presentazione - Protezione Civile FVG

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presentazione - Protezione Civile FVG
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
PROTEZIONE CIVILE
Palmanova – 26 febbraio 2010
Primi interventi di protezione civile in
relazione al rischio di ingressione marina
nelle aree costiere del Friuli Venezia
Giulia e di esposizione al rischio della
popolazione rispetto ad un evento
meteo-marino estremo
INQUADRAMENTO DELL’AREA OGGETTO DI ANALISI
Problematiche dell’area:
•
soggetta a subsidenza
•
interessata da innalzamento del livello medio marino
•
parzialmente sotto lo zero idrometrico
Subsidenza - Componente geologica
Estratto della Carta neotettonica dell’Italia nord-orientale – CNR
Pleistocene superiore p.p. – Olocene (18.000 a. B.P. – attuale)
3
Innalzamento livello medio marino
Da 133 anni si evidenzia un
andamento pressoché
crescente del livello medio
marino
Venezia
Trieste
Andamento dei livelli marini a Venezia (dal 1872) e a Trieste (dal 1890)
In 100 anni di osservazioni
mareografiche a Trieste si
riscontra un innalzamento di
circa 15 cm del livello medio
marino
Livelli medi annui di Trieste 1875-2006.
4
AREE SOTTO LO ZERO IDROMETRICO
San
San Giorgio
Giorgio di
di Nogaro
Nogaro
Cervignano
Cervignano
Monfalcone
Monfalcone
Latisana
Latisana
Marano
Marano
Lagunare
Lagunare
Lignano
Lignano
Grado
Grado
5
Bacini con sollevamento meccanico delle acque
e ubicazione delle idrovore
idrovore
Bacini scolanti
6
Il fenomeno dell’acqua alta
I fattori componenti sono:
•
Il livello marino medio
•
La marea astronomica (luna, sole)
•
La marea meteorologica, causata da:
•
•
•
Vento: venti sciroccali persistenti per alcune ore sul bacino Adriatico causano un
innalzamento del livello marino, mentre la bora produce un abbassamento
Differenze della pressione atmosferica sul mare durante il transito delle
perturbazioni atmosferiche: il livello del mare si innalza (si abbassa) di circa 2 cm per
un abbassamento (un aumento) di 1 ettopascal (pari ad un millibar) della pressione
atmosferica
Sesse: oscillazioni del livello marino provocate dalle perturbazioni meteorologiche: i
venti meridionali innescano la sessa fondamentale del Mare Adriatico, che ha un
periodo di 21.5 ore ed un'ampiezza che può raggiungere, a Trieste, 50 cm nei casi
più intensi.
Il fenomeno dell'acqua alta nell'Adriatico settentrionale avviene quando il
massimo della marea meteorologica (bassa pressione, ingorgo da forti
venti sciroccali, massima elevazione della sessa adriatica) coincide
con un'alta marea astronomica: l'elevazione complessiva del mare può
superare i due metri sopra il livello medio.
Per gli effetti lungo la linea di costa e il cordone perilagunare bisogna
inoltre considerare l’effetto delle onde (fino a ulteriori 1-2 metri)!!
Maree eccezionali
sul livello medio mare IGM del 1942
5 novembre 1966
Venezia Punta Salute: 2.17 m (permanenza 11ore sopra 1.7)
Grado: 1.94 m (permanenza 8-9 ore sopra 1.8 = livello minimo porto)
Trieste: 1.75 m
1 dicembre 2008
Venezia Punta Salute: 1.79 m (permanenza 1ora sopra 1.7)
Grado: 2.07 m (permanenza 4 ore sopra 1.8 = livello minimo porto)
Trieste: 1.88 m (permanenza 4.5 ore sopra 1.73 = livello Molo Sartorio)
23 dicembre 2009
Grado: 1.80 m (livello minimo porto)
Trieste: 1.80 m
25 dicembre 2009
Grado: 1.79 m
Trieste: 1.76 m
Andamento della marea registrata a Grado
nel mese dicembre 2008
Acqua alta 1 dicembre
2.07 s.l.m.m
Componente meteorologica di quasi 70cm
Livello medio del mare
registrato a Grado negli
ultimi 4 anni
0.65
0
Acqua alta 1 dicembre 2008
Livello massimo raggiunto 2.07m
Livello minimo porto 1.80m
4 ore
Grado porto
1 dicembre 2008 ore 13
Obiettivi attuali
della protezione civile della regione
• Analisi del livello di vulnerabilità della linea di
costa e della difesa arginale a mare e
perilagunare rispetto all’insorgenza di un
evento meteo-marino estremo.
