Il poliziotto Luca

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Il poliziotto Luca
Il poliziotto Luca
Si è presentato nella nostra classe un poliziotto che non è mai venuto e non
era il poliziotto Vincenzo. Quando è arrivato si è presentato: si chiama Luca.
Eravamo sorpresi, perché tutti gli altri anni è sempre venuto il poliziotto
Vincenzo.
Visto che non ci conosceva ci ha chiesto i nostri nomi: noi glieli abbiamo detti
e è stato emozionante dirli e la lezione è diventata sempre più interessante e
divertente.
Poi ci ha chiesto se ricordavamo qualcosa degli anni precedenti; abbiamo
detto un po’ di cose come le regole prima di attraversare la strada, come ci si
comporta sul marciapiede, le righe rosse sulla strada che non sono per i
pedoni, le righe bianche in mezzo alla strada che permettono di superare o lo
vietano e le regole da seguire quando si va in bicicletta sulla strada.
Dopo siamo usciti: c’era tantissima brina e faceva freddissimo! Abbiamo fatto
la fila per due perché siamo andati sulla strada a provare ad attraversare
dove non ci sono le strisce, perché si può attraversare anche senza strisce,
basta solo che attraversiamo in un posto sicuro che ci permette di vedere
bene tutta la strada. Il poliziotto ci ha detto di non fare gli sciocchi e fare
attenzione, di guardare bene e continuare a guardare mentre si attraversa
restando tranquilli e controllando le auto che arrivano.
A un certo punto il poliziotto Luca ha messo un piede sulla strada e stava
arrivando una macchina velocissima che pensavamo che il poliziotto Luca gli
faceva la multa, ma l’auto ha frenato di colpo con tanto rumore e ha suonato
il claxon: ci siamo spaventati tantissimo!
L’auto la guidava il poliziotto Vincenzo e questo ci ha tranquillizzati perché
abbiamo capito che era una scenetta; a bordo c’era anche un fantoccio che
gli abbiamo dato il nome Cristiano ma che chiamavamo Ronaldo, che ha
picchiato la faccia contro il cruscotto perché non aveva la cintura di sicurezza
allacciata.
Il poliziotto Vincenzo andava a 45 km/h e ci ha messo un po’ a frenare e ci
hanno parlato del pericolo di viaggiare senza cintura e del fatto che se
Cristiano era vivo avrebbe potuto morire. Ci sono venuti i brividi e ci hanno
anche spiegato come funziona l’air-bag, che esce a 300 km/h e può essere
come un grosso pugno che ci colpisce in faccia ma che ci può salvare la vita
se siamo legati con la cintura. Altrimenti l’air-bag è molto pericoloso perché
può romperci l’osso del collo. Ci hanno anche detto che quando un’auto frena
a 30 km/h, il nostro corpo moltiplica il suo peso per 20 volte!
Il poliziotto Vincenzo è ripartito con l’auto e noi abbiamo continuato a
camminare e abbiamo attraversato la strada senza le strisce bene in fila per
due. Mentre camminavamo qualcuno portava Cristiano e poi facevamo
cambio.
Quando stavamo camminando per tornare a scuola Cristiano ha fatto un
incidente e ci siamo spaventati ancora tanto. Sì, noi camminavamo e il
poliziotto Luca ha preso Cristiano e l’ha buttato in strada mentre arrivava
un’auto a 30 km/h. L’auto ha frenato di colpo ma ha preso il pupazzo e l’ha
sbattuto via sull’asfalto per sette metri. Era ancora l’auto del poliziotto
Vincenzo che è sceso a far passare altre auto che arrivavano.
I poliziotti ci hanno detto che se non guardiamo la strada può succedere
anche a noi e ci hanno mostrato come viene colpito un bambino dall’auto:
prima alle gambe, poi sbatte sul cofano, picchia contro il parabrezza e
rimbalza sull’asfalto. A volte l’auto lo investe del tutto e allora è grave: un
bambino vero può anche morire!
Quando siamo tornati sul piazzale delle scuole, i due poliziotti ci hanno fatto
dei regalini per aiutarci a ricordare questa giornata: una riga che ci aiuta a
calcolare la lunghezza della frenata di un’auto a diverse velocità, un puzzle
con la segnaletica stradale, delle matite colorate e il portachiavi del merlo
bianco che è il simbolo della giornata e che dovrebbe aiutarci a capire
l’importanza di essere sempre prudenti sulla strada.