A - Amore - Il Quaderno di Mauro Scardovelli

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A - Amore - Il Quaderno di Mauro Scardovelli
Amore
di Mauro Scardovelli
L’amore è uno stato dell’essere.
L’amore è uno stato di coscienza.
Essenza dell’amore è convibrazione e risonanza,
sintonia con l’altro e con il tutto.
Sua evidenza sono le qualità dell’essere:
consapevolezza e amorevole gentilezza,
ascolto ed empatia,
gioioso entusiasmo e humor,
serenità e pace.
L’amore è compassione e cura,
dolcezza e mitezza.
L’amore è chiarezza,
forza e leggerezza.
L’amore è benevolenza.
Non c’è amore degli altri senza amore di sé.
Non c’è amore di sé senza amore degli altri.
L’amore è amore per la vita,
per tutto ciò che esiste.
L’amore è equanime,
non crea confini, non separa.
L’amore distingue, discer ne,
ma non giudica.
L’amore è
consapevolezza risanante.
L’amore non pretende,
non si lamenta, non accusa.
Non trova scuse,
non si giustifica.
Accetta sé e gli altri
così come sono nel qui ed ora.
Ascolta e convibra.
Non pretende,
non si impone,
ma stimola e promuove
crescita e realizzazione.
Vede in sé e nell’altro
la stessa scintilla divina,
vede l’anima dietro il copione di superficie,
e ad essa si affida.
L’amore non esclude, ma include.
Attraverso l’amore la parte si riconnette con il tutto,
e il tutto si manifesta nella parte.
Io sono te, tu sei me.
Non c’è più mio e tuo.
Non ci sono interessi da difendere.
Si è soddisfatti, in pace.
L’amore è gratitudine e generosità.
Ogni volta che ci identifichiamo
nella rabbia, nella tristezza o nella paura,
ogni volta che ci percepiamo deboli e indifesi,
ogni volta che ci sentiamo offesi,
paurosi o preoccupati,
perdiamo contatto con l’unità,
con il tutto di cui siamo parte.
In tal modo usciamo dallo stato di amore.
Ciò che separiamo nel mondo ester no,
separiamo anche nel mondo inter no.
Quando odiamo una persona,
quando cerchiamo di punirla e farle del male,
in realtà stiamo distruggendo noi stessi.
E’ come se combattessimo con il nostro stesso stomaco
o con la nostra milza.
Quando litighiamo con un partner,
un fratello, un figlio o un amico,
quando manchiamo di rispetto,
stiamo creando il nostro infer no sulla terra.
Non serve chiedere aiuto.
Nessuno potrà salvarci.
La malevolenza distrugge l’amore.
Le leggi dell’amore sono semplici e chiare.
Sono scritte nella coscienza più profonda dell’uomo,
nel nucleo divino che è in lui.
L’amore è forza vitale.
La forza vitale è energia creativa.
Nello stato di amore
siamo connessi con il fiume della vita.
Partecipiamo alla creazione,
ne siamo elementi attivi.
Più amiamo, più siamo vivi,
vibranti, coinvolti, entusiasti.
Ci rinnoviamo, rinasciamo ad ogni istante.
Viviamo immersi qui ed ora,
accompagnati da stupore e incanto,
perché riconosciamo la bellezza che emerge
e permane come germoglio,
anche nelle situazioni più negative e difficili.
“Non entrerete nel regno dei cieli
se non diventate come bambini”.
Rassegnazione, cinismo e disincanto
sono segni di non amore.
L’intellettuale freddo e distaccato,
che ha la presunzione di conoscere più degli altri,
in realtà vede solo in superficie
e ignora ciò che è più importante:
la rete pulsante che unisce tutti gli esseri.
Senso di superiorità e altezzosità
non possono proliferare in un cuore aperto.
Anche il malumore è incompatibile con l’amore,
perché è frutto della pretesa
che le cose siano diverse da come sono.
La comprensione profonda, l’intuizione,
la visione chiara, sono manifestazioni
naturali dello stato d’amore.
Ci danno slancio, fiducia e coraggio.
La confusione, l’annebbiamento, il dubbio,
sono manifestazioni di non amore,
di rottura della sintonia,
di separatività.
Ci rendono deboli,
incerti,
titubanti.
“Guai ai tiepidi”,
ha detto Gesù.
La mente egoica,
in cui normalmente di identifichiamo,
è frutto di separatività.
Il suo modo di conoscere è disgiuntivo e separativo.
Nasce dalla paura e dal giudizio
ed alimenta giudizio e paura.
Nasce dalla confusione, ed alimenta la confusione.
