juventus – inter 0

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juventus – inter 0
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REPORT
N.24 OTTOBRE 2005
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: ROBERTO BONACINI
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
STUDIOS
JUVENTUS – INTER 0 – 0
A cura di Massimo Lucchesi
SERIE A – 6° GIORNATA
JUVENTUS
1
INTER
ABBIATI
INTER
INTER
MODULO:
MODULO:4-4-2
4-4-2
ALL.MANCINI
ALL.MANCINI
12
JULIO CESAR
2
CORDOBA
23
MATERAZZI
20
BLASI
21
THURAM
28
CANNAVARO
25
SAMUEL
19
ZAMBROTTA
16
FAVALLI
16
CAMORANESI
7
FIGO
8
CAMBIASSO
19
PIZARRO
5
STANKOVIC
10
ADRIANO
30
MARTINS
1
TOLDO
13
ZE MARIA
33
WOME
21
SOLARI
18
K.GONZALEZ
20
RECOBA
9
CRUZ
12
25
23
4
VIEIRA
8
EMERSON
11
NEDVED
9
IBRAHIMOVIC
17
TREZEGUET
12
CHIMENTI
7
PESSOTTO
6
KOVAC
23
GIANNICHEDDA
3
CHIELLINI
18
MUTU
10
DEL PIERO
17
2
11
16
9
19
8
16
5
7
4
8
19
10
32
28
JUVENTUS
JUVENTUS
MODULO:
MODULO:4-4-2
4-4-2
ALL.CAPELLO
ALL.CAPELLO
20
21
32
STADIO: DELLE ALPI - TORINO
ARBITRO: PAPARESTA (ITA)
MARCATORI: Trezeguet 22’ pt, Nedved 34’ pt.
SOSTITUZIONI: Del Piero x Ibrahimovic (46’ pt) – Kovac x
Thuram (5’ st) – Zalayeta x Trezeguet (15’ st) – Recoba x Figo
(19’ st) – Cruz x Pizarro (26’ st) – Ze Maria x Materazzi (38’ st)
PRESENTAZIONE
Juve-Inter: si gioca al Delle Alpi la sfida fra le
prime due della classe.
La squadra di Capello è a punteggio pieno avendo
sempre vinto nelle 5 gare di campionato fin’ora
disputate. I nerazzurri di Mancini sono staccati di
3 punti a causa della sconfitta rimediata a Palermo
(vedi lo studios archiviato) alla terza giornata. In
sede di pronostico i favori vanno alla Juve forte di
poter giocare la gara di fronte al proprio pubblico.
L’Inter sembra però voler interpretare la partita a
viso aperto, convinta di poter ottenere un
risultato positivo dopo i due successi conquistati a
Torino negli ultimi due confronti con la squadra
di Capello.
MODULI E FORMAZIONI
Capello schiera i suoi con il classico 4-4-2. In
porta Abbiati sostituisce come di consueto
l’indisponibile Buffon. La difesa vede Blasi
giocare a destra (Zebina e Birindelli sono
infortunati); Thuram-Cannavaro formano la
coppia centrale e Zambrotta a sinistra completa il
reparto. Il reparto di centrocampo è quello
titolare con Vieira a fianco di Emerson, mentre
Nedved e Camoranesi giocano ai lati. In avanti
spazio alla coppia formata da Trezuguet ed
Ibrahimovic con Del Piero (e Mutu) in panchina.
L’Inter risponde con 10/11 della squadra che
domenica scorsa ha vinto e convinto contro la
Fiorentina. Unico assente è Veron febbricitante,
sostituito da Pizarro. Nel 4-4-2 nerazzurro Julio
Cesar è ancora preferito a Toldo. In difesa
giocano Cordoba a destra (J.Zanetti è
indisponibile), Materazzi e Samuel centrali e
Favalli a sinistra. A centrocampo Cambiasso e
Pizarro agiscono in posizione centrale con Figo e
Stankovic chiamati a creare superiorità numerica
sulle fasce. In avanti Adriano e Martins hanno il
compito di perforare la retroguardia avversaria.
