Leggi e Scarica - Pallacanestro Chieti

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Leggi e Scarica - Pallacanestro Chieti
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Numero 20 del 12.02.2017
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429C
343C
3,0,0,32
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Quadricromia
DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 18:00
PALATRICALLE
L’AVVERSARIO DI TURNO
Contro l’Apu per ritrovare la
strada verso la salvezza!
Dopo la terza sconfitta consecutiva in quel di Mantova
(79-70) le Furie accolgono al PalaTricalle Sandro Leombroni l’Apu Gsa Udine. Matricola terribile, la compagine
friulana possiede la più che discreta dote di 20 punti,
essendo quindi di fatto collocata in piena corsa playoff.
Il team udinese è guidato da coach Lardo, confermato
dopo la trionfale cavalcata che ha condotto i friulani alla
vittoria al raggiungimento del traguardo della serie A2
est. I bianconeri realizzano di media 73,2 punti di media,
tirando con il 46% da 2, il 36% da 3 ed il 77% a cronometro fermo, raccogliendo 36,1 rimbalzi e dispensando
12,9 assist ad incontro. Il miglior realizzatore dell’Apu è
Allan Ray, con 19,4 punti ad incontro. Lo starting five
friulano, ad onor del vero, ha dovuto subire sempre diverse variazioni a seguito dei continui infortuni che funestano il team udinese. I giocatori che posseggono
un minutaggio più elevato sono Andrea Traini (prodotto delle giovanili Scavolini Pesaro e già incontrato nella
passata stagione con la canotta di Recanati) in cabina
di regia, la guardia ex Virtus Bologna e con un passato
in NBA ai Boston Celtics Allan Ray, l’ala piccola Stanley
Onyekachukwu Okoye, ex Matera e Trapani (10,9 ppg
con la canotta dei siciliani), l’ala grande Riccardo Castelli, confermato dopo la passata stagione (8,2 ppg)
ed il centro Gino Cuccarolo, uomo più alto d’Italia, che
è appena passato a Torino in una trade che ha portato
sulle rive del Cormor il centro italiano di origini senegalesi
Abdel Fall, giocatore che farà il suo debutto proprio contro le Furie. Con ogni probabilità, la compagine friulana
recupererà per la sfida del palaLeombroni l’ala grande
Manuel Vanuzzo (che con Sassari ha anche vinto uno
scudetto), il play ex Treviso Mauro Pinton ed il già citato Castelli. Chi non sarà sicuramente della contesa è
Riccardo Truccolo, giocatore che si è sottoposto ad un
intervento di ricostruzione legamentosa del ginocchio
destro, a cui, nonostante la stagione sia per lui finita,
non possiamo che rivolgere i più sinceri auguri di pronta guarigione. Completano il roster udinese il play classe ’95 Vittorio Nobile, confermato dopo la buona passata
stagione (4,4 ppg), la giovanissima ala Diop, nato già nel ventunesimo secolo (19 Febbraio 2000), eroe popolare
dopo la grandissima prestazione che ha permesso ai friulani di imporsi contro Forlì (13 punti, 5 rimbalzi e 4 assist nel
70-66 finale), gli aggregati dalle giovanili Raphael Chiti e Tommaso Gatto, oltre che il centro Joel Zachetti, anch’egli
confermato dopo la promozione in A2 (6,32 ppg). Il team udinese può contare su una buona aggressività difensiva
e sul talento di molti elementi del roster: la lunga parabola di tiro di Traini, l’imprevedibilità offensiva di Ray, figlia del
suo talento sconfinato e la classe di Okoye sono solo alcuni dei punti forti del team friulano, a cui sembra doveroso
aggiungere la fisicità sotto le plance (che con i 202 cm di Fall perderà qualcosa in verticalità che d’altro canto verra
guadagnata senz’altro in dinamismo) e l’esperienza di giocatori che da anni affrontano campionati di primo livello. La
Proger targata Bartocci, al suo esordio casalingo, per imporsi davanti al pubblico amico dovrà cercare di imporre
sin da subito un ritmo veloce alla gara, cercando di capitalizzare al meglio i punti dalle transizioni veloci, sfoderando
quell’aggressività difensiva tipica dei teatini nelle passate stagioni ma che nelle ultime partite sembra aver abbandonato le nostre Furie.
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Federico Ionata
CHIETI - SAN GIOVANNI T.
