giornale aprile
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Marzo 2016 - Numero 4 O P I N I O N I A CO N F R O N T O Diversi@Diversi Periodico di informazione scolastica edito dall’I.T.E.S. “ A. M. Jaci” di Messina Via Cesare Battisti,88 – Tel. 090710401 – Fax 090718552 – E-mail [email protected] SPECIALE PASQUA 2016 EDITORIALE A cura del DS prof. Alfio Borzì Perché sia veramente PASQUA Perché sia veramente Pasqua ci dobbiamo vestire d’umiltà; dobbiamo disfarci degli abiti della diffidenza e della velleità per indossare quelli della tolleranza e dell’umiltà. Perché sia veramente Pasqua ci dobbiamo amare gli uni con gli altri; essere solidali e rispettosi. Dobbiamo fare “squadra” e lavorare in gruppo, affinché, tutti insieme, possiamo migliorarci e migliorare. La Pasqua- per noi cristiani – rappresenta la pace, il sorriso, il mero senso del vivere in concordia, proprio come Gesù – il Risorto – ci ha insegnato. Ho avuto modo, in questo breve essere in questa istituzione scolastica, di conoscere persone meravigliose – sia alunni che personale ATA per finire con i docenti; tutte persone preparate e ligie al dovere. Per me è un vero piacere lavorare in questo gruppo dove, ognuno per la sua parte, esprime progettualità e voglia di fare bene. La scuola ha bisogno di persone come Voi che credono ancora nei valori della vita; voi che, come me, in un modo o in un altro siamo tutti “operai” nella vigna del Signore. Continuate a coltivare l’amicizia, guardate alle bellezze della natura, dell’arte dell’amore per un figlio e per i vostri alunni. Continuate a credere perché sono questi i veri valori che contano. Le ricchezze materiali sono fine a se stessi e, come tali, destinati a morire, mentre noi uomini credenti avvertiamo nel nostro “io” una vocazione eterna che non ha fine e che vive oltre la morte terrena. Auguro a tutti gli alunni e le loro famiglie, ai miei collaboratori, ai docenti, al personale ATA una buona e serena Pasqua. I NOSTRI ALUNNI SCRIVONO La processione delle barette a Messina: una tradizione a cura della classe 1^ sez. Ct 1^ baretta: L’ultima cena Una delle processioni più sentite e suggestive a Messina è quella delle “Barette”.Trattasi di una manifestazione religiosa risalente al 1610 che rievoca la Passione di Cristo. Le statue escono il Venerdì Santo e una volta erano accompagnate, ognuna, da un undici battitori che rappresentavano le famiglie che avevano il preciso compito di curare una “varetta”; dietro ognuna di esse i fedeli pregano e invocano grazie. Dal 1994 al Comitato Battitori è subentrata nell’organizzazione della processione la Confraternita del SS. Crocifisso detto Il Ritrovato. Le “Barette” escono dalla chiesa del Nuovo Oratorio della Pace in via 24 Maggio dove vengono custodite durante l’anno. Il termine “baretta” significa “cristallo” ed infatti all’origine erano solamente tre ed erano fatte d’argento e finissimi “cristalli” dette appunto “bare Particolarmente suggestiva è quella del "Cristo che cade sotto il peso della Croce", realizzata in cartapesta nel primo Settecento dal ceroplasta messinese Giovanni Rossello, rifatta dopo il 1908, e, quella dell’"Ultima Cena", di Matteo Mancuso, del 1846, anch’essa rifatta sullo stesso modello dopo il terremoto. Locandina commemorativa del IV Centenario della Processione delle Barette LE BARETTE a cura della classe 2^ SEZ. Ct 2^ baretta: Gesù nell’orto dei Getsemani 3^ baretta: Gesù legato alla colonna della flagellazione 4^ baretta: l’Ecce Homo 5^ baretta: La Veronica OPINIONI A CONFRONTO Registrazione stampa Tribunale di Messina n. 13/81 Direttore Editoriale: Prof. Alfio Borzì Direttore Responsabile: Prof.ssa Rosa Maria Trischitta Continuazione : le barette 6^ baretta: Gesù che cade con la Croce 8^ baretta: Gesù in Croce 7^ baretta: Gesù che porta la croce sulle spalle al Calvario 9^ baretta: L’Addolorata Continuazione : Le barette 10^ baretta: la Deposizione dalla croce 11^ baretta: Cristo morto Cristo in croce per noi per la nostra salvezza Queste sono immagini che ci debbono fare riflettere: la passione e la morte di Nostro Signore Gesù Domenica delle Palme a cura della classe 3^ Ct In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore. Da allora vengono attribuite virtù miracolose ai rami delle piante benedette Domenica delle Palme di Armando Bettozzi Di pace forieri son oggi gli ulivi e ispirano il giorno a spanderla al vento. C’è nelle mani un più bòn sentimento: strette ad amici e ad estranei…giulivi! Di giorni andati i ricordi rivivi specie di quello che in cuor mai s’è spento di babbo e di mamma…Ed un sano intento di dare più amore – a ognuno - coltivi… Pasqua si scorge di già: è in arrivo per chi l’aspetta per stare più in pace… per confessare un rimorso, tardivo... per rinnovar nella fede un desìo: di esser davvero un cristiano più…audace… di essere almeno un pochino più pio PASQUA TEMPO DI PACE: costruiamo la nostra Pasqua La Pace si costruisce di Giovanni Paolo II Aprite gli occhi a visioni di pace! Parlate un linguaggio di pace! Fate gesti di pace! Perché la pratica della pace porta alla pace. La pace si rivela e si offre a coloro che realizzano, giorno dopo giorno, tutte quelle forme di pace di cui sono capaci. Campane di Pasqua di Gianni Rodari Campane di Pasqua festose che a gloria quest'oggi cantate, oh voci vicine e lontane che Cristo risorto annunciate, ci dite con voci serene: "Fratelli, vogliatevi bene! Tendete la mano al fratello, aprite la braccia al perdono; nel giorno del Cristo risorto ognuno risorga più buono!" E sopra la terra fiorita, cantate, oh campane sonore, ch'è bella, ch'è buona la vita, se schiude la porta all'amore. LEGGENDE ………….aspettando la Pasqua Pagina curata dalla classe 2^At Alla Passione e Resurrezione d Gesù, sono associati non solo riti antichi e suggestivi, ma anche leggende e racconti che sono bellissimi e commoventi, e contribuiscono ad impreziosire il già ricco repertorio immaginifico di questa ricorrenza. Qualcuno di questi bei racconti legano alla figura del Cristo perfette per aiutarci a comprendere il profondo significato di trasformazione che è collegato con i festeggiamenti pasquali. Buona lettura! La leggenda della passiflora Nei giorni lontani, quando il mondo era tutto nuovo, la primavera fece balzare dalle tenebre verso la luce tutte le piante della Terra, e tutte fiorirono come per incanto. Solo una pianta non udì il richiamo della primavera, e quando finalmente riuscì a rompere la dura zolla la primavera era già lontana… “ Fa’ che anch’io fiorisca, o Signore!” Pregò la piantina. “Tu pure fiorirai”, rispose il Signore. “Quando?” chiese con ansia la piccola pianta senza nome. “Un giorno… “e l’occhio di Dio si velò di tristezza. Era ormai passato molto tempo, la primavera anche quell’anno era venuta e al suo tocco le piante del Golgota avevano aperto i loro fiori. Tutte le piante, fuorché la piantina senza nome. Il vento portò l’eco di urla sguaiate, di gemiti, di pianti: un uomo avanzava fra la folla urlante, curvo sotto la croce, aveva il volto sfigurato dal dolore e dal sangue… “Vorrei piangere anch’io come piangono gli uomini” pensò la piantina con un fremito… Gesù in quel momento le passava accanto, e una lacrima mista a sangue cadde sulla piantina pietosa. Subito sbocciò un fiore bizzarro, che portava nella corolla gli strumenti della passione: una corona, un martello, dei chiodi… era la passiflora, il fiore della passione. il fiore della passione: passiflora La leggenda del salice Gesù saliva verso il Calvario, portando sulle spalle piagate la croce pesante. Sangue e sudore scendevano a rigare il volto santo coronato di spine. Vicino a Lui camminava la Madre, insieme ad altre pie donne. Gli uccellini, al passaggio della triste processione, si rifugiavano, impauriti, tra i rami degli alberi. Ad un tratto Gesù stramazzò al suolo. Due soldati, armati di frusta, si precipitarono su di Lui, allontanando la Madre, che tentava di rialzarlo “Su, muoviti! E tu, donna, stai da parte.” Gesù tentò di rialzarsi, ma la croce troppo pesante glielo impedì. Era caduto ai piedi di un salice … Cercò inutilmente di aggrapparsi al tronco. Allora l’albero pietoso chinò fino a terra i suoi rami lunghi e sottili perché potesse, afferrandosi ad essi, rialzarsi con minor fatica. Quando Gesù riprese il faticoso cammino, l’albero rimase coi rami pendenti verso terra: perciò fu chiamato Salice Piangente. Salice piangente Racconti di Pasqua: continuazione La leggenda del pettirosso Gesù era sulla Croce. Le spine della corona che stringeva la fronte si conficcavano nelle sue bianche carni facendo uscir grosse gocce di sangue. Un uccellino, che volava poco distante, vedendo la sofferenza di Gesù, sentì tanta pietà per Lui. Gli si avvicinò con un leggero bisbiglio. Cosa, disse l’uccellino? Forse rimproverò gli uomini di essere stati cattivi, forse, rivolse a Gesù tenere parole di consolazione. Poi tentò di portargli aiuto e, col becco tolse alcune di quelle spine che lo torturavano. Le piume dell’uccellino caritatevole si macchiarono di rosso. L’uccellino conservò, come prova di amore, quelle gocce di sangue sul suo cuoricino. Gli uomini vedendolo lo chiamarono pettirosso. Ancora oggi tutti gli uccellini che appartengono alla famiglia dei pettirossi hanno sul petto qualche piumetta sanguigna. il pettirosso La leggenda delle uova fiorite C'era una volta un coniglietto che voleva regalare a due bambini suoi amici tante uova di Pasqua. Per far loro una sorpresa, cercava un posto dove nascondere le uova. All'alba si avvicinò alla casa dei bambini col suo sacchetto rigonfio. Il prato Iì davanti era tutto coperto di fiori di croco, bianchi, gialli e azzurri, che somigliavano a tante uova colorate. Il coniglietto nascose le uova tra i fiori e se ne tornò a casa. AI sorgere del sole avvenne un fatto straordinario: i fiori del prato diventarono uova di Pasqua. Una colomba se ne accorse e andò in giro a spargere la notizia. Presto il prato fu pieno di bambini, mentre le uova di cioccolato continuavano a fiorire. Ancora oggi i vecchi del paese raccontano che quella sia stata la Pasqua più dolce di tutte. GESU’ E’ RISORTO: ALLEUIA ALLELUIA Pasqua, la festa del passaggio. a cura della prof.ssa Carmela Puglisi La Pasqua, per i cristiani, è la principale solennità dell’anno liturgico. Essa celebra, infatti, la risurrezione di Gesù Cristo, che avvenne nel terzo giorno dalla Sua morte in croce, come riportato dalle Sacre Scritture. La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera. Questa solennità ha importanti legami con la Pasqua ebraica (Pesach), che celebra il passaggio dalla schiavitù egiziana alla liberta, grazie all’intervento di Dio a favore del suo popolo. Nel cristianesimo, invece, la Pasqua celebra il passaggio di Gesù Cristo dalla morte alla vita e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio di Cristo sulla croce e chiamati a risorgere con Lui. Per questo, i cristiani di tutti i tempi sono invitati a vivere la Pasqua non come un semplice ricordo di ciò che Gesù ha fatto per l ‘umanità, ma come un invito e un’opportunità sempre nuovi di operare, nella loro vita, un continuo passaggio dall’egoismo all’altruismo, dai vizi alle virtù, dalla guerra alla pace, dall’odio all’amore. Allora, rivolgere il consueto augurio di “Buona Pasqua” significa ridire a se stessi e a tutti gli uomini di buona volontà: “Buon passaggio”, nella speranza che, insieme, ci si possa impegnare a rotolare il macigno che ancora tiene buona parte dell’umanità nel buio del sepolcro. BUON PASSAGGIO A TUTTI LA FETE DE PASQUE A cura della prof.ssa Xenia Magazzù La fete de Paques a été fixée par le Concile de Nicée (325) au premier dimanche après la pleine lune qui a lieu soit le jour de l'equinoxe de printemps(21 Mars),soit aussitot après cette date. Paques est donc au plus tot le 22 Mars. Si la pleine lune tombe le 20 Mars,la suivante sera le 18 Avril (29 jours après). Si ce jour est un dimanche, Paques sera le 25 Avril. Ainsi,l a fete de Paques oscille entre le 22 Mars et le 25 Avril. Pour les enfants, le symbole de la fete de Paques est l'oeuf en chocolat. Le bon chocolat est un bienfait, un réconfort! Nourriture des dieux pour les Aztèques,l'empereur Moctezuma le buvait en aphridisiaque. L'oeuf est un symbole évident de fécondité. Les Rois de France recevaient chaque année le plus gros oeuf pondu dans le royaume. Un peu plus tard, dans les villages, les enfants se mirent à "queter" les oeufs aux portes des masons. Et pour nous, citadins, les traditions se perpétuent dans les vitrines des meilleurs confiseurs offertes à la gourmandise des petits et des grands! Joyeuses Paques! Tradizioni messinesi dolciarie per la festa della Santa Pasqua Servizio a cura della classe 4^ Ct Le pecorelle di pasta reale Rappresentano l’Agnello sacrificale e differiscono nella forma e nel contenuto a seconda dell’area di provenienza. A Messina e provincia le più comuni sono accovacciate sopra un finto prato verde all’interno di un recinto, decorato di confettini multicolori e presentano una bandierina rossa sul dorso. Panini di Cena per il giovedì santo Un pane dal sapore speziato e dal tipico profumo da gustare il giovedì santo in riva allo Stretto di Messina A Messina potete trovare un tipico prodotto pasquale, i panini di Cena. Questi pani, nonostante abbiano aspetto e decorazione simili a dei panini da portare in tavola per pranzo, sono invece dei pani dolci e speziati, di piccole dimensioni, ricoperti di piccoli semini di sesamo che gli donano un sapore ancora più caratteristico. Questo delizioso pane accompagna gradevolmente le ore del giovedì santo, ma ormai viene prodotto per tutto il periodo di Pasqua e può essere consumato sia per la colazione che come spuntino pomeridiano, farcito sia con il dolce che con il salato. Li potete trovare in qualunque panetteria Tradizioni messinesi dolciarie per la festa della Santa Pasqua a cura della 5^Ct Per la ricorrenza della Santa Pasqua non mancano nella tavola dei messinesi, oltre le pecorelle di pasta reale e i panini di cena, le Uova di Pasqua, la Colomba, la Pastiera di grano - detta anche Pastiera Napoletana - e il nostro Agnello Pasquale, fatto di pasta reale e realizzato con l’uso di apposite forme di gesso, con al suo interno un cuore di torrone gelato ai canditi arricchito di mandorle tostate o torrone gianduia alle nocciole. Un’altra specialità tutta messinese, è l’Agnello al Forno, un involucro di pasta di mandorle finemente lavorata ed aromatizzata con buccia d’arancio, con al suo interno un cuore di morbidissimo cedro candito, rifinito con filetti di mandorle, prima della cottura. Ed ancora, un altro dolce tipico messinese, il Tronchetto Pasquale, un dolce realizzato con pandispagna e morbida crema gianduia, rifinito con la stessa crema con agnellino al pascolo, ed abbellito con frutta martorana e qualche fiorellino di prato. Con lo stesso impasto dei panini di cena si realizzano le “cuddure cu ll’ova”, fatte sia a casa dalle mamme o meglio dalle nonne, che nei panifici e nelle pasticcerie; i destinatari più appropriati di questo dolce erano e sono anche adesso i bambini. Un tempo a Messina la Gloria veniva suonata alle ore 11 del sabato precedente la Domenica di Pasqua e mentre le campane suonavano, accompagnate dalle sirene delle navi nel porto, si mangiava proprio la Cuddura, una ciambella intrecciata, che è ancora un dolce tipico siciliano, accompagnata con salame e favette fresche, con dentro un uovo sodo. A Gloria sunau A cuddura si spizzau. Si spizzau a mossa a mossa A cuddura sinza l’ossa. A cuddura a panareddu Cu ‘ddu ova ‘nto cesteddu. ‘Na manciamu’n ‘alleria Tutti quanti ‘ncumpagnia. E s’avemu ancora fami, Quattru feddi di salami. Chi favuzzi frischi assai Chi ni levunu di guai. ‘A Gloria sunau. ‘U Signuri risuscitau! nella foto: a Cuddura missinisi” Tradizioni messinesi dolciarie per la festa della Santa Pasqua a cura della 5^Ct Abbiamo portato nelle vostre tavole tutte le specialità tipiche pasquali ma certamente il dolce pasquale per eccellenza e più antico, è la Cassata siciliana: dolce un tempo immancabile nelle tavole siciliane imbandite per la Pasqua. Anticamente, infatti, solo i poveri - che non avevano la possibilità di permetterselane facevano a meno ed a questo proposito ci piace ricordare un detto antico che così recita: “mischinu cu nun manciàu cassàti a matina i Pasqua!” (poveretto chi non ha potuto gustare la cassata il giorno della Pasqua). cassata siciliana E adesso le foto di tutti i dolci che vi abbiamo presentato Uovo di pasqua agnello pasquale Agnello al forno tronchetto pasquale colomba pasquale pastiera Auguro a tutti Voi e alle Vostre famiglie una serena Pasqua. Ciao ad Aprile.