ASCnews34 - Agosto 2012hot!

Transcript

ASCnews34 - Agosto 2012hot!
ASC news
en
alta Ita
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dio ri
lia - Me
Incontro
Mondiale
delle Famiglie
1
Workshop
Giovani
2
te - M
Storia SSCC in Italia
5
Appello del coordinatore progetto
L’angolo della Famiglia
Family2012
6
Formazione responsabili
3 giorni al Sacro Cuore
9
Grazie don Enrico!
13
Un saluto al Delegato uscente
La situazione in Siria
Lettera dal Medio Oriente
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Documenti della Chiesa
Il Mistero Eucaristico
14
Notizie dalle Province
Eventi di particolare rilievo
dell’ultimo periodo
16
Appuntamenti
20
Calendario dei principali
appuntamenti nella Regione
note
Mirano alla formazione di una matura coscienza critica per partecipare responsabilmente alla vita
sociale negli ambiti della cultura,
dell’economia e della politica. Rifiutano tutto ciò che provoca e alimenta l’ingiustizia, l’oppressione,
l’emarginazione e la violenza, ed
agiscono coraggiosamente per rimuoverne le cause (...).
S’inseriscono, secondo le proprie
capacità e possibilità, nelle strutture culturali, sindacali, socio-politiche, per il raggiungimento e lo
sviluppo del bene comune (...).
(PVA - Regolamento, Art.2)
Redazione a cura
del Consigliere Mondiale della Regione
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ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI • NEWSLETTER PERIODICA DELLA REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA • AGOSTO 2012
in questo numero
Segnali di crescita
Tappe importanti del 2012
Workshop Giovani
Sintesi dell’evento 2012
numero
Giornate di
Formazione
Segnali di crescita
Tappe importanti di questa prima parte del 2012
Nel giro di 50 giorni la nostra Associazione ha vissuto ben 3 eventi di alto profilo
tra le città di Roma e Milano. Il via l’ha
dato il Workshop Giovani (Roma Sacro
Cuore, 11 - 13 maggio); subito dopo è
toccato al VII Incontro Mondiale delle
Famiglie (Milano, 29 maggio - 3 giugno);
è stata la volta infine delle Giornate di
Formazione per i Responsabili (Roma
Sacro Cuore, 29 giugno - 1 luglio).
Tre appuntamenti nei quali si è voluto
fare un deciso passo avanti verso una
maggiore consapevolezza della nostra
identità apostolica che ci chiama a vivere
il nostro impegno nel mondo in maniera
sempre più responsabile.
Con i Giovani Cooperatori si è voluto promuovere un confronto con alcune figure
cattoliche del mondo politico nazionale
sul tema “La Parabola del bene comune
- dall’identità apostolica del Salesiano
Cooperatore un rinnovato impegno nell’educazione di buoni cristiani e onesti
cittadini”. A Milano, oltre agli incontri altamente edificanti con il Santo Padre, è
iniziata una prima timida forma di condi-
visione di tematiche familiari tra i gruppi della Famiglia Salesiana internazionali
presenti. Nelle Giornate di Formazione,
sono stati trattati il recente testo de “La
Carta di Identità della Famiglia Salesiana”, consegnato dal Rettor Maggiore in
occasione delle Giornate di Spiritualità
dello scorso gennaio, unitamente ad un
primo anticipo di quello che sarà il tema
della prossima Strenna 2013.
Nel fare una sintesi, possiamo dire che
in tutti e tre gli eventi è emersa in maniera decisa quella che è la nostra identità
salesiana di uomini e donne radicati in
Cristo, che sono chiamati nel mondo a
testimoniare la propria fede e ad avere
il coraggio di portare l’annuncio di Gesù
nel campo civile e sociale, in quello giovanile e familiare, senza dimenticare la
dimensione associativa, verso cui si auspiacano delle adeguate ricadute a livello
provinciale, necessarie per diffondere tra
tutti i Cooperatori la piena consapevolezza della nostra missione salesiana.
Ivo Borri
Consigliere Mondiale della Regione
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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Workshop Giovani
Sintesi dell’evento 2012
Siamo partiti dall’ascolto delle testimonianze di tre persone
della scena politica italiana: On. Marco Calgaro (Deputato
UDC); Simonetta Saveri (Candidata sindaco per Genova);
Gianluigi De Palo (Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale). Figure che si sono spogliate dei panni istituzionali per darci una visione più umana
e cristiana del ruolo politico, testimoniando come hanno
sentito il richiamo a dedicarsi al servizio del
bene comune.
Bosco; questa è la nostra identità. Educare per portare i
giovani all’incontro con Dio, alla cura e alla salvezza della
propria anima. Ed è attraverso questa strada che noi salviamo la nostra anima, dato che l’essere Cooperatori è la
via che ci viene offerta per la nostra santità.
Abbiamo sentito come la nostra identità ci chieda di essere
allineati al Papa, così come Don Bosco ha fatto in tutta
la sua vita (“ogni suo desiderio sia per noi un ordine”). Sosteniamo il nostro Papa. Questi sono tempi bui, rendiamocene conto! Amiamolo, difendiamolo, preghiamo per lui.
Non veniamo meno, non rinneghiamo i nostri valori. Non
abbiamo paura, saremo luce nel mondo, in questo buio in
cui opera il demonio.
Non lasciamo che questa esperienza si chiuda qui. Nelle
Province sarebbe auspicabile una ricaduta degli argomenti
trattati per farli diventare una riflessione estesa a tutti i
Cooperatori.
Abbiamo apprezzato
quanto sia costato per ciascuno di loro accettare la sfida
politica e ci siamo chiesti se sia possibile agire da soli per
sfondare in questo campo o se l’Associazione (nel nostro
caso) non giuochi un ruolo fondamentale di sostegno,
anche attraverso una corretta dinamica di alternanza di
incarichi e di ruoli. L’associazionismo è una palestra
da dove è possibile prendere il volo per un servizio ancora più grande e particolare. La nostra Associazione, lo
sappiamo, non può schierarsi partiticamente, ma non può
esimersi dal prendere posizione, dal dire la verità. Deve
quindi saper sostenere chi accetta e sente questa strada
ed appoggiarlo. È una dimensione tra le tante, che dobbiamo sentire naturale, purché vissuta in modo autentico
e libero (anche economicamente). Serve un’adeguata preparazione, una formazione, del coraggio, una forte identità
che ci permetta di non snaturare quello in cui crediamo.
No compromessi nè cedere alle tentazioni. È chiaro che
non tutti sono chiamati alla politica. Esistono spazi sociali
dove è possibile svolgere quotidianamente il nostro lavoro,
in ogni caso nel campo educativo. Questa è la nostra
dimensione specifica. Attenzione alla genericità dell’impegno. Siamo cristiani adulti secondo lo stile di Don
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I tre relatori, ascoltati sabato, hanno saputo parlare di politica
senza limitarsi a parlare di massimi sistemi oppure a deplorare
la classe dirigente contemporanea, come molti oggi tendono
a fare: hanno saputo proporre interrogativi alla portata di tutti
mostrando tre esperienze significative, vive e possibili.
Il Programma del Workshop è stato ben dosato tra i momenti
di lavoro, gioco e pellegrinaggio tra i luoghi di Don Bosco a
Roma.
Insomma nel complesso ci sembra che sia stata proprio una
bella esperienza, che ha permesso tra l’altro di fare nuove amicizie ed avere un’occasione di confronto tra realtà diverse.
Ci sembra molto importante riprendere il tema del Bene Comune e riportarlo in Provincia; proveremo a proporlo per la
giornata del Cooperatore che si terrà a settembre.
Chiediamo se sia possibile inserire, nella proposta formativa,
una sezione sul bene comune. Potrebbe andare bene anche
un elenco di fonti a cui poter attingere per trattare tale tema in
Provincia o nel Centro locale.
Alessandro, Stefania, Danilo, Angela - ICP
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
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Le due giornate a Roma sono state davvero giornate piene,
sotto tutti i punti di vista.
Questo workshop personalmente mi ha fatto prendere maggiormente coscienza di quale peso abbia la mia figura di
cristiana: di come debba essere coerente e forte sempre,
perché i valori cristiani sono quelli Veri su cui ogni persona
realmente può vivere felice.
In questo periodo storico, dove c’è un allontanamento sempre più progressivo della società, prima che dalla Chiesa, dai
valori su cui si fonda la dignità e la vita dell’essere umano, io
ho visto che devo essere una cristiana ardente, presente.
Io ho responsabilità verso l’altro!
Un’altra cosa altrettanto importante è che la partecipazione a
questo Workshop mia ha dato la speranza: costruire il bene
comune è possibile!!
È nata anche in me la consapevolezza che è importante fare
politica, intesa non solo in senso stretto, ma nelle cose di tutti
i giorni, con le persone di tutti i giorni, con perseveranza e
coraggio, come faceva don Bosco.
Basta volerlo! avendo sempre bene presente a noi stessi chi
siamo!
Stefania - ICP
Sono molto legata a
questa parte dell’art.
2 dello Statuto del
Progetto di Vita apos
tolica e cerco di appli
carlo nel mio quotidiano cercando di
trasmetterlo agli alt
ri; ed è con questo
che ho letto la parte
cipazione mia e dei
ragazzi al Workshop
Giovani di maggio.
Quest’anno per me
è stata la seconda
esperienza, ma nessuna esperienza è ug
uale e da ognuna ne
sono uscita arricchita.
Ad ottobre mi è stato
chiesto di diventare
membro dell’Equipe
di Pastorale Giovanile
ASC che si sarebbe
occupata dell’organizzazione di questo
appuntamento ed ho
accettato subito,
senza riserve o dubb
i.
Mi sono ritrovata pa
rte di un Equipe dove
ognuno aveva il suo
ruolo ben preciso e
dove il confronto e la
condivisione erano
all’ordine del giorno.
Il mio ruolo era di se
greteria.
Mi sono occupata de
lla raccolta di tutte le
iscrizioni, dei materiali e di quanto “bur
ocratico” puó comp
ortare.
Conoscevo i nomi a
memoria, le proven
ienze, gli arrivi e le
partenze, il programm
a della giornata e pe
r fortuna maggio
era dietro l’angolo.
Piano piano ai nomi
sono stati aggiunti de
i volti e delle storie,
come un puzzle l’esp
erienza si andava a
comporre. Il tutto
in un bellissimo clima
di famiglia, dove og
nuno è se stesso
senza riserve.
Il tema del workshop
ha portato i partecip
anti a ragionare e
riflettere sul tema de
l bene comune ovve
ro l’impegno di un
Salesiano Cooperato
re nel quotidiano att
raverso una riflessione nell’ambito so
ciale e politico. Sono
stati invitati alcuni
politici attivi sul terri
torio italiano, i quali
hanno raccontato la
loro esperienza.
I ragazzi si sono tro
vati a ripercorrere in
prima persona i passi di don Bosco a Ro
ma dal Sacro Cuor
e fino a San Pietro
passando per la chies
a di Santa Francesc
a Romana e di San
Pietro in Vincoli.
Dai volti e dallo scam
bio di pensieri pens
o di poter dire che i
semi siano stati spar
si su un terreno buon
o, ci vuole solo la
pazienza nel poter
raccogliere i frutti.
È un’esperienza ch
consiglio ai giovani Sa
e
lesiani Cooperatori,
in quanto permette
di crescere consapev
oli del dono che ci ha
fatto Don Bosco
pensando e volendo
la nostra Associazio
ne.
Sara - ICP
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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Penso che sia importante una continua e consistente formazione e una sempre maggiore unione fra noi cristiani in modo
che, consolidati, possiamo proporre qualcosa agli altri.
Trovo che sia urgente però parallelamente incrementare, o
meglio far rifiorire la formazione cristiana su larga scala: nelle parrocchie, in centri educativi (o che dovrebbero essere
tali); dovrebbe essere rivisto in molti luoghi il modo di fare
catechismo e di insegnare religione (in anni di catechismo e
religione, ho imparato poco o niente sulla nostra religione…
ho imparato di più negli anni in cui ho frequentato l’oratorio,
incontrando le persone che sono passate e quelle che tuttora
ci sono, seguendo le Messe nel nostro santuario, attraverso
il corso Cooperatori, vari incontri e ritiri, GMG).
A tal proposito si possono organizzare incontri di “formazione”, per impostare bene il lavoro di insegnamento.
Oppure confronti tra i vari centri educativi in modo da migliorare laddove ce ne fosse bisogno.
Organizzerei poi corsi o incontri di catechesi o comunque promotori di valori cristiani durante l’anno per la formazione dei
genitori, di cui la maggior parte non sa che cosa sia avere una
famiglia, cosa sia essere famiglia.
Appuntamenti in cui ridefinire il ruolo e l’importanza della famiglia opposta all’individualismo, evidenziando come è bello essere genitori, che è una vocazione, un dono di Dio, come non
bisogna avere paura di crescere un figlio, che è una creatura
che sta crescendo, che è l’uomo del domani e pertanto va educato, seguito. Tutto questo con taglio salesiano! (coinvolgendo
sempre altri gruppi, fuori dalle nostre realtà).
Sulla linea di quanto scritto sopra quindi, non ripresenterei il
workshop solo nella giornata del Cooperatore, come avevamo
pensato noi dell’ICP, ma anche in una parrocchia diocesana,
in una sala conferenze, come incontro aperto ad un pubblico
più vasto.
Chiudo con un ultimo pensiero che mi era venuto in quei giorni:
“L’altro è un dono, è una persona che ha da mostrarmi quanto
dalla mia angolazione riesco a scorgere di meno, aiutandomi
così a crescere”.
Se tutti capissero questa cosa e ognuno volesse il bene dell’altro si potrebbe costruire e costruire più velocemente.
Grazie per la bella esperienza!
Stefania - ICP
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Innanzitutto grazie per questo workshop!
Avevo già partecipato a quello del 2010 ma ero appena entrata in Associazione ed ero un po’ spaesata.
Ho accettato poche settimane prima di accompagnare a questo nuovo WS i tre nuovi coop dell’ICP e sono poi stata molto
contenta di aver partecipato.
All’inizio il tema mi preoccupava un po’. Ho sempre visto la
politica come una cosa molto lontana da me e anche un po’
difficile da vivere in modo cristiano, ma poi mi sono resa conto
di quanto sia importante coltivare in noi stessi e nei giovani che
incontriamo l’idea del bene comune. Sono state interessantissime le testimonianze ascoltate venerdì e ho anche avuto la
fortuna di trovarmi in un gruppo in cui si è lavorato molto bene.
È stata ottima anche l’idea di passeggiare per Roma “seguendo” Don Bosco.
Insomma tutto entusiasmante e rigenerante se non che, prima
di ripartire da Roma, nel salutare Marco ed Emanuele (Consulta
MGS ndr) li ho visti perplessi per il fatto che i partecipanti al ws
fossero così pochi. Certo, ci fosse stata più gente ci sarebbe
stato anche un ritorno maggiore nelle Province, alcune purtroppo non rappresentate... Da noi c’è il “problema” dei giovani coop
che restano troppo leganti al MGS e non partecipano alla vita
associativa e, se partecipano, sono sempre ipercritici. Con la
Commissione giovani stiamo cercando di risolvere questo, anche se penso che ci vorranno anni di lavoro.
Quindi una cosa che cercherei di migliorare è la pubblicità del
WS. Non so come sia stata affrontata quest’anno, ma per la
prossima volta la notizia del WS potrebbe arrivare ai coop anche
tramite l’MGS (incaricato di oratorio)?
È ipotizzabile creare questo legame a livello nazionale con MGS
così che possa essere raggiunta la maggior parte dei coop giovani? Lo so che è molto difficile questo dialogo tra coop e MSG,
purtroppo spesso gli appuntamenti si accavallano e la cosa è
vissuta poco serenamente, ahimé!
Ciao e grazie di tutto!!
Angela - ICP
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
ASC news - 34
SINTESI LAVORI PER PROVINCIA
Adriatica
Per la PROVINCIA:
1. Riproponiamo il WS provinciale giovani salesiani
cooperatori, aspiranti e simpatizzanti da inserire
nella programmazione annuale, alternandolo magari
con quello nazionale come è stato lo scorso anno a
L’Aquila (magari evitiamo il mese di maggio x il solito
problema comunioni, matrimoni, cresime che poi ridurrebbero la partecipazione).
2. Propononiamo di riprendere il tema del bene comune
come proposta formativa guida, sviscerandola nei
3-4 incontri provinciali annuali (Giornata del Salesiano
Cooperatore, Weekend Aspiranti, Esercizi Spirituali,
WS Giovani e Aspiranti provinciale) supportandola
con una preparazione in ogni singolo Centro locale
precedente all’incontro provinciale ...e in questo, naturalmente, chiederemmo l’aiuto della Provincia per
il materiale di riferimento.
Per la REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA:
Partecipazione e/o contributo pratico nell’organizzazione di eventi della Famiglia Salesiana in qualità di associazione (contributo che può essere provinciale o di
singoli Centri locali).
(...?...)
Storia SSCC in Italia
Appello del coordinatore del progetto
Riportiamo il testo della mail ricevuta da Paolo Santoni,
coordinatore del progetto per la redazione del testo contenente la storia dei Saleisani Cooperatori d’Italia.
A che punto siamo?
Sono stati nominati i coordinatori del progetto nelle provincie di Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna,
Sardegna, Campania-Basilicata, Puglia, Calabria?
La Commissione Preparatoria Centrale di Roma non ha
ricevuto ancora nessun nominativo...
I vostri Centri locali stanno lavorando al progetto, secondo le indicazioni della circolare del 01 novembre 2011?
I coordinatori già nominati delle provincie Sicilia, Nord-Est,
Lombardia, Lazio, Adriatica stanno ricevendo dai Centri
locali di loro competenza la storia di ciascun Centro?
Per quanto riguarda poi a livello provinciale (ex ispettoriale) si è avviato il progetto circa la nostra storia come
provincia (ex ispettoria) seguendo sempre le indicazioni
della circolare del 01 novembre 2011?
