10_piano di manutenzione dell`opera

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10_piano di manutenzione dell`opera
Comune di Caserta
Provincia di Caserta
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE DI
MANUTENZIONE
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)
OGGETTO: Interventi per il risparmio energetico, la messa in sicurezza, l'aumento
dell'attrattività, la garanzia dell'accessibilità, la promozione delle attività sportive
del Liceo Statale "A. Manzoni" Via De Gasperi - Caserta (CE)
COMMITTENTE: Liceo Statale "A. Manzoni"
19/12/2014,
IL TECNICO
_____________________________________
(Ing. Ettore Bruno)
R.T.P. "B.G.R. associati"
ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.
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PIANO DI MANUTENZIONE
Comune di:
Comune di Caserta
Provincia di:
Provincia di Caserta
OGGETTO:
Interventi per il risparmio energetico, la messa in sicurezza, l'aumento
dell'attrattività, la garanzia dell'accessibilità, la promozione delle attività sportive del Liceo
Statale "A. Manzoni" Via De Gasperi - Caserta (CE)
b) INTERVENTI DI PROGETTO
C1. Interventi per il risparmio energetico
Gli interventi appartenenti alla tipologia C1 sono finalizzati alla riduzione dei consumi energetici
per il riscaldamento dell’edificio diminuendo le dispersioni.
Impermeabilizzazione del solaio di copertura
Le dispersioni di calore attraverso l’involucro edilizio possono essere ridotte anche isolando il
lastrico di copertura. L’isolamento del tetto è molto importante per la resa energetica e l’accumulo o
la dispersione di calore interna agli edifici., il rifacimento della copertura è di prioritaria importanza
in quanto allo stato diverse aule presentano chiazze di umidità e/o distacchi di intonaco e lo stato di
conservazione della guaina impermeabilizzante esistente, risulta alquanto precario. ’intervento si
articola nel modo seguente:
·
Posa in opera di massetto di conglomerato cementizio isolante confezionato con 200 Kg
di cemento per mc di impasto, dato in opera a perfetto piano, configurato secondo pendenze
prestabilite.
·
Guaina poliuteranica liquida monocomponente vulcanizzante con l’atmosfera senza
diluizione, elastica e resistente agli agenti atmosferici.
Sostituzione degli infissi esterni
Le dispersioni di calore attraverso l’involucro edilizio possono essere ridotte adottando componenti
vetrati a bassa trasmittanza termica e riducendo al massimo le dispersioni attraverso eventuali ponti
termici.’intervento proposto consiste nella:
·
sostituzione degli infissi esterni con infissi in alluminio a taglio termico e vetrocamera di
sicurezza (6/7+15+6/7) rispondente alle norme UNI 7697, con intercapedine in gas Argon e
vetrata basso emissiva e coefficiente di trasmittanza (vetrata) di almeno pari a 1,7 W/mqK.
In particolare verranno sostituiti n° 61 infissi del prospetto principale, per circa 268 mq,
nelle aule e negli ambienti comuni.
C2. Interventi per garantire la sicurezza degli istituti scolastici
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Gli interventi appartenenti alla tipologia C2 sono finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici
scolastici, in relazione in particolare alla messa a norma degli impianti.
Impianto elettrico
In particolare per quanto riguarda l’impianto elettrico è stato previsto:
·
revisione e/o adeguamento dell’impianto elettrico alla normativa vigente nell’aula
magna con sostituzione dei corpi illuminanti con plafoniere a basso consumo.
L’impianto consta dei seguenti elementi:
quadro elettrico
corpi illuminanti;
deviatore;
prese bipasso (10 ÷_16 A);
prese TD (trasmissione dati);
apparecchi di illuminazione di sicurezza autonomo.
Per quanto riguarda la scelta e la disposizione dei corpi illuminanti sono stati scelti e
posizionati in modo da conseguire:
una razionale direzionalità della luce;
una protezione dall’abbagliamento diretto;
una riduzione al minimo delle riflessioni
Scala di emergenza
Il progetto prevede la realizzazione di una scala di sicurezza in corrispondenza dell’aula magna
posta al primo piano. La struttura prevista sarà di tipo 1, adatta all’evacuazione massima di 300
utenti.
·
la scala di emergenza consta di due rampe e due pianerottoli di riposo, ciascuna rampa
avrà una larghezza netta di 1,20m pari a due moduli, come previsto dalla normativa vigente.
Sia i gradini che il pianerottolo avranno struttura grigliata in acciaio tipo Orsogrill.
·
la struttura di fondazione sarà realizzata con una platea in c.a. dalla quale si eleveranno
quattro pilastri in profilati di acciaio del tipo HEA 160;
Le caratteristiche architettoniche e strutturali sono riportate nelle Tavv.3.7.1 – 3.7.2.
dimensionamento degli elementi strutturali è riportato nell’apposita relazione di calcolo ed è stato
eseguito sulla scorta delle risultanze delle prove geologiche e geognostiche.
Interventi per aumentare l’attrattività degli istituti scolastici
Gli interventi appartenenti alla categoria C3 possono essere finalizzati sia alla riqualificazione degli
spazi esterni che alla maggiore vivibilità degli ambienti interni; nel caso specifico, in relazione alle
priorità rilevate e confermate dalla Dirigenza, si è optato sia per interventi di ristrutturazione interna
che sistemazioni esterne. Gli interventi previsti sono di seguito descritti.
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Interventi interni
a) Aule didattiche
L’edificio scolastico presenta complessivamente n. 56 aule didattiche di cui 10 di dimensioni tali da
accogliere un numero ridotto (tra 12 e 15) di studenti. Pertanto, l’adeguamento delle suddette aule
alla normativa vigente in materia di sicurezza comporta la razionalizzazione degli spazi disponibili
anche attraverso il trasferimento del laboratorio di chimica e fisica in un locale ubicato tra le due
palestre allo stato parzialmente utilizzato a sala attrezzi. interventi previsti quindi consistono:
·
abbattimento di n. 5 pareti divisorie delle aule di dimensioni ridotte che da n. 10 diventano
n. 5 aule
·
abbattimento della parete divisoria tra l’auletta ed il laboratorio di chimica e fisica e
ricostruzione di pareti divisorie per la realizzazione di n. 3 aule didattiche di circa 40 - 48 - e
48 mq cadauna.
·
Pavimentazione vinilica in una delle tre aule nuove (ex laboratorio di fisica) e nel corridoio.
·
Adeguamento dell’impianto di riscaldamento, di illuminazione ed elettrico nelle nuove aule
·
Tinteggiatura
b) Aula Magna
Le opere previste consistono nell’adeguamento dimensionale e funzionale dell’aula magna esistente,
con interventi edili ed impiantistici al fine di dotare l’istituto scolastico di uno spazio polivalente
utilizzato per attività di formazione dei docenti, per lo svolgimento di assemblee, consigli di istituto,
al fine di renderla completamente fruibile all’utenza scolastica.’aula ubicata al piano primo, sarà
oggetto di interventi di manutenzione straordinaria attraverso la realizzazione di un unico grande
ambiente, caratterizzato da elevata flessibilità ed adattabilità grazie all’uso di specifici arredi ed un
sistematico insieme di attrezzature ad elevato contenuto tecnologico, in grado di introdurre un reale
miglioramento della funzionalità dell’ aula magna, adeguata ai nuovi standards sia in termini di
qualità ambientale complessiva sia in termini di qualità della funzione didattica svolta. seguito si
riportano in dettaglio gli interventi previsti:
·
demolizione parete ex aula;
·
realizzazione pavimento in linoleum, materiale atossico ed eco-compatibile;
·
fornitura e posa in opera di sedute per platea con sedile ribaltabile per gravità completo di
telaio interno. Posa in opera con fissaggio a pavimento con viti, tasselli e boccola di
opportuno diametro.
·
posa in opera degli impianti (elettrico, climatizzazione, ecc).
·
tinteggiatura
c) Laboratorio di fisica e chimica
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Le opere previste consistono nello spostamento del laboratorio di chimica e fisica dal piano secondo
al piano terra dell’edificio della palestra nella ex sala fitness.progetto prevede:
1.
la rimozione di tutti gli impianti e sistemi elettrici presenti nell’ex laboratorio e sulle pareti,
quali ventilconvettori, quadro elettrico, plafoniere.
2.
Lo spostamento di tutti gli arredi dal piano secondo al piano terra nel nuovo laboratorio.
3.
La realizzazione di tutti gli impianti necessari all’uso del laboratorio
4.
La posa in opera del pavimento vinilico nel nuovo laboratorio.
Interventi esterni
Il plesso scolastico A. Manzoni si caratterizza per la presenza di notevoli spazi esterni adibiti, allo
stato, a piazzali di parcheggio, campetti polifunzionali (calcetto, basket, ecc.), aiuole, etc. Il progetto
prevede.
1.
La sistemazione e riqualificazione a verde retrostante l’ingresso principale e la
razionalizzazione di quella antistante l’edificio attraverso la razionalizzazione dei parcheggi
che verranno separati dall’area di raccolta in caso di evacuazione dell’edificio.
2. La sistemazione e razionalizzazione dell’accesso principale su via de Gasperi con la
realizzazione di un nuovo ingresso e uscita pedonale degli alunni.
Si prevede la separazione dell’ingresso pedonale da quello carrabile, consentendo dal nuovo
ingresso solo l’accesso pedonale e dagli ingressi laterali quello carrabile per l’entrata dei mezzi del
personale, carico e scarico, mezzi di emergenza (ambulanza, VV.FF., etc.). L’accesso pedonale
all’edificio avverrà attraverso un nuovo cancello largo ….. metri.
C4-Interventi per garantire l’accessibilità a tutti gli istituti scolastici
L’intervento prevede la tinteggiatura di tutti i soffitti delle aule che presentano distacco di intonaco
chiazze di umidità.
C5-Interventi finalizzati a promuovere le attività sportive, artistiche e ricreative
Per quanto concerne invece il potenziamento delle infrastrutture atte a promuovere l’attività
sportiva, si è prevista:
·
Ripristino della pavimentazione del campetto esterno per lo svolgimento dell’educazione
fisica di base, nonché di attività libere all’aperto e attività ludico-motorie ed espressive,
mediante resina colorata impermeabile e antisdrucciolevole nonché di tracciatura delle aree
di gioco della pallavolo, basket e calcetto
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·
Completamento della esistente pista di atletica a 3 corsie con pavimentazione colorata,
impermeabile e antisdrucciolevole, caratterizzata da buona elasticità e ottima resistenza
all’usura.
·
impermeabilizzazione nella misura del 50% dell’intera copertura della palestra, parzialmente
degradata, mediante una guaina poliuretanica liquida monocomponente vulcanizzante con
l’atmosfera senza diluizione elastica e resistente agli agenti atmosferici.
Gli interventi sopra descritti sono dettagliati negli allegati grafici (Tavv. 3.1/3.6)
CORPI D'OPERA:
° 01 Plesso scolastico "Liceo Statale A. Manzoni"
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Corpo d'Opera: 01
Plesso scolastico "Liceo Statale A. Manzoni"
UNITÀ TECNOLOGICHE:
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
01.01
01.02
01.03
01.04
01.05
01.06
01.07
01.08
01.09
01.10
Coperture piane
Infissi esterni
Impianto elettrico
Strutture in elevazione in acciaio
Pareti interne
Pavimentazioni interne
Rivestimenti interni
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Aree a verde
Pavimentazioni esterne
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Unità Tecnologica: 01.01
Coperture piane
Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema
edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dalla presenza di uno
strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presenta soluzioni di continuità ed è
composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzione di barriera alla penetrazione di
acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di
definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:
- elemento di collegamento;
- elemento di supporto;
- elemento di tenuta;
- elemento portante;
- elemento isolante;
- strato di barriera al vapore;
- strato di continuità;
- strato della diffusione del vapore;
- strato di imprimitura;
- strato di ripartizione dei carichi;
- strato di pendenza;
- strato di pendenza;
- strato di protezione;
- strato di separazione o scorrimento;
- strato di tenuta all'aria;
- strato di ventilazione;
- strato drenante;
- strato filtrante.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.01.R01 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti delle coperture nel caso vengano in contatto con acqua di origine e composizione diversa
(acqua meteorica, acqua di condensa, ecc.) devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche
e funzionali.
Livello minimo della prestazione:
Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare
le specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.
01.01.R02 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Prestazioni:
Gli elementi strutturali delle coperture devono presentare una resistenza al fuoco (REI) non inferiore a quello determinabile in
funzione del carico d'incendio, secondo le modalità specificate nel D.M. 9.3.2007. Le coperture di aree a rischio di parti
dell'edificio (autorimesse, depositi di materiali combustibili, centrale termica, locali di esposizione e vendita, ecc.) devono
inoltre rispettare le normative in vigore per tali attività.
Livello minimo della prestazione:
Gli elementi costruttivi delle coperture (compresi gli eventuali controsoffitti), sia dei vani scala o ascensore che dei ridativi
filtri a prova di fumo, devono avere la resistenza al fuoco indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale la
copertura conserva stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:
- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;
- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;
- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
01.01.R03 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che
la costituiscono.
Prestazioni:
Tutte le parti costituenti una copertura, continua o discontinua, devono essere idonee a resistere all'azione del vento in modo da
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assicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza dell'utenza. L'azione del vento da considerare è
quella prevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in zone). I parametri variano anche in
funzione dell'altezza dell'edificio e della forma della copertura. In ogni caso le caratteristiche delle coperture, relativamente alla
funzione strutturale, devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.
01.01.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in
modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche dello strato di supporto
che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Prestazioni:
Tutte le coperture devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di
sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli
utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, carichi presenti per operazioni
di manutenzione quali pedonamento di addetti, sollecitazioni sismiche, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e
deformazioni di strutture portanti.
Livello minimo della prestazione:
Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte
dalle leggi e normative vigenti.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.01.01 Strato di tenuta con membrane sintetiche
° 01.01.02 Strato di regolarizzazione
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Elemento Manutenibile: 01.01.01
Strato di tenuta con membrane sintetiche
Unità Tecnologica: 01.01
Coperture piane
Le membrane sintetiche sono costituite da resine termoplastiche o da gomme sintetiche, laminate in fogli e generalmente prive di
armatura. Le membrane sintetiche si presentano sottoforma di fogli di spessore dimensioni di 1 - 2 mm (a secondo o meno della
praticabilità della copertura). Per la posa è indispensabile un'attenta preparazione del sottofondo. La posa in opera può essere a secco o
"in indipendenza" oppure in aderenza totale mediante adesivi sintetici di tipo specifico. In generale lo strato di tenuta ha il compito di
conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteorica secondo l'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati
della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendo alle sollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte
dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperture continue la funzione di tenutaè garantita dalle
caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casi lo strato può avere anche funzioni di protezione
(manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.01.01.R01 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
La copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità.
Prestazioni:
Le superfici in vista costituenti lo strato di tenuta con membrane non devono presentare difetti geometrici che possano
alterarne la funzionalità e l’aspetto. Tali proprietà devono essere assicurate dalle caratteristiche della chiusura è dei singoli
componenti impiegati.
Livello minimo della prestazione:
In particolare per i prodotti costituenti lo strato di tenuta con membrane si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme
UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ecc.).
01.01.01.R02 Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane sintetiche
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli strati di tenuta della copertura devono impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non
predisposti.
Prestazioni:
Le coperture devono essere realizzate in modo tale da impedire qualsiasi infiltrazione d'acqua piovana al loro interno, onde
evitare che l'acqua piovana possa raggiungere i materiali sensibili all'umidità che compongono le coperture stesse. Nel caso di
coperture discontinue devono essere rispettate le pendenze minime delle falde, anche in funzione delle località, necessarie ad
assicurare la impermeabilità in base ai prodotti utilizzati e alla qualità della posa in opera degli stessi.
Livello minimo della prestazione:
E' richiesto che le membrane per l'impermeabilizzazione resistano alla pressione idrica di 60 kPa per almeno 24 ore, senza che
si manifestino gocciolamenti o passaggi d'acqua. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti di settore.
01.01.01.R03 Resistenza agli agenti aggressivi per strato di tenuta con membrane sintetiche
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti
aggressivi chimici.
Prestazioni:
Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'ambiente, i materiali costituenti le coperture devono conservare
inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finitura superficiale. In particolare gli elementi
utilizzati devono resistere alle azioni chimiche derivanti da inquinamento ambientale (aeriformi, polveri, liquidi) agenti sulle
facce esterne.
Livello minimo della prestazione:
In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione a base elastomerica ed a base bituminosa del tipo EPDM e IIR devono
essere di classe 0 di resistenza all'ozono. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti .
01.01.01.R04 Resistenza al gelo per strato di tenuta con membrane sintetiche
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della
formazione di ghiaccio.
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Prestazioni:
Sotto l'azione di gelo e disgelo, gli elementi delle coperture devono conservare inalterate le proprie caratteristiche
chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finitura superficiale. I prodotti per coperture devono resistere a cicli di gelo e
disgelo senza che si manifestino fessurazioni, cavillature o altri segni di degrado.
Livello minimo della prestazione:
In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti di settore.
01.01.01.R05 Resistenza all'irraggiamento solare per strato di tenuta con membrane sintetiche
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione
all'energia raggiante.
Prestazioni:
Sotto l'azione dell'irraggiamento solare, i materiali costituenti gli strati di tenuta costituenti le membrane devono conservare
inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finiture superficiali, in modo da assicurare
indicati nelle relative specifiche prestazionali.
Livello minimo della prestazione:
In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R., se
non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative all'accettazione dei vari tipi di prodotto.
01.01.01.R06 Resistenza meccanica per strato di tenuta con membrane sintetiche
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati di tenuta della copertura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e
distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche
e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Prestazioni:
Tutte le coperture costituenti lo strato di tenuta con membrane devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di
rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel
tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
In particolare per i prodotti costituenti lo strato di tenuta con membrane si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme
UNI.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Alterazioni superficiali
Presenza di erosioni con variazione della rugosità superficiale.
01.01.01.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.01.01.A03 Degrado chimico - fisico
Fenomeni di invecchiamento, disgregazione e ossidazione a carico delle superfici degli strati di tenuta.
01.01.01.A04 Deliminazione e scagliatura
Disgregazione in scaglie delle superfici.
01.01.01.A05 Deposito superficiale
Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.
01.01.01.A06 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio.
Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di
infiltrazioni di acqua piovana.
01.01.01.A07 Disgregazione
Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.
01.01.01.A08 Dislocazione di elementi
Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.
01.01.01.A09 Distacco
Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.
01.01.01.A10 Distacco dei risvolti
Fenomeni di distacco dei risvolti verticali perimetrali e dei sormonti delle guaine e relative infiltrazioni di acqua nelle parti
sottostanti del manto.
01.01.01.A11 Efflorescenze
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Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.
01.01.01.A12 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde)
rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di
riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
01.01.01.A13 Fessurazioni, microfessurazioni
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.
01.01.01.A14 Imbibizione
Assorbimento di acqua nella composizione porosa dei materiali.
01.01.01.A15 Incrinature
Incrinature, corrugamenti, lacerazioni e conseguenti rotture della membrana.
01.01.01.A16 Infragilimento e porosizzazione della membrana
Infragilimento della membrana con conseguente perdita di elasticità e rischio di rottura.
01.01.01.A17 Mancanza elementi
Assenza di elementi della copertura.
01.01.01.A18 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.01.A19 Penetrazione e ristagni d'acqua
Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali:
invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura;
ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.
01.01.01.A20 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali a carico degli strati impermeabilizzanti per vetustà degli elementi o
per evento esterno (alte temperature, grandine, urti, ecc.).
01.01.01.A21 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.
01.01.01.A22 Rottura
Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.
01.01.01.A23 Scollamenti tra membrane, sfaldature
Scollamento delle membrane e sfaldature delle stesse con localizzazione di aree disconnesse dallo strato inferiore e relativo
innalzamento rispetto al piano di posa originario. In genere per posa in opera errata o per vetust à degli elementi.
01.01.01.A24 Sollevamenti
Formazione di pieghe e microfessurazioni causate da sollevamenti e ondulazioni del manto.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.01.C01 Controllo impermeabilizzazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare la tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di
discontinuità della guaina. Controllare l'assenza di anomalie (fessurazioni, bolle, scorrimenti, distacchi, ecc.) Controllo delle
giunzioni, dei risvolti, di eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare l'assenza di depositi e ristagni d'acqua.
• Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane sintetiche; 2) Resistenza agli agenti
aggressivi per strato di tenuta con membrane sintetiche; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza all'irraggiamento solare per strato
di tenuta con membrane sintetiche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni superficiali; 2) Deformazione; 3) Disgregazione; 4) Distacco; 5) Distacco dei risvolti; 6)
Fessurazioni, microfessurazioni; 7) Imbibizione; 8) Incrinature; 9) Infragilimento e porosizzazione della membrana; 10)
Penetrazione e ristagni d'acqua; 11) Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali; 12) Rottura; 13) Scollamenti
tra membrane, sfaldature; 14) Sollevamenti.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.I01 Rinnovo impermeabilizzazione
Cadenza: ogni 15 anni
Rinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati a secco o mediante colla.
Rifacimento completo del manto mediante rimozione del vecchio manto se gravemente danneggiato.
• Ditte specializzate: Impermeabilizzatore, Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
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Elemento Manutenibile: 01.01.02
Strato di regolarizzazione
Unità Tecnologica: 01.01
Coperture piane
Lo strato di regolarizzazione ha il compito di ridurre le irregolarità superficiali dello strato sottostante. Nelle coperture continue lo strato
di separazione e/o scorrimento può essere realizzato con:
- malta cementizia o calcestruzzo armati o non;
- malte bituminose;
- paste a base bituminosa o a base di polimeri;
- fogli bituminati.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.01.02.R01 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Lo strato di regolarizzazione deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto
e la funzionalità.
Prestazioni:
Lo strato di regolarizzazione ha il compito di ridurre le irregolarità superficiali dello strato sottostante.
Nelle coperture continue lo strato di separazione e/o scorrimento può essere realizzato con: malta cementizia o calcestruzzo
armati o non; malte bituminose; paste a base bituminosa o a base di polimeri; fogli bituminati; ecc.
Livello minimo della prestazione:
Si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali dei materiali utilizzati (malta
cementizia o calcestruzzo armati o non; malte bituminose; paste a base bituminosa o a base di polimeri; fogli bituminati; ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Deliminazione e scagliatura
Disgregazione in scaglie delle superfici.
01.01.02.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.01.02.A03 Deposito superficiale
Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.
01.01.02.A04 Disgregazione
Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.
01.01.02.A05 Dislocazione di elementi
Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.
01.01.02.A06 Distacco
Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.
01.01.02.A07 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde)
rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di
riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
01.01.02.A08 Fessurazioni, microfessurazioni
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.
01.01.02.A09 Mancanza elementi
Assenza di elementi della copertura.
01.01.02.A10 Penetrazione e ristagni d'acqua
Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali:
invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura;
ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.
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01.01.02.A11 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.
01.01.02.A12 Rottura
Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.02.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare le condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e di
vegetazione sopra la tenuta.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza al fuoco; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deliminazione e scagliatura; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5)
Dislocazione di elementi; 6) Distacco; 7) Errori di pendenza; 8) Fessurazioni, microfessurazioni; 9) Mancanza elementi; 10)
Penetrazione e ristagni d'acqua; 11) Presenza di vegetazione; 12) Rottura.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.02.I01 Sostituzione strato di regolarizzazione
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dello strato di regolarizzazione nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali con materiali idonei
(malta cementizia o calcestruzzo armati o non; malte bituminose; paste a base bituminosa o a base di polimeri; fogli bituminati; ecc.).
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Unità Tecnologica: 01.02
Infissi esterni
Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere
quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento
termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.02.R01 (Attitudine al) controllo del fattore solare
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzione
delle condizioni climatiche.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali dovranno essere provvisti di dispositivi mobili di oscuramento (persiane, avvolgibili, frangisole,
ecc.) che svolgano funzione di regolazione e controllo del passaggio della radiazione solare dall'esterno all'interno limitando il
surriscaldamento estivo degli ambienti e nel rispetto di una adeguata ventilazione. Tali dispositivi dovranno inoltre consentire
le operazioni di manovra dall'interno ed essere facilmente accessibili per tutte le operazioni di manutenzione e/o riparazione.
Livello minimo della prestazione:
Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento in
posizione di chiusura.
01.02.R02 (Attitudine al) controllo del flusso luminoso
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delle
attività previste e permetterne la regolazione.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali dovranno essere provvisti di dispositivi mobili di oscuramento (persiane, avvolgibili, frangisole,
ecc.) che svolgano funzione di regolazione e controllo del passaggio della radiazione solare dall'esterno all'interno limitando il
surriscaldamento estivo degli ambienti e nel rispetto di una adeguata ventilazione. Tali dispositivi dovranno inoltre consentire
le operazioni di manovra dall'interno ed essere facilmente accessibili per tutte le operazioni di manutenzione e/o riparazione. In
particolare le finestre e le portefinestre ad eccezione di quelle a servizio dei locali igienici, dei disimpegni, dei corridoi, dei
vani scala, dei ripostigli, ecc., dovranno avere una superficie trasparente dimensionata in modo tale da assicurare un valore
idoneo del fattore medio di luce diurna nell'ambiente interessato.
Livello minimo della prestazione:
La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servito
un valore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente non inferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile non
deve essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento del locale.
01.02.R03 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali e le facciate continue devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante guarnizioni, camere
d'aria, ecc., la permeabilità all'aria indicata in progetto. Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra
la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza
dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme UNI EN 1026 e UNI EN 12207.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 e
della pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento
trasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere
inferiore ad A2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.
01.02.R04 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la
lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali ed i relativi dispositivi di movimentazione e di manovra nonché quelli di oscuramento esterno,
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devono avere le finiture superficiali prive di rugosità, spigoli, ecc.. Gli elementi dei tamponamenti trasparenti inoltre devono
essere privi di difetti e/o anomalie come, bolle, graffi, ecc. ed assicurare una perfetta visione e trasparenza ottica dall'interno
verso l'esterno e viceversa. Più in particolare, i tamponamenti vetrati devono essere privi dei suddetti difetti e comunque
corrispondere a quanto indicato dalla norma 7142, in relazione al tipo di vetro ed alle dimensioni della lastra usata. I giunti di
collegamento degli infissi esterni verticali non devono presentare sconnessioni di alcun tipo con le strutture adiacenti. Infine, la
coloritura ed i rivestimenti superficiali degli infissi ottenuti attraverso processi di verniciatura, ossidazione anodica, trattamento
elettrochimico, ecc., dovranno essere uniformi senza presentare alcun difetto di ripresa del colore o altre macchie visibili.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno
fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.
01.02.R05 Pulibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.
Prestazioni:
Le superfici degli infissi esterni verticali, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utente e/o
operatori per le operazioni di pulizia, sia dall'esterno che dall'interno. Per le facciate continue o comunque per infissi
particolari dove è richiesto l'impiego di ditte specializzate per la pulizia bisogna comunque prevedere che queste siano idonee e
comunque predisposte per l'esecuzione delle operazioni suddette. In ogni caso gli infissi esterni verticali e le facciate continue,
dopo le normali operazioni di pulizia, effettuate mediante l'impiego di acqua e prodotti specifici, devono essere in grado di
conservare le caratteristiche e prestazioni iniziali.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle
ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.
01.02.R06 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrare
negli ambienti interni.
Prestazioni:
In particolare è necessario che tutte le giunzioni di elementi disomogenei (fra davanzali, soglie, e traverse inferiori di finestre, o
portafinestra) assicurino la tenuta all'acqua e permettano un veloce allontanamento dell'acqua piovana.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN
12208.
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;
Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0;
Specifiche: Nessun requisito;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;
Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B;
Specifiche: Irrorazione per 15 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;
Classificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B;
Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;
Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B;
Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;
Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B;
Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;
Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B;
Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;
Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B;
Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;
Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B;
Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;
Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -;
Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;
Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -;
Manuale di Manutenzione
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Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;
Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;
Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;
*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.
Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.
01.02.R07 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
E’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologia
e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.
Prestazioni:
I serramenti esterni devono assicurare all'interno dei locali un adeguato benessere. La classe di prestazione è correlata al livello
di rumorosità esterno, in particolare alla zona di rumore di appartenenza.
D.P.C.M. 5.12.1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici)
Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)
- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;
- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;
- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)
- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.
- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.
- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.
- categorie B,F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 – LASmax = 35 - LAeq = 35.
(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.
D.P.C.M. 1.3.1991 (Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in dB(A))
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno = 50; Notturno = 40.
- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno = 55; Notturno = 45.
- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno = 60; Notturno = 50.
- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno = 65; Notturno = 55.
- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno = 70; Notturno = 60.
- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno=70; Notturno=70.
Valori limite di emissione Leq in dB(A)
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 45; Notturno(22.00-06.00) = 35.
- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 50; Notturno (22.00-06.00) = 40.
- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 55; Notturno (22.00-06.00) = 45.
- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 60; Notturno (22.00-06.00) = 50.
- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 55.
- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 65.
Valori di qualità Leq in dB(A)
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 47; Notturno (22.00-06.00) = 37.
- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 52; Notturno (22.00-06.00) = 42.
- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 57; Notturno (22.00-06.00) = 47.
- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 62; Notturno (22.00-06.00) = 52.
- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 67; Notturno (22.00-06.00) = 57.
- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 70; Notturno (22.00-06.00) = 70.
Livello minimo della prestazione:
In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati
secondo i seguenti parametri:
- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 dB(A);
- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);
- classe R3 se Rw > 35 dB(A).
01.02.R08 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
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Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.
Prestazioni:
Le prestazioni relative all'isolamento termico di un infisso esterno verticale vengono valutate in base ai valori della trasmittanza
termica unitaria U, relativa all'intero infisso, che tiene conto delle dispersioni termiche eventualmente verificatesi attraverso i
componenti trasparenti ed opachi dei serramenti. E' opportuno comunque prevedere l'utilizzo di telai metallici realizzati con
taglio termico.
Livello minimo della prestazione:
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportuno
comunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumico
di dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
01.02.R09 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di
oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilit à degli stessi; né provocare il
distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Prestazioni:
Sotto l'azione degli urti gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursi sconnessioni n é
deformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsi sfondamenti né
fuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentali
alle persone che si possono trovare all'interno o all'esterno. Tutti i componenti degli infissi esterni verticali devono risultare
sicuri nel caso d'urto accidentale dell'utenza. Gli elementi costituenti dei telai fissi e mobili, delle maniglie, dei pannelli, delle
cerniere, delle cremonesi, ecc. non devono presentare parti taglienti o appuntite né spigoli pronunciati.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed interni
realizzati secondo con le modalità indicate di seguito:
- Tipo di infisso: Porta esterna:
Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240
- Tipo di infisso: Finestra:
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900
- Tipo di infisso: Portafinestra:
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700
- Tipo di infisso: Facciata continua:
Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = - Tipo di infisso: Elementi pieni:
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.
01.02.R10 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata e
la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li
costituiscono.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali e le facciate continue devono essere idonei a resistere all'azione del vento in modo tale da assicurare
la durata e la funzionalità nel tempo e garantire inoltre la sicurezza dell'utenza. Gli infissi devono essere in grado di sopportare
il flusso del vento e i suoi effetti ( turbolenze, sbattimenti, vibrazioni, ecc.). L'azione del vento da considerare è quella prevista
dal D.M. 14.1.2008, tenendo conto dell'altezza di installazione dell'infisso e del tipo di esposizione. Gli infissi esterni
sottoposti alle sollecitazioni del vento dovranno: presentare una deformazione ammissibile, conservare le proprietà e consentire
la sicurezza agli utenti.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte
convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211.
01.02.R11 Resistenza a manovre false e violente
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
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L'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre false
e violente.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali, compresi gli organi di movimentazione e gli eventuali elementi di schermatura e/o oscurabilità,
devono conservare inalterate le proprie caratteristiche meccaniche e dimensionali se sottoposti ad azioni derivanti da manovre
errate e/o violente.
Livello minimo della prestazione:
Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i
limiti qui descritti.
A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale.
- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per
le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100
N e M < = 10 Nm
- Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra
non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N per anta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N
< = F < = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con asse
di rotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale con
apertura a bilico:;
B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale.
- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per
le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 50 N.
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra
non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N per anta di finestra con movimento a traslazione orizzontale ed
apertura scorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100
N per anta a traslazione verticale ed apertura a saliscendi.
C) Infissi con apertura basculante
- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per
le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100
N e M < = 10 Nm.
- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. Nelle condizioni con anta chiusa ed organo di manovra non
bloccato, la caduta da un'altezza 20 cm di una massa di 5 kg a sua volta collegata all'organo di manovra deve mettere in
movimento l'anta stessa.
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di
chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 60 N.
D) Infissi con apertura a pantografo
- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per
le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100
N e M < = 10 Nm.
- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di
manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 150 N
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a
quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 100 N
E) Infissi con apertura a fisarmonica
- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per
le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F< = 100
N e M < = 10Nm
- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F, da applicare con azione parallela al piano dell'infisso,
utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a
quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F< = 80 N per anta di
finestra e F < = 120 N per anta di porta o portafinestra.
F) Dispositivi di sollevamento
I dispositivi di movimentazione e sollevamento di persiane o avvolgibili devono essere realizzati in modo da assicurare che la
forza manuale necessaria per il sollevamento degli stessi tramite corde e/o cinghie, non vada oltre il valore di 150 N.
01.02.R12 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Prestazioni:
Gli infissi esterni verticali ed eventuali dispositivi di schermatura e di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche
chimico-fisiche, funzionali, dimensionali, e di finitura superficiale, assicurando comunque il rispetto dei limiti prestazionali,
Manuale di Manutenzione
Pag. 19
qualora dovessero venire in contatto con acqua di origine diversa (meteorica, di condensa, di lavaggio, ecc.). In particolare non
devono manifestarsi variazioni della planarità delle superfici, macchie o scoloriture non uniformi anche localizzate.
Livello minimo della prestazione:
Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN
12208:
- Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15;
- Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova [minuti] 5.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.02.01 Serramenti in alluminio
Manuale di Manutenzione
Pag. 20
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Serramenti in alluminio
Unità Tecnologica: 01.02
Infissi esterni
Si tratta di serramenti i cui profili sono ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette interne in
alluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va posta nell'accostamento
fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agenti atmosferici con
conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hanno una minore
manutenzione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Alterazione cromatica
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.
01.02.01.A02 Bolla
Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.
01.02.01.A03 Condensa superficiale
Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.
01.02.01.A04 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.01.A05 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,
svergolamento, ondulazione.
01.02.01.A06 Degrado degli organi di manovra
Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.
Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.
01.02.01.A07 Degrado delle guarnizioni
Distacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione.
01.02.01.A08 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.
01.02.01.A09 Frantumazione
Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.
01.02.01.A10 Macchie
Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.
01.02.01.A11 Non ortogonalità
La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.
01.02.01.A12 Perdita di materiale
Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.
01.02.01.A13 Perdita trasparenza
Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.
01.02.01.A14 Rottura degli organi di manovra
Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.01.C01 Controllo frangisole
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Controllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del fattore solare; 2) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso.
• Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Rottura degli organi di manovra.
Manuale di Manutenzione
Pag. 21
01.02.01.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarit à delle parti.
• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)
Frantumazione; 7) Macchie; 8) Non ortogonalit à; 9) Perdita di materiale; 10) Perdita trasparenza.
01.02.01.C03 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo della funzionalità delle guide di scorrimento.
• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Non ortogonalit à.
01.02.01.C04 Controllo organi di movimentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio con
finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.
• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Non ortogonalit à; 4) Rottura degli organi di
manovra.
01.02.01.C05 Controllo maniglia
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Controllo del corretto funzionamento della maniglia.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.
• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Rottura degli organi di manovra.
01.02.01.C06 Controllo persiane
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi alla
parete.
• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza all'acqua; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.
01.02.01.C07 Controllo serrature
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo della loro funzionalità.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Non ortogonalit à.
01.02.01.C08 Controllo vetri
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di
anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilit à all'aria; 4) Pulibilità; 5) Resistenza agli
urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita
trasparenza.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.C01 Controllo guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del
corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticit à delle guarnizioni.
Manuale di Manutenzione
Pag. 22
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilit à all'aria; 4) Regolarità delle finiture; 5)
Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado delle guarnizioni; 3) Non ortogonalit à.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.C02 Controllo persiane avvolgibili in plastica
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.
• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza a manovre false e violente.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Deformazione; 3) Non ortogonalit à.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.C03 Controllo telai fissi
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalit à dei telai. Controllo del fissaggio del telaio
al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.
• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deformazione; 3) Non ortogonalit à.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.C04 Controllo telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Non ortogonalit à.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere
Cadenza: ogni 6 anni
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
01.02.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimento
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
01.02.01.I03 Pulizia frangisole
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
01.02.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
01.02.01.I05 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
01.02.01.I06 Pulizia telai fissi
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del
telaio fisso con detergenti non aggressivi. In particolare per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodotti sgrassanti ed
olio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata con paste abrasive con
base di cere.
01.02.01.I07 Pulizia telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.
01.02.01.I08 Pulizia telai persiane
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.
Manuale di Manutenzione
Pag. 23
01.02.01.I09 Pulizia vetri
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
01.02.01.I10 Registrazione maniglia
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.I01 Regolazione guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I02 Regolazione organi di movimentazione
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite
sedi delle cerniere.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I03 Regolazione telai fissi
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica
dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I04 Ripristino fissaggi telai fissi
Cadenza: ogni 3 anni
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio
tramite cacciavite.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I05 Ripristino ortogonalità telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I06 Sostituzione cinghie avvolgibili
Cadenza: quando occorre
Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I07 Sostituzione frangisole
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
01.02.01.I08 Sostituzione infisso
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di
fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).
Manuale di Manutenzione
Pag. 24
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze
non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una
linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata
(nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore
assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi
posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso
colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo
le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.03.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di
condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma
tecnica.
Prestazioni:
Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonch é a misure eseguite secondo le
norme CEI vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono
essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.
Prestazioni:
Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti
degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7
del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.
01.03.R03 Attitudine a limitare i rischi di incendio
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.
Prestazioni:
Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati e
funzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.R04 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi
pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.R05 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le
Manuale di Manutenzione
Pag. 25
proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.R06 Limitazione dei rischi di intervento
Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo
agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.R07 Montabilità/Smontabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di
necessità.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per
questo smontare o disfare l'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.R08 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o
rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
01.03.01
01.03.02
01.03.03
01.03.04
01.03.05
01.03.06
01.03.07
01.03.08
01.03.09
01.03.10
01.03.11
01.03.12
01.03.13
01.03.14
01.03.15
01.03.16
01.03.17
01.03.18
Alternatore
Barre in rame
Canalizzazioni in PVC
Contattore
Disgiuntore di rete
Dispositivi di controllo della luce (dimmer)
Fusibili
Gruppi di continuità
Gruppi elettrogeni
Interruttori
Motori
Pettini di collegamento in rame
Presa interbloccata
Prese e spine
Quadri di bassa tensione
Quadri di media tensione
Relè a sonde
Relè termici
Manuale di Manutenzione
Pag. 26
°
°
°
°
01.03.19
01.03.20
01.03.21
01.03.22
Sezionatore
Sistemi di cablaggio
Trasformatori a secco
Trasformatori in liquido isolante
Manuale di Manutenzione
Pag. 27
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Alternatore
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
L'alternatore è un dispositivo elettrico che trasforma energia meccanica in energia elettrica a corrente alternata.
Gli alternatori sono costituiti da due parti fondamentali, una fissa e l'altra rotante, dette rispettivamente statore e rotore, su cui sono
disposti avvolgimenti di rame isolati. I due avvolgimenti si dicono induttore e indotto; a seconda del tipo di alternatore l'induttore può
essere disposto sul rotore e l'indotto sullo statore e viceversa.
Quando una delle due parti ( indotto o induttore) entra in rotazione si genera (per il fenomeno dell’induzione elettromagnetica) una
corrente elettrica nell’indotto che viene raccolta dalle spazzole e da queste trasmessa agli utilizzatori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A01 Anomalie avvolgimenti
Difetti di isolamento degli avvolgimenti.
01.03.01.A02 Anomalie cuscinetti
Difetti di funzionamento dei cuscinetti.
01.03.01.A03 Difetti elettromagneti
Difetti di funzionamento degli elettromagneti.
01.03.01.A04 Surriscaldamento
Eccessivo livello della temperatura per cui si verifica il blocco dei cuscinetti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.C01 Controllo cuscinetti
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'assenza di rumorosità durante il funzionamento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie cuscinetti.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.01.C02 Verifica tensione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di uscita e la potenza attiva erogata.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie avvolgimenti; 2) Difetti elettromagneti.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.I01 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dell'alternatore quando necessario.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.02
Barre in rame
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Le barre in rame si utilizzano per realizzare sistemi di distribuzione con portata elevata quando è necessario alimentare in maniera
pratica e veloce vari moduli. Infatti la caratteristica di questo tipo di connessioni è quella di avere un particolare profilo (generalmente a
C) che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Manuale di Manutenzione
Pag. 28
01.03.02.A01 Difetti serraggi
Difetti di funzionamento degli elementi di serraggio barre/moduli da collegare.
01.03.02.A02 Surriscaldamento
Eccessivo livello della temperatura dei quadri dove sono alloggiati i moduli di connessione per cui si verificano corti circuiti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.02.C01 Verifica tensione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di uscita e la potenza attiva erogata.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti serraggi.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.02.C02 Controllo serraggio
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare il corretto serraggio delle barre ai rispettivi moduli.
• Requisiti da verificare: 1) Montabilità/Smontabilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti serraggi.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.02.I01 Ripristino serraggi
Cadenza: a guasto
Eseguire il ripristino dei collegamenti barre/moduli quando si verificano malfunzionamenti.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.02.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione delle barre quando necessario.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.03
Canalizzazioni in PVC
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere
conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni
di legge).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.03.R01 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposte all’azione del fuoco devono essere classificate secondo
quanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazione
di conformità”.
Prestazioni:
Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.03.R02 Stabilità chimico reattiva
Manuale di Manutenzione
Pag. 29
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie
caratteristiche chimico-fisiche.
Prestazioni:
Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti elettrici non devono presentare incompatibilità
chimico-fisica.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.03.A01 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,
ondulazione.
01.03.03.A02 Fessurazione
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.
01.03.03.A03 Fratturazione
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.
01.03.03.A04 Non planarità
Uno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Resistenza meccanica; 3) Stabilit à chimico reattiva.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.03.I01 Ripristino elementi
Cadenza: quando occorre
Riposizionare gli elementi in caso di sconnessioni.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.03.I02 Ripristino grado di protezione
Cadenza: quando occorre
Ripristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.04
Contattore
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando
la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei
poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi:
- per rotazione, ruotando su un asse;
- per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse;
- con un movimento di traslazione-rotazione.
Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa:
- delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile;
- della gravità.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Manuale di Manutenzione
Pag. 30
01.03.04.A01 Anomalie della bobina
Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.
01.03.04.A02 Anomalie del circuito magnetico
Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.
01.03.04.A03 Anomalie dell'elettromagnete
Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.
01.03.04.A04 Anomalie della molla
Difetti di funzionamento della molla di ritorno.
01.03.04.A05 Anomalie delle viti serrafili
Difetti di tenuta delle viti serrafilo.
01.03.04.A06 Difetti dei passacavo
Difetti di tenuta del coperchio passacavi.
01.03.04.A07 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore
smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.
• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie della bobina; 2) Anomalie del circuito magnetico; 3) Anomalie della molla; 4) Anomalie
delle viti serrafili; 5) Difetti dei passacavo; 6) Anomalie dell'elettromagnete; 7) Rumorosit à.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.04.C02 Verifica tensione
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione strumentale
Misurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'elettromagnete.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.04.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.04.I02 Serraggio cavi
Cadenza: ogni 6 mesi
Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal contattore.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.04.I03 Sostituzione bobina
Cadenza: a guasto
Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.05
Disgiuntore di rete
Unità Tecnologica: 01.03
Manuale di Manutenzione
Pag. 31
Impianto elettrico
La funzione del disgiuntore è quella di disinserire la tensione nell‘impianto elettrico al fine di eliminare campi elettromagnetici. Durante la
notte quando non è in funzione alcun apparecchio elettrico collegato alla linea del disgiuntore si otterrà una riduzione totale dei campi
elettrici e magnetici perturbativi. Per ripristinare la tensione sarà sufficiente che anche un solo apparecchio collegato alla rete faccia
richiesta di corrente.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.05.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I disgiuntori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
I disgiuntori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro
sia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.05.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
01.03.05.A02 Anomalie led
Difetti di funzionamento dei led di segnalazione.
01.03.05.A03 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
01.03.05.A04 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
01.03.05.A05 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.05.A06 Difetti delle connessioni
Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.
01.03.05.A07 Difetti ai dispositivi di manovra
Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa.
01.03.05.A08 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.05.A09 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei disgiuntori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di
protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni
elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di
intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti ai dispositivi di manovra; 3) Difetti di taratura; 4) Surriscaldamento; 5)
Anomalie degli sganciatori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.05.C02 Controllo led di segnalazione
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Controllo
Verificare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione del disgiuntore.
Manuale di Manutenzione
Pag. 32
• Requisiti da verificare: 1) Montabilità/Smontabilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie led.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.05.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurati o non pi ù rispondenti alle norme, i disgiuntori
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.06
Dispositivi di controllo della luce (dimmer)
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Il dimmer è un dispositivo che consente di regolatore e controllare elettronicamente la potenza assorbita da un carico (limitandola a
piacimento).
Attualmente in commercio esistono numerosi tipi di dimmer da quelli usati semplici da utilizzare in casa per la regolazione di una singola
lampada a quelli che regolano l'intensità luminosa di interi apparati come quelli presenti in grandi complessi (sale ristoranti, teatri,ecc.).
I dimmer possono essere dotati di dispositivi meccanici od elettronici che ne permettono la calibrazione.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.06.R01 Efficienza
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
I dimmer devono essere realizzati con materiali e componenti in grado di non sprecare potenza dell'energia che li attraversa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti i dimmer siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come
certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
I dimmer devono rispettare i valori minimi imposti dalla normativa.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.06.A01 Anomalie comandi
Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.
01.03.06.A02 Ronzio
Ronzii causati dall'induttore in caso di carichi pesanti.
01.03.06.A03 Sgancio tensione
Sgancio saltuario dell'interruttore magnetotermico in caso di utilizzo di dimmer a sfioramento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.06.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Controllo a vista
Verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.
• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie comandi.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.06.I01 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Manuale di Manutenzione
Pag. 33
Sostituire i dimmer quando necessario.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.07
Fusibili
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
I fusibili realizzano una protezione fase per fase con un grande potere di interruzione a basso volume e possono essere installati o su
appositi supporti (porta-fusibili) o in sezionatori porta-fusibili al posto di manicotti o barrette. Si classificano in due categorie:
- fusibili "distribuzione" tipo gG: proteggono sia contro i corto-circuiti sia contro i sovraccarichi i circuiti che non hanno picchi di corrente
elevati, come i circuiti resistivi; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto;
- fusibili "motore" tipo aM: proteggono contro i corto-circuiti i circuiti sottoposti ad elevati picchi di corrente, sono fatti in maniera tale
che permettono ai fusibili aM di far passare queste sovracorrenti rendendoli non adatti alla protezione contro i sovraccarichi; una
protezione come questa deve essere fornita di un altro dispositivo quale il relè termico; devono avere un carico immediatamente
superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.07.A01 Depositi vari
Accumuli di polvere all'interno delle connessioni.
01.03.07.A02 Difetti di funzionamento
Anomalie nel funzionamento dei fusibili dovuti ad erronea posa degli stessi sui porta-fusibili.
01.03.07.A03 Umidità
Presenza di umidità ambientale o di condensa.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.07.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare la corretta posizione ed il tipo di fusibile installato. Controllare che le connessioni siano efficienti e pulite.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di funzionamento; 2) Depositi vari; 3) Umidit à.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.07.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire la pulizia delle connessioni dei fusibili sui porta fusibili eliminando polvere, umidit à e depositi vari.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.07.I02 Sostituzione dei fusibili
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei fusibili quando usurati.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.08
Gruppi di continuità
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
I gruppi di continuità dell'impianto elettrico consentono di alimentare circuiti utilizzatori in assenza di alimentazione da rete per le utenze
che devono sempre essere garantite; l’energia viene prelevata da quella raccolta in una batteria che il sistema ricarica durante la presa
di energia dalla rete pubblica. Si dividono in impianti soccorritori in corrente continua e soccorritori in corrente alternata con inverter. Gli
Manuale di Manutenzione
Pag. 34
utilizzatori più comuni sono: dispositivi di sicurezza e allarme, impianti di illuminazione di emergenza, impianti di elaborazione dati. I
gruppi di continuità sono formati da:
- trasformatore di ingresso (isola l’apparecchiatura dalla rete di alimentazione);
- raddrizzatore (durante il funzionamento in rete trasforma la tensione alternata che esce dal trasformatore di ingresso in tensione
continua, alimentando, quindi, il caricabatteria e l’inverter);
- caricabatteria (in presenza di tensione in uscita dal raddrizzatore ricarica la batteria di accumulatori dopo un ciclo di scarica parziale
e/o totale);
- batteria di accumulatori (forniscono, per il periodo consentito dalla sua autonomia, tensione continua all’inverter nell’ipotesi si verifichi
un black-out);
- invertitore (trasforma la tensione continua del raddrizzatore o delle batterie in tensione alternata sinusoidale di ampiezza e frequenza
costanti);
- commutatori (consentono di intervenire in caso siano necessarie manutenzioni senza perdere la continuità di alimentazione).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.08.R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli elementi dei gruppi di continuità devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti
prescritti dalla normativa vigente.
Prestazioni:
I gruppi di continuità devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti
indicati dalla normativa.
Livello minimo della prestazione:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI, oppure
verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.08.A01 Corto circuiti
Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.08.A02 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.08.A03 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.08.A04 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.08.C01 Controllo generale inverter
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare lo stato di funzionamento del quadro di parallelo invertitori misurando alcuni parametri quali le tensioni, le correnti e le
frequenze di uscita dall'inverter. Effettuare le misurazioni della potenza in uscita su inverter-rete.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.08.C02 Verifica batterie
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare l'efficienza delle batterie del gruppo di continuità mediante misura della tensione con la batteria quasi scarica; verificare i
livelli del liquido e lo stato dei morsetti.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.08.I01 Ricarica batteria
Cadenza: quando occorre
Ricarica del livello del liquido dell'elettrolita, quando necessario, nelle batterie del gruppo di continuit à.
Manuale di Manutenzione
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• Ditte specializzate: Meccanico.
Elemento Manutenibile: 01.03.09
Gruppi elettrogeni
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Si utilizzano per produrre energia elettrica necessaria ad alimentare servizi di produzione e/o di sicurezza; il loro funzionamentoè
basato su un sistema abbinato motore diesel-generatore elettrico. All’accrescere della potenza il gruppo elettrogeno si può raffreddare
ad aria o ad acqua.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.09.R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
I gruppi elettrogeni degli impianti elettrici devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i
limiti prescritti dalla normativa vigente.
Prestazioni:
I gruppi elettrogeni devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti
indicati dalla normativa
Livello minimo della prestazione:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI, oppure
verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.
01.03.09.R02 Assenza della emissione di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I gruppi elettrogeni degli impianti elettrici devono limitare la emissione di sostanze inquinanti, tossiche, corrosive o comunque
nocive alla salute degli utenti.
Prestazioni:
Deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nel
rispetto delle disposizioni normative.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.09.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.09.A02 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.09.A03 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.09.A04 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.
01.03.09.A05 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.09.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato generale e dell'integrità dei gruppi elettrogeni, con particolare attenzione al livello dell'acqua, alla tensione delle
cinghie, al sistema automatico di rabbocco dell'olio. Controllo della tensione della batteria di avviamento.
Manuale di Manutenzione
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• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 3)
Attitudine a limitare i rischi di incendio; 4) Impermeabilit à ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di
intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Elettricista, Meccanico.
01.03.09.C02 Controllo generale alternatore
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Simulare una mancanza di rete per verificare l'avviamento automatico dell'alternatore; durante questa operazione rilevare una serie di
dati (tensione di uscita, corrente di uscita ecc.) e confrontarli con quelli prescritti dal costruttore.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.09.C03 Verifica apparecchiature ausiliare del gruppo
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione, dello stato dei contatti fissi. Verificare il corretto
funzionamento della pompa di alimentazione del combustibile.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.09.I01 Sostituzione dell'olio motore
Cadenza: quando occorre
Sostituire quando necessario l'olio del motore del gruppo elettrogeno.
• Ditte specializzate: Meccanico.
01.03.09.I02 Sostituzione filtri
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei filtri del combustibile, dei filtri dell'olio, dei filtri dell'aria.
• Ditte specializzate: Meccanico.
Elemento Manutenibile: 01.03.10
Interruttori
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo
riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:
- comando a motore carica molle;
- sganciatore di apertura;
- sganciatore di chiusura;
- contamanovre meccanico;
- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.10.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e
sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.
Manuale di Manutenzione
Pag. 37
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad
eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi
infrarossi).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.10.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
01.03.10.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
01.03.10.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
01.03.10.A04 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.10.A05 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.10.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.10.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
01.03.10.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.10.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni
elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di
intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;
5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.10.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non pi ù rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.11
Motori
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Le parti principali di un motore sono lo statore (induttore) e il rotore (indotto).
Lo statore è la parte fissa del motore formata da un'armatura in ghisa che contiene una corona di lamierini molto sottili in acciaio al
silicio isolati tra loro da ossidazione o vernice isolante. Gli avvolgimenti dello statore che devono innescare il campo rotante (tre in caso
di motore trifase) sono collocati negli appositi incastri di cui sono forniti i lamierini. Ognuno degli avvolgimentiè fatto di varie bobine
Manuale di Manutenzione
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che si accoppiano tra loro definendo il numero di coppie di poli del motore e, di conseguenza, la velocità di rotazione.
Il rotore è la parte mobile del motore formata da un impilaggio di lamierini sottili isolati tra loro e che compongono un cilindro
inchiavettato sull'albero del motore. Il rotore può essere dei tipi di seguito descritti.
A gabbia di scoiattolo. Sulla parte esterna del cilindro sono posizionati degli incastri su cui si dispongono dei conduttori collegati ad
ognuna delle estremità da una corona metallica e su cui si esercita la coppia motore generata dal campo rotante. I conduttori sono
inclinati di poco verso l'esterno per fare in modo che la coppia sia regolare, questo conferisce al rotore il tipico aspetto di una gabbia di
scoiattolo. Nei motori di piccole dimensioni la gabbia è un pezzo unico fatta di alluminio iniettato sotto pressione; anche le alette di
raffreddamento sono colate in questo modo e formano un corpo unico con il rotore. La coppia di avviamento di questi motoriè bassa e
la corrente assorbita alla messa sotto tensione è molto maggiore rispetto alla corrente nominale.
A doppia gabbia. È il rotore più diffuso; è formato da due gabbie concentriche: una esterna con resistenza maggiore e una interna con
resistenza minore. All'inizio dell'avviamento, le correnti indotte si oppongono alla penetrazione del flusso nella gabbia interna perché
questo ha una frequenza elevata. La coppia prodotta dalla gabbia esterna resistente è elevata e lo spunto di corrente ridotto. A fine
avviamento si ha una diminuzione della frequenza del rotore e, di conseguenza, è più agevole il passaggio del flusso attraverso la
gabbia interna. Il motore, quindi, agisce come se fosse formato da una sola gabbia poco resistente. In regime stabilito la velocità è
inferiore solo di poco a quella del motore a gabbia singola.
A gabbia resistente - Sono molto diffusi, soprattutto in gabbia singola. Di solito la gabbia è racchiusa tra due anelli in inox resistente.
Questi motori, alcuni dei quali sono moto-ventilati, hanno un rendimento meno buono e la variazione di velocità si può ottenere soltanto
agendo sulla tensione. Hanno, però, una buona coppia di avviamento.
Sbobinato (rotore ad anelli). Degli avvolgimenti uguali a quelli dello statore sono collocati negli incastri alla periferia del rotore che, di
solito, è trifase. L'estremità di ogni avvolgimento è collegata ad un punto comune (accoppiamento a stella). Le estremità libere o si
collegano ad un'interfaccia centrifuga o a tre anelli in rame, isolati e integrati al rotore. Su questi anelli si muovono delle spazzole in
grafite collegate direttamente al dispositivo di avviamento. In base al valore delle resistenze inserite nel circuito rotorico, questo tipo di
motore può sviluppare una coppia di avviamento che può arrivare fino ad oltre 2,5 volte la coppia nominale. Il picco di corrente
all'avviamento è uguale a quello della coppia.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.11.R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
I motori devono essere realizzati con materiali e componenti tali da garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno entro i limiti
prescritti dalla norma tecnica.
Prestazioni:
Il livello di rumore può essere oggetto di verifiche sia con gli impianti funzionanti che con gli impianti fermi.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori minimi indicati dalla norma.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.11.A01 Anomalie del rotore
Difetti di funzionamento del rotore.
01.03.11.A02 Aumento della temperatura
Valori eccessivi della temperatura ambiente che causano malfunzionamenti.
01.03.11.A03 Difetti del circuito di ventilazione
Anomalie nel funzionamento del circuito di ventilazione.
01.03.11.A04 Difetti delle guarnizioni
Difetti di tenuta delle guarnizioni.
01.03.11.A05 Difetti di marcia
Difetti nella marcia del motore per cui si verificano continui arresti e ripartenze.
01.03.11.A06 Difetti di serraggio
Difetti di tenuta dei serraggi dei vari bulloni.
01.03.11.A07 Difetti dello statore
Difetti di funzionamento dello statore.
01.03.11.A08 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.
01.03.11.A09 Sovraccarico
Eccessivo valore della tensione utilizzata per singolo apparecchio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.11.C01 Controllo della tensione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Manuale di Manutenzione
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Effettuare una verifica dei valori della tensione di alimentazione per evitare sovraccarichi.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Aumento della temperatura; 2) Sovraccarico.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.11.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che il motore giri correttamente e che il livello del rumore prodotto non sia eccessivo. Controllare che non si verifichino
giochi o cigolii.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del rotore; 2) Difetti di marcia; 3) Difetti di serraggio; 4) Difetti dello statore; 5)
Rumorosità.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.11.I01 Revisione
Cadenza: quando occorre
Eseguire lo smontaggio completo del motore per eseguirne la revisione.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.11.I02 Serraggio bulloni
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni per evitare giochi e malfunzionamenti.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.12
Pettini di collegamento in rame
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
I pettini sono costituiti da elementi modulari in rame che permettono di realizzare ’lalimentazione degli interruttori modulari sfruttando il
morsetto plug-in che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce senza ricorrere al tradizionale cablaggio
con conduttori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.12.A01 Difetti serraggi
Difetti di funzionamento degli elementi di serraggio barre/moduli da collegare.
01.03.12.A02 Surriscaldamento
Eccessivo livello della temperatura dei quadri dove sono alloggiati i moduli di connessione per cui si verificano corti circuiti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.12.C01 Verifica tensione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione strumentale
Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di uscita e la potenza attiva erogata.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti serraggi.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.12.C02 Controllo serraggio
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare il corretto serraggio dei pettini ai rispettivi moduli.
• Requisiti da verificare: 1) Montabilità/Smontabilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti serraggi.
Manuale di Manutenzione
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• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.12.I01 Ripristino serraggi
Cadenza: a guasto
Eseguire il ripristino dei collegamenti pettini/moduli quando si verificano malfunzionamenti.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.12.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei pettini quando necessario.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.13
Presa interbloccata
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
La presa con interruttore di blocco è una presa dotata di un dispositivo di comando fisicamente connesso con un blocco meccanico (asta
di interblocco) che impedisce la manovra di chiusura del dispositivo stesso, qualora la spina non sia inserita nella presa e,
successivamente impedisce l’estrazione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. In pratica le manovre di inserzione e
disinserzione possono avvenire solamente con la presa fuori tensione.
Il dispositivo di comando è costituito da un interruttore di manovra sezionatore, non manovra rotativa.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.13.R01 Affidabilità
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Il dispositivo meccanico di interruzione con interruttore per correnti alternata per le prese interbloccate, devono essere conformi alla
Norma EN 60947-3 con una categoria di utilizzo almeno AC-22A.
Prestazioni:
La categoria di un interruttore è definita in funzione dell’utilizzazione e a seconda che l’applicazione prevista richieda
operazioni frequenti (A) o non frequenti (B). Un interruttore di categoria AC-22A è idoneo per la manovra di carichi misti,
resistivi e induttivi con sovraccarichi di modesta
entità: potere nominale di chiusura pari a 3 volte la corrente nominale.
Livello minimo della prestazione:
L'interruttore di blocco e la presa devono resistere ad una corrente potenziale di cortocircuito presunta di valore minimo 10 kA.
01.03.13.R02 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le prese devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
Le prese devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro,
ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad
eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.13.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.13.A02 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
Manuale di Manutenzione
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presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.13.A03 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.13.A04 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
01.03.13.A05 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.13.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni
elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di
intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;
5) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.13.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non pi ù rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.14
Prese e spine
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia
elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a
pavimento (cassette).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.14.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
manovrabilità.
Prestazioni:
Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e
sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad
eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.14.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
Manuale di Manutenzione
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01.03.14.A02 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
01.03.14.A03 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.14.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni
elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di
intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Disconnessione dell'alimentazione; 3) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.14.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non pi ù rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.15
Quadri di bassa tensione
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori
asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono
essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e
industrie.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.15.R01 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.15.R02 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono
riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Manuale di Manutenzione
Pag. 43
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.15.A01 Anomalie dei contattori
Difetti di funzionamento dei contattori.
01.03.15.A02 Anomalie dei fusibili
Difetti di funzionamento dei fusibili.
01.03.15.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento
Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.
01.03.15.A04 Anomalie dei magnetotermici
Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.
01.03.15.A05 Anomalie dei relè
Difetti di funzionamento dei relè termici.
01.03.15.A06 Anomalie della resistenza
Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa.
01.03.15.A07 Anomalie delle spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
01.03.15.A08 Anomalie dei termostati
Difetti di funzionamento dei termostati.
01.03.15.A09 Depositi di materiale
Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.
01.03.15.A10 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.15.C01 Controllo centralina di rifasamento
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.15.C02 Verifica dei condensatori
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento; 2) Anomalie dei contattori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.15.C03 Verifica messa a terra
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.
• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei contattori; 2) Anomalie dei magnetotermici.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.15.C04 Verifica protezioni
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
Manuale di Manutenzione
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• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei fusibili; 2) Anomalie dei magnetotermici; 3) Anomalie dei rel è.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.15.I01 Pulizia generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.15.I02 Serraggio
Cadenza: ogni anno
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.15.I03 Sostituzione centralina rifasamento
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.15.I04 Sostituzione quadro
Cadenza: ogni 20 anni
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.16
Quadri di media tensione
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di
adduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuiti
elettrici. I quadri del tipo a media tensione MT sono anche definite cabine elettriche per il contenimento delle apparecchiature di MT.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.16.R01 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.03.16.R02 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono
riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle
norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Manuale di Manutenzione
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ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.16.A01 Anomalie delle batterie
Difetti di funzionamento delle batterie di accumulo.
01.03.16.A02 Anomalie della resistenza
Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa.
01.03.16.A03 Anomalie delle spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
01.03.16.A04 Anomalie dei termostati
Difetti di funzionamento dei termostati.
01.03.16.A05 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.16.A06 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.16.A07 Difetti degli organi di manovra
Difetti di funzionamento degli organi di manovra, ingranaggi e manovellismi.
01.03.16.A08 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.16.A09 Difetti di tenuta serraggi
Difetti di tenuta dei bulloni e dei morsetti.
01.03.16.A10 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
01.03.16.A11 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.16.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre
di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio
degli interruttori di manovra sezionatori.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni
elettriche; 3) Attitudine a limitare i rischi di incendio; 4) Impermeabilit à ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi
di intervento; 7) Montabilità/Smontabilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;
5) Anomalie delle batterie; 6) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.C02 Verifica apparecchiature di taratura e controllo
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea.
• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura; 2) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.C03 Verifica batterie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto funzionamento del carica batteria di alimentazione secondaria.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle batterie.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.C04 Verifica delle bobine
Manuale di Manutenzione
Pag. 46
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'integrità delle bobine dei circuiti di sgancio.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti degli organi di manovra; 2) Difetti agli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.C05 Verifica interruttori
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'efficienza degli isolatori di poli degli interruttori a volume d'olio ridotto. Verificare il regolare funzionamento dei motori,
dei relè, dei blocchi a chiave, dei circuiti ausiliari; controllare il livello dell'olio degli interruttori a volume d'olio ridotto e la
pressione del gas ad interruttore a freddo.
• Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti agli interruttori; 2) Difetti di taratura.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.16.I01 Lubrificazione ingranaggi e contatti
Cadenza: ogni anno
Lubrificare utilizzando vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di
messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.I02 Pulizia generale
Cadenza: ogni anno
Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.I03 Serraggio
Cadenza: ogni anno
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.I04 Sostituzione fusibili
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei fusibili con altri dello stesso tipo.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.16.I05 Sostituzione quadro
Cadenza: ogni 20 anni
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.17
Relè a sonde
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da:
- una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumenta
repentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF);
- un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuito a
soglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti in uscita.
Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto della
macchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due:
- a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF;
- a riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto alla TNF.
Manuale di Manutenzione
Pag. 47
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.17.A01 Anomalie del collegamento
Difetti di funzionamento del collegamento relè-sonda.
01.03.17.A02 Anomalie delle sonde
Difetti di funzionamento delle sonde dei relè.
01.03.17.A03 Anomalie dei dispositivi di comando
Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.
01.03.17.A04 Corto circuito
Corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè.
01.03.17.A05 Difetti di regolazione
Difetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.
01.03.17.A06 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.
01.03.17.A07 Mancanza dell'alimentazione
Mancanza dell'alimentazione del relè.
01.03.17.A08 Sbalzi della temperatura
Aumento improvviso della temperatura e superiore a quella di funzionamento delle sonde.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.17.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili e la corretta posizione della sonda. Controllare che tutti i dispositivi di
regolazione e comando siano funzionanti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del collegamento; 2) Anomalie delle sonde; 3) Anomalie dei dispositivi di comando; 4) Corto
circuito; 5) Difetti di regolazione; 6) Difetti di serraggio; 7) Mancanza dell'alimentazione; 8) Sbalzi della temperatura.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.17.I01 Serraggio fili
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.17.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario con altri dello stesso tipo e numero.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.17.I03 Taratura sonda
Cadenza: quando occorre
Eseguire la taratura della sonda del relè.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.18
Relè termici
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Sono i dispositivi più adoperati per la protezione dei motori contro i sovraccarichi deboli e prolungati. Possono essere utilizzati a corrente
alternata e continua e possono essere: tripolari, compensati (non sensibili alle modificazioni della temperatura ambiente), sensibili ad
Manuale di Manutenzione
Pag. 48
una mancanza di fase, evitando la marcia del motore in monofase, a riarmo manuale o automatico e graduati in "Ampere motore":
impostazione sul relè della corrente segnata sulla piastra segnaletica del motore.
Un relè termico tripolare è formato da tre lamine bimetalliche fatte da due metalli uniti da una laminazione e con coefficienti di
dilatazione molto diversi. Ogni lamina è dotata di un avvolgimento riscaldante ed ogni avvolgimento è collegato in serie ad una fase del
motore. La deformazione delle lamine è causata dal riscaldamento delle lamine a causa della corrente assorbita dal motore; a seconda
dell'intensità della corrente la deformazione è più o meno accentuata.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.18.A01 Anomalie dei dispositivi di comando
Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.
01.03.18.A02 Anomalie della lamina
Difetti di funzionamento della lamina di compensazione.
01.03.18.A03 Difetti di regolazione
Difetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.
01.03.18.A04 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.
01.03.18.A05 Difetti dell'oscillatore
Difetti di funzionamento dell'oscillatore.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.18.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili. Controllare che tutti i dispositivi di regolazione e comando siano
funzionanti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei dispositivi di comando; 2) Difetti di regolazione; 3) Difetti di serraggio.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.18.I01 Serraggio fili
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.18.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.19
Sezionatore
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la
funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un
dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.19.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di
Manuale di Manutenzione
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manovrabilità.
Prestazioni:
I sezionatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro
sia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.19.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
01.03.19.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
01.03.19.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
01.03.19.A04 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.03.19.A05 Difetti delle connessioni
Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.
01.03.19.A06 Difetti ai dispositivi di manovra
Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa.
01.03.19.A07 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.03.19.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.19.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di
protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni
elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di
intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti ai dispositivi di manovra; 3) Difetti di taratura; 4) Surriscaldamento; 5)
Anomalie degli sganciatori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.19.I01 Sostituzioni
Cadenza: quando occorre
Sostituire, quando usurate o non pi ù rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.20
Sistemi di cablaggio
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il
nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette
Manuale di Manutenzione
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identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.20.A01 Anomalie degli allacci
Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.
01.03.20.A02 Anomalie delle prese
Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.
01.03.20.A03 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.
01.03.20.A04 Difetti delle canaline
Difetti di tenuta delle canaline porta cavi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.20.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Anomalie degli allacci; 3) Anomalie delle prese; 4) Difetti delle canaline.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.20.I01 Rifacimento cablaggio
Cadenza: ogni 15 anni
Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe
superiore).
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.20.I02 Serraggio connessione
Cadenza: quando occorre
Effettuare il serraggio di tutte le connessioni.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.03.21
Trasformatori a secco
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Un trasformatore è definito a secco quando il circuito magnetico e gli avvolgimenti non sono immersi in un liquido isolante. Questi
trasformatori si adoperano in alternativa a quelli immersi in un liquido isolante quando il rischio di incendioè elevato. I trasformatori a
secco sono dei due tipi di seguito descritti.
Trasformatori a secco di tipo aperto. Gli avvolgimenti non sono inglobati in isolante solido. L'umidità e la polvere ne possono ridurre la
tenuta dielettrica per cui è opportuno prendere idonee precauzioni. Durante il funzionamento il movimento ascensionale dell'aria calda
all'interno delle colonne impedisce il deposito della polvere e l'assorbimento di umidità; quando però non è in funzione, con il
raffreddamento degli avvolgimenti, i trasformatori aperti potrebbero avere dei problemi. Nuovi materiali isolanti ne hanno, tuttavia,
aumentato la resistenza all'umidità anche se è buona norma riscaldare il trasformatore dopo una lunga sosta prima di riattivarlo. Questi
trasformatori sono isolati in classe H e ammettono, quindi, una sovratemperatura di 125 K.
Trasformatori a secco inglobati in resina. Questi trasformatori hanno le bobine, con le spire adeguatamente isolate, posizionate in uno
stampo in cui viene fatta la colata a caldo sottovuoto della resina epossidica. Il trasformatore ha quindi a vista delle superfici cilindriche
lisce e non gli avvolgimenti isolanti su cui si possono depositare polvere ed umidità. Questi trasformatori sono isolati in classe F e
ammettono, quindi, una sovratemperatura di 100 K. Di solito l'avvolgimento di bassa tensione nonè incapsulato perché non presenta
problemi anche in caso di lunghe fermate.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.21.R01 (Attitudine al) controllo delle scariche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Manuale di Manutenzione
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Classe di Esigenza: Funzionalità
I trasformatori dell'impianto elettrico devono funzionare in modo da non emettere scariche.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
La misura delle scariche parziali dovrà essere condotta secondo quanto riportato dalla norma tecnica. In particolare dovr à
verificarsi che le scariche parziali siano inferiori o uguali a 10 pC a 1,1 Um.
01.03.21.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
I trasformatori dell'impianto elettrico devono garantire un livello di rumore nell’ambiente misurato in dB(A) in accordo a quanto
stabilito dalla norma tecnica.
Prestazioni:
I trasformatori devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati
dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli
impianti fermi.
Livello minimo della prestazione:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme oppure
verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.
01.03.21.R03 Protezione termica
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il trasformatore dell'impianto elettrico dovrà essere equipaggiato con un sistema di protezione termica.
Prestazioni:
La protezione termica del trasformatore avviene utilizzando apposite termoresistenze e centralina termometrica.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere garantiti i livelli di legge della temperatura delle tre fasi e del neutro e l'efficienza dei ventilatori di
raffreddamento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.21.A01 Anomalie degli isolatori
Difetti di tenuta degli isolatori.
01.03.21.A02 Anomalie delle sonde termiche
Difetti di funzionamento delle sonde termiche.
01.03.21.A03 Anomalie dello strato protettivo
Difetti di tenuta dello strato di vernice protettiva.
01.03.21.A04 Anomalie dei termoregolatori
Difetti di funzionamento dei termoregolatori.
01.03.21.A05 Depositi di polvere
Accumuli di materiale polveroso sui trasformatori quando questi sono fermi.
01.03.21.A06 Difetti delle connessioni
Difetti di funzionamento delle connessioni dovuti ad ossidazioni, scariche, deformazioni, surriscaldamenti.
01.03.21.A07 Umidità
Penetrazione di umidità nei trasformatori quando questi sono fermi.
01.03.21.A08 Vibrazioni
Difetti di tenuta dei vari componenti per cui si verificano vibrazioni durante il funzionamento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.21.C01 Controllo avvolgimenti
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione
Verificare l'isolamento degli avvolgimenti tra di loro e contro massa misurando i valori caratteristici.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie degli isolatori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Manuale di Manutenzione
Pag. 52
01.03.21.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato generale del trasformatore ed in particolare: -gli isolatori; -le sonde termiche; -i termoregolatori. Verificare inoltre
lo stato della vernice di protezione e che non ci siano depositi di polvere e di umidit à.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie degli isolatori; 2) Anomalie delle sonde termiche; 3) Anomalie dello strato protettivo; 4)
Anomalie dei termoregolatori; 5) Difetti delle connessioni; 6) Vibrazioni; 7) Depositi di polvere; 8) Umidit à.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.21.I01 Pulizia
Cadenza: ogni anno
Eseguire la pulizia delle macchine e dei cavi in arrivo e in partenza.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.21.I02 Serraggio bulloni
Cadenza: quando occorre
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.21.I03 Sostituzione trasformatore
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituire il trasformatore quando usurato.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.21.I04 Verniciatura
Cadenza: quando occorre
Eseguire la pitturazione delle superfici del trasformatore.
• Ditte specializzate: Pittore.
Elemento Manutenibile: 01.03.22
Trasformatori in liquido isolante
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto elettrico
Questo tipo di trasformatore consente di raggiungere le potenze e le tensioni maggiori; il liquido, favorendo la dispersione nell'ambiente
del calore dovuto alle perdite negli avvolgimenti e nel nucleo, svolge anche una funzione di raffreddamento. Il liquido isolante più usato
è l'olio minerale che ha una temperatura di infiammabilità di circa 150 °C e, quindi, il suo uso a volte è limitato per il timore di incendi
anche se durante il funzionamento a pieno carico l'olio nei trasformatori raggiunge una temperatura massima compresa tra 90°C e 100
°C. Possono essere realizzati i tipi di trasformatore di seguito descritti.
Trasformatori con conservatore di tipo tradizionale. Si installa, immediatamente sopra il cassone del trasformatore, un vaso di
espansione di forma cilindrica (conservatore) che comunica attraverso un tubo con il trasformatore e l'atmosfera. Poiché il conservatore
consente all'umidità dell'aria di mescolarsi con l'olio e di diminuirne le qualità dielettriche, l'aria deve entrare nel conservatore passando
attraverso un filtro contenente una sostanza (silica-gel) che sia in grado di assorbire l'umidità. Questa sostanza va però sostituita prima
che si saturi di umidità.
Trasformatori sigillati. Questi trasformatori hanno nella parte alta del cassone un cuscino d'aria secca o d'azoto che, comprimendosi o
dilatandosi, assorbe le variazioni del livello dell'olio. Per questa funzione alcuni costruttori utilizzano il conservatore sigillato; in altri casi
si è preferito riempire totalmente il cassone con olio ad una certa temperatura facendo affidamento sulle deformazioni della cassa che
essendo di tipo ondulato rende la struttura elastica soprattutto nelle parti destinate allo scambio termico con l'ambiente.
Trasformatori a diaframma. Il conservatore ha nella parte superiore una pesante membrana deformabile che isola l'olio dall'atmosfera.
La parte superiore del conservatore (dotata di filtro a silica-gel per evitare l'accumulo di condensa nella membrana)è in contatto con
l'atmosfera e le variazioni di volume dell'olio sono assimilate dalle deformazioni della membrana.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.03.22.R01 (Attitudine al) controllo delle scariche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I trasformatori dell'impianto elettrico devono funzionare in modo da non emettere scariche.
Manuale di Manutenzione
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Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
La misura delle scariche parziali dovrà essere condotta secondo quanto riportato dalla norma tecnica. In particolare dovr à
verificarsi che le scariche parziali siano inferiori o uguali a 10 pC a 1,1 Um.
01.03.22.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Acustici
Classe di Esigenza: Benessere
I trasformatori dell'impianto elettrico devono garantire un livello di rumore nell’ambiente misurato in dB(A) in accordo a quanto
stabilito dalla norma tecnica.
Prestazioni:
I trasformatori devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati
dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli
impianti fermi.
Livello minimo della prestazione:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme, oppure
verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.
01.03.22.R03 Protezione termica
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il trasformatore dell'impianto elettrico dovrà essere equipaggiato con un sistema di protezione termica.
Prestazioni:
La protezione termica del trasformatore avviene utilizzando apposite termoresistenze e centralina termometrica.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere garantiti i livelli di legge della temperatura delle tre fasi e del neutro e l'efficienza dei ventilatori di
raffreddamento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.22.A01 Anomalie degli isolatori
Difetti di tenuta degli isolatori.
01.03.22.A02 Anomalie delle sonde termiche
Difetti di funzionamento delle sonde termiche.
01.03.22.A03 Anomalie dello strato protettivo
Difetti di tenuta dello strato di vernice protettiva.
01.03.22.A04 Anomalie dei termoregolatori
Difetti di funzionamento dei termoregolatori.
01.03.22.A05 Difetti delle connessioni
Difetti di funzionamento delle connessioni dovuti ad ossidazioni, scariche, deformazioni, surriscaldamenti.
01.03.22.A06 Perdite di olio
Perdite di olio evidenziate da tracce sul pavimento.
01.03.22.A07 Vibrazioni
Difetti di tenuta dei vari componenti per cui si verificano vibrazioni durante il funzionamento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.22.C01 Controllo avvolgimenti
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione
Verificare l'isolamento degli avvolgimenti tra di loro e contro massa misurando i valori caratteristici.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle scariche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie degli isolatori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.22.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione a vista
Manuale di Manutenzione
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Verificare lo stato generale del trasformatore ed in particolare: -gli isolatori; -le sonde termiche; -i termoregolatori. Verificare inoltre
lo stato della vernice di protezione e che non ci siano perdite di olio.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle scariche; 2) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 3) Protezione
termica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie degli isolatori; 2) Anomalie delle sonde termiche; 3) Anomalie dello strato protettivo; 4)
Anomalie dei termoregolatori; 5) Difetti delle connessioni; 6) Vibrazioni; 7) Perdite di olio.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.22.C03 Controllo vasca olio
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione
Verificare che la vasca di raccolta dell'olio sia efficiente e controllare che il tubo di collegamento tra la vasca e il pozzetto non sia
intasato.
• Requisiti da verificare: 1) Protezione termica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Perdite di olio.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.22.I01 Pulizia
Cadenza: ogni anno
Eseguire la pulizia delle macchine e dei cavi in arrivo e in partenza. Eliminare l'acqua eventualmente presente nella vasca di raccolta
olio.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.22.I02 Serraggio bulloni
Cadenza: quando occorre
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.22.I03 Sostituzione olio
Cadenza: quando occorre
Eseguire la sostituzione dell'olio di raffreddamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.22.I04 Sostituzione trasformatore
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituire il trasformatore quando usurato.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.03.22.I05 Verniciatura
Cadenza: quando occorre
Eseguire la pitturazione delle superfici del trasformatore.
• Ditte specializzate: Pittore.
Manuale di Manutenzione
Pag. 55
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture in elevazione in acciaio
Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di
varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le
strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometrica
realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture in
carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgica
e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto di
componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.04.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti
dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Prestazioni:
Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008
(Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche
per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
01.04.R02 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di elevazione non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti
aggressivi chimici.
Prestazioni:
Le strutture di elevazione dovranno conservare nel tempo, sotto l'azione di agenti chimici (anidride carbonica, solfati, ecc.)
presenti in ambiente, le proprie caratteristiche funzionali.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare: D.M. 14.1.2008
(Norme tecniche per le costruzioni) e Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per
le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.04.01 Pilastri
° 01.04.02 Travi reticolare autoportante in acciaio
Manuale di Manutenzione
Pag. 56
Elemento Manutenibile: 01.04.01
Pilastri
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture in elevazione in acciaio
I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi della
sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione e
tirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Rappresentano
una valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.01.A01 Corrosione
Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.04.01.A02 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.04.01.A03 Imbozzamento
Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.
01.04.01.A04 Snervamento
Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente
elastico dell'acciaio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.01.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale
configurazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.01.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.04.02
Travi reticolare autoportante in acciaio
Unità Tecnologica: 01.04
Strutture in elevazione in acciaio
Le trave reticolari in acciaio controllato consentono di dimensionare le strutture in modo ottimale, migliorando la fruizione degli spazi
interni ed agevolando la posa in opera del manufatto. Le travi reticolari sono progettate per resistere a carichi elevati ed il basso
spessore consente una migliore progettualità degli ambienti.
Insieme ai solai leggeri in polistirene, possono realizzare luci di campate elevate. Assicurano una buona risposta sismica e le dimensioni
particolarmente ridotte agli incastri trave-pilastro, consentono una migliore distribuzione delle tensioni tali da non scaricare tutti gli sforzi
sui pilastri della prima elevazione e dissipare l’energia impalcato per impalcato.
Manuale di Manutenzione
Pag. 57
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.02.A01 Corrosione
Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.04.02.A02 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.04.02.A03 Imbozzamento
Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.
01.04.02.A04 Snervamento
Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente
elastico dell'acciaio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.02.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale
configurazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.04.02.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
Pag. 58
Unità Tecnologica: 01.05
Pareti interne
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi interni
dell'organismo edilizio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.05.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o
comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature
superficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o
comunque di ritocchi.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;
l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
01.05.R02 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di
oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilit à della parete, né provocare il
distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Prestazioni:
Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura,
rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute di frammenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla faccia
esterna e su quella interna.
Livello minimo della prestazione:
Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che
corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:
- Tipo di prova: Urto con corpo duro;
Massa del corpo [Kg] = 0,5;
Energia d’urto applicata [J] = 3;
Note: - ;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;
Massa del corpo [Kg] = 50;
Energia d’urto applicata [J] = 300;
Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;
Massa del corpo [Kg] = 3;
Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;
Note: Superficie esterna, al piano terra.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.05.01 Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare
Manuale di Manutenzione
Pag. 59
Elemento Manutenibile: 01.05.01
Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare
Unità Tecnologica: 01.05
Pareti interne
Si tratta di tramezzi realizzati con blocchi monolitici in calcestruzzo cellulare aerato autoclavato composti i genere da un impasto di
sabbia, cemento, calce, polvere di alluminio ed acqua che viene lievitato e maturato in autoclave a pressione di vapore. La struttura
isotropa, porosa a cellule chiuse gli conferiscono caratteristiche di leggerezza, d’isolamento termico ed acustico, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.05.01.R01 Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di
possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in
conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità
nel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso
proprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e
deformazioni di strutturali.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve risultare non minore
di:
- 30 N/mm2 nella direzione dei fori;
- 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori;
per i blocchi di cui alla categoria a2), e di:
- 15 N/mm2 nella direzione dei fori;
- 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1).
La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:
- 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2);
- 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1).
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti interne si rimanda
comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.05.01.A01 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie
01.05.01.A02 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.05.01.A03 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.05.01.A04 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.05.01.A05 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.05.01.A06 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.05.01.A07 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
Manuale di Manutenzione
Pag. 60
01.05.01.A08 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.05.01.A09 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.05.01.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.05.01.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.05.01.A12 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.05.01.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.05.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio.
• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)
Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione; 12)
Rigonfiamento; 13) Scheggiature.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.05.01.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.05.01.I01 Riparazione
Cadenza: quando occorre
Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.
• Ditte specializzate: Muratore.
Manuale di Manutenzione
Pag. 61
Unità Tecnologica: 01.06
Pavimentazioni interne
Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia del
rivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente che
dimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quella
protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importanteè che la
superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso
degli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le
fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Le
pavimentazioni interne possono essere di tipo:
- cementizio;
- lapideo;
- resinoso;
- resiliente;
- tessile;
- ceramico;
- lapideo di cava;
- lapideo in conglomerato;
- ligneo.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.06.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le pavimentazioni debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o
comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Le
coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su
grandi superfici. Nel caso di rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche dimensionali e di aspetto di
cui alla norma UNI EN ISO 10545-2.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;
l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.06.01 Rivestimenti in gomma pvc e linoleum
Manuale di Manutenzione
Pag. 62
Elemento Manutenibile: 01.06.01
Rivestimenti in gomma pvc e linoleum
Unità Tecnologica: 01.06
Pavimentazioni interne
I rivestimenti in gomma pvc e linoleum sono particolarmente adatti negli edifici con lunghe percorrenze come centri commerciali, scuole,
ospedali, industrie, ecc.. Tra le principali caratteristiche si evidenziano: la posa rapida e semplice, assenza di giunti, forte resistenza
all'usura, l'abbattimento acustico, la sicurezza alla formazione delle scariche statiche e la sicurezza in caso di urti. Il legante di base per
la produzione dei rivestimenti per pavimenti in linoleum è costituito da una pellicola definita cemento, che viene prodotta sfruttando un
fenomeno naturale: l’ossidazione dell’olio di lino. In virtù della sua composizione può essere classificato come prodotto riciclabile e
quindi ecologico. I diversi prodotti presenti sul mercato restituiscono un ampia gamma di colori, lo rendono un pavimento sempre
moderno e versatile. La forte resistenza all'usura fa si che il prodotto può essere lavato e trattato con sostanze disinfettanti, ed è per
queste motivazioni che viene maggiormente impiegato negli ospedali, cinema, locali ascensori, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.06.01.R01 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi
chimici.
Prestazioni:
Il pavimento sopraelevato non deve contenere e/o emettere sostanze dannose per l'utenza
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.
01.06.01.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate
dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di
sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli
utenti.
Livello minimo della prestazione:
Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono in
considerazione la norma UNI EN 12825.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.06.01.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.06.01.A02 Bolle
Alterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente alla
mancata adesione del rivestimento in alcune parti.
01.06.01.A03 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.06.01.A04 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.06.01.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.06.01.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.06.01.A07 Erosione superficiale
Manuale di Manutenzione
Pag. 63
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.06.01.A08 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.06.01.A09 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.06.01.A10 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.06.01.A11 Perdita di elementi
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.06.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, delle parti in vista. Controllare l'uniformit à
dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (lesioni, bolle, distacchi, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolle; 3) Degrado sigillante; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6)
Distacco; 7) Erosione superficiale; 8) Fessurazioni; 9) Macchie; 10) Mancanza; 11) Perdita di elementi.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.06.01.I01 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte
al tipo di rivestimento.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.06.01.I02 Ripristino degli strati protettivi
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino le
caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.06.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
Pag. 64
Unità Tecnologica: 01.07
Rivestimenti interni
Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principaleè quella di proteggere il sistema di chiusure
interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.07.R01 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli
utenti.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni
nocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.).
In particolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre
di vetro.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:
- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);
- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);
- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
01.07.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o
comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici dei rivestimenti non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,
ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di
ritocchi. Per i rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche di aspetto e dimensionali di cui alla norma
UNI EN ISO 10545-2.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;
l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
01.07.R03 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi
chimici.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere le
prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni
di pulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di
supporto.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
01.07.R04 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di
prestazioni.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e
microrganismi in genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei
suddetti agenti biologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di
rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione
Manuale di Manutenzione
Pag. 65
degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.
Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa
L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.07.01 Tinteggiature e decorazioni
Manuale di Manutenzione
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Elemento Manutenibile: 01.07.01
Tinteggiature e decorazioni
Unità Tecnologica: 01.07
Rivestimenti interni
La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti
interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo
urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le
idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego
particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo
dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.07.01.A01 Bolle d'aria
Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati
dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.
01.07.01.A02 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.07.01.A03 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.07.01.A04 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.07.01.A05 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.07.01.A06 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.07.01.A07 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.07.01.A08 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.07.01.A09 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.07.01.A10 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.07.01.A11 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.07.01.A12 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.07.01.A13 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.07.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit à
dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco,
ecc.) e/o difetti di esecuzione.
Manuale di Manutenzione
Pag. 67
• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza agli agenti
aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.
• Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione
superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione; 12)
Rigonfiamento.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.07.01.I01 Ritinteggiatura coloritura
Cadenza: quando occorre
Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del
fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano
comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
• Ditte specializzate: Pittore.
01.07.01.I02 Sostituzione degli elementi decorativi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecniche
appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi
ancoraggi.
• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
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Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o
degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:
- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;
- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da
erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;
- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine
idrauliche e/o dei riscaldatori;
- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;
- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;
- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne
l'erogazione alla temperatura desiderata;
- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.08.R01 (Attitudine al) controllo della combustione
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con
una produzione minima di scorie e di sostanze inquinanti.
Prestazioni:
I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell ’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme
vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Il controllo della combustione può essere verificato rilevando:
- la temperatura dei fumi di combustione;
- la temperatura dell’aria comburente;
- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustione
e rilevata all’uscita del gruppo termico;
- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).
01.08.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
I fluidi termovettori devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento, sia in relazione al benessere
ambientale che al contenimento dei consumi energetici.
Prestazioni:
La temperatura può essere misurata mediante un sensore immerso verificando che le stratificazioni di temperatura e le
traiettorie del flusso non influenzino l'accuratezza delle misurazioni.
Livello minimo della prestazione:
E' opportuno che le temperature dei fluidi termovettori corrispondano ai valori riportati dalla normativa di riferimento
assicurando comunque una tolleranza per temperature oltre 100 °C di +/- 0,15 K e per temperature fino a 100 °C di +/- 0,1 K.
01.08.R03 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in circolazione per garantire la
funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Gli impianti devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe o trafilamenti dei fluidi in
circolazione in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve
verificare la assenza di difetti o segni di cedimento.
01.08.R04 (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.
Prestazioni:
Manuale di Manutenzione
Pag. 69
Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell ’aria e quelli di ripresa siano ben
distribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle persone
mediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo).
Livello minimo della prestazione:
Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa
una velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché
siano evitati disturbi diretti alle persone.
01.08.R05 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni dell'impianto idrico non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni, corrosioni, depositi che possano compromettere
il regolare funzionamento degli impianti stessi.
Prestazioni:
L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto
non deve contenere sostanze corrosive.
Livello minimo della prestazione:
L’analisi delle caratteristiche dell'acqua deve essere ripetuta con frequenza annuale e comunque ogni volta che si verifichi un
cambiamento delle stesse. Devono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua in modo che le caratteristiche chimico-fisiche
(aspetto, pH, conduttività elettrica, durezza totale, cloruri, ecc.) corrispondano a quelle riportate dalla normativa. In particolare
le acque destinate al consumo umano che siano state sottoposte ad un trattamento di addolcimento o dissalazione devono
presentare le seguenti concentrazioni minime: durezza totale 60 mg/l Ca, alcalinità >= 30 mg/l HCO3.
01.08.R06 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario capaci di condurre elettricità devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con
l’impianto di terra dell’edificio per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto
prescritto dalla norma CEI 64-8.
Prestazioni:
Si possono controllare i collegamenti equipotenziali e/o di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamento
procedendo ad un esame nonché a misure di resistenza a terra dei collegamenti eseguite secondo le norme CEI vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli minimi di progetto.
01.08.R07 Attitudine a limitare i rischi di esplosione
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento con
una limitazione dei rischi di esplosione.
Prestazioni:
Gli elementi devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme
vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di esplosione è necessario che i
locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di
dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.
01.08.R08 Attitudine a limitare i rischi di incendio
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di limitare i rischi di probabili incendi nel rispetto delle normative
vigenti.
Prestazioni:
I generatori di calore, alimentati con combustibile solido, liquido o gassoso devono essere installati e funzionare in modo da
non costituire pericolo d’incendio, nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per i generatori di calore si può controllare la conformità a quanto prescritto dalla normativa e legislazione vigente.
01.08.R09 Attitudine a limitare i rischi di scoppio
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di resistere alle variazioni di pressione che si verificano durante il
normale funzionamento con una limitazione dei rischi di scoppio.
Manuale di Manutenzione
Pag. 70
Prestazioni:
I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell ’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle norme
vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di scoppio è necessario che i
generatori di calore siano dotati di dispositivi di sicurezza installati e monitorati secondo le prescrizioni di legge.
01.08.R10 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture
superficiali integre.
Prestazioni:
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni.
Livello minimo della prestazione:
Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di
riprese o aggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste prove di collaudo prima della posa in opera per la verifica della
regolarità dei materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma di settore.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
°
01.08.01
01.08.02
01.08.03
01.08.04
01.08.05
01.08.06
01.08.07
01.08.08
01.08.09
01.08.10
01.08.11
Apparecchi sanitari e rubinetteria
Bidet
Miscelatori meccanici
Orinatoi
Scaldacqua elettrici ad accumulo
Tubazioni multistrato
Vasi igienici a sedile
Ventilatori d'estrazione
Piletta in acciaio inox
Tubazione in PE-RT
Tubi in polietilene alta densità (PEAD)
Manuale di Manutenzione
Pag. 71
Elemento Manutenibile: 01.08.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli
usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi
di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioè
dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un
unico comando la temperatura dell'acqua.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata
d’acqua non inferiore a quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda:
- lavabo: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- bidet: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- vaso a cassetta: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa;
- vaso con passo rapido (dinamica a monte del rubinetto di erogazione): portata = 1,5 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 150
kPa;
- vasca da bagno: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- doccia: portata = 0,15 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- lavello: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- lavabiancheria: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- idrantino 1/2": portata = 0,40 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 100 kPa.
Livello minimo della prestazione:
Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase
di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una
tolleranza del 10%).
01.08.01.R02 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma
ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo
agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero
apparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet
o dal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dalla
vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55
cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il
bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm.
01.08.01.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in
seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.
Prestazioni:
Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria, sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, devono conservare
inalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.
Livello minimo della prestazione:
In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in genere
Manuale di Manutenzione
Pag. 72
devono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura o procedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagno
galvanico ecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche, seguendo le prescrizioni
riportate nelle specifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di
erogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere
sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove
il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione,
i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm.
01.08.01.R04 Protezione dalla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni di
corrosione.
Prestazioni:
Le superfici esposte dovrebbero essere esaminate a occhio nudo da una distanza di circa 300 mm per circa 10 s, senza alcun
dispositivo di ingrandimento, con luce (diffusa e non abbagliante) di intensit à da 700 Lux a 1000 Lux.
Livello minimo della prestazione:
Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN
248, ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli.
01.08.01.R05 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionare
correttamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente.
Prestazioni:
Il regolatore di getto quando sottoposto a un flusso di circa 0,1 l/s di acqua calda a 90 +/- 2 °C per un periodo di 15 +/- 1 min,
e quindi a un flusso di acqua fredda a 20 +/- 5 °C per un periodo di 15 +/- 1 min non deve presentare deformazione.
Livello minimo della prestazione:
Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcuna
deformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamento per quanto riguarda la portata e la formazione del getto.
Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, e
che la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.01.A01 Cedimenti
Cedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.
01.08.01.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.08.01.A03 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.08.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.
01.08.01.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.08.01.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
01.08.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
01.08.01.A08 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.01.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.
Manuale di Manutenzione
Pag. 73
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.01.C02 Verifica degli scarichi dei vasi
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con
sostituzione delle parti non riparabili.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.01.C03 Verifica dei flessibili
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Revisione
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Difetti alle valvole.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.01.C04 Verifica di tenuta degli scarichi
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.01.C05 Verifica sedile coprivaso
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità.
• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.01.I01 Disostruzione degli scarichi
Cadenza: quando occorre
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in
pressione o sonde flessibili.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.01.I02 Rimozione calcare
Cadenza: ogni 6 mesi
Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.02
Bidet
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Comunemente è realizzato nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto
a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di
zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento
dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a
monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
Manuale di Manutenzione
Pag. 74
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico
con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore
e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;
- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica
(necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.
Può essere posato o appoggiato o sospeso e l'alimentazione dell'acqua può avvenire o da sopra il bordo o dal bordo.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.02.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I bidet devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
I componenti dei bidet quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente
corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
I bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario;
inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal vaso e dovranno avere
uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm.
01.08.02.R02 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I bidet e la relativa rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito
ad operazioni di manovra o di utilizzo.
Prestazioni:
I bidet, la relativa rubinetteria ed i dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali e di finitura
superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica quando sottoposti ad azioni di sollecitazioni derivanti da
manovre e sforzi d’uso.
Livello minimo della prestazione:
I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagli
utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le
modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dalla
normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm.
01.08.02.R03 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I bidet e le relative apparecchiature devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
I bidet devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di
progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda: portata = 0,10 l/s e pressione (o
flussometro 3/4") > 50 kPa.
Livello minimo della prestazione:
Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase
di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una
tolleranza del 10%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.02.A01 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.08.02.A02 Difetti alla rubinetteria
Difetti di funzionamento dei dispostivi di comando dei bidet dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere, calcare,
ecc.).
01.08.02.A03 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.08.02.A04 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
01.08.02.A05 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento dei bidet con conseguenti mancanze.
Manuale di Manutenzione
Pag. 75
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.02.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio del bidet con eventuale sigillatura con silicone.
• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alla rubinetteria.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.02.C02 Verifica dei flessibili
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Revisione
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alla rubinetteria; 2) Interruzione del fluido di alimentazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.02.C03 Verifica rubinetteria
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Ispezione a vista
Eseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alla rubinetteria.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.02.I01 Disostruzione degli scarichi
Cadenza: ogni 2 mesi
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in
pressione o sonde flessibili.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.02.I02 Rimozione calcare
Cadenza: ogni mese
Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.02.I03 Sostituzione bidet
Cadenza: ogni 20 anni
Effettuare la sostituzione dei bidet quando sono lesionati, rotti o macchiati.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.03
Miscelatori meccanici
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
I miscelatori meccanici consentono di mantenere la temperatura del fluido alla temperatura impostata. Il funzionamento di questi
dispositivi avviene per mezzo di un bulbo o cartuccia termostatica che può funzionare secondo due principi differenti:
- dilatazione per mezzo di dischi metallici;
- dilatazione per mezzo di un liquido.
I miscelatori meccanici possono essere:
- monocomando dotato di un solo dispositivo di regolazione della portata e della temperatura;
- miscelatori meccanici aventi dispositivi di controllo indipendenti per la regolazione della portata e della temperatura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
Manuale di Manutenzione
Pag. 76
01.08.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I miscelatori meccanici devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
La portata dei miscelatori meccanici viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI EN 1286 che prevede di
manovrare il dispositivo di regolazione della temperatura alla pressione di 0,01 +/- 0,0005 MPa, con il dispositivo di
regolazione della portata completamente aperto. Al termine della prova misurare, per differenti temperature, le portate Qm
dell'acqua miscelata (Qm = Qc + Qh) alle seguenti posizioni: posizione acqua completamente fredda; 34 °C; 38 °C; 42 °C;
posizione acqua completamente calda. Dove:
- Qm = quantità acqua miscelata;
- Qc = quantità acqua fredda;
- Qh = quantità acqua calda.
Livello minimo della prestazione:
Tutte le letture delle portate a 0,01 MPa (0,1 bar) devono essere comprese nel campo appropriato del prospetto 12 della norma
UNI EN 1286.
01.08.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi del miscelatore (otturatore, se previsto, deviatore a comando manuale o automatico) devono essere idonei ad impedire
fughe dei fluidi per garantire la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Per verificare la tenuta dei miscelatori collegare le due entrate dell'acqua del circuito di prova al miscelatore. Con la bocca di
uscita aperta e il dispositivo di chiusura chiuso, applicare al miscelatore una pressione idraulica di 1,6 +/- 0,05 MPa (16 +/- 0,5
bar) per 60 +/- 5 s, su tutta la gamma di manovra del dispositivo di regolazione della temperatura.
Livello minimo della prestazione:
Durante la prova non si devono produrre né perdite né trasudazioni attraverso le pareti né si devono produrre perdite
dall'otturatore.
01.08.03.R03 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti i miscelatori non devono subire alcuna alterazione che potrebbe compromettere il funzionamento del
miscelatore meccanico.
Prestazioni:
Tutti i materiali che vanno a contatto con l'acqua destinata al consumo umano non devono originare pericolo per la salute fino
ad una temperatura di 90°C. Detti materiali non devono generare alterazioni dell'acqua destinata al consumo umano per quanto
riguarda la qualità alimentare, l'aspetto, l'odore o il sapore.
Livello minimo della prestazione:
Le superfici apparenti cromate e i rivestimenti Ni-Cr devono rispondere ai requisiti della UNI EN 248.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.03.A01 Corrosione
Corrosione della cartuccia che contiene le parti mobili del miscelatore.
01.08.03.A02 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.08.03.A03 Difetti agli attacchi
Difetti degli attacchi dovuti a perdita della filettatura che provocano perdite di fluido.
01.08.03.A04 Difetti alle guarnizioni
Difetti di funzionamento delle guarnizioni.
01.08.03.A05 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
01.08.03.A06 Perdite
Difetti di tenuta per cui si verificano perdite di acqua in prossimità della giunzione flessibile-miscelatore.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Manuale di Manutenzione
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Tipologia: Ispezione a vista
Effettuare un controllo della funzionalità del miscelatore eseguendo una serie di aperture e chiusure. Verificare l'integrità dei dischi
metallici di dilatazione.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Perdite; 2) Incrostazioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.03.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire la pulizia della cartuccia termostatica controllando l'integrità dei dischi metallici di dilatazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.03.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituire i miscelatori quando usurati e non più rispondenti alla normativa di settore.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.04
Orinatoi
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
L'alimentazione dell'acqua avviene o dalla parte superiore o dalla brida. Il foro di scarico può essere posizionato orizzontalmente o
verticalmente. Si possono realizzare nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto
a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di
zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento
dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a
monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e
metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa
conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;
- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica
(necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.04.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli orinatoi devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
Gli orinatoi devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
Gli orinatoi devono essere disposti ad un'altezza dal piano di calpestio non superiore ai 70 cm per consentire un facile utilizzo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.04.A01 Cedimenti
Cedimenti delle strutture di sostegno degli orinatoi dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.
01.08.04.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato dal cambio del colore e dalla
presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.08.04.A03 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
Manuale di Manutenzione
Pag. 78
01.08.04.A04 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.08.04.A05 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento con conseguenti mancanze.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.04.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Controllare l'efficienza dell'ancoraggio degli orinatoi sospesi alla parete.
• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.
• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.04.I01 Disostruzione degli scarichi
Cadenza: quando occorre
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in
pressione o sonde flessibili.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.04.I02 Rimozione calcare
Cadenza: ogni 6 mesi
Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.04.I03 Ripristino ancoraggio
Cadenza: quando occorre
Ripristinare l'ancoraggio degli orinatoi alla parete con eventuale sigillatura con silicone.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.04.I04 Sostituzione orinatoi
Cadenza: ogni 30 anni
Effettuare la sostituzione degli orinatoi quando sono lesionati, rotti o macchiati.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.05
Scaldacqua elettrici ad accumulo
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Gli scaldacqua elettrici ad accumulo sono tra i più semplici apparecchi impiegati per la produzione di acqua calda sanitaria. La capacità
del serbatoio di accumulo varia da 50 a 100 litri e l'acqua è riscaldata a mezzo di una resistenza elettrica immersa, della potenza di 1 o
1,5 kW, comandata da un termostato di regolazione della temperatura.
Particolare cura viene impiegata per la protezione del serbatoio (detto caldaia) realizzata con zincatura a caldo e resine termoindurenti
oppure con successive smaltature; in entrambi i casi sono unite all'ulteriore protezione di un anodo di magnesio, particolarmente
efficace contro fenomeni di corrosione galvanica. Per ridurre le dispersioni passive l'apparecchio è coibentato interamente con un
rivestimento di materiale isolante (normalmente poliuretano) protetto da una scocca esterna di acciaio smaltato.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.05.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Classe di Esigenza: Gestione
Gli scaldacqua elettrici devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
Manuale di Manutenzione
Pag. 79
La portata degli scaldacqua elettrici viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore.
Livello minimo della prestazione:
La quantità di acqua erogata durante la prova deve essere raccolta in apposita vasca; i valori dei volumi registrati non devono
essere inferiori a quelli riportati nella norma UNI di settore.
01.08.05.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli scaldacqua elettrici devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere
collegato direttamente ad un conduttore di terra.
Prestazioni:
L’alimentazione di energia elettrica degli scaldacqua elettrici deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire
l’isolamento pompa dall’alimentazione elettrica stessa.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle
caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.05.A01 Anomalie del termometro
Difetti di funzionamento dell'indicatore di temperatura del fluido.
01.08.05.A02 Corrosione
Corrosione della struttura dello scaldacqua evidenziata dal cambio del colore in prossimità dell'azione corrosiva.
01.08.05.A03 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.08.05.A04 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.08.05.A05 Difetti della coibentazione
Difetti di tenuta della coibentazione per cui non si ha il raggiungimento della temperatura richiesta.
01.08.05.A06 Difetti di tenuta
Perdite di fluido che si verificano per mancanza di tenuta delle tubazioni.
01.08.05.A07 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto all'ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della pressione dell'acqua, della temperatura dell'acqua di accumulo e delle valvole di sicurezza.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) .
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti della coibentazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.05.C02 Controllo gruppo di sicurezza
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verifica del gruppo di sicurezza e controllo del corretto funzionamento del termostato e del dispositivo di surriscaldamento.
• Requisiti da verificare: 1) .
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del termometro; 2) Difetti agli interruttori; 3) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.05.I01 Ripristino coibentazione
Cadenza: ogni 10 anni
Effettuare il ripristino della coibentazione dello scaldacqua.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.05.I02 Sostituzione scalda acqua
Manuale di Manutenzione
Pag. 80
Cadenza: ogni 15 anni
Sostituire lo scaldacqua secondo le specifiche indicate dai produttori.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.06
Tubazioni multistrato
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di
alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti la
parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere di:
- polietilene PE;
- polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc;
- polipropilene PP;
- polibutilene PB.
Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.06.R01 Resistenza allo scollamento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati intermedi della tubazione devono resistere allo scollamento per evitare i problemi di tenuta.
Prestazioni:
L'aderenza degli strati di materiale plastico allo strato intermedio in alluminio viene verificata mediante una prova che prevede
la separazione degli stessi secondo le modalità indicate dalla norma UNI..
Livello minimo della prestazione:
Lo strato, costituito da quello esterno di materiale plastico e da quello intermedio in alluminio, vengono congiuntamente tirati
con una velocità di 50 +/- 10 mm al minuto e alla temperatura di 23 +/- 2 °C. La resistenza minima opposta alla separazione
deve rispettare le specifiche di produzione fissate dal fabbricante.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.06.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.08.06.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.08.06.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.08.06.A04 Distacchi
Distacchi degli strati di materiale che costituiscono la tubazione.
01.08.06.A05 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.06.C01 Controllo tenuta strati
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Registrazione
Controllare l'aderenza dei vari strati di materiale che costituiscono la tubazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza allo scollamento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Errori di pendenza; 2) Distacchi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.06.C02 Controllo tubazioni
Cadenza: ogni anno
Manuale di Manutenzione
Pag. 81
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.06.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.07
Vasi igienici a sedile
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
I vasi igienici a sedile possono essere installati a parete e anche al pavimento. Il vaso, se dotato di flussostato o cassetta interna,
misura generalmente 36 x 50 cm mentre la profondità può aumentare fino a 70 cm (misura massima anche per i tipi sospesi) se dotato
di cassetta esterna; è alto mediamente 36 cm da terra. Nel caso di installazione del vaso in un vano apposito, la larghezza del vano non
può essere inferiore a 80 cm e la sua profondità non può essere inferiore a 1,3 m. Sono disponibili di recente dei vasi particolari dotati
di doccetta e ventilatore ad aria calda per l'igiene intima. Questi vasi sostituiscono contemporaneamente anche il bidet e quindi sono
consigliabili (oltre che per motivi igienici) anche in tutti quei casi in cui, per motivi di spazio, non sia possibile installare il bidet. I vasi
devono rispondere alla Norma UNI EN 997, se di porcellana sanitaria, oppure alla Norma UNI 8196 se di resina metacrilica.
La cassetta può essere collocata appoggiata o staccata e la sezione del foro di scarico può essere orizzontale o verticale. Comunemente
si realizzano nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto
a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di
zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento
dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a
monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e
metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa
conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;
- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica
(necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.07.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I vasi igienici dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
Gli apparecchi sanitari devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a
quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda:
- vaso a cassetta, portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;
- vaso con passo rapido (dinamica a monte del rubinetto di erogazione), portata = 1,5 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 150
kPa.
Livello minimo della prestazione:
Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase
di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una
tolleranza del 10%).
01.08.07.R02 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I vasi igienici devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Prestazioni:
Manuale di Manutenzione
Pag. 82
I componenti dei vasi quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente
corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
I vasi igienici devono essere fissati al pavimento o alla parete in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero
apparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet
e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm.
01.08.07.R03 Adattabilità delle finiture
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I vasi igienici devono essere installati in modo da garantire la fruibilità, la comodità e la funzionalità d' uso.
Prestazioni:
I vasi ed i relativi accessori quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere installati in posizione ed altezza (dal piano di
calpestio, dalla parete, da latri sanitari) tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.
Livello minimo della prestazione:
Le quote di raccordo dei vasi a pavimento a cacciata, con cassetta appoggiata devono essere conformi alle dimensioni riportate
nei prospetti da 1 a 5 della norma UNI EN 33.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.07.A01 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato dal cambio del colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.08.07.A02 Difetti degli ancoraggi
Cedimenti delle strutture di sostegno e/o degli ancoraggi dei vasi dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.
01.08.07.A03 Difetti dei flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.08.07.A04 Ostruzioni
Difetti di funzionamento dei sifoni e degli scarichi dei vasi dovuti ad accumuli di materiale vario che causa un riflusso dei fluidi.
01.08.07.A05 Rottura del sedile
Rotture e/o scheggiature dei sedili coprivasi.
01.08.07.A06 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento con conseguenti mancanze.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.07.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro, ed eventuale loro sigillatura con silicone.
• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti degli ancoraggi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.07.C02 Verifica degli scarichi
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con
sostituzione delle parti non riparabili.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Ostruzioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.07.C03 Verifica dei flessibili
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Revisione
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei flessibili.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.07.C04 Verifica di tenuta degli scarichi
Manuale di Manutenzione
Pag. 83
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica della tenuta di tutti gli scarichi ed eventuale ripristino delle sigillature o sostituzione delle guarnizioni.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti degli ancoraggi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.07.C05 Verifica sedile coprivaso
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità.
• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.
• Anomalie riscontrabili: 1) Rottura del sedile.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.07.I01 Disostruzione degli scarichi
Cadenza: quando occorre
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in
pressione o sonde flessibili.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.07.I02 Rimozione calcare
Cadenza: ogni 6 mesi
Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.07.I03 Sostituzione vasi
Cadenza: ogni 30 anni
Effettuare la sostituzione dei vasi rotti, macchiati o gravemente danneggiati.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.08
Ventilatori d'estrazione
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
In tutti quei locali dove non sono possibili l'aerazione e l'illuminazione naturale sono installati i ventilatori d'estrazione che hanno il
compito di estrarre l'aria presente in detti ambienti. Devono essere installati in modo da assicurare il ricambio d'aria necessario in
funzione della potenza del motore del ventilatore e della superficie dell'ambiente.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.08.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I ventilatori devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato
direttamente ad un conduttore di terra.
Prestazioni:
L’alimentazione di energia elettrica dei ventilatori deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l’isolamento
dall’alimentazione elettrica stessa.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle
caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili.
01.08.08.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Manuale di Manutenzione
Pag. 84
I ventilatori d'estrazione devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dalla
normativa vigente.
Prestazioni:
I ventilatori devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati
dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli
impianti fermi.
Livello minimo della prestazione:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI, oppure
verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.08.A01 Anomalie delle cinghie
Difetti di tensione della cinghia.
01.08.08.A02 Anomalie dei motorini
Difetti di funzionamento dei motorini elettrici che causano malfunzionamenti.
01.08.08.A03 Anomalie spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie di segnalazione.
01.08.08.A04 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio dei vari bulloni e viti.
01.08.08.A05 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.08.08.A06 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.
01.08.08.A07 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto all'ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.08.C01 Controllo assorbimento
Cadenza: ogni anno
Tipologia: TEST - Controlli con apparecchiature
Eseguire un controllo ed il rilievo delle intensità assorbite dal motore.
• Requisiti da verificare: 1) .
• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Surriscaldamento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.08.08.C02 Controllo motore
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'allineamento motore-ventilatore; verificare il corretto serraggio dei bulloni. Verificare inoltre la presenza di giochi
anomali, e verificare lo stato di tensione delle cinghie.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente.
• Anomalie riscontrabili: 1) Rumorosità; 2) Difetti di serraggio.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.08.I01 Ingrassaggio
Cadenza: ogni 3 mesi
Effettuare una lubrificazione delle parti soggette ad usura quali motori e cuscinetti.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.08.I02 Pulizia
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire la pulizia completa dei componenti i motori quali albero, elica.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.08.I03 Sostituzione
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituire il ventilatore quando usurato.
Manuale di Manutenzione
Pag. 85
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.08.I04 Sostituzione cinghie
Cadenza: quando occorre
Effettuare la sostituzione delle cinghie quando usurate.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.09
Piletta in acciaio inox
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Per evitare di collegare direttamente alla colonna fecale gli apparecchi sanitari quali docce, lavandini, bidet si usano le pilette a
pavimento; questi dispositivi infatti consentono di scaricare le acque reflue nel sistema di smaltimento evitando allo stesso tempo anche
fastidiosi odori. Possono essere realizzate in acciaio inox per evitare fenomeni di corrosione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.09.A01 Anomalie guarnizioni
Difetti di tenuta delle guarnizioni ermetiche di chiusura.
01.08.09.A02 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio del coperchio delle pilette.
01.08.09.A03 Intasamenti
Accumulo di materiale vario all'interno del cestello della piletta.
01.08.09.A04 Odori sgradevoli
Fuoriuscita di odori sgradevoli dalle pilette.
01.08.09.A05 Perdita di fluido
Fuoriuscita di acque reflue dalla piletta.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.09.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che il coperchio delle pilette sia ben serrato e che non ci sia fuoriuscita di acqua dal cestello.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie guarnizioni; 2) Difetti di serraggio; 3) Intasamenti; 4) Odori sgradevoli; 5) Perdita di fluido.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.09.I01 Rimozione sedimenti
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire la pulizia delle pilette eliminando il materiale accumulatosi sul fondo delle stesse.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.09.I02 Sostituzione guarnizione
Cadenza: quando occorre
Sostituire la guarnizione di tenuta quando danneggiata e/o usurata.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.10
Tubazione in PE-RT
Unità Tecnologica: 01.08
Manuale di Manutenzione
Pag. 86
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Il tubo in polietilene PE-RT è composto da:
- un tubo interno PE-RT;
- una pellicola collante;
- uno strato intermedio composto da alluminio saldato;
- una pellicola colante;
- uno strato esterno in polietilene PE-RT.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.10.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.08.10.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.08.10.A03 Depositi
Formazione di depositi di calcare all'interno delle tubazioni.
01.08.10.A04 Difetti di tenuta
Perdita di fluido dovuta a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.08.10.A05 Rigonfiamenti
Alterazione della superficie del tubo dovuta temperature eccessive.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.10.C01 Controllo collettori
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare che non ci sia presenza di acqua nei collettori in prossimità dei vari raccordi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.10.C02 Controllo generale tubazioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:
- tenuta delle congiunzioni a flangia;
- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;
- coibentazione dei tubi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.10.I01 Registrazioni
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.08.10.I02 Spurgo
Cadenza: quando occorre
Eseguire lo spurgo dell'impianto quando la pressione non risulta conforme a quella di progetto per eliminare eventuali bolle di aria
e/o depositi di calcare.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.08.11
Tubi in polietilene alta densità (PEAD)
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
Manuale di Manutenzione
Pag. 87
I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I
materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.08.11.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.
Prestazioni:
Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit à
ed i tempi indicati dalla norma UNI specifica.
Livello minimo della prestazione:
I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 0,05 MPa e ad una temperatura di 20 °C per i tubi della
serie 303 e con acqua ad una pressione pari ad 1,5 volte la pressione di esercizio per i tubi della serie 312. Si deve verificare la
assenza di perdite.
01.08.11.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.
Prestazioni:
I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PE non devono presentare anomalie. In particolare si deve
verificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deve
verificare l'assenza di bolle o cavità.
Livello minimo della prestazione:
I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:
- 5 mm per le lunghezze;
- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;
- 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.
La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deve
essere accertata la freccia massima che si verifica.
01.08.11.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni
meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto gli
elementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.
Livello minimo della prestazione:
La prova per determinare la resistenza alla pressione interna avviene utilizzando un dispositivo che consente di raggiungere la
pressione interna alla temperatura prescritta per la prova (variabile in funzione del diametro e degli spessori). Deve essere
rilevata per ogni provino se la rottura si è verificata prima del tempo stabilito. Per la validità della prova non devono verificarsi
rotture.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.11.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.08.11.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.08.11.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.11.C01 Controllo generale tubazioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:
Manuale di Manutenzione
Pag. 88
- tenuta delle congiunzioni a flangia;
- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;
- la stabilità de sostegni dei tubi;
- presenza di acqua di condensa;
- coibentazione dei tubi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Deformazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.08.11.I01 Registrazione
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Manuale di Manutenzione
Pag. 89
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione
degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici
funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i rumori ed altre fonti di
inquinamento.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.09.R01 Integrazione degli spazi
Classe di Requisiti: Adattabilità degli spazi
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.
Prestazioni:
La distribuzione e la piantumazione di prati, piante, siepi, alberi, arbusti, ecc. deve essere tale da integrarsi con gli spazi in
ambito urbano ed extraurbano.
Livello minimo della prestazione:
- Si devono prevedere almeno 9 m2/abitante previsti per le aree a spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport,
effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;
- Le superfici permeabili ( percentuale di terreno priva di pavimentazioni, attrezzata o mantenuta a prato e piantumata con
arbusti e/o piante di alto fusto) devono essere opportunamente piantumate con specie di alto fusto con indice di piantumazione
minima pari ad 1 albero/60 m2.
01.09.R02 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti le aree a verde non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di
agenti aggressivi chimici.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti le aree a verde dovranno conservare nel tempo, sotto l'azione di agenti chimici (anidride carbonica,
solfati, ecc.) presenti in ambiente, le proprie caratteristiche funzionali.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare: D.M. 14.1.2008
(Norme tecniche per le costruzioni) e Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per
le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
01.09.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti
dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Prestazioni:
Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008
(Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche
per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
01.09.R04 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le pavimentazioni devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o
comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Le
coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su
grandi superfici. Nel caso di rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche dimensionali e di aspetto di
cui alla norma UNI EN ISO 10545-2.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;
l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
Manuale di Manutenzione
Pag. 90
01.09.R05 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti le aree a verde , a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi), non
dovranno subire riduzioni di prestazioni.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti le aree a verde costituite da elementi in legno non dovranno permettere la crescita di funghi, insetti,
muffe, organismi marini, ecc., ma dovranno conservare nel tempo le proprie caratteristiche funzionali anche in caso di attacchi
biologici. Gli elementi in legno dovranno essere trattati con prodotti protettivi idonei.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di
rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione
degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.
Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa
L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
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01.09.12
01.09.13
01.09.14
01.09.15
01.09.16
01.09.17
01.09.18
01.09.19
01.09.20
01.09.21
Alberi
Altre piante
Ammendanti, correttivi e fitofarmaci
Ancoraggi sotterranei
Arbusti e cespugli
Bande di fissaggio
Conifere
Cordoli e bordure
Cortecce
Cuscinetti elastici
Dissuasori di protezione da predatori
Elettrovalvole
Fertilizzanti
Fioriere
Ghiaia e pietrisco
Griglie per la realizzazione di pareti verdi verticali
Irrigatori a pioggia
Irrigatori dinamici
Irrigatori statici
Lampioni in acciaio
Lampioni in alluminio
Manuale di Manutenzione
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01.09.30
01.09.31
01.09.32
01.09.33
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01.09.37
01.09.38
01.09.39
01.09.40
01.09.41
01.09.42
01.09.43
01.09.44
01.09.45
01.09.46
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01.09.48
01.09.49
01.09.50
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01.09.52
01.09.53
01.09.54
01.09.55
01.09.56
01.09.57
01.09.58
01.09.59
01.09.60
01.09.61
01.09.62
01.09.63
01.09.64
01.09.65
Lampioni in ghisa
Latifoglie arboree
Pali in calcestruzzo
Pali in legno
Pali in vetroresina
Palme
Pavimentazioni e percorsi in ghiaia
Pavimentazioni e percorsi in ghiaietto stabilizzato
Pavimentazioni e percorsi in laterizio
Pavimentazioni e percorsi in pietra
Pavimentazioni e percorsi in terra battuta e stabilizzata
Pergole e pergolati
Piante erbacee
Piante succulente o grasse
Piante tappezzanti
Prati armati e similari
Prati da gioco
Prati ornamentali
Prati paesaggistici
Prati per uso corrente
Prati per uso sportivo
Prati residenziali
Prati tappezzanti
Programmatori elettromeccanici
Programmatori elettronici
Protezioni piante
Rampicanti
Rubinetti
Sementi
Siepi
Sistemi di ancoraggio
Staccionate
Strati di pacciamatura
Substrato di coltivazione
Suffrutici
Tappeti erbosi
Teli pacciamanti
Terra di coltivo
Terricci
Torbe
Tubi in polietilene
Tubi in polietilene reticolato
Tubi in polipropilene
Tutori
Manuale di Manutenzione
Pag. 92
Elemento Manutenibile: 01.09.01
Alberi
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Gli
alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche, caratteristiche
ambientali e tipologia d'impiego.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.01.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.09.01.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.09.01.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.01.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.01.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.01.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.01.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
Manuale di Manutenzione
Pag. 93
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.01.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.02
Altre piante
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Sotto la questa denominazione vengono raggruppate le seguenti piante: acquatiche, palustri, erbacee annuali, biennali, perenni,
bulbose, rizomatose, tuberose, tappezzanti, rampicanti, ricadenti e sarmentose.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.02.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
01.09.02.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.
01.09.02.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.09.02.A04 Terreno arido
L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento
della vegetazione esistente.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.02.C01 Controllo generale
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Terreno arido.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.02.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.02.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
Manuale di Manutenzione
Pag. 94
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.02.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.02.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.02.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.03
Ammendanti, correttivi e fitofarmaci
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di prodotti utilizzati: per migliorare le caratteristiche dei terreni (ammendanti), per migliorare le reazioni dei terreni (correttivi),
ad uso insetticida, diserbante, ecc. (fitofarmaci).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.03.A01 Alterazione della composizione
Alterazione della composizione dovuta ad uso inoltrato oltre la data di scadenza riportata sulla confezione del prodotto.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.03.C01 Controllo prodotto
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo
Controllo delle indicazioni riportate circa la composizione del prodotto, la provenienza, la classe di tossicit à, la data di
confezionamento e di scadenza.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione della composizione.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.03.I01 Etichettatura
Cadenza: quando occorre
Etichettatura e differenziazione dei diversi prodotti a secondo dell'uso e delle date di scadenza.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.04
Manuale di Manutenzione
Pag. 95
Ancoraggi sotterranei
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi per migliorare l'ancoraggio delle piante durante la messa in dimora e la crescita delle stesse. In particolare questi
vengono utilizzati nei terreni profondi che favoriscono la naturale flessione del tronco stimolandone l'irrobustimento e mantenendo la
zolla stabile al terreno. In particolare vengono utilizzati per piante in zolla con radice nuda e circonferenza del tronco > 25 cm.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.04.A01 Instabilità
Instabilità degli ancoraggi per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).
01.09.04.A02 Legatura inadeguata
Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo
Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Instabilità; 2) Legatura inadeguata.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.04.I01 Ripristino della stabilità
Cadenza: quando occorre
Ripristino della stabilità degli ancoraggi mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al suolo con
l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
01.09.04.I02 Ripristino dei legami
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei legami tra ancoraggi e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se
necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.05
Arbusti e cespugli
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di piante perenni, legnose, aventi tronco con ramificazioni prevalenti a sviluppo dalla base. Possono essere del tipo a foglia
decidua o sempreverdi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.05.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
01.09.05.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce.
01.09.05.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
Manuale di Manutenzione
Pag. 96
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.
01.09.05.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.05.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.05.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.05.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.05.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.06
Bande di fissaggio
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Manuale di Manutenzione
Pag. 97
Si tratta di elementi per la legatura delle piante al tutore. In genere possono essere cinture, nastri, corde di canapa, fasciature di juta,
ecc.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.06.A01 Rottura
Rottura dei fissaggi.
01.09.06.A02 Instabilità
Instabilità dei fissaggi per errata esecuzione o in conseguenza di eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).
01.09.06.A03 Fissaggio inadeguato
Caratteristiche della legatura pianta-fissaggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.06.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo
Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Rottura; 2) Instabilità; 3) Fissaggio inadeguato.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.06.I01 Ripristino dei legami
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei legami fissaggi-piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se
necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.07
Conifere
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di alberi appartenenti al gruppo botanico delle Gimnosperme, piante caratterizzati da semi portati da coni o strobili (pigne) con
foglie ad aghi o a scaglia (squamiformi), provviste di fiori che producono semi non contenuti in un ovario.
In genere gli alberi appartenenti a questo gruppo botanico vengono classificati secondo criteri dimensionali:
- di prima grandezza (altezza > 20 m);
- di seconda grandezza (altezza 10 - 20 m);
- di terza grandezza (altezza < 10 m).
Tra le specie più comuni vi sono: abies alba(abete bianco); cedrus libani (cedro del libano); chamaecyparis lawsoniana (cipresso di
lawson); larix decidua (larice), ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.07.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.09.07.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.09.07.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Manuale di Manutenzione
Pag. 98
01.09.07.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.07.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.07.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.07.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.07.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.07.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.08
Cordoli e bordure
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di manufatti di finitura per la creazione di isole protettive per alberature, aiuole, isole spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione
di contenere la spinta verso l'esterno de terreno che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi
prefabbricati in calcestruzzo, in pietra artificiale, in cordoni di pietrarsa.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Manuale di Manutenzione
Pag. 99
01.09.08.A01 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.09.08.A02 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.09.08.A03 Rottura
Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.08.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo
Controllo generale delle parti a vista e di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità delle parti e dei giunti verticali tra gli elementi
contigui.
• Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Mancanza; 3) Rottura.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.08.I01 Reintegro dei giunti
Cadenza: quando occorre
Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o
di sigillatura).
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.09.08.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.09
Cortecce
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Le cortecce di resinose vengono utilizzate in giardinaggio per effettuare operazioni di pacciamatura, ricoprendo il terreno con strati di
materiale, al fine di :
- impedire la crescita di piante infestanti;
- ridurre le annaffiature, soprattutto in estate;
- diminuire il compattamento del terreno, evitando così che si creino croste;
- proteggere le radici superficiali delle piante dal caldo in estate e dal freddo in inverno;
- mantenere l’umidità del terreno;
- evitare l’erosione dovuta sia alle piogge che alle annaffiature.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.09.A01 Mancanza
Mancanza dei materiali costituenti gli strati pacciamatura.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.09.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Verifica
Controllo e verifica della corretta distribuzione del materiale in prossimità delle piante.
• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
Pag. 100
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.09.I01 Ridistribuzione materiale
Cadenza: ogni 6 mesi
Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento degli strati di pacciamatura in funzione delle piante messe a dimora.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.10
Cuscinetti elastici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi in materiale plastico posti tra piante e tutori per creare maggiore elasticità ed evitare frizioni tra questi che
potrebbero cagionare danni alle piante.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.10.A01 Mancanza
Mancanza dell'elemento.
01.09.10.A02 Usura
Usura del materiale costituente con relativa perdita di consistenza.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.10.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo
Controllo del corretto posizionamento e delle superfici di contatto tra cuscinetto, pianta e tutore.
• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza; 2) Usura.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.10.I01 Ripristino posizionamenti
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei giusti posizionamenti rispetto alle superfici di contatto tra cuscinetto, pianta e tutore.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
01.09.10.I02 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei cuscinetti usurati con altri di analoghe caratteristiche.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.11
Dissuasori di protezione da predatori
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi realizzati con reti in materiale plastico a magliatura fitta per la protezione da roditori (lepri, scoiattoli, ecc.) e
ungulati (cinghiali, camosci, daini, cervi, ecc.).
Manuale di Manutenzione
Pag. 101
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.11.A01 Magliatura inadeguata
Magliatura inadeguata rispetto al grado di protezione da sostenere in funzione dei possibili predatori.
01.09.11.A02 Posizionamento inadeguato
Posizionamento inadeguato rispetto ai possibili predatori.
01.09.11.A03 Rottura
Rottura dei sistemi di protezione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.11.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Controllo
Controllo del corretto posizionamento dei dissuasori.
• Anomalie riscontrabili: 1) Posizionamento inadeguato; 2) Rottura.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.11.I01 Ripristino dei dissuasori
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei dissuasori di protezione in funzione della specie animale predatore e delle variet à a verde da preservare.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.12
Elettrovalvole
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Le elettrovalvole in linea sono generalmente realizzate in nylon e vetroresina per offrire una migliore resistenza alla corrosione e per
prevenire perdite e rotture. Sono dotate di un solenoide (dotato di pistoncino e molla in acciaio inossidabile per prevenire la corrosione)
e di un dispositivo di apertura manuale interna per mantenere asciutto il corpo delle valvole.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.12.R01 Resistenza agli agenti aggressivi chimici
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto di irrigazione devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di agenti
aggressivi chimici.
Prestazioni:
I materiali e i componenti delle elettrovalvole devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche sotto
l'azione di agenti aggressivi chimici che potrebbero svilupparsi durante il funzionamento.
Livello minimo della prestazione:
Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle norme
UNI.
01.09.12.R02 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi costituenti le elettrovalvole devono essere realizzati con materiali in grado di non subire disgregazioni o dissoluzioni
per effetto del ghiaccio.
Prestazioni:
La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura
corrispondenti a quelle massime o minime esercizio.
Livello minimo della prestazione:
Manuale di Manutenzione
Pag. 102
Per verificare la tenuta ad infiltrazioni di acqua gli elementi dell'impianto vengono sottoposti a prove di verifica con le
modalità indicate dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve verificare l'assenza di difetti o segni di cedimento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.12.A01 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento della molla che regola il pistone del solenoide.
01.09.12.A02 Corrosione
Fenomeni di corrosione delle parti metalliche degli irrigatori.
01.09.12.A03 Difetti dei filtri
Difetti di funzionamento dei filtri di protezione dell'elettrovalvole.
01.09.12.A04 Difetti regolatore di flusso
Difetti di funzionamento del regolatore di flusso dell'elettrovalvole.
01.09.12.A05 Difetti delle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.12.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle cerniere e delle molle.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Anomalie delle molle; 3) Difetti delle valvole.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.12.I01 Lubrificazione valvole
Cadenza: ogni anno
Effettuare lo smontaggio della valvole ed eseguire una lubrificazione delle cerniere e delle molle che regolano le valvole.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.13
Fertilizzanti
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Possono essere di origine minerale, vegetale, ecc.. Essi vengono impiegati per migliorare la qualità del terreno di coltivazione nonché
delle specie e/o qualità vegetali in uso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.13.A01 Inefficacia della composizione
Inefficacia della composizione dovuta ad uso inoltrato oltre la data di scadenza riportata sulla confezione del prodotto.
01.09.13.A02 Uso eccessivo
Eccessivo uso di prodotti fertilizzanti con relativo deperimento delle specie vegetali.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.13.C01 Controllo prodotto
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo
Controllo delle indicazioni riportate circa la composizione del prodotto, le date di confezionamento e di scadenza.
• Anomalie riscontrabili: 1) Inefficacia della composizione.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Manuale di Manutenzione
Pag. 103
01.09.13.I01 Etichettatura
Cadenza: quando occorre
Etichettatura e differenziazione dei diversi prodotti a secondo dell'uso e delle date di scadenza.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.14
Fioriere
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di recipienti realizzati per contenere piante ornamentali. Vengono utilizzate per arredare spazi e di complemento per la
delimitazione di aree. Possono essere realizzate con forme. geometrie e dimensioni diverse, in cemento, plastica, resina, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.14.A01 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.09.14.A02 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.09.14.A03 Rottura
Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.14.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo
Controllo generale delle parti a vista e di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità degli elementi
• Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Mancanza; 3) Rottura.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.14.I01 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.15
Ghiaia e pietrisco
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzato
generalmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.15.A01 Granulometria irregolare
Granulometria e consistenza del materiale irregolare rispetto ai diametri standard.
01.09.15.A02 Mancanza
Mancanza di materiale lungo le superfici di distribuzione.
Manuale di Manutenzione
Pag. 104
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.15.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Verifica
Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso.
• Anomalie riscontrabili: 1) Granulometria irregolare; 2) Mancanza.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.15.I01 Ridistribuzione materiale
Cadenza: ogni 6 mesi
Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste e/o
comunque carenti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.16
Griglie per la realizzazione di pareti verdi verticali
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di sistemi a griglie per la realizzazione di pareti verdi verticali o vegetate, composte da strutture a celle in polietilene ad alta
densità, con forma e geometria irregolare per favorire l’ancoraggio delle piante rampicanti. Le griglie vengono fissate in modo
permanente alle pareti, da ricoprire con vegetazione rampicante, per mezzo di tasselli a pressione. Oltre ad avere funzione di
abbellimento estetico delle pareti, forniscono un migliore controllo termico degli edifici e di protezione contro gli effetti corrosivi
dell’inquinamento urbano e dell’umidità.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.16.A01 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.09.16.A02 Corrosione
Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.16.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti degli elementi dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.16.I01 Interventi sugli elementi
Cadenza: a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.17
Irrigatori a pioggia
Manuale di Manutenzione
Pag. 105
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Gli irrigatori a pioggia sono dispositivi utilizzati per la somministrazione puntuale di acqua nel terreno in prossimità delle radici delle
piante. Impiegati per la irrigazione di piante legnose ed essenze tappezzanti dove vi è la necessità di: risparmiare sugli sprechi di acqua,
evitare fenomeni di ruscellamento superficiale, ridurre lo sviluppo di specie infestanti. Generalmente sono realizzati mediante dei tubi di
polietilene, corredati da gocciolatoi estrusi, disposti a serpentina a passaggi variabili lungo le aree da irrigare.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.17.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli irrigatori devono essere in grado di garantire durante il funzionamento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
Le prestazioni e quindi la portata esse devono essere verificate in sede di collaudo e successivamente con ispezioni volte alla
verifica di detti valori.
Livello minimo della prestazione:
I valori della portata variano in funzione del diametro delle tubazioni e degli ugelli degli irrigatori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.17.A01 Anomalie delle guarnizioni
Difetti di tenuta delle guarnizioni per cui si verificano perdite di fluido.
01.09.17.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle di rientro degli irrigatori.
01.09.17.A03 Anomalie delle viti rompigetto
Anomalie di funzionamento della vite che consente di frazionare il getto dell'acqua.
01.09.17.A04 Corrosione
Fenomeni di corrosione delle parti metalliche degli irrigatori.
01.09.17.A05 Difetti dei filtri
Difetti di funzionamento dei filtri degli irrigatori a pistone.
01.09.17.A06 Difetti di connessione
Difetti di connessione degli ugelli e delle tubazioni di adduzione.
01.09.17.A07 Difetti delle frizioni
Difetti di funzionamento delle frizioni di orientamento del getto.
01.09.17.A08 Difetti delle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
01.09.17.A09 Ostruzioni
Ostruzioni degli ugelli dei diffusori dovuti a polvere, terreno, sabbia, ecc.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.17.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Verificare la corretta posizione degli irrigatori controllando che non vi siano ostacoli che impediscono il getto dell'acqua. Verificare
la tenuta delle valvole e la funzionalità delle molle e delle viti rompigetto.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Ostruzioni; 2) Difetti di connessione; 3) Anomalie delle molle; 4) Anomalie delle guarnizioni; 5) Difetti
delle frizioni; 6) Difetti delle valvole.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.17.I01 Pulizia
Cadenza: ogni mese
Eseguire la pulizia degli irrigatori da tutti i materiali di risulta che impediscono il regolatore getto dell'acqua.
Manuale di Manutenzione
Pag. 106
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.17.I02 Sostituzione irrigatori
Cadenza: ogni 15 anni
Eseguire la sostituzione degli irrigatori con altri dello stesso tipo e modello.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.17.I03 Sostituzione viti
Cadenza: quando occorre
Sostituire le viti rompigetto quando usurate.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.18
Irrigatori dinamici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Gli irrigatori sono dei dispositivi dell'impianto di irrigazione che consentono di innaffiare le aree a verde. Tali dispositivi sono detti
dinamici poiché consentono l'innaffiamento in più direzioni; possono essere di vario tipo quali a martelletto entro terra e fuori terra, a
pistone, a turbina. Generalmente sono dotati di valvola di drenaggio per consentire lo svuotamento dell'impianto al termine di ogni ciclo
irriguo.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.18.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli irrigatori devono essere in grado di garantire durante il funzionamento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
Le prestazioni e quindi la portata esse devono essere verificate in sede di collaudo e successivamente con ispezioni volte alla
verifica di detti valori.
Livello minimo della prestazione:
I valori della portata variano in funzione del diametro delle tubazioni e degli ugelli degli irrigatori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.18.A01 Anomalie delle guarnizioni
Difetti di tenuta delle guarnizioni per cui si verificano perdite di fluido.
01.09.18.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle di rientro degli irrigatori.
01.09.18.A03 Anomalie delle viti rompigetto
Anomalie di funzionamento della vite che consente di frazionare il getto dell'acqua.
01.09.18.A04 Corrosione
Fenomeni di corrosione delle parti metalliche degli irrigatori.
01.09.18.A05 Difetti dei filtri
Difetti di funzionamento dei filtri degli irrigatori a pistone.
01.09.18.A06 Difetti di connessione
Difetti di connessione degli ugelli e delle tubazioni di adduzione.
01.09.18.A07 Difetti delle frizioni
Difetti di funzionamento delle frizioni di orientamento del getto.
01.09.18.A08 Difetti delle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
01.09.18.A09 Ostruzioni
Ostruzioni degli ugelli dei diffusori dovuti a polvere, terreno, sabbia, ecc.
Manuale di Manutenzione
Pag. 107
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.18.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Verificare la corretta posizione degli irrigatori controllando che non vi siano ostacoli che impediscono il getto dell'acqua. Verificare
la tenuta delle valvole e la funzionalità delle molle e delle viti rompigetto.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Ostruzioni; 2) Difetti di connessione; 3) Anomalie delle molle; 4) Anomalie delle guarnizioni; 5) Difetti
delle frizioni; 6) Difetti delle valvole.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.18.I01 Pulizia
Cadenza: ogni mese
Eseguire la pulizia degli irrigatori da tutti i materiali di risulta che impediscono il regolatore getto dell'acqua.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.18.I02 Sostituzione irrigatori
Cadenza: ogni 15 anni
Eseguire la sostituzione degli irrigatori con altri dello stesso tipo e modello.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.18.I03 Sostituzione viti
Cadenza: quando occorre
Sostituire le viti rompigetto quando usurate.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.19
Irrigatori statici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Gli irrigatori sono dei dispositivi dell'impianto di irrigazione che consentono di innaffiare le aree a verde. Tali dispositivi sono detti statici
poiché dirigono il getto di acqua solo in una direzione a differenza degli irrigatori dinamici che consentono l'innaffiamento in più
direzioni.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.19.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli irrigatori devono essere in grado di garantire durante il funzionamento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Prestazioni:
Le prestazioni e quindi la portata esse devono essere verificate in sede di collaudo e successivamente con ispezioni volte alla
verifica di detti valori.
Livello minimo della prestazione:
I valori della portata variano in funzione del diametro delle tubazioni e degli ugelli degli irrigatori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.19.A01 Anomalie delle guarnizioni
Difetti di tenuta delle guarnizioni per cui si verificano perdite di fluido.
01.09.19.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle di rientro degli irrigatori.
01.09.19.A03 Difetti di connessione
Manuale di Manutenzione
Pag. 108
Difetti di connessione degli ugelli e delle tubazioni di adduzione.
01.09.19.A04 Difetti delle frizioni
Difetti di funzionamento delle frizioni di orientamento del getto.
01.09.19.A05 Difetti delle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
01.09.19.A06 Ostruzioni
Ostruzioni degli ugelli dei diffusori dovuti a polvere, terreno, sabbia, ecc.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.19.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Verificare la corretta posizione degli irrigatori controllando che non vi siano ostacoli che impediscono il getto dell'acqua. Verificare
la tenuta delle valvole e la funzionalità delle molle.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Ostruzioni; 2) Difetti di connessione; 3) Anomalie delle molle; 4) Anomalie delle guarnizioni; 5) Difetti
delle frizioni; 6) Difetti delle valvole.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.19.I01 Pulizia
Cadenza: ogni mese
Eseguire la pulizia degli irrigatori da tutti i materiali di risulta che impediscono il regolare getto dell'acqua.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.19.I02 Sostituzione irrigatori
Cadenza: ogni 15 anni
Eseguire la sostituzione degli irrigatori con altri dello stesso tipo e modello.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.20
Lampioni in acciaio
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e
all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando
occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.20.R01 Efficienza luminosa
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai
costruttori delle lampade.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.20.R02 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Manuale di Manutenzione
Pag. 109
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di
folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.20.R03 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie
caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte
costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.20.A01 Anomalie del rivestimento
Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura.
01.09.20.A02 Corrosione
Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione
superficiale.
01.09.20.A03 Difetti di messa a terra
Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.09.20.A04 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
01.09.20.A05 Difetti di stabilità
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.20.C01 Controllo corpi illuminanti
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Efficienza luminosa; 3) Impermeabilit à ai liquidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di messa a terra; 2) Difetti di stabilità; 3) Anomalie del rivestimento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.20.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Efficienza luminosa; 3) Impermeabilit à ai liquidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di serraggio; 3) Difetti di messa a terra; 4) Difetti di stabilit à.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.20.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.20.I02 Sostituzione dei pali
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
Manuale di Manutenzione
Pag. 110
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.20.I03 Verniciatura
Cadenza: quando occorre
Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.
• Ditte specializzate: Pittore.
Elemento Manutenibile: 01.09.21
Lampioni in alluminio
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e
all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in leghe di alluminio; la lega utilizzata deve essere uguale o migliore delle leghe
specificate nelle ISO/R 164, ISO/R 209, ISO/R 827 e ISO/TR 2136. Deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di
installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e
fornitore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.21.R01 Efficienza luminosa
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai
costruttori delle lampade.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.21.R02 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di
folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.21.R03 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie
caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte
costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.21.R04 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
I pali e/o i lampioni in alluminio devono essere in grado contrastare il formarsi di fenomeni di corrosione.
Manuale di Manutenzione
Pag. 111
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pali e/o dei lampioni devono essere tali da non subire disgregazioni per effetto di
fenomeni di corrosione che dovessero verificarsi. In caso di ambienti particolarmente aggressivi utilizzare idonei rivestimenti
di protezione.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere garantiti i valori minimi stabiliti dalla norma.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.21.A01 Alterazione cromatica
Perdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi.
01.09.21.A02 Anomalie del rivestimento
Difetti di tenuta dello strato di rivestimento.
01.09.21.A03 Corrosione
Possibili corrosione dei pali realizzati in alluminio dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale.
01.09.21.A04 Difetti di messa a terra
Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.09.21.A05 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
01.09.21.A06 Difetti di stabilità
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.21.C01 Controllo corpi illuminanti
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Efficienza luminosa; 3) Impermeabilit à ai liquidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di messa a terra; 2) Difetti di stabilità.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.21.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a
terra.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Efficienza luminosa; 3) Impermeabilit à ai liquidi; 4) Resistenza alla corrosione.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di serraggio; 3) Difetti di messa a terra; 4) Difetti di stabilit à; 5) Alterazione
cromatica; 6) Anomalie del rivestimento.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.21.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.21.I02 Sostituzione dei pali
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.21.I03 Verniciatura
Cadenza: quando occorre
Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.
• Ditte specializzate: Pittore.
Manuale di Manutenzione
Pag. 112
Elemento Manutenibile: 01.09.22
Lampioni in ghisa
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e
all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione pubblica possono essere realizzati in ghisa che deve rispettare i requisiti minimi
richiesti dalla normativa di settore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.22.R01 Efficienza luminosa
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai
costruttori delle lampade.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.22.R02 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di
folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e
come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.22.R03 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie
caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte
costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.22.A01 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.09.22.A02 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.09.22.A03 Difetti di messa a terra
Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.09.22.A04 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
01.09.22.A05 Difetti di stabilità
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
Manuale di Manutenzione
Pag. 113
01.09.22.A06 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.22.C01 Controllo corpi illuminanti
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Efficienza luminosa.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di messa a terra; 2) Difetti di stabilità.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.22.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Efficienza luminosa; 3) Impermeabilit à ai liquidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di messa a terra; 2) Difetti di serraggio; 3) Difetti di stabilit à; 4) Decolorazione; 5) Patina
biologica; 6) Deposito superficiale.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.22.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.22.I02 Sostituzione dei pali
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.09.23
Latifoglie arboree
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di alberi appartenenti al gruppo botanico delle Angiosperme, piante avente foglia a lamina più o meno ampia, provviste di fiori
che producono semi avvolti in un ovario. In genere gli alberi appartenenti a questo gruppo botanico vengono classificati secondo criteri
dimensionali:
- di prima grandezza (altezza > 20 m);
- di seconda grandezza (altezza 10 - 20 m);
- di terza grandezza (altezza < 10 m).
Tra le specie più comuni vi sono: acer rubrum (acero rosso), castanea sativa (castagno), fagus sylvatica (faggio), magnolia grandiflora
(magnola), prunus padus (ciliegio a grappolo), ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.23.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.09.23.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.09.23.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
Manuale di Manutenzione
Pag. 114
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.23.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.23.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.23.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.23.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.23.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.23.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.24
Pali in calcestruzzo
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e
Manuale di Manutenzione
Pag. 115
all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione pubblica possono essere realizzati in calcestruzzo armato e devono soddisfare le
prescrizioni della EN 40-4.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.24.R01 (Attitudine al) controllo dell'assorbimento di acqua
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
I pali realizzati in calcestruzzo sia normale che precompresso devono essere in grado di limitare al minimo l'assorbimento di acqua.
Prestazioni:
La capacità di assorbimento dei pali in calcestruzzo può essere verificata con la prova indicata dalla norma UNI EN 40-4
all'appendice C che prevede l'immersione in acqua, per un determinato periodo, di un campione di almeno 3 Kg.
Livello minimo della prestazione:
Al termine della prova sopra indicata si deve verificare che l'incremento della massa del provino immerso in acqua deve essere
non superiore di:
- 2,5% della massa asciutta dopo 10 minuti;
- 6,5% della massa asciutta dopo 24 ore.
01.09.24.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
I pali in calcestruzzo devono essere realizzati con materiali privi di impurità.
Prestazioni:
Il calcestruzzo, ad un esame visivo, deve risultare omogeneo e compatto ed i pali non devono presentare irregolarità
geometriche evidenti e le superfici devono essere prive di fessure, impurità e vespai.
Livello minimo della prestazione:
Nel caso di pali realizzati in calcestruzzo precompresso sono ammesse delle fessurazioni purché la loro larghezza sia minore di
0,1 mm.
01.09.24.R03 Resistenza alla compressione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Il calcestruzzo e gli acciai utilizzati per la realizzazione dei pali devono garantire una resistenza alla compressione.
Prestazioni:
La resistenza alla compressione da considerare è quella verificata su una provetta di calcestruzzo dopo 28 giorni di
stagionatura.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli minimi indicati dalla norma in base alle dimensioni dei provini utilizzati per le prove:
- per provini di 200 mm si deve una resistenza minima di 0,83 Kg/mm2;
- per provini di 150 mm si deve una resistenza minima di 0,80 Kg/mm2;
- per provini di 100 mm si deve una resistenza minima di 0,78 Kg/mm2.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.24.A01 Anomalie del rivestimento
Difetti di tenuta del rivestimento.
01.09.24.A02 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.09.24.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.09.24.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.09.24.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.09.24.A06 Difetti di messa a terra
Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.09.24.A07 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
01.09.24.A08 Difetti di stabilità
Manuale di Manutenzione
Pag. 116
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
01.09.24.A09 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici.
01.09.24.A10 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.24.C01 Controllo corpi illuminanti
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo dell'assorbimento di acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Difetti di messa a terra.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.24.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Verificare
che non ci siano fessurazioni e/o cavillature e che non ci siano fenomeni di corrosione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla compressione; 2) (Attitudine al) controllo dell'assorbimento di acqua; 3) Regolarit à
delle finiture.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Difetti di stabilit à; 3) Anomalie del rivestimento; 4) Cavillature superficiali; 5)
Crosta; 6) Decolorazione; 7) Patina biologica; 8) Deposito superficiale; 9) Esposizione dei ferri di armatura; 10) Difetti di messa a
terra.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.24.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.24.I02 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.
• Ditte specializzate: Pittore.
01.09.24.I03 Sostituzione dei pali
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.09.25
Pali in legno
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I pali per l’illuminazione pubblica possono essere realizzati in legno e devono soddisfare le prescrizioni della EN 40-4.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.25.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Manuale di Manutenzione
Pag. 117
Classe di Esigenza: Sicurezza
I pali in legno devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico di progetto in modo da garantire la
stabilità.
Prestazioni:
I materiali costituenti le strutture devono essere idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi
sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la
sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Le caratteristiche dei pali in legno devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.25.A01 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.09.25.A02 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del palo.
01.09.25.A03 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
01.09.25.A04 Difetti di stabilità
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
01.09.25.A05 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.09.25.A06 Infracidamento
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.
01.09.25.A07 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.09.25.A08 Muffa
Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.
01.09.25.A09 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.25.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza, riduzione o
perdita delle caratteristiche di resistenza).
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Deposito superficiale; 3) Fessurazioni; 4) Infracidamento; 5) Macchie; 6)
Muffa; 7) Penetrazione di umidità; 8) Difetti di stabilità; 9) Decolorazione.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.25.I01 Ripristino protezione
Cadenza: ogni 2 anni
Ripristino delle parti in vista della protezione previa pulizia del legno, mediante rimozione della polvere e di altri depositi.
Trattamento antitarlo ed antimuffa sulle parti in legno con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione funghicida e resina
sintetica.
• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.
01.09.25.I02 Ripristino serraggi
Cadenza: ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
01.09.25.I03 Sostituzione strutture lignee
Cadenza: quando occorre
Sostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per infracidamento e/o riduzione della sezione.
Manuale di Manutenzione
Pag. 118
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.26
Pali in vetroresina
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e
all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione in vetroresina devono soddisfare i requisiti contenuti nelle parti corrispondenti alle
norme UNI. L'acciaio utilizzato per i bulloni di ancoraggio deve essere di qualità uguale o migliore di quella prevista per l' Fe 360 B della
EU 25.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.26.R01 Efficienza luminosa
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai
costruttori delle lampade.
Prestazioni:
E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e
componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e
componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.26.R02 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone
qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato
dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.26.R03 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza
perdere le proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato
dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.09.26.R04 Montabilità / Smontabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di
necessità.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili
senza per questo smontare o disfare l'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Manuale di Manutenzione
Pag. 119
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.26.A01 Anomalie del proiettore
Difetti di funzionamento del proiettore.
01.09.26.A02 Difetti di alimentazione
Difetti di alimentazione dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità o di condensa.
01.09.26.A03 Difetti di serraggio
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
01.09.26.A04 Difetti di stabilità
Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.26.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato generale e dell'integrità dei pali per l'illuminazione.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Difetti di alimentazione.
• Ditte specializzate: Elettricista.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.26.I01 Sostituzione dei pali
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Nel caso di eventi
eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.09.27
Palme
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di alberi appartenenti al gruppo botanico delle Arecaceae, caratterizzate da specie lianose a fusto eretto non ramificato. Le
foglie persistenti sono tipicamente riunite in un ciuffo posto all'estremità del fusto, con grandezze variabili tra pochi centimetri fino a
raggiungere diversi metri. Tra le specie più diffuse vi sono:
- chamaerops humilis (palma nana o di s. pietro martire);
- phoenix canariensis;
- phoenix dactylifera (dattero);
- jubea spectabilis;
- trachycarpus fortunei;
- washingtonia filifera.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.27.A01 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.09.27.A02 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.09.27.A03 Attacco da Punteruolo rosso
I danni causati dalle larve di Rhynchophorus ferrugineus, sono visibili solo in una fase avanzata
dell’infestazione. I sintomi esteriori dell’attacco del curculionide
sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che
Manuale di Manutenzione
Pag. 120
perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra
completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle
fasi terminali la palma appare come “capitozzata” della chioma e
si evidenzia il suo “collasso”.
01.09.27.A04 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.27.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.27.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.27.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.27.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.27.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.27.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.28
Pavimentazioni e percorsi in ghiaia
Manuale di Manutenzione
Pag. 121
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi che contribuiscono alla formazione di piani orizzontali dell'area a verde e alla definizione e disciplina degli stessi
delimitando le aree a verde da quelle soggette a calpestio. Essi hanno carattere di natura funzionale e di natura estetica. Le
pavimentazioni in ghiaia sono costituite da pezzetti in pietra aventi un diametro compreso tra i 5 e 30 mm.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.28.A01 Mancanza
Mancanza di elementi in ghiaia che rendono insufficienti gli strati costituiti.
01.09.28.A02 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.09.28.A03 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.09.28.A04 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.09.28.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.09.28.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.09.28.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.09.28.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.09.28.A09 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.09.28.A10 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.09.28.A11 Perdita di elementi
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
01.09.28.A12 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.
01.09.28.A13 Sgretolamento
Disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.
01.09.28.A14 Sollevamento e distacco dal supporto
Sollevamento e distacco dal supporto di uno o pi ù elementi della pavimentazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.28.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo degli strati di ghiaia e verifica dell'assenza di eventuali anomalie.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;
6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)
Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.28.I01 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Manuale di Manutenzione
Pag. 122
Pulizia degli strati di ghiaia con rimozione di eventuali vegetazioni, foglie, rami ed altri depositi.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.28.I02 Ripristino degli strati
Cadenza: quando occorre
Ripristinare gli strati di ghiaia e provvedere al reintegro con altro materiale di analoghe caratteristiche.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.29
Pavimentazioni e percorsi in ghiaietto stabilizzato
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi che contribuiscono alla formazione di piani orizzontali dell'area a verde e alla definizione e disciplina degli stessi
delimitando le aree a verde da quelle soggette a calpestio. Essi hanno carattere di natura funzionale e di natura estetica. Le
pavimentazioni in ghiaietto stabilizzato si ottengono miscelando un formulato monocomponente a base di resine leganti, con cemento
bianco ed inerti naturali con colorazioni e granulometria diverse (da 3 a 5 mm). In genere la miscela, preparato l'impasto in betoniera,
viene posata sulle superfici da rivestire formando un tappetino di spessore variabile ( da 1 a 4 cm).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.29.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.09.29.A02 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.09.29.A03 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.09.29.A04 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.09.29.A05 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.09.29.A06 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.09.29.A07 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.09.29.A08 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.09.29.A09 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.09.29.A10 Perdita di elementi
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
01.09.29.A11 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.
01.09.29.A12 Sgretolamento
Disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.
01.09.29.A13 Sollevamento e distacco dal supporto
Sollevamento e distacco dal supporto di uno o pi ù elementi della pavimentazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Manuale di Manutenzione
Pag. 123
01.09.29.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato degli strati di ghiaietto e verifica dell'assenza di eventuali anomalie.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;
6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)
Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.29.I01 Ripristino degli strati
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli strati mediante posa di ghiaietto idoneo. Rimozione di eventuale vegetazione, foglie, rami, ecc..
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.30
Pavimentazioni e percorsi in laterizio
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi che contribuiscono alla formazione di piani orizzontali dell'area a verde e alla definizione e disciplina degli stessi
delimitando le aree a verde da quelle soggette a calpestio. Essi hanno carattere di natura funzionale e di natura estetica. Le
pavimentazioni in laterizio sono caratterizzate da effetti cromatici di tonalità calde e rustiche, appartenenti alle diverse tradizioni locali,
distinte per luogo geografico con spessori e dimensioni diverse.
Possono essere formate da:
- mattoni pieni;
- pianelle;
- sestini;
- listelli;
- mattonelle.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.30.R01 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi
chimici.
Prestazioni:
Il pavimento sopraelevato non deve contenere e/o emettere sostanze dannose per l'utenza
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.30.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.09.30.A02 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.09.30.A03 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.09.30.A04 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.09.30.A05 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
Manuale di Manutenzione
Pag. 124
dalla loro sede.
01.09.30.A06 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.09.30.A07 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.09.30.A08 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.09.30.A09 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.09.30.A10 Perdita di elementi
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
01.09.30.A11 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.
01.09.30.A12 Sollevamento e distacco dal supporto
Sollevamento e distacco dal supporto di uno o pi ù elementi della pavimentazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.30.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed in
particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro di
eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;
6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)
Sollevamento e distacco dal supporto.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.30.I01 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adatti
al tipo di rivestimento.
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.30.I02 Pulizia e reintegro giunti
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
• Ditte specializzate: Pavimentista.
01.09.30.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.
Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
• Ditte specializzate: Pavimentista.
Elemento Manutenibile: 01.09.31
Pavimentazioni e percorsi in pietra
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi che contribuiscono alla formazione di piani orizzontali dell'area a verde e alla definizione e disciplina degli stessi
delimitando le aree a verde da quelle soggette a calpestio. Essi hanno carattere di natura funzionale e di natura estetica.
Manuale di Manutenzione
Pag. 125
Le pavimentazioni in pietra sono tra quelle più utilizzate nelle aree a verde anche per le loro caratteristiche di resistenza e durata nel
tempo. Possono essere posate in lastre, cubetti e ciottoli. Tra le varietà più utilizzate vi sono:
- porfido;
- quarzite;
- ardesia;
- beola;
- basalto;
- granito;
- pietra piacentina;
- pietra di luserna;
- pietra serena;
- pietra di modica;
- pietra di trani;
- travertino.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.31.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.09.31.A02 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.09.31.A03 Sollevamento e distacco dal supporto
Sollevamento e distacco dal supporto di uno o pi ù elementi della pavimentazione.
01.09.31.A04 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.09.31.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.09.31.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.09.31.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.09.31.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.09.31.A09 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.09.31.A10 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.09.31.A11 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.09.31.A12 Perdita di elementi
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
01.09.31.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.
01.09.31.A14 Sgretolamento
Disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.31.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.
Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;
6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)
Manuale di Manutenzione
Pag. 126
Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.31.I01 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
• Ditte specializzate: Pavimentista.
01.09.31.I02 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte
al tipo di rivestimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.32
Pavimentazioni e percorsi in terra battuta e
stabilizzata
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi che contribuiscono alla formazione di piani orizzontali dell'area a verde e alla definizione e disciplina degli stessi
delimitando le aree a verde da quelle soggette a calpestio. Essi hanno carattere di natura funzionale e di natura estetica.
Le pavimentazioni in terra battuta e stabilizzata si realizzano asportando gli strati superficiali di terreno organico e compattando la terra
mediante l'utilizzo di un rullo. Particolarmente adatte per gli interventi di tipo naturalistico. In genere vengono utilizzati prodotti
stabilizzanti composti da miscele di sali inorganici, simili alla terra battuta, ma con caratteristiche di maggiore stabilità. In genere sono
composti da:
- terra vegetale;
- inerte frantumato di cava privo di polvere;
- cemento;
- stabilizzante.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.32.A01 Deposito superficiale
Accumulo di materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.
01.09.32.A02 Mancanza
Mancanza di sostanze stabilizzanti nelle miscele delle terre.
01.09.32.A03 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.09.32.A04 Disgregazione
Decoesione caratterizzata dal distacco dei vari strati sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.09.32.A05 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.09.32.A06 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.09.32.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.09.32.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.09.32.A09 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.09.32.A10 Macchie e graffiti
Manuale di Manutenzione
Pag. 127
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.09.32.A11 Perdita di elementi
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
01.09.32.A12 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.
01.09.32.A13 Sgretolamento
Disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.
01.09.32.A14 Sollevamento e distacco dal supporto
Sollevamento e distacco dal supporto di uno o pi ù elementi della pavimentazione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.32.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 2 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo degli strati stabilizzanti e riscontro di eventuali anomalie.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarit à delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;
6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)
Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.32.I01 Ripristino degli strati superficiali
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli strati superficiali mediante posa di materiali stabilizzanti e successiva rullatura.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.33
Pergole e pergolati
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi architettonici con funzione di controllo microclimatico, determinato dall'ombreggiamento, ed ornamentale
determinato dalla presenza di piante rampicanti. Sono utilizzate per ombreggiare viali, percorsi, parcheggi, zone di soggiorno e relax.
Possono essere realizzate in legno, ferro, alluminio, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.33.A01 Attacco biologico
Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti in legno.
01.09.33.A02 Attacco da insetti xilofagi
Attacco da insetti xilofagi con disgregazione delle parti in legno.
01.09.33.A03 Corrosione
Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.09.33.A04 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.09.33.A05 Fessurazioni
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.
01.09.33.A06 Lesione
Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.
01.09.33.A07 Marcescenza
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.
01.09.33.A08 Penetrazione di umidità
Manuale di Manutenzione
Pag. 128
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.33.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti degli elementi dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli attacchi biologici; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Attacco biologico; 2) Attacco da insetti xilofagi; 3) Deformazioni e spostamenti; 4) Fessurazioni; 5)
Lesione; 6) Marcescenza; 7) Penetrazione di umidità.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.33.I01 Interventi sugli elementi
Cadenza: a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.34
Piante erbacee
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Le piante erbacee si contraddistinguono per la loro valenza ornamentale dovuta alle fioriture ed in alcuni casi alle foglie particolari.
Vengono distinte a secondo del loro ciclo vegetativo in annuali, biennali, perenni. Le piante annuali e biennali necessitano di frequenti
sostituzioni stagionali e reimpianti. Le piante erbacee perenni hanno costi di manutenzione ridotti in quanto non necessitano di
sostituzioni annuali.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.34.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
01.09.34.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.
01.09.34.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.09.34.A04 Terreno arido
L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento
della vegetazione esistente.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.34.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Terreno arido.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.34.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni mese
Manuale di Manutenzione
Pag. 129
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.34.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.34.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.34.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.34.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.35
Piante succulente o grasse
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di piante dotate di particolari tessuti, i parenchimi acquiferi, spugnosi e formati da grandi cellule rotondeggianti e ampi spazi
intercellulari interposti, attraverso i quali possono immagazzinare grandi quantità di acqua. Le succulente sono piante che si adattano a
vivere in condizioni di aridità più o meno pronunciata. Vengono generalmente inserite in giardini e spazi verdi ornamentali. Tra le
principali famiglie nelle quali vengono raggruppate le piante grasse sono:
- Agavaceae;
- Aizoaceae;
- Aloaceae;
- Apocynaceae;
- Asclepiadaceae;
- Asteraceae;
- Cactaceae;
- Crassulacae;
- Euphorbiaceae;
- Liliaceae;
ANOMALIE RISCONTRABILI
Manuale di Manutenzione
Pag. 130
01.09.35.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.09.35.A02 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.35.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.35.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.35.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.35.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.35.I02 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.36
Piante tappezzanti
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di piante capaci di formare masse vegetali compatti ed espanse tali da coprire in modo uniforme una parte del terreno. A
differenza di altre specie hanno bisogno di apporto manutentivo limitato. In genere vengono scelte per le loro caratteristiche di:
impedimento del transito e del calpestio, rapidità di accrescimento, resistenza ed adattabilità ai diversi climi.
Le piante tappezzanti si dividono in :
erbacee:
- annuali: fioriscono e muoiono nell'arco di 12 mesi;
Manuale di Manutenzione
Pag. 131
- biennali: fioriscono all'anno successivo a quello della semina;
- perenni: restano vitali per lunghi periodi;
arbustive:
- sempreverdi;
- decidue.
Tra le specie più diffuse vi sono:
- alyssum marittimum (alisso);
- calluna vulgaris (brentolo o brugo);
- cotoneaster horizontalis (cotognastro);
- hedera canariensis;
- ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.36.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
01.09.36.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.
01.09.36.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.09.36.A04 Terreno arido
L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento
della vegetazione esistente.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.36.C01 Controllo generale
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Terreno arido.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.36.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.36.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.36.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.36.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Manuale di Manutenzione
Pag. 132
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.36.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.37
Prati armati e similari
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di prati associati nella realizzazione di pavimentazioni drenanti in masselli autobloccanti per aree a parcheggio e/o a prati
lastricati rinverditi. Hanno caratteristiche di resistenza ai carichi nei substrati e nel cotico. Tra le specie idonee alla realizzazione di prati
armati si elencano:
- lolium perenne;
- cynodon dactylon;
- festuca arundinacea.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.37.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.37.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.37.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.37.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.37.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.37.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.37.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.37.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.37.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.37.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
01.09.37.A11 Brown patch
Manuale di Manutenzione
Pag. 133
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.37.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.37.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.37.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.37.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.37.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.37.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.37.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.37.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.37.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.37.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
01.09.37.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Manuale di Manutenzione
Pag. 134
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.38
Prati da gioco
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di prati destinati ad utilizzo intensivo come gioco (giochi per bambini, attività all'aperto, ecc.) e/o per attività di svago (pic-nic,
sdraiarsi, rilassarsi, ecc.). Sono generalmente costituiti da miscugli di essenze resistenti al frequente calpestio.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.38.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.38.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.38.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.38.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.38.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.38.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.38.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.38.A08 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.38.A09 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.38.A10 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.38.A11 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.38.A12 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.38.A13 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.38.A14 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.38.A15 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
Manuale di Manutenzione
Pag. 135
01.09.38.A16 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.38.A17 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.38.A18 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.38.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.38.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.38.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.38.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.38.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.38.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.38.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.38.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
Manuale di Manutenzione
Pag. 136
01.09.38.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.39
Prati ornamentali
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di tappeti erbosi soggetti a manutenzione frequente in genere soggetti ad accessi limitati di calpestio. In genere vengono
impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:
- poa pratensis (40%);
- festuca rubra (45%);
- agrostis tenuis (15%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.39.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.39.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.39.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.39.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.39.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.39.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.39.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.39.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.39.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.39.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
01.09.39.A11 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.39.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.39.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.39.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Manuale di Manutenzione
Pag. 137
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.39.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.39.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.39.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.39.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.39.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.39.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.39.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
01.09.39.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.40
Prati paesaggistici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Manuale di Manutenzione
Pag. 138
Si tratta di prati estensivi di utilizzo limitato con funzioni puramente ecologica e paesaggistica (scarpate stradali, parchi periurbani, oasi,
ecc.). In genere vengono impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:
- poa pratensis (5%);
- poa trivialis (5%);
- poa compressa (5%);
- festuca rubra (10%);
- festuca ovina (15%);
- festuca arundinacea (10%);
- lolium perenne (10%);
- cynodon dactylon (10%);
- altre varietà per prati da fiore (30%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.40.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.40.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.40.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.40.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.40.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.40.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.40.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.40.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.40.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.40.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
01.09.40.A11 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.40.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.40.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.40.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.40.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Manuale di Manutenzione
Pag. 139
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.40.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.40.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.40.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.40.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.40.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.40.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
01.09.40.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.41
Prati per uso corrente
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di prati destinati ad utilizzi di media intensità, con scopi sia ornamentali che ludici. Sono generalmente costituiti da miscugli di
essenze resistenti al frequente calpestio ed alla siccità. In genere vengono impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:
- poa pratensis (10%);
- poa trivialis (20%);
- festuca rubra (20%);
- festuca arundinacea (15%);
- lolium perenne (20%);
- cynodon dactylon (15%).
ANOMALIE RISCONTRABILI
Manuale di Manutenzione
Pag. 140
01.09.41.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.41.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.41.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.41.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.41.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.41.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.41.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.41.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.41.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.41.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
01.09.41.A11 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.41.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.41.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.41.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.41.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.41.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.41.I03 Pulizia
Manuale di Manutenzione
Pag. 141
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.41.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.41.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.41.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.41.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
01.09.41.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.42
Prati per uso sportivo
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di manti erbosi destinati alla realizzazioni di superfici sportive in erba (calcio, rugby, baseball, hockey, ecc.). La loro natura
destinata ad un uso particolarmente specifico necessità di studi mirati nella costituzione dei livelli di substrato. In genere vengono
impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:
nei climi freschi:
- poa pratensis (45%);
- festuca rubra (45%);
- lolium perenne (10%);
nei climi asciutti:
- poa pratensis (20%);
- festuca rubra (40%);
- cynodon dactylon (20%);
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.42.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.42.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.42.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
Manuale di Manutenzione
Pag. 142
01.09.42.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.42.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.42.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.42.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.42.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.42.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.42.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
01.09.42.A11 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.42.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.42.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.42.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.42.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.42.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.42.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.42.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Manuale di Manutenzione
Pag. 143
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.42.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.42.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.42.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
01.09.42.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.43
Prati residenziali
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di prati destinati ad utilizzi di media intensità, che hanno una buona resistenza al calpestio e garantiscono un buon impatto
estetico. Tra le specie idonee alla realizzazione di tappeti erbosi residenziali si elencano:
- festuche a foglie fini;
- poa pratensis;
- lolium perenne;
- agrostis palustris;
- cynodon dactylon;
- festuca arundinacea;
- dichondra repens.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.43.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.43.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.43.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.43.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.43.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.43.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
Manuale di Manutenzione
Pag. 144
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.43.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.43.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.43.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.43.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
01.09.43.A11 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.43.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.43.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.43.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.43.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.43.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.43.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.43.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.43.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.43.I06 Arieggiamento di profondità
Manuale di Manutenzione
Pag. 145
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.43.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
01.09.43.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.44
Prati tappezzanti
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di prati alternativi ai manti erbosi tradizionali, composti da essenze a foglia larga, con sviluppo strisciante che impediscono la
crescita a specie infestanti. Non sono indicati per prati soggetti a calpestio ma per spazi verdi di tipo ornamentale non fruibili. Tra le
specie più utilizzate si elencano:
- anthemis nobilis;
- thymus serpyllum;
- sagina subulata, arenaria verna;
- dichondra repens.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.44.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.44.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
01.09.44.A03 Disseccamento
Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica.
01.09.44.A04 Drenaggio inadeguato
Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei.
01.09.44.A05 Eccessivi depositi salini
Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualit à delle acque utilizzate per la irrigazione
non idonee.
01.09.44.A06 Fisiopatie
Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:
- scarsa illuminazione
- alte e basse temperature
- composizione fisico-chimica del substrato
- carenze nutrizionali.
01.09.44.A07 Patologie da irrigazione
Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine.
01.09.44.A08 Malattie crittogamiche
Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
01.09.44.A09 Ruggini
Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata.
01.09.44.A10 Oidio
Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata.
Manuale di Manutenzione
Pag. 146
01.09.44.A11 Brown patch
Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro.
01.09.44.A12 Antracnosi
Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance.
01.09.44.A13 Nematodi
Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.44.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.44.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.44.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.44.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.44.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.44.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.44.I06 Arieggiamento di profondità
Cadenza: ogni mese
Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.
Tali operazioni possono suddividersi in:
- bucature: (coring, spiking, vertidraining)
- trapanatura: (drilling)
- lamatura: (slicing).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.44.I07 Arieggiamento sottosuperficiale
Cadenza: ogni 2 mesi
Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil.
Manuale di Manutenzione
Pag. 147
01.09.44.I08 Arieggiamento superficiale
Cadenza: ogni mese
Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
Elemento Manutenibile: 01.09.45
Programmatori elettromeccanici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I programmatori elettromeccanici consentono di realizzare l'innaffiamento delle aiuole, dei prati o in genere di spazi verdi. Tali dispositivi
consentono di distribuire l'acqua a tutti gli irrigatori ad essi collegati. Generalmente i programmatori sono alimentati da una tensione a
220 V e con una tensione di uscita di 24V che consente di impostare il tempo di irrigazione che può variare da settore a settore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.45.R01 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I programmatori devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti i programmatori siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme
e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.45.A01 Anomalie della batteria
Difetti di funzionamento della batteria ausiliaria dei programmatori.
01.09.45.A02 Anomalie del trasformatore
Difetti di funzionamento dei trasformatori.
01.09.45.A03 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.09.45.A04 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.45.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre
di apertura e chiusura.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del trasformatore; 2) Difetti agli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.45.C02 Verifica interruttori
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'efficienza degli interruttori.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti agli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Manuale di Manutenzione
Pag. 148
01.09.45.I01 Lubrificazione ingranaggi e contatti
Cadenza: ogni 2 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a
terra.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.45.I02 Ricarica batteria
Cadenza: quando occorre
Effettuare la ricarica della batteria di alimentazione secondaria.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.09.46
Programmatori elettronici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I programmatori elettronici consentono di realizzare l'innaffiamento delle aiuole, dei prati o in genere di spazi verdi. Tali dispositivi
consentono di distribuire l'acqua a tutti gli irrigatori ad essi collegati. Generalmente i programmatori sono alimentati da una tensione a
220 V e con una tensione di uscita di 24V che consente di impostare il tempo di irrigazione che può variare da settore a settore essendo
gestiti da un software specifico.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.46.R01 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Classe di Esigenza: Sicurezza
I programmatori devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti i programmatori siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme
e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.46.A01 Anomalie della batteria
Difetti di funzionamento della batteria ausiliaria dei programmatori.
01.09.46.A02 Anomalie del software
Difetti di funzionamento del software di gestione dei programmi di innaffiamento.
01.09.46.A03 Anomalie del trasformatore
Difetti di funzionamento dei trasformatori.
01.09.46.A04 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.09.46.A05 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.46.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre
di apertura e chiusura. Verificare che il software sia rispondente alle esigenze progettuali effettuando una serie di apertura e chiusura
dei dispositivi.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
Manuale di Manutenzione
Pag. 149
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del trasformatore; 2) Difetti agli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.46.C02 Verifica interruttori
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare l'efficienza degli interruttori.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti agli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.46.I01 Lubrificazione ingranaggi e contatti
Cadenza: ogni 2 mesi
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a
terra.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.46.I02 Registrazione
Cadenza: quando occorre
Eseguire un aggiornamento del software di gestione del programmatore.
• Ditte specializzate: Elettricista.
01.09.46.I03 Ricarica batteria
Cadenza: quando occorre
Effettuare la ricarica della batteria di alimentazione secondaria.
• Ditte specializzate: Elettricista.
Elemento Manutenibile: 01.09.47
Protezioni piante
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi utilizzati a protezione e contenimento di piante e terreno. Sono generalmente costituiti da cassoni reggi alberi in cls
prefabbricati con sovrastanti griglie in ghisa di forme diverse. Le dimensioni e i tipi variano in funzione del tipo di pianta, del diametro di
crescita e delle caratteristiche estetiche degli arredi urbani adiacenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.47.A01 Corrosione
Corrosione degli elementi metallici (griglie) a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua,
anidride carbonica, ecc.).
01.09.47.A02 Dimensione inadeguata
Dimensione inadeguata rispetto ai valori di crescita della varietà di pianta in uso.
01.09.47.A03 Distacco
Disgregazione e distacco di parti degli elementi protettivi prefabbricati dalla loro sede.
01.09.47.A04 Rottura
Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti.
01.09.47.A05 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore dei manufatti.
01.09.47.A06 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
manufatto.
01.09.47.A07 Macchie e graffiti
Imbrattamento delle superfici con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto.
Manuale di Manutenzione
Pag. 150
01.09.47.A08 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.47.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo
Verificare l'integrità e la corretta posizione delle griglie a protezione degli alberi. Controllare l'assenza di eventuali anomalie.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Deposito superficiale; 3) Macchie e graffiti; 4) Scheggiature.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.47.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Provvedere alla rimozione e pulizia delle griglie a protezione degli alberi. Ripristinare eventuali elementi di ancoraggio degli stessi.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.48
Rampicanti
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di specie arbustive che si caratterizzano per il loro portamento strisciante che, ancorandosi alle superfici e/o strutture tendono a
svilupparsi in altezza. Vi sono specie sempreverdi e decidue. Tra le specie più diffuse vi sono: hedera helix (edera), jasminum azoricum
(gelsomino),passiflora cerulea (fiore della passione), vitis vinifera, wisteria sinensis (glicine), ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.48.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
01.09.48.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.
01.09.48.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.09.48.A04 Terreno arido
L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento
della vegetazione esistente.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.48.C01 Controllo generale
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Terreno arido.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.48.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
Manuale di Manutenzione
Pag. 151
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.48.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.48.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.48.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.48.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.49
Rubinetti
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Hanno la funzione di intercettare e di erogare i fluidi all'esterno dell'impianto. Possono essere: ad alimentazione singola; ad
alimentazione con gruppo miscelatore; ad alimentazione con miscelatore termostatico. Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestito con
nichel e cromo o smalto. Per la scelta della rubinetteria sanitaria è importante considerare: il livello sonoro, la resistenza meccanica a
fatica dell'organo di manovra, la resistenza meccanica a fatica dei deviatori e la resistenza all'usura meccanica delle bocche orientabili.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.49.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I rubinetti devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Prestazioni:
I rubinetti devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di
progetto.
Livello minimo della prestazione:
Il dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua può essere verificato mediante l’individuazione della portata massima
contemporanea utilizzando il metodo delle unità di carico (UC).
Manuale di Manutenzione
Pag. 152
01.09.49.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Classe di Esigenza: Funzionalità
I rubinetti devono essere in grado di garantire la tenuta del fluido evitando perdite.
Prestazioni:
Tutti gli elementi del rubinetto (dispositivo di chiusura, corpo, accoppiamento vitone-corpo, accoppiamento bocca-corpo)
devono garantire la tenuta idraulica.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori specifici indicati dalla norma per i vari componenti i rubinetti.
01.09.49.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La rubinetteria deve essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di
manovra o di utilizzo.
Prestazioni:
Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, i rubinetti devono conservare inalterate le caratteristiche
funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.
Livello minimo della prestazione:
I rubinetti di erogazione possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le modalit à indicate dalle
norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dalla normativa. La pressione
esercitata per azionare i rubinetti di erogazione e le valvole non deve superare i 10 Nm.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.49.A01 Alterazione del rivestimento
Alterazione dello strato di rivestimento dovuta a urti o manovre violente.
01.09.49.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato dal cambio di colore e presenza
di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.09.49.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.09.49.A04 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.09.49.A05 Difetti ai filtri
Difetti di funzionamento dei filtri dovuti ad accumulo di materiale.
01.09.49.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.49.C01 Verifica rubinetti
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verifica e sistemazione dell'insieme dei rubinetti.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Alterazione del rivestimento; 3) Incrostazioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.49.I01 Ingrassaggio rubinetti
Cadenza: ogni anno
Eseguire un ingrassaggio dei rubinetti incrostati.
• Ditte specializzate: Idraulico.
01.09.49.I02 Rimozione calcare
Cadenza: ogni 6 mesi
Rimozione di eventuale calcare con l'utilizzo di prodotti chimici.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Manuale di Manutenzione
Pag. 153
01.09.49.I03 Sostituzione guarnizioni
Cadenza: quando occorre
Effettuare la sostituzione delle guarnizioni quando si verificano evidenti perdite di fluido.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.09.50
Sementi
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Le sementi rappresentano le molteplici varietà ed essenze del materiale vegetale vivo utilizzabile sotto forma di semi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.50.A01 Assenza di etichettatura
Assenza o insufficienti informazioni su caratteristiche e modalità d'uso del prodotto.
01.09.50.A02 Prodotto scaduto
Utilizzo del prodotto oltre la data utile indicata sulle confezioni.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.50.C01 Controllo prodotto
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo
Controllo delle indicazioni riportate circa l'utilizzo delle sementi e le caratteristiche (grado di purezza, germinabilità, ecc.) dei
prodotti.
• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura; 2) Prodotto scaduto.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.50.I01 Etichettatura
Cadenza: quando occorre
Etichettatura e differenziazione delle diverse sementi, a secondo dell'uso, per tipologia, stagione e delle date di scadenza.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.51
Siepi
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietà privata o
di uso pubblico.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.51.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento.
01.09.51.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Manuale di Manutenzione
Pag. 154
01.09.51.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Controllo
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Malattie a carico delle piante.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.51.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo
Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione dei
parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.51.I01 Eliminazione vegetazione
Cadenza: ogni 4 mesi
Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante l'impiego di
diserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e rinnovo dello strati di
pacciamatura naturale.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.51.I02 Fertilizzazione
Cadenza: ogni 6 mesi
Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali).
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.51.I03 Irrigazione
Cadenza: ogni mese
Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione pu ò essere condotta
manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
01.09.51.I04 Potatura
Cadenza: ogni 6 mesi
Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.52
Sistemi di ancoraggio
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Essi hanno funzione di sostegno alle piante. Sono generalmente costituiti da: pali, picchetti, tiranti e tutori. Possono essere costituiti da
materiali diversi, legno, materie plastiche, cls prefabbricato, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.52.A01 Infracidimento
Infracidamento delle parti interrate (legno) per insufficiente trattamento con sostanze antimarciume.
01.09.52.A02 Instabilità
Instabilità degli ancoraggi per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).
01.09.52.A03 Legatura inadeguata
Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.
Manuale di Manutenzione
Pag. 155
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.52.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo
Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Infracidimento; 2) Instabilità; 3) Legatura inadeguata.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.52.I01 Ripristino della stabilità
Cadenza: quando occorre
Ripristino della stabilità degli ancoraggi mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al suolo con
l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
01.09.52.I02 Ripristino dei legami
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei legami tra ancoraggi e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se
necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.53
Staccionate
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi generalmente realizzati in pali di pino o di castagno, con trattamento della parte appuntita interrata, decorticati e di
diametro diverso (10 - 12 cm) posti a croce di Sant’Andrea costituiti da corrimano e diagonali a sezione semicircolare posti su montati
verticali ad un altezza di circa 1 m fuori terra e ad un interasse di circa 2 m, ed assemblati con elementi di acciaio zincato ed eventuali
plinti di fondazione. In genere vengono impiegati lungo i percorsi montani e congiuntamente ad interventi di opere di ingegneria
naturalistica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.53.A01 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere.
01.09.53.A02 Infracidamento
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità.
01.09.53.A03 Perdita della stabilità
Perdita della stabilità degli elementi fissati al suolo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.53.C01 Controllo Generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo
Controllo generale con verifica della stabilità degli elementi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Perdita della stabilità; 2) Deformazione; 3) Infracidamento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.53.I01 Sostituzione
Cadenza: ogni 2 anni
Sostituzione di elementi rovinati o mancanti con altri di analoghe caratteristiche.
Manuale di Manutenzione
Pag. 156
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.54
Strati di pacciamatura
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Lo strato di pacciamatura si effettua ricoprendo il terreno in prossimità delle radici con strati di paglia, di foglie secche, con erba di
sfalcio, con corteccia di pino sminuzzata, con lapillo vulcanico, con cartone o film plastici o bioplastici, al fine di impedire la crescita delle
erbacce, mantenere la giusta umidità nel suolo, proteggere gli strati di terreno dall'erosione, evitare la formazione della crosta
superficiale, diminuire il compattamento, ecc.. La pacciamatura imita in un certo senso quello che accade naturalmente nei sottoboschi
dove le foglie secche vanno ad accumularsi sul terreno ai piedi dell'albero, limitando la crescita di altra vegetazione. L'effettoè dovuto
sia ad un'inibizione di tipo fisico (impedimento alla penetrazione dei raggi solari, mancanza di spazio per lo sviluppo delle erbe
infestanti) sia ad azioni di tipo biochimico (rilascio di sostanze bioinibitrici che intossicano i semi e le parti di propagazione delle erbe
infestanti). Questa tecnica permette di mantenere, al livello delle radici superficiali, una temperatura più elevata nei mesi freddi, mentre
diminuisce il bisogno di annaffiature durante i mesi caldi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.54.A01 Mancanza
Mancanza dei materiali costituenti gli strati pacciamatura.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.54.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Verifica
Controllo e verifica della corretta distribuzione del materiale in prossimità delle piante.
• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.54.I01 Ridistribuzione materiale
Cadenza: ogni 6 mesi
Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento degli strati di pacciamatura in funzione delle piante messe a dimora.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.55
Substrato di coltivazione
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di materiali di origine minerale e/o vegetale impiegati singolarmente o miscelati secondo adeguate proporzioni in funzione degli
impieghi e delle qualità vegetali. Particolari substrati sono rappresentati da: compost, terriccio di letame e torba.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.55.A01 Presenza di agenti patogeni
Presenza di agenti patogeni e/o altre sostanze tossiche nelle diverse composizioni di substrato.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.55.C01 Analisi composizione
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Analisi
Manuale di Manutenzione
Pag. 157
Analisi delle composizioni e qualità del prodotto previa verifica di assenza di agenti patogeni e/o sostanze tossiche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di agenti patogeni.
• Ditte specializzate: Analisti di laboratorio.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.55.I01 Miscelazione prodotti
Cadenza: quando occorre
Miscelazione dei prodotti (minerali, vegetali, compost, ecc.) secondo adeguate proporzioni in funzione degli impieghi e delle qualit à
vegetali da trattare.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.56
Suffrutici
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di piante che si presentano con ramificazioni fin dalla base caratterizzate da un accrescimento di tipo basitono. Risultano essere
simili agli arbusti, con la differenza di avere solo la base legnosa dalla quale si sviluppano germogli erbacei che con le stagioni invernali
si inaridiscono. Tra le piante suffruticose vi sono:
- Salicornia strobilacea (Halocnemum strobilaceum);
- Potentilla caulescens;
- Helianthemum;
- Betonica fetida (Stachys glutinosa);
- Erba perla rupestre (Moltkia suffruticosa);
- Santolina etrusca;
- Alyssum nebrodense;
- Sideritis syriaca;
- Limonium bocconei;
- Brassica drepanensis;
- Brassica bivoniana;
- Centaurea tauromenitana;
- Primula auricula.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.56.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.09.56.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.09.56.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si pu ò osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.56.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.56.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Manuale di Manutenzione
Pag. 158
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.09.56.I01 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.56.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.56.I02 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.56.I03 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prender à le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.57
Tappeti erbosi
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Essi vengono utilizzati per la sistemazione a prato di superfici dove è richiesto un rapido inerbimento. Possono essere del tipo a tappeti
erbosi o in strisce a zolle. Le qualità variano a secondo delle specie prative di provenienza: cotica naturale, miscugli di graminacee e
leguminose, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.57.A01 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose.
01.09.57.A02 Prato diradato
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.57.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Aggiornamento
Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione
spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Manuale di Manutenzione
Pag. 159
• Anomalie riscontrabili: 1) Prato diradato; 2) Crescita di vegetazione spontanea.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.57.I01 Fertilizzazione
Cadenza: ogni settimana
Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le
indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
01.09.57.I02 Innaffiaggio
Cadenza: ogni settimana
Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi
automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.57.I03 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico.
01.09.57.I04 Ripristino tappeti
Cadenza: quando occorre
Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o
stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.09.57.I05 Taglio
Cadenza: ogni mese
Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con
mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura
di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di
eventuale terreno smosso.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.58
Teli pacciamanti
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi di materiale plastico-tessuto utilizzati nella coltivazione per la pacciamatura ossia per evitare la crescita di erbe
infestanti. Lo spessore dei teli più comunemente adoperati varia tra 0,05 a 0,10 millimetri ed in alcuni casi si può arrivare fino a 0,15
millimetri. Possono essere trasparenti, grigi, neri, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.58.A01 Mancanza
Mancanza dei materiali costituenti i teli pacciamanti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.58.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Verifica
Controllo e verifica della corretta distribuzione dei teli pacciamanti in funzione delle piante messe a dimora.
• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
Pag. 160
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.58.I01 Ridistribuzione materiale
Cadenza: ogni 6 mesi
Provvedere al corretto posizionamento dei teli pacciamanti in funzione delle piante messe a dimora.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.59
Terra di coltivo
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di terreno con caratteristiche tali da contribuire ad elevare la qualità degli strati esistenti. In particolare si caratterizza per i
seguenti parametri:
- assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.);
- assenza di sostanze tossiche;
- assenza di agenti patogeni;
- presenza in proporzione di componenti nutritivi;
- presenza in proporzione di sostanze organiche e microrganismi essenziali;
- reazione neutra;
- tessitura franca con adeguate proporzioni di sabbia, argilla e limo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.59.A01 Presenza di ciottoli e sassi
Presenza di ciottoli e sassi nella composizione della terra di coltivo.
01.09.59.A02 Presenza di radici ed erbe
Presenza di radici ed erbe infestanti nella composizione della terra di coltivo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.59.C01 Controllo composizione
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo
Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le
informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi
essenziali, ecc..
• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di radici ed erbe; 2) Presenza di ciottoli e sassi.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.59.I01 Preparazione terreni
Cadenza: quando occorre
Preparazione dei terreni in uso secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle
varietà vegetali da impiantare.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
Elemento Manutenibile: 01.09.60
Terricci
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Il terriccio è un terreno con sostanze nutritive (in genere sostanze vegetali decomposte) proveniente dai boschi, dalla campagna o dal
compostaggio della frazione organica dei rifiuti solidi. Esso, mescolato ad altre sostanze, viene utilizzato come substrato fertile e/o
Manuale di Manutenzione
Pag. 161
concime per piante da vaso, giardinaggio e nelle serre.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.60.A01 Presenza di ciottoli e sassi
Presenza di ciottoli e sassi nella composizione dei terricci.
01.09.60.A02 Presenza di radici ed erbe
Presenza di radici ed erbe infestanti nella composizione dei terricci.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.60.C01 Controllo composizione
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo
Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le
informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi
essenziali, ecc..
• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di radici ed erbe; 2) Presenza di ciottoli e sassi.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.60.I01 Preparazione terreni
Cadenza: quando occorre
Preparazione dei terreni in uso secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle
varietà vegetali da impiantare.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.61
Torbe
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
La torba è un materiale di origine organica utilizzato, al naturale oppure, miscelato con altri prodotti, nella coltivazione di piante
ornamentali. Deriva dalla lenta decomposizione di specie vegetali acquatiche in ambiente freddo e umido. In genere può essere
impiegata per correggere il terreno quando lo si deve rendere più acido, oppure più soffice. In genere si trovano in commercio distinte
in base al colore ed al tipo di struttura, detto anche grado di macinatura (torbe bionde, torbe di stagno o muschio, ecc.). La torba rende
il suolo meno compatto, migliorando l'aerazione ed il drenaggio. E' utilizzata per creare substrati per le colture in serra o per far
germinare singoli semi di piantine delicate. La torba si trova in commercio in balle di peso variabile.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.61.A01 Presenza di ciottoli e sassi
Presenza di ciottoli e sassi nella composizione della terra di coltivo.
01.09.61.A02 Presenza di radici ed erbe
Presenza di radici ed erbe infestanti nella composizione della terra di coltivo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.61.C01 Controllo composizione
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo
Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le
informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi
essenziali, ecc..
• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di radici ed erbe; 2) Presenza di ciottoli e sassi.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Manuale di Manutenzione
Pag. 162
01.09.61.I01 Preparazione terreni
Cadenza: quando occorre
Preparazione delle torbe secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle variet à
vegetali da impiantare.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.09.62
Tubi in polietilene
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materiali
ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.62.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.
Prestazioni:
Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit à
ed i tempi indicati dalla norma UNI.
Livello minimo della prestazione:
I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 0,05 MPa e ad una temperatura di 20 °C per i tubi della
serie 303 e con acqua ad una pressione pari ad 1,5 volte la pressione di esercizio per i tubi della serie 312. Si deve verificare la
assenza di perdite.
01.09.62.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.
Prestazioni:
I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PE non devono presentare anomalie. In particolare si deve
verificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deve
verificare l'assenza di bolle o cavità.
Livello minimo della prestazione:
I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono 5 mm per
le lunghezze, 0,05 mm per le dimensioni dei diametri e 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.
La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deve
essere accertata la freccia massima che si verifica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.62.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.09.62.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.09.62.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.09.62.A04 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.62.C01 Controllo generale tubazioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Manuale di Manutenzione
Pag. 163
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:
-tenuta delle congiunzioni a flangia; -giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; -la stabilit à de sostegni dei tubi;
-presenza di acqua di condensa; -coibentazione dei tubi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Errori di pendenza; 4)
Deformazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.62.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.09.63
Tubi in polietilene reticolato
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I tubi in polietilene reticolato (comunemente identificati con la sigla PE-X) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene che dopo
l'estrusione vengono sottoposti a reticolazione. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda del loro
utilizzo:
- Tipo 314 (tubi per il convogliamento i fluidi caldi ad usi non alimentari);
- Tipo 315 (tubi per il convogliamento dei fluidi alimentari e sanitari caldi).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.63.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.
Prestazioni:
Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit à
ed i tempi indicati dalla norma UNI.
Livello minimo della prestazione:
I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima variabile secondo i parametri indicati nella norma UNI 9349
corrispondenti alle tre temperature di prova pari a 20 °C, 95 °C e 110 °C. Si deve verificare la assenza di perdite.
01.09.63.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.
Prestazioni:
I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PE reticolato non devono presentare anomalie. In particolare si
deve verificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si
deve verificare l'assenza di bolle o cavità.
Livello minimo della prestazione:
I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:
- 5 mm per le lunghezze;
- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;
- 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.
La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deve
essere accertata la freccia massima che si verifica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.63.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
Manuale di Manutenzione
Pag. 164
01.09.63.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.09.63.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.09.63.A04 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.63.C01 Controllo generale tubazioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:
-tenuta delle congiunzioni a flangia; -giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; -la stabilit à de sostegni dei tubi;
-presenza di acqua di condensa; -coibentazione dei tubi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Errori di pendenza; 4)
Deformazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.63.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.09.64
Tubi in polipropilene
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
I tubi in polipropilene (comunemente identificati con la sigla PP e di colore grigio) sono ottenuti da omopolimeri e/o copolimeri del
propilene. Per l'utilizzazione con fluidi alimentari o per il trasporto di acqua potabile possono essere utilizzati solo i tubi del tipo 312.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.09.64.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Le tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.
Prestazioni:
Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit à
ed i tempi indicati dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 1,5 volte la pressione di esercizio per i tubi della serie 312.
Si deve verificare la assenza di perdite e di deformazioni localizzate.
01.09.64.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.
Prestazioni:
I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PP non devono presentare anomalie. In particolare si deve
verificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deve
verificare l'assenza di bolle o cavità.
Livello minimo della prestazione:
I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono: 5 mm
Manuale di Manutenzione
Pag. 165
per le lunghezze, 0,05 mm per le dimensioni dei diametri e 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.
La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deve
essere accertata la freccia massima che si verifica.
01.09.64.R03 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate
sollecitazioni.
Prestazioni:
La resistenza agli urti deve essere garantita per evitare arresti o disservizi durante il funzionamento dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistenza agli urti viene accertata con la prova indicata dalla norma UNI EN ISO 15874-5. Tale prova consiste
nel far cadere da una determinata altezza un corpo metallico di un determinato peso. La prova può considerarsi valida se sono
stati effettuati almeno 50 colpi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.09.64.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.09.64.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.09.64.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.09.64.A04 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.64.C01 Controllo generale tubazioni
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:
-tenuta delle congiunzioni a flangia; -giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; -la stabilit à de sostegni dei tubi;
-presenza di acqua di condensa; -coibentazione dei tubi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Errori di pendenza; 4)
Deformazione.
• Ditte specializzate: Idraulico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.64.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
• Ditte specializzate: Idraulico.
Elemento Manutenibile: 01.09.65
Tutori
Unità Tecnologica: 01.09
Aree a verde
Si tratta di elementi per migliorare l'ancoraggio delle piante durante la messa in dimora e la crescita delle stesse. In particolare si
utilizzano i seguenti tipi di ancoraggio:
- per piante con radice nuda e circonferenza del tronco < 16 cm = tutori verticali posti controvento;
- per piante a radice nuda con circonferenza del tronco >16 < 25 cm = due tutori verticali posti nella direzione opposta;
- per piante in zolla con radice nuda e circonferenza del tronco > 25 cm = cavalletti con 3-4 gambe.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Manuale di Manutenzione
Pag. 166
01.09.65.A01 Instabilità
Instabilità dei tutori per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).
01.09.65.A02 Legatura inadeguata
Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.65.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo
Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.
• Anomalie riscontrabili: 1) Instabilità; 2) Legatura inadeguata.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.09.65.I01 Ripristino della stabilità
Cadenza: quando occorre
Ripristino della stabilità dei tutori mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al suolo con l'utilizzo di
idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
01.09.65.I02 Ripristino dei legami
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei legami tra tutori e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se
necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.
• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
Manuale di Manutenzione
Pag. 167
Unità Tecnologica: 01.10
Pavimentazioni esterne
Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva,è quella di
permettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente
piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessori variano in funzione al
traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i
collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioni esterne possono essere di tipo:
cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato.
ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:
° 01.10.01 Rivestimenti resinosi
Manuale di Manutenzione
Pag. 168
Elemento Manutenibile: 01.10.01
Rivestimenti resinosi
Unità Tecnologica: 01.10
Pavimentazioni esterne
Si tratta di rivestimenti con rivestimento di un supporto con prodotti resinosi. Essi sono composti da: impregnanti, film, vernicianti,
autolivellanti e malte.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.10.01.R01 Assenza di emissioni di sostanze nocive per rivestimenti resinosi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli
utenti.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni
nocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione di temperature elevate o per impregnazione d'acqua.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione di prove effettuate durante l'applicazione, durante l'essiccazione e dopo l'esecuzione.
01.10.01.R02 Regolarità delle finiture per rivestimenti resinosi
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o
comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici dei rivestimenti non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Le coloriture
devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su grandi
superfici.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi si basano sull'esame a vista dell'aspetto della superficie del rivestimento elencando e descrivendo eventuali
difetti riscontrati.
01.10.01.R03 Resistenza agli agenti aggressivi per rivestimenti resinosi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi
chimici.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono deteriorarsi in presenza degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o
provenienti dall'utilizzazione degli ambienti.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio in cui si sottopongono i provini all'azione dell'aggressivo chimico
rilevando dopo un certo tempo le variazioni di forma, di massa e di porosità secondo la norma UNI 8298-4.
01.10.01.R04 Resistenza al gelo per rivestimenti resinosi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non dovranno subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Prestazioni:
I rivestimenti dovranno conservare nel tempo le proprie caratteristiche funzionali se sottoposte a sollecitazioni derivanti da
cause di gelo e disgelo, in particolare all’insorgere di pressioni interne che ne provocano la degradazione.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi variano in funzione del materiale impiegato. La resistenza al gelo viene determinata secondo prove di
laboratorio su provini sottoposti a cicli alternati di gelo.
01.10.01.R05 Resistenza all'acqua per rivestimenti resinosi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Manuale di Manutenzione
Pag. 169
I rivestimenti costituenti le pavimentazioni, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche
chimico-fisiche.
Prestazioni:
Non devono verificarsi deterioramenti di alcun tipo dei rivestimenti superficiali, nei limiti indicati dalla normativa. L'acqua
inoltre non deve raggiungere i materiali isolanti né quelli deteriorabili in presenza di umidità.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei risultati delle prove di laboratorio consistenti nel sottoporre i provini all'azione
dell'acqua deionizzata e rilevandone dopo un certo tempo le variazione di massa e di forma secondo la UNI 8298-5.
01.10.01.R06 Resistenza meccanica per rivestimenti resinosi
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione
di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
I rivestimenti devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di
sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli
utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni:
- azione da abrasione (UNI 8298-9);
- azione da punzonamento dinamico (UNI 8298-2);
- azione da punzonamento statico (UNI 8298-3);
- azione da incisione;
- azione da scivolamento (UNI 8298-16);
- azione da distacco dal supporto (UNI 8298-1);
- azione da vibrazioni;
- azione da trazioni (UNI EN 12311-1);
- azioni da flessione;
- azione da compressione.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle prove di laboratorio effettuate per verificare l'azione di sollecitazione meccanica delle
varie azioni secondo le normative vigenti in materia.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.10.01.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.
01.10.01.A02 Bolle
Alterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente alla
mancata adesione del rivestimento in alcune parti.
01.10.01.A03 Degrado sigillante
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.
01.10.01.A04 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.10.01.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.10.01.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.10.01.A07 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.10.01.A08 Fessurazioni
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
01.10.01.A09 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.10.01.A10 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.10.01.A11 Perdita di elementi
Manuale di Manutenzione
Pag. 170
Perdita di elementi e parti del rivestimento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.10.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, delle parti in vista. Controllare
l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, efflorescenze,
microfessurazioni, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi per rivestimenti resinosi; 2) Regolarit à delle finiture per rivestimenti
resinosi; 3) Resistenza meccanica per rivestimenti resinosi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolle; 3) Degrado sigillante; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6)
Distacco; 7) Erosione superficiale; 8) Fessurazioni; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.10.01.I01 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte
al tipo di rivestimento.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.10.01.I02 Ripristino degli strati protettivi
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino le
caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.10.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Manuale di Manutenzione
Pag. 171
INDICE
1) PIANO DI MANUTENZIONE
2) Plesso scolastico "Liceo Statale A. Manzoni"
" 1) Coperture piane
" 1) Strato di tenuta con membrane sintetiche
" 2) Strato di regolarizzazione
" 2) Infissi esterni
" 1) Serramenti in alluminio
" 3) Impianto elettrico
" 1) Alternatore
" 2) Barre in rame
" 3) Canalizzazioni in PVC
" 4) Contattore
" 5) Disgiuntore di rete
" 6) Dispositivi di controllo della luce (dimmer)
" 7) Fusibili
" 8) Gruppi di continuità
" 9) Gruppi elettrogeni
" 10) Interruttori
" 11) Motori
" 12) Pettini di collegamento in rame
" 13) Presa interbloccata
" 14) Prese e spine
" 15) Quadri di bassa tensione
" 16) Quadri di media tensione
" 17) Relè a sonde
" 18) Relè termici
" 19) Sezionatore
" 20) Sistemi di cablaggio
" 21) Trasformatori a secco
" 22) Trasformatori in liquido isolante
" 4) Strutture in elevazione in acciaio
" 1) Pilastri
" 2) Travi reticolare autoportante in acciaio
" 5) Pareti interne
" 1) Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare
" 6) Pavimentazioni interne
" 1) Rivestimenti in gomma pvc e linoleum
" 7) Rivestimenti interni
" 1) Tinteggiature e decorazioni
" 8) Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
" 1) Apparecchi sanitari e rubinetteria
" 2) Bidet
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63
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67
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74
Pag. 172
" 3) Miscelatori meccanici
" 4) Orinatoi
" 5) Scaldacqua elettrici ad accumulo
" 6) Tubazioni multistrato
" 7) Vasi igienici a sedile
" 8) Ventilatori d'estrazione
" 9) Piletta in acciaio inox
" 10) Tubazione in PE-RT
" 11) Tubi in polietilene alta densità (PEAD)
" 9) Aree a verde
" 1) Alberi
" 2) Altre piante
" 3) Ammendanti, correttivi e fitofarmaci
" 4) Ancoraggi sotterranei
" 5) Arbusti e cespugli
" 6) Bande di fissaggio
" 7) Conifere
" 8) Cordoli e bordure
" 9) Cortecce
" 10) Cuscinetti elastici
" 11) Dissuasori di protezione da predatori
" 12) Elettrovalvole
" 13) Fertilizzanti
" 14) Fioriere
" 15) Ghiaia e pietrisco
" 16) Griglie per la realizzazione di pareti verdi verticali
" 17) Irrigatori a pioggia
" 18) Irrigatori dinamici
" 19) Irrigatori statici
" 20) Lampioni in acciaio
" 21) Lampioni in alluminio
" 22) Lampioni in ghisa
" 23) Latifoglie arboree
" 24) Pali in calcestruzzo
" 25) Pali in legno
" 26) Pali in vetroresina
" 27) Palme
" 28) Pavimentazioni e percorsi in ghiaia
" 29) Pavimentazioni e percorsi in ghiaietto stabilizzato
" 30) Pavimentazioni e percorsi in laterizio
" 31) Pavimentazioni e percorsi in pietra
" 32) Pavimentazioni e percorsi in terra battuta e stabilizzata
" 33) Pergole e pergolati
" 34) Piante erbacee
" 35) Piante succulente o grasse
" 36) Piante tappezzanti
Manuale di Manutenzione
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Pag. 173
" 37) Prati armati e similari
" 38) Prati da gioco
" 39) Prati ornamentali
" 40) Prati paesaggistici
" 41) Prati per uso corrente
" 42) Prati per uso sportivo
" 43) Prati residenziali
" 44) Prati tappezzanti
" 45) Programmatori elettromeccanici
" 46) Programmatori elettronici
" 47) Protezioni piante
" 48) Rampicanti
" 49) Rubinetti
" 50) Sementi
" 51) Siepi
" 52) Sistemi di ancoraggio
" 53) Staccionate
" 54) Strati di pacciamatura
" 55) Substrato di coltivazione
" 56) Suffrutici
" 57) Tappeti erbosi
" 58) Teli pacciamanti
" 59) Terra di coltivo
" 60) Terricci
" 61) Torbe
" 62) Tubi in polietilene
" 63) Tubi in polietilene reticolato
" 64) Tubi in polipropilene
" 65) Tutori
" 10) Pavimentazioni esterne
" 1) Rivestimenti resinosi
Manuale di Manutenzione
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