• Analisi delle aree a rischio di ingressione
marina e di esposizione al rischio della
popolazione rispetto ad un evento meteomarino estremo
• Primi interventi urgenti di messa in sicurezza
del territorio rispetto all’ingressione marina
generata da eventi meteo-marini estremi
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Analisi effettuate
1 - Verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini della
Bassa Pianura Friulana tra le foci del F. Tagliamento e del F. Timavo, mediante
individuazione :
• caratteristiche geologico-tecniche dei terreni di fondazione del corpo arginale
• caratteristiche di permeabilità, filtrazione e sifonamento degli argini;
• verifica della stabilità dei corpi arginale rispetto ai moti di filtrazione;
2 – Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area mediante analisi
plano altimetrica delle aree lagunari e perilagunari con livellazione geometrica di alta
precisione, con la definizione delle:
• Misure di livellazione geometrica e trigonometrica
• Rilievi topografici lungo i litorali
• Confronti con le misure precedenti
• Quote Argini lagunari e litorali
3 - Individuazione delle aree potenzialmente esondabili
immediatamente a monte della Laguna di Marano e Grado;
4 - Individuazione della pericolosità e del rischio da mareggiate
lungo il litorale
12
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
LUNGHEZZA ARGINI ESISTENTI
Argini : 78.6 km
12 km lidi
13
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
TIPOLOGIE ARGINI
Argine con banca a mare
protetta da scogliera e
piantumazioni in Tamerici
Tipo A
12.7 km
Argine con scogliera di
protezione
Tipo B
10.3 km
Argine privo di protezioni
a mare
Tipo C
37.9 km
Argine con rivestimento in
cemento e pietrame
Tipo K
10.4 km
14
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
TIPOLOGIE ARGINI
Lignano
Tipo A
- 12.7 km
Tipo B
– 10.3 km
Tipo C
– 37.9 km
Tipo K
– 10.4 km
N/D
– 7.3
km
Grado
15
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
TIPOLOGIE ARGINI
S. GIORGIO - ARGINE TIPO A
Argine con banca a mare
protetta da scogliera e
piantumazioni in Tamerici
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
TIPOLOGIE ARGINI
LIGNANO – LOC. PANTANI - ARGINE TIPO B
Argine con scogliera di protezione
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
TIPOLOGIE ARGINI
PRECENICCO – LOC. PUNTA LAMA - ARGINE TIPO C
Argine privo di protezioni a mare
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
TIPOLOGIE ARGINI
FOSSALON - ARGINE TIPO K
Argine con rivestimento in cemento e pietrame
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verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
presenza di vegetazione arborea e arbustiva
limitate dimensioni del colmo
presenza di tane di nutrie, tassi, ….
