scuola primaria di caneva – sarone ambito linguistico competenza
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scuola primaria di caneva – sarone ambito linguistico competenza
SCUOLA PRIMARIA DI CANEVA – SARONE AMBITO LINGUISTICO COMPETENZA TESTUALE Classi terze OBIETTIVO DEL PERCORSO Si vuol far riconoscere / comprendere ai bambini la struttura della fiaba classica sia perché la si ritiene ancora gradita, sia perché presenta una struttura rigida facilmente ripetibile, anche in previsione di un avvio alla produzione di un testo narrativo. PERCORSO • Primo passaggio Dopo aver diviso la classe composta da 18 alunni in 3 gruppi eterogenei ( 6 alunni in ognuno ), l’insegnante consegna a ciascun gruppo dei testi in fotocopia ( vedi allegato ), appartenenti a diverse tipologie ( fiaba, informativo, regolativo, descrittivo ), ad eccezione del testo narrativo per non creare confusione). Attraverso la lettura collettiva, all’interno di ciascun gruppo, gli alunni dovranno individuare il testo che RACCONTA UNA STORIA. Oralmente spiegheranno al gruppo classe: PERCHE’ il testo scelto E’ STORIA? N°1 Il cuculo è un grande uccello grigio, con una lunga coda e corte zampe gialle. Quando arriva per la femmina il momento di deporre le uova, questa cerca nel bosco un nido adatto. Appena i proprietari si allontanano, essa si avvicina al nido, toglie tre uova che lascia cadere, e al loro posto depone un grosso uovo bianco macchiettato di rosso. Quando torneranno i proprietari del nido coveranno anche il nuovo uovo. N°2 Chi si rivede? Ma non è Torroncino, il simpatico gattino di Chiara? E’ molto cresciuto. Durante i mesi estivi, trascorsi in gran parte all’aria aperta, si è fatto robusto, e il bel pelo bianco e marrone riluce come seta. Gli occhietti furbi sono sempre pronti ad esplorare qua e là, le piccole orecchie all’erta, i baffi lucidi sempre in movimento. Quanto al carattere, è un gran mattacchione e giocherellone: dare la caccia alle farfalle è il suo divertimento preferito. E, come sempre, il gattino saltella senza sosta, spicca salti improvvisi, si caccia dappertutto. Attenzione alle ciabatte, però! E anche le tende sono una sua passione! N°3 Un re e una regina ebbero una bimba. Per la nascita organizzarono grandi feste, e invitarono anche le fate, ma dimenticarono di invitarne una. Però questa venne a sapere della festa, e si presentò al castello, offesa. Tutte le fate fecero un regalo alla principessa, e anche quest’ultima volle farle un dono: “ Ti pungerai con un fuso, e morirai!”. Immaginatevi il dolore dei genitori! Una delle fate riuscì a porre un rimedio: “ La morte sarà cambiata in un sonno di cento anni. Di più, non posso fare!”. Il re ordinò di bruciare tutti i fusi e proibì di filare a tutte le donne del regno. Ma quando la ragazza ebbe sedici anni, esplorando una soffitta del castello, vide una vecchina che filava col fuso. La principessa lo toccò, e … cadde addormentata. Insieme con lei si addormentarono anche tutti gli abitanti del castello. Dopo cento anni, un principe passò di lì. Incuriosito, si mise a esplorare il castello, quando vide la principessa, bellissima! Le diede un bacio, e la principessa si svegliò. E con lei si svegliarono tutti gli altri. Il principe sposò la principessa, e tutti furono felici. N° 4 Se hai tanti fiori di specie diverse, puoi preparare un bel vasetto pieno di petali colorati. Preparali così. Stacca i petali dai fiori e falli seccare all’aria per alcuni giorni. Procurati un grande vaso col coperchio a vite e riempilo con i petali essiccati. Aggiungi, se vuoi, alcuni chiodi di garofano e qualche pezzetto di buccia d’arancia seccata. Con un chiodo e un martello fai un piccolo foro nel coperchio. Avvitalo ben stretto sul barattolo. Dopo due o tre giorni sentirai che profumo! Raccolta delle definizioni date oralmente dai 3 gruppi al gruppo classe sulla domanda: PERCHE’ il testo scelto E’ STORIA? Numero gruppo A Definizioni date oralmente E’ STORIA PERCHE’… “È più completa, c’è un personaggio più importante, c’è qualcuno più cattivo degli altri, finisce bene.” B E’ STORIA PERCHE’… “È fantastica, ha persone che fanno qualcosa, ha un luogo, ci sono magie, c’è poco di vero.” C E’ STORIA PERCHE’… “C’è una principessa, c’è un principe che la salva, c’è una fata che fa un incantesimo, c’è un finale, è più lunga degli altri testi dati, c’è un oggetto che fa morire la principessa.” Nota: gli alunni concordano di chiamare “ protagonista” il personaggio più importante della storia, per renderlo immediatamente riconoscibile tra gli altri presenti, quando si parla dei fatti accaduti all’interno delle singole vicende. • Secondo passaggio I 3 gruppi precedentemente creati ricevono in fotocopia 3 diverse storie ( fiabe ) i cui testi vengono qui allegati ( per il gruppo A “Il fagiolo che salì in cielo”, per il B “La spada magica” e per il C “La figlia del mago”). IL FAGIOLO CHE SALI’ IN CIELO C’era una volta una donna che aveva un figlio di nome Janos. Erano poveri e non possedevano altro che una capannuccia ed una mucca. Un giorno la madre disse al figlio: - Va al mercato a vendere la mucca, altrimenti moriremo di fame. Janos prese la mucca, andò al mercato e la vendette ad un vecchio, quasi per niente: per un fagiolo. - Figlio mio che hai fatto! – strillava la vecchia. – Ora ci toccherà morire di fame. – Niente paura, mammina, - disse il figlio – quel vecchio mi ha detto di piantare il fagiolo e di stare a vedere. Janos lo piantò ed andò a dormire. Quando si svegliò il fagiolo era cresciuto fino al cielo. – voglio andare a vedere fin dove arriva! – disse Janos. Si arrampicò per tutto il giorno e si trovò in cielo. Lì c’era una capanna, con una stanzetta, un tavolo, una sedia ed un letto. Si sentì un fracasso terribile: Janos si infilò sotto il letto. Entrò nella capanna un drago, che cavò di tasca una gallina d’oro ed ordinò: - Fammi l’uovo! La gallina fece un uovo tutto d’oro ed il drago se lo bevve. La gallina fece un secondo uovo d’oro, poi un terzo, ed il drago li bevve uno dopo l’altro. Poi si sedette sul letto, cominciò a suonare il violino e si addormentò. Janos prese la gallina ed il violino, corse fuori dalla capanna e giù a precipizio per la pianta del suo fagiolo. Era quasi arrivato, quando sentì il respiro del drago che lo stava inseguendo. Balzò a terra, acchiappò un’ascia, tagliò la pianta del fagiolo e la fece crollare col drago, che si ruppe l’osso del collo. Da quel giorno Janos e sua madre vissero felici. Lui suonava il violino e sua mamma andava al mercato a vendere le uova. Di