La data massima per l’invio del progetto (31 dicembre
2014) per la stesura definitiva alla Commissione Preparatoria Centrale di Roma non è poi così lontana.
Lavoriamo preventivamente e metodicamente secondo
il sistema preventivo salesiano e secondo le indicazioni
ricevute. Non aspettiamo gli ultimi giorni!
Buon lavoro.
Paolo Santoni
Coordinatore centrale del progetto
[email protected]
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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ASC news - 34
L’a
ng
della
o
Famiglia lo
Family2012
VII Incontro Mondiale delle Famiglie
Tratto dall’intervento tenuto in occasione dell’incontro con
le famiglie presenti.
Care famiglie,
vi do il benvenuto a nome dell’Équipe di Pastorale Familiare
dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione
Italia – Medio Oriente – Malta.
Ci troviamo nell’Istituto Salesiano che è sede ispettoriale
degli SDB della Lombardia ed Emilia Romagna.
Anche se giochiamo in casa, mi sento di ringraziare fin
d’ora i nostri fratelli salesiani per la disponibilità che ci hanno dato, accogliendoci quest’oggi e mettendo a nostra disposizione gli spazi interni ed esterni che avete avuto già
modo di apprezzare.
Questa mattinata salesiana, all’interno delle giornate del VII
Incontro Mondiale delle Famiglie, è stata proposta a tutti
i gruppi della Famiglia Salesiana del mondo, attraverso i
loro rispettivi responsabili, per cogliere al volo un’occasione davvero preziosa per conoscerci, confrontarci e per vivere un momento assieme prima dell’incontro con il Santo
Padre di questa sera e di domani mattina.
Dai dati in nostro possesso, hanno dato la loro adesione
a questo appuntamento le famiglie dei Salesiani Cooperatori, dell’ADMA e degli Exallievi. Immaginiamo però che le
realtà salesiane presenti in questi giorni a Milano siano di
più e che siano maggiori anche i numeri dei componenti di
questi stessi gruppi radunati qui ora, in particolare prove-
6
nienti da altre nazioni e con i quali molto probabilmente ci
sono state delle difficoltà nel far arrivare la comunicazione
di tale iniziativa.
Cosa vivremo quest’oggi? Un momento di unità salesiana
in stile salesiano tra famiglie.
È bello sapere che in giro per il mondo lo Spirito Santo ha
suscitato e continua a suscitare figli di don Bosco a proseguire la sua missione tra i giovani e le famiglie con profili
simili ma complementari. È una ricchezza di cui dobbiamo
essere grati al Padre e della quale sentiamo la responsabilità. Quella responsabilità che ci porta a non tenere per noi
questo dono prezioso ma a condividerlo con coloro che in
questo momento storico sono più lontani e più bisognosi
di un annuncio di speranza.
Le sfide odierne ci impongono di trovare da un lato forme
e soluzioni fantasiose e dall’altro recuperare nell’originalità
del messaggio cristiano e salesiano quelle forme semplici
e pure, dando così risposta al vuoto presente nei volti dei
nostri ragazzi, alle aspettative dei nostri giovani, alle amarezze delle nostre famiglie.
Don Bosco oggi cosa saprebbe dire a queste persone?
Abbiamo noi oggi strumenti in mano per indicare a questi
destinatari una strada che valga la pena seguire?
Penso proprio di sì, anzi ne sono certo. È Benedetto XVI
la via, colui che guida oggi la Chiesa in questo mare in
tempesta. Colui che, come lo ha sognato Don Bosco, sta
facendo chiarezza e sta indicando la strada dell’Eucaristia
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
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e di Maria, quali colonne a cui fissare le cime della barca.
Colui che incontreremo qui a Milano in questi giorni.
Don Bosco in questo era ben chiaro e determinato: egli
si sentiva profondamente cattolico e perciò ha difeso con
tutte le sue forze la Chiesa e il Papa in un momento in cui
erano molto attaccati da forze liberali e massoniche. Pure
oggi si assiste ad un vero e proprio attacco e perciò anche
noi oggi, come don Bosco al suo tempo, dobbiamo amare,
obbedire e difendere la Chiesa e il Papa.
Ma su quali punti, in particolare, dobbiamo farci portavoce del Santo Padre? I valori non negoziabili (vita – famiglia
– educazione – libertà religiosa); la centralità di Gesù nella nostra vita e la consapevolezza che “senza di Lui non
possiamo far nulla”; la catechesi, che è la base di ciò che
al giorno d’oggi chiamiamo evangelizzazione; il recupero
della liturgia come risposta alla sete del sacro.
E noi, figli di Don Bosco, non pos-
siamo che seguire le
indicazioni del nostro Padre, Maestro e Amico,
anche perché siamo chiamati a riportare queste indicazioni
del Papa in chiave salesiana, ponendo l’attenzione a tutto
tondo verso i nostri giovani e le loro famiglie. Come dire,
non si può parlare di educazione se si vuole estromettere
tutto ciò che ha a che fare con l’anima. Il rischio infatti di
occuparci della sola animazione, del divertimento, dei bans
ecc. senza dare anche pane per l’anima delle persone, porta ad una crescita incompleta degli altri e di noi stessi.
Già, perché come salesiani siamo chiamati a percorrere la
nostra via alla santità attraverso l’impegno per i nostri figli,
i giovani e le famiglie.
E allora curiamo noi stessi, allineandoci a quanto la Chiesa
ci chiama a fare e dedichiamo la nostra esistenza per la
missione salesiana, avendo sempre chiara come meta la
salvezza delle anime.
Ivo Borri
a nome dell’Equipe di Pastorale Familiare
Dopo i saluti degli altri rappresentanti dei gruppi della Famiglia Salesiana, abbiamo avuto l’opportunità di sentire la
testimonianza di Piergiorgio, figlio di Attilio Giordani (nella
foto sopra, assieme alla sorella).
Diversi i momenti toccanti del profilo di questo Cooperatore, il cui ricordo è ancora vivo negli ex-ragazzi milanesi, che
lo hanno avuto come animatore davvero speciale della loro
giovinezza. Lavoratore esemplare, marito e padre esemplare, cristiano esemplare, oratoriano esemplare, attore
esemplare. Senza avere frequentato scuole di espressione
e di dizione, Attilio era artista di un “teatro nuovo” capace
di comunicare, di divertire, di intrattenere. Possedeva un
umorismo che non finiva mai. Il palco era un modo di stare
con i ragazzi, un modo abituale; conduceva i ragazzi ad
uscire dalla timidezza, ad affrontare il pubblico, a gustare
la gestualità, a ridere di se stessi, a purificare il proprio spirito. Era uso dire ai suoi ragazzi: “Sei più bello, quando sei
più buono”; una verità evidente, nella quale Attilio serrava,
in preziosa unità, l’estetica e la bontà, l’arte e l’etica. Attilio
non porgeva domande, forniva risposte, consegnava soluzioni, praticava percorsi fattibili per ragazzi e per adulti:
l’allegria nasce dall’amore di Dio e dalla pace con gli altri.
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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ASC news - 34
Il suo apostolato non ha conosciuto limiti di tempo né di
luogo: in ufficio, in casa, in parrocchia, all’Oratorio.
Attilio, senza avere studiato pedagogia in facoltà universitarie, rivelava l’arte dell’educatore; senza avere seguito
corsi per esperti in catechesi, aveva la parola convincente
dell’evangelizzatore.
“Dobbiamo avere il cuore di don Bosco” ripeteva sovente.
Aveva assimilato profondamente lo spirito di Don Bosco.
Per Attilio, Cooperatore salesiano, non c’era più nessuna
realtà umana ‘separata’ e in opposizione al ‘sacro’: egli educava evangelizzando ed evangelizzava
educando.
Qui, assieme ad una moltitudine di altre persone (oltre un
milione il giorno successivo), si sono consumati i momenti
emozionanti di incontro con il Papa, in un clima di festa e
di preghiera, arricchito dalle testimonianze, dagli interventi
e dalla musica, dove le famiglie (e tanti bambini) hanno
potuto dimostrare al Santo Padre quanto gli vogliano bene
e come lo sostengono con gesti concreti di affetto e di
amore filiale.
Un’esperienza complessiva davvero unica e splendida.
Da un intervento pubblico, tenuto in Messico, dove si era
recato per seguire i propri figli in un generoso
impegno, Attilio afferma
“La misura del nostro
credere si manifesta nel
nostro essere”. Sono le
sue ultime parole; l’infarto avviene rapido, inarrestabile; Attilio riesce
ancora a dire con debole fiato: “Piergiorgio,
continua tu”. Un appello
che vale per tutti noi.
Dopo il pranzo, consumato sotto il porticato
dell’Oratorio, la carovana si è spostata verso
l’area di incontro con il
Papa, situata presso
l’areoporto di Bresso,
nella periferia nord di
Milano.
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Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
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Formazione responsabili
3 giorni di confronto al Sacro Cuore
La scelta del Sacro Cuore, come sede dell’incontro annuale di formazione per i responsabili dei Consigli provinciali,
si è rivelata azzeccata quest’anno, sia per gli spazi proporzionati, sia per le iniziative collaterali di visita ai luoghi
salesiani romani.