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ROSTER E STATISTICHE
Bartocci: “Gruppo con spirito del lavoro, da
migliorare difesa ed intensità!”
Raggiunto dai nostri microfoni per tracciare un primo mini bilancio del proprio secondo corso sulla panchina della Proger,
coach Bartocci, dopo poco più di una settimana dal suo arrivo
in Abruzzo, dichiara: ”Le mie prime sensazioni sono positive,
ho trovato un gruppo molto disposto a lavorare, composto da
uomini di grande volontà. Siamo cercando di cambiare alcune
cose per acquisire un po’ di energia nuova, diversa. Sicuramente il gruppo sta reagendo con la giusta intensità ma è chiaro
che poi bisogna assimilare un po’ le cose che stiamo facendo
giorno dopo giorno.” Interrogato sulle sue prime innovazioni e su
cosa focalizzerà l’attenzione nei prossimi giorni, il coach nativo
di Caserta è molto esplicito: “Il primo obiettivo è stato quello di
provare ad aumentare l’energia difensiva, di giocare un po’ più
aggressivi, dando delle regole che fossero chiare per tutti e che
fossero seguite rapidamente da ogni componente del roster.
Ovviamente non si può stravolgere il lavoro di tutti questi mesi
ma partendo da quanto è stato già fatto bisogna provare a dare
qualcosa che possa motivare un po’ di più la squadra nell’energia e nell’intensità”. Riguardo al match di domenica, il neo coach delle Furie continua: “Non mi è piaciuta l’energia messa
all’inizio della partita, quando mi aspettavo invece un’intensità
e un’aggressività molto maggiori rispetto a quanto poi si è realmente verificato sul campo. Questa è stata una cosa che ho
fatto presente ai ragazzi, gli ho fatto anche rivedere dei video per
far capire loro cosa non andasse. Ora dobbiamo lavorare molto
su queste regole qui e vedremo un po’ come reagirà la squadra in questa settimana”. Relativamente al mercato, questione
calda in questi giorni visti i rinforzi acquistati in questi giorni dalle
dirette concorrenti alla salvezza, il tecnico appare tranquillo: “Se si potrà intervenire in qualche modo credo che la società non si
tirerà indietro perché farà di tutto per poterci aiutare ad uscire da questa situazione difficile. Il problema reale è che non ci sono
giocatori disponibili, nel senso che si parla di tante belle cose, campionati italiani con tanti elementi da far giocare ma la realtà è
che uomini validi per questa categoria ce ne sono veramente pochi e che quindi, anche volendo intervenire, in questo momento
storico non si trova nessuno, anche se si chiamano ogni giorno gli agenti per tentare di trovare uomini in grado di dare un effettivo
aiuto a questi ragazzi. Per il momento andiamo avanti con il roster che abbiamo a disposizione, cercando di ottenere il massimo
possibile da tutti quanti loro. E’ chiaro che l’ottica è quella di provare a dare un aiuto in più al gruppo, non per bocciare qualche
giocatore ma per trovare un modo utile e alternativo per poter affrontare l meglio questo finale di campionato”.
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Federico Ionata
uomo
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C.so Marrucino,75
CHIETI
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iorno
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ggio
Il persona
GIANCARMINE LOMONACO
Giancarmine Lomonaco si confessa, con grande disponibilità e simpatia, ai nostri microfoni. Lucano doc,
trasferito a Chieti per motivi di studio, racconta a 360°
la sua passione per lo sport e la pallacanestro: “Si può
dire che sono nato con la palla a spicchi in mano. Gioco da quando ho 5 anni ed ho seguito tutte le trafile
delle giovanili per la squadra del mio paese, Bernalda,
vincendo un paio di campionati Juniores fino ad arrivare in prima squadra. Qui, da under, ho vinto un campionato di serie C1 ed una Coppa Italia di categoria.”
