I mutamenti riproduttivi nelle p generazioni di donne emiliano

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I mutamenti riproduttivi nelle p generazioni di donne emiliano
I mutamenti riproduttivi
p
nelle
generazioni di donne emilianoromagnole
Per ché guardare alle generazioni
(1/2)
I mutamenti nei comportamenti procreativi si evolvono nel tempo all’interno di
gruppi omogenei, le generazioni, con un loro percorso di vita che ha la
caratteristica della continuità, entro il quale si progettano anche i desideri circa i
la prole, sia sul numero di figli che si vorrebbe mettere al mondo, sia,
eventualmente, sul quando farlo.
Per capire quindi come si sono trasformati i comportamenti e cosa ci aspetterà
nel breve futuro occorre anche avere un’ottica di analisi che si basa sul seguire
gruppi omogenei di donne (o di coppie) nel tempo, le generazioni.
Una prospettiva di lettura di tipo longitudinale che partendo dal debutto
riproduttivo (15 anni) abbraccia tutta la storia feconda delle coppie (fino ai 50
anni della donna).
donna)
Perché guardare alle generazioni
(2/2)
Misurare il numero di figli messo al mondo
p
in un
da tutte le donne in età riproduttiva
anno di calendario significa mescolare
stadi diversi di attuazione dei progetti di
fecondità di gruppi di età simili.
I progetti hanno invece una loro attuazione
p
cioè
nel corso della intera vita riproduttiva
in ottica longitudinale
Quali quesiti necessitano di risposta
1) Quale
Q l è stata
t t la
l fecondità
f
dità delle
d ll coorti
ti che
h h
hanno
completato il loro periodo fertile (1935-1960), e di quelle
che lo stanno concludendo (1961-67)
(1961 67) - per queste ultime
la quota di fecondità ancora da esplicare ( e quindi da
stimare) è piccola o trascurabile rispetto al totale.
2) Capire se la riduzione del numero di figli per donna
che
h sii è verificata
ifi t a partire
ti d
dalle
ll coorti
ti nate
t neglili annii ’30
del 1900 stia ancora proseguendo, o se vi siano anche
nelle generazioni i primi segni di quella ripresa che
sembra visibile dai dati per anno di calendario.
Le informazioni statistiche
Le misure di base della fecondità sono i tassi di fecondità per età e regione
calcolati su dati di fonte stato civile per il periodo dal 1952 al 1996 e di fonte
anagrafica per il 1999-2004 (http://demo.istat.it).
Per le
P
l generazioni
i i più
iù antiche
ti h parte
t d
dell materiale
t i l statistico
t ti ti è apparso nell
volume dell’ISTAT, La fecondità nelle regioni italiane. Anni 1952,1993 (Istat,
1997, 2000 e http://demo.istat.it)
Per i dati di nuzialità dei primi matrimoni (ricostruzione delle serie di dati di
base) riferimento a Giovannelli e Santini (Giovannelli, tesi di Dottorato in
Demografia 2001
Demografia,
2001, Giovannelli e Santini
Santini, 2005) con aggiornamenti dal 1996
in poi.
Altri riferimenti: Salvini & Santini (2007); Caltabiano (2006)
TFTc e TFT Italia
Italia: TFTc (coorti 1895-1966) e TFT(anni (1930-1996).
4
Maggiore
continuità nel
comportamento
d ll generazioni
delle
i i
3,5
3
Babyy boom
2,5
2
TFT
1,5
TFTM
Baby burst
1
0,5
0
1895- 1901- 1907- 1913- 1919- 1925- 1931- 1937- 1943- 1949- 1955- 19611925 1931 1937 1943 1949 1955 1961 1967 1973 1979 1985 1991
Coorti e Anni
Nota: Il TFT si confronta con il TFTc della generazione
nata un numero di anni prima pari all’età media al parto
generazioni
anni
La differenza territoriale
TFTc in Italia e nelle ripartizioni. Coorti 1920-1966.
