Dacca, commando `grazia` studente musulmano ma
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Dacca, commando `grazia` studente musulmano ma
Esteri Dacca, commando 'grazia' studente musulmano ma lui rifiuta di lasciare amiche: ucciso Faraaz Hossain, bengalese, musulmano, era al tavolo con Tarushi Jain, indiana di 19 anni, e Abinta Kabir. I terroristi gli avevano permesso di uscire dal locale ma lui ha deciso di non abbandonarle di KATIA RICCARDI 03 luglio 2016 DACCA Il giorno dopo la strage di Dacca la lente ingrandisce ultimi attimi di vite comuni, di persone come tutti, importanti come tutti. E sono momenti che s'immaginano, dolorosi e a volte eroici. Come quelli di Faraaz Hossain, assassinato all'Holey Artisan Bakery insieme ad altre 19 persone. Faraz Hossain I terroristi lo avevano risparmiato. Lui, vent'anni, musulmano, che il Corano lo conosceva e che era bengalese. "Uccidiamo solo stranieri", avevano detto i terroristi. Ma Faraz ha rifiutato di salvarsi, non ha abbandonato le sue due amiche. Il commando dei sette terroristi, le loro facce da famiglie benestanti, armati di machete e fucili, passavano tra i tavoli, tra gli ospiti, chiedendo un Allah imparato a memoria. Faraaz era uno studente di Economia, in vacanza a casa dal 18 maggio. Con lui c'erano due ragazze. Ma loro non avrebbero avuto il 'privilegio' di restare in vita. DTN Bangladesh: Latifur Rahman's grandson killed in Dhaka attack: Faraaz Ayaaz Hossain, 20, grandson of Latif... https://t.co/DlYTEIIjMp — DTN Bangladesh (@DTNBangladesh) 2 luglio 2016 Oggi il popolo dei social, quello che ha cercato oltre le foto pubblicate dai giornali tracce di quelle vite interrotte, lo saluta come un 'eroe'. La sua storia, raccontata dai sopravvissuti alla nipote Hishaan, è stata raccolta e rilanciata dal New York Times e dall'Independent. SPECIALE VIDEO Faraaz Hossain, bengalese, musulmano, secondo il quotidiano britannico, era al tavolo con Tarushi Jain, indiana di 19 anni, e Abinta Kabir, entrambe studentesse del college americano, Emory University. A Faraz però era stato permesso di uscire dal locale insieme a un gruppo di donne che indossavano il velo. È stato lui a far notare che c'erano anche le sue amiche. Ma loro indossavano abiti occidentali. Uno dei capi del commando le ha squadrate, e poi gli ha negato il permesso. Faraz ha deciso di non abbandonarle. Ed è stato ucciso, come altri, senza diventare un martire di una religione gridata da jihadisti armati, solo per celebrare il male. Our thoughts and prayers go out on behalf of Faraaz and Abinta, their friends and family for strength and peace at this unspeakably sad time — Emory University (@EmoryUniversity) 2 luglio 2016 Bangladesh, le vittime dell'attentato dei terroristi a Dacca Slideshow 1 di 17 Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa P.Iva 00906801006 — Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA