L'Associazione cerca di ben strutturarsi sul territorio, utilizza i nuovi strumenti informatici per creare rete, favorire la partecipazione nelle scelte, coinvolgere i giovani, comunicare in modo nuovo la politica. Valorizza l’impegno dei giovani e li responsabilizza. Sostiene e supporta i propri soci che sono stati eletti nelle istituzioni pur lasciando loro, in un rapporto fiduciario, autonomia di azione e di scelte per quanto riguarda gli aspetti meramente amministrativi. I soci eletti o nominati in enti e istituzioni pubbliche, qualora beneficino d’indennità, sostengono con un contributo periodico l’attività dell’associazione e sottoscrivono una carta etica. All’interno delle istituzioni e degli organismi rappresentativi e partecipativi i soci eletti o nominati: - si adoperano per smorzare le polemiche e andare al centro delle questioni che interessano la città e il territorio; - agiscono come squadra, evitando personalismi e azioni solitarie, valorizzano le diverse sensibilità e competenze; - adottano uno stile e un modo di fare politica che si basa sul rispetto reciproco e l’ascolto, sulla mitezza e non sull’arroganza e la prepotenza; - mantengono un costante contatto con la loro Associazione civica di riferimento, aggiornandola periodicamente sull’attività e gli impegni che si sono assunti; - si confrontano e chiedono consigli all’Associazione nei momenti in cui devono fare delle scelte particolarmente difficili e impegnative, motivando eventuali prese di posizione che potrebbero differenziarsi da quelle degli iscritti. 18 8-IL RAPPORTO CON I PARTITI 8-IL RAPPORTO CON I PARTITI Il movimento civico è una risorsa preziosa, non una bandierina da giocarsi sotto elezioni: ai partiti chiede di non nascondersi dietro a pseudo liste civiche o di mimetizzarsi e strumentalizzare il desiderio dei cittadini e delle loro associazioni di impegnarsi in politica e per il bene della propria comunità. Tutti possono fare politica I Civici sono convinti che non possa appartenere ad alcuno, e quindi neppure a essi, la titolarità esclusiva delle forme di partecipazione democratica dei cittadini; non ha una concezione “proprietaria” della politica, e considera del tutto legittimo che la società civile possa organizzarsi in forme diverse da quelle dei partiti, specialmente nell'attuale contesto sociale e politico del nostro paese. Nel contempo evidenzia la crisi profonda dell'attuale forma-partito che, da un verso ridistribuisce risorse e universalizza diritti, e dall'altro diventa un organismo "pigliatutto", distributore di cariche e di poltrone. Aprirsi alla società civile La ripresa della democrazia e della politica ha bisogno di partiti rinnovati e di una politica che si apra alla società civile, coinvolga altre facce, altre energie, altri carismi e soprattutto sappia usare linguaggi e parole nuove. Il movimento civico contesta al sistema dei partiti, impegnati esclusivamente alla ricerca spasmodica del consenso elettorale, di avere ridimensionato la grande politica, assegnandole un ruolo secondario e non esercitando più una forte capacità di governo. Tutto ciò ha portato ai tanti episodi di immoralità che hanno coinvolto politici di tutti gli schieramenti, ha abbassato la qualità e la tensione ideale del ceto politico italiano, ha aumentato i privilegi in modo inammissibile e indecente, ha delegittimato, di fatto, la politica, riducendone la credibilità e provocando una grave frattura tra i cittadini e gli eletti, con conseguente incapacità di governare il Paese. I Civici vanno nella direzione esattamente opposta e mirano a riproporre comportamenti e modalità virtuose, convinti che la politica sia l'unica forma di fare comunità che non mette a rischio la libertà e la democrazia. Per questo cercano di porre fine al monopolio dei partiti e di contribuire alla costruzione di uno spazio più ampio e partecipato che veda la presenza di una pluralità di soggetti capaci di muoversi senza alcuna protezione o tutela, ma desiderosi di competere esclusivamente sulla circolazione e il confronto delle idee e dei progetti. Far nascere un soggetto politico nuovo Il movimento civico si sente impegnato a far nascere, partendo dai territori, dal locale, dal basso, un soggetto politico nazionale nuovo che, grazie a un modello confederale, possa far riconoscere e incontrare quanti hanno a cuore una politica alta e altra, promuova l'etica della responsabilità, superi le nostalgie ideologiche, favorisca la partecipazione dei cittadini, sviluppi percorsi condivisi d’innovazione e ricerca. Un progetto nazionale che si alimenta alle radici dei valori fondamentali e sempre attuali della nostra Carta Costituzionale e di tutte quelle culture politiche che, nel dopoguerra, hanno guidato la ricostruzione e lo sviluppo del nostro Paese. 19 8-IL RAPPORTO CON I PARTITI Un soggetto politico nazionale, capace di fare e di essere sintesi delle storie e delle identità di quelle culture, ma anche delle nuove sensibilità e dei nuovi bisogni di giustizia, sobrietà e coesione sociale di una comunità spaesata e in rapida trasformazione. 20 9-IL BUON GOVERNO 9-IL BUON GOVERNO Il cittadino non deve temere di riappropriarsi della politica. La sua esperienza professionale, il suo lavoro non devono essere un ostacolo o un impedimento al mettersi al servizio della comunità, assumendosi delle responsabilità quali quelle di un sindaco o assessore comunale, di un consigliere comunale o regionale, di un parlamentare o rappresentante in una qualsiasi istituzione pubblica. Nel fare questo l’amministratore o il politico civico non pensa a rigenerare se stesso né vuole diventare un professionista della politica: s’impegna invece a fare analisi dei bisogni, propone e usa strumenti di governance efficaci e innovativi, vive con passione il suo servizio alla comunità, pensa alle priorità del suo territorio e non inganna gli elettori con promesse di progetti che non si potranno mai realizzare. E' convinto che la politica non significhi comandare, ma accompagnare la propria comunità, custodire la terra in cui è cresciuto o dove ha deciso di stabilirsi, dove vive lui e dove vuole possano vivere al meglio le generazioni future. Governare con e per i cittadini L’amministratore o il politico civico governa con i cittadini e per i cittadini. Evita che prevalga l'interesse particolare sull'interesse generale, non ha paura della partecipazione dei cittadini nei processi decisionali, considera il cittadino una preziosa risorsa con la quale costruire delle politiche e delle alleanze. L’azione politica civica si basa sul buon governo, sulla correttezza e sulla trasparenza dei comportamenti e degli atti dei pubblici amministratori, sull'eliminazione degli sprechi e sul miglioramento degli standard dei servizi ai cittadini, nell'ottica di un autentico federalismo fiscale. Persegue una burocrazia e uno Stato più leggeri, una giustizia sociale che si misuri non in rapporto alla quantità di spesa pubblica, ma all'efficienza degli interventi, assicura pari opportunità per tutti, premiando il merito e la capacità di intraprendere, agendo contemporaneamente contro l'esclusione sociale e per la rimozione degli ostacoli che si frappongono alla concreta realizzazione dei diritti costituzionali di eguaglianza. Le virtù del buon governo L’impegno politico personale di un amministratore civico è ispirato al rigore, alla serietà, alla competenza e trasparenza del suo operato, alla coerenza tra vita pubblica e vita privata, a una legalità formale e sostanziale. L’amministratore civico s’impegna: - ad ascoltare e rappresentare i bisogni dei cittadini e delle organizzazioni sociali avendo attenzione particolare alle esigenze delle famiglie e delle fasce di popolazione più fragili; - a rendere la città più a misura delle persone nell'accesso alla casa, nei trasporti, nei servizi sociali, nella tutela dell’ambiente e nella costruzione di nuove infrastrutture - a promuovere e difendere il lavoro, la sua qualità e dignità, a favorire occasioni per creare nuova occupazione e a sostenere le imprese e le libere professioni - per un’urbanistica possibilmente partecipata, evitando la realizzazione di opere pubbliche invasive, deturpanti e dannose per la qualità della vita; 21 9-IL BUON GOVERNO - - - - - a privilegiare il restauro, il recupero e la riqualificazione dei luoghi e degli spazi esistenti valorizzando la bioarchitettura e il risparmio energetico; a sostenere stili di vita e forme di produzione e di consumo autosostenibili per incentivare nel territorio l’economia sociale e solidale; a incentivare nuove opportunità professionali nei settori emergenti: dalla bioedilizia all'agricoltura biologica, dalle banche etiche (microcredito) al turismo responsabile, dai Gruppi di Acquisto Solidale alle banche del tempo; a riconoscere e a dare importanza al ruolo del Consiglio comunale e degli altri luoghi di rappresentanza politico-amministrativa. Li frequenta con un atteggiamento di ascolto e attenzione nei confronti di tutti e in particolare dell’opposizione con la quale cerca, per quanto possibile, soluzioni condivise; a potenziare gli strumenti di partecipazione dei cittadini nei quartieri e nelle frazioni; a valorizzare le figure professionali interne alle istituzioni pubbliche al fine di migliorare il controllo, la tempestività, l’accessibilità e la disponibilità dei servizi al cittadino. Ne sostiene la loro formazione e l’aggiornamento periodico; a dare attenzione alle persone che si trovano ai margini della società, alla solidarietà e alla sussidiarietà verticale e orizzontale; per una dimensione europea e internazionale delle città e dei territori e lavora in un’ottica di aggregazione e collaborazione con i comuni contermini e con quelle istituzioni che agiscono sugli stessi problemi e sulle stesse aree geografiche; a favorire forme di cooperazione intercomunale in grado di affrontare in modo integrato i problemi d’importanza sovra locale. 22 10-UNA CARTA ETICA 10-UNA CARTA ETICA Il rinnovamento della politica passa anche attraverso nuovi atteggiamenti di chi decide d’impegnarvisi e per questo il movimento civico si caratterizza dal fatto che viene chiesto ai suoi candidati di sottoscrivere una carta etica in modo che il profondo rinnovamento dei “modi” della politica non siano solo forma, ma sostanza dell’agire pubblico. L’amministratore civico: - accetta il principio “un uomo una sedia”, cioè nessuno può ricoprire più cariche pubbliche contemporaneamente; - sa che, come avviene per i sindaci delle città, la sua carica politicoamministrativa può essere esercitata per un limite massimo di due mandati completi e consecutivi nella stessa carica elettiva o di nomina; - si dimetterà dalla carica elettiva o di nomina in cui si trova qualora venisse eletto o accettasse un’altra carica elettiva o di nomina; - si dimetterà qualora decidesse di cambiare gruppo politico di appartenenza rispetto a quello nel quale gli elettori l’hanno votato; - sa che, avendo deciso di fare politica, deve attenersi a dei principi etici e comportamentali inderogabili, convinto che il suo pensiero contribuisce a determinare il pensiero della collettività; - antepone il principio dell’onestà a ogni sua scelta e al suo percorso politico; - è convinto che senza un diffuso senso dell'onestà non si riuscirà mai a far crescere i talenti e i principi del rispetto del lavoro e della professionalità; - sa che l'onestà si diffonde assumendo un senso di responsabilità e dimostrandosi competente. Onestà, responsabilità e competenza sono tre virtù che l’amministratore civico ama tenere assieme e sa che, per sprigionare i loro effetti, hanno bisogno le une delle altre; - s’impegna affinché questi principi etici vengano condivisi da altre formazioni politiche. 