Inizialmente previsto in primavera e poi slittato ad inizio
estate, questo momento di incontro tra Coordinatori, Amministratori, Formatori, Segretari e Delegati/e sta assumendo sempre più il valore di una tappa necessaria del
nostro servizio associativo.
Il poterci confrontare su tematiche di interesse comune,
l’analizzare aspetti su cui intervenire, l’elaborare proposte
concrete di cammino, sono elementi fondamentali per una
verifica e una programmazione del nuovo anno di attività
in Regione.
Rispetto agli anni scorsi c’è stata qualche assenza, dovuta in modo particolare alla scelta della data (quest’anno è
andata così...), oltre alla concomitanza in quel periodo di
altri appuntamenti che hanno reso più faticosa la partecipazione ed il sostegno all’iniziativa da parte dei Consigli
provinciali.
Un grazie in ogni modo per lo sforzo fatto da parte di tutti.
Ne è valsa certamente la pena.
Più che le cronache, penso valga la pena evidenziare quanto emerso nei lavori di gruppo per settore, sollecitati dalle
riflessioni a più voci sul documento della Carta di Identità
della Famiglia Salesiana e sugli spunti sul tema della Strenna 2013, offerti da don Bissoli.
FORMAZIONE
Come input abbiamo utilizzato la traccia fornita a seguito
dell’intervento di D. Bissoli (nel laboratorio di sabato) e una
traccia specifica a partire dalla revisione dei punti emersi
dal laboratorio delle giornate dello scorso anno e dalla valutazione della Proposta Formativa (nel
laboratorio di domenica).
Queste le esigenze e proposte principali che hanno trovato una condivisione
abbastanza ampia (CP/CL=Consiglio
Provinciale/Locale, CR=Consulta Regionale):
1 La priorità del momento riguarda la
formazione dei responsabili e al servizio di responsabilità. Questa è tanto
più sentita quanto più ci spostiamo
sul livello locale: spesso le persone
con qualità o competenze opportune
rimangono fuori, scaricando su quelle che hanno semplicemente tempo o buona volontà. Spesso non c’è consapevolezza dell’incarico assunto, autonomia nel portarlo
avanti e spinta a formarsi per svolgerlo. Sono state condivise e proposte le seguenti azioni:
1.1 Giornate di formazione per i responsabili dei Centri
locali, organizzate dal CP sulla falsariga di quelle regionali (magari più brevi)
1.2 Contenuti: si chiede alla CR di verificare l’aggiornamento e la successiva divulgazione del “Manuale dei
responsabili dell’Associazione”, magari elaborando
un percorso di formazione per responsabili.
1.3 “Accorciare la distanza” tra CP e i CL (vedi punto 5).
1.4 Si chiede alla CR di fornire ai CP la traccia data nei
gruppi a seguito dell’intervento di Bissoli (magari rivista e contestualizzata rispetto ai contenuti dell’incontro) per distribuirla anche nei centri locali.
2 Formazione iniziale (1): concordato il seguente percorso per finalizzare il documento di “linee guida” per la
formazione degli aspiranti, già richiesto l’anno scorso a
S.Tarcisio:
2.1 Il resp. Regionale completa la bozza del documento
preparata a partire dall’indagine fatta
l’anno scorso e la invia in autunno ai
resp. Provinciali
2.2 La bozza viene condivisa nei CP,
che faranno le loro osservazioni e integrazioni
2.3 A seguito del rinnovo del PVA si
aggiorna e si conclude il documento.
2.4 Relativamente ai contenuti, oltre
a quanto già indicato lo scorso anno
(DSC e “alfabetizzazione” salesiana) si
chiede di sottolineare anche:
•
il rispetto e la dignità della vita
•
la parte associativa: non solo la
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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ASC news - 34
struttura, ma
l’appartenenza (diventare
Cooperatore
include anche la scelta
di associarsi
per la missione, quindi
disponibilità
al servizio e
partecipazione attiva alla
vita dell’Associazione)
3 F o r m azione iniziale
(2): a volte
c’è difficoltà
per il CP di sapere come viene gestita la formazione
degli aspiranti nei Centri locali. Dal confronto sono state
condivise alcune esperienze che ciascun CP è invitato a
mettere in pratica, a seconda della specifica necessità:
3.1 Momenti di conoscenza e formazione, organizzati
dal CP, per tutti gli aspiranti dei Centri locali della
Provincia (tra di loro e con i cooperatori).
3.2 Curare e supportare i CL nella “fedeltà” ad alcune
prassi: effettuare ogni anno un censimento degli
aspiranti nei CL, richiedere la domanda con cui
l’aspirante chiede di iniziare il cammino, chiedere ai
CL che facciano e inviino al CP le relazioni finali del
cammino di formazione di ciascun aspirante (PVAregolamento art. 13).
3.3 Lavorare sulla formazione (anche in rete) di equipe
di formatori, sia tra i resp. della formazione che tra
Cooperatori qualificati, a disposizione dei Centri.
4 Formazione apostolica: anche per gli aspiranti sarebbe
importante potersi impegnare in opere o attività “proprie”, non solo nella collaborazione con SDB/FMA. Per
aiutare sia la formazione all’aspetto apostolico, che la
realizzazione di nuove “attività” di Cooperatori, sarebbe
importante avere la “mappatura” delle attività di apostolato già esistenti, per la condivisione di “esperienze possibili”, ad esempio per mezzo di una scheda (da diffondere tramite il sito, la proposta formativa o altri mezzi)
che riporti sinteticamente:
4.1 la descrizione dell’attività realizzata, dei destinatari e
delle finalità
4.2 alcune indicazioni sulle modalità concrete con cui
viene realizzata (es: onlus, come viene finanziata, se
ci lavorano volontari o professionisti etc.)
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4.3 I riferimenti dei responsabili, per chi volesse semplicemente visitarla o iniziare un’attività simile.
5 Accompagnamento dei CL da parte dei CP: il CP è animatore dei CL, prima che organizzatore di attività aggiuntive. Riguardo questo è importante che i membri del
CP curino i contatti con i CL per telefono, email e la visita
dei Centri, sia per farsi conoscere e rendere visibile la
dimensione associativa, che va oltre il proprio centro,
sia per conoscere le persone concretamente e rendersi
conto della situazione reale.
Altre considerazioni:
• Si ribadisce l’utilità di condividere materiale formativo
e buone prassi allo scopo di pubblicizzarle e dare così
strumenti concreti, laddove la difficoltà è quella di “non
sapere come fare”. Questa proposta era già stata avanzata due anni fa ma alla SER è pervenuto poco o niente.
• È importante avere attenzione alla formazione delle figure che hanno responsabilità educative e che si possano
proporre anche nei luoghi “civili”. Nella formazione dobbiamo sempre tener presente l’obiettivo, cioè “per cosa”
formiamo le persone.
AMMINISTRAZIONE
Antonio, Salvatore, Mimmo, Dino, Claudio, Rosario, 5
amministratori di altrettante Province insieme a Luca, Amministratore regionale, si sono ritrovati e confrontati nel
“laboratorio amministratori” sul ruolo e l’importanza della
figura dell’animatore della solidarietà economica nella nostra Associazione.
Difficile sinterizzare in poche righe la ricchezza della condivisione nelle due sessioni di lavoro a Roma.
Il ruolo richiede un minimo di competenze “tecniche”, sulle quali abbiamo lavorato nel laboratorio, ma è stato indispensabile fermarci un attimo e ribadire lo stile che deve
esserci prima di ogni conoscenza tecnica (bilanci, gestione
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
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amministrativa, etc.)
Ecco, in estrema sintesi, le
dinamiche sulle quali ci siamo trovati tutti in estrema
sintonia.
L’amministratore e lo stile interiore.
Dobbiamo
testimoniare
gioia nel nostro servizio
all’Associazione. Anche se
parliamo di conti, bilanci,
gestioni, dobbiamo farlo
con allegria: “Io sono contento” è stata una espressione che abbiamo messo
subito sul tavolo. Questo
porta a condividere i piccoli successi e le piccole soddisfazioni e a dare meno peso alle difficoltà. È stato davvero
incoraggiante condividere i miglioramenti rispetto alle giornate di formazione di un anno fa a San Tarcisio, segno che
stiamo andando nella giusta direzione.
L’amministratore e lo stile esteriore.
Se siamo contenti si vede, perchè non solo è più facile
coinvolgere, ma anche fa prendere consapevolezza del
cammino da fare. Il coinvolgimento diventa una modalità
di animazione, e si concretizza nel desiderio di visitare i
Centri, informarli, farsi carico delle difficoltà. Viene tutto
automaticamente, perchè l’animazione è uno stile e la solidarietà economica diventa un aspetto della formazione e
dell’incontrarsi.
L’amministratore:
il doppio ruolo
Da qui la necessità di accompagnare il nostro “ruolo tecnico” con vita
spirituale e di centro, a supporto della nostra animazione. Tutto questo
nella flessibilità che è richiesta ad un
adulto nella fede.
Concretamente
Il laboratorio è stato un momento
dove sperimentare anche aspetti
concreti, di “gestione”: fogli di lavoro, schede di bilancio, dare-avere,
rimborsi spese, soluzioni concrete.
