Sviluppi nel settore elettrico in Europa

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Sviluppi nel settore elettrico in Europa
Sviluppi nel settore elettrico in Europa
Motori del cambiamento: la responsabilità sociale delle
imprese - Relazione ad uso delle parti sociali del settore
La presente relazione è stata realizzata per conto della FSESP con il contributo finanziario
della Commissione europea. I pareri espressi nel documento sono quelli della FSESP.
La Commissione europea declina ogni responsabilità in merito all’uso delle informazioni
contenute nel documento.
Sviluppi nel settore elettrico in Europa
Motori del cambiamento: la responsabilità sociale delle
imprese - Relazione ad uso delle parti sociali del settore
Settembre 2007
ECOTEC
Priestley House
12-26 Albert Street
Birmingham
B4 7UD
Regno Unito
T
F
+44 (0)121 616 3600
+44 (0)121 616 3699
www.ecotec.com
ECOTEC
RSE nel settore elettrico
Indice
PAGINA
1.0
Introduzione........................................................................................... 1
1.1
1.2
Genesi della relazione................................................................................................1
Metodologia ................................................................................................................1
2.0
La politica in materia di RSI in Europa................................................. 3
2.1
2.2
2.3
2.4
Cosa si intende per “Responsabilità sociale delle imprese”? ...............................3
Orientamenti europei in materia di RSI ....................................................................4
Altri testi di riferimento in materia di RSI e sostenibilità ........................................6
Orientamenti in materia di RSI per il settore elettrico .............................................7
3.0
La RSI nel settore dell’energia elettrica ............................................... 9
3.1
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.3
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.4
3.4.1
3.4.2
3.4.3
3.4.4
3.4.5
3.5
3.5.1
3.5.2
3.5.3
3.5.4
3.5.5
3.6
3.6.1
3.6.2
3.6.3
Analisi delle attuali politiche di RSI del settore .......................................................9
Risultati dell’analisi ..................................................................................................12
Pilastro economico .....................................................................................................13
Pilastro ambientale.....................................................................................................14
Pilastro sociale ...........................................................................................................15
Caso di studio: Vattenfall, Svezia ...........................................................................17
La rendicontazione in materia di RSI del gruppo Vattenfall ........................................17
Principali attività di RSI...............................................................................................18
Processo di consultazione degli stakeholder..............................................................21
Caso di studio: EDF, Francia...................................................................................23
I promotori dell’accordo in materia di RSI...................................................................24
Applicazione dell’accordo di RSI all’interno del gruppo ..............................................24
Misurare l’impatto dell’accordo di RSI ........................................................................26
Benefici della partecipazione dei sindacati e dei rappresentanti aziendali .................28
Futuri piani EDF in materia di RSI ..............................................................................28
Caso di studio: enviaM, Germania ..........................................................................28
La struttura della RSI in enviaM e RWE .....................................................................29
Attività di enviaM in materia di RSI.............................................................................29
Lo sviluppo della RSI in enviaM .................................................................................31
Partecipazione degli stakeholder alle attività di RSI di enviaM...................................31
Misurare l’impatto delle attività di RSI di enviaM ........................................................32
Caso di studio: Enel, Italia.......................................................................................32
Gestione della RSI all’interno di Enel .........................................................................33
Consultazione degli stakeholder.................................................................................34
L’impatto finanziario della RSI in Enel ........................................................................36
ECOTEC
RSE nel settore elettrico
3.7
3.7.1
3.7.2
3.7.3
3.8
Caso di studio: CEZ, Repubblica ceca ...................................................................36
La gestione della RSI nel Gruppo CEZ ......................................................................37
Principali attività di RSI...............................................................................................37
Il futuro della RSI presso il gruppo CEZ .....................................................................39
Tematiche emerse dall’analisi.................................................................................39
4.0
Attuazione della RSI ............................................................................ 41
4.1
4.2
4.3
L’impatto della RSI ...................................................................................................41
La RSI è giustificata in termini economici? ...........................................................42
Ottimizzare i benefici delle attività socialmente responsabili ..............................46
5.0
Conclusioni.......................................................................................... 51
Elenco delle figure
Figura 3.1 Criteri di analisi per i bilanci di RSI ............................................................11
Figura 3.2 Aree di intervento – La promozione dello sviluppo sostenibile in RWE ...13
Figura 4.1 Attività aziendali responsabili e relativi vantaggi.......................................47
Elenco delle Tabelle
Tabella 2.1 Testi di riferimento sulla RSI .....................................................................6
Tabella 4.1 Rilevanza dei fattori di immagine sulla fedeltà – riepilogo indicatori .......44
ECOTEC
RSE nel settore elettrico
1.0
Introduzione
Nell’ottobre 2006, ECOTEC Research and Consulting è stata incaricata dalle parti sociali
di settore (FSESP, EPSU, EMCEF ed Eurelectric) di condurre una ricerca sulla
responsabilità sociale delle imprese (RSI) nel settore dell’energia elettrica. Lo studio ha
fruito del contributo finanziario della Commissione europea a titolo della linea di bilancio
04.03.03.01.
La presente relazione illustra i risultati dei lavoro di ricerca e fornisce una serie di
parametri di riferimento ad uso delle società e delle parti sociali per promuovere un
ulteriore sviluppo della RSI nel settore energetico.
1.1
Genesi della relazione
La relazione scaturisce dai lavori precedentemente condotti dalle parti sociali di settore in
materia di RSI. Nel dicembre 2003 le parti sociali hanno concordato di inserire la
responsabilità sociale delle imprese fra i temi del proprio programma di lavoro. Nel corso
del 2004 sono state definite le grandi linee di intervento e nel dicembre dello stesso anno
è stata approvata una dichiarazione congiunta. Tale dichiarazione ha confermato gli
obiettivi del futuro operato, nell’ambito del quale il presente studio riveste grande
importanza.
Lo studio aveva quattro principali finalità: delineare il quadro contestuale della normativa e
della regolamentazione in materia di RSI in Europa; fornire una panoramica generale delle
politiche di RSI vigenti nel settore elettrico; analizzare l’impatto di tali politiche; proporre
una serie di parametri di riferimento all’attenzione delle aziende e delle parti sociali del
settore al fine di promuovere ed incentivare lo sviluppo delle pratiche di responsabilità
sociale nel settore in esame.
1.2
Metodologia
La metodologia utilizzata per conseguire gli obiettivi posti nell’ambito dello studio era
essenzialmente basata su ricerche a tavolino e interviste telefoniche a rappresentanti di
aziende e del personale. Questa prima fase, destinata a delimitare il campo di
applicazione dello studio, ha comportato la consultazione di circa 65 siti Internet aziendali
per determinare quante società producevano bilanci di sostenibilità o conducevano attività
in materia di RSI. Le 65 aziende sono state scelte in modo da ottenere un campione
composto da grandi multinazionali, società municipalizzate più piccole ed aziende di
ciascuno Stato membro, nonché per riprodurre la varietà delle attività presenti all’interno
del settore (trasmissione, produzione, vendita ecc.).
1
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Una volta delineato un quadro generale della RSI nel settore e individuati i bilanci
disponibili, questi ultimi sono stati analizzati alla luce di 30 criteri provenienti da fonti
diverse, ma principalmente dalla dichiarazione congiunta delle parti sociali sulla
responsabilità sociale delle imprese e dalle Linee guida della Global Reporting Initiative1.
Pur prendendo in considerazione la dimensione ambientale ed economica della RSI,
l’analisi si è tuttavia concentrata sugli aspetti sociali delle politiche, quali ad esempio la
partecipazione dei dipendenti, le questioni relative al personale, la salute e la sicurezza dei
lavoratori e le relazioni con i clienti e le collettività.
Dopo questa prima fase di analisi sono stati condotti cinque studi di casi presso aziende (e
presso i pertinenti rappresentanti sindacali) che avevano precedentemente pubblicato
solidi bilanci sulle rispettive politiche di RSI o che avevano adottato, in tale ambito, positive
ed originali strategie, offrendo esempi di buone pratiche in una vasta gamma di settori. La
scelta delle società selezionate, inoltre, era finalizzata a garantire un’ampia panoramica in
termini di operazioni geografiche e tipologie di business. Questa casistica ha portato ad
affinare ulteriormente i criteri di analisi, spostando l’attenzione dalle attività per passare ad
investigare l’impatto della RSI sia all’interno dell’organizzazione, sia nella comunità in cui
questa opera. È stato inoltre analizzato l’impegno dell’organizzazione verso la RSI,
studiando ad esempio l’importanza riservata alla RSI nell’azienda e le risorse destinate
alla sua attuazione. Le interviste relative ai casi di studio, infine, hanno vagliato anche il
coinvolgimento degli stakeholder nell’elaborazione delle politiche di responsabilità sociale
dell’impresa. Per la realizzazione dei casi di studio sono state utilizzate metodologie
diverse in funzione delle singole aziende: in alcuni casi si è fatto ricorso alle sole ricerche
a tavolino, mentre in altri sono stati impiegati questionari scritti o indagini telefoniche. Per
gli approfondimenti sull’analisi, la casistica e le conclusioni si rimanda alla Sezione 3 della
presente relazione.
A conclusione dello studio, i risultati della fase di ricerca hanno portato alla messa a punto
di linee guida per una condotta virtuosa nella realizzazione delle attività di RSI. La Sezione
4 della presente relazione analizza gli insegnamenti di tale pratica, esplorando inoltre se la
RSI sia giustificabile dal punto di vista economico nel settore elettrico europeo.
1
http://www.globalreporting.org/Home
2
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
2.0
La politica in materia di RSI in Europa
2.1
Cosa si intende per “Responsabilità sociale delle imprese”?
Pur essendo un concetto relativamente nuovo, la responsabilità sociale delle imprese
(RSI) sta rapidamente acquistando una crescente importanza. La Commissione europea,
del resto, ha pubblicato dal 2001 tre Comunicazioni in materia, l’ultima delle quali agli inizi
del 20061. La definizione del concetto di RSI si è andata progressivamente delineando a
partire da queste tre Comunicazioni: nel testo del 20012 la responsabilità sociale delle
imprese viene definita "l’integrazione su base volontaria delle preoccupazioni sociali ed
ambientali delle imprese nelle loro attività commerciali e nelle loro relazioni con le altre
parti". Più di recente, la RSI è stata considerata un valido strumento per consentire alle
imprese di "conciliare gli obiettivi economici, sociali e ambientali"3, mentre per la DG
Commercio "la responsabilità sociale delle imprese è una delle risposte agli squilibri
derivanti dall’accelerazione del processo di globalizzazione... In questo contesto, qualsiasi
strategia sociale e ambientale volontaria dell’attività commerciale, che vada oltre gli
obblighi legali delle imprese, può svolgere in modo innovativo un ruolo determinante nel
colmare le lacune della governance" 4.
Indipendentemente dalla definizione scelta, e sotto qualsiasi prospettiva la si consideri, la
RSI è costantemente caratterizzata da uno stesso elemento: si tratta di un processo su
base volontaria. In quanto tale, è stato difficile per la Commissione, o per qualsiasi altra
istanza normativa, elaborare un quadro relativo alla pratica della RSI, tanto più che molte
delle sue componenti, quali le risorse umane o le considerazioni ambientali, sono già state
ampiamente regolamentate. Nella sua relazione finale, il Forum europeo multilaterale sulla
RSI (Multi-stakeholder forum on CSR) ha concluso che le problematiche sociali ed
ambientali interessate dalla RSI dovrebbero “andare oltre i requisiti giuridici e gli obblighi
contrattuali. Scegliere la via della RSI non significa sostituire o ignorare tali obblighi, ma
spingersi oltre.”5 Adottano questo approccio, e contribuendo alla sostenibilità a lungo
termine invece di limitarsi alla mera osservanza delle disposizioni di legge, le imprese
possono rivelarsi più innovative nelle loro pratiche di RSI.
1
2
3
4
5
COM (2006)136 definitivo
COM (2001)366 definitivo
COM (2006)136 definitivo
http://ec.europa.eu/comm/trade/issues/global/csr/index_en.htm
Forum europeo multilaterale sulla responsabilità sociale delle imprese, 2004, Relazione finale e raccomandazioni
3
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
2.2
Orientamenti europei in materia di RSI
Le prime iniziative sulla Responsabilità sociale delle imprese della Commissione europea
scaturiscono dal Consiglio di Lisbona del 2000. Nella definizione degli obiettivi strategici
per l’Europa, il Consiglio europeo ha lanciato un appello a favore della RSI, invitando le
imprese a contribuire alla realizzazione di tali obiettivi. Questo processo è stato ripreso ed
integrato nel 2001 dal Consiglio europeo di Göteborg, durante il quale è stato deciso che
la strategia comunitaria di sviluppo sostenibile avrebbe dovuto completare e ampliare
l’impegno assunto a Lisbona integrandovi una dimensione ambientale, riunendo così i tre
pilastri della RSI (sociale, economico e ambientale) su cui è attualmente strutturata la
maggior parte delle azioni intraprese in materia di responsabilità sociale.
La prima attività promossa dalla Commissione europea a tale proposito prevedeva una
consultazione pubblica sul Libro verde del luglio 2001 (COM (2001)366 definitivo del
18.7.2001) intitolato “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle
imprese”. Il documento doveva avviare un dibattito sul concetto di RSI e sulle modalità di
costituzione di un partenariato per lo sviluppo di un nuovo approccio europeo sulla RSI. La
Commissione ricevette oltre 250 risposte, metà delle quali dalle stesse imprese europee.
Questo processo di consultazione portò all’elaborazione, nel 2002, di una Comunicazione
(Un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile, COM (2002)347 definitivo del
2.7.2002) che doveva alimentare il dibattito sul concetto di RSI e definire le modalità di
costituzione di un partenariato per lo sviluppo di un approccio europeo sulla responsabilità
sociale delle imprese. La strategia proposta era incentrata sui seguenti aspetti:
• fornire maggiori informazioni riguardo agli effetti positivi della responsabilità sociale
sulle imprese e sulle società, in Europa e nel mondo intero, in particolare nell’ambito dei
paesi in via di sviluppo;
• rafforzare lo scambio di esperienze e le buone pratiche sulla responsabilità sociale tra
le imprese;
• promuovere lo sviluppo di capacità di gestione della RSI;
• incoraggiare la responsabilità sociale tra le PMI;
• facilitare la convergenza e la trasparenza delle pratiche e degli strumenti della RSI;
• organizzare un forum multilaterale sulla RSI a livello comunitario;
• integrare la RSI nelle politiche comunitarie.
Il processo di consultazione del 2001 ha gettato le basi per lo sviluppo di un Forum
multilaterale europeo sulla RSI, mentre la Comunicazione del 2002 lo ha consolidato. Il
Forum aveva come mandato di analizzare i concetti e le buone pratiche esistenti in
materia di RSI, nonché di discutere i futuri passi da intraprendere in termini di politica
4
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
comunitaria. Nella relazione finale del Forum, pubblicata nel 2004, sono illustrati i risultati
di una serie di tavole rotonde cui avevano partecipato organizzazioni dei datori di lavoro,
gruppi industriali, forze sindacali e ONG. Il Forum era presieduto dalla Commissione
europea.
Sulla scia di questa relazione finale del Forum multilaterale, nel marzo 2006 la
Comunicazione ha pubblicato la sua ultima Comunicazione intitolata "Il partenariato per la
crescita e l’occupazione: fare dell’Europa un polo di eccellenza in materia di responsabilità
sociale delle imprese”. Nel documento, la Commissione esprime il suo sostegno alla
creazione di un’alleanza europea in materia di RSI, senza però annunciare una normativa
comunitaria o politiche europee di più ampia portata in questo ambito. Questa nuova
Alleanza deve essere aperta alle imprese europee per promuovere e incoraggiare la RSI.
Costituisce una cornice politica per le iniziative di RSI promosse da grandi aziende,
piccole e medie imprese e dagli altri attori interessati. Non si tratta di uno strumento
giuridico che le imprese devono sottoscrivere, ma piuttosto di uno strumento per mobilitare
le risorse e le capacità delle aziende europee e dei rispettivi stakeholder a favore dello
sviluppo sostenibile, della crescita economica e della creazione di nuovi posti di lavoro.
La Comunicazione del 2006 evidenzia il potenziale contribuito della RSI allo sviluppo
sostenibile e alla strategia europea a favore della crescita e dell’occupazione. La
Commissione propone che le pratiche ispirate al concetto di RSI, pur non sostituendosi
all’azione dei poteri pubblici, possano tuttavia contribuire a realizzare una serie di obiettivi
che questi ultimi perseguono, quali lo sviluppo delle competenze, uno sfruttamento più
razionale delle risorse naturali, migliori prestazioni in materia di innovazione, riduzione
della povertà e un maggiore rispetto dei diritti umani. La Comunicazione evidenzia inoltre
otto aree che la Commissione considererà con particolare attenzione nel promuovere
ulteriormente la RSI:
•
•
•
•
•
•
•
•
sensibilizzazione e scambio di migliori prassi;
sostegno a iniziative multilaterali;
cooperazione con gli Stati membri;
informazione dei consumatori e trasparenza;
ricerca;
educazione;
piccole e medie imprese;
la dimensione internazionale della RSI.
Per le parti sociali è importante che la Comunicazione riconosca le imprese in quanto
principali attori della RSI, ma anche che evidenzi il sostanziale contributo delle altre parti in
causa. Il documento precisa che la Commissione intende “continuare a dare grandissima
5
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
importanza al dialogo con e tra le parti interessate” e riconosce che “la RSI non potrà
svilupparsi senza il sostegno attivo e la critica costruttiva del mondo non imprenditoriale”.
2.3
Altri testi di riferimento in materia di RSI e sostenibilità
A fianco dei documenti pubblicati dalla Commissione europea, esistono numerosi
strumenti e testi di riferimento che possono contribuire, e hanno contribuito, ad ispirare o
orientare l’azione delle società e degli stakeholder nell’elaborazione delle rispettive
pratiche e strategie in materia di responsabilità sociale. La Tabella 2.1 elenca alcuni dei
principali testi di riferimento; molti sono stati elaborati con la partecipazione delle imprese
e sono destinati alla loro attenzione. Altri, di più ampia portata, si rivolgono invece agli
Stati e ai governi ed enunciano valori che dovrebbero ispirare le imprese nella loro pratica
in materia di responsabilità sociale.
Tabella 2.1 Fonti di informazione sulla RSI
Fonte
Contenuto
OIL
Dichiarazione dell’OIL sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro
Dichiarazione di principi tripartita dell’OIL concernente le imprese
multinazionali
OCSE
Linee guida dell’OCSE destinate alle società multinazionali
Nazioni Unite
Patto mondiale delle Nazioni Unite (UN Global Compact)
Dichiarazione universale dei Diritti umani
Convenzione internazionale sui diritti politici e civili
Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali
Convenzione internazionale dei diritti umani
Consiglio d’Europa
Convenzione del Consiglio d’Europa per la salvaguardia dei Diritti
dell’Uomo e delle libertà fondamentali
Carta sociale del Consiglio d’Europa
Forum europeo multilaterale
sulla RSI
Relazione finale e raccomandazioni
Fonte: ECOTEC Research and Consulting Ltd., 2006
6
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Inoltre, il database CSR Europe1 fornisce numerosi esempi di attività in materia di RSI con
funzione di ricerca.
2.4
Orientamenti in materia di RSI per il settore elettrico
L’Organizzazione internazionale del Lavoro ha recentemente sottolineato che il settore
delle utilities ha dovuto affrontare in questi ultimi anni una serie di problemi derivanti dalla
globalizzazione e dalla liberalizzazione dei mercati2. Tuttavia, ha anche fatto notare che
"esistono esempi positivi di buona governance e di responsabilità sociale delle imprese e
che tali organizzazioni sono encomiabili per i risultati ottenuti".
Effettivamente, la responsabilità sociale delle imprese è una pratica sempre più
riconosciuta nel settore elettrico, come in altri ambiti. Dopo una serie di confronti e dibattiti,
le parti sociali del settore elettrico europeo - FSESP, Eurelectric ed EMCEF - hanno
adottato nel 2004 una dichiarazione congiunta sulla RSI. Partendo dalla definizione di
responsabilità sociale delle imprese enunciata nel Libro verde e nella Comunicazione del
2001 della Commissione europea, e tenendo presenti le raccomandazioni definite dal
Forum europeo multilaterale sulla RSI, la dichiarazione definisce una serie di azioni che le
parti sociali intendono portare avanti in questo campo. Dopo la pubblicazione della
dichiarazione congiunta, il gruppo di lavoro istituito a tale proposito si è riunito per
discutere le questioni sollevate. È stato riconosciuto che le parti sociali e gli stakeholder
hanno un ruolo essenziale nello sviluppo delle buone pratiche di RSI delle aziende per
garantire la credibilità di tale approccio.
A fronte di un sempre maggiore impegno verso le attività di RSI nel settore elettrico, la
Global Reporting Initiative (una rete multi-stakeholder indipendente, senza scopo di lucro,
la cui missione consiste nell’elaborare e diffondere orientamenti universalmente applicabili
per il bilancio di sostenibilità) prepara attualmente un supplemento per il settore delle
utilities dell’energia, uno dei dieci supplementi destinati a perfezionare le linee guida G3
per industrie con specifiche esigenze. Al momento della stesura della presente relazione, il
supplemento era stato fatto circolare per commenti e osservazioni ed il Comitato
consultivo tecnico della GRI stava integrandovi le necessarie modifiche. Il supplemento
dovrebbe essere ultimato nel settembre 2007 per essere ufficialmente diffuso nell’industria
alla fine dello stesso anno.
Il supplemento per il settore elettrico è destinato ai soggetti che operano nella
generazione, trasmissione, distribuzione o vendita al dettaglio dell’energia elettrica. Il
contenuto del documento è stato elaborato in modo da essere universalmente applicabile
alle imprese di servizi pubblici del settore, a prescindere dal tipo di produzione, dalle
1
2
http://www.csreurope.org/
http://www.ilo.org/public/english/dialogue/sector/sectors/utilit/gov.htm
7
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
dimensioni, dalla proprietà o dalla tipologia di attività. Il Supplemento settoriale, basato
sulle linee guida standard G3, fornisce orientamenti per la rendicontazione di aspetti
chiave della performance di sostenibilità utili e pertinenti per l’industria elettrica. Specifici
orientamenti settoriali vengono proposti sotto forma di commentari al contenuto delle linee
guida G3, nonché in una nuova informativa e in nuovi indicatori di performance propri per il
settore interessato.
Il bilancio realizzato in base a queste linee guida settoriali permette agli stakeholder di
valutare la performance di sostenibilità di un’impresa di servizi pubblici nel settore elettrico
in funzione di fattori economici, ambientali e sociali e di confrontarla con altre utilities simili
utilizzando il “quadro di reporting” della GRI su scala regionale, nazionale e internazionale.
Questo strumento aiuta inoltre a seguire i risultati di tali imprese nel tempo, mentre
l’utilizzo di indicatori standardizzati consente di garantire la trasparenza della procedura di
reporting e di disporre di un set di norme e obiettivi comuni.
8
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
3.0
La RSI nel settore dell’energia elettrica
La presente sezione fornisce un quadro generale delle pratiche di RSI attualmente in atto
in Europa nel settore dell’energia elettrica. Un’approfondita analisi dei bilanci di
responsabilità sociale e lo studio della casistica hanno permesso di delineare una
panoramica delle attività di RSI in questo settore e dell’impatto di tali pratiche. Una volta
discussa l’analisi dei bilanci si procederà ad illustrare gli studi dei casi. Nella Sezione 3.8
della presente relazione i risultati ottenuti saranno rielaborati in una serie di conclusioni.
3.1
Analisi delle attuali politiche di RSI del settore
Come evidenziato nella Sezione 1.2, è stato analizzato un campione di 65 siti internet di
società elettriche presenti sul territorio europeo, al fine di accertare se le aziende
producessero una rendicontazione in materia di RSI. La ricerca comportava alcune
difficoltà intrinseche, la principale delle quali era legata alla mancanza di materiale in
lingua inglese, soprattutto per quanto riguarda le imprese dei nuovi Stati membri o le
imprese municipalizzate, più piccole. Quando possibile, la ricerca è stata condotta nella
lingua nazionale dell’impresa interessata, anche se per questioni di risorse non sempre ciò
è stato fattibile.
Nonostante i problemi linguistici, si è rilevato che circa un terzo delle società oggetto dello
studio aveva prodotto rendicontazioni complete sulla RSI. Si è inoltre visto che un ulteriore
terzo aveva pubblicato alcuni testi sulla RSI, sia nel bilancio annuale aziendale, sia sulle
pagine del proprio sito web. Rispetto al terzo restante, non è stato trovato alcun riferimento
alla responsabilità sociale. Tuttavia, è incoraggiante notare che la maggior parte delle
società aveva pubblicato dati sulle tematiche inerenti la sostenibilità o la performance
ambientale. Per quanto riguarda la tendenza a produrre rendicontazioni in tema di RSI, è
emerso che tali report vengono prodotti più frequentemente da grandi società
multinazionali e da aziende situate nei paesi dell’Europa settentrionale. Naturalmente si
osservano alcune eccezioni nell’Europa centrale e meridionale. Si rammenta tuttavia che
le difficoltà linguistiche incontrate nel corso della ricerca possono aver influito su questi
risultati.
Ai fini del presente studio sono stati analizzati i bilanci completi di RSI individuati nel corso
della ricerca. In base ai principi di reporting delle linee guida GRI e agli ambiti chiave
definiti nella dichiarazione congiunta delle parti sociali è stata messa a punto una serie di
criteri di analisi per determinare le principali tematiche dei bilanci di RSI nel settore,
unitamente alle modalità di follow-up e monitoraggio dei diversi aspetti della responsabilità
sociale. Trenta criteri sono stati inclusi nell’analisi, che è stata strutturata in base a tre
principali “pilastri” (economico, ambientale e sociale) della RSI. Gli indicatori di
9
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
performance delle linee guida GRI seguono la stessa struttura, ed è emerso chiaramente
che la maggior parte delle società aveva adottato questa triplice dimensione nelle
rispettive rendicontazioni. Per quanto riguarda il presente studio, la principale area di
interesse è rappresentata dal modo in cui le aziende si sono rapportate all’aspetto sociale
della RSI; di conseguenza, nell’ambito dell’analisi è stata riservata proporzionalmente una
maggiore attenzione a questo pilastro. La Figura 3.1 illustra i criteri di analisi e la loro
ripartizione in funzione delle tre principali dimensioni della RSI.
10
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Figura 3.1: Criteri di analisi dei bilanci di RSI
Criteri di analisi
Cronistoria della politica /
quadro di reporting
Riferimento ai principi
della GRI
Pilastro economico
Pilastro sociale
Pilastro ambientale
Partecipazione degli
stakeholder
Approccio al dialogo
sociale
Impegno a ridurre le
emissioni
Piani futuri
Partenariato
Personale
Conformità alla
normativa
Responsabilità della
politica
Governance
Salute e sicurezza
Sviluppo di nuove
tecnologie
Sviluppo della
politica
Relazione con la
collettività
Cooperazione
educativa
Diversità e
opportunità
In questa sezione verranno discussi esclusivamente i risultati dell’analisi dei bilanci. Le
società riprese nella casistica sono state oggetto di un’analisi più approfondita (per le
relative tabelle si rimanda all’Allegato 1). Le società che avevano prodotto bilanci completi,
11
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
ma che non figuravano tra i casi di studio, sono state analizzate in modo meno specifico
(per le relative tabelle si veda l’Allegato 2). Tutti i criteri di analisi, come specificato nella
Figura 3.1, sono inoltre illustrati nelle tabelle riportate negli allegati.
3.2
Risultati dell’analisi
Per sua stessa natura, l’industria elettrica richiede, più di altri settori, una particolare
attenzione alle pratiche responsabili: le conseguenze ambientali della produzione di
energia elettrica implicano, già di per sé, azioni positive. Lo stesso vale per le pratiche in
materia di salute e sicurezza. Questi aspetti della RSI sono da tempo oggetto di normative
e regolamenti, ma come si evince dalla sezione 2 della presente relazione, la stessa RSI è
nel complesso un concetto nuovo. Una constatazione che emerge anche dalla raccolta dei
bilanci di RSI: delle 65 società in esame, nessuna aveva prodotto un report di
responsabilità sociale prima del 2003.
La Figura 3.2, estratta dal bilancio di RSI pubblicato da RWE, indica che la responsabilità
sociale è un nuovo aspetto dell’agire della società, che deriva da pratiche più consolidate
quali la conservazione dell’ambiente ed un utilizzo razionale delle risorse; soltanto la lotta
al cambiamento climatico è meno radicata all’interno del gruppo. Sarebbe logico
presumere che altre compagnie abbiano definito un modello analogo nelle rispettive
priorità operative. EDF, pur avendo una solida tradizione nella redazione di bilanci
ambientali e di sostenibilità, ha deciso di consolidare una propria politica in materia di
responsabilità sociale soltanto negli ultimi due anni.
Nel produrre i risultati dell’analisi, la presente relazione affronterà singolarmente ciascun
pilastro: dimensione economica, sociale e ambientale. È tuttavia importante iniziare
analizzando le linee di fondo a partire dalle quali le aziende definiscono i propri bilanci e la
cronistoria delle pratiche di RSI.
Come già menzionato in precedenza, nessuna delle società oggetto dell’analisi aveva
prodotto una rendicontazione in materia di RSI prima del 2003. Persino in questo breve
lasso di tempo, l’approccio ai bilanci di sostenibilità tra le società è estremamente
diversificato. Alcune hanno prodotto relazioni annuali dal 2003, mantenendo una struttura
e un approccio simili anno dopo anno. Queste aziende, di norma, considerano la RSI una
strategia a lungo termine; una di queste ha fatto notare del resto che gli indicatori utilizzati
nei propri bilanci erano rimasti inalterati negli anni in quanto erano parte di un piano
quinquennale di sostenibilità. In casi come questi, la RSI scaturisce sovente da un
precedente lavoro sulla sostenibilità, di cui viene considerata un naturale prolungamento.
Questa situazione si verifica più frequentemente nei grandi gruppi multinazionali. In altre
società, l’approccio è stato meno sistematico: in taluni casi si è avuta la produzione di un
unico bilancio senza una chiara strategia per ulteriori sviluppi.
12
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
New
Figura 3.2 Aree di intervento – La promozione dello sviluppo sostenibile in RWE
Climate
Protection
External Requirements
Social
responsibility
Stakeholder
dialogue
Sustainability
management
Resource
efficiency
Established
Nature and
landscape
conservation
Established
Implemented in the Group
New concepts
Fonte: RWE – Bilancio di RSI 2005
Generalmente, le società illustrano nei propri bilanci il quadro generale della politica di RSI
spiegando come questa viene gestita all’interno dell’azienda in termini di responsabilità e
sistemi di rendicontazione. Tuttavia, è meno frequente che le aziende si esprimano sul
futuro delle rispettive strategie in materia di RSI, sebbene alcune abbiano definito una
serie di parametri, ad esempio le scadenze per la presentazione dei bilanci.
Sovente, la RSI procede parallelamente ai codici di condotta dell’azienda e come avviene
per la sostenibilità, le due tematiche vengono sovente associate dall’impresa.
3.2.1
Pilastro economico
Nell’analisi dei bilanci, il pilastro economico è stato misurato sulla base di tre indicatori:
coinvolgimento degli stakeholder (nell’ambito della RSI o di un dialogo più generale),
approccio alla creazione di partnership con gli appaltatori e i fornitori; tipo di struttura di
13
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
governance in atto. Tra le aziende emergono alcune tendenze comuni per quanto riguarda
la creazione di forme di collaborazione con contraenti e fornitori. Molte hanno istituito
procedure interne di appalto per la scelta dei fornitori e nella quasi totalità dei casi le
società elettriche valutano i propri collaboratori in funzione del loro approccio alla RSI. In
alcuni casi, questo avviene attraverso un’indagine tra i fornitori o una banca dati centrale
che ne illustra le caratteristiche rispetto a criteri quali conformità alle norme vigenti, salute
e sicurezza, comportamento etico nei confronti dei clienti e rispetto dell’ambiente. I criteri
maggiormente citati dalle imprese per la scelta dei propri fornitori sono stati: il rispetto
dell’ambiente e il comportamento etico. Inoltre, le aziende esercitavano un controllo più
rigoroso sui fornitori situati in paesi non appartenenti all’UE o all’OCSE.
Per quanto riguarda il coinvolgimento degli stakeholder, le aziende mostrano svariati tipi di
approccio. La maggior parte ha specificato che il dialogo con le parti interessate era un
aspetto importante e che una comunicazione aperta con gli stakeholder, quali ad esempio
clienti e azionisti, era una conseguenza logica e naturale. Tuttavia, non tutte le società
trattano il tema della partecipazione delle parti interessate nel processo di RSI. Alcune, al
contrario, sono state estremamente a tale proposito; una impresa ha commissionato un
progetto di ricerca su vasta scala con i propri stakeholder (clienti compresi) per conoscere
il loro parere sul bilancio 2004, in previsione della redazione del bilancio di RSI del 2005,
mentre altre avevano tenuto appositi workshop con gli stakeholder. Un’altra società aveva
realizzato una serie di rilevamenti per valutare chi fossero i soggetti chiave e come poter
soddisfare le loro aspettative nei confronti dall’azienda.
Infine, la maggior parte delle imprese ha illustrato la rispettiva struttura di governance,
fornendo un’informativa trasparente sull’organizzazione dei sistemi di gestione e sulla
strutturazione del management.
3.2.2
Pilastro ambientale
Anche il pilastro ambientale dei bilanci è stato analizzato rispetto a tre criteri principali;
conformità alla normativa vigente, impegno a ridurre le emissioni, sviluppo di nuove
tecnologie. È emerso che tutte le società erano estremamente precise nel rendicontare
sulle tematiche ambientali e tutte avevano definito un’informativa estremamente completa
in merito alla rispettiva strategia di riduzione delle emissioni e la messa a punto di nuove
tecnologie. A tale proposito vengono sovente forniti dati sul livello di emissioni e la
percentuale di riduzione nell’arco di un dato periodo, nonché dettagli sull’impostazione
aziendale rispetto alle fonti energetiche rinnovabili. Altra pratica comune fra le aziende:
fornire informazioni sui relativi investimenti nel settore delle rinnovabili. Per quanto
riguarda il rispetto delle disposizioni vigenti, la maggior parte delle società ha discusso dei
propri sistemi di gestione ambientale, soprattutto nei casi in cui questi avevano ottenuto la
certificazione ISO.
14
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
3.2.3
Pilastro sociale
Dall’analisi è emerso che il pilastro sociale della RSI è sovente il “più trascurato”. Questo
potrebbe essere dovuto al fatto che le imprese hanno ormai una lunga tradizione nella
presentazione di bilanci sulle performance economiche e ambientali e sulle tematiche
correlate; come già illustrato in precedenza, la RSI è invece un concetto relativamente
nuovo e, di conseguenza, anche le attività di reporting sull’impatto sociale sono una novità
per la maggior parte delle imprese.
Come dimostra la precedente Figura 3.1, il pilastro sociale prevedeva sei temi chiave di
analisi, ulteriormente ripartiti in 19 criteri.
Approccio al dialogo sociale: in linea generale, le società comunicavano con precisione
i tassi di sindacalizzazione del personale e hanno trattato la questione della libertà
sindacale che sembra essere una costante nella maggior parte delle aziende. Nel
complesso, è stato trattato in modo esauriente anche il tema della partecipazione del
personale all’impresa. Gli approcci adottati variavano in funzione delle singole imprese,
ma prevedevano un attivo incoraggiamento al dialogo fra dipendenti e direzione,
assemblee di gruppo per permettere al personale di esprimere pareri e preoccupazioni,
nonché sondaggi di opinione a livello dei lavoratori. In molti casi è emerso che la
partecipazione dei dipendenti è un aspetto chiave del codice di condotta aziendale. Le
aziende sono invece meno efficaci nel relazionare sugli eventuali accordi collettivi in atto.
Personale: Anche rispetto a questo punto, le aziende hanno dato prova di una corretta
informativa sulla struttura dell’organico in termini di occupati. In molti casi, i dati erano
ripartiti per categoria professionale (ad esempio, amministrativa o operativa), ubicazione
del personale ed in alcuni casi, per genere. Un ridotto numero di aziende ha trattato anche
il tema del turnover del personale, sebbene la maggior parte abbia fatto riferimento, se del
caso, a questioni quali il congelamento delle assunzioni o gli esuberi. Tutte le aziende
sono state estremamente precise nella rendicontazione delle formazioni offerte al
personale e sovente sono state analizzate le singole tipologie formative. A tale proposito,
un esempio di buona pratica potrebbe essere rappresentato da un’impresa che ha attivato
corsi a distanza e formazioni in rete per il proprio personale. È stato spesso sottolineato
come la formazione sia considerata all’interno dell’azienda una componente essenziale
per lo sviluppo professionale dei dipendenti, soprattutto alla luce di una forza lavoro che
sta invecchiando. In molte società, il personale ha la possibilità di incontrare il
management, in modo regolare e sistematico, per esporre le proprie esigenze in materia di
sviluppo e formazione. Tuttavia, è meno frequente che le società forniscano dati o
indicatori sull’accesso alla formazione. Quando questo si è verificato, tra gli indicatori
utilizzati figuravano il costo della formazione in percentuale rispetto al costo della
retribuzione, la percentuale di dipendenti che aveva fruito della formazione o il numero
medio di ore di formazione per ciascun dipendente. Di tutti i criteri di analisi relativi al
15
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
personale, la “soddisfazione del ruolo” è stata la voce meno approfondita nei bilanci e
questo porterebbe a credere che l’incidenza dei sondaggi sul grado di soddisfazione dei
dipendenti sia ancora relativamente bassa.
Salute e sicurezza: tutte le aziende sono state esaurienti nel rendicontare i rispettivi
approcci in materia di salute e sicurezza. In tutti i casi è stato fortemente evidenziato come
questi due aspetti siano di vitale importanza nel settore elettrico e alcuni bilanci hanno
indicato che era nell’interesse della stessa azienda dotarsi di una decisa politica a favore
della salute e della sicurezza. Tuttavia, le procedure di reporting in tema di salute e
sicurezza variavano in maniera sostanziale. Non tutte le aziende, ad esempio, hanno
riportato dati relativi al numero di infortuni o alle assenze per malattia e un ridotto numero
ha fornito informazioni specifiche sulla salute e la sicurezza dei consumatori, sebbene sia
stato sovente indicato che la salute e la sicurezza delle comunità residenti nei pressi degli
impianti era una questione di capitale importanza per le aziende. Talvolta, si è notato che
questo approccio si limita ad una semplice dichiarazione di intenti, mentre altre aziende
forniscono ai consumatori informative sulla sicurezza in prossimità degli impianti o nel
caso di apparecchiature elettriche, nonché prescrizioni di sicurezza in caso di temporali.
Rare sono le imprese che hanno riportato di aver istituito una commissione “Salute e
Sicurezza” e ancor meno quelle che pubblicano i dati sulla rispettiva spesa per
l’assistenza sanitaria. In base alle risposte fornite, il personale segue normalmente una
formazione in salute e sicurezza e la promozione di questi due aspetti presso i dipendenti
è una procedura di routine.
Relazione con la comunità: Le aziende trattano più sovente il tema della relazione con le
comunità quando è previsto lo sviluppo di nuovi siti. In questi casi, hanno constatato che il
dialogo con i residenti locali è essenziale per agevolare le operazioni. A tale proposito, le
aziende hanno riportato di aver organizzato incontri con i residenti, di aver preso in
considerazione le loro opinioni e il relativo feedback e persino di aver istituito la figura del
“mediatore” per ridurre al minimo i fattori di disturbo per la popolazione locale. Fra gli altri
eventi destinati ai soggetti interessati figurano presentazioni e attività informative, incontri
con ONG su tematiche specifiche. Una compagnia ha evidenziato il fatto di avere istituito
punti di informazione pubblici in molti dei propri siti operativi, presso i quali i visitatori
potevano ottenere ragguagli sulla società e sul processo di produzione di energia elettrica.
Alcune società hanno condotto inchieste tra i propri clienti per ottenere un feedback,
anche se in maniera limitata. Tutti i bilanci analizzati hanno fornito una ricca gamma di
informazioni sulle attività realizzate a beneficio della comunità. Tali progetti comprendono
sovente sponsorizzazioni in campo artistico, culturale, sportivo e di altra natura ed in molti
casi sono rivolti a categorie svantaggiate. Si riscontrano profonde differenze nel grado di
precisione dei resoconti sui progetti destinati alle collettività: le piccole imprese che
operano in un solo paese forniscono sovente una maggiore dovizia di particolari
(finanziamento, numero di beneficiari ecc.) rispetto alle grandi multinazionali che hanno
16
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
invece una rendicontazione più generale. Questo potrebbe essere imputabile al fatto che
nel primo caso i progetti destinati alla collettività sono coordinati a livello locale e non a
livello centrale.
Cooperazione in ambito educativo: tutte le aziende analizzate hanno citato il proprio
impegno nell’ambito di progetti educativi. Di norma, questi progetti prevedono un sostegno
educativo ai giovani da erogarsi attraverso le comunità o le scuole, soprattutto per i ceti
più svantaggiati. In molti casi, questo sostegno si concretizza in posti di apprendistato o
tirocini. Un’azienda, in particolare, ha dichiarato di aver assunto più apprendisti del
necessario per fornire ai giovani quante più possibilità di formazione. Il numero di studenti
che fruiscono delle attività educative riprese nel bilancio non viene precisato, sebbene nei
casi in cui erano stati citati tali apprendistati fossero a disposizione maggiori dati concreti.
Pochissime imprese hanno menzionato i “lavori estivi”; nei casi in cui è stata affrontata,
questa tematica è stata inserita nell’ambito di azioni di protezione dei giovani e nel rispetto
della normativa sul lavoro minorile.
Diversità e opportunità: Tutti i bilanci, senza eccezione, hanno trattato il tema delle pari
opportunità. Anche in questo caso, tuttavia, sono emerse differenze per quanto riguarda la
dovizia dei particolari forniti. I criteri di analisi erano incentrati sul “rispetto delle politiche a
favore delle pari opportunità” e sebbene raramente siano state discusse politiche concrete,
le aziende hanno insistito sulla loro volontà di garantire la parità di genere. In molti casi
questo aspetto era correlato ai codici di condotta aziendali.
3.3
Caso di studio: Vattenfall, Svezia
Vattenfall è il quarto produttore di energia elettrica in Europa ed il primo per quanto
riguarda la produzione di calore. Nel 2006 le vendite consolidate del gruppo hanno
raggiunto i 16,1 miliardi di euro sui principali mercati in cui opera la società (paesi nordici,
Polonia e Germania). Il gruppo ha un organico leggermente superiore alle 32.000 unità e
la società capogruppo, Vattenfall AB, è interamente di proprietà dello Stato svedese.
3.3.1
La rendicontazione in materia di RSI del gruppo Vattenfall
Vattenfall ha una solida tradizione in materia di rendicontazione della RSI: il gruppo ha
prodotto il suo primo bilancio di responsabilità sociale nel 2002 e i quattro successivi
rapporti sono stati elaborati seguendo le linee guida GRI. L’ultimo reporting, pubblicato
nell’estate 2007, si riferisce alle attività realizzate nel 2006 e interessa l’intero Gruppo
Vattenfall. Quest’ultimo considera il reporting in materia di RSI un importante strumento di
comunicazione sull’impegno profuso dalla società nell’agire in modo responsabile, che
permette di evidenziare le aree in cui questa può contribuire allo sviluppo sostenibile della
società.
17
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Una tale rendicontazione presuppone la partecipazione di tutte le componenti della
società. Durante la stesura del bilancio, la rete “Affari pubblici” canalizza i contributi
provenienti dai vari paesi in cui opera il Gruppo, nonché dalle diverse unità di business.
Nel frattempo, i Group Functions sono responsabili della raccolta delle informazioni e
devono garantire la pertinenza e l’accuratezza dei dati forniti. A tale fine, consultano le reti
presenti a livello del gruppo. Spetta poi al management esecutivo approvare in via
definitiva il bilancio. Tuttavia, nella gestione quotidiana della RSI, le attività strategiche e la
comunicazione sono di competenza del Gruppo Vattenfall, mentre le unità di business
hanno la responsabilità delle operazioni e della rendicontazione. Il Gruppo assicura la
direzione delle operazioni definendo il quadro generale della visione aziendale, i valori, le
strategie, le politiche e la rendicontazione ed utilizza il feedback e i risultati delle unità di
business per ridefinire le proprie strategie, le proprie politiche e la presentazione dei
bilanci, nonché per monitorare la realizzazione degli obiettivi. Il Gruppo elabora e pubblica
anche un bilancio sulla RSI per informare i principali stakeholder. All’Amministratore
delegato spetta la responsabilità finale delle azioni e delle performance di Vattenfall nel
campo della RSI, mentre il dipartimento “Affari pubblici” è responsabile di tutte le attività di
coordinamento e comunicazione in materia di responsabilità sociale. Le unità di business
devono orientare le proprie attività quotidiane in base alla visione e alla strategia di RSI
definita dal Gruppo ed ogni anno riferiscono al gruppo Vattenfall le rispettive informazioni e
i risultati ottenuti in materia di RSI.
3.3.2
Principali attività di RSI
Il bilancio del 2006 prevede due sezioni. La prima, un resoconto descrittivo, illustra in
dettaglio i sei principali ambiti di intervento: combattere il cambiamento climatico; puntare
sulla sicurezza della produzione; investire nelle fonti energetiche rinnovabili; attrarre
giovani di talento; utilizzare i combustibili fossili in maniera razionale; promuovere
l’integrazione del mercato, soprattutto la creazione di un mercato paneuropeo. Oltre a
questa sezione narrativa vi è un secondo capitolo, che costituisce il bilancio vero e proprio,
che copre in modo approfondito tutti gli aspetti delle linee guida GRI per la valutazione
della sostenibilità, organizzati secondo il modello a tre dimensioni (pilastri). Questa
sezione analizza in dettaglio la RSI e le attività commerciali del Gruppo sia in termini di
aspettative, sia di performance, in funzione delle richieste degli stakeholder, illustrando il
punto di vista di Vattenfalls e i risultati conseguiti in quella specifica area nel 2006.
Il pilastro sociale
La sezione del bilancio sulla RSI dedicato alla dimensione sociale analizza le performance
rispetto a nove principali obiettivi che spaziano dalla fornitura di energia a costi accettabili
sino alla sicurezza della produzione energetica e ad un dialogo attivo con gli stakeholder.
La sezione di reporting fornisce precise informazioni sulle risorse umane, compresi i temi
quali la partecipazione dei dipendenti e la rappresentanza sindacale, i dati sulla creazione
18
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
di nuovi posti di lavoro e la ripartizione dell’organico, salute e sicurezza, fornendo cifre
dettagliate sugli infortuni e le assenze, i programmi di formazione e le pari opportunità. Gli
esempi citati nel bilancio, alcuni dei quali particolarmente innovativi, mostrano che il
Gruppo va oltre le disposizioni di legge in materia di risorse umane. Ad esempio, è
prevista un’ampia azione di sostegno a favore dei pensionati, sia quando si avvicina il
termine dell’attività lavorativa, sia durante il pensionamento (i pensionati dell’Unità di
business “Calore e riscaldamento” possono accedere in modo permanente agli stessi
servizi medico-sanitari erogati ai dipendenti in servizio). Altri esempi evidenziano aree di
particolare successo: l’inchiesta annuale condotta tra i dipendenti, “La mia opinione”,
evidenzia i progressi ottenuti in aree di particolare rilevanza, quali la definizione degli
obiettivi e il feedback, la conciliazione tra attività professionale e vita privata e la
leadership.
Particolarmente rilevante è l’approccio del gruppo in tema di riorganizzazione, esuberi e
ristrutturazione. In alcuni dipartimenti, il Gruppo ha fatto ricorso a regimi di
prepensionamento o ad altri programmi per i dipendenti più anziani, soprattutto per
evitarne il licenziamento. Si noti tuttavia che Vattenfall cerca sempre di risolvere i casi di
esubero in modo socialmente responsabile e in linea con la prassi locale. Ne consegue,
pertanto, che le questioni legate alla riorganizzazione e ai licenziamenti del personale in
esubero vengono sempre decise a livello locale. Nei diversi paesi in cui opera il Gruppo
sono stati messi a punto programmi su misura per soddisfare le esigenze del personale
licenziato. A tale proposito si possono citare corsi di formazione e assistenza alla ricerca di
un nuovo impiego o all’avvio di una propria attività, oltre ad accordi di prepensionamento.
In una certa misura, Vattenfall propone indennità di licenziamento per i dipendenti che
decidono di lasciare l’azienda. Da notare, in particolare, che i rappresentanti dei lavoratori
partecipano sempre alle trattative sulla ristrutturazione e sulle questioni collegate, a
prescindere dalla sede interessata.
Il Gruppo incoraggia attivamente la partecipazione e la rappresentanza dei lavoratori,
nonché i contatti con i sindacati ed i rappresentanti del personale nei diversi paesi sono
coordinati a livello centrale. Il Comitato aziendale europeo di Vattenfall (CAE–Vattenfall) è
stato istituito nel 1998 nell’ambito di un accordo collettivo che prevede l’organizzazione di
contatti regolari, efficaci e positivi con i rappresentanti. Il CAE–Vattenfall favorisce una
maggiore partecipazione dei dipendenti grazie all’informazione e alla consultazione sulle
questioni transnazionali all’interno del Gruppo. I vertici del gruppo e il CAE si riuniscono
due volte l’anno e questi incontri stimolano un dialogo aperto e propositivo. Al momento
della redazione della presente relazione, il CAE di Vattenfall era composto da 23
rappresentanti sindacali aziendali di Danimarca, Finlandia, Germania, Polonia e Svezia. È
inoltre stata istituita una commissione di lavoro, composta da un rappresentante per ogni
paese, che si riunisce con i vertici aziendali due volte l’anno, tra le normali riunioni del
CAE.
19
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Per quanto riguarda le attività a favore della comunità locale, infine, il Gruppo ha alle
spalle una solida tradizione di interventi nei paesi in cui opera (ed anche in paesi terzi). Da
notare, in particolare, il progetto attuato in Lettonia “Livslust” (Il gusto della vita) che mira a
fornire un focolare e istruzione a bambini orfani: 35 piccoli lettoni sono attualmente ospitati
nella Casa comunità “Il gusto della vita” di Aizupe, a 100 km da Riga. Il contributo di
Vattenfalls a questo progetto si basa sulla partecipazione dei dipendenti del gruppo e sulla
promozione di attività per la raccolta di fondi. In Svezia, Vattenfall ha siglato un accordo
con Fryshuset, una fondazione impegnata con gli adolescenti sia a livello sociale, sia in
termini di prevenzione, che realizza un ampio ventaglio di attività musicali e sportive.
Il pilastro ambientale
Come era prevedibile da un esauriente rapporto sulla RSI, il bilancio 2006 di Vattenfall
fornisce una vasta gamma di dati, informazioni e indicatori sulla performance ambientale
rispetto a questioni quali i materiali utilizzati, le emissioni e i rifiuti prodotti. Dal bilancio,
tuttavia, emerge anche un approccio più ampio per quanto riguarda la tutela ambientale e
gli interventi in tale campo, a riprova che queste problematiche sono ormai saldamente
ancorate all’interno dell’azienda.
Ogni unità di business del gruppo Vattenfall ha la piena responsabilità della
programmazione, dell’esecuzione, del monitoraggio e dello sviluppo della propria attività,
anche per quanto riguarda la componente ambientale. A tale proposito le unità hanno
definito specifici obiettivi e i parametri ambientali vengono attentamente monitorati. È stata
creata una commissione Ambiente che svolge una funzione consultiva presso il
responsabile del Dipartimento Ambiente. Questa commissione, inoltre, funge da
piattaforma per il confronto e la condivisione delle migliori pratiche, nonché per
l’individuazione dei vantaggi transfrontalieri di una più intensa cooperazione internazionale
all’interno del gruppo Vattenfall.
Nella sezione descrittiva del bilancio, Vattenfall definisce chiari obiettivi per la riduzione
delle emissioni, allo scopo di arginare i cambiamenti climatici. Entro il 2030, il gruppo
intende ridurre della metà le proprie emissioni rispetto ai dati di riferimento del 1990,
mantenendo o addirittura incrementando la produzione di energia. La definizione degli
obiettivi e l’analisi delle attività future sono chiari esempi di una pratica virtuosa in materia
di RSI: gli obiettivi consentono di misurare i cambiamenti e i risultati conseguiti, oltre a dar
prova della volontà del gruppo di operare in modo responsabile.
Da notare che il gruppo Vattenfall ha esteso alle tematiche ambientali le sponsorizzazioni
e le sue attività a favore della collettività. Ad Amburgo, la Fondazione per l’Ambiente di
Vattenfall ha erogato, dal 1994, 2,9 milioni di euro sovvenzionando oltre 60 progetti di
tutela e ripristino ambientale, con una grande valenza sociale. I progetti riguardano
principalmente misure di conservazione della natura ad Amburgo e nei dintorni della città.
20
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
In particolare, la Fondazione Vattenfall Europa ha promosso l’accesso a riserve naturali in
aree urbanizzate. Nel 2005, Vattenfall ha iniziato una collaborazione con la Società
finlandese per la Conservazione della Natura, destinando una parte dei ricavi della vendita
di energia verde a donazioni per la tutela della foca dagli anelli, una delle specie di foche
più minacciate in Europa. Il gruppo, infine, si sforza di compensare i danni eventualmente
causati dalle sue attività ai siti naturalistici. Nei prossimi anni, Vattenfall coordinerà i lavori
per il ripristino ambientale di 11 chilometri di rive lungo la Sprea, ricreando condizioni
analoghe a quelle esistenti nella zona 150 anni fa. Questo progetto di riqualificazione
ambientale creerà una riserva paesaggistica che favorirà la comparsa di nuovi ecosistemi
propizi alla diffusione delle specie ittiche e anfibie. Il progetto compensa il piano di
utilizzazione dei vivai di acquicoltura di Lakoma situati nella zona di CottbusNord, dove è
stato autorizzato lo sfruttamento di una miniera a cielo aperto
Il pilastro economico
Il bilancio di RSI 2006 analizza sei indicatori chiave dell’attività economica, comprese la
redditività a lungo termine; la leadership in un mercato in continua evoluzione e la
trasparenza a qualsiasi livello. I dati vengono presentati, nella misura del possibile, in linea
con gli indicatori GRI; quando tali dati non sono disponibili viene fornita una spiegazione in
merito. Anche la struttura di governance del gruppo, il sistema gestionale e la gestione dei
rischi e delle opportunità sono descritti in modo approfondito e dettagliato.
3.3.3
Processo di consultazione degli stakeholder
Una caratteristica chiave dell’approccio del gruppo Vattenfalls in materia di responsabilità
sociale è la sua apertura rispetto alla consultazione degli stakeholder, sia su base
quotidiana, sia in modo specifico per la redazione del bilancio di sostenibilità. In
quest’ultimo si afferma che i valori fondamentali di Vattenfalls – apertura, responsabilità ed
efficacia – sono gli elementi costitutivi della cultura aziendale e sono da ritenersi essenziali
per il successo delle attività del gruppo. Questi tre valori permeano l’intero bilancio e si
riflettono nelle attività realizzate, soprattutto nel modo di condurre il dialogo e la
consultazione con gli stakeholder. Il codice di condotta del Gruppo precisa infatti:
“Le nostre azioni devono sempre essere comprensibili agli occhi di quanti ci circondano e
dobbiamo sempre fare uno sforzo supplementare. Dobbiamo rimanere all’ascolto e
intrattenere un dialogo aperto con tutti coloro che sono interessati dalle nostre attività.
Deve essere facile poterci incontrare."
Il gruppo ha avviato un esercizio di mappatura degli stakeholder, individuando quattro
principali categorie:
• comunità: residenti, cittadini, media, politici, autorità e organizzazioni non governative,
potenziali dipendenti;
21
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
• clienti: clientela privata, aziendale e industriale;
• interni: dipendenti, rappresentanti del personale e manager;
• finanziari: la proprietà del gruppo (lo Stato svedese), gli investitori.
Il bilancio contiene informazioni dettagliate su come ciascuna categoria è stata consultata,
associata al dialogo e coinvolta nelle attività di Vattenfall durante il 2006 attraverso attività
che spaziano dalla partecipazione a diversi grandi dialoghi internazionali sul cambiamento
climatico sino all’apertura al pubblico, negli ultimi tre anni, dell’Assemblea generale
annuale.
Particolarmente degno di nota, tuttavia, è l’approccio del gruppo alla consultazione degli
stakeholder, in particolare sul tema della RSI e sul processo di rendicontazione. Sul sito di
Vattenfall è stato istituito un portale che consente di inserire, direttamente e in qualsiasi
momento, i propri commenti; i visitatori che consultano le pagine sulla responsabilità
sociale dell’impresa sono invitati ad esprimersi sul processo di reporting e sui risultati.
Inoltre, il Gruppo ha intrapreso una valutazione interna del bilancio 2005, unitamente ad
un’ampia consultazione con stakeholder esterni.
La valutazione interna, cui hanno partecipato i dipendenti coinvolti nella preparazione del
bilancio, ha indicato che quest’ultimo è un prezioso strumento di comunicazione sulle
tematiche correlate alla sostenibilità, nonché un mezzo per fornire buoni esempi agli altri,
sia all’interno sia all’esterno del gruppo. Dalla valutazione, tuttavia, è emerso anche che il
bilancio dovrebbe indicare un orientamento futuro e contribuire a dare una maggiore
spinta a favore della RSI all’interno dell’azienda. La consultazione esterna consisteva in
un’inchiesta strutturata a 28 stakeholder: rappresentanti del mondo accademico, delle
ONG, dell’ambiente politico, delle agenzie governative, della clientela, dei mercati
finanziari e delle organizzazioni sindacali. Dei 28 invitati a partecipare al sondaggio, 21
hanno risposto in merito alle seguenti aree chiave:
• Struttura e presentazione: il bilancio è logico, equilibrato e di facile lettura e
comprensione?
• Rilevanza: Vattenfall solleva aspetti pertinenti alla natura delle proprie operazioni?
• Completezza: il lettore ha a disposizione sufficienti informazioni per farsi un’idea delle
performance di sostenibilità di Vattenfall?
• Rispondenza: in quale misura Vattenfall risponde ai contribuiti degli stakeholder?
I risultati di questo processo di consultazione sono stati inclusi nel bilancio 2006 e il
gruppo li ha considerati in modo diretto e con estrema onestà, pubblicando sia le risposte
positive, sia quelle negative. Nel complesso, sono stati espressi giudizi positivi per quanto
riguarda l’accessibilità, la struttura e il contenuto, sebbene alcuni abbiano reputato il
registro stilistico eccessivamente commerciale. È stato anche richiesto l’utilizzo di
22
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
indicatori e obiettivi più specifici in modo da poter quantificare le attività e i progressi futuri
non soltanto all’interno del Gruppo, ma anche rispetto ad altre organizzazioni del settore.
Nel complesso, la consultazione degli stakeholder è stata giudicata positiva, ma è emerso
che le ONG in particolare avevano espresso il desiderio di essere implicate nel processo
di RSI in misura maggiore e in una fase più precoce, ribadendo così l’importanza del
dialogo nello sviluppo della responsabilità sociale dell’impresa. I risultati della valutazione
degli stakeholder sono ora utilizzati come dati di riferimento, unitamente ai risultati della
valutazione interna, per passare alla fase successiva nel trattare le questioni di
sostenibilità all’interno del gruppo Vattenfall, poiché nel bilancio si legge: "i criteri per un
impatto accettabile devono essere definiti nell’ambito di un dialogo con la società. Il
quadro è definito dalla normativa e dai meccanismi di mercato."
3.4
Caso di studio: EDF, Francia
Lo studio del caso EDF è esemplare per il tipo di approccio in materia di RSI attuato dal
gruppo in virtù dell’accordo siglato in questo ambito. Pur non essendo prevista alcuna
procedura di reporting derivante da un accordo specifico (sebbene il gruppo EDF pubblichi
un bilancio annuale sullo sviluppo sostenibile), è stato definito e siglato un accordo formale
triennale sulla RSI che si applica a tutte le aziende direttamente controllate dal gruppo. Il
follow-up di tale accordo è assicurato non soltanto dal gruppo, ma anche dalle
organizzazioni sindacali e dai rappresentanti dei dipendenti di ciascun paese in cui EDF
opera, nonché dalle federazioni sindacali internazionali. Le forze sindacali sono state
ampiamente associate all’elaborazione dell’accordo.
L’accordo propriamente detto prevede 22 articoli che definiscono le aspettative del gruppo
in materia di RSI. Copre tutti gli aspetti della RSI, dal pilastro sociale a quello ambientale,
ed è stato ideato per procedere di pari passo con Agenda 21, una politica sottoscritta da
EDF nel 2001 per la gestione delle problematiche ambientali (per ulteriori informazioni
sugli indicatori di sostenibilità di EDF si rimanda al riquadro sottostante). Questo caso di
studio non sarà incentrato sul contenuto dell’accordo, quanto piuttosto sul processo che
ha portato alla sua elaborazione ed applicazione, nonché sull’impatto esercitato sugli
stakeholder e sul futuro della responsabilità sociale d’impresa all’interno del gruppo EDF.
23
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Elaborazione degli indicatori di sostenibilità nel gruppo EDF
Nel 2001, EDF France e sei membri del gruppo hanno definito una serie di indicatori per
monitorare la politica di sviluppo sostenibile sottoscritta dal gruppo EDF, la cosiddetta Agenda 21.
Questo lavoro ha permesso di testare una tabella sperimentale di rendicontazione ed una prima
serie di indicatori che dovevano essere pubblicati nel bilancio annuale 2001. Nel 2004, gli
indicatori di sviluppo sostenibile del gruppo EDF sono stati consolidati conformante alle norme di
consolidamento finanziario. Il campo di applicazione di tale consolidamento comprende diverse
società del gruppo. Questi indicatori sono organizzati conformemente ai tre obiettivi di sviluppo
sostenibile: crescita economica, tutela ambientale e progresso sociale. La pubblicazione degli
indicatori di sviluppo sostenibile rientra inoltre nel quadro delle 20 missioni per un servizio pubblico
di qualità di EDF. In base al 6° e 7° impegno assun to, EDF promette una maggiore trasparenza.
Nello specifico, ciò implica il fatto di “pubblicare in rete i dati relativi all’impatto ambientale degli
impianti” e di “inviare a tutti i clienti EDF un bilancio ambientale annuale”.
Fonte: sito Internet EDF - http://www.edf.fr/41078i/Home-fr/Sustainable-development/A-open-Group/Indicateurs-EN.html
3.4.1
I promotori dell’accordo in materia di RSI
Diverse parti all’interno di EDF avevano interesse a che il gruppo migliorasse e
formalizzasse le sue performance in materia di responsabilità sociale d’impresa. La spinta
iniziale per l’elaborazione dell’accordo scaturì da un migliore dialogo sociale all’interno del
gruppo e dalla volontà di consentire un maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle
questioni legate alla sostenibilità. I dibattiti in seno al CAE avevano mostrato come questo
fosse preoccupato perché il suo operato era confinato entro le frontiere degli Stati membri
dell’UE, escludendo le attività di EDF sulla scena internazionale. Un accordo formale che
includesse tutte le componenti di EDF a livello globale fu considerata una soluzione per
unificare la posizione della società. Parallelamente alle questioni pratiche inerenti il dialogo
sociale, l’accordo avrebbe anche permesso di rafforzare l’identità e il sentimento di
appartenenza del gruppo. Nell’ottica della direzione di EDF che, insieme ai sindacati,
costituiva il principale motore dell’accordo, una posizione ufficiale sulle pratiche di RSI
poteva non solo migliorare l’immagine di marca della società in una realtà sempre più
attenta all’investimento socialmente responsabile, ma anche permettere il coinvolgimento
dei dipendenti del gruppo nell’ambito della RSI e, di conseguenza, consentire economie di
scala.
3.4.2
Applicazione dell’accordo di RSI all’interno del gruppo
L’accordo di RSI è il frutto di lunghe e complesse trattative tra i vertici EDF e i
rappresentanti dei lavoratori. Elaborato al termine di due anni di negoziati, l’accordo è
stato presentato in occasione di un forum di tre giorni, nel corso del quale i rappresentanti
delle parti sociali si sono riuniti con le ONG, le organizzazioni di consumatori ed esperti
interni per confermare i temi dell’accordo. Al termine del Forum si sono avute ulteriori
24
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
trattative tra la direzione di EDF, i rappresentanti del personale e le organizzazioni
sindacali internazionali per finalizzare l’accordo. Questa ultima fase negoziale è stata
avviata nel 2004 e tutte le parti interessate (management, rappresentanti del personale e
sindacati internazionali) hanno siglato il documento nel gennaio 2005. Tale accordo ha
rappresentato per tutti un nuovo modo di operare, in particolare perché molti dei 22 articoli
del testo finale riguardavano stakeholder esterni quali clienti e subappaltatori. Tuttavia, il
messaggio di fondo insito nel documento ribadiva che il dialogo era una componente
centrale del modus operandi di EDF e che l’accordo era finalizzato a diffondere il dialogo
all’interno dell’intero gruppo. Il testo definisce un quadro generale comune per l’operato di
tutte le aziende del gruppo e attraverso il processo negoziale ogni impresa può prendervi
parte.
Il processo di implementazione delle attività di RSI, nonché le azioni di follow-up e di
rendicontazione sono descritti negli articoli 21 e 22 del testo dell’accordo. Fra i punti di
particolare rilevanza figurano il passaggio al livello nazionale della responsabilità delle
azioni di comunicazione relative all’accordo e l’obbligo di istituire un Comitato di dialogo
per la responsabilità sociale (CDRS) del gruppo. Tale organo, presieduto dal Presidente di
EDF, è composto da tutti i firmatari dell’accordo. Secondo quanto definito nei termini, il
CDRS deve riunirsi una volta l’anno; dall’entrata in vigore dell’accordo questa scadenza è
sempre stata rispettata. In linea generale, nel corso delle sue riunioni il CDRS riesamina il
lavoro di RSI realizzato l’anno precedente ed elabora un piano d’azione concreto per
l’anno successivo. Il Comitato, inoltre, ha contribuito all’elaborazione di 20 indicatori per
misurare i progressi delle attività di RSI, approvati dai vertici del gruppo. Gli indicatori sono
stati elaborati per essere utilizzati individualmente da ogni singola società del gruppo e
prevedono un sistema “di allarme” che evidenzia gli ambiti in cui non sono stati raggiunti i
risultati attesi o le situazioni che richiedono ulteriori interventi.
Il CDRS ha un proprio Secrétaire, eletto dai rappresentanti dei sindacati che compongono
il Comitato. Vi è poi un Bureau, cui partecipano rappresentanti delle principali aree
geografiche in cui opera il gruppo. Il Bureau si riunisce due volte l’anno, tra le riunioni
annuali del CDRS, per assicurare la comunicazione e garantire una corretta attuazione
dell’accordo all’interno del gruppo: in questo modo la responsabilità sociale d’impresa
diventa una realtà in ogni filiale o società controllata. I membri del Bureau informano i
membri del CDRS sui progressi conseguiti in materia di RSI.
Il management del gruppo EDF ha predisposto un’ampia comunicazione interna sui
miglioramenti ottenuti grazie all’introduzione dell’accordo. Tuttavia, sino ad ora, i
rappresentanti del personale in seno al Bureau hanno avuto difficoltà ad informare i
lavoratori in merito ai progressi conseguiti nell’ambito della RSI, ossia a far comprendere
loro cos’è la responsabilità sociale dell’impresa e quale impatto avrà sulla loro vita.
Inizialmente si è ritenuto che la soluzione migliore fosse nominare un rappresentante
'locale' (nazionale o per area geografica) incaricato di trasmettere le informazioni sulla RSI
25
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
ai dipendenti della rispettiva area. In alcuni casi questa formula ha funzionato
correttamente (ad esempio in Polonia dove esiste già un solido dialogo sociale), ma molto
meno in altri e l’informazione non è stata diffusa in modo capillare. Il Bureau sta
attualmente cercando una soluzione che potrebbe essere rappresentata da una
informativa ufficiale dello stesso Bureau da far circolare a livello locale.
È stato tuttavia ribadito che il ruolo del CDRS non è quello di imporre l’accordo a tutte le
parti, che si tratti del management, dei lavoratori o dei rappresentanti sindacali aziendali. Il
Comitato auspica invece che vi sia, all’interno del gruppo EDF, una comunicazione quanto
più ampia possibile sull’accordo: la direzione dovrebbe garantire che i manager ne
comprendano l’effettiva importanza, mentre alle forze sindacali spetterà il compito di
informare i lavoratori in merito all’accordo e alle forme di tutela che ne derivano.
Potrebbero essere necessari diversi anni prima che questo processo giunga alla sua
completa realizzazione.
Secondo i termini dell’accordo, nei primi sei mesi quest’ultimo doveva essere discusso o
sottoposto a consultazione in ogni società controllata dal gruppo, al fine di elaborare un
piano d’azione per la sua attuazione. Di fatto, doveva trattarsi di una discussione tra il
management e i rappresentanti del personale; in alcuni paesi, questi ultimi erano i
sindacati mentre in altri, dove le forze sindacali erano assenti, la discussione si è tenuta
con i rappresentanti aziendali. Questa fase, obbligatoria, è stata realizzata in tutte le aree
in cui opera il gruppo.
Poiché l’accordo prevede un “principio di sussidiarietà”, a livello locale è generalmente il
direttore delle risorse umane o il direttore generale della società controllata ad essere
responsabile dell’attuazione del rispettivo piano d’azione in materia di RSI. Ogni azienda è
inoltre tenuta ad un esame annuale della RSI, che andrà ad integrare il bilancio principale
realizzato dal CDRS. La maggior parte delle aziende ha istituito un “gruppo di
monitoraggio” per controllare i progressi delle attività di RSI. Il gruppo di monitoraggio di
EDF France, ad esempio, si riunisce a scadenza mensile per analizzare le priorità definite
e monitorarne i progressi. Nel corso di queste riunioni, i sindacati possono esprimere
eventuali preoccupazioni in merito all’accordo e discuterne con i vertici. Altri esempi di
buone pratiche si osservano in Ungheria e Polonia, dove le società controllate hanno
istituito accordi a livello aziendale da attuare parallelamente all’accordo del gruppo.
3.4.3
Misurare l’impatto dell’accordo di RSI
Come già discusso nella precedente sezione, i 20 indicatori della RSI svolgeranno un
ruolo fondamentale nel misurare l’impatto e i progressi delle attività di RSI all’interno del
gruppo. Gli indicatori, che sono stati finalizzati un anno dopo la firma dell’accordo, sono
stati utilizzati per la prima volta per la pubblicazione dei risultati del 2006. Sino ad allora, i
progressi ottenuti venivano misurati in una prospettiva qualitativa, mediante un sistema
26
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
annuale di revisione. Tutti concordano nell’affermare che vi sono stati alcuni vantaggi a
livello esterno, ma questi sono piuttosto difficili da quantificare. Sono stati introdotti alcuni
programmi concreti che riprendono lo spirito dell’accordo: EDF SA ha attuato una politica
per clienti svantaggiati che va oltre i requisiti imposti dalla normativa francese, soprattutto
per coloro che hanno difficoltà a saldare la bolletta, anche se oggi il mercato dell’energia
francese è totalmente libero. I clienti, inoltre, possono ricevere consigli su come utilizzare
l’energia in modo più razionale, risparmiando sulla fattura. Dalle interviste è emerso che
questo favorisce una maggiore fedeltà dei clienti perché l’azienda li aiuta a risparmiare.
All’interno del gruppo, le attività di RSI sono considerate proficue per tutte le parti in causa.
Tra gli altri miglioramenti di particolare rilievo figurano le relazioni con i fornitori; la lotta
contro la discriminazione (in particolare verso i disabili) e i processi di ristrutturazione
industriale.
A livello interno, l’accordo di RSI ha avuto un impatto nettamente maggiore e i principali
beneficiari sono stati i dipendenti, i sindacati e lo stesso gruppo. L’immagine di marca di
EDF è migliorata sia agli occhi della clientela, sia fra gli investitori e l’accordo ha rafforzato
il senso di identità del gruppo. Evidenti progressi si notano anche a livello locale, come ad
esempio in Cina, dove attualmente esistono, a differenza del passato, rappresentanti
sindacali aziendali. Questa situazione si è rivelata proficua sia per l’azienda, sia per i
dipendenti, in quanto sono migliorare le condizioni dei lavoratori nonché la percentuale di
rotazione del personale.
I dipendenti sono stati coinvolti quanto più possibile nell’ambito del processo. Tutti
possono accedere, sulla rete intranet della società, ad una raccolta di pratiche socialmente
responsabili tratte dai migliori esempi ripresi nel bilancio sulla RSI del 2005. Tale
compendio è disponibile in francese, inglese e tedesco. Sono inoltre previsti diversi canali
di feedback che consentono ai dipendenti di esprimersi in merito alla RSI e far conoscere
la propria opinione al gruppo direttivo situato a Parigi. Quest’ultimo lavora in stretta
collaborazione con l’unità “Comunicazione interna” per lanciare, nel 2007, il Premio
Sostenibilità, cui i dipendenti sono vivamente invitati a partecipare. Scopo del concorso è
condividere le migliori pratiche in materia di sostenibilità, incluse le attività di RSI,
premiando e incentivando al contempo le pratiche responsabili.
Anche l’impatto finanziario è stato difficile da quantificare. È stato predisposto un bilancio
specifico per permettere al CDRS e al Bureau di svolgere le rispettive funzioni, ma si può
difficilmente calcolare il costo delle altre attività di RSI e accertare sino a che punto, se del
caso, queste hanno prodotto utili in termini finanziari. Si ritiene che a lungo termine i
benefici dovrebbero essere superiori ai costi, anche se il ritorno sull’investimento non
dovrebbe essere visibile prima dei prossimi quattro o cinque anni. Saranno possibili
risparmi, soprattutto nelle multinazionali, grazie ad economie di scala dovute
all’armonizzazione delle norme e dei processi all’interno del gruppo e alla condivisione
delle buone pratiche.
27
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
3.4.4
Benefici della partecipazione dei sindacati e dei rappresentanti aziendali
Le persone intervistate nell’ambito di questo studio hanno evidenziato che l’accordo era
finalizzato, in particolare, a migliorare il dialogo sociale in EDF e che proprio a questo
livello si constata il suo maggiore impatto. Secondo gli intervistati, l’accordo ha conferito
una maggiore “legittimità” ai sindacati nell’ambito del dialogo sociale e ne ha rafforzato il
ruolo, in particolare nei paesi in cui questo processo aveva segnato una battuta d’arresto.
L’accordo sulla RSI ha ribadito l’importanza del dialogo; i vertici di EDF si confrontano oggi
in modo più regolare con i sindacati sui temi legati alla RSI, mentre i sindacalisti
considerano positivamente il fatto di assistere alle riunioni e promuovono più attivamente
la cooperazione. In linea generale si è inoltre ritenuto che l’accordo abbia migliorato
l’immagine dei sindacati, sia agli occhi della direzione, sia tra i lavoratori. Ha inoltre
permesso alle forze sindacali di esercitare una maggiore influenza permettendo loro, ad
esempio, di esprimersi su questioni riguardanti i clienti, i fornitori e altri soggetti interessati.
In particolare è emerso che la partecipazione dei sindacati e dei rappresentanti sindacali
aziendali ha permesso di sviluppare una maggiore dimensione sociale dell’accordo,
poiché i rappresentanti dei lavoratori hanno potuto contribuire, ad esempio,
all’elaborazione degli articoli relativi alle condizioni di lavoro.
3.4.5
Futuri piani EDF in materia di RSI
Le interviste hanno evidenziato il fatto che l’attuale attività in materia di RSI non si può
riassumere in un accordo a breve termine e che per essere pienamente efficace, la RSI
deve necessariamente rientrare in una prospettiva a lungo o medio termine, Per alcune
delle parti, i tre anni successivi alla firma dell’accordo erano semplicemente un periodo per
attuare l’accordo e raccogliere esempi di realtà e situazioni in cui la RSI aveva dato esiti
positivi. Questi primi tre anni devono pertanto servire a gettare le basi dell’applicazione
dell’accordo in ciascun paese. Risultati più tangibili sono attesi nel successivo periodo.
L’attuale accordo dovrebbe scadere all’inizio del 2008; le discussioni sulle prossime fasi e
sull’eventuale rinnovo dovrebbero iniziare nell’aprile 2007.
EDF ha predisposto attività per diffondere su più vasta scala e al grande pubblico
l’informativa sull’accordo di RSI; sino ad oggi, infatti, la maggior parte dei documenti, quali
i bilanci annuali, erano destinati ad un uso interno. Il gruppo ha pubblicato un bilancio
annuale sullo sviluppo sostenibile in cui sono riportati i risultati del processo di follow-up
interno dell’accordo in materia di RSI.
3.5
Caso di studio: enviaM, Germania
EnviaM rappresenta un caso di studio interessante in quanto la società, essendo parte del
gruppo RWE, rientra nel mandato della politica di RSI e del sistema di reporting di RWE.
Per tale ragione, il bilancio RWE è stato analizzato e figura in quanto studio caso di studio
28
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
nell’allegato 1 della presente relazione, a fianco del bilancio annuale 2005 di enviaM. Il
fatto di concentrare l’attenzione in modo specifico su enviaM per lo studio del caso ha
permesso di vedere come le politiche di RSI delle grandi multinazionali vengono attuate
nelle società del gruppo.
3.5.1
La struttura della RSI in enviaM e RWE
Essendo parte del gruppo RWE, enviaM rientra nella politica di responsabilità sociale
d’impresa del gruppo (Jugend-Bildung-Zukunft – Gioventù, Istruzione, Futuro), ma è
responsabile delle attività di RSI nella regione in cui opera. RWE definisce il quadro
generale della RSI e ogni azienda controllata può organizzare le proprie attività, incluse
attività supplementari a dimensione regionale, rispettando tuttavia taluni obblighi derivanti
dalla politica di responsabilità sociale di RWE. Questi obblighi prevedono di instaurare
rapporti con le scuole e soddisfare le quote RWE in materia di formazione (fornire ogni
anno un numero di apprendistati superiore agli effettivi bisogni di assunzione dell’azienda),
un aspetto in merito al quale enviaM è particolarmente attiva poiché offre un elevato
numero di posti di apprendistato. All’interno del gruppo RWE, le società scambiano anche
informazioni (migliori pratiche) relative alla RSI. Le filiali di enviaM non sono tenute a
seguire il programma di RSI, ma sono caldamente invitate a farlo.
3.5.2
Attività di enviaM in materia di RSI
Le attività di RSI (che rientrano principalmente nell’ambito delle attività di
sponsorizzazione dell’azienda) possono essere raggruppate in vari settori di intervento
chiave, come indicato oltre. Gli esempi forniti non sono in alcun modo esaustivi e
all’interno del gruppo vengono attuate altre tipologie di azioni.
Sociale: il progetto "Jugend braucht Zukunft” (I giovani hanno bisogno di un futuro) è stato
varato su scala locale da enviaM e non riguarda l’intero gruppo RWE. Il progetto tende a
consolidare il legame tra scuola e impresa; ogni anno, l’azienda collabora con sei scuole
su progetti di uno o due anni. I progetti sono rivolti a giovani che frequentano l’ultimo o il
penultimo anno del percorso scolastico, in modo che possano farsi un’idea del mondo del
lavoro che li attende e del genere di impiego che potrebbero trovare nel settore
energetico. Il progetto, attivato nel 2006, ha fruito di un contributo dell’azienda di 150.000
annui.
Nell’ambito di un secondo progetto sociale denominato "Mit-Arbeiter vor Ort” (Lavoratori in
loco), enviaM sostiene la partecipazione dei propri dipendenti a progetti regionali, ad
esempio asili o scuole. I dipendenti possono proporre per un’eventuale sponsorizzazione
dell’azienda i progetti che preferiscono, che vengono poi selezionati da un comitato di
rappresentanti delle autorità locali. enviaM sostiene i progetti scelti ed il personale vi
collabora nel proprio tempo libero. Questo progetto pilota è stato avviato di recente e sino
ad ora l’azienda vi ha dedicato risorse per circa 10.000 euro l’anno.
29
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
enviaM, infine, sostiene il progetto JuKaM – Junge Karriere Mitteldeutschland (Carriere
per i giovani nella Germania centrale) che mira ad arginare l’esodo dei giovani dai nuovi
Länder tedeschi dovuto alla mancanza di prospettive professionali. JuKaM è una banca
dati in cui i giovani (18-28 anni) e le imprese della regione possono inserire le rispettive
richieste od offerte di lavoro. Il database permette alle aziende di individuare i candidati più
idonei in funzione dei posti vacanti, mentre i giovani hanno la possibilità di trovare
prospettive di carriera consone alle proprie qualifiche e competenze. Questo progetto, che
ha richiesto un costi di 1,4 milioni di euro, è principalmente sostenuto dal Land della
Sassonia-Anhalt e dal Fondo sociale europeo, ma fruisce anche di un contributo
finanziario (300.000 euro) erogato da imprese del settore privato, fra cui enviaM e GISA,
una controllata di enviaM.
Sport: enviaM coordina un progetto sportivo denominato "Fit im Verein” (Insieme per lo
sport) che sostiene circoli e impianti sportivi nonché scuole erogando aiuti finanziari e
contribuiti in natura. I beneficiari possono richiedere un aiuto oppure partecipare a
manifestazioni sportive e ricevere un finanziamento in funzione dei risultati ottenuti: a
migliori prestazioni corrispondono maggiori finanziamenti. enviaM sponsorizza attività
sportive da anni, ma soltanto di recente ha introdotto l’elemento “competizione”
nell’attribuzione dei fondi, dopo una revisione delle proprie attività. La società dedica
50.000 euro l’anno a sponsorizzazioni in campo sportivo.
Cultura: Il progetto "Konzert-Kultur" sponsorizza la cultura sul territorio regionale
sostenendo ad esempio giovani musicisti, accademie di musica ecc. Anche in questo
caso, vari rappresentanti delle autorità locali partecipano alla selezione dei beneficiari.
Ogni anno, ai progetti culturali vengono destinati 50.000 euro.
Scienza ed economia: In ambito scientifico, enviaM collabora con diverse università ad
attività di ricerca e di trasferimento delle conoscenze. Gli stretti legami con questi atenei
permettono ad enviaM di assumere laureati di grande talento segnalati direttamente dalle
università. Inoltre, enviaM finanzia premi a favore della ricerca e dell’innovazione
scientifica destinati a giovani ricercatori per la preparazione della tesi. Complessivamente,
questi premi totalizzano contributi per 50.000 euro l’anno. Non esistono dati sui costi degli
altri progetti condotti di concerto con le università, ma in generale si tratta di attività a
basso costo.
Ambiente: enviaM interviene anche a favore della tutela ambientale e della natura. La
società ha una propria politica ambientale che prevede, in particolare, attività quali il
riciclaggio dei propri rifiuti. L’azienda sostiene inoltre diversi enti e movimenti ambientalisti.
È attiva, ad esempio, nella tutela di specie aviarie minacciate, quale il falco pescatore.
L’azienda collabora anche con università a lavori di ricerca sulle energie rinnovabili e
l’efficienza energetica.
30
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
3.5.3
Lo sviluppo della RSI in enviaM
L’orientamento strategico sugli aspetti più vincolanti della RSI, quali il personale e
l’ambiente, viene elaborato dalla direzione centrale del gruppo RWE. Di conseguenza,
come già visto in precedenza, le attività di RSI realizzate direttamente da enviaM
riguardano di norma il sostegno alla collettività locale attraverso sponsorizzazioni. Dalle
interviste realizzate per lo studio del caso è emerso che la principale spinta di questa forte
partecipazione locale scaturisce dalla volontà di ribadire il radicamento dell’azienda sul
territorio. RWE detiene due terzi del capitale di enviaM mentre il restante appartiene a
municipalità; per tale ragione le attività di sponsorizzazione (o di RSI) di enviaM sono
orientate verso il sostegno alla regione.
enviaM non ha uno specifico dipartimento né un responsabile RSI. Le attività di cui sopra
sono soggette alla supervisione del dipartimento Comunicazione, principalmente perché
all’interno dell’azienda si ritiene che il sostegno (finanziario) concesso debba recare
benefici all’azienda in termini di pubblicità o sensibilizzazione: pubblicando il logo della
compagnia, illustrando le attività nella stampa o sensibilizzando i privati con progetti (nelle
scuole, ad esempio, enviaM viene presentata agli studenti come un potenziale datore di
lavoro futuro). Il dipartimento Comunicazione supervisiona e pubblicizza le attività, ma
queste ultime sono realizzate nella pratica da altri membri del personale. I progetti in
materia di istruzione e formazione sono affidati ad una società controllata, la
Bildungszentrum Energie AG, che si occupa anche dell’intera formazione del personale
dell’azienda.
Presso enviaM non è prevista una struttura formale di rendicontazione sulla RSI.
L’azienda ha pubblicato una brochure in cui sono illustrate in dettaglio le attività di
sponsorizzazione, con acclusi moduli di candidatura per la richiesta di un contributo.
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito Internet dell’azienda e i vari rapporti vengono
pubblicati sia ad uso interno, sia nella stampa. Informazioni sulle attività svolte sono inoltre
contenute nel bilancio annuale dell’azienda.
Sul piano strategico, enviaM fornisce informazioni al gruppo RWE in merito alle sue
attività, sebbene non sia tenuta a farlo.
3.5.4
Partecipazione degli stakeholder alle attività di RSI di enviaM
La partecipazione degli stakeholder nella messa a punto delle attività di RSI di enviaM è
molto eterogenea. L’azionariato è coinvolto nei limiti fissati da RWE, il principale azionista,
che ha stabilito le condizioni per la maggior parte delle attività di RSI all’interno della
società. A livello locale, l’azionariato comunale viene consultato sulle sponsorizzazioni e le
attività di enviaM dirette alla collettività.
31
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Il coinvolgimento dei dipendenti si concentra, in particolare, sulla realizzazione delle
attività destinate alla comunità, soprattutto attraverso il progetto "Mit-Arbeiter vor Ort" che
consente ai lavoratori di scegliere i progetti che desiderano veder sostenuti dall’azienda.
Poiché la supervisione delle attività di RSI spetta al dipartimento “Comunicazione”, i
dipendenti di questa unità sono quelli maggiormente coinvolti nonché quelli che
contribuiscono in misura maggiore all’elaborazione e alla realizzazione delle attività.
I sindacati o gli altri rappresentanti aziendali non sono associati all’attività di RSI all’interno
dell’azienda, ma vi partecipano a livello centrale attraverso RWE.
3.5.5
Misurare l’impatto delle attività di RSI di enviaM
Analogamente ad altre società, enviaM ha avuto difficoltà a quantificare l’impatto delle
proprie attività in materia di responsabilità sociale d’impresa. A tale proposito sono state
realizzate un’inchiesta sul grado di soddisfazione della clientela ed un’analisi della stampa
per valutare l’immagine di EnviaM sul territorio. Da tale ricerca è emerso che l’azienda
gode di una buona reputazione per quanto riguarda il sostegno alla formazione,
all’istruzione, allo sport e alla cultura. Le sponsorizzazioni mostrano che la società si
assume con serietà le proprie responsabilità nei confronti della comunità locale e questo
potrebbe avere avuto un positivo impatto sui dipendenti, dando loro la possibilità di
scegliere i progetti e di parteciparvi direttamente (attraverso il progetto “Mit-Arbeiter vor
Ort”). Questo tipo di approccio permette inoltre al personale di manifestare la propria
volontà di contribuire al benessere della collettività.
Secondo i giudizi espressi, queste attività offrono un buon rapporto costo-benefici e anche
se questo aspetto non può essere quantificato, si è ritenuto che tali attività esercitino un
effetto positivo. Oltre all’impatto qualitativo sull’immagine dell’azienda, le attività a favore
della collettività consentono ad enviaM di instaurare nuovi rapporti d’affari, nonché di
consolidare le relazioni già esistenti (ad esempio con gli azionisti presenti sul territorio).
Per quanto riguarda gli interventi futuri in materia di RSI, la società continuerà a portare
avanti le attività come indicato, ma intende sviluppare e rafforzare la dimensione regionale
e concentrarsi maggiormente su ambiti specifici. Ogni anno, l’azienda definirà un settore in
cui potenziare la propria azione.
3.6
Caso di studio: Enel, Italia
Enel è la più grande azienda elettrica d’Italia e la terza utility quotata d’Europa. È presente
in 18 paesi e produce e distribuisce elettricità e gas in Europa, Nord America e America
Latina. Ha circa 50.776 Megawatt di capacità produttiva e oltre 34 milioni di clienti nel
settore dell’elettricità e del gas. Negli ultimi quattro anni, la società ha prodotto bilanci di
32
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
sostenibilità e rappresenta, insieme a Vattenfall, un eccellente esempio di consultazione
degli stakeholder sulle procedure e la redazione dei bilanci in materia di RSI. L’azienda
costituisce, inoltre, un ottimo esempio per quanto riguarda la promozione dello sviluppo
sostenibile e a tale proposito ha ottenuto vari riconoscimenti del settore finanziario.
Il bilancio di sostenibilità 2005, che analizza in modo approfondito ed esauriente i tre
pilastri della RSI, è stato predisposto secondo i principi AccountAbility 1000 (AA1000). Le
tabelle che illustrano i principali indicatori di performance sono state elaborate seguendo le
linee guida della Global Reporting Initiative (GRI) e a partire dal 2006 verranno seguiti gli
indicatori GRI-G3. Inoltre, i dati hanno una segnalazione che rimanda alla loro congruenza
con i principi di RSI e di impegno sociale messi a punto dal Ministero italiano del Lavoro e
delle Politiche sociali.
La dimensione sociale emerge negli approfondimenti sul sistema di “welfare interno”, che
contraddistingue il rapporto di lavoro con i dipendenti, e sulla tematica della salute e
sicurezza all’interno dell’organizzazione. Vengono inoltre descritte le attività aziendali a
favore della collettività, con investimenti in comunità e attività di sponsorizzazione pari a
12,4 milioni di euro. A tale proposito, in particolare, nel 2005 è partito Energiaper, il
programma Enel dedicato a cultura, musica, scienza, ambiente, scuola e sport che ha
l’obiettivo di raccogliere, in un unico contenitore declinato su 6 macroaree, le attività di
comunicazione dell’azienda. La dimensione ambientale è trattata in modo esauriente, con
informazioni sui futuri programmi nel settore delle rinnovabili e sul lavoro realizzato
nell’ambito del Protocollo di Kyoto. Gli aspetti economici della sostenibilità sono illustrati
con spiegazioni chiare sulla struttura di governance aziendale, il funzionamento della
catena di fornitura e il ritorno per gli azionisti.
L’intero bilancio fornisce una serie completa di indicatori, supportati da cifre e dati. Il
documento, inoltre, è stato sottoposto ad un processo di revisione esterna. Il testo
integrale della relazione di audit è accluso al bilancio di sostenibilità.
3.6.1
Gestione della RSI all’interno di Enel
In materia di responsabilità sociale, Enel ha messo in atto una chiara struttura di gestione
ed il Consiglio di Amministrazione è globalmente responsabile della sostenibilità sociale ed
ambientale. L’azienda ha creato un’unità RSI, che fa parte della Direzione Comunicazione,
interamente dedicata al coordinamento e alla governance di tutte le attività inerenti la
responsabilità sociale. Gli indicatori e gli obiettivi di sostenibilità sono stati totalmente
integrati nel processo di pianificazione e controllo realizzato in azienda. È prevista una
linea di bilancio per le spese sostenute per l’attività di RSI: le attività che implicano spese
in conto capitale sono iscritte nei bilanci delle divisioni operative, mentre tutte le altre
attività realizzate dalle unità del Gruppo sono finanziate, previa approvazione, a titolo dei
rispettivi budget interni.
33
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Si noti che in Enel, la responsabilità sociale d’impresa è un tema profondamente presente
in molti dipartimenti e servizi dell’azienda e che le questioni proprie della dimensione
sociale, con particolare riferimento alle relazioni industriali, vengono trattate in un’ampia
gamma di pubblicazioni e accordi che non è stato possibile analizzare integralmente per
questo caso di studio. A tale proposito si rimanda il lettore, in particolare, all’accordo
quadro definito nell’ambito del Protocollo di relazioni industriali siglato da Enel e dalle parti
sociali nel dicembre 2003.
3.6.2
Consultazione degli stakeholder
In Enel si ritiene che il successo delle procedure di responsabilità sociale d’impresa sia
dovuto, in larga misura, alla volontà dell’azienda di mantenere vivo il dialogo con i propri
stakeholder e di attuare processi di consultazione con il pubblico. Questo non offre ad
Enel soltanto una buona comprensione della società e della comunità in generale, nonché
delle relative opinioni ed aspettative, ma consente anche all’azienda di offrire al pubblico la
possibilità di interagire con il gruppo.
Enel ha cominciato a considerare le opinioni e le aspettative degli stakeholder sul tema
della sostenibilità nel suo bilancio del 2004, in cui aveva definito quali potevano essere gli
obiettivi dei suoi stakeholder: azionisti; finanziatori; clienti; fornitori; collaboratori; istituzioni;
generazioni future e comunità. Il rapporto era stato redatto secondo tali aspettative,
tentando di dare una risposta omogenea e completa alle diverse istanze. Per il bilancio di
sostenibilità 2005, l’azienda ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti nell’ambito di
questo dialogo con le parti interessate, conducendo un’ampia consultazione tramite
un’indagine qualitativa. Quest’ultima è stata effettuata intervistando 18 fra fornitori,
finanziatori e istituzioni attraverso tre interviste a gruppi ristretti (focus group) condotte da
ricercatori e psicologi, cui si sono aggiunte interviste a dipendenti Enel di diverse Divisioni.
Fra le principali tematiche delle interviste figuravano: valutazione della qualità della
relazione degli intervistati con Enel; atteggiamenti e opinioni sulla responsabilità sociale
d’impresa (soprattutto riguardo all’attività di Enel); le loro attese in generale e, in
particolare, con riferimento a quanto indicato nel Bilancio di sostenibilità 2004; una
valutazione del “Bilancio di sostenibilità” Enel in quanto prodotto specifico. All’indagine
qualitativa è stata affiancata un’indagine quantitativa su grande scala compiuta
intervistando 4.040 clienti Enel, 728 persone rappresentative della realtà italiana nella
fascia di età compresa fra 14 e 25 anni (per l’analisi delle aspettative e delle opinioni delle
cosiddette “generazioni future”) e 99 piccoli azionisti. Il campione complessivo, di oltre
4.800 persone, viene considerato come stakeholder “comunità”.
Obiettivo dell’indagine era esplorare la percezione che i diversi stakeholder di Enel hanno
della responsabilità sociale dell’azienda evidenziando, per ogni specifico target oggetto di
indagine, la qualità del rapporto con l’azienda e le possibili aree di miglioramento. I
principali risultati dello studio mostrano che gli enunciati di RSI riferiti a Enel sono
34
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
assolutamente condivisibili, ma per molti restano ancora generici e non è ancora del tutto
chiaro quale sia l’obiettivo ultimo e a che cosa l’azienda è disposta a rinunciare per
conseguirlo. Nel ricordo spontaneo degli intervistati, la RSI Enel poggia in sostanza sui
valori e gli elementi che generalmente caratterizzano la sua politica di sostenibilità. È
tuttavia emerso un marcato riferimento al tema della responsabilità ambientale, percepito
come l’argomento che meglio caratterizza l’approccio alla RSI dell’azienda. La lettura dei
concetti base della responsabilità sociale di Enel ha consentito di meglio definire la
responsabilità di impresa e di verificarne la valutazione, che si è confermata in genere
positiva. È emerso, tuttavia, che gli stakeholder si sono di norma espressi sui progressi
dell’azienda in modo più positivo rispetto al grande pubblico e ciò potrebbe essere dovuto
alla loro maggiore conoscenza della visione di Enel rispetto alla RSI.
Gli stakeholder avevano espresso un giudizio generalmente molto positivo sul precedente
bilancio di sostenibilità e si è ritenuto che, pur essendo uno strumento molto pratico di
comunicazione con un pubblico generalizzato, le parti interessate avrebbero preferito
ricevere informazioni più particolareggiate su tematiche inerenti i loro specifici interessi.
Inoltre, i soggetti direttamente interessati dai temi trattati dovrebbero essere coinvolti e
avere maggiore spazio nella definizione e nella verifica di tali argomenti. I risultati
dell’indagine sono pubblicati integralmente nel bilancio 2005.
L’azienda propone di fare un ulteriore passo avanti nel processo di consultazione degli
stakeholder creando e mettendo a loro disposizione, in rete, uno strumento di valutazione
individuale basato su una serie di algoritmi sviluppati con tecniche di scaling
multidimensionale. I singoli hanno così la possibilità di esprimersi in merito a 25 temi
riguardanti la responsabilità economica, sociale e ambientale di Enel e misurare la loro
percezione della sostenibilità dell’azienda. Il software consentirà al pubblico di conoscere i
pareri e i punti di vista di Enel, quindi di misurare la distanza tra le due posizioni ed
attribuire una scala di priorità ai possibili interventi proposti per colmare il divario tra
l’azienda e il rispondente. Questo innovativo approccio consentirà ad Enel di ricevere una
valutazione diretta e aggiornata sulla politica e le azioni di sostenibilità del gruppo da un
pubblico stimato, nei primi 18 mesi, intorno alle 60.000 persone.
Questi sofisticati esercizi di consultazione degli stakeholder hanno conferito ad Enel una
capacità senza precedenti di capire sino a che punto le proprie azioni e rendicontazioni
raggiungano il pubblico target e quale impatto esercitino sulla percezione del pubblico in
merito all’azienda e sulla sua reputazione tra gli stakeholder: due degli aspetti più cruciali
dell’incidenza delle attività di RSI. Una migliore comprensione dell’opinione pubblica
permette di sviluppare una politica più rispondente alle esigenze e, di conseguenza, può
portare a risultati più positivi per tutti i soggetti interessati.
35
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
3.6.3
L’impatto finanziario della RSI in Enel
Enel è una delle rare aziende analizzate nell’ambito della presente ricerca ad aver
discusso nel proprio bilancio i riconoscimenti ottenuti in ambito finanziario per il suo agire a
favore dello sviluppo sostenibile, con la sua inclusione da diversi anni nei maggiori indici di
sostenibilità. Dal 2004, Enel è entrata negli indici Dow Jones a livello globale e/o
regionale, nonché negli indici DJSI STOXX e DJSI WORLD. Tra il 2003 e il 2006, Enel era
inoltre presente nell’indice FTSE4Good. La società è stata inserita anche nel FTSE4Good
GL, l’indice borsistico che raggruppa le prime 100 società al mondo (per capitalizzazione
di mercato) che si distinguono per i risultati raggiunti e gli impegni assunti in tema di
sviluppo economico sostenibile; dal settembre 2003, Enel è stata anche ammessa nel
FTSE4Good EUROPE 50, l’indice che include le prime 50 aziende europee che coniugano
il business con piani e principi di sostenibilità sociale e ambientale. In occasione dell’ultima
revisione dell’indice FTSE, Enel è stata esclusa a causa dell’acquisizione di centrali
nucleari in Slovacchia, conformemente alla politica del FTSE4Good di eliminare dai propri
indici tutte le società che producono elettricità a partire dal nucleare.
La classifica AccountAbility Global 50+, pubblicata su Fortune, misura l’importanza che le
aziende attribuiscono alle pratiche responsabili ed ha collocato Enel al 6° posto nella
classifica generale e al 3° tra le imprese di servi zi di pubblica utilità; nel 2003 Enel è
entrata a far parte dell’Advanced Sustainable Performance Index in base alle valutazioni
dell’agenzia Vigeo. Nel novembre 2002, Enel ha superato con successo il test etico di E.
Capital Partners, requisito necessario per essere ammessi nell’Ethical Index EURO:
creato nel maggio 2000, questo indice riprende le prime 150 società europee ad alta
capitalizzazione azionaria, escludendo quelle che non superano l’esame etico e il
GLOBAL Ethical Index (creato nel gennaio 2002 e composto dai titoli delle 300 migliori
società mondiali).
Questo riconoscimento delle attività di RSI non si limita ai mercati finanziari; Enel ha vinto
un prestigioso Sustainability Award nel 2003, si è classificata tra le finaliste nel 2004 e ha
nuovamente vinto nel 2005 nella categoria “grandi società”. Questi riconoscimenti
premiano l’impegno del gruppo Enel, per il quale la sostenibilità rappresenta una parte
integrante della propria rendicontazione aziendale.
3.7
Caso di studio: CEZ, Repubblica ceca
La società madre del gruppo CEZ è ČEZ a.s., primo produttore di elettricità della
Repubblica ceca fondato nel 1992 dal Fondo di proprietà statale. Il Gruppo CEZ nasce nel
2003 dalla fusione di ČEZ a.s. e di varie società di distribuzione regionali. Oggi, il gruppo
CEZ è uno dei dieci principali produttori di energia elettrica d’Europa, sia in termini di
capacità installata, sia per il numero di clienti. Inoltre, in seguito all’acquisizione di tre
società di distribuzione in Bulgaria e di una in Romania, di due centrali energetiche in
36
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Polonia e di una in Bulgaria, il Gruppo CEZ è diventato una multinazionale con oltre 90
aziende ceche e straniere.
Il gruppo CEZ rappresenta un interessante caso di studio perché ha una diversa
prospettiva geografica, essendo una delle principali società del settore energetico
principalmente presente nei paesi dell’Europa orientale, e perché costituisce un buon
esempio di organizzazione che intraprende e sviluppa le proprie pratiche di RSI e relativa
rendicontazione.
3.7.1
La gestione della RSI nel Gruppo CEZ
Nel gruppo CEZ non è previsto uno specifico dipartimento per il coordinamento delle
diverse problematiche relative alla RSI. Tuttavia, questa funzione è stata affidata,
all’interno dell’organizzazione, ai dipartimenti “Comunicazione” e “Ambiente”, che
collaborano per garantire una corretta esecuzione e rendicontazione delle attività di RSI.
Analogamente, non è prevista una specifica linea di bilancio per la RSI, sebbene
all’interno del gruppo esistano voci di finanziamento a tale proposito. Le azioni ambientali
sono finanziate a titolo del “Piano d’Azione per la riduzione delle emissioni di CO2”,
attraverso il quale la CEZ si è impegnata a reinvestire i proventi della vendita dei permessi
di emissione di CO2 nella modernizzazione delle centrali elettriche a carbone. La
Fondazione CEZ, che nel 2006 ha versato in donazioni 187,9 milioni di corone (6,8 milioni
di euro), è la principale fonte di sostegno finanziario delle attività filantropiche all’interno
del gruppo ed opera soprattutto nella Repubblica ceca. Nello 2006, CEZ ha vinto per la
terza volta il titolo di “Prima azienda filantropica” della Repubblica ceca grazie all’operato
della Fondazione. Quest’ultima è principalmente finanziata dalle società del gruppo CEZ.
Con il bilancio 2003 sulla RSI, il gruppo CEZ ha formalmente presentato per la prima volta
una rendicontazione sulle proprie attività di responsabilità sociale. Il bilancio specifica che
la pubblicazione di tale reporting era motivata dalla volontà di farne uno strumento di
informazione ad uso degli stakeholder, per divulgare l’azione condotta a favore della
collettività e in campo ambientale. Il quadro di rendicontazione della RSI è considerato un
canale di diffusione ideale. La struttura del bilancio si conforma al processo di produzione
energetica, dalle fasi iniziali sino alla fine, e considera le attività di RSI da tre diverse
prospettive: luogo di lavoro, mercato e collettività.
Sebbene il personale abbia la possibilità di formulare suggerimenti e proporre contributi al
bilancio di RSI, non è previsto il coinvolgimento degli altri stakeholder quali azionisti,
sindacati e rappresentanti del personale.
3.7.2
Principali attività di RSI
Per il gruppo CEZ, le pratiche di responsabilità sociale di maggiore rilevanza sono quelle
incentrate sulla collettività e le attività filantropiche, nonché le azioni in campo ambientale.
37
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Il più ambizioso progetto filantropico attuato da CEZ (e finanziato dalla sua Fondazione),
un programma denominato "Portiamo il nostro aiuto dove operiamo", fornisce sostegno in
particolare nelle regioni in cui è presente il gruppo. Nel 2006, nell’ambito di questo
programma, sono stati erogati fondi per un importo complessivo di 62,2 milioni di corone
(2,25 milioni di euro). A fianco di questa iniziativa sono inoltre previsti i programmi "Aree
ricreative Arancio", che hanno sinora permesso di creare nella Repubblica ceca 25 aree
gioco e 32 campi sportivi. "Bicicletta Arancio" fa invece leva sulla partecipazione di ciclisti
volontari per raccogliere fondi destinati ai disabili, agli asili o agli enti sociali. Anche la
Fondazione e altre divisioni del gruppo svolgono un’importante attività di sponsorizzazione
a favore di eventi artistici e sportivi nell’intera Repubblica ceca.
Il gruppo CEZ ha dimostrato un grande impegno rispetto alla dimensione ambientale della
RSI. Il Piano d’azione 2006 per la riduzione delle emissioni di CO2 si impegnava a
reinvestire i proventi della vendita dei permessi di CO2 nella modernizzazione delle centrali
a carbone, al fine di abbattere ulteriormente tali emissioni. Dai primi anni ’90, CEZ opera
attivamente per ridurre le emissioni e promuovere processi di produzione più puliti. A tale
proposito ha messo in atto una vasta gamma di progetti, in particolare il programma
"Desolforazione delle centrali elettriche tradizionali 1992-1998". Il gruppo, inoltre, ha
constatato un maggiore uso di sottoprodotti della produzione sia al proprio interno, sia
all’esterno, presso organizzazioni che sono in grado di utilizzare i rifiuti per la
fabbricazione dei rispettivi prodotti. Tra il 1993 e il 2000, il gruppo ha inoltre registrato un
aumento del 28% nell’utilizzo degli scarti, contribuendo così attivamente a ridurre il volume
di rifiuti generati dai processi di produzione energetica.
Sebbene CEZ insista sul fatto che i principali aspetti del suo intervento in materia di
responsabilità sociale d’impresa siano rappresentati dalle azioni a favore della collettività e
dell’ambiente, all’interno del gruppo viene riservata particolare attenzione alla
valorizzazione del personale e al trasferimento delle conoscenze: a tale proposito è
previsto, ad esempio, un vasto programma di formazione per il personale degli impianti
situati al di fuori della Repubblica ceca, soprattutto gli addetti alle centrali nucleari. In
questa stessa ottica, il gruppo mantiene un dialogo aperto con le comunità locali
sull’attività nucleare: i punti informativi delle centrali, ad esempio, accolgono ogni anno
50.000 visitatori. Il gruppo reputa che l’apertura verso il pubblico e la condivisione delle
informazioni siano indispensabili nel caso degli impianti nucleari, soprattutto per la
popolazione residente nelle immediate vicinanze. Nella Repubblica ceca, l’opinione
pubblica è generalmente favorevole al nucleare e da un sondaggio CEZ realizzato nel
2003 è emerso che il 66% della popolazione si era espressa a favore di tale energia, un
risultato che si ritiene sia dovuto, in larga misura, alle attività di comunicazione.
38
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
3.7.3
Il futuro della RSI presso il gruppo CEZ
Il gruppo CEZ sta attualmente finalizzando il suo bilancio 2006 sulla RSI. Pur mantenendo
una struttura simile a quella del 2003, la nuova versione del rapporto includerà le attività
dell’intero gruppo CEZ, invece di concentrarsi esclusivamente su ČEZ a.s. Inoltre, il
capitolo sulle questioni climatiche dovrebbe essere più corposo. Per gli anni successivi al
2006, l’organizzazione intende sviluppare ulteriormente le proprie pratiche di reporting ed
adattare l’attuale struttura del bilancio per uniformarla ai criteri della Global Reporting
Initiative. Non appena definite le procedure di rendicontazione, il Gruppo vorrebbe anche
pubblicare un bilancio annuale sulla RSI. Sembra che le attività di RSI all’interno del
gruppo si evolvano rapidamente e siano soggette a frequenti cambiamenti ed è per tale
motivo che un bilancio annuale sarebbe la soluzione ottimale per comunicare agli
stakeholder e al pubblico in generale i risultati conseguiti in tale ambito.
3.8
Tematiche emerse dall’analisi
Nell’analisi dei bilanci è stato necessario tenere presente che la mancanza di un processo
di reporting completo sulla RSI all’interno di una società non significa che la sua attività in
materia di responsabilità sociale sia carente. Naturalmente vi è un elemento di incertezza
quando si opera una distinzione tra buone politiche e buoni bilanci. In questi casi, è utile
ricordare che possono sorgere problemi di definizione: molte società possono forse
prevedere attività di RSI senza tuttavia qualificarle in quanto tali. Come già menzionato più
volte nella presente relazione, la CSR è ancora un concetto relativamente nuovo ed è
possibile che molte aziende abbiano ancora bisogno di tempo per assimilare una cultura
della responsabilità sociale d’impresa.
Nel corso dell’analisi è chiaramente emerso che le società che avevano applicato le linee
guida della Global Reporting Initiative per la rendicontazione in materia di sostenibilità
hanno prodotto bilanci nettamente più “completi” rispetto alle imprese che non ne avevano
tenuto conto. Taluni elementi della RSI, quali il dialogo sociale e le questioni relative al
personale, sono stati sovente soltanto accennati nei rapporti che non si erano conformati
alla GRI e, anche in questo caso, questa situazione può essere imputabile alle prassi di
rendicontazione in vigore sulle problematiche ambientali ed economiche, piuttosto che alle
questioni sociali. L’utilizzo di standard di valutazione della RSI, quali quelli elaborati dalla
GRI, non solo fornisce indicatori sulle tematiche da integrare in una politica o in un bilancio
di responsabilità sociale, ma favorisce anche una maggiore trasparenza nel caso in cui
tutti i bilanci seguano criteri di riferimento analoghi.
Tra i vari bilanci emergono anche profonde disparità in merito al volume di informazioni
fornite rispetto a molti dei criteri di analisi dello studio. Mentre alcune aziende hanno
prodotto dati completi e indicatori concreti, altre hanno trattato la questione soltanto in
39
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
superficie. Il fatto di fornire indicatori è sintomatico di un maggior successo, in termini reali,
di una politica e permette un’analisi comparativa dei risultati dei concorrenti.
Pur fornendo esempi di impostazioni sostanzialmente diverse in materia di RSI, tutti i casi
esaminati avevano in comune una cosa: il desiderio di perfezionare, di rendicontare e di
rendere pubbliche le buone pratiche in atto all’interno dell’organizzazione. Anche se il
processo di reporting, così come il focus e le circostanze, differivano in funzione dei singoli
casi, ogni esempio può offrire alle altre organizzazioni del settore spunti di riflessione e utili
insegnamenti.
40
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
4.0
Attuazione della RSI
Il presente capitolo fornisce una panoramica delle problematiche legate all’attuazione
pratica della RSI ed analizza come un’organizzazione possa trarre il meglio dalle proprie
attività in questo campo. La Sezione 4.1 delinea un quadro generale dell’impatto della RSI
nelle organizzazioni studiate, mentre la sezione 4.2 approfondisce l’analisi della
giustificazione economica della RSI, tentando di determinare se le attività socialmente
responsabili recano benefici finanziari e in quale misura le imprese che perseguono la via
della responsabilità sociale hanno riscontrato implicazioni positive. Nella sezione 4.3 sono
state raggruppate le esperienze delle aziende che hanno partecipato alla ricerca nonché le
conclusioni di altri studi per illustrare come la RSI possa essere attuata in modo ottimale
all’interno di un’organizzazione.
4.1
L’impatto della RSI
Pochissimi bilanci pubblicati dalle imprese analizzano gli effetti delle attività di RSI sulla
propria organizzazione o sugli stakeholder esterni. Dalle interviste, infatti, è generalmente
emerso che tali effetti sono difficilmente misurabili in termini quantitativi mentre la natura
stessa della RSI può essere considerata essenzialmente qualitativa, nella misura in cui
promuove migliori condizioni di lavoro, una più intensa partecipazione e una maggiore
soddisfazione dei clienti: fattori che non possono essere facilmente quantificati con l’ausilio
di indicatori. Inoltre, le società analizzate sembrano avere obiettivi diversi in termini di
impatto: l’accordo EDF, ad esempio, insiste piuttosto sulle implicazioni interne, mentre il
gruppo CEZ riserva un’attenzione nettamente maggiore ai vantaggi sulla collettività delle
proprie attività di sponsorizzazione.
L’incidenza e i costi finanziari della RSI saranno analizzati nella sezione 4.2 della presente
relazione. Dalla ricerca emerge chiaramente che i vantaggi finanziari deriveranno
principalmente dalla fedeltà dei consumatori, da un aumento della clientela e da un
maggiore investimento degli azionisti. Si ritiene che qualsiasi variazione di questi fattori
potrà essere percepita soltanto nel lungo periodo, ma sarà comunque difficile imputare
uno specifico cambiamento alla CSR senza condurre ulteriori ricerche, come ad esempio
un’indagine su vasta scala. Come evidenziato per il gruppo Vattenfall, i frutti dell’attività di
RSI di oggi potranno essere raccolti molto più tardi perché si tratta di investimenti a lungo
termine, che produrranno effetti in un arco di tempo di 30-50 anni.
Ciò detto, è importante notare che le persone intervistate nell’ambito degli studi dei casi o
dell’analisi in generale avevano un giudizio estremamente positivo sulla RSI. I
rappresentanti di EDF erano certi che il loro operato in materia di RSI avesse nettamente
migliorato il dialogo sociale e le relazioni all’interno della società e che, in ultima analisi,
41
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
agire in modo socialmente responsabile non poteva che rivelarsi positivo per l’azienda, i
suoi dipendenti e tutti gli stakeholder. Per enviaM, queste attività offrono indubbiamente un
buon rapporto costi-risultati, sebbene tale aspetto non sia stato ancora misurato e non si
prevedano risultati prima di un certo periodo di tempo.
4.2
La RSI è giustificata in termini economici?
La comunità economica e il mondo degli affari riconoscono attualmente il valore di efficaci
politiche etiche e di sviluppo sostenibile messe in atto dalle aziende. Indici quali il FTSE
4Good, l’AccountAbility Global 50+ (pubblicato su Fortune), l’AA1000 e il Dow Jones
Sustainability Index sono stati ideati per fornire ai gestori di fondi informazioni sulle
organizzazioni più performanti e più attente allo sviluppo sostenibile ed incoraggiano gli
investimenti in tali aziende. Enel, in particolare, ha compiuto grandi progressi in questo
campo negli ultimi anni e figura oggi nella maggior parte dei principali indici di sostenibilità.
L’azienda segnala inoltre che alcuni fondi etici e fondi d’investimento socialmente
responsabili sono sempre più interessati al titolo.
Da un punto di vista accademico, la meta analisi realizzata da Orlitzky et al. indica una
relazione innegabilmente positiva tra la performance sociale di un’impresa e la sua
performance finanziaria, relazione che si rivela reciproca e simultanea. Degno di nota è il
fatto che nelle conclusioni gli autori pongano un particolare accento sull’uso della
performance sociale per migliorare la reputazione aziendale, correlandola direttamente a
migliori risultati finanziari1.
Per contro, potrebbe anche essere opportuno considerare le implicazioni finanziarie della
RSI in termini di riduzione del rischio; piuttosto che tener conto dei benefici che le attività
di RSI possono generare, le società dovrebbero calcolare i potenziali costi che potrebbero
dover sostenere qualora non venissero adottate misure di sviluppo sostenibile. A tale
proposito, Dow Jones nota nel suo commento sull’indice di sostenibilità, che la corporate
sustainability è un approccio che genera valore a lungo termine per l’azionariato in quanto
permette di cogliere le opportunità e di gestire i rischi derivanti dagli sviluppi economici,
ambientali e sociali. Le aziende leader nel campo della sostenibilità aziendale producono
valore a lungo termine per l’azionista orientando le loro strategie e la loro gestione in modo
da sfruttare le potenzialità del mercato di assorbire prodotti e servizi sostenibili, riducendo
ed evitando al contempo i costi e i rischi legati alla sostenibilità2.
La qualità della strategia e della gestione di un’impresa e la sua capacità ad ottimizzare le
opportunità e i rischi derivanti dagli sviluppi economici, ambientali e sociali possono essere
quantificate e utilizzate per individuare e selezionare società di punta, nelle quali il Dow
1
2
Orlitzky et al., Corporate Social and Financial Performance: A Meta-analysis, Organization Studies 24(3): 403–441
http://www.sustainability-index.com/07_htmle/sustainability/corpsustainability.html
42
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Jones e gli altri gestori di indici consigliano di investire. Dow Jones, ad esempio, considera
la performance di sostenibilità aziendale un concetto che può giustificare l’investimento,
essenziale per suscitare l’interesse e gli investimenti nel campo dello sviluppo sostenibile,
a vantaggio sia delle imprese, sia degli investitori.
Nella presente ricerca si è visto come sia sovente difficile, a livello aziendale, quantificare
l’impatto della RSI. Secondo le persone intervistate nell’ambito delle casistiche, la
misurazione dell’impatto finanziario della RSI risultava piuttosto problematica, in
particolare quando si trattava di quantificare i vantaggi in termini di nuova clientela: come
stabilire il nesso tra aumento di clienti e la loro valutazione dell’approccio aziendale in
materia di RSI? Ciò detto, i rispondenti hanno generalmente ritenuto che a lungo termine, i
vantaggi finanziari della RSI saranno superiori al costo della sua attuazione. Nel definire i
parametri della propria attività di RSI, la ScottishPower ha organizzato un dibattito interno
in cui sono state ponderate tutte le implicazioni finanziarie e le positive ricadute di tali
azioni. Si è giunti alla conclusione che la responsabilità sociale dell’impresa offre vantaggi
considerevoli, non solo agli azionisti.
"Vi è stato un acceso dibattito su cosa significhi per noi la responsabilità di impresa (RI).
Abbiamo esaminato attentamente i costi e i vantaggi della RI e chiarito il rapporto tra
responsabilità e redditività alla ScottishPower. Le nostre imprese ci hanno fornito
informazioni decisive sull’importanza della RI in un’ampia gamma di operazioni. Il nostro
Gruppo esecutivo ha riesaminato e discusso le informazioni ricevute prima di concordare
sulla seguente dichiarazione: ‘Siamo fautori della responsabilità dell’impresa intesa come
modo di operare finalizzato a ridurre al minimo il nostro impatto negativo sulla società e ad
ottimizzare il nostro impatto positivo, consapevoli del fatto che in questo modo
contribuiremo al raggiungimento dell’obiettivo a lungo termine dell’azienda, ossia creare
valore per i nostri azionisti1”,
Durante un’intervista relativa ad uno dei casi di studio, una persona ha fatto notare che la
RSI è una questione che, per sua stessa natura, deve essere trattata in termini qualitativi
piuttosto che quantitativi. Nel corso dell’intero lavoro di ricerca sono emerse prove del
positivo impatto sulle aziende che, considerate nel complesso, forniscono una corposa
argomentazione a favore delle azioni socialmente responsabili. Un buon esempio a tale
proposito è rappresentato da Enel. Un’approfondita ricerca realizzata dalla società dopo la
pubblicazione del bilancio di sostenibilità 2004 indica che secondo l’opinione di fornitori,
finanziatori e istituzioni, la RSI serve per tutelare e tutelarsi. Per tutti gli intervistati, infatti,
la responsabilità sociale di impresa rappresenta un “dispositivo di tutela” che l’azienda
mette in campo per proteggere “l’ambiente” (naturale e sociale) allo scopo di limitare gli
eventuali danni del suo agire e per estendere al maggior numero di stakeholder i vantaggi
1
ScottishPower, Environmental & Social Impact Summary Report, 2004/2005, p3
43
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
del suo operare. In questo modo, la società indirettamente si tutela rafforzando la
legittimità delle sue operazioni.
Nel corso dello studio è emerso chiaramente che non soltanto le pratiche della RSI sono
importanti per tre gruppi chiave (clienti, dipendenti e altre imprese), ma anche che offrendo
a queste tre tipologie di stakeholder attività positive di RSI, le aziende possono raccogliere
buoni risultati.
Recentemente Enel ha condotto un sondaggio sulla “immagine di marca” tra i propri
clienti. Sono stati presi in considerazione 34 tratti di immagine, selezionati in modo da
rappresentare le diverse modalità di relazione dell’azienda con gli stakeholder. Questi tratti
sono stati a loro volta aggregati in sei fattori chiave: relazione, ossia servizio e relazione
con il cliente; fattore prezzo, che comprende, oltre al prezzo, i fattori che influiscono sul
prezzo percepito come la trasparenza delle condizioni di pagamento; competenza tecnica,
che racchiude tutti gli aspetti della competenza in campo energetico, sia in termini di
qualità del servizio che in termini di innovazione e ricerca; personalità, che ha al suo
interno i tratti della “dimensione istituzionale”, dalla solidità alla cultura aziendale o alla
rilevanza internazionale; la strategicità (sistema Paese), cioè la capacità dell’azienda di
rappresentare o difendere gli interessi dell’Italia; valori sociali (etica), cioè l’area che
concentra gli aspetti legati alla responsabilità sociale dell’impresa.
Tabella 4.1 Rilevanza dei fattori di immagine sulla fedeltà – riepilogo indicatori
2003
2004
2005
Relazione cliente
43
44
43
Prezzo trasparenza
38
40
41
Competenza tecnica
53
54
57
Dimensione istituzionale
70
74
75
Sistema Paese
45
44
49
Etica
35
39
39
Fonte: Enel - Bilancio di sostenibilità 2005
La tabella 4.1 mostra i risultati del sondaggio. I valori sociali (etica), pur avendo acquisito
una maggiore importanza negli ultimi tre anni, continuano a suscitare uno scarso interesse
nei consumatori. Da notare che anche il prezzo figura tra le ultime priorità dei consumatori,
mentre la dimensione istituzionale occupa la prima posizione. Anche se questi risultati
sembrano porre la RSI in fondo alla lista delle preoccupazioni della clientela, non bisogna
44
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
dimenticare che una politica globale in materia di RSI può influenzare positivamente tutte
le aree di interesse riprese nella tabella. La competenza tecnica, che riveste grande
importanza per i clienti, può essere migliorata attivando percorsi formativi per il personale,
una componente fondamentale del pilastro sociale della politica di responsabilità
d’impresa. Anche se questi elementi della RSI sono meno visibili agli occhi del
consumatore, i loro positivi effetti sono evidenti e questo aspetto non può che rafforzare la
fedeltà della clientela.
Il bilancio 2006 sulla responsabilità sociale dell’impresa pubblicato dal gruppo Vattenfall
conteneva alcune interessanti conclusioni sulla capacità di attrarre e conservare i
dipendenti. Dal sondaggio “La mia opinione”, realizzato nel 2006 tra il personale, emerge
che la “reputazione dell’azienda” influisce senza dubbio sull’impegno dei dipendenti:
migliore è la reputazione, più il personale è motivato, ben disposto e leale nei confronti
dell’azienda. Un’analisi interna del Piano d’azione del gruppo ha mostrato che la maggior
parte delle unità di business del gruppo concentrava le azioni pianificate sulla reputazione
dell’azienda, in funzione dei risultati del sondaggio. Inoltre, nel 2006, Vattenfall è risultato
essere il migliore datore di lavoro in Svezia secondo un’indagine condotta ogni anno tra
22.000 giovani professionisti di età compresa tra 25 e 40 anni. Gli intervistati
apprezzavano in particolare l’azione condotta da Vattenfall in campo etico e sociale, a
riprova del fatto che una buona reputazione sulle questioni legate alla RSI è importante
tanto per la percezione che il pubblico ha della società in quanto datore di lavoro, quanto
per coloro che già vi lavorano. La capacità di attrarre e mantenere nel proprio organico
personale altamente qualificato è essenziale per la produttività e il rendimento.
Infine, è importante rammentare che pratiche virtuose di RSI incentivano un maggior
riconoscimento di tali pratiche presso altre imprese e organizzazioni di categoria. CEZ ha
constatato che, in un mercato aperto, la comunicazione con la clientela (in particolare le
grandi imprese) sulla RSI era importante per dimostrare la sua capacità di adattamento e
influenzare il modo in cui il gruppo viene percepito dal mondo degli affari. Le pratiche di
RSI vengono sovente premiate pubblicamente e migliorano così l’immagine dell’azienda.
RWE npower, ad esempio, è stata premiata nel 2005 per il suo agire responsabile da
“Business in the Community” ed è stata selezionata fra le finaliste per il titolo di “azienda
dell’anno”. Questo tipo di riconoscimento aumenta la visibilità dell’azienda e può favorire
gli investimenti.
L’assoluta necessità di comprendere e migliorare la percezione che il pubblico ha di
un’azienda è stata evidenziata da Enel nel suo bilancio 2005, in cui si fa notare che in un
mercato come quello dell’elettricità, caratterizzato da una sostanziale identicità del
prodotto tra i diversi fornitori, l’aspetto relazionale e tutti i fattori associabili all’azienda che
attengono alla sfera delle percezioni (simpatia, forza, credibilità, affidabilità, innovazione)
assumono particolare importanza quando si tratta di trarre benefici.
45
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
In sintesi, sebbene nel presente studio si sia rivelato complesso misurare l’impatto diretto
delle pratiche di responsabilità sociale delle imprese, coloro che hanno partecipato
all’attuazione di proficue politiche in materia di RSI sono convinti che quest’ultima abbia
avuto ricadute positive sulla propria attività in molteplici modi. Anche se la ricerca
scientifica indica l’esistenza di una relazione diretta tra la RSI e migliori risultati finanziari,
è ancora troppo presto per sapere se in questo specifico settore vi saranno benefici
finanziari. Nel frattempo, tuttavia, il miglioramento delle condizioni di lavoro, una maggiore
fedeltà del personale e il sostegno alle collettività sul territorio sono vantaggi che hanno
confermato la validità degli sforzi profusi nell’attuazione della politica di responsabilità
sociale delle aziende.
4.3
Ottimizzare i benefici delle attività socialmente responsabili
I detrattori della RSI sostengono che le pratiche di responsabilità sociale sono poco più di
un esercizio di pubbliche relazioni e si discute a livello accademico sulla difficoltà di
cogliere le motivazioni della RSI quando il vertice e gli organi direttivi di una società
possono essere riluttanti ad affrontare la questione dei vantaggi derivanti dalle attività di
RSI per paura che vengano considerati in modo negativo dagli stakeholder1. D’altro canto,
a questo si controbatte affermando che le motivazioni della RSI vanno oltre la semplice
ricerca di maggiori profitti o di una migliore reputazione (sebbene, come si è già visto,
questi due fattori sono sempre presenti in una politica forte). A sostegno di questa
argomentazione, e per provare la propria serietà in materia di RSI, un’azienda ha
disposizione diverse misure.
1
McWilliams et al., Corporate Social Responsibility: Strategic Implications, Journal of Management Studies 43:1,
gennaio 2006
46
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Figura 4.1 Attività aziendali responsabili e relativi vantaggi
Qualità della vita dei dipendenti
Gestione della diversità
Attività
• Sviluppare l’attitudine alla leadership
• Restare positivi in tutte le relazioni
• Rispettare e andare oltre i requisiti giuridici nella politica e
nella pratica
• Tutelare la salute e il benessere
Vantaggi
• Cultura dell’inclusione
• Personale motivato, più produttivo e leale
Attività
• Occupare una forza lavoro diversificata che rispecchi la
comunità
• Adottare politiche del lavoro inclusive
• Rispettare tutte le persone
Vantaggi
• Maggiore coesione sociale
• Forza lavoro più diversificata e flessibile
• Maggiori opportunità sul mercato
47
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Costante miglioramento dell’impresa
Attività
• Pianificare il futuro e rivedere le azioni
• Collegare le attività di RSI agli obiettivi dell’impresa
Vantaggi
• Maggiore soddisfazione professionale
• Posti di lavoro economicamente sostenibili e fattibili
• Migliore performance dell’impresa
• Potere di attrazione per gli investitori
• Migliore accesso ai fondi di investimento
• Creazione di valore a lungo termine
Apprendimento lungo tutto l’arco della vita per i
dipendenti
Attività aziendali
responsabili
Attività
• Promuovere e diffondere l’apprendimento
• Creare politiche per incoraggiare il raggiungimento degli
obiettivi
• Sviluppare in modo permanente le conoscenze, le
competenze e i comportamenti
• Riconoscere e applicare l’innovazione
Vantaggi
• Maggiore fiducia e abilità
• Maggiori competenze trasferibili
• Migliore vantaggio concorrenziale
• Forza lavoro e organizzazione flessibili
Relazione con gli stakeholder
Redditività
Attività
• Trasparenza, onestà e chiarezza delle azioni
• Un buon modello di ruolo
Attività
• Sviluppare un’efficace gestione del rischio rispetto alle
sfide dell’impresa
• Attrarre clienti con investimenti responsabili e con un
marketing a vocazione umanitaria
• Promuovere un’efficace comunicazione e termini di
scambio equi
Vantaggi
• Maggiore prosperità per la regione
• Rischi e sprechi ridotti al minimo
• Utilizzo razionale di tutte le risorse
Vantaggi
• Relazioni trasparenti, basate sulla collaborazione
• Migliore reputazione
La Figura 4.1 illustra sei ambiti dell’agire responsabile che riguardano sia il pilastro
economico, sia la sfera sociale, nonché i vantaggi per le organizzazioni generati dalle
pratiche in questi ambiti. La figura mostra che privilegiando il miglioramento delle
competenze e della vita professionale del personale, instaurando solide relazioni con gli
stakeholder e concentrando al contempo la propria azione sul miglioramento e la
redditività dell’impresa, un’organizzazione, e le comunità in cui questa opera, possono
trarre vantaggi concreti. Le azioni realizzate in ciascuna delle sei aree costituiscono una
buona pratica e sono concretamente correlate ai risultati. L’intervento di un’organizzazione
in queste aree di attività trasforma la responsabilità sociale dell’impresa in un esercizio
utile e concreto.
La presente ricerca ha evidenziato cosa s’intende per attività aziendale socialmente
responsabile e come questa venga trasferita, e già esiste, nel settore dell’energia elettrica.
Una volta attuate e integrate, le attività di business responsabile costituiscono la base per
proficue politiche di RSI. Tuttavia, prima di giungere a questo punto, le aziende devono
necessariamente superare diverse tappe. Una politica di RSI deve essere totalmente
integrata in un’organizzazione e in questo processo vi è una gamma di fattori che le
aziende possono prendere in considerazione.
48
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
• Ottenere l’impegno dei vertici, degli amministratori e di altri membri chiave del
personale che possano agevolare un’efficace attuazione.
• Il coinvolgimento degli stakeholder quali sindacati, clienti, dipendenti e azionisti è
essenziale per elaborare una politica di RSI esaustiva. Soltanto i clienti possono
comprendere appieno i propri bisogni, così come i dipendenti e i rispettivi rappresentanti
sono i più idonei a dare consigli su un corretto ambiente di lavoro. Questo aspetto è
evidenziato nell’accordo RSI di EDF; i sindacati ritengono che il loro contributo abbia
avuto un’influenza determinante sulla dimensione sociale dell’accordo.
• Garantire che i dipendenti siano totalmente integrati nel processo. Quando la RSI è un
elemento fondamentale delle pratiche di lavoro quotidiane, la politica ha maggiori
possibilità di successo. Si può giungere a questo risultato soltanto se sono previsti
canali di comunicazione chiari in entrambe le direzioni: i dipendenti devono essere in
grado di fornire un feedback e di porre domande, mentre i datori di lavoro devono
trasmettere informative adeguate e spiegare le ragioni del lavoro.
• Nel caso delle multinazionali, la RSI deve essere un esercizio globale, pur nel rispetto
delle specifiche esigenze del territorio. In molti casi individuati nell’ambito della presente
ricerca, i principi fondamentali della RSI sono stati definiti a livello centrale, lasciando ad
esempio alle società controllate la facoltà di attuare le politiche pertinenti nella rispettiva
regione. Questo approccio ottimizza i benefici alle comunità.
• Le multinazionali devono promuovere lo scambio e la condivisione di buone pratiche
all’interno del gruppo. Questo favorisce l’innovazione nelle attività di RSI ed un
maggiore entusiasmo nella loro implementazione.
Molte delle tematiche e delle attività citate nella presente sezione si riscontrano nei casi di
studio analizzati nell’ambito della ricerca, a riprova del loro successo. Quando
ScottishPower ha avviato il processo per formalizzare le proprie attività di RSI, ha
organizzato un dibattito all’interno dell’azienda e con i propri stakeholder per definire i
risultati che si sarebbero potuti ottenere. Dal dibattito è emerso il desiderio di una posizione
comune ed esplicita sulla RSI e, cosa importante, è stato riconosciuto che l’obiettivo della
responsabilità sociale in azienda deve essere la creazione di valore a lungo termine e che
la RSI ha come oggetto il modo in cui vengono condotte le attività di core business.
Analogamente a molte altre organizzazioni, la società era preoccupata per l’eccessiva
importanza accordata, nel precedente approccio sulle attività di business responsabile, alle
relazioni pubbliche e al reporting e sebbene questi elementi continuino ad essere
importanti, l’integrazione quotidiana e permanente della RSI nell’attività commerciale è
diventata l’elemento prioritario.
Presso RWE, la politica di RSI è stata elaborata a livello centrale dal gruppo, ma enviaM
gode di autonomia per lo sviluppo di propri progetti di sponsorizzazione sul territorio in cui
opera. Questo ha migliorato l’immagine dell’azienda ed un’inchiesta presso la clientela ha
49
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
mostrato che la società è considerata positivamente per il suo sostegno alla formazione,
all’istruzione, allo sport e alla cultura. La teoria degli stakeholder di Freeman (1984) va
nello stesso senso affermando che “i manager devono soddisfare una serie di soggetti
“portatori di interessi” (lavoratori, clienti, fornitori, organizzazioni locali) che possono influire
sui risultati dell’azienda”. In base a questa teoria, non è sufficiente che la direzione si
concentri esclusivamente sulle necessità degli azionisti o della proprietà, ma può essere
vantaggioso per l’azienda impegnarsi in talune attività di RSI che i soggetti non finanziari
percepiscono come importanti poiché, in caso contrario, questi gruppi potrebbero ritirare il
loro sostegno all’impresa1.
Sebbene alcuni sostengano che la misurazione della performance e il reporting non
debbano essere una priorità delle politiche di RSI è essenziale, per un ulteriore sviluppo,
che le buone pratiche e i risultati conseguiti siano rendicontati, in modo da poter adottare
misure per correggