Rassegna stampa 29/05/2015

Transcript

Rassegna stampa 29/05/2015
 INDICE RASSEGNA STAMPA
Si parla di noi
Nazione Firenze
29/05/2015
p. 25
'The other side' Minervini presenta il film
Repubblica Firenze
29/05/2015
p. XIX
Louisiana
Sette
29/05/2015
p. 86
Svelare i misteri ne accresce il fascino.
1
Gaia Rau
2
3
Festival Cinematografici
Messaggero
29/05/2015
p. 34
«Senza premi ma a testa alta»
Gloria Satta
5
Iniziative ed eventi
Nazione Firenze
29/05/2015
p. 12
Screenings Rai, la sfida del video on line
Leonardo
Bartoletti
7
Corriere Fiorentino
29/05/2015
p. 17
MyMovies ha 15 anni e fa un film
Marco Luceri
8
Segnalazioni
Nazione Prato
29/05/2015
Indice Rassegna Stampa
p. 19
«Miei gli abiti di Giuditta Niccoli Che magia il festival di
Cannes»
Federico Berti
10
Pagina I
side'
M i nervin i presenta i film
Sarà il regista Roberto
Minervini a presentare il suo
ultimo docufilm "Louisiana the other side", accolto con
entusiasmo dalla critica
internazionale nella sezione
Un Certain Regards della 68a.
edizione del Festival di Cannes,
appena conclusa.
Spazio Alfieri
Via dell'Ulivo
oggi ore 21.30
Si parla di noi
Pagina 1
GAIA
U
I MARGINI del sogno americano,
dove nascite e funerali, amori e
disillusioni scorrono tra camper
e baracche, espedienti e dosi di
metanfetamina. È l'ambienta-
zione di "Louisiana - The other sid e", documentario, applauditissimo a Cannes, di Roberto Minervini, regista e reporter quarantenne che dall'Italia si è trasferito negli States per raccontarne ii volto più nascosto.
Debutto nella produzione della società fiorentina My Movies, il film sarà presentato
stasera all'Alfieri dallo stesso regista (ore
21.30; 7 euro): i primi 20 lettori che oggi,
dalle 16, telefoneranno al 334/6953043
avranno diritto a un biglietto omaggio valido per 2 persone.
"Louisiana" è un'opera che travalica il
confine tra cinema del reale e fiction.
«A lungo il documentario ha sofferto di
ascetismo, delegando alla fiction la rappresentazione dell'intimità. Nel mio film ci sono alcuni espedienti di finzione o di rimessa in scena, ma l'aspetto importante è che
tutti i personaggi sono persone che conosco e con cui ho condiviso un anno di vita.
Uomini e donne intelligenti che annullano
lo stereotipo del poveraccio manipolabile,
e che hanno scelto di raccontarsi a carte scoperte».
Fino a mettere completamente in gioco
il loro corpo.
«Non c'è stata alcuna censura nella rappresentazione del bello e del brutto, dal sesso alla malattia, fino all'uso di stupefacenti. Questa condivisione totale di esperienze
è stata un dono e una condanna, ma mi ha
salvato dall'autocelebrazione».
Un tema ricorrente è il fallimento del sogno americano, a cominciare dalla sua
icona più recente, Barack Obama.
«Ho votato Obama e continuo a sostenerlo ma mi interessava raccontare come una
parte profonda dell'America non sia ancora pronta alla presidenza di un nero, né ad
affrontare temi come il welfare o il controllo delle armi. Tanto più che la Lousiana è
uno degli "swing state" decisivi per le elezioni. Nel film, poi, ci sono due aspetti politici: la metanfetamina come droga pseudo legalizzata e i network di paramilitari».
In Louisiana è stata girata anche una serie tv di culto come "True detective ".
«Non l'ho vista, ma so che è ambientata
nella Louisiana del sud. Io racconto il nord,
una terra di nessuno, muta, nuova frontiera del ghetto americano».
Stasera
il fil
di Mine `ni
applaudito
a Cannes:
biglietti
omaggio
peri nostri
lettori
Si parla di noi
IL DEBUTTO
II documentario
"Lousiana - The other
sfide"sarà presentato
stasera all'Alfieri dal
regista Roberto
Minervini (ore 21.30,
7 euro): i primi venti
lettori che, oggi
dalle 16,
telefoneranno
al 334/6953043
avranno diritto
a un biglietto
omaggio valido
per due persone
Pagina 2
Svelare i misteri
ne accresce il fascino.
I segreti dell'alta moda
nel film Dior and I
e Rihanna regina
a Versailles, nuovi
oggetti del desiderio
I
segreti delle passerelle? Vissuti
come quelli della pietra filosofale. Figuriamoci poi se si parla di alta moda. Rapida più di
un teletrasporto, la comunicazione di
quest'epoca ha ribaltato il punto di vista. Se nulla prima doveva trapelare, in
materia di impunture e tessuti, tutto (o
quasi) ora va raccontato. Effetto? Il fascino aumenta in modo esponenziale.
Condividere col pubblico, attraverso il
grande e piccolo schermo, ciò che avviene dietro le quinte delle pedane, fa sí
che ogni creazione, ogni evocazione diventino nuovi oggetti del desiderio. Motivo? Una maggior percezione, aumenta
il desiderio del possesso. Scoprire come
nasce un capolavoro d'alta moda e dai
prezzi iperbolici, fa sì che si amplifichi
il sogno. C'è però anche un altro aspetto. Il dialogo tra mondi. La settima arte
oggi parla senza remora alcuna di moda
e dei suoi protagonisti. Come farebbe
di qualsiasi altro argomento. In modo
della Maison. La pellicola,
presentata in anteprima nel
2014 al Tribeca Film Festival
di New York e al Festival dei
Popoli di Firenze, sarà nelle
sale italiane il 3 giugno, unica serata evento dei circuiti
Space Movies (thespacemovies.it) e Uci Cinemas (ucicinemas.it), con Universal
e Wanted Cinema. Sempre Dior. Dal
grande al piccolo schermo, regno degli
short movie. La griffe ha lanciato online
su dior.com, il quarto capitolo dell'epopea glamour Secret Garden, girata nella
Reggia di Versailles. Regina è Rihanna,
protagonista anche della nuova campagna di Steven Klein e prima testimonia) di colore del marchio. Un dialogo
a tutto tondo tra discpline. Nello short
movie la star, scesa dalle cover di V Magazine e Vogue Usa di questi mesi dove
appare meno o più vestita, canta Only if
far a night (dal nuovo album di prossima uscita). Ma non è un sogno glamour
di una sola notte. La passerella e luogo
senza tempo.
lucido e oggettivo. Oppure
ironico. Riuscitissimi casi
come quelli de Il diavolo veste
Prada, 2006 (la controrisposta, nel
2oog, con The SeptemberIssue ). Altri
meno brillanti, come quelli giocati su
bio-ricostruzioni con attori professionisti. Ma anche stilisti divenuti
azzeccati registi: Tom Ford. La formula che porta alla quadratura del
cerchio, però è il docu-film, mani sartoriali assemblano lunghe - financo
estenuanti - riprese, calibrano scene
e commenti in maniera salomonica. Dimostrano Valentino. The Last Emperor,
2008 e Diana Vreeland. The Eye Has to
Travel, ton, due "imperiali" docu-film.
Produzioni dove comune denominatore è il nome di Frédéric Tcheng (qui, al
centro). Chi meglio di lui, quindi, poteva calarsi nel mondo della Maison
Dior, quello attuale però, l'epoca
dello schivo Raf Simons, dal 2012
direttore creativo della griffe? E il debutto di Simons è il perno del docu-film
Dior and I, racconto in go minuti delle
sette settimane antecedenti il suo debutto parigino, sfilata alta moda inverno
2012. Il titolo cita volutamente Christian
Dior & mai, autobiografia del creatore
Si parla di noi
Pagina 3
L
Si parla di noi
AVENUE MONTAIGNE
Inizia l'epoca Raf Simons nel quartier
generale-atelier di Dior a Parigi in Avenue
Montaigne, set del film Dior and I: (in alto,
da sinistra in senso orario) la locandina
del film, lo scalone dell'atelier durante la
sfilata alta moda inverno 2012 (un altro
modello, all'estrema sinistra); le prove in
sartoria e nello studio di Simons (seduto
alle spalle dello stilista il regista Tcheng).
Pagina 4
-a il regista Matteo Garrone, reduc(
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polem i che 1
«Senza premi
ma a testa alta»
LI NTERVISTA
ono felice e rilassato.
Il mio film a Cannes è
stato accolto benissimo e venduto in tutto
il mondo, America
compresa. Niente premi? Non me la prendo, fa parte
del gioco. E noi italiani siamo tornati a testa alta». Matteo Garrone
ha tutto meno che l'aria dello
sconfitto. Il racconto dei racconti,
che con Mia madre di Nanni Moretti e Youth-la giovinezza di Palo
Sorrentino rappresentava l'Italia
sulla Croisette, sta macinando ottimi incassi: la coraggiosa, visionaria incursione nel fantasy del
regista romano cattura un pubblico trasversale. Ragazzi e adulti vengono conquistati dal mondo incantato delle favole seicentesche di Giambattista Basile che
Matteo ha portato sullo schermo
con tante superstar (Salma
Hayek, Vincent Cassel, John C.
Reilly) e un budget di 12 milioni
di euro.
Garrone, 46 anni, ieri pomeriggio ha raccontato il suo cinema
dalla fortissima componente pittorica (si è formato nelle arti visive, è stato prima pittore che cineasta) a Massimiliano Finazzer
Flory nell'ultimo appuntamento
della rassegna "Il gioco serio dell'arte" organizzata dal Gioco del
Lotto a Palazzo Barberini.
Dica la verità, le è dispiaciuto
Festival Cinematografici
non essere premiato a Cannes?
«Sono stato in giuria a Venezia
nel 2012 e so che il verdetto è soggettivo e soggetto agli umori del
momento. Io stesso mi sono poi
pentito del voto che avevo dato.
Ottenere un premio è come vincere alla lotteria. Quando vai a
un Festival, devi mettere nel conto di rimanere a mani vuote. La
vita di un film va oltre i riconoscimenti».
Salma Hayek
L SERIE TV?
$
I
E PROBABILE
NON ADESSO. CONTENTO
DEL SUCCESSO
DELLA FICTION
TRATTA
Si aspettava che tante polemiche accompagnassero in Italia
la mancata premiazione dei vostri film?
«Non le ho seguite e penso che
non servano a nulla. Anzi, nuocciono al cinema e sono espressione di provincialismo. La storia è
costellata di bellissimi film ignorati dalle giurie, come Birdman
rimasto a mani vuote all'ultima
Mostra di Venezia o Non è un paese per vecchi snobbato a Cannes.
Ci sono anche dei film che vincono premi ma poi vengono dimenticati».
Qual è il ricordo più bello di
questa sua ultima partecipazione a Cannes , dove aveva vinto il
Grand Prix sia con Gomorra
sia con Reality?
«La proiezione ufficiale, che si è
conclusa con un interminabile
applauso. Per la prima volta vedevo il film con gli attori e li scoprivo emozionatissimi. E' stata
una serata magica, e me la sono
goduta tutta. Le volte precedenti
invece ero più teso».
Cosa rappresenta , per lei, Il racconto dei racconti?
«È il film più difficile della mia
carriera. Quello in cui ho investito tutto: non l'ho soltanto sceneggiato e diretto, l'ho anche prodotto. Ed è stata un'impresa acrobatica mantenere alta la qualità affrontando con un po' d'incoscienza il genere fantasy, da noi raro».
Come ha reagito al film suo figlio Nicola, che ha 7 anni?
Pagina 5
«Si è molto divertito. È rimasto
colpito, in particolare, dalla battaglia subacquea tra il re e il drago. Era venuto sul set con tutta la
classe quando avevo girato quella scena così spettacolare...».
È sempre dell'idea di realizzare
un sequel o una serie tv con il
materiale che non è riuscito a
utilizzare?
«È una probabilità. Basile ha
scritto 50 favole, quindi gli spunti non mi mancherebbero, ma
per il momento accompagno il
film nel mondo. Poi si vedrà».
Ma lei cosa pensa delle serie tv?
Sono la nuova frontiera del cinema o una moda passeggera?
«Credo rappresentino una nuova
risorsa. Consentono di sviluppare al meglio i personaggi e le dinamiche del racconto, mentre
noi registi abbiamo la possibilità
di esplorare linguaggi inediti».
Dopo il suo film , da Gomorra è
nata la serie Sky, che ha avuto
un grande successo nel mondo
intero. Che ne pensa?
«Fui il primo, già nel 2008, a sostenere che dal romanzo di Savia-
no si dovesse ricavare una serie.
Poi si decise di fare il film. Ora sono contento che la fiction sia andata tanto bene».
Al di là del mancato premio, la
presenza dei vostri film a Cannes è il sintomo della rinascita
del cinema italiano?
«È un dato di fatto che oggi ci siano dei registi italiani capaci di
imporre la loro personalità. Ma
non userei la parola rinascita: sa
troppo di slogan».
Gloria Satta
G RIPRODUZIONE RISERVATA
IL REGISTA «Le serie tv rappresentano una nuova risorsa»
Festival Cinematografici
Pagina 6
Screenings Rai, la sfida del video on he
SECONDA giornata, oggi
per gli Screenings Rai di Firenze Un evento che proietta la città in un ambio internazionale, attraverso convegni, eventi ed appuntamenti di grande rilievo. Oggi la
giornata - che si svolge nella Sala d'Arme di Palazzo
Vecchio - ruota intorno al
tema di come ridurre il digital divide e sulle strategie
dei grandi operatori di rete:
all'interno del convegno
«Sfida all'online video», si
confronteranno operatori e
produttori di contenuti con
i rappresentanti delle grandi aziende telefoniche, sotto lo sguardo attento
dell'AgCom rappresentata
dal Commissario Antonio
Nicita. A questa sessione,
oltre Carlo Nardello, Direttore Sviluppo Strategico
Rai, sono previsti tra gli al-
Iniziative ed eventi
Si parlerà anche
del forte lega me
tra fiction e territorio
Ieri apertura della tre
giorni in Palazzo Vecchio
tri, Federico Di Chio, Direttore Marketing Strategico
Mediaset, Davide Tesoro
Tess, Direttore Strategie e
Sviluppo Business Sky Italia, Gianluca Visalli, Direttore Multimedia La7, Laura Carafoli, Senior Vice President Content and Programming Discovery Networks, Daniela Biscarini,
Direttore Multimedia Entertainment Telecom Italia, Enrico Resmini, Direttore Ultrabroadband,
olesale and Strategy Vodafone, Maria Concepcion Ferreras, Head of Partnership
YouTube, Stefano Parisi,
Presidente Chili e Luca De
Biase, Docente di Story Telling e Big Data, Università
di Pisa. La chiusura oltre
ad Antonio Nicita prevede
l'intervento di Paolo Barberis, Consigliere per l'Innovazione del Presidente del
Consiglio dei Ministri.
Sempre oggi, ma nel pomeriggio, sarà la volta di «Questo è il mio Paese», il legame della fiction con i luoghi. Un viaggio non solo
nei luoghi delle prossime
fiction Rai ma soprattutto
nei punti di incontro tra
paesaggio ed emozione. I lavori saranno aperti dal Presidente Rai Anna Maria Tarantola, Presidente Rai e,
dopo l'introduzione del direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, la parola
passerà ai protagonisti di
queste storie.
Leonardo Bartoletti
Pagina 7
La storia
Il portale dei cinema è nato a Firenze quando ancora non esisteva YouTuhe: l'anima è Giianluca Gtlzzo
C"he debella come produllore con Lousiana, presentalo a Cannes e proieiLalo stasera allo Spazio Alfieri
0
11
ic
vi ïlt)vleS
di
arco Laceri
All'ultimo piano di un antico
palazzo a due passi da Piazza
della Repubblica, in tre grandi
e austere stanze un gruppo di
trenta quarantenni è al lavoro
nei giorni frenetici che seguo
no il festival più importante del
mondo, quello di Cannes. Serzvono recensioni, caricano fil
mati e foto, si interrogano su
quelle che saranno le tendenze
e le sfide che attraverseranno il
mondo del cinema nei prossi
mi mesi. E qui il cervello (e il
cuore) di una tra le realtà web
più importanti e dinamiche del
nostro Paese. Quella che nel
campo della settima arte è la
più cliccata, la più discussa, la
più copiata: MyMovies.
Al giro di boa dei tre lustri,
con le quindici candeline che
stanno per spegnersi giusto
quest'anno, il fondatore
Gianluca Guzzo è soddisfatto:
«Volevamo festeggiare questa
ricorrenza in maniera speciale
e così abbiamo deciso di debuttare nel campo della produzione, con Louisiana». Il film
di Roberto Minervini, uscito ie
ri nelle sale e che stasera (ore
19.45 e 21.30) sarà presentato
allo Spazio Alfieri dal regista,
ha avuto il suo battesimo di
fuoco proprio sulla Croisette,
dove era in concorso nella sezione «Un Certain Regard».
Oscurato dal clamore suscitato
dal trio Garrone-Moretti-Sorrentino, tornato a casa a mani
vuote nello sconcerto naziona
le, Louisiana si è guadagnato
recensioni molto positive sulla
stampa e una grande attenzione da parte dei buyers di molti
paesi: «E un film molto duro,
che racconta un'America invisibile
commenta Guzzo
quella di chi sta rinunciando
alla propria individualità. Aver
contribuito alla realizzazione
di questo film, di un autore italiano che avevamo già avuto
modo di apprezzare negli anni
Iniziative ed eventi
passati, è per noi una glande
soddisfazione
continua
Ma è anche una sfida, è quella
di diffondere i contenuti di un
cinema del reale e di avvicinare
maggiormente il pubblico più
esigente e attento a questi contenuti e a questi linguaggi. Sappiamo che non sarà facile,
Louisiana avrà bisogno di tem
po per farsi spazio nel mercato,
ma siamo fiduciosi...».
La positività certo non man
ca a Guzzo, che prima di appro
dare a Firenze dalla Calabria ha
fatto l'ingegnere a Milano e il
ballerino a Parigi, cercando
sempre di captare e interpreta
re le tendenze del gusto e del
costume: «Rispetto a quando
siamo partiti, quindici anni fa,
quando non c'erano ancora né
Google, né YouTube, né Facebooi , mi sono reso conto che
MyMovies è una realtà che ha il
cambiamento nel suo dna.
Quando l'abbiamo fondata
l'idea era quella di costruire un
database del cinema sul web.
Così abbiamo riversato sul no
stro sito i contenuti e le infor
reazioni dei dizionari cartacei,
il Farinetti, il Morandini, ecc.
Poi siamo stati i primi a creare
alcuni servizi per le sale, come
gli orari delle proiezioni, che
prima si trovavano solo sui
quotidiani. Ma la vera svolta è
arrivata nel febbraio 2010,
quando abbiamo progettato e
lanciato MyMoviesLive, una
piattaforma di social entertainment per lo streaming di film
online. Poi l'anno scorso il de
butto nella distribuzione, con il
documentario biografico di
Ron Mann su Robert Altman
presentato alla Mostra di Vene
zia, e ora nella produzione».
L'espansione così repentina
e incontrastata di MyMovies
sul mercato (simile per certi
versi a quella dell'americana
Netflix) ha fatto storcere il naso
a molti. Non solo ai distributori, ma soprattutto agli esercen
ti, che in Italia come nel resto
del mondo stanno combattendo da anni una difficilissima
battaglia contro lo streaming
sul web, accusato di dare il col
po di grazia a un consumo del
cinema in sala che è sempre
più in crisi. Guzzo ribatte di
cendo che «non possiamo fre
nare o ignorare la domanda degli utenti, soprattutto della
nuova generazione, per una
fruizione del film più comoda e
a portata di mano. Capisco le
sacrosante ragioni degli esercenti, ma il problema e se sia
possibile aiutare le sale ad at
trezzarsi a questo nuovo tipo di
fruizione. In questo noi possiamo essere loro alleati. La nostra prossima sfida sarà pro
prio questa. Nelle prossime
settimane tenteremo un esperimento per noi molto importante. Per la prima volta uscire
mo con un film day and date,
Una storia sbagliata di Gianluca Tavarelli, di cui noi e le 40
sale che programmeranno il
film in Italia (distribuito da Pa
lomar) divideremo i diritti per
il passaggio in streaming. Significa che parte della quota
che pagherà a noi chi vedrà il
film usufruendo della nostra
piattaforma andrà all'esercente
che nello stesso momento sta
programmando il film nella
sua sala. Partiamo con questo
che è per il momento un esperimento pilota e con un picco
lo film italiano indipendente,
ma questo, perché no, può anche essere un modello per il fu
turo, perché evita la sovrappo
sizione tra sala e web, e quindi
la concorrenza tra i due soggetti. Si tratta di uno scatto di dinamicità che potrebbe avere ri
cadute per tutto il settore. Ve
dremo se, come noi francamente speriamo, darà i suoi
fritti».
Pionieri
Partimmo
con l'idea
di portare
in rete
i contenuti
dei
dizionari
a tema
. 1
Futuro
Presto
insieme
con le sale
andremo
in diretta
dividendo
con loro
i proventi
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Pagina 8
Sopra Gianluca
Gozzi, in basso
il team di
MyMovies.
(CambilSestini)
Iniziative ed eventi
Pagina 9
G/i
DA PRATO A
Eleonora
strucci, stilista
e la giovane attrice
Giuditta Nìccoli
sulla Croisette durante
il festival dei cinema conclusosi nei
giorni scorsi nella città francese
E L EONORA L
T
I
VESTITO
G IOVANE ATTRICE
ùei gli abiti di Giuditta. Nïccoli
Che magia il festival di Cannes»
LA FOLTA squadra dei pratesi
all'ultimo festival di Cannes comprendeva oltre a registi ed attori altre eccellente made in Prato. Come
Eleonora Lastrucci, stilista, da anni
nell'alta moda, che per la prima volta assapora il mondo del cinema.
((Cannes ha un grande fascino.
E'stata la mia prima volta come parte integrante dello spettacolo. E'un
grande caos ma hai sempre la sensazione di essere davvero dentro il
mondo del cinema - racconta - IIo
avuto la possibilità di frequentare
party ad invito come quelli legati al
film di Matteo Garrone e Nanni
Moretti e altri grandi della regia».
Lei era at festival co me stilista
che vestiva un atro nascente:
l'attrice pratese Giuditta iccoli.
«Sono stata chiamata da Gerard
Diefenthal, regista del film horror
Darkside Withces che lei ha interpre-
Segnalazioni
tato insieme a Barbara Bouchet ed
è stato presentato al festival per la
colonna sonora è di Claudio Simonetti. Per lei ho creato abiti che ha
indossato nelle varie premiere, nei
servizi fotografici, nei party e nei
red carpet. In tutto dieci, per due
cambi al giorno».
Che tipo di abiti ha realizzato
per La giovane attrice?
«Capi in seta pura, alcuni con diamanti di Swarovski. C'era anche un
kimono realizzato con stoffe pratesi. Non è stato affatto difficile perché Giuditta è molto bella ed elegante».
Cos'ha capito del mondo del. cinea?
«Che può offrire molti spunti per il
mio lavoro. E'stato tutto molto bello. Mi sono trovata catapultata in
un mondo che conoscevo ma capace di affascinarti ogni volta».
Eleonora Lastrucci continuerà a lavorare per i prossimi lavori cinematografici di Giuditta. Insieme su altri set. C'è già un progetto importante nelle prossime settimane.
INTANTO Eleonora si gode il successo della kermesse cinematografica più famosa del mondo, culmine
di un percorso professionale iniziato a soli 15 anni quando iniziò a disegnare abiti femminili. Poi la scuola d'arte a Porta Romana, l'esperienza per il padre che aveva una stamperia ed un lanificio («Capucine»)
con Enrico Coveri e Roberto Cavalli di casa. E il ruolo di mamma non
le ha impedito di continuare a disegnare realizzando collezioni di abiti da sposa. Ora finalmente il cinema, con un debutto eccellente sulla
croisette dell'edizione 2015
Federico Berti
Pagina 10