Su questo lavoreremo insieme per
creare un breve manuale a favore anche di chi verrà dopo di noi, perchè il
lavoro fatto stia dentro un percorso
che guarda al futuro e che faciliti chi
subentrerà nel servizio.
Ma non solo. Se il filo rosso che ha
guidato il nostro incontrarsi al Sacro Cuore è stato
“condivisione”, abbiamo
deciso di darci un tempo in
cui, insieme, cercheremo
di capire come migliorare
l’autonomia della nostra
Associazione.
Come? Mettendo in atto un
piccolo esercizio
Abbiamo deciso di creare,
con i presenti, una “task-force economia”, un esercizio
concreto che si sviluppa
lungo questo percorso:
1.
da qui a settembre/ottobre i presenti individueranno un’iniziativa progettuale che il Consiglio provinciale decide di sostenere
in qualche modo;
2. la condivideremo all’interno della task-force (descrizione
progetto, esigenza concrete, benefici, modalità operative, etc.);
3. daremo una priorità, in modo da concentrarci su una o
due iniziative alla volta;
4. cercheremo, insieme, le migliori modalità di finanziamento a sostegno dell’iniziativa.
Siamo convinti che lavorando insieme sarà tutto più facile e l’esperienza di una realtà può diventare ricchezza ed
esperienza per un altra realtà. È uno dei valori aggiunti di
essere Associazione.
A proposito, lo faremo con entusiasmo.
DELEGATI E DELEGATE
1. È necessario far crescere l’Associazione nell’autonomia e nella
responsabilità della missione. Superare la dipendenza da SDB ed FMA.
2. Movimento Salesiano come ambito di animazione comune con i gruppi storici della Famiglia Salesiana.
3. Rapporto con la Pastorale Giovanile nell’educazione agli sbocchi
vocazionali del MGS. Inserimento
attivo nella Pastorale Giovanile e nell’animazione del MGS (vedi punto 2).
Presenza nelle consulte MGS non
come richiesta o condizione, ma
come compito e servizio.
4. Formazione dei responsabili: l’incontro regionale per i consigli metta
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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a tema ogni anno una figura di animazione e ne discuta
partendo dal PVA, confrontandosi sulle scelte concrete, per offrire strumenti di animazione e di verifica. La
stessa formazione dovrebbe essere fatta nelle Province. Coinvolgere le figure significative dell’Associazione
(come ad esempio ex Coordinatori mondiali o regionali)
e presentare esperienze riuscite di missione salesiana
laicale.
5. Formazione degli aspiranti: definire uno strumento comune con i diversi apporti delle Province, sulla base del
materiale offerto dal Triveneto. Inserire una apposita sezione di formazione sulla Famiglia Salesiana. Presentare
esperienze riuscite di missione salesiana laicale.
6. I Delegati provinciali sentano come loro preciso compito
la formazione dei Delegati zonali e locali. Vedano inoltre
di informare regolarmente i confratelli sulla vita dell’Associazione per stimolare l’affetto e la responsabilità nei
confronti della comune appartenenza alla FS. Al termine
del prossimo Congresso Mondiale creino l’occasione
per presentare al proprio Ispettore/-trice, ai Direttori/trici e a tutti i Delegati il PVA rinnovato.
COORDINATORI/SEGRETARI
• Siamo chiamati a saper leggere la realtà in cui operiamo e comprendere come inserirci in modo propositivo con la nostra specificità.
• Un obiettivo importante da raggiungere sarà di incontrare e collaborare in modo più stretto la realtà della
Pastorale Giovanile.
• In vista di una maggiore conoscenza dell’identità dei
vari gruppi della Famiglia Salesiana, si potrebbe dare
spazio su ogni numero di ASCnews ad alcuni di essi.
• Il quadro degli ultimi anni ci indica la necessità di una attenzione specifica sul tema della continuità della presenza salesiana nel territorio, per non arrivare impreparati
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di fronte a situazioni ormai definitive di chiusura di opere
SDB o FMA.Qui si innesta la necessità di una collaborazione ben più stretta con i nostri fratelli religiosi, in vista
di una condivisione degli scenari, ipotizzando soluzioni
di continuità, in base anche alle forze laiche disponibili.
• Va dedicata ancor maggior attenzione alla cura della
nostra spiritualità, della formazione e della significatività della nostra vocazione, così da crescere nell’apostolato.
• La conoscenza e la relazione, in particolare con SDB ed
FMA, deve essere sviluppata con particolare cura, sfruttando le possibilità offerte dall’istituzione di Consulte
locali di FS, strumenti primari di confronto, comunione,
preghiera e pianificazione della missione salesiana sul
territorio.
• Sulla scia del punto precedente, bisogna crescere nella
consapevolezza della nostra specifica identità di Cooperatori all’interno della FS, sapendo relazionarci nel modo
giusto con i nostri fratelli, nel rispetto delle diverse autonomie.
• Dal momento che l’esempio dei livelli superiori diventa testimonianza per tutti, merita investire nella Consulta Regionale e nei
Consigli provinciali il tempo necessario per
creare comunione tra i componenti, dedicando tempo per lo scambio e la conoscenza,
essenziali per decisioni condivise.
• Nel rispetto dei diversi ruoli, sia per una
più equa distribuzione dei carichi di impegno,
sia per non creare confusione tra le parti, va
fatta chiarezza sui compiti spettanti a ciascun
responsabile del Consiglio, aiutando nella formazione coloro che, trovando maggiori difficoltà, spesso “delegano” i propri compiti al
Coordinatore.
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Grazie don Enrico!
La situazione in Siria
Sei anni di servizio lasciano il segno. Ed in questo caso il
segno è visibile non solo all’esterno, ma anche nel cuore
di ciascuno di noi.
Cari Confratelli,
Vi ringrazio per la vostra profonda preoccupazione e la
vostra preghiera. La situazione è davvero molto dura e
pericolosa. È un caos. Attualmente la guerra più feroce
è concentrata nelle grandi città come Aleppo, Damasco e
Homs ..., e nei villaggi intorno.
Le nostre comunità Salesiane in Siria (Aleppo, Damasco,
Kafroun) stanno abbastanza bene e l’attività andavano quasi bene, ma da circa 3 settimane hanno dovuto interrompere tutte le attività, a causa della gravità della situazione
soprattutto a Damasco ed Aleppo. A Kafroun, zona montagnosa, le attività ancora sono aperte per i ragazzi della
zona e per gli sfollati.
Dopo averli visitati, ho chiesto ai Salesiani della Siria di concentrarsi sugli sfollati venuti da altre zone del paese verso
le città principali, cercarcando di aiutarli nell’accoglienza e
sistemazione e nel fornire il necessario per vivere. E di sostenere i nostri ragazzi e giovani in questi momenti difficili.
Termino con l’appello del Santo Padre che chiarisce bene
la gravità della situazione e la vera soluzione in Siria. Vi
chiedo di intensificare le preghiere per la vera pace.
Un saluto al Delegato regionale uscente
La lettera dell’Ispettore del Medio Oriente - Agosto 2012
Lo sappiamo che non è un addio, ma solo un arrivederci,
perché da Mestre, dove assumerai un nuovo incarico, non
solo porterai con te l’affetto verso la nostra Associazione,
ma già intravedi la possibilità di spargere il seme vocazionale dei Cooperatori tra le persone che incontrerai nella
nuova realtà.
Non c’è che dire, sei stato un Delegato coi fiocchi, sempre
al nostro fianco in tutte le riunioni e gli eventi, in modo premuroso e attento, da amico e fratello, coprendo il ruolo in
modo esemplare, sempre pensando ad aiutare noi e l’Associazione a crescere e a camminare con le nostre gambe.
Un servizio completato dallo spessore dei tuoi interventi, precisi e curati, profondi e stimolanti, che ci hanno aiutato nel
nostro cammino di crescita umana, cristiana e salesiana.
Non solo quelli che ti son stati più vicini, ma tutti coloro che
ti hanno potuto conoscere ed apprezzare, ti dicono ora il
loro “grazie”, sincero e carico di affetto.
Grazie don Enrico!
BASTA VIOLENZA E SANGUE
CITTÀ DEL VATICANO, 29 luglio. Il Papa ha rivolto un appello
perchè in Siria ‘’si ponga fine a ogni violenza e spargimento
di sangue’’ e ‘’non venga risparmiato alcuno sforzo nella
ricerca della pace, anche da parte della comunità internazionale’’ con ‘’dialogo e riconciliazione’’ per ‘’un’adeguata
soluzione politica del conflitto’’. Il Papa spiega che continua
a ‘’seguire con apprensione i tragici e crescenti episodi
di violenza in Siria con la triste sequenza di morti e feriti,
anche tra i civili, e un ingente numero di sfollati interni e di
rifugiati nei Paesi limitrofi’’, e chiede ‘’che sia garantita la
necessaria assistenza umanitaria e l’aiuto solidale’’. ‘’Chiedo a Dio - aggiunge Benedetto XVI - la sapienza del cuore,
in particolare per quanti hanno maggiori responsabilità,
perchè non venga risparmiato alcuno sforzo nella ricerca
della pace, anche da parte della comunità internazionale,
attraverso il dialogo e la riconciliazione, in vista di una adeguata soluzione politica del conflitto’’. Il Papa e la sua diplomazia seguono con attenzione l’evolvere della situazione
in Siria, e in più occasioni Benedetto XVI è intervenuto con
appelli pubblici. Le parole di oggi aggiungono a quelle di
giugno una accentuazione della richiesta di perseguire con
decisione una soluzione politica.
Don Munir El Rai - SDB (MOR)
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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Documenti
della
Chiesa
IL MISTERO EUCARISTICO
Dall’Omelia del Santo Padre del 7 giugno 2012
(Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo)
Cari fratelli e sorelle!
Questa sera vorrei meditare con voi su due aspetti, tra loro
connessi, del Mistero eucaristico: il culto dell’Eucaristia e
la sua sacralità. È importante riprenderli in considerazione
per preservarli da visioni non complete del Mistero stesso,
come quelle che si sono riscontrate nel recente passato.
Anzitutto, una riflessione sul valore del culto eucaristico,
in particolare dell’adorazione del Santissimo Sacramento.
È l’esperienza che anche questa sera noi vivremo dopo la
Messa, prima della processione, durante il suo svolgimento
e al suo termine. Una interpretazione unilaterale del Concilio
Vaticano II ha penalizzato questa dimensione, restringendo
in pratica l’Eucaristia al momento celebrativo. In effetti, è
stato molto importante riconoscere la centralità della celebrazione, in cui il Signore convoca il suo popolo, lo raduna
intorno alla duplice mensa della Parola e del Pane di vita, lo
nutre e lo unisce a Sé nell’offerta del Sacrificio. Questa valorizzazione dell’assemblea liturgica, in cui il Signore opera
e realizza il suo mistero di comunione, rimane naturalmente
valida, ma essa va ricollocata nel giusto equilibrio. In effetti
– come spesso avviene – per sottolineare un aspetto si
finisce per sacrificarne un altro. In questo caso, l’accentuazione posta sulla celebrazione dell’Eucaristia è andata
a scapito dell’adorazione, come atto di fede e di preghiera
rivolto al Signore Gesù, realmente presente nel Sacramento dell’altare. Questo sbilanciamento ha avuto ripercussioni
anche sulla vita spirituale dei fedeli. Infatti, concentrando
tutto il rapporto con Gesù Eucaristia nel solo momento
della Santa Messa, si rischia di svuotare della sua presenza il resto del tempo e dello spazio esistenziali. E così si
percepisce meno il senso della presenza costante di Gesù
in mezzo a noi e con noi, una presenza concreta, vicina,
tra le nostre case, come «Cuore pulsante» della città, del
14
paese, del territorio con le sue varie espressioni e attività.
Il Sacramento della Carità di Cristo deve permeare tutta la
vita quotidiana.
In realtà, è sbagliato contrapporre la celebrazione e l’adorazione, come se fossero in concorrenza l’una con l’altra.
È proprio il contrario: il culto del Santissimo Sacramento
costituisce come l’«ambiente» spirituale entro il quale la
comunità può celebrare bene e in verità l’Eucaristia. Solo
se è preceduta, accompagnata e seguita da questo atteggiamento interiore di fede e di adorazione, l’azione liturgica
può esprimere il suo pieno significato e valore. L’incontro
con Gesù nella Santa Messa si attua veramente e pienamente quando la comunità è in grado di riconoscere che
Egli, nel Sacramento, abita la sua casa, ci attende, ci invita
alla sua mensa, e poi, dopo che l’assemblea si è sciolta,
rimane con noi, con la sua presenza discreta e silenziosa,
e ci accompagna con la sua intercessione, continuando a
raccogliere i nostri sacrifici spirituali e ad offrirli al Padre.
A questo proposito, mi piace sottolineare l’esperienza che
vivremo anche stasera insieme. Nel momento dell’adorazione, noi siamo tutti sullo stesso piano, in ginocchio davanti
al Sacramento dell’Amore. Il sacerdozio comune e quello
ministeriale si trovano accomunati nel culto eucaristico. È
un’esperienza molto bella e significativa, che abbiamo vissuto diverse volte nella Basilica di San Pietro, e anche nelle
indimenticabili veglie con i giovani – ricordo ad esempio
quelle di Colonia, Londra, Zagabria, Madrid. È evidente a
tutti che questi momenti di veglia eucaristica preparano la
celebrazione della Santa Messa, preparano i cuori all’incontro, così che questo risulta anche più fruttuoso. Stare tutti in
silenzio prolungato davanti al Signore presente nel suo Sacramento, è una delle esperienze più autentiche del nostro
essere Chiesa, che si accompagna in modo complementare con quella di celebrare l’Eucaristia, ascoltando la Parola di Dio, cantando, accostandosi insieme alla mensa del
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Pane di vita. Comunione e contemplazione non si possono
separare, vanno insieme. Per comunicare veramente con
un’altra persona devo conoscerla, saper stare in silenzio
vicino a lei, ascoltarla, guardarla con amore. Il vero amore
e la vera amicizia vivono sempre di questa reciprocità di
sguardi, di silenzi intensi, eloquenti, pieni di rispetto e di ve-
nerazione, così che l’incontro sia vissuto profondamente, in
modo personale e non superficiale. E purtroppo, se manca
questa dimensione, anche la stessa comunione sacramentale può diventare, da parte nostra, un gesto superficiale.
Invece, nella vera comunione, preparata dal colloquio della
preghiera e della vita, noi possiamo dire al Signore parole di confidenza, come quelle risuonate poco fa nel Salmo
responsoriale: «Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
/ tu hai spezzato le mie catene. / A te offrirò un sacrificio
di ringraziamento / e invocherò il nome del Signore» (Sal
115,16-17).
Ora vorrei passare brevemente al secondo aspetto: la sacralità dell’Eucaristia. Anche qui abbiamo risentito nel
passato recente di un certo fraintendimento del messaggio
autentico della Sacra Scrittura. La novità cristiana riguardo
al culto è stata influenzata da una certa mentalità secolaristica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.
È vero, e rimane sempre valido, che il centro del culto ormai non sta più nei riti e nei sacrifici antichi, ma in Cristo
stesso, nella sua persona, nella sua vita, nel suo mistero
pasquale. E tuttavia da questa novità fondamentale non si
deve concludere che il sacro non esista più, ma che esso
ha trovato il suo compimento in Gesù Cristo, Amore divino
incarnato. La Lettera agli Ebrei, che abbiamo ascoltato questa sera nella seconda Lettura, ci parla proprio della novità
del sacerdozio di Cristo, «sommo sacerdote dei beni futuri»
(Eb 9,11), ma non dice che il sacerdozio sia finito. Cristo
«è mediatore di un’alleanza nuova» (Eb 9,15), stabilita nel
suo sangue, che purifica «la nostra coscienza dalle opere
di morte» (Eb 9,14). Egli non ha abolito il sacro, ma lo ha
portato a compimento, inaugurando un nuovo culto, che è
sì pienamente spirituale, ma che tuttavia, finché siamo in
cammino nel tempo, si serve ancora di segni e di riti, che
verranno meno solo alla fine, nella Gerusalemme celeste,
dove non ci sarà più alcun tempio (cfr Ap 21,22). Grazie a
Cristo, la sacralità è più vera, più intensa e, come avviene
per i comandamenti, anche più esigente! Non basta l’osservanza rituale, ma si richiede la purificazione del cuore e il
coinvolgimento della vita.
Mi piace anche sottolineare che il sacro ha una funzione
educativa, e la sua scomparsa inevitabilmente impoverisce
la cultura, in particolare la formazione delle nuove generazioni. Se, per esempio, in nome di una fede secolarizzata
e non più bisognosa di segni sacri, venisse abolita questa
processione cittadina del Corpus Domini, il profilo spirituale di Roma risulterebbe «appiattito», e la nostra coscienza
personale e comunitaria ne resterebbe indebolita. Oppure
pensiamo a una mamma e a un papà che, in nome di una
fede desacralizzata, privassero i loro figli di ogni ritualità religiosa: in realtà finirebbero per lasciare campo libero ai tanti
surrogati presenti nella società dei consumi, ad altri riti e altri segni, che più facilmente potrebbero diventare idoli. Dio,
nostro Padre, non ha fatto così con l’umanità: ha mandato
il suo Figlio nel mondo non per abolire, ma per dare il compimento anche al sacro. Al culmine di questa missione, nell’Ultima Cena, Gesù istituì il Sacramento del suo Corpo e del
suo Sangue, il Memoriale del suo Sacrificio pasquale. Così
facendo Egli pose se stesso al posto dei sacrifici antichi, ma
lo fece
all’interno di un
rito, che
comandò
agli Apostoli di
perpetuare, quale
segno
supremo
del vero
Sacro,
che è Lui
stesso.
Con questa fede,
cari fratelli e sorelle, noi
celebriamo oggi
e ogni giorno il Mistero eucaristico e lo adoriamo quale centro della nostra vita e cuore del mondo. Amen.
