60% della produzione - Associazione Italiana Pellicceria

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60% della produzione - Associazione Italiana Pellicceria
PwC Deals Strategy
Associazione Italiana
Pellicceria
Pellicceria Made in Italy: Sfide e
Opportunità di un Settore in Evoluzione
Febbraio 2016
La filiera della Pellicceria presenta un elevato grado di internazionalizzazione, con attività “core” rappresentata da Design & Confezione
Aste
Pellicceria
Allevamento
Concia & Tintura
Design &
Confezione
Distribuzione
Distributore
Allevatore
• 85% produzione WW di
pelli deriva da specie
allevate
• Visone, puzzola, procione
cincillà e nutria le specie
più allevate
• 7.200 allevatori nel mondo
• 56% pelliccia volpe e 64%
pelliccia visone prodotta
proviene da Europa
• Cina e Europa (e.g.
Danimarca, Olanda) i
maggiori allevatori
PwC
Aste
• Pelle non conciata
acquistata WW
• Principali case d’asta di
pelli da pelliccia:
- Copenaghen
- Helsinki
- Oslo
- San Pietroburgo
- Seattle
Fonti: EFBA, Analisi PwC
Conciatore
& Tintore
• Pelli sottoposte ai
trattamenti
• Principali centri in
Europa:
- Italia
- Francia
- Germania
Retailer
Designer &
Confezionatore
Grossisti
Marchi
abbigliamento
Consumatore
Retailer
multimarca
• Pelli conciate e tinte
trasformate in:
- Capi di pellicceria
- Guarnizioni di un
capo
- Tessuto
- Accessori
Produzione
Façon
€0,6B
• Prodotti finiti
raggiungono il
consumatore finale
attraverso punti di
vendita:
- Griffe Boutique
- Negozi specializzati
- Grandi Magazzini
Produzione
Wholesale
€0,7B
Produzione
Retail
€1,4B
3
L’attività produttiva della Pellicceria Italiana si concentra in distretti di
eccellenza localizzati nelle regioni Lombardia, Toscana e Veneto
Maggiori Distretti Produttivi di Pelle & Pellicceria
Meta-distretto
Moda
Milano
Distretto Concia
Valdarno
Superiore
Distretto
Industriale Tessile
Abbigliamento
CasentinoVal Tiberina
Altri
18%
Distretto
Concia
Vicenza
Lombardia
30%
Veneto
19%
Produzione Distretti
(2014, %)
Toscana
34%
Distretto
Concia
Solofra
PwC
Fonti: Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, Analisi PwC
4
La produzione Italiana della Pellicceria è destinata soprattutto ai Marchi
Specializzati e alle Griffe con un Mark-Up di ca. 1,8x a valori Retail
Valore Produzione Italiana per Committente
(2015, €M, volte)
1.600
Mark-Up
WS-Retail
1.400
1.394
146
1,8x
1.200
1,7x
1.000
800
565
600
51
Mark-Up
Façon-WS
1,4x
748
1,6x
84
648
Marchi
Abbigliamento
Griffe
2,0x
Marchi
Pellicceria
1,8x
327
177
400
1,8x
200
337
1,0x
600
337
0
Façon
PwC
Fonti: Analisi PwC
Wholesale
Retail
5
Dopo il "rimbalzo" del 2010-2011, la produzione di Pelliccia in Italia ha
mostrato un forte calo a livello non solo Façon ma anche Wholesale e
Retail. Aspettative di decrescita di oltre il 10% per il 2016
Valore Produzione Italiana
(€M, %)
2.000
1.810
1.825
1.800
1.718
1.610
1.600
1.510
1.489
1.544
1.514
1.394
1.400
Retail
1.292
1.237
1.200
1.000
800
955
957
899
750
854
800
785
725
696
678
674
620
600
647
833
Wholesale
802
748
666
617
525
664
565
508
Façon
400
2006A
2007A
2008A
2009A
2010A
2011A
Crescita YoY
Façon
+11,1%
-3,3%
-7,0%
-22,1%
+18,1%
+12,3%
-7,0%
Crescita YoY
Wholesale
+12,4%
+0,2%
-6,1%
-24,6%
+15,8%
+8,8%
Crescita YoY
Retail
+13,1%
+0,8%
-5,9%
-24,8%
+15,2%
+8,1%
PwC
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Analisi PwC
2012A
2013A
2014A
2015A
2016P
+3,0%
-7,4%
-8,5%
-10,0%
-6,3%
+4,1%
-3,7%
-6,7%
-11,2%
-6,2%
+2,2%
-2,0%
-7,9%
-11,3%
6
La percezione degli operatori è di un mercato in calo negli ultimi e nei
prossimi 3 anni, ma rispetto al 2014 aumenta il numero di coloro che si
aspettano una crescita della produzione e consumo nel prossimo futuro da
3% a 20%
Percezione dell’Evoluzione del Mercato della Pellicceria da Parte degli Operatori
(% delle risposte non nulle)
Secondo la sua opinione, come si è evoluto/si evolverà il mercato della pellicceria negli scorsi/prossimi 3 anni?
15%
20%
41%
Ultimi 3 anni
29%
Prossimi 3 anni
56%
39%
In declino
PwC
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Istat, Analisi PwC
Stabile
In crescita
7
Export Italiano verso Ucraina
(€M, %, valori cumulati)
Export Italiano verso Russia
(€M, %, valori cumulati)
6
40
Millions
Millions
Parte del calo della produzione nell'ultimo anno è imputabile alle minori
esportazioni nei confronti di Russia (-34%) ed Ucraina (-30%). Su base
annuale, il calo delle esportazioni nei confronti di questi due Paesi ha
contribuito ad un calo della produzione del 7-8%
5,3
5
-30%
3,8
4
34,4
35
30
26,9
3,7
3,5
25
22,8
20,6
3,1
3
-34%
20
2,6
2,0
2,0
17,4
17,0
13,6
15
2
10,6
10
1
0,3
0,1
0,3
0,1
0,4
0,2
0,4
0,2
Gen
Feb
Mar
Apr
0,5
0,4
0,8
0,6
5
7,5
1,6
0,9
2,9
1,3
3,3
1,7
3,8
1,9
Gen
Feb
Mar
Apr
4,7
2,7
5,0
Mag
Giu
0
0
Mag
2014
Giu
Lug
2015
Ago
Set
Ott
2014
Lug
Ago
Set
Ott
2015
Russia ed Ucraina sono grandi importatori dei prodotti di pellicceria Made in Italy. Interviste con gli operatori del settore rivelano che nel
ca. 60% dei casi questi due paesi sono tra i primi tre destinatari delle esportazioni. Il calo di importazioni, causato dalla crisi geopolitica e
dalle restrizioni commerciali, ha impattato per il 7-8% sul calo della produzione di pellicceria in Italia
PwC
Note: (*) Dati Import/Export riferiti a indumenti e accessori di abbigliamento, di pelli da pellicceria (escl. guanti di cuoio e pelli da pellicceria, scarpe, copricapo e loro parti)
Fonti: Istat, Analisi PwC
8
Inoltre, il valore della produzione a Façon è in parte legato all’andamento
del prezzo delle pelli, in calo nel 2014 rispetto al 2013. Le aste del 2015
hanno però evidenziato una leggera ripresa dei prezzi, ad esclusione di
quella di San Pietroburgo
Trend dei Prezzi delle Principali Pelli
(€ per pelle, %)
CAGR
11-15
YoY
14-15
-5%
-4%
-2%
4%
-7%
13%
124
152
Zibellino
(Sojuzpushnina)
190
106
102
132
147
Volpe
(SAGA)
181
119
124
58
78
Visone
(KA)
81
39
44
0
20
40
2011
PwC
60
80
100
120
2012
2013
2014
2015
140
160
Fonti: Kopenhagen Auction, Sojuzpushnina Auction, SAGA Auction, Analisi PwC
180
200
• Le aste del 2015 hanno
registrato un leggero
aumento rispetto ai prezzi
del 2014 ma solo in Europa.
L’asta tenutasi a San
Pietroburgo, infatti, continua
a registrare un calo dei prezzi
principalmente a causa delle
sanzioni economiche imposte
a seguito della crisi geopolitica
con l’Ucraina
• Al fine di stimolare le vendite
all'asta, Kopenhagen
Auction nel 2013 ha
implementato delle misure
per favorire l'accesso al
credito ai partecipanti.
Questa iniziativa ha
determinato un aumento del
13% di vendite
• I primi risultati del 2016
mostrano prezzi stabili nelle
aste tenutesi in Finlandia e
Danimarca ma in calo in
Russia
9
Gli operatori specializzati producono per Griffe, Marchi di Abbigliamento e
Marchi di Pellicceria. La produzione per le Griffe rimane stabile a 48% nel
2015, mentre continua ad aumentare l’incidenza dei Marchi di
Abbigliamento
Produzione Italiana per Committente - Wholesales
(€M, %, punti percentuali)
955
100%
5%
957
6%
899
6%
678
5%
∆ pp
06-16
785
854
800
833
802
3%
2%
5%
5%
7%
748
664
12%
13%
48%
48%
40%
38%
+9 pp.