infiltrazioni di acqua salmastra
danni per erosione
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
STARANZANO
Argine impraticabile per la presenza
di vegetazione arborea e arbustiva
21
21
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
Argine impraticabile per la presenza
di vegetazione arborea e arbustiva
GRADO – LOC. BELVEDERE
Argine difficilmente praticabile
Argine impraticabile
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verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
MARANO LAGUNARE – LOC. MUZZANELLA
Argine impraticabile per la presenza
di vegetazione arborea e arbustiva
23
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
MARANO LAGUNARE – LOC. MUZZANELLA
ARGINE CON LIMITATE
DIMENSIONI DEL COLMO
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
LIGNANO -LOC. PANTANI
TANA DI TASSO
TANE DI NUTRIE
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
LIGNANO – LOC. PANTANI
PRESENZA DI ACQUA
A CAUSA DELLA FILTRAZIONE
27
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
MARANO – LOC. MUZZANELLA
PRESENZA DI ACQUA A CAUSA DELLA
FILTRAZIONE
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verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
MARANO LAGUNARE
LOC. MUZZANELLA
INCROSTAZIONI
DOVUTE
ALL’INFILTRAZION
E DI ACQUA
SALMASTRA
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
GRADO - CAMPING EUROPA
SCAVERNAMENTI AL PIEDE DELL’ARGINE
TIPO “K”
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verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
GRADO
CAMPING EUROPA
PRONTO INTERVENTO A SALVAGUARDIA
DELL’ARGINE DANNEGGIATO DALLA
MAREGGIATA
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
Problematiche e danni riscontrati negli argini
ARGINE DANNEGGIATO DALLA MAREGGIATA
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verifica puntuale dello stato di
conservazione degli argini perilagunari
e costieri
33
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
SONDAGGI MECCANICI E PROVE PENETROMETRICHE
Il numero totale delle prospezioni eseguite è stato di 744 (179 sondaggi meccanici e 565 prove penetrometriche)
distribuite lungo il perimetro lagunare e lungo la costa tra la foce del Tagliamento ed il Golfo di Panzano
TIPO DI INDAGINE
NUMERO
LUNGHEZZA TOTALE
PENETROMETRIE CPT
86
867 m
PENETROMETRIE DINAMICHE DPM
50
320 m
PENETROMETRIE CPTE
424
2598 m
5
39 m
179
178
1426 m
prova penetrometrica statica
prova penetrometrica statica con punta
elettrica
PENETROMETRIE CPTU
prova penetrometrica statica con piezocono
SONDAGGI MECCANICI
PROVE LABORATORIO
ANALISI GRANULOMETRICHE
Contenuto in acqua, peso di volume, peso
specifico, indice dei vuoti, Porosità’, limiti di
Atterberg, prove edometriche, prove di taglio
diretto, permeabilità
1565
• Totale complessivo metri indagati 5250
34
I fattori componenti contribuenti al rischio allagamento sono
•
Il livello marino medio
•
La marea astronomica (luna, sole)
•
La marea meteorologica, (Vento, Differenze della pressione atmosferica, Sesse).
•
l’effetto delle onde (fino a ulteriori 1-2 metri)
Le quote inferiori a 2,5 m devono essere considerate critiche, suscettibili cioè di
sormonti in occasioni di acque alte eccezionali, e quindi di allagamenti
nell’immediato retroterra.
La quota di sicurezza degli argini è a + 3 m.s.l.m.
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
UBICAZIONE DEI SONDAGGI MECCANICI
E DELLE PROVE PENETROMETRICHE
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verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
UBICAZIONE DEI SONDAGGI MECCANICI E DELLE PROVE PENETROMETRICHE
Il numero totale delle prospezioni eseguite è stato di 744 distribuite
lungo il perimetro lagunare e lungo la costa tra la foce del
Tagliamento ed il Golfo di Panzano
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verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
PROVE DI LABORATORIO GEOTECNICO
Durante l’esecuzione dei sondaggi sono stati raccolti un totale di 178 di
campioni indisturbati per le analisi di laboratorio geotecnico.
Su ciascun campione sono state eseguite le seguenti prove geotecniche:
•
•
•
•
•
•
•
Apertura e descrizione geotecnica
Determinazione dell’umidità naturale
Determinazione della massa volumetrica apparente
Determinazione del peso specifico del solido
Limiti di consistenza di Atterberg
Permeabilità in cella edometrica o triassiale
Taglio diretto in scatola di Casagrande
PRESENZA DEI LIVELLI SABBIOSI (%) NEI PRIMI 10 m DI PROFONDITA'
1 00
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
38
verifica puntuale dello stato di conservazione degli argini
INTERPRETAZIONI DELLE PROVE GEOGNOSTICHE
Sulla base dalle interpretazioni delle prove geognostiche (prove
penetrometriche, prove di laboratorio, CPT, ecc.) e dei risultati
acquisiti direttamente durante l’esecuzione di tali indagini
(stratigrafie), sono state elaborate 3 carte di sintesi, denominate:
1. Sezione Litologica
2. Sezione Geologico-tecnica
3. Sezione della Permeabilità
allo scopo di conoscere (1) la natura, (2) lo stato di consistenza e (3) la
situazione idrogeologica del corpo degli argini lagunari e dei primi
metri dei loro terreni di fondazione.