tutto avevano in abbondanza, anzi gliene avanzava anche per i vicini. LA SPADA MAGICA C’era una volta un giovane generoso che possedeva solo un cavallo. Un giorno decise di andare per il mondo a cercare fortuna. Montò a cavallo e partì. Arrivò in un paese sconosciuto, dove tutti avevano la faccia triste. Il giovane chiese perché fossero così. Mio bel giovane – gli risposero gli abitanti – un drago spaventoso - con sette teste vive nelle acque del fiume. Ogni giorno, a mezzogiorno, esce dalla sua tana e mangia una ragazza. Oggi tocca alla figlia del re. - Sarò io ad uccidere il drago! – esclamò il giovane. Il re, sentite le sue parole, gli disse: - Tieni questa spada. Solo i coraggiosi sono in grado di usarla. Il giovane andò verso la riva del fiume. A mezzogiorno in punto arrivò la principessa. L’acqua ribollì di schiuma e sette teste spaventose emersero dalle onde. Il drago si lanciò sulla principessa. Il giovane cavaliere gli corse incontro e con la spada magica,…ZAC ZAC ZAC, fece cadere le sette teste una dopo l’altra. Il drago era vinto e il cavaliere sposò la principessa e visse a lungo con lei felice e contento. LA FIGLIA DEL MAGO Il mago Saro aveva una figlia da sposare. La ragazza era bella ma triste, perché il padre non le faceva mai incontrare i ragazzi che andavano a trovarla, anzi li faceva scomparire. In paese la voce girava, ma il giovane Alessio volle provare ugualmente a incontrare la fanciulla. Sulla via incontrò un vecchio che gli diede un consiglio: "Il sentiero che arriva al castello è pieno di trappole. Per non caderci dentro, appena arrivato osserva la figlia del mago che passeggia. Avvicinati, seguendo i suoi passi". Alessio fece così e appena arrivato al castello, il mago si complimentò per la sua furbizia. "Domani farai una seconda prova" gli disse. E infatti, l'indomani mattina si trovò davanti un cavallo selvaggio da domare. Ma Alessio sapeva che il cavallo era in realtà il mago. Lo sapeva perché la notte prima, la figlia del mago era andata da lui e glielo aveva rivelato. Gli aveva anche spiegato che per farlo calmare avrebbe dovuto picchiarlo sulla testa per tre volte. Il giovane, che sapeva come fare, lo domò in fretta e fu pronto per la terza prova. "Dovrai riconoscere tra cento, la mia mano" gli confidò la giovane. "Ma sarà facile perché sul mignolo ho una cicatrice". E infatti Alessio la riconobbe senza esitare. Saro non poté più opporsi perché aveva dato la sua parola. E infatti il giorno dopo i due giovani si sposarono e la loro felicità era così grande che anche il mago li festeggiò. All’interno del gruppo gli alunni leggono e confrontano nuove fiabe e ciascun gruppo dovrà discutere: - Sulle caratteristiche del protagonista - Sul problema che è presente nella fiaba - Se c’è stata una soluzione e come - Come finisce la fiaba Discussione sui contenuti Nota: all’interno di ogni gruppo si avvia la discussione sui contenuti delle fiabe. Per meglio fissare tutte le caratteristiche del testo ogni gruppo “elegge” un responsabile che trascrive ciò che emerge su ogni punto da discutere, viene anche designato da ogni gruppo un “portavoce” che poi esporrà agli altri ciò che è stato raccolto. L’insegnante si limita a proporre gli argomenti della discussione per momenti successivi: 1 Quali sono le caratteristiche del protagonista? 2 C’è un problema presente? Se c’è, qual è? 3 C’è stata una soluzione? Come viene risolto il problema? 4 Come termina la storia? Le singole parti che gli alunni hanno raccolto nei gruppi ( relative alle 4 domande precedenti ) vengono “ visualizzate “ trascrivendole su piccoli cartoncini colorati che comporranno poi un cartellone di riepilogo, per l’analisi e la condivisione con la classe. Costruzione di un cartellone Alla fine del lavoro preparatorio, i componenti di ogni gruppo scrivono i titoli delle singole storie su strisce di carta, incollano i cartoncini colorati scritti in precedenza su un cartellone suddiviso in tre colonne ( una per ogni storia analizzata ), componendo così le caratteristiche delle singole fiabe. Analisi e condivisione con la classe Terminata la costruzione del cartellone, i singoli componenti di un gruppo espongono agli altri il risultato del lavoro svolto su ogni fiaba, seguendo l’ordine verticale delle strisce colorate nel cartellone, condividendo così il lavoro svolto. Nota Nel contenuto delle strisce verticali appare già chiara agli alunni la parte semplificata di ogni storia. Alla domanda “ Come potremmo chiamare il contenuto di ogni striscia colorata orizzontale?” gli alunni riescono a ricavare parole “chiave” che le definiscono. Si aggiungono allora al cartellone alcune frecce che indicano anche ciò che hanno “scoperto”. Gli alunni iniziano a chiamare “Fiaba” il contenuto di ogni singola storia. Terzo passaggio (attraverso l’analisi, in questo passaggio c’è un riattraversamento – consolidamento). Lettura di fiabe da parte dell’insegnante e, attraverso la conversazione collettiva, gli alunni individueranno che: - Ci sono dei personaggi con determinate caratteristiche (quali? A che cosa gli sono servite?) - Succede sempre qualcosa – cose belle? e cose brutte? Perché? - Come viene trovata una soluzione – dal protagonista? con o senza aiuto? - C’è un finale lieto (sempre?) Costruzione di una mappa Artefatto che permette di raccogliere quanto c’è nel cartellone e quanto emerso nel terzo passaggio (confrontandoli con produzioni precedenti). Letture proposte dall’Insegnante: 1 Il Principe serpente (Testo in allegato ) 2 La principessa che non voleva sposarsi ( Testo in allegato ) 3 Il Principe ranocchio ( Testo in allegato ) Conversazione collettiva su quanto letto dal Docente. Gli alunni individuano le seguenti caratteristiche, riportate per comodità in tabelle, ciascuna delle quali riferita alla singola lettura. Viene verbalizzato quanto riferito dal gruppo classe. IL PRINCIPE SERPENTE Per l’avvio della conversazione… Risposte degli alunni…( trascritte dall’Insegnante durante la conversazione ) - Ci sono dei personaggi con determinate caratteristiche (quali? A che cosa gli sono servite?) “Il principe è nato serpente, quindi è diverso dagli altri; il leone, le formiche e la porta parlavano e si comportavano da buoni con la bambina che li aveva aiutati, anche se all’inizio essi aiutavano il genio cattivo; il genio era un personaggio malvagio; la maga è gentile perché aiuta la bambina, dicendole che il principe è lontano; il padre del ragazzo è buono perché cerca di farlo rimanere umano; il giovane la caratteristica di essere buono anche se