23 11-BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO 11-BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Questo manifesto è frutto anche di un’attenta e approfondita lettura di scritti e documenti prodotti da singoli, gruppi, associazioni e liste che in questi anni hanno percorso le strade dell’impegno civico. Sono riflessioni maturate attraverso lo studio di alcuni libri che riteniamo possano aiutare a formare una coscienza civica e ad approfondire il significato e le potenzialità dell’azione civica. Ne proponiamo la lettura nella convinzione che fare politica significhi anche coltivare e avere a cuore la propria formazione e preparazione culturale e valoriale. Siamo certi che la condivisione di alcuni testi significativi possa favorire la creazione di una rete di associazioni e liste civiche. Dal basso verso l’alto, tessendo innanzitutto relazioni personali positive e collaborative, mettendo insieme le aspirazioni e i sogni dei loro territori, queste associazioni e liste civiche possono dare vita a una confederazione politica nuova in grado di far ritornare ai cittadini la passione per il buon governo e il gusto per una partecipazione collettiva e solidale alla vita politica del nostro Paese. Fonti Istituzionali: - Costituzione della Repubblica Italiana Statuto del Comune di Vicenza AA. VV. AA.VV. ALAGNA, R. ARENA, G. ARENDT, H. BELLO, T. BELLO, T. BOBBIO, N. BOSCHINI, M. BOSCHINI, M. BOSCHINI, M. BOSCHINI, M. CAMPANINI, G. CAPITINI, A. CAPITINI,A. CASSANO, F. Educare a una cittadinanza responsabile I discorsi che hanno cambiato il mondo La politica è una cosa troppo seria per lasciarla ai partiti Cittadini attivi Vita activa Il vangelo del coraggio – riflessioni sull’impegno cristiano nel servizio sociale e nella politica Mistica Arte – lettere sulla politica Il futuro della democrazia Caro Sindaco New Global Comuni virtuosi In Comune – esperienze concrete semplici e efficaci L’anticasta – l’Italia che funziona Democrazia e valori – per un’etica della politica Le tecniche della nonviolenza Il potere di tutti Homo Civicus San Paolo White Star Castelvecchi Editore 2004 2012 2009 Edizioni Laterza Bompiani San Paolo 2011 2000 2012 La Meridiana Einaudi EMI EMI EMI 2005 2005 2004 2005 2006 EMI AVE 2009 2007 Libreria Feltrinelli Guerra Edizioni Dedalo 2009 1999 2004 24 11-BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO CAVADI, A. CHIAVACCI, E. FRANCESCHI, F. GANDHI, M.K. GESUALDI, M. (a cura di) GHANDI, M.K. GINSBORG, P. GINSBORG,P. ILLY, R. ILLY, R. KENNEDY R. F. LANGER, A. MALVEZZI E PIRELLI MANCINI, R. MARCON, G. MASCIA, M. , PAPISCA, A. MAZZOCHIO, F. MENIGHETTI, R. MICHELOTTO,P. MILANI, L. OLIVETTI, A. OLIVETTI, A. OLIVETTI, A. OLIVETTI, A. PATFOORT, P. STURZO, L. VACCARI, F. VANDELLI, L. Ripartire dalle radici – Naufragio della politica ed etiche contemporanee Lezioni brevi di etica sociale Coscienza etica e istituzioni pubbliche Antiche come le montagne Lettera a una professoressa della Scuola di Barbiana Teoria e pratica della non-violenza Il tempo di cambiare La democrazia che non c’è Così perdiamo il Nord La rana cinese – come l’Italia può tornare a crescere Sogno cose che non sono state mai: discorsi 1964-1968 Il viaggiatore leggero – Scritti 1961-1995 Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana Per un’altra politica – scegliere il bene comune Come fare politica senza entrare in un partito Pace diritti umani agenda politica – idee e proposte sulla via istituzionale alla pace Ripartire dalla città Le idee che diventano politica – Linee di storia dalla polis alla democrazia partecipativa Democrazia dei cittadini L’obbedienza non è più una virtù – documenti del processo di don Milani Città dell’uomo Democrazia senza partiti Il cammino della Comunità Il mondo che nasce Difendersi senza aggredire – La Potenza della non violenza Il manuale del buon politico Portici – Politica vecchia nuova passione Sindaci e miti Cittadella Editrice 2000 Cittadella Editrice AVE Mondadori Libreria Editrice Fiorentina Einaudi Einaudi Einaudi Mondadori Mondadori 2001 1988 2009 1967 Einaudi 2012 Sellerio editore Einaudi 2001 1994 Cittadella Editrice 2010 Feltrinelli 2005 Cleup 2011 AVE Cittadella Editrice 2006 2004 Troll libri Libreria Editrice Fiorentina Edizioni di Comunità Edizioni di comunità Edizioni di comunità Edizioni di comunità EGA Editore 2008 1996 San Paolo AVE Il Mulino 1996 2007 1997 2006 2004 2006 2008 2008 2001 2013 2013 2013 2009 25 Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella. Cercate di essere sempre il meglio di qualunque cosa siete. Martin Luther King