90%
80%
43%
48%
70%
54%
51%
48%
43%
44%
48%
56%
+2 pp.
60%
50%
40%
30%
55%
47%
20%
44%
48%
53%
50%
45%
-11 pp
41%
38%
07A
08A
09A
10A
11A
12A
13A
14A
15A
16P
+0,2%
-6,1%
-24,6%
+15,8%
+8,8%
-6,3%
+4,1%
-3,7%
-6,7%
-11,2%
10%
0%
06A
Crescita YoY
Wholesale
Marchi Pellicceria
PwC
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Analisi PwC
Griffe
Marchi Abbigliamento
10
La pelliccia corta si conferma anche quest’anno come il prodotto più
richiesto (60% della produzione) mentre continua ad oscillare il peso degli
inserti (+2pp ’10-’15)
Produzione Italiana per Prodotto - Retail
(€M, %, punti percentuali)
1.292
1.610
1.510
1.514
1.394
∆ pp
10-15
8%
8%
10%
12%
10%
-1 pp
15%
15%
14%
10%
+2 pp
5%
-1 pp
1.489
100%
11%
90%
8%
80%
12%
6%
5%
4%
6%
4%
54%
57%
16%
14%
15%
2013A
2014A
2015A
70%
60%
50%
57%
52%
50%
40%
60%
+3 pp.
30%
20%
10%
18%
20%
2010A
2011A
23%
-3 pp
0%
Pellicce Lunghe
PwC
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Analisi PwC
2012A
Pellicce Corte
Stole & Ponci
Inserti
Accessori
12
I consumi Wholesale hanno registrato una diminuzione più marcata nel
2015 (-3,8%), dopo il calo nel 2014 (-1,9%), a causa delle minori
esportazioni effettuate verso Paesi chiave quali la Russia e l’Ucraina
Consumo Italiano - Wholesales
(€M, %)
1.200
1.000
50
800
70
59
848
860
58
795
757
49
621
600
400
75
850
955
957
70
70
713
678
785
75
67
738
619
899
69
854
800
588
577
555
833
802
748
(314)
(300)
(260)
200
0
(143)
(177)
(156)
(162)
(106)
(142)
(191)
(250)
(200)
(400)
2005A
Var. YoY
Consumo
Wholesale
Consumo
Retail
1.424
2006A
2007A
2008A
2009A
2010A
2011A
2012A
2013A
2014A
2015F
+12,1%
+1,4%
-7,6%
-21,9%
+14,8%
+3,5%
-16,1%
-5,1%
-1,9%
-3,8%
1.608
1.640
1.519
1.183
1.352
1.391
1.169
1.090
1.089
1.159
Produzione Wholesales
PwC
Esportazione*
Importazione*
Consumo Wholesales
Note: (*) Dati Import/Export riferiti a indumenti e accessori di abbigliamento, di pelli da pellicceria (escl. guanti di cuoio e pelli da pellicceria, scarpe, copricapo e loro parti)
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Istat, Analisi PwC
13
USA, Cina/HK e Francia rappresentano i principali Paesi destinatari dell’
export italiano, mentre le importazioni risultano principalmente
provenienti dalla Cina/HK (43%)
Export Italiano*
(2015, €M, %)
Altri Paesi destinatari:
• Ucraina (3,6%)
• Spagna (3,8%)
300
250
52
200
150
15
18
16
9
11
5
4
260
38
100
Esportazioni/
Produzione
35%
33
50
22
36
0
Cina+Hong
Kong
14%
Share
Russia
9%
Francia
13%
USA
15%
Svizzera Regno Unito Germania
6%
7%
4%
Corea del
Sud
Giappone
Emirati Kazakhstan
Arabi Uniti
6%
4%
2%
1
2
1
2%
Altri
Export
20%
Import Italiano*
(2015, €M, %)
80
60
5
40
4
4
3
1
5
5
67
6
Importazioni/
Consumo
12%
20
29
0
Cina+Hong
Kong
Share
PwC
43%
Turchia
9%
Francia
8%
Filippine
Grecia
8%
7%
Svizzera Regno Unito Germania
6%
5%
2%
USA
2%
Spagna
2%
Moldavia
1%
Altri
Import
8%
Note: (*) Dati Import/Export riferiti a indumenti e accessori di abbigliamento, di pelli da pellicceria (escl. guanti di cuoio e pelli da pellicceria, scarpe, copricapo e loro parti). Il dato
presentato è una stima annualizzata calcolata sulla base del dato actual aggiornato a Ottobre 2015
Fonti: Istat, Analisi PwC
14
Nonostante l'importanza dell'export (ca. 35% della produzione Wholesale),
quasi il 54% degli operatori* non ha recentemente implementato iniziative
per incrementare la propria presenza nei mercati esteri, principalmente a
causa dell’alta competizione e della scarsa conoscenza del brand
Accesso ai Mercati Esteri
(% dei rispondenti)
Ha di recente implementato iniziative al fine di incrementare la sua presenza nei paesi esteri? (risposta multipla)
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Si
46%
No
54%
70%
50%
30%
Partecipato a
fiere/estero/Italia
Contatti con clienti
esteri a cui vendo
direttamente
Collezione ad hoc
per estero
20%
0%
Selezionato partner
locali per la
distribuzione
all'estero
Aperto filiale
all'estero con
personale
Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate nell’accedere ai mercati esteri? (risposta multipla)
60%
50%
40%
30%
20%
46%
54%
42%
10%
12%
0%
Modello distributivo
PwC
Politica dei prezzi in
rapporto al mercato
Preferenze dei consumatori Alta competizione/scarsa
conoscenza del brand
(*) I dati si riferiscono agli operatori che hanno risposto al questionario
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Analisi PwC
15
Per il 70% degli operatori del mercato, a livello di consumo nazionale e
internazionale i fattori macro-economici esercitano una forte influenza. Il
47% degli intervistati indica invece che il mercato si sta legando sempre più
al settore del lusso, un trend che si riflette sulle preferenze dei consumatori
Fattori che Influenzano il Consumo
(% dei rispondenti)
Secondo la sua esperienza, quali sono i fattori principali che guidano l’andamento dei consumi della pelliccia? (risposta multipla)
80%
60%
40%
72%
20%
47%
42%
Mercato del lusso
Sensibilità ai movimenti
animalisti
35%
0%
Fattori macro-economici e
politici
Rivalutazione della pelliccia
Preferenze del Consumatore
(% dei rispondenti)
Cosa cerca il consumatore straniero rispetto al consumatore italiano in termini di prodotto? (risposta multipla)
60%
40%
50%
20%
28%
44%
25%
0%
Prodotti piu' vistosi/fashion
PwC
Prodotti con maggior qualità
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Analisi PwC
Prezzi piu' bassi
Prodotti in linea con quanto
ricercato dal consumatore
italiano
16
Dopo il rimbalzo post-crisi, dal 2012 i consumi Retail sono calati ad un
CAGR del -6% per poi stabilizzarsi intorno a €1,1 miliardi tra il 2013 e il
2015
Consumo Retail per Canale Distributivo
(€M, %)
CAGR
1.800
1.608
1.600
1.424
1.400
171
1.519
1.352
165
157
1.200
1.000
172
1.640
509
1.183
504
443
1.391
167
222
1.169
1.090
1.089
1.082
132
110
100
396
411
421
585
562
568
561
2012A
2013A
2014A
2015F
577
555
58
122
484
452
332
570
526
800
600
400
928
965
911
783
729
679
654
2010A
2011A
200
0
2005A
2006A
2007A
2008A
2009A
Negozi Abbigliamento
Consumo
Wholesale
(€M)
PwC
757
848
860
Fonti: Rilevazione di mercato su Associati AIP, Analisi PwC
795
Negozi Specialisti Pellicceria
621
713
738
Grande Distribuzione
619
588
17
L’andamento negativo registrato nel 2014 permane anche nel 2015 con una
produzione a livello Façon in calo (-8,5%). A livello di committente, il peso
della Griffe rimane stabile e aumenta la quota dei Marchi di Abbigliamento a
discapito di quelli specializzati in pellicceria
Key Findings: Produzione
Produzione
• Nel 2015 la produzione a valore ha registrato un calo nella fase di Confezione dell’ 8,5% causato in
parte da una generale crisi dei consumi, in parte dal persistere della decrescita delle esportazioni verso
importanti paesi destinatari del Made in Italy quali Russia ed Ucraina (-34% e -30% YoY), in parte da un
abbassamento dei prezzi medi delle pelli, in particolare in Russia (e.g. calo del 4% del prezzo dello
zibellino), nonostante il recente ma lieve aumento del 4% e 13% alle aste di Helsinki e Copenaghen,
rispettivamente
• A livello Wholesale si osserva un ulteriore calo nel 2015 (-6,7%) per effetto di un maggiore share (48%)
delle Griffe alle quali si applica un Mark-Up superiore
• Nel 2016 si prevede che la produzione dei confezionisti decresca ulteriormente (-10,0% YoY), e
questo trend sarà osservabile anche a livello Wholesale e Retail (-11,2% e -11,3% rispettivamente). Il
sentiment dei produttori per il breve-medio periodo ha infatti portato a prevedere un nuovo calo, seppure
in misura più contenuta rispetto al 2015
Committenza
PwC
• A livello Wholesale i prodotti in pelliccia, siano essi capi, accessori o inserti, sono realizzati da produttori
specializzati del settore in misura prevalente per il proprio brand (40%) o per le Griffe (48%), e in via
residuale per altri marchi di abbigliamento
• Il crescente peso delle Griffe denota un cambiamento nel modo di concepire la pelliccia, che è