è un serpente. Ci sono dei personaggi buoni,dei cattivi e degli aiutanti”. - Succede sempre qualcosa – cose belle? e cose brutte? Perché? “Succedono cose belle perché il principe serpente diventa umano; i tre aiutanti cambiano il loro comportamento e da cattivi diventano buoni; la bambina ritrova e libera il suo principe che era stato imprigionato; alla fine i due si sposano e vivono felici e contenti”. “Succedono cose brutte perché dalla regina nasce un serpente; la giovane brucia la pelle del serpente ed il ragazzo scompare; il principe è imprigionato da un genio malefico; il genio ordina di far del male ai due giovani che vogliono scappare dal castello; il genio si sbriciola in cielo”. - Come viene trovata una soluzione – dal protagonista? con o senza aiuto? “La protagonista trova una soluzione al problema ( il principe è stato imprigionato ), incontrando una maga che la aiuta, dando ai 3 aiutanti soccorso, sconfiggendo il genio e liberando il principe”. - C’è un finale lieto (sempre?) “Si, i due giovani fuggono dal castello, tornano al loro paese e festeggiano con il matrimonio”. LA PRINCIPESSA CHE NON VOLEVA SPOSARSI Per l’avvio della conversazione… Risposte degli alunni……( trascritte dall’Insegnante durante la conversazione ) - Ci sono dei personaggi con determinate caratteristiche (quali? A che cosa gli sono servite?) “ La figlia del re è bella, brontolona e testarda perché non vuole sposarsi; il principe-pesce è buono e col cuore tenero; il pesce è verde, gentile, generoso per aiutare la figlia del re con la mela; la strega è cattiva perché trasforma il principe buono in pesce e lo imprigiona nella vasca; il re è severo perché vuole che la figlia si sposi, gentile perché le dà una possibilità ( la mela che l’aiuta )”. - Succede sempre qualcosa – cose belle? e cose brutte? Perché? “Succedono cose belle perché il re offre una mela d’oro alla figlia; il principe restituisce la mela dall’acqua; i due giovani vivono insieme felici”. “Succedono cose brutte perché la ragazza getta la mela nella vasca; la strega trasforma il principe in pesce”. - Come viene trovata una soluzione – dal protagonista? Con o senza aiuto? “La soluzione al problema ( la figlia del re non vuole sposarsi la trova prima il re che le offre una mela d’oro per scegliere il marito, poi il pesce aiuta a risolvere il problema, riprendendo la mela”. - C’è un finale lieto (sempre?) Si, i due ragazzi vivono insieme felici per molti anni”. IL PRINCIPE RANOCCHIO Per l’avvio della conversazione… Risposte degli alunni……( trascritte dall’Insegnante durante la conversazione ) - Ci sono dei personaggi con determinate caratteristiche (quali? A che cosa gli sono servite?) “Il ranocchio è buono e questo gli è servito per tornare ad essere umano, insistente perché vuole avere ciò che gli è stato promesso; la principessa è bellissima, ricca, scortese, maleducata: tutte queste caratteristiche le sono servite per imparare la lezione ( mantenere le promesse date); il re è severo e giusto perchè fa capire alla figlia che ha sbagliato e che deve rimediare”. - Succede sempre qualcosa – cose belle? e cose brutte? Perché? “Succedono cose belle perché c’ è il gioco con la palla d’oro; c’è la trasformazione del ranocchio in principe, c’è il matrimonio tra il principe e la principessa”. “Succedono cose brutte perché c’è la perdita della palla d’oro; la principessa non mantiene le sue promesse;c’è la sgridata del re a sua figlia che deve obbedire anche a ciò che voleva il ranocchio; c’è l’incantesimo del principe”. - Come viene trovata una soluzione – dal protagonista? Con o senza aiuto? “La soluzione al problema ( la principessa non mantiene le promesse ) viene trovata dal ranocchio e dal padre della principessa che aiuta il ranocchio a fare ciò che doveva”. - C’è un finale lieto (sempre?) “Si, i due si sposano e vivono felici e contenti”. Nota Alla fine della conversazione riferita a ciascuna delle tre fiabe viene chiesto agli alunni : Ci sono elementi in comune nelle storie ascoltate? (Attività trasversale) Queste sono le risposte trascritte dall’Insegnante durante la fase di verbalizzazione. ( sono riportate in ordine di uscita temporale). 1. C’è il “ C’era una volta” 7. In ogni storia ci sono anche antagonisti 2. Nelle tre fiabe ci sono simili personaggi, anche strani 8. Ci sono trasformazioni ed incantesimi 9. C’è sempre un problema da risolvere 3. In tutte le storie si parla di principi, principesse, re e regine 10. Ci sono delle soluzioni… 4. C’è sempre un mezzo magico 11. Ma 5. I luoghi sono quasi sempre gli stessi 12. C’è un finale sempre bello 6. Ci sono i protagonisti 13. C’è sempre un inizio, uno svolgimento ed una fine bisogna superare delle prove Costruzione di una mappa. Dalle informazioni ricavate con la conversazione si ottiene una prima semplice mappa, disegnata con domande-guida alla lavagna in modo collettivo, che spiega le caratteristiche comuni trovate nelle fiabe lette. Per una migliore “lettura” del lavoro svolto alla lavagna, l’Insegnante ha qui riassunto la mappa che gli alunni hanno prodotto, in un’unica immagine, utilizzando il Software “CMap Tools” ed inserendo le parole- funzione che sono state utilizzate oralmente dagli stessi alunni per spiegare i collegamenti tra le varie parti della mappa concettuale. Il principe serpente C'erano una volta due re che erano amici da lunga data: entrambe le loro mogli aspettavano un bambino e decisero che se fossero nati un bambino e una bambina li avrebbero poi fidanzati e fatti sposare. Ma quando nacquero, la moglie del primo re ebbe un serpente, mentre la moglie del secondo, una bellissima bambina. La bambina e il serpente crebbero insieme, malgrado tutto: la bambina era contenta del suo amico, per lei non era un animale ripugnante. Un giorno, erano ormai grandi, i due stavano giocando insieme quando di colpo la pelle del serpente cadde e venne fuori un bellissimo giovane. Poco dopo il ragazzo riprese le sembianze del serpente. Non visto, il re aveva assistito a tutto e chiese alla giovane di fare in modo che il figlio non diventasse più serpente. Quando il principe riprese la forma umano la ragazza gli bruciò la pelle di serpente. Lui allora la guardò e scomparve. Disperata, la ragazza non sapeva più a chi rivolgersi. Un giorno incontrò una vecchia maga, che le disse: - Il tuo amato è lontano da qui: dovrai consumare sette paia di scarpe per trovarlo! La ragazza allora partì, attraverso strade, boschi, deserti e il giorno in cui finì di consumare il settimo paio di scarpe arrivò vicino ad un castello