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Verifica del livello di subsidenza
in atto nell’area
• Misure di livellazione geometrica e
trigonometrica
• Rilievi topografici lungo i litorali
• Confronti con le misure precedenti
• Quote Argini lagunari e litorali
40
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Misure di livellazione geometrica e trigonometrica
Nel 2004 sono state riorganizzate e rimisurate le linee di livellazione attorno e nelle lagune di Grado e Marano
T O R V IS C O S A
MUZZANA
FVG 14
C E R V IG N A N O
RONCHI
IG M 3 4
IG M C j
IG M 3 4
PALAZZO LO
U IM A 8
U IM A 7
L A T IS A N A
FVG 11
U IM A 3
A Q U IL E IA
MARANO
FVG 12
U IM A 7
U IM A A
FVG 10
U IM A 6
FVG 13
U IM A 3
L IG N A N O
10 Km
GRADO
•
Per completare il controllo delle variazioni altimetriche lungo la costa, in laguna e sui
fiumi è stato necessario istituire delle nuove linee di livellazione.
•
Le linee di livellazione esistenti coprono il tratto fra i fiumi Tagliamento ed Isonzo (linea UIMA 6
e parte della linea UIMA 3).
Le lagune sono circondate da una serie di argini di difesa, le linee di livellazione esistenti nel
2004 coprono la parte meridionale, ossia fra la laguna ed il mare (linea UIMA 6) ed il lato41
occidentale (linea FVG 13).
•
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Misure di livellazione geometrica e trigonometrica
Lo schema completo delle linee di livellazione misurate (2004 fino 2008)
•
•
Per completare il controllo delle variazioni altimetriche lungo la costa, in laguna e sui fiumi è
stato necessario istituire delle nuove linee di livellazione, FVG 15, FVG 16 e FVG17 (in
arancione)
All’interno delle lagune sono state istituite tre nuove traverse (UIMA 8L, FVG 10L, FVG 11L) ,
in direzione Nord – Sud, la cui misura è possibile prevalentemente in modalità trigonometrica.
42
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Misure di livellazione geometrica e trigonometrica
Lo schema completo delle linee di livellazione misurate (2004 fino 2008)
RILIEVI TOPOGRAFICI
Linee color rosso
IGM (2002)
Linee color blu
Linee color viola
UIMA (2004)
FVG (2004)
Linee color arancio
FVG (2007)
LUNGHEZZA RILIEVI
RILIEVI anno 2004
237 Km
RILIEVI anno 2007
68 Km
+ 9 Km di traverse lagunari
trigonometriche
43
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Misure di livellazione geometrica e trigonometrica
•
Le misure di livellazione geometrica sono state eseguite nel 2007 e 2008 da parte di due
squadre. Sono stati utilizzati 2 livelli di precisione: Leica Ni 3000 con stadie in invar,
calibrate presso l'IGM e Topcon DL 101 con stadie in invar, calibrate presso l’Università di
Lubiana.
Sono state utilizzate squadre di tre
uomini (un topografo e due
portastadia). La distanza massima fra
livello e stadia è stata fissata in 40 m,
ad eccezione dell’attraversamento dei
canali, in cui si può raggiungere i 50
m. Le distanze fra il livello e la stadia
avanti ed indietro non devono differire
più di 1,5 m. La differenza fra le
misure in andata e ritorno (errore di
chiusura) non deve superare 2,5 mm
per radice di km.
44
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Misure di livellazione geometrica e trigonometrica
Alcuni esempi dei capisaldi della rete di livellazione
45
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Rilievi topografici lungo i litorali
È stata effettuata una campagna di rilievo topo-batimetrico nel tratto di litorale in oggetto con lo
scopo di ottenere dati aggiornati per la quantificazione delle variabili da inserire nel database per
la definizione della vulnerabilità e del rischio (pendenza spiaggia sottomarina, evoluzione
dei fondali).
