Il sigaro fantasma

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Il sigaro fantasma
IL SIGARO FANTASMA
Un aneddoto raccontato dalla cugina Franca Mottola,
riguarda sua mamma Anna (Ninia) e suo nonno
Michele Galiano (“quagghiulu” – v. scheda).
Nonno Michele fumava le sigarette, ma soprattutto il
sigaro, come del resto suo padre Angelo.
Le
ristrettezze
economiche
in
cui
versava
specialmente dopo il rientro dall’America nel 1930 (v.
nel
sito
Voglio
andare
in
America
o,
gli
approfondimenti su Michele, v. scheda) non gli
consentivano neanche di soddisfare il fumo di qualche
sigaretta o di un mozzicone di sigaro.
Per lui era una sofferenza non poter fumare, resa doppia dal fatto che già il tabaccaio
gli aveva fatto credito una volta e per lui era una frusta abusarne.
Ascoltate le imprecazioni continue del padre, Anna uscì da casa con una scusa.
Al suo rientro, le lamentele del padre non si erano placate del tutto. Anna gli suggerì
di vedere meglio nelle tasche della giacca.
Ma se ho visto tante volte – rispose il padre.
E la figlia: - E se ti sei sbagliato? Forse ti sarà sfuggito
qualche taschino, quello dove metti la penna…Vedi!
Non si sa mai…
Il padre, quasi incredulo, pescò dal taschino il sigaro,
un prezioso sigaro fantasma. Guardò con occhi lucidi
la figlia e con un filo di voce rotto dall’emozione le
confidò: - A distanza di anni si ripete la stessa magia,
prima con mio padre, ora con me!”
Riportato da Angelo (Lino) Galiano
Fonte orale: Franca Mottola, figlia di Anna Galiano