cupo, incastrato su una montagna. Fuori c'era un leone malconcio, che le chiese qualcosa da mangiare: lei gli diede l'ultimo pezzo di carne che le era rimasto. Poi trovò delle formiche, che le chiesero di aiutarle a ricostruire il proprio formicaio: lei fece come le era stato chiesto. Infine, sulla porta del castello c'era la porta che scricchiolava e lei usò l'ultimo olio che aveva per oliarla. Entrò nel castello, in cui viveva un genio malefico, che aveva imprigionato il suo principe. Lo trovò incatenato e lo liberò. Ma il genio si buttò al loro inseguimento. Urlò alla porta:- Chiuditi e non lasciarli uscire! Ma la porta gli rispose:- Lei mi ha unto ed ha avuto cura di me, non posso non lasciarla uscire! Allora disse alle formiche:- Pungeteli e fermateli! Ma le formiche risposero:- Non possiamo: lei ci ha aiutato! Per finire il genio urlò al leone: -Sbranali! - No, non posso, lei mi ha dato da mangiare! Il genio non poteva allontanarsi troppo dal castello e si disintegrò nell'aria. La ragazza e il principe tornarono al loro Paese dove si sposarono e vissero felici e contenti. La principessa che non voleva sposarsi Macienka, la principessa bellissima, non voleva saperne di sposarsi. Alle richieste matrimoniali che le facevano i più nobili, i più ricchi, i più potenti personaggi della terra, rispondeva sempre con un no.Il re suo padre perdette la pazienza. E un giorno che aveva rifiutato il monarca di un regno vicino, le parlò con severità: - Non sei più una bimba. L'ora delle nozze, per te, è giunta. Fra tre giorni, qui nella reggia, si riuniranno mille giovani. Giovani aristocratici, neanche a dirlo! Re, principi, duchi. Potrai scegliere. Eccoti una mela d'oro. L'offrirai al pretendente che più ti garba. E questi diventerà il tuo sposo. Macienka non osò manifestare il proprio rammarico. Ma corse subito in giardino e, senza essere vista, gettò la mela nella vasca. Il giorno fissato per la grande scelta, quando il padre si recò ad annunziarle che i mille pretendenti l'aspettavano nel salone degli smeraldi, la fanciulla confessò di non aver più ormai la mela d'oro. Figurarsi il re! - Possibile che tu abbia perduto la mela magica? Solo con la mela tra le mani avresti capito quale degli aristocratici giovani avrebbe potuto amarti, quale renderti felice! Macienka capì di aver commesso una sciocchezza enorme. - Padre mio, la mela d'oro devo averla perduta in giardino. Ora vado a cercarla. - Ma i tuoi pretendenti aspettano. - Avranno pazienza. La fanciulla raggiunse la vasca, sedette sul bianco parapetto. Incominciò a lamentarsi: - Povera me! Dovrò scegliere uno sposo a casaccio e commetterò, senza dubbio, un enorme sbaglio. Mela, piccola mela d'oro, ritorna a galla. Tu puoi guidarmi, illuminarmi, spingermi verso la felicità. Le acque si agitarono, un pesce verde raggiunse, con un guizzo, il grembo della principessa e vi depose la mela d'oro. - La mela l'hai lanciata a me, dunque sposerai me. -Sposarti? - s'indignò la ragazza. - Sposare una bestia? E' follia. - Mi sposerai. E saprò renderti felice. Il pesce si rituffò in acqua e Macienka, con la mela d'oro, si recò nel salone degli smeraldi. Guardò a uno a uno i giovani che vi stavano raccolti, ma non sapeva decidersi a far la scelta. Finalmente sussultò. Era entrato nella stanza un giovane pallido, vestito di velluto nero, che portava un bizzarro cappello verde a forma di pesce. La fanciulla, seguendo un impulso subitaneo, gli lanciò la mela. E subito venne proclamato il suo fidanzamento col misterioso personaggio il quale era il potentissimo re di un gran reame. Una strega maligna l'aveva trasformato in pesce e gettato nella vasca, in cui lo aveva raggiunto, liberandolo dal malvagio incantesimo; la mela d'oro. Con lui, che oltre a esser sapientissimo e bello aveva animo nobile e cuor tenero, Macienka visse molti e molti anni in perfetta felicità. IL PRINCIPE RANOCCHIO C’era una volta una principessina che viveva in un bel castello. Era talmente bella che persino il sole si meravigliava quando le brillava sul viso. Possedeva tanti gioielli ed abiti lussuosissimi ma lei fra tutti preferiva una semplice palla d’ oro. Vicino al castello c’era un bosco dove, sotto un tiglio, si trovava una sorgente fresca e profonda. Quando era caldo lei andava a sedersi sotto l’albero; si divertiva a lanciare in aria la sua palla d’oro ed a riprenderla. Un giorno la palla rotolò in acqua, allora la principessina cercò di riprenderla ma non ci riuscì, allora si sedette e pianse. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di riavere la sua amata palla! In quel momento uscì dall’acqua un ranocchio verde che promise di riprenderle la palla ma in cambio avrebbe dovuto dargli ciò che desiderava. La principessa chiese allora quali erano questi desideri. Il ranocchio così parlò: - Mi devi portare a casa tua, lasciarmi mangiare nel tuo piatto d’oro e dormire nel tuo letto di seta! La principessa rabbrividì ma pensò che un ranocchio stava nell’acqua e non poteva diventare di certo il compagno di una creatura umana. Così lei promise di mantenere il patto, il ranocchio si tuffò e poco dopo riemerse con la palla d’oro; la principessa la afferrò e corse subito via verso il castello. - Ehi, e la tua promessa?- gridò il ranocchio … Ma lei si era già allontanata senza neppure voltarsi. Quella sera mentre la famiglia reale cenava, si udì uno scalpiccio dalle scale: era il ranocchio che arrivava a balzelloni e voleva che la principessa lo facesse entrare. Lei per due volte aprì la porta ma quando lo vide ai suoi piedi richiuse l’uscio sbattendolo e tornò a sedersi a tavola. La terza volta che il ranocchio gracidò si alzò il re e chiese alla figlia chi mai ci fosse, là fuori. Lei gli raccontò tutta la storia e il patto che aveva fatto, allora suo padre le ordinò di far entrare l’ospite e di mantenere ciò che aveva promesso. A malincuore la principessina dovette far mangiare il ranocchio dal suo piatto d’oro e farlo dormire nel suo letto di seta, sul cuscino vicino a lei. Il re ribadì che lei non doveva disprezzare chi la aveva aiutata nel momento del bisogno. La mattina dopo, al risveglio, lei rimase stupefatta nel vedere un bel principe accanto: era stato stregato da un incantesimo e condannato ad avere le sembianze di un ranocchio fin quando una principessa non lo avesse portato a casa sua a mangiare ed a dormire. La principessa ricordò quanto era stata scortese e se ne vergognò. Presto, tuttavia, il principe e la principessa si sposarono e vissero a lungo felici e contenti. Quarto passaggio Rielaborazione di una fiaba: prima collettiva per raccolta idee e poi scrittura individuale (prima forma di verifica). 1. Dato l’inizio e la parte centrale elaborare il finale, anche modificandolo. Fiaba consegnata agli alunni in fotocopia (mancante della parte finale):”Il Garzone povero e la gattina” dei Fratelli Grimm ( Testo in allegato ) - Lettura collettiva. - Raccolta di idee tramite verbalizzazione collettiva. - Prima della scrittura i singoli alunni spiegano come costruire la parte mancante, completando la tabella sottostante ( data in fotocopia ): Quali elementi vai ad analizzare? Quali elementi vai a modificare? Come hai scelto il finale ? - Lavoro di scrittura del testo svolto in modo individuale ( seguendo la tabella prima completata ). Nota: le parti finali realizzate da ciascun alunno sono state successivamente riunite in un lavoro collettivo ( cartellone) per essere condiviso dal gruppo classe. Ogni alunno ha letto il proprio testo agli altri, spiegando oralmente quali elementi della Fiaba aveva analizzato, quali aveva modificato e come aveva scelto il finale. Alcuni alunni hanno chiesto chiarimenti ai compagni che leggevano sui collegamenti ( temporali e/o causali ) che , secondo loro, mancavano e questo ha permesso un ulteriore spunto di discussione sugli elementi necessari allo svolgimento completo della struttura nella fiaba. Su 17 alunni presenti ( 1 alunno assente ) 15 hanno completato il finale nel rispetto di quanto richiesto mentre 2 hanno omesso un collegamento tra quanto c’era alla fine della parte centrale e l’inizio del lavoro individuale ( non hanno cioè spiegato in che modo un personaggio usciva da una condizione di disagio ), pur arrivando alla fine con chiarezza. IL GARZONE POVERO E LA GATTINA Questo è il risultato del lavoro svolto. C’era una volta un vecchio mugnaio che lavorava in un mulino. Un giorno disse ai suoi tre garzoni: - Io sono vecchio e voglio riposarmi. A chi di voi mi porterà il miglior cavallo, lascerò il mio mulino. I tre decisero di andare alla ricerca del cavallo. Vanni era un ragazzotto ingenuo, ma molto buono; gli altri due garzoni,invece, lo ritenevano uno sciocco e pensarono di sbarazzarsene. Quando furono fuori del villaggio i due furbi attesero la notte e,mentre Vanni dormiva, lo calarono in una buca e se la svignarono. Quando spuntò il sole, Vanni si svegliò in fondo alla buca ed esclamò: -Dio mio, dove sono? Come farò adesso a trovare il cavallo? Si arrampicò fuori della buca e, mentre s’interrogava sconfortato su che cosa fare, incontrò una bella gattina che gli disse amichevolmente: -Vanni, so che tu vuoi un bel cavallo. Se mi servirai fedelmente per sette anni te ne regalerò uno, il più bello di quanti tu ne abbia mai visti in vita tua. Vanni seguì la gattina nel suo piccolo castello incantato e per sette anni la servì, spaccando legna tutti i giorni. Un bel giorno la gattina disse a Vanni: - Grazie per i tuoi servizi. Torna a casa; fra tre giorni ti porterò il cavallo. Quando Vanni arrivò al mulino, trovò gli altri due garzoni: erano tornati e avevano portato ciascuno un cavallo, l’uno cieco e l’altro zoppo. Visto che Vanni era arrivato senza, lo cacciarono nella stia delle oche. (Fratelli Grimm) Nota: A lavoro ultimato è stato letto agli alunni il finale originale della Fiaba dei Fratelli Grimm. FINALE ORIGINALE Passati tre giorni, arrivò un cocchio con sei cavalli e un servo ne portava un settimo per il povero garzone. Dal cocchio scese una splendida principessa: era la gattina, che i servigi e la lealtà di Vanni avevano liberato da un incantesimo! La principessa liberò il povero Vanni, lo vestì di abiti sfarzosi e gli consegnò il cavallo. Quando il mugnaio lo vide, disse che nel suo cortile non era mai entrato un cavallo simile e aggiunse: - A te lascerò il mulino! Ma la principessa rispose: -Tieniti pure il tuo mulino: Vanni non ne avrà bisogno. E partì con il fedele Vanni verso il suo grande castello tutto d’oro e d’argento. Là si sposarono e…vissero insieme felici e contenti. IL GARZONE POVERO E LA GATTINA C’era una volta un vecchio mugnaio che lavorava in un mulino. Un giorno disse ai suoi tre garzoni: - Io sono vecchio e voglio riposarmi. A chi di voi mi porterà il miglior cavallo, lascerò il mio mulino. I tre decisero di andare alla ricerca del cavallo. Vanni era un ragazzotto ingenuo, ma molto buono; gli altri due garzoni,invece, lo ritenevano uno sciocco e pensarono di sbarazzarsene. Quando furono fuori del villaggio i due furbi attesero la notte e,mentre Vanni dormiva, lo calarono in una buca e se la svignarono. Quando spuntò il sole, Vanni si svegliò in fondo alla buca ed esclamò: - Dio mio, dove sono? Come farò adesso a trovare il cavallo? Si arrampicò fuori della buca e, mentre s’interrogava sconfortato su che cosa fare, incontrò una bella gattina che gli disse amichevolmente: - Vanni, so che tu vuoi un bel cavallo. Se mi servirai fedelmente per sette anni te ne regalerò uno, il più bello di quanti tu ne abbia mai visti in vita tua. Vanni seguì la gattina nel suo piccolo castello incantato e per sette anni la servì, spaccando legna tutti i giorni. Un bel giorno la gattina disse a Vanni: - Grazie per i tuoi servigi. Torna a casa; fra tre giorni ti porterò il cavallo. Quando Vanni arrivò al mulino, trovò gli altri due garzoni: erano tornati e avevano portato ciascuno un cavallo, l’uno cieco e l’altro zoppo. Visto che Vanni era arrivato senza, lo cacciarono nella stia delle oche. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 2. Data una fiaba sconosciuta mancante della parte centrale,completarla. (deve essere ben chiara la parte iniziale). Fiaba ( sconosciuta agli alunni ) consegnata in fotocopia e mancante della parte centrale: ”La pioggia di stelle” dei Fratelli Grimm ( Testo in allegato ) - Lettura collettiva . - Raccolta di idee tramite verbalizzazione collettiva. - Prima della scrittura i singoli alunni spiegano come costruire la parte mancante, completando la tabella sottostante ( data in fotocopia ): Quali elementi vai ad analizzare? Quali elementi vai a modificare? Come hai scelto la parte centrale? - Lavoro di scrittura del testo svolto in modo individuale ( seguendo la tabella prima completata ). Nota: le parti centrali realizzate da ciascun alunno sono state successivamente riunite in un lavoro collettivo ( cartellone) per essere condiviso dal gruppo classe. Ogni alunno ha letto il proprio testo agli altri, spiegando oralmente quali elementi della Fiaba aveva analizzato, quali aveva modificato e come aveva scelto la parte centrale. Per