La campagna topo-batimetrica è stata eseguita nel periodo compreso tra il 22 giugno e il 13 luglio 2007 per un
totale di 45.5km di rilievo lungo 16 profili dalla spiaggia emersa fino almeno al raggiungimento della
batimetrica -5m.
I profili topografici sono stati rilevati con un sistema GPS Thales/Magellan Professional ProMark3, sistema
differenziale a singola frequenza di tipo “post-processing”. Una stazione denominata “Base” è stata posizionata
sul caposaldo mentre l’altro apparecchio, denominato “Rover”, veniva utilizzato per rilevare i profili
Successivamente i dati sono stati elaborati in post-processing con il software GNSS Solutions, appositamente
creato dalla Thales Navigation per gli apparecchi ProMark3.
Posizionamento della base sul
caposaldo
Esecuzione di un profilo topografico
46
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
Confronti con misure precedenti
Per calcolare gli spostamenti verticali dei capisaldi, ossia le variazioni di quota, è necessario che i
contrassegni non siano variati fra le due misure, per cui solo sui capisaldi della rete si può calcolare
la differenza delle quote.
Poichè la livellazione fornisce solo valori relativi, ossia il dislivello fra due punti, la scelta del caposaldo di
riferimento, la cui quota rimane invariata nel periodo considerato, è arbitraria. Fra le varie possibili
scelte si propone il caposaldo Nord 16 (Ronchi), in quanto ritenuto stabile. Un’altra possibilità è
quella di riferirsi al mareografo di Trieste, tenendo però presente che anche il livello medio del mare
varia nel tempo.
• Le
indagini topografiche di precisione hanno permesso di
definire le quote dell’area lagunare e di confrontarle con i dati
dei rilievi precedenti eseguiti in più riprese negli anni 1980,
1989, 2004 e 2007.
•I
risultati indicano che l’area è interessata
da processi di subsidenza generalizzati.
47
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
SUBSIDENZA DEI TERRENI
La Bassa pianura friulana è interessata dai fenomeni di subsidenza, così come
tutto l’arco della pianura padana che si sviluppa dal Veneto all’EmiliaRomagna. L’intensità del fenomeno naturale in passato è stato aggravato
dall’estrazione dei fluidi dal sottosuolo che negli ultimi decenni hanno
accelerato i processi di costipamento dei terreni.
Nel caso specifico delle Lagune di Marano e Grado, oltre ai processi naturali ed
antropici connessi con l’estrazione dell’acqua dal sottosuolo in
corrispondenza degli abitati, non vanno sottovalutati i fenomeni di
costipamento successivi alle bonifiche che hanno interessato tutto l’arco
lagunare a monte dell’attuale argine di conterminazione.
Ciò ha comportato un abbassamento del suolo che può aver coinvolto nel
tempo gli stessi argini negli anni successivi alla loro realizzazione e
all’esecuzione delle opere di drenaggio per il recupero dei terreni ad uso
agricolo. Tale abbassamento è stato favorito anche dalla presenza di livelli,
talvolta consistenti, di torbe o di argille organiche, particolarmente diffusi in
alcuni settori del perimetro lagunare tra le foci dei fiumi Natissa e Turgnano.
48
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
SUBSIDENZA DEI TERRENI
tutta la regione compresa tra la linea di livellazione che si sviluppa lungo la strada
statale da Latisana a Ronchi a Nord e tra le foci del Tagliamento e dell’Isonzo a Sud, è
caratterizzata da significativi fenomeni di “subsidenza” già accertati nel
periodo ‘80-‘89 e confermati nel periodo successivo 1989-2004.
Più in particolare, va sottolineato che il processo di subsidenza, analizzata nell’intero
periodo 1980-2007, interessa tutta l’area lagunare con particolare riferimento all’arco
costiero (da 4 mm/anno a Lignano a 7 mm/anno a Grado), all’asta del
Tagliamento da Latisana alla sua foce (attorno a 4 mm/anno), al delta dell’Isonzo
(con punte fino a 5 mm/anno) e all’area che si sviluppa da Latisana fino a poco ad
E di Muzzana. Nell’area lagunare in esame i valori, riferiti al periodo 1980-2007,
variano quindi da 2 a 7 mm/anno.
La regione più orientale, che comprende l’area di Torviscosa, Cervignano, Ronchi,
Monfalcone, Aquileia, è quella dove la subsidenza, pur presente, è più attenuata con
valori pari a 1-2 mm/anno circa. E’ ovvio che in quest’ultima area hanno certamente
influito le caratteristiche litologiche del sottosuolo legate ad una diminuzione dello
spessore del materasso dei sedimenti sciolti (Quaternario), dovuti al sollevamento
graduale del substrato, costituito dalla serie flyschoide e carbonatica, quest’ultima 49
affiorante poco più ad E.
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
QUOTE DEGLI ARGINI LAGUNARI
Quote > 3 m
Quote 3÷2,5 m
Quote 2,5÷2 m
Quote < 2 m
La conoscenza delle quote degli argini è essenziale per poter valutare l’efficienza delle
opere di difesa nei confronti delle possibili ingressioni delle acque lagunari,
specialmente in occasione delle acque alte. In questa indagine le quote sono state
definite sulla base dei rilevamenti effettuati nei punti in cui sono state eseguite le
prospezioni geognostiche
Solo lungo il cordone lagunare (dall’isola di Martignano alla bocca lagunare di Grado), a
50
causa della scarsità delle prospezioni, si è fatto riferimento al rilievo GPS.
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
QUOTE DEGLI ARGINI LAGUNARI
Quote > 3 m
Quote 3÷2,5 m
Quote 2,5÷2 m
Quote < 2 m
51
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
QUOTE DEGLI ARGINI LAGUNARI
Quote > 3 m
Quote 3÷2,5 m
Quote 2,5÷2 m
Quote < 2 m
52
INDIVIDUAZIONE DELLE AREE POTENZIALMENTE ESONDABILI
Le zone perilagunari, per la gran parte risultato di interventi di bonifica,
sono caratterizzate da quote attorno al l.m.m. e, per ampie estensioni, da
quote inferiori. Durante la disastrosa alluvione del 1966, vaste aree depresse
dei territori perilagunari furono sommerse dalle acque a causa delle
numerose rotte che si erano verificate negli argini fluviali, lagunari e litorali,
con conseguenti gravissimi danni.
Allo scopo di individuare le aree maggiormente esposte all’invasione e alla
sommersione da parte delle acque della laguna e dei fiumi in occasione di
eventi catastrofici è stata eseguita l’analisi della situazione altimetrica
dell’area. La carta mette in evidenza che la totalità delle aree che insistono
sulla gronda lagunare sono depresse, con quote per la maggior parte
inferiori a +1 m (con punte fino a -2 m).
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del
territorio rispetto all’ingressione marina generata da
eventi meteo-marini estremi
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio rispetto
all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
2
3
1
4
2 - Marano Lagunare
1 - Lignano
3 - Aquileia
4 - Grado
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio rispetto
all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
1 - Lignano
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio rispetto
all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
2 - Marano Lagunare
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio rispetto
all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
3 - Aquileia
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio rispetto
all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
4 - Grado
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio rispetto all’ingressione marina generata da
eventi meteo-marini estremi
CARTA DELLA ESONDABILITA’ POTENZIALE
Esempio in comune di Lignano
Area d’intervento
Quota al piede edifici
sul livello medio mare
-2,5 - -2
Quote sul livello
medio mare
inferiore a - 2
-2 - -1
-2 - -1
-1 - 0
-1 - 0
0-1
0-1
1-2
1-2
2-3
2- 2,5
3- 4
superiore a 2,5
EDIFICIO CIVILE
1794
BARACCA, CAPANNA, STRUTTURA PRECARIA
474
TETTOIA, PENSILINA
249
STABILIMENTO, OPIFICIO
50
EDIFICIO AGRO-FORESTALE, STALLA, RIMESSA ATTREZZI
23
CABINA ELETTRICA
13
SERBATOIO, TORRE PIEZOMETRICA
8
EDIFICIO DI CULTO
4
CONCLUSIONI
CARATTERISTICHE ARGINALI
• Con
riferimento alle caratteristiche geotecniche e al
grado
di
efficienza
degli
argini
sulla
base
dell’addensamento e della consistenza dei materiali, risulta
che il 44% dei terreni granulari (presenti per l’83% dello
sviluppo arginale) è costituito da materiali sciolti.