sempre più legata al mondo del lusso, e della moda in generale, e sempre più utilizzata per creare nuovi
tagli e movimento
18
Le esportazioni di prodotti di pellicceria dall'Italia continuano a decrescere
nel 2015, principalmente a causa della crisi Russa-Ucraina e i cambiamenti
economici che stanno avvenendo in Cina ed altri Paesi Emergenti. I consumi
interni sono legati a fattori macro-economici e all'andamento del mercato del
lusso
Key Findings: Consumo
Import/
Export e
Mercati
Emergenti
• Nel 2015 la quota di produzione destinata all’export ha raggiunto il 35% a valore, in calo rispetto al 2014
(2pp). Le esportazioni sono state in costante crescita tra il 2009 e il 2013 (+31% CAGR 09-13) per poi cominciare a
calare nel 2014 a causa di crisi geopolitiche e cambiamenti socio-economici nei principali Paesi importatori di
prodotti di pellicceria Made in Italy. Nel 2015, il calo dell'export di ca. 13% a valore sull'anno precedente è stato
dovuto alle minori importazioni di prodotti di lusso e pellicceria da parte di Cina, Russia ed Ucraina. Altri Paesi,
come USA e Giappone, continuano, invece, ad aumentare le importazioni di pellicce dall'Italia.
• Nonostante l'importanza dell'export, molti operatori non hanno recentemente implementato iniziative per
incrementare la propria presenza nei mercati esteri, principalmente a causa dell’alta competizione e scarsa
conoscenza dei brand nei mercati esteri, oltre che al diverso modello distributivo
• I principali Paesi destinatari delle esportazioni italiane nel 2015 sono stati USA (15%), Cina/HK (14%) e Francia
(13%)
• Anche le importazioni, sebbene molto più limitate delle esportazioni, riportano un calo dell’11% rispetto al 2014 e
rimangono molto concentrate (43% da Cina e Hong Kong)
• Dopo il calo avvenuto nel 2012, i consumi Retail mostrano valori stabili intorno a €1.100 M
Consumi e
Driver di
Mercato
• Gli operatori del settore indicano come causa principale dei bassi consumi Retail fattori macro-economici, in
particolare la crisi geopolitica che coinvolge Russia e Ucraina e i cambiamenti socio-economici che stanno
avvenendo in Cina, nello specifico il clima di austerità promosso dal governo e la conseguente contrazione del
mercato del lusso
• Di particolare interesse è il legame con la Moda che dal lato degli acquirenti appare sempre più forte in un contesto
in cui la pelliccia è in continua evoluzione
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Pellicce corte aprono il mercato a consumatori più giovani mentre
collezioni "Nostalgia" soddisfano anche i gusti più classici. Acquistano
sempre più popolarità gli inserti di pelliccia più discreti
Key Findings: Tendenze
• Le classiche pellicce lunghe stanno lasciando spazio a quelle corte che nel 2015 hanno pesato per il 60%
sulla produzione, ed accessori e inserti che coprono il 20%. Torna a crescere la produzione di stole e ponci
• Interviste agli operatori evidenziano che il consumatore straniero ha in genere preferenze differenti dal
consumatore Italiano in quanto ricerca prodotti con maggiore qualità. Cresce però anche il numero di
produttori che non crede ci sia tale differenza
Tendenze
Prodotti
• La pelliccia continua ad essere un capo di alta moda e a comparire sulle catwalks di importanti stilisti.
Nella stagione 2015-2016 spiccano in particolare i collage di colori e fantasie e tagli più moderni. Rimane
comunque un richiamo nostalgico al passato e alla tradizione ma la pelliccia si afferma sempre più come un
prodotto in grado di rinnovarsi e innovarsi
• Ma la pelliccia è anche simbolo delle maestranze e della tradizione manifatturiera Italiana e quindi
l’espressione più alta del Made in Italy e ciò che distingue i produttori italiani da quelli stranieri. Diventa
quindi importante per gli operatori del settore il continuo aggiornamento alle nuove tendenze ed esigenze
di acquisto del consumatore, rimanendo però fedeli agli standard e all’immagine del Made in Italy
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