un’ alunno con difficoltà di apprendimento si è reso necessario un intervento individualizzato per consentirgli di portare a compimento il lavoro personale di scrittura. La pioggia di stelle C'era una volta una bambina, che non aveva più nè babbo né mamma, ed era tanto povera, non aveva neanche una stanza dove abitare nè un lettino dove dormire; insomma, non aveva che gli abiti indosso e in mano un pezzetto di pane, che un'anima pietosa le aveva donato. Ma era buona e brava e siccome era abbandonata da tutti, vagabondò qua e là per i campi confidando nell’ aiuto di qualcuno. PARTE CENTRALE ORIGINALE Un giorno incontrò un povero, che disse: “Ah, dammi qualcosa da mangiare! Ho tanta fame!” Ella gli porse tutto il suo pezzetto di pane e disse: “Ti faccia bene!” e continuò la sua strada. Poi venne una bambina, che si lamentava e le disse: “Ho tanto freddo alla testa! Regalami qualcosa per coprirla.” Ella si tolse il berretto e glielo diede. Dopo un po’ ne venne un'altra bambina, che non aveva indosso neanche un giubbetto e gelava; ella le diede il suo. E un po’ più in là un'altra le chiese una gonnellina, ella le diede la sua. Alla fine giunse in un bosco e si era già fatto buio, arrivò un'altra bimba e le chiese una camicina; la buona fanciulla pensò: “E' notte fonda nessuno ti vede puoi ben dare la tua camicia.” Se la tolse e diede anche la camicia. E mentre se ne stava là, senza più niente indosso, d'un tratto caddero le stelle dal cielo, ed erano tanti soldi lucenti e benchè avesse dato via la sua camicina ecco che ella ne aveva una nuova, che era di finissimo lino. Vi mise dentro i soldi e fu ricca per tutta la vita. Fratelli Grimm Nota: A lavoro ultimato è stato letto agli alunni il finale originale della Fiaba dei Fratelli Grimm. La pioggia di stelle C'era una volta una bambina, che non aveva più nè babbo né mamma, ed era tanto povera, non aveva neanche una stanza dove abitare nè un lettino dove dormire; insomma, non aveva che gli abiti indosso e in mano un pezzetto di pane, che un'anima pietosa le aveva donato. Ma era buona e brava e siccome era abbandonata da tutti, vagabondò qua e là per i campi confidando nell’ aiuto di qualcuno. Un giorno incontrò……………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… E mentre se ne stava là, senza più niente indosso, d'un tratto caddero le stelle dal cielo, ed erano tanti soldi lucenti e benchè avesse dato via la sua camicina ecco che ella ne aveva una nuova, che era di finissimo lino. Vi mise dentro i soldi e fu ricca per tutta la vita. 3. Dati 3 personaggi, 3 luoghi, 3 antagonisti, ciascun gruppo / bambino sceglierà un elemento per tipologia ed elaborerà una fiaba. - Per aiutare gli alunni nella fase iniziale verrà consegnata una scheda guida che li guiderà a comporre la fiaba. - Il lavoro verrà svolto per gruppi ( 3 gruppi eterogenei di 6 alunni ciascuno ). - Sono state predisposte per l’iniziale scelta 3 gruppi di “carte” colorate con cui “giocare”: la serie gialla dei luoghi, la serie rossa degli antagonisti e quella verde dei protagonisti. - I rappresentanti per ogni gruppo sceglieranno, a carte coperte e da ogni insieme colorato, tre carte, per avere i nove elementi differenti di partenza da cui sceglierne poi i tre necessari per elaborare la fiaba. - Prima della scrittura i singoli alunni spiegano come costruire la fiaba, completando la scheda guida ( data in fotocopia ): Quale combinazio- ne hai scelto? Perché hai scelto questi elementi? - All’interno di ogni gruppo il primo momento sarà dedicato alla discussione su come utilizzare le carte in possesso per costruire la traccia della fiaba. - Una volta deciso insieme oralmente come costruire le diverse parti con gli elementi a disposizione si passerà a scriverla. - In ogni gruppo gli alunni si organizzeranno su chi terrà traccia del contenuto ( uno scrivente) mentre tutti saranno tenuti a collaborare alla stesura dello stesso. (è importante che i bambini verbalizzino, prima di scrivere, come hanno deciso di costruire le diverse parti mancanti, devono riuscire a spiegare di quali elementi hanno tenuto conto) Fase preliminare di scelta degli elementi per la Fiaba: Il gruppo A ha completato la scheda guida nel seguente modo: Quale combinazione hai scelto? “Abbiamo scelto questa combinazione: il protagonista è la principessa, il luogo è la casa stregata e l’antagonista è la strega”. Perché hai scelto “Abbiamo scelto questi elementi perché riuscivamo a comporre meglio la storia”. questi elementi? Il gruppo B ha completato la scheda guida nel seguente modo: Quale combinazione hai scelto? Perché hai scelto questi elementi? “Abbiamo scelto questa combinazione: protagonista il principe, luogo il regno, l’antagonista il guerriero”. “Abbiamo scelto questi elementi perché si combinavano bene insieme”. Il gruppo C ha completato la scheda guida nel seguente modo: Quale combinazione hai scelto? Perché hai scelto questi elementi? “Abbiamo scelto l’orco come antagonista, gli elfi come protagonisti e il villaggio come luogo”. “Abbiamo scelto questi elementi perché gli elfi abitano nel villaggio e l’orco potrebbe mangiarli”. Fase successiva: verbalizzazione su come costruire la Fiaba con gli elementi scelti precedentemente. Gli alunni discutono insieme, prima di scrivere, su come hanno deciso di costruire le diverse parti mancanti, spiegando di quali elementi hanno tenuto conto. Fiaba prodotta dal gruppo A: La principessa rana. “Molto tempo fa c’era una bellissima principessa con i capelli biondi e gli occhi azzurri, con un vestito lungo con molti cuori. Un bel giorno passò di lì una bruttissima strega che vide la principessa e le fece un’ incantesimo trasformandola in una rana vischiosa. La malvagia strega la intrappolò e la portò nella sua casa stregata ed infestata da pipistrelli e ragnatele dappertutto; la sua soffitta era piena di scaffali con molti libri di magie ed anche di pozioni magiche. La imprigionò proprio nella gattabuia con fantasmi e ranocchi. La principessa trasformata in rana era molto impaurita. Ad un tratto nella gattabuia comparve una bellissima fatina con un vestito tutto azzurro con stelline che le disse: - Dovrai uscire dalla porticina che ti aprirò con la mia bacchetta magica e dopo essere uscita dalla gattabuia dovrai andare in soffitta a prendere una pozione per liberarti dall’incantesimo ma dovrai farlo solo quando la strega sarà uscita dalla casa stregata!. La principessa trasformata in rana le rispose: - Cra cra! Ma la fatina capì cosa voleva dire la rana, quindi scomparve. Quando la rana sentì