Per ogni problema che risolve,
altri cento ne crea,
perché è lei stessa il problema.
La nostra cultura, fondata sulla mente egoica,
sta sterminando foreste ed animali,
dissipando risorse,
distruggendo il pianeta.
Sempre più produce
rumore e bruttezza,
miseria e povertà.
La mente egoica collettiva è l’organismo più pericoloso
che sia mai vissuto sulla terra.
Amore è affidarsi a qualcosa di più grande:
“Sia fatta la Tua volontà”.
L’amore presuppone fede, fiducia, affidamento,
abbandono e ascolto.
E attraverso l’abbandono e l’ascolto,
trova risonanza e gioia.
La sua è un’energia morbida e dolce.
La mente egoica diffida e controlla.
E’ limitata, egocentrata, attaccata ai suoi interessi.
E’ attaccata a ciò che vuole. Pretende, s’impone.
E’ dura, prepotente, rigida.
Non convibra, non ascolta.
Discute e litiga, non dialoga.
Si lamenta, accusa.
Resiste, combatte, e attraverso il conflitto trova
sofferenza e distruzione.
Perché ogni conflitto ha origine interiore:
l’eter na battaglia tra mente egoica
e scintilla divina.
Più si impegna nella lotta, più produce sofferenza.
La sua è un’energia aspra e dura.
Non ci può essere amore
finché c’è identificazione nella mente egoica.
L’amore ha bisogno di calma e silenzio,
raccoglimento e contemplazione.
Senza silenzio interiore,
non c’è spazio, né per sé, né per l’altro.
Non c’è ascolto.
Senza ascolto non c’è apertura e convibrazione.
Non c’è musicalità e armonia.
Non c’è comprensione e vera amicizia.
Non ci può essere dialogo.
L’altro, il diverso,
sul quale proiettiamo la nostra ombra,
diventa avversario o nemico.
Nemici e conflitti ester ni sono illusioni dell’Ego,
che occultano ai nostri occhi
la realtà dei conflitti inter ni.
Per questo Gesù ha detto:
“Non guardare la pagliuzza
che è nell’occhio dell’altro
ma la trave che è nel tuo”.
Preghiera e meditazione,
contatto con la natura, con l’arte, con la bellezza,
favoriscono l’amore.
Fretta, rumore, agitazione e confusione,
alimentano la separatività e la mente egoica.
Gran parte della psicologia occidentale,
ignorando i fondamentali concetti di
inter-essere e vacuità,
favorendo l’illusione dell’io separato
ed indipendente,
condivide i presupposti separativi della nostra cultura.
E’ una psicologia senz’anima,
senza senso di totalità e appartenenza.
Pertanto essa non confronta le radici profonde
di individualismo e competizione,
perché queste radici abitano al suo stesso inter no.
Per questa psicologia il conflitto è inestirpabile,
perché inerente alla nostra natura umana:
molteplice, asimmetrica,
irriducibile alla pretesa di unità.
Non rimane che riconoscerlo e conviverci,
cercando qualcosa che ci accomuna
nelle situazioni contingenti,
volta per volta,
abbandonando ogni sogno illusorio e pericoloso,
che l’amore possa guidare le nostre vite.
Il fatto che molti maestri siano riusciti
a realizzare questo sogno,
non ha per essa alcun significato.
Come per la nostra medicina
non ha alcun significato la remissione spontanea
di malattie inguaribili.
Secondo le antiche tradizioni sapienziali
le forze dell’amore
spalancano il mondo del sacro,
il mondo al di là della superficie
e del non manifesto.
“Ama Dio e il prossimo tuo
come te stesso,
ed entrerai nel regno dei cieli”.
Quando tali forze si ritirano,
lasciano spazio
a rassegnazione e cinismo.
La moder nità ha desacralizzato il mondo
e ha desacralizzato l’uomo.
L’uomo da fine è diventato mezzo.
Anche la ragione è diventata ragione strumentale.
Non c’è stata epoca storica
in cui l’uomo ha lavorato tanto,
e si è sentito così poco al sicuro e senza significato.
Massimo obiettivo è soddisfare gli imperativi di sistema,
ovvero del sistema finanziario ed economico,
che lui stesso ha costruito,
e che inesorabilmente lo porta alla guerra
e alla distruzione dell’ambiente.
Ecco la gabbia di ferro entro la quale
l’uomo moder no si trova.
La chiave per uscir ne è dentro di lui,
nella sua capacità naturale di amare.
Capacità che nel suo nucleo originario
rimane intatta,
in attesa di essere risvegliata,
nonostante tutta la violenza
accumulata e praticata nel mondo.