3500
3000
2500
TFT
2000
1500
1000
Nord
Centro
Sud
Italia
500
D modelli
Due
d lli riproduttivi
i d tti i diff
differenziati
i ti ttra S
Sud
deC
Centro
t N
Nord
d
1966
1964
1962
1960
1958
1956
1954
1952
1950
1948
1946
1944
1942
1940
1938
1936
1934
1932
1930
1928
1926
1924
1922
1920
0
Coorti
TFT e TFTc in Emilia Romagna
4000
3500
*Generazioni:
3000
1) Già dal 1920
sotto i 2 figli
per donna
2) Calo rapido
d ll nate
dalle
t del
d l
1950
3) Declino meno
forte dal 1970
2500
TFTc= 1,87
TFTc= 1,55
2000
TFTc= 1,37
1500
1000
500
Anni di
calendario
generazioni
1920-1948
1922-1950
1924-1952
1926-1954
1928-1956
1930-1958
1932-1960
1934-1962
1936-1964
1938-1966
1940-1968
1942-1970
1944-1972
1946-1974
1948-1976
1950-1978
1952-1980
1954-1982
1956-1984
1958-1986
1960-1988
1962-1990
1964-1992
1966-1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
0
generazioni
anni calendario
Età media al parto nelle generazioni (1934-1970) e per
anno di calendario (1962
(1962- 2008) – Emilia Romagna
33
32
31
30,0
30
29
27,8
28
27
26
26,2
25
E à all parto G
Età
E à all parto A
Età
Dalle generazioni del 1950 al declino rapido del TFTc si affianca un
aumento
au
e to de
dell’età
età media
ed a a
alla
a maternità
ate tà cche
e raggiunge
agg u ge i 30 a
anni pe
per la
a
generazione del 1965.
TFTc1, TFTc2, TFTc3 e TFTc 4+ Emilia-Romagna,
g , Italia
1200
Marcate le
differenze nel
TFT 2
1000
E-R I
ordine
E-R II
800
E-R III
E-R IV+
600
Ita III
400
Ita IV+
Ita II
200
0
1920
1922
1924
1926
1928
1930
1932
1934
1936
1938
1940
1942
1944
1946
1948
1950
1952
1954
1956
1958
1960
1962
1964
1966
1968
1970
Gli ordini dal 3°
in poi hanno
bassa intensità
Ita I
Generazioni
Proporzioni di donne per numero esatto di
figli avuti - Emilia – Romagna
700
600
500
400
300
200
100
1970
1968
1966
1964
1962
1960
1958
1956
1954
1952
1950
1948
1946
1944
1942
1940
1938
1936
1934
1932
1930
1928
1926
1924
1922
1920
0
generazioni
0 figli
1 figlio
2 figli
3 + figli
•Nelle g
generazioni 1920-30 le donne con 1 o con 2 figli
g si equivalgono
q
g
•Per le generazioni 1930-1950 quella tipica è la famiglia con due figli.
•Dalle generazioni del 1950 in poi la famiglia del figlio unico è la più frequente
•Aumenta p
progressivamente
g
alla diminuzione degli
g ordini superiori
p
al 1° la sterilità
di fatto
Proporzioni di donne per numero esatto di figli avuti Emilia – Romagna
g – alcune g
generazioni a confronto
Fonte: Salvini &Santini, 2007
Componenti di alta parità (A) e di bassa
parità (B) – Emilia Romagna
Danno conto delle probabilità di accrescimento della prole da un ordine all’altro
Bassa = probabilità media di avere un primogenito e poi un secondogenito
Alta= Probabilità media di avere un terzogenito e oltre
Fonte: Salvini &Santini, 2007
Componenti di alta e bassa parità prima e dopo i
30 anni - Emilia Romagna e Toscana
Prima dei 30 anni p
predominano le
basse parità con una diminuzione
costante sempre dalla generazione
1950
Dopo i 30 anni c’è una
per le
inversione di tendenza p
generazioni recenti segno di
uno spostamento dell’inizio
della procreazione ad età
sempre più elevate
Fonte: Salvini &Santini, 2007
Prospettive
Cosa succederà in realtà alle donne nate dopo gli anni
’70?
Proseguiranno nella tendenza alla diminuzione o i
valori di periodo riscontrati in aumento dal 2000
avranno effetto anche sulla loro fecondità totale?
Le
generazioni
comportamenti?
stanno
assumendo
nuovi
Una delle cose che si può fare è guardare alla forma
della fecondità di coorte per età per le generazioni nate
dopo gli anni ’70
70.
La forma per età (generazioni)
Emilia – Romagna,
Romagna Tassi specifici di fecondità per età nelle generazioni
Fonte: Caltabiano, 2006
-la coorte del 1970 sembrerebbe poter superare il TFTc di quella del 1960
-la
la fecondità delle coorti 1975 e 1980
1980, per le età finora osservate
osservate, sembrerebbe
superare quella della coorte del 1970.
Il declino nelle generazioni sembra rallentare?
Differenze tra i tassi di
fecondità per età cumulati fino
all’età x della coorte 1950
(riferimento) e quelli delle
coorti 1955, 1960, 1965, 1970,
1975 1980
1975,
Fonte: Caltabiano, 2006
Il recupero è sempre
maggiore di gen. in gen.
Fonte: Caltabiano, 2006
Conclusioni
Per le regioni del Nord, tra cui l’Emilia Romagna, il declino della fecondità di coorte
rallenta a partire dalle coorti nate negli anni ’70
70.
In Emilia Romagna le coorti degli anni ’80 fanno intravvedere una leggera ripresa
prima dei 30 anni ma q
p
questa apparente
pp
inversione di tendenza va attentamente
monitorata e interpretata.
Se la fecondità trasversale dovesse stabilizzarsi intorno a 1,6-1,7 figli
g p
per donna,
anche grazie ad efficaci politiche di sostegno alla maternità, questo sarebbe di
notevole aiuto al rallentamento del processo di invecchiamento.
Per quanto non sia inverosimile un leggero rialzo dei tassi totali nei prossimi anni
anche in longitudinale, si deve tener presente che gli effetti di tali variazioni, che
dati i modelli culturali di riferimento attuali non potranno avere una dimensione
significativa,
i ifi i
lasciano
l
i
ancora apertii molti
l i problemi
bl i che
h scaturiscono
i
iin termini
i i di
effetti sulla struttura per età.
Bibliografia di riferimento
Caltabiano M., 2006, Recenti sviluppi della fecondità per coorti in Italia, Università degli Studi di Padova,
Working Paper Series,
Series n.
n 2.
2
Giovannelli C., La primonuzialità delle coorti italiane per regione di residenza, 2001, Tesi di Dottorato in
Demografia, Ciclo XII.
Giovannelli C. e Santini A., 2005, La primonuzialità delle coorti femminili in Italia e nelle sue regioni,
Firenze Florence University Press.
Firenze,
Press
Istat (1997), La fecondità nelle regioni italiane. Analisi per coorti. Anni 1952,1993, Informazioni, n. 35.
Istat (2000), La fecondità regionale nel 1996. Informazioni, n. 11.
Santini A., 1995, Continuità e discontinuità nel comportamento riproduttivo delle donne italiane nel
dopoguerra: tendenze generali della fecondità delle coorti nelle ripartizioni tra il 1952 e il 1991,
1991
Dipartimento Statistico dell’Università di Firenze, ”Working Papers” n. 53.
Santini A., 2006, Nuzialità e fecondità in Italia e nelle sue regioni durante il secolo XX, relazione al
Convegno “Le grandi transizioni tra ‘800 e ‘900. Popolazione, società, economia”, S.I.DE.S, Pavia, 28-30
settembre.
settembre
Santini A, Salvini S., 2007, La fecondità della donna in Toscana dalla fine del secondo conflitto mondiale
ad oggi , Dipartimento di Statistica “G. Parenti”, n.7
R
Rosella
ll R
Rettaroli
tt li
Dipartimento di Scienze statistiche
[email protected]
www.unibo.it