• I terreni coesivi (17%) hanno una consistenza da soffice a
molto soffice.
• Sotto
il profilo della stabilità, sono emerse le buone
condizioni di efficienza degli argini con fattore di
sicurezza > 1.3 ad eccezione di alcuni casi in cui il corpo
arginale è costituito da materiali fini (limo-argillosi od
argillosi) poggiante su terreni anch’essi di natura coesiva
62
CARATTERISTICHE ARGINALI
•
In più tratti, per un’estensione pari a circa 18 km, gli
argini sono costituiti da sedimenti ad elevata
permeabilità: Le zone maggiormente interessate
sono: Lignano, Muzzanella, S. Marco, Centenara, Ponte
Primero, Campeggi di Grado.
•
In 2 dei 5 punti presi in considerazione in caso di maree
o acque alte persistenti, è probabile che si manifesti il
sifonamento (Muzzanella e Trebano: comuni di
Marano e Aquileia).
CEDIMENTI
• I cedimenti dei terreni d’appoggio degli argini
variano da 4-5 cm fino a 16-17 cm.
• I valori più elevati si riscontrano presso la foce
del Cormor (17 cm), del Natissa (13 cm),
dell’Isonzo (12 cm) ed in prossimità del
depuratore di S. Giorgio (12 cm).
• La
correlazione tra subsidenza e cedimenti è
buona.
64
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
SUBSIDENZA DEI TERRENI (mm/anno)
• Le
zone maggiormente soggette alla subsidenza sono state
rilevate nel comprensorio di Grado (oltre 7 mm/anno) e, in
misura poco minore (6 mm/anno circa), nell’area prossima alla
foce dell’Isonzo. Nelle isole del cordone litorale gli abbassamenti
sono dell’ordine di 4-5 mm/anno, così come l’area a SUD di
Latisana.
• Lungo la gronda lagunare i valori sono quasi sempre inferiori a
3 mm/anno.
• Sulla
base dei dati medi di subsidenza rilevati (5 mm/anno),
nelle condizioni attuali si può prevedere che l’abbassamento del
suolo fra 100 anni sarà dell’ordine di 40-50
cm.
65
Verifica del livello di subsidenza in atto nell’area
SUBSIDENZA DEI TERRENI (mm/anno)
66
QUOTE ARGINALI
• Le
indagini effettuate hanno evidenziato che le quote
degli argini non sono sempre adeguate alla difesa
dalle acque alte.
• quote > 3 m = 23,5%,
• comprese tra 2,5 e 3 m = 53%,
• comprese tra 2 e 2,5 m = 20%,
• inferiori a 2 m = 3,5%
Le quote inferiori a 2,5 m devono essere
considerate critiche, suscettibili cioè di sormonti in
occasioni di acque alte eccezionali, e quindi di
allagamenti nell’immediato retroterra.
La quota di sicurezza degli argini è a quota + 3 mslm
67
ESONDABILITA’ POTENZIALE
estensione dei terreni perilagunari e
potenzialmente soggetti ad esondazione :
Quota terreno
numero
degli
estensione
edifici
2,5 m.s.l.m
312,6 kmq
26.656
Inferiore a
2 m.s.l.m
278,5 kmq
20.219
Inferiore a
1 m.s.l.m
195,3 kmq
7.794
Inferiore a
0 m.s.l.m
67,7 kmq
1.798
Inferiore a
edifici
68
Possiamo fare di più?
SI!
Attività di sorveglianza degli argini perilagunari
con i volontari dei gruppi comunali di Protezione Civile
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio
rispetto all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
Attività di sorveglianza degli argini perilagunari
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio
rispetto all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
Attività di sorveglianza degli argini perilagunari
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio
rispetto all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
Attività di sorveglianza degli argini perilagunari
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio
rispetto all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
Attività di sorveglianza degli argini perilagunari
Primi interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio
rispetto all’ingressione marina generata da eventi meteo-marini estremi
Attività di sorveglianza degli argini perilagunari
GRAZIE PER L’ATTENZIONE