Da Bernalda, Giancarmine si trasferisce a Chieti… “
per studiare e laurearmi in Scienze Motorie con relativa
specializzazione, e per continuare per coltivare la mia
grande passione per il basket. Ho giocato in una squadra locale con cui ho vinto un campionato di Promozione e uno di serie D, poi un infortunio al tendine
d’Achille mi ha costretto a fermarmi. Finiti gli studi ho preso il patentino di Allenatore di base e, chiamato
da Pino Di Paolo, ho iniziato l’avventura con la Proger come assistente per l’under 15 e successivamente l’under 18. Nel 2016 la società di Cecilio Di Masso mi ha chiesto di far parte dello staff per il
campionato di serie D sempre come assistente di Mario Tatasciore. Abbiamo raggiunto così una promozione e l’anno successivo, con la squadra piena zeppa di giovani del vivaio della Proger, la salvezza
e la serie C1. Nell’estate del 2015 una chiamata del GM Max Del Conte, mi viene chiesto di entrare
a far parte dello staff della prima squadra come Team Manager, ovviamente accetto immediatamente
data la passione cresciuta negli anni per questa squadra e data la mia ormai teatinità acquisita”. Un
ruolo importante, che certamente non fa paura all’animo combattente di Giancarmine: “Lo sento come
un ruolo adattissimo a me dato che amo relazionarmi. Sono riuscito subito ad instaurare un bellissimo
rapporto con i giocatori e soprattutto con i più giovani che spesso hanno più bisogno di essere seguiti
soprattutto per chi è alle prime esperienze lontano da casa. Il mio ruolo è importante per venire incontro
e risolvere tutte le problematiche che possono verificarsi per i giocatori lo staff o la dirigenza.” Parlando
della pallacanestro in generale, Giancarmine analizza così la situazione: “Per quanto riguarda il basket
mi ritengo un sognatore dato che sono ormai anni che spero in una ribalta almeno a livello nazionale
per questo sport oramai perennemente oscurato dal calcio. Gli ultimi aggiustamenti a livello regolamentare non sembrano dare molti frutti, anche se per quanto riguarda la serie A2 una futura apertura
ad una doppia promozione in A potrebbe essere un punto di partenza verso una visione differente per
il rilancio di questo sport.” E sul campionato che sta svolgendo la Proger, così chiosa “Il campionato
di quest’anno penso sia il più duro da affrontare: molte squadre puntano alla promozione e si sono
attrezzate adeguatamente, portando ogni partita ad un livello veramente alto. La nostra squadra non è
costruita per competere per i piani alti e sta cercando, con il duro lavoro quotidiano, di raggiungere una
salvezza che, data la caratura delle avversarie, sarebbe da festeggiare come una promozione per noi.
Abbiamo cambiato coach e stiamo cercando di cambiare mentalità e approccio alle partite, cercando
maggiore aggressività, fisicità e “cattiveria” agonistica sin dal primo minuto. Io penso sia questa la ricetta per raggiungere la salvezza”.
ASD
ASD
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GIANFILIPPO MONTI
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Luigi SERGIO
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Chris MORTELLARO
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Joel ZACCHETTI
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Marco ALLEGRETTI
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Riccardo CASTELLI
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Stan OKOYE
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Allan RAY
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Andrea TRAINI
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FORTITUDO BO
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PIACENZA
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SETTORE
IL NOSTRO FUTURO È OGGI
In un mondo sempre più globalizzato è pressoché
fisiologico convivere con gente proveniente da ogni
angolo del globo. Ma ciò che viene, salvo rare eccezioni, accettato per la società potrebbe non andar
bene nello sport. L’invasione di stranieri sta mettendo
a dura prova non solo la Serie A di calcio, ma anche il massimo campionato di basket. Due sport che
hanno perso la propria identità territoriale a causa di
presidenti poco attenti ai prodotti autoctoni e di leggi troppo permissive nel tesseramento di immigrati. I
dati nel calcio sono oramai arcinoti: appena il 45%
dei giocatori è italiano, in continua regressione rispetto
al passato. Anche il basket, però, non se la passa di
certo meglio. A patirne sono soprattutto i giovani che
non trovano spazio e di riflesso la nazionale, che nonostante alcuni giocatori in NBA non riesce a raggiungere i livelli di Spagna, Francia o delle slave.
Il “polverone mediatico” si solleva quando Egidio Bianchi, Presidente della Lega Basket Serie A, propone
l’eleggibilità di sette stranieri, senza distinzione di passaporto (comunitario o extracomunitario) per le Società di Serie A1. Subito arriva la risposta della GIBA che
tuona contro lo stesso Bianchi: “Continua, purtroppo,
la litania sull’eleggibilità dei giocatori in Serie A, con
la richiesta del Presidente di Lega di apertura verso i
7 stranieri senza distinzioni. Basta con questa storia!
L’Italia non può e non deve diventare una delle ultime
leghe europee, piena di atleti stranieri di terza fascia,
causa anche la ristrutturazione della seconda lega
americana che, con stipendi minimi più alti, dal prossimo anno attrarrà più giocatori USA di livello. Per questo
la nostra richiesta alla Federazione Italiana Pallacanestro sarà di avere solo 2 atleti extracomunitari in Serie
A. Seguiamo l’esempio della Stella Rossa di Belgrado
e di altre squadre che programmano e investono sui
giocatori locali. Abbiamo bisogno di una visione strategica a medio-lungo termine per far crescere la nostra
pallacanestro e non di soluzioni tampone, altrimenti
fra pochi anni l’attuale livello del campionato scenderà
ancora di più. Dobbiamo avere il coraggio di osare,
altrimenti i nostri talenti continueranno a scappare via
dall’Italia, per poi fare magie all’estero. E, d’altronde,
proprio i nostri migliori giocatori lo affermano da anni:
più coraggio e più investimenti sui giovani! Non è un
caso che l’ultima coppa europea l’abbia vinta Reggio
Emilia: una squadra modello quanto a programmazione e investimento sugli italiani. Continueremo a tenere un dialogo aperto con la Lega e siamo sempre
disponibili al confronto, ma restiamo fermi nelle nostre
convinzioni di puntare sugli atleti italiani e confidiamo
nell’opera del nostro garante, che è il Presidente della
FIP, Gianni Petrucci”.
Lo stesso Petrucci riferirà, pochi giorni dopo, che il
dialogo tra FIP e Lega Basket era già iniziato e che si
stava provando a modificare le norme per permettere
di vedere più italiani in campo. Al momento le regole
amministrazione condomini
Chieti - Corso Marrucino, 182 - Tel. 0871.321.000
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GIOVANILE
prevedono che ogni club possa tesserare 7 stranieri
(3 extracomunitari e 4 comunitari) oppure 5 (tutti extracomunitari). Come ogni altra federazione europea,
anche quella italiana ha le mani legate per quanto riguarda i comunitari, dal momento che riducendone il
numero si andrebbe incontro a delle sanzioni dell’Unione Europea. L’unico modo allora è di intervenire sugli
extracomunitari. L’obiettivo è di portare a 6 il numero
di stranieri tesserabili per ogni società, in modo da
trovare un perfetto equilibrio con gli italiani (si possono
mettere a referto 12 giocatori al massimo).
Ovviamente tutta questa diatriba potrebbe non interessare i tifosi delle Società di Serie A2, le quali hanno
vincoli ancor più stretti in materia di tesseramenti degli
stranieri (massimo due). Certamente non coglierebbe
l’attenzione giusta di chi, non a torto, gode nel vedere
una squadra deliziare gli occhi con una pallacanestro
atletica e veloce, messa sul campo da un quintetto
pressoché americano. Il problema sta nel fatto che,
conti alla mano, il numero di talenti giovanili sfornati
dai nostri vivai si riduce sempre di più e, anche se
alcuni Under avessero la possibilità di entrare in prima
squadra, il loro minutaggio sarebbe assolutamente
ridotto, con tutte le conseguenze del caso (fuga di
atleti all’estero e Nazionale maggiore non in grado di
fronteggiare la maturazione e la programmazione di
altre rappresentative in manifestazioni importanti, quali
il Preolimpico dell’estate scorsa).
La Proger Chieti, nel suo piccolo, con un lavoro certosino, avviato ormai da circa cinque anni, e con una
programmazione che guarda al futuro, auspica di poter plasmare, dal proprio vivaio, atleti in grado di accedere alla prima squadra. Il percorso è ancora lungo, i
risultati sul campo tardano ad arrivare ma l’ambiente
delle nostre Minors, nonostante tutto, è pervaso di entusiasmo e di tanta buona volontà. Più volte nel corso
della stagione abbiamo ricordato l’importanza di avere
il supporto tecnico e umano di allenatori di grande
spessore quali Giuseppe Di Paolo e Giacomo Piersante che, con estrema dedizione, guidano alcune nostre
rappresentative, sebbene siano impegnati in A2 con
la prima squadra. La strada, a nostro avviso, è ormai
tracciata, si tratta solo di continuare in questa direzione. Non ci sono altre vie se non quelle che portano
al fallimento di un movimento, quello nazionale della
pallacanestro, che di sicuro merita miglior sorte.
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EMANUELE DI NARDO
PIADINERIA
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Chieti
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DEL GIORNO
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Chieti in Via Principessa di Piemonte, 6. Il Gruppo Groupama Assicurazioni spa è la filiale
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