la strega uscire, saltò in soffitta cercando di trovare la pozione per ritornare principessa ma non la trovò; quella che aveva preso era quella sbagliata: lo scoprì perché per vedere se era quella giusta bisognava berla. Quando la bevve diventò ancora più piccola di prima allora cominciò di nuovo a cercare la pozione giusta: la trovò in alto nello scaffale. Quando la bevve diventò una principessa ancora più bella di prima. Ma non sapeva come sconfiggere la strega…Ci pensò un po’ su quando le venne l’idea di scavare un buco. Andò fuori, scavò il buco e lo coprì con il tappeto pieno di ragnatele. Aspettò la strega e quando la vide arrivare osservò la scena e rise. Siccome la strega non riusciva a venire fuori dal buco allora morì. La principessa ritornò dai suoi genitori e vissero per sempre felici e contenti”. Fiaba prodotta dal gruppo B: Il principe coraggioso. “ Molto tempo fa in un regno molto lontano, viveva un principe coraggioso che non sapeva del guerriero che viveva nei sotterranei del suo regno. Un giorno uno dei suoi servi disse che nei sotterranei c’era un guerriero. Allora il principe andò per vedere se era vero e lo vide che stava dormendo sulla paglia.. Il guerriero stava russando; il principe tornò su ed andò a dormire. Di notte il guerriero si svegliò, spaccò la porta con una sciabola, andò nella camera del principe, lo prese e scappò. Lo portò nella sua prigione per mangiarlo. All’improvviso arrivò il suo unicorno magico che trasformò il suo corno in una chiave per aprire la prigione dove era rinchiuso il principe. Il guerriero si accorse che cercavano di scappare, li rincorse, saltarono dalla porta rotta e l’unicorno con un’ altra magia riaggiustò la porta ed il guerriero… PUMM!!! Andò a sbattere contro la porta ed iniziò il combattimento tra il principe ed il guerriero. Il guerriero prese la sciabola per tagliare la testa al principe ma la schivò però riuscì lui a tagliargliela. Tornò al regno ed incontrò la principessa del regno vicino, si sposarono e tutto il regno festeggiò mentre il guerriero morì in un pentolone, poi venne tutto il suo esercito che gli fece la tomba e cantarono la canzone di addio. Il principe e la principessa ebbero figli: con il loro amore ebbero due maschi e tre femmine. L’unicorno trovò anche lui una 2 morosa” e vissero proprio tutti felici e contenti”. Fiaba prodotta dal gruppo C: Gli elfi e l’orco. “ C’era una volta un villaggio dove vivevano tanti elfi. Un giorno due piccoli elfi che si chiamavano Rudy e Greta andarono al pozzo per prendere dell’acqua. Ad un tratto videro un’ombra gigantesca che poteva essere dell’orco, poi si accorsero che era proprio la sua ombra; poco dopo averla vista Greta e Rudy iniziarono ad avere paura e si nascosero in un albero pieno di foglie e mele. L’orco , mentre stava entrando nel villaggio, sentì un rumore provenire da un albero, lo sollevò e lo scosse: Rudy e Greta caddero a terra e l’orco li intrappolò nella sua mano. L’orco disse che dovevano superare una prova che consisteva nel trovare una mela magica; aggiunse che avevano tre possibilità per trovarla ma se non la trovavano al terzo tentativo sarebbero finiti in prigione nella caverna dell’orco che era piena di insetti ed a Greta non piacevano proprio! Al primo tentativo non ce la fecero ma al secondo ci riuscirono davvero. La mela serviva per uccidere l’orco e così fu. Gli amici saputa la notizia fecero una festa a sorpresa e vissero tutti felici e contenti”. Valutazione dell’attività svolta: Alla fine del lavoro di scrittura, un alunno ( designato come lettore dai compagni all’interno di ogni gruppo) legge agli altri la Fiaba prodotta. Questo momento costituisce la parte di riflessione per verificare se quanto scritto contiene gli elementi principali della fiaba incontrati precedentemente ( Vedi Mappa concettuale costruita insieme ). Quinto passaggio Produzione collettiva e/o individuale di una fiaba seguendo la modellizzazione ricavata precedentemente. Viene proposta agli alunni la realizzazione di una fiaba in modo collettivo, partendo dalla scelta CASUALE dei 3 elementi, già incontrati precedentemente ( protagonista, luogo, antagonista ) e seguendo per la realizzazione la modellizzazione della Mappa già creata precedentemente. Per la fase di avvio gli alunni scriveranno su ciascuno dei foglietti (3) un protagonista , un luogo ed un antagonista a loro piacere che vorrebbero nella fiaba da creare. Casualmente ( per estrazione ) verrà scelto dagli stessi alunni in ogni gruppo di foglietti raccolto UN protagonista, UN luogo ed UN antagonista che guideranno la partenza della verbalizzazione successiva. Gli elementi estratti da cui partire sono: Protagonista: un principe Luogo: un castello Antagonista: un gatto Dagli altri foglietti erano emerse le seguenti indicazioni ( comunque lette agli alunni ): Protagonisti: una principessa (4), un principe, una regina, un principe coraggioso e muscoloso,uno gnomo (2), uno gnomo intelligente, un cavaliere (2), un topolino, un cagnolino,una bambina molto gentile, una ragazzina, Luoghi: il castello (3), un castello incantato, un castello incantato di ghiaccio, il castello nell’isola perduta, un regno, un villaggio, il bosco (2), un bosco incantato, una casa, la foresta incantata, una casetta piccolina in mezzo al bosco, una casetta, il deserto, Antagonisti: un drago (4), un drago sputa fuoco, il mago, un orco, un genio, un genio malvagio, un samurai, il mostro di catrame, lo stregone (2), una strega (2), una strega molto malvagia, del contenuto che viene collettivamente sviluppato. Gli alunni meno propensi all’intervento vengono invitati dall’Insegnante con opportune domande ad intervenire per sviluppare la trama della fiaba,. Il testo viene in tempo reale ( circa un’ora e mezza ) creato, modificato, rivisto e corretto da tutti, in base a quanto emerso costantemente dagli interventi individuali nella fase creativa. Seguendo la modellizzazione alla lavagna La fase successiva vedrà gli alunni coinvolti nella discussione per la definizione del contenuto della fiaba, facendo sempre riferimento alla Mappa concettuale già prodotta e lasciata in copia alla lavagna. All’interno del gruppo classe gli alunni scelgono fra loro 3 compagni che nel corso della discussione tengano traccia, scrivendo su un foglio, ( Mappa ) si arriva alla scrittura globale della Fiaba. Questa viene alla fine letta al gruppo classe da un alunno. I compagni trovano così alcuni punti non coerenti o connessioni mancanti con quanto visualizzato nella Mappa. Vengono collettivamente discussi ed aggiunti gli elementi che servono a completarla. Si arriva così alla versione definitiva che viene approvata dal gruppo classe, dopo ulteriori riletture di controllo. Testo collettivo della Fiaba ottenuta. Il principe e il gatto stregato. “C’era una volta una regina molto buona, gentile e generosa che viveva in un castello. Trascorreva le sue giornate osservando i fiori e camminando nel suo giardino. Lei aveva un figlio giovane da sposare. Un giorno mentre si spostava con la sua carrozza verso un villaggio vicino vide un gatto dall’aspetto randagio e cattivo vicino all’entrata del paese che voleva aggredire lei e suo figlio, il principe, che stava seduto accanto. Un contadino che passava di lì avvertì la regina che quel gatto era molto pericoloso perché un mago malvagio lo aveva stregato dandogli un pezzo di carne magica. Allora la regina disse al cocchiere di andare subito al villaggio e dire ai cacciatori di catturare quel gattaccio. Il principe sceso dalla carrozza uscì a piedi dal paese anche se sua madre non voleva. Lui voleva sconfiggere da solo il gatto con un ciondolo magico che teneva al collo. In un bosco vicino il giovane incontrò finalmente il gatto. Mentre stavano per scontrarsi, il gatto con un miagolio chiamò tutti i suoi amici malvagi come lui per aiutarlo. Il principe usò il suo ciondolo per addormentarlo mentre tutti gli altri scapparono e sparirono nel nulla. Con un segnale il principe chiamò i cacciatori perché da solo pensava di non farcela per catturarlo. Quando essi arrivarono, con una rete lo presero e lo portarono dalla fata nel castello della regina. La fata gli tolse il pezzo di carne magica e trasformò il gatto, che in realtà era una gatta, in una bella fanciulla. Il principe si innamorò di lei e la sposò così tutti vissero felici e contenti nel castello”. Sesto passaggio Confronto dei diversi prodotti e valutazione secondo criteri precedentemente individuati insieme (modellizzazione). Confronto I prodotti confrontati ed analizzati sono la fiaba con il finale da trovare ( lavoro svolto in modo individuale ), con la parte centrale da completare ( lavoro individuale ), l’elaborazione di una fiaba, dati tre elementi ( lavoro di gruppo) e la produzione di una fiaba su modellizzazione ( lavoro collettivo ). Valutazione desunta da modellizzazione ( Mappa ) Dalla modellizzazione ed attraverso la rilettura e la verbalizzazione ( discussione sui lavori prodotti ) gli alunni hanno rilevato in alcuni dei prodotti l’assenza di determinati elementi ( mezzo magico, aiutanti, prove da superare,…) passaggi tra un momento e l’altro della vicenda, collegamenti non sempre corretti tra parte iniziale, centrale e finale, caratteristiche dei personaggi non sempre ben definite per lo svolgimento successivo, la soluzione dei problemi a volte mancante o confusa. Dalla conversazione emerge la difficoltà maggiore avuta dagli alunni nel completamento della parte centrale e finale di una fiaba, piuttosto che nel lavoro a gruppi o collettivo, svolto in modo più agevole. Rubrica Definiamo insieme le caratteristiche che deve possedere la valutazione della fiaba La creazione di una rubrica si basa su una prima fase di definizione dell’argomento ( Di quali elementi terrò conto per valutare una fiaba? ) inserita poi in un lavoro, prima individuale, poi a coppie, di gruppo ed infine di classe, per la condivisione finale dei punti prima trovati. Esempio visivo del lavoro: 1 Foglio individuale da completare N° Di quali elementi terrò conto per valutare una fiaba? 2 Lavoro di sintesi ( di coppia ) con il compagno di banco mettendo a confronto i prodotti individuali e ricavandone uno nuovo che contenga gli elementi comuni. A o NOME (Elementi in comune) B o NOME Elementi individuali Elementi individuali 3 Confronto aperto in un gruppo di 6 ( Gruppo A , B, C ) in cui ogni coppia porta gli elementi raccolti per la condivisione comune e la successiva raccolta delle caratteristiche. Nel lavoro svolto in classe ogni gruppo eterogeneo di lavoro ( A B e C ) ha prodotto una serie di elementi che possono servire per valutare la fiaba. La sintesi è riportata nella seguente tabella. GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C Protagonista Personaggi Protagonista Mezzo magico Lieto Fine Antagonista Antagonista Luogo Luogo Aiutanti Tempo Mezzo magico Problema Luogo Tempo 4 Gli elementi ricavati in ogni gruppo vengono quindi confrontati a livello di classe per ricavarne la lista finale di elementi da utilizzare per la valutazione della fiaba su una tabella che potrebbe essere di questo tipo: DI QUALI ELEMENTI TERRO’ CONTO PER VALUTARE UNA FIABA? Luogo Tempo Protagonista Antagonista Personaggi Aiutanti Problema Mezzo magico Lieto Fine Esempio per una possibile Valutazione Fiaba ( da completare insieme agli alunni) Completa Parziale Personaggio che incontra un problema Successione temporale Altri personaggi importanti che interferiscono ………………… ………………… Scheda di autovalutazione: 3 Che cosa mi ha Non adeguata 1 Cosa ho imparato 2 È stato difficile Per quale motivo aiutato a costruire una fiaba ……………………………. La scheda di autovalutazione proposta ad ogni alunno ha dato, in sintesi, queste risposte raggruppate per tipologia: 1 Cosa ho imparato “Ho imparato ad analizzare meglio una fiaba.” “Ho imparato come si costruisce una fiaba.” “Ho imparato a mettere gli elementi giusti nella storia.” “Ho imparato che la fiaba è composta da più parti, da molti elementi, dal tempo e dai luoghi.” “Ho imparato come si fa a scrivere una fiaba anche insieme agli altri.” 2 È stato difficile Per quale motivo “E’ stato un pochino difficile dove dovevamo inventare nei gruppi la parte centrale e quella finale e quando dovevamo inventare una fiaba in modo collettivo.” “E’ stato un po’ difficile all’inizio perché non riuscivo a collegare le frasi giuste.” “E’ stato difficile costruire la fiaba con i miei compagni nel lavoro collettivo perché tutti dicevano cose diverse.” “Sì, è stato un po’ difficile perché per costruirla fiaba non riuscivamo a metterci tanto d’accordo.” “Una cosa è stata più difficile delle altre perché non riuscivo a parlare in un lavoro tutti insieme.” 3 Che cosa mi ha aiutato a costruire una fiaba Mi hanno aiutato i personaggi, i luoghi, il tempo ed i problemi. Mi ha aiutato la mappa che abbiamo costruito insieme alla lavagna. Mi hanno aiutato a costruire la fiaba tutti gli elementi. Mi ha aiutato molto il lavoro delle parti mancanti da completare. Mi hanno aiutato i miei compagni ed alcune volte l’insegnante con le sue spiegazioni.