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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Notizi
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Provincia ICC - Toscana
Colle Val d’Elsa - Promesse senesi
Ligura e Toscana in cammino verso la casa dei Salesiani di
Colle Val d’Elsa.
L’accoglienza è formidabile. Il direttore Don Fabbroni e la
sua comunità sono impegnati perchè tutto vada bene. E
che dire dei giovani dell’Oratorio? Con tanto di maglia, pronti a guidare dove andare per l’accoglienza del mattino fino
al pomeriggio. Siamo più di trecento e la cosa più bella è
che faranno la promessa di Salesiani Cooperatori 13 persone di Siena che hanno conosciuto Don Bosco tramite un
libro scritto da Don Valerio Baresi, che per l’occasione è
venuto da Roma con il responsabile della Pastorale della
circoscrizione, Don Francesco Marcoccio.
I tredici senesi, seguiti da Don Valerio e da alcuni membri
del Consiglio provinciale, hanno fatto un cammino di formazione per due anni e ora sono pronti a consacrarsi come
Salesiani Cooperatori.
Li accompagnano il loro parroco, Don Floriano, sacerdote della Diocesi di Siena con una trentina di giovani del
loro Oratorio e varie coppie che si stanno avvicinando al
cammino che stanno facendo nell’Oratorio. È presente il
Consiglio provinciale quasi al completo. Emozionante il
momento della Promessa. Uno di loro, a nome di tutti gli
altri, ha dato le motivazioni che li hanno condotti a fare questo passo e Beatrice, la Coordinatrice, insieme con Don
Francesco, Don Valerio e Don Josè e Sr. Palmira, vicaria
dell’Ispettrice delle FMA dell’Ispettoria Centrale, li hanno accolti nella Famiglia Salesiana. Sono stati festeggiati anche
i vari anniversari dei Salesiani laici e religiosi.
Dopo pranzo si è partecipato ad uno spettacolo preparato
sia dagli oratoriani di Colle Val d’Elsa, sia dall’Oratorio di
Siena. Poi tutti a casa con il cuore rinnovato e pronto a
ricominciare a vivere secondo la spiritualità del carisma di
Don Bosco.
Sr Annalaura Autieri - Delegata Provinciale Toscana
Provincia IME - Sicilia
Agrigento - 1a Convention Famiglie
In 1600 – il 22 aprile ad Agrigento - alla 1a Convention
delle famiglie organizzata dalla Consulta Regionale della
16
Famiglia Salesiana (CRFS) di Sicilia di cui fanno parte tutti
i rappresentanti dei rami di FS (Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Exallievi/e Don Bosco, Exallieve/i
FMA, Volontarie di Don Bosco, Volontari con D. Bosco, Associazione Salesiani Cooperatori, Oblate del Sacro Cuore,
Apostole Sacra Famiglia, Associazione di Maria Ausiliatrice, Discepole). Si è trattato di un evento con l’obiettivo di
manifestare l’attenzione di una Famiglia, la Famiglia Salesiana, alla “FAMIGLIA”, di dare speranza ed entusiasmo alla
“FAMIGLIA” e permettere di ritrovare le coordinate, i pilastri
per educare in questo nostro tempo.
Durante la convention, i nostri occhi e i nostri cuori guardano in avanti. Ricco di sentimenti di speranza cristiana
è stato il messaggio conclusivo dell’Ispettore, don Gianni
Mazzali, e dell’Ispettrice, sr Anna Razionale che ispirati da
questa grande famiglia di famiglie hanno accolto una sfida
e fatta la consegna di “trapiantare questa esperienza di comunità nei nostri ambienti, nel nostro territorio.
È tempo di… gruppi di famiglie, per aiutarci, per sostenerci, per incoraggiarci. Sentiamo che Dio
ci vuole educatori ed evangelizzatori. Consapevoli dei nostri limiti vogliamo allearci, lavorare insieme, stimarci ed
aiutarci a vicenda.” La giornata si è conclusa al tempio della
Concordia con l’affidamento delle famiglie a Maria. L’intensa partecipazione fa ben sperare per un futuro in cui tanti
hanno il coraggio di rispondere sì alla sfida educativa.
È tempo di famiglia, allora! Urge ritornare alla famiglia, rigenerare la famiglia - come ha detto l’Ispettrice nel suo saluto
iniziale - “Tutto ciò che non si rigenera, degenera” (Morin
- epistemologo), se vogliamo rigenerare l’educazione: che
la coscienza della gravità e della grandezza dei problemi
serva ad aiutarci nel nostro impegno e a portare nella società, nel territorio che abitiamo un nuovo stile di famiglia:
la famiglia come stile! E allora sì che collaboreremo per
creare una cultura educativa!
Sr Gina Sanfilippo
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
ASC news - 34
Un po’ di storia...
La FS, dopo un percorso di riflessione sulla modalità di
progettare una Pastorale Familiare unitaria, aveva deciso
di formare una equipe di famiglie provenienti da tutte le
zone della Sicilia per incontrarsi con Don Gianni Mazzali,
da poco Ispettore dei Salesiani di Sicilia, per riflettere sul
tema: “Famiglia ed educazione”.
In quell’incontro Don Mazzali, aveva sottolineato la necessità di intraprendere un progetto sessennale di pastorale
familiare della Famiglia Salesiana, tracciando delle linee di
strategie concrete.
A conclusione dei due giorni di lavori, l’equipe di famiglie
aveva prodotto un documento, facendo delle proposte
operative, presentate nel gennaio 2009 alla Consulta Regionale della Famiglia Salesiana, che le aveva fatte proprie,
per sviluppare un progetto unitario.
OBIETTIVI
a) Definire e continuare un percorso di pastorale familiare
b) Ritradurre il Sistema Preventivo per la famiglia e proporlo ai genitori come una pedagogia familiare attuale ed
efficace, specialmente in questo tempo di preoccupante disorientamento educativo, di crisi di valori, di relazioni d’amore, di fede, dalle quali scaturiscono tutte le altre
crisi, lavorativa, economica, ecc.
c) Educarsi ed educare ad essere “buoni cristiani ed onesti cittadini”.
Assicurare una speciale attenzione alla famiglia, nella nostra proposta educativa ed evangelizzatrice, richiede tra
l’altro di:
1 Garantire uno speciale impegno e sacrificio di educare
all’amore.
2 Accompagnare e sostenere i genitori nelle loro responsabilità educative, coinvolgendoli pienamente nella realizzazione del Progetto educativo-pastorale salesiano.
3 Promuovere e qualificare lo stile salesiano di famiglia
nella propria famiglia, nella comunità salesiana, nella co-
munità educativo-pastorale.
INTERVENTI
a) Dar vita ad un “Movimento Salesiano di Famiglie” che
coinvolga tutti i rami della FS.
b) Istituire scuole per formatori di “pastorale familiare con
lo specifico educativo”.
c) Iniziare una pastorale per fidanzati (preparazione remota).
d) Studiare ed iniziare una pastorale per le famiglie di appartenenza (degli sposi).
e) Studiare un’azione educativa alla “genitorialità sociale”.
f) Trovare una adeguata pastorale per i “separati” e ragazzi “figli di separati”.
g) Creare “scuole per genitori”, cioè occasioni per prepararsi e confrontarsi sulle questioni educative.
TAPPE DEL PERCORSO
1° Anno start -2008/2009 (riflessione – confronto - comunione)
- Diffusione della proposta e realizzazione di incontri
d’approfondimento e coinvolgimento di tutti i rami di
Famiglia Salesiana per dar vita ad un “Movimento Salesiano di Famiglie”.
2° anno - 2009/2010 - “Stringiamoci attorno a Don Bosco”:
- A livello ispettoriale, individuare e formare “un’équipe
di famiglie formatori”.
3° anno- 2010/2011: “Prendiamoci cura delle famiglie”
- Scuola per formatori (biennale) Realizzazione di “Albo
regionale di formatori”.
- Nelle scuole fare proposta di incontrare le famiglie
per un aiuto educativo (diffondere il sistema preventivo di don Bosco).
4° anno-2011/2012: “S.O.S. Famiglie chiamano famiglie”
- Creare un grande evento “Convention” di incontro
di famiglie che sono entrate in questo cammino di
formazione salesiana “Movimento Salesiano di Famiglie”.
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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ASC news - 34
5° (2012 / 2013): “Amarsi è bello”
- Suscitare la formazione di gruppi di fidanzati per iniziare una pastorale per fidanzati ancora lontani dal
giorno del matrimonio (preparazione remota).
“Noi genitori aiutiamoli con discrezione”
- Studiare ed iniziare una pastorale per le famiglie di
appartenenza degli sposi, molte volte ignari di essere stati causa di rotture di matrimoni e di azioni educative disastrose con i propri nipoti.
6° (2013 / 2014): “Non dimenticarti che sei genitore”
- Iniziare una adeguata pastorale per i “separati”, e ragazzi “figli di separati”.
- Studiare un’azione educativa alla “genitorialità sociale” per avere sempre più famiglie capaci di prendersi
cura dei figli degli altri.
- Presentare, ai più sensibili, la proposta di abbracciare il cammino che porta ad una scelta vocazionale.
Abbiamo fatto un po’ di strada per arrivare a questa convention di famiglie salesiane.
Stiamo toccato con mano quanto è grande il Signore
perché ha radunato più di 1.600 persone in una giornata
storica, piena di luce e di speranza per il futuro, punto di
partenza di un lavoro per la famiglia che richiede lo forzo
e l’impegno di tutti.
Franco e Melina Parrino
dizioni metereologiche, invece il giorno si è aperto con un
sole splendido e l’aria tiepida; un Oratorio festoso, imbandierato, ha accolto i gruppi che sono giunti dai vari centri,
dolci per tutti e di tutti i tipi ed un ottimo caffè hanno ristorato i partecipanti che hanno mostrato di gradire molto.
Il programma della giornata si è svolto secondo le linee
tracciate; l’incontro iniziale si è tenuto nell’Aula Pucci (sala
del Consiglio Comunale) gentilmente concessa dal Sindaco di Civitavecchia, dove ci ha accolti don Antonello Sanna,
Vicario Ispettoriale, che ha salutato i circa 250 partecipanti
invitandoli a mettersi al servizio dei giovani come ci ha indicato il Rettor Maggiore nella Strenna 2012: “Conoscendo
e imitando don Bosco facciamo dei giovani, la missione
della nostra vita”. L’incontro è proseguito con la recita delle
lodi, quindi sono iniziate le commoventi e partecipate testimonianze: la prima di suor Franceschina Giancola FMA che
ha parlato delle varie difficoltà incontrate nella conduzione
della Casa Famiglia, ma anche delle consolazioni che molti
ragazzi procurano quando vengono introdotti nel sociale
e riescono a trovare il loro posto nel mondo; molti di loro
rimangono legati ai loro educatori ed entrano a far parte
delle associazioni che fanno capo alla Famiglia Salesiana
per avere un punto fermo nella loro vita.
La seconda testimonianza ci è stata presentata da una
coppia di sposi, Marina Surrentino, Vice coordinatrice dei
Salesiani Cooperatori della Ispettoria del Lazio e suo marito Paolo che, proprio dalle difficoltà incontrate nel concepimento di un figlio, hanno fatto scaturire una sorgente
d’amore che li ha portati ad Haiti ad assistere i colpiti dal
cataclisma, quindi ad adottare un ragazzo già grande proveniente da una casa famiglia ed in serie difficoltà, e finalmente nei prossimi mesi otterranno in adozione un bimbo
di due anni.
Sono stati due momenti di emozione intensa che ci hanno fatto comprendere ancora di più la bellezza di essere
”Famiglia” che trepida e gioisce per le grandi cose che il
Provincia ICC - Lazio
Civitavecchia - Festa Famiglia Salesiana
Il 25 Aprile Civitavecchia ha ospitato la “Famiglia Salesiana
del Lazio” per l’incontro che ogni anno si svolge, a rotazione, nei vari Centri; è una giornata di confronto tra i diversi
gruppi che formano la “Famiglia” fondata su uno spirito comune che attinge al carisma di don Bosco, pur rispettando
le caratteristiche proprie e originali di ciascun gruppo.
Eravamo molto trepidanti specialmente per le incerte con-
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Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012
ASC news - 34
Signore compie
ogni giorno per tutti noi.
Alle 12,15 nella Chiesa Parrocchiale della Sacra Famiglia si
è svolta la solenne concelebrazione dell’Eucaristia animata dalle suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù;
un momento di gioia piena, eravamo tutti “un cuor solo e
un’anima sola” sentendoci veramente famiglia generata da
un unico padre: don Bosco e da una grande Madre: Maria
Ausiliatrice.
Alle 13,30 il pranzo nel cortile dove erano stati allestiti dei
gazebo per proteggere i partecipanti dal sole, tutto si è
svolto nel migliore dei modi. Al termine un po’ di libertà per
andare a vedere il mare…
Alle 15,30 ci siamo ritrovati nel salone delle FMA per un
momento di festa animato dalla ”Corale Insieme”, da alcune scenette degli aiuto-animatori del nostro Oratorio,
un video proposto da Alessandro Spalvieri, Coordinatore
Provinciale dei Salesiani Cooperatori, che ha illustrato le attività dei Cooperatori impegnati con i giovani in difficoltà.
La direttrice dell’Istituto Santa Sofia delle FMA di Civitavecchia che ci ha ospitati, suor Maria Serra, ha portato a tutti
i convenuti il suo saluto commosso ed emozionato auspicando un sereno ritorno e buon lavoro tra i nostri amati
giovani.
Provincia Medio Oriente
Libano
Kahalé - 25.mo anniversario Promesse
Domenica, 8 luglio, a Kahalé
si è celebrato il 25.mo delle
prime Promesse di Cooperatori secondo il Regolamento
postconciliare. Una prima
per il Libano e il MOR. Era il
1987, in piena guerra civile,
e Kahalé si trovava sul fronte, spesso esposta ai bom-
bardamenti dei drusi e dei siriani. Ero in Libano da pochi
mesi e per preparare il centenario di Don Bosco del 1988,
mi capitava di andare spesso colà, dalle FMA. Conobbi
così coloro che si preparavano alla Promessa, tra cui un
giovane sacerdote della parrocchia che si trovava con i
giovani dalle suore e che fu il primo ad emetterla in mia
presenza.
Da qualche mese, questo sacerdote è il vescovo maronita
della nostra diocesi di Jbeil-Biblos, mons. Michel Aoun.
I Cooperatori di Kahalé l’hanno invitato per l’occasione, invitando pure la Famiglia
Salesiana del Libano a
partecipare alla festa.
La delegazione dei Cooperatori di Houssoun era
formata da una decina di
persone, più i bambini.
Nell’omelia, il vescovo
ha ricordato la sua esperienza con i giovani e la
scoperta che hanno fatto insieme di Don Bosco
e della figura del Cooperatore, esperienza che
é tuttora presente nella
sua missione episcopale. Con i Cooperatori ha rinnovato pure lui la Promessa.
Alla messa è seguita una breve rievocazione di immagini e
testimonianze vive, tra cui la mia, e la cena per la Famiglia
Salesiana con la presentazione di alcuni doni.
Un altro sacerdote Cooperatore, monsignore ed attuale
rettore del seminario della diocesi di Beirut, si è scusato
per impegni.
Don Vittorio Pozzo
Delegato MOR
Riportiamo il testo in francese della lettera, scritta
dal Coordinatore di Kahalé,
Bassem, sempre riguardo
ai festeggiamenti per il
25.mo anniversario delle
Promesse
Les Salésiens Coopérateurs du centre de Kahalé
– Liban ont fêté leur 25ème
année de promesse.
Ce groupe est le premier
au Moyen–Orient et même
au Liban.
Le dimanche 8 juillet 2012
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
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ASC news - 34
Provincia Emilia Romagna - S.Marino
Aiuti per il terremoto
Con i primi soldi raccolti, l’Associazione Salesiani Cooperatori ha potuto già
inviare in Emilia Romagna l’impianto di
amplificazione della FBT, richiesto per
l’animazione estiva dell’Oratorio.
une cérémonie fut célébrée par l’archevêque salésien
coopérateur Michel Aoun et a été couronnée par la renouvellement de la promesse de tous les coopérateurs
du centre.
Un moment grandiose et partagé avec tous les fidèles
des 3 paroisses du village.
Une ambiance pieuse, familiale et salésienne par excellence.
Bassem Moukarzel - coordinateur
Dalla Cina
Don Bosco - un segno tangibile
Carissimi Salesiani Cooperatori,
Vi mando la foto fatta stamattina dopo la Messa qui a Nantong – Cina, col parroco (appena 37 anni !!) della parrocchia
di Lang Shan nella periferia sud est del porto di Nantong.
La parrocchia è poverissima, raccoglie ed aiuta operai, i
pochi contadini rimasti e tanti bambini e giovani, ma... nel
refettorio pur modesto e frugale, guardate un po’ quale
dipinto troneggia!!!
Mi sono commosso... e mi sono davvero sentito a “casa”!
Vi saluto tutti con affetto e un po’ di ...nostalgia!
Maurizio Leonardi
Questi gli estremi da utilizzare per i versamenti:
c/c bancario:
BANCA PROSSIMA
IT09 J033 5901 6001 0000 0001 816
intestato a:
Associazione Salesiani Cooperatori – Italia
Via Manzoni angolo Via Verdi (Milano)
Contrassegno filiale 05000
causale:
“pro terremoto 2012”
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Appudei principali
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egione
Calend
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appunt
AGOSTO
6-8
16-19
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Calabria
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Calabria
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Esercizi Spirituali
SETTEMBRE
7-9
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21-23 Nord Est
23
Piemonte
Esercizi Spirituali
Esercizi Spirituali
Campo Salesiano
Esercizi Spirituali
Giornata del Cooperatore
OTTOBRE
6
Roma (S.Cuore)
6-7 Roma (S.Cuore)
20-21 Lazio
Segreteria Esecutiva Regionale
Consulta Regionale
Esercizi Spirituali
NOVEMBRE
20
8-11
Roma (Pisana)
Congresso Mondiale
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