LA TATTICA
La contrapposizione tattica è piuttosto chiara e
netta. Entrambe le compagini adottano il 4-4-2
ed è possibile delineare sul campo alcuni duelli
prevalenti (Figo vs Zambrotta; Nedved vs
Cordoba; Stankovic vs Blasi; Camoranesi vs
Favalli; Cambiasso vs Emerson; Vieira vs
Pizarro; Thuram-Cannavaro vs Adriano-Martins;
Materazzi-Samuel vs Trezeguet-Ibrahimovic). Le
alternative alla classica contrapposizione 4-4-2 vs
4-4-2 vedono entrambe le compagini forzare
l’entrata tra le linee dei centrocampisti laterali e
l’occupazione delle corsie esterne più con il
movimento di deviazione delle punte che non
l’avanzamento dei laterali.
In fase di impostazione entrambe le squadre
hanno l’opportunità di alternare la costruzione in
verticale (con il lancio o l’imbucata per la punta
che si muove incontro a ricevere) con la
costruzione in orizzontale (con il servizio per il
difensore laterale che trova spazio grazie al
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movimento di taglio interno del centrocampista
di fascia).
In una partita in cui nessuna delle due squadre
prova (o riesce) a superare l’avversario per mezzo
dello sviluppo tattico del proprio sistema di
gioco, diventa fondamentale la capacità nel saper
interpretare lo stesso. E la Juventus, specie nel
primo tempo, è riuscita ad esser superiore
all’Inter nello sviluppo del proprio 4-4-2.
Un dato, estremamente importante e
significativo, può aiutarci a capire meglio
l’andamento della gara.
Nei primi 22 minuti, ovvero fino al momento in
cui Trezeguet ha portato in vantaggio i
bianconeri, Ibrahimovic era riuscito a ricevere 16
passaggi ed a guadagnare 2 punizioni (di cui 1 dal
limite al secondo minuto) mentre Adriano aveva
ricevuto 6 palloni e guadagnato 2 punizioni
lontano dalla porta difesa da Abbiati.
2
A ciò va aggiunto il fatto che mentre Ibrahimovic
riceveva spesso in modo “tatticamente utile”
(ovvero in situazioni e zone di campo da dove
poter smistare la palla consentendo ai suoi
compagni di riuscire sviluppare manovre
d’attacco coordinate), Adriano è sembrato
defilarsi maggiormente ed in generale le punte
dell’Inter hanno ricercato, a mio modo di vedere
inopportunamente, la profondità con la
conseguenza di allungare eccessivamente la
squadra isolando i reparti.
Come detto, la capacità della Juve nel “trovare”
le punte (in particolare Ibrahimovic) era
nettamente superiore rispetto a quella mostrata
dall’Inter e ciò ha avuto notevoli ripercussioni sul
piano dell’efficacia della manovra di attacco e
sulla capacità della squadra juventina nell’alzare il
proprio baricentro.
L’Inter, non riuscendo con i difensori centrali a
neutralizzare
efficacemente i movimenti
“incontro” di Ibrahimovic avrebbe dovuto
“lavorare” maggiormente con i propri
centrocampisti centrali, cosa che invece è riuscita
a fare la Juve con Emerson e Vieira, bravi a
raddoppiare sulle punte avversarie.
Occorre dire, a parziale giustificazione del
comportamento e dell’organizzazione nerazzurra,
che l’assenza di Veron ha condizionato in
maniera negativa l’evolversi della manovra
d’attacco degli ospiti.
La capacità dell’argentino di variare con un lancio
il fronte del gioco avrebbe sicuramente alleviato
le problematiche emerse nel corso della prima
frazione. La riconosciuta abilità di Veron
nell’aprire il gioco per gli esterni avrebbe
maggiormente celato le difficoltà di nerazzurri
nel servire le punte ed allo stesso tempo
permesso a Stankovic e soprattutto a Figo di
disporre di qualche pallone in più per tentare
l’assolo personale o l’assist a favore dei
compagni.
Se è superfluo sottolineare che le difficoltà
tattiche dei nerazzurri abbiano avuto come
conseguenza quella di concedere campo e
pericolose punizioni ai bianconeri è viceversa
fondamentale osservare come entrambe le reti
bianconere siano state favorite da gravi errori
degli ospiti. Infatti nella contrapposizione agli
sviluppi delle due punizioni dal limite che hanno
deciso il match non irreprensibile è parso
l’assetto interista.
In occasione della rete di Trezeguet evidente è
l’errore della difesa nerazzurra, e di Cordoba in
particolare, che mal si contrappone al
centrattacco francese.
In occasione del raddoppio di Nedved è il
posizionamento dei giocatori in barriera che
risultato tutt’altro che eccellente.
In partite nelle quali il valore tecnico-tattico in
campo è livellato l’equilibrio viene spesso rotto
da episodi e sviluppi di situazioni derivanti da
palla inattiva.
In tali situazioni occorre sottolineare come l’Inter
avrebbe potuto e dovuto fare sicuramente
meglio.
La seconda frazione ha visto l’Inter, sotto di 2
reti, avanzare decisamente il proprio baricentro.
Le uscite per infortunio di Ibra e Trezeguet
hanno sicuramente avvantaggiato gli ospiti che
per altro mai sono riusciti a rendersi veramente
pericolosi.
Tutto ciò malgrado Mancini abbia provato a
modificare qualcosa passando prima al 4-3-3 (con
l’entrata di Recoba per Figo) e poi al 4-2-4 (con
l’entrata di Cruz per Pizarro).
LA PAGELLA DELLE SQUADRE
F.OFF: POST-CONQUISTA
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JUVENTUS
La Juve non è squadra da
contropiede fulminante. Nelle
ripartenze i bianconeri risultano
pericolosi quando riescono a
servire lateralmente una punta
ed a far inserire centralmente
Vieira.
3
INTER
L’Inter ha faticato a filtrare in
mezzo al campo avendo
pochissime occasioni a
disposizione per ripartire.
F.OFF: COSTRUZIONE
F.OFF: RIFINITURA
F.OFF: CONCLUSIONE
F.DIF: POST-PERDITA
I flussi della Juve sono chiari e
funzionali. Emerson e Vieira
riescono a giocare con facilità
sia in verticale (per Ibrahimovic
o per i tagli dei centrocampisti
laterali) che in ampiezza
(sollecitando Zambrotta).
L’Inter fatica ad imbastire la
propria manovra. Le punte si
muovono male e di fatto
spaccano spesso in due la
squadra.
Negli ultimi 25 metri la Juve si
affida prevalentemente alle
giocate individuali pur essendo
chiari i compiti e le direttive
date da Capello ai suoi.
La difficoltà di ricevere
mostrata dagli attaccanti
penalizza la squadra che non
riesce a portare i propri
centrocampisti sopra la linea
della palla.
Le occasioni-goal della
Juventus derivano
maggiormente da situazioni di
palla inattiva che non di gioco.
A mio avviso ciò si ricollega al
fatto che i bianconeri sembrano
affidarsi più alla qualità tecnica
che non all’organizzazione
tattica e ciò può avere
conseguenze negative quando il
livello dei difensori avversari è
elevato.
Le conclusioni verso la porta di
Abbiati sono poche e ciò è
conseguenza dei problemi
incontrati dai nerazzurri nelle
altre fasi.
La Juve è brava a non
concedere la profondità a
Martins e ciò limita le possibili
ripartenze nerazzurre.
La Juve non è squadra da
contropiede e l’Inter tutto
sommato concede poco agli
avversari sotto questo aspetto.
Vieira ed Emerson svolgono un
gran lavoro di filtro e
raddoppio, dando grande
equilibrio alla squadra.
Cambiasso e Pizarro sono più
bravi ad accorciare sui rispettivi
avversari diretti che non a
raddoppiare sulle punte
avversarie.
Ciò si rivelerà un handicap
piuttosto grave per la squadra di
Mancini che soffre troppo la
capacità di ricevere di
Ibrahimovic.
F.DIF: FILTRO CENTRALE
F.DIF: FILTRO DIFENSIVO
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Le retroguardia juventina non
La retroguardia dell’Inter
commette sbavature di rilievo e sembra soffrire sia i movimenti
riesce a contenere con estrema incontro di Ibra che i tagli in
4
GESTIONE PALLE INATTIVE
lucidità l’intero attacco
nerazzurro.
profondità di Trezeguet.
La Juve vince anche grazie agli
sviluppi di due calci di
punizione dal limite.
In tali occasioni l’arbitro non è
sembrato irreprensibile nel
calcolare la distanza della
barriera e ciò non è un errore da
sottovalutare.
Molto male l’Inter in occasione
dei due goal che hanno deciso il
match. La squadra di Mancini
deve lavorare a lungo per
limitare quegli errori che in gare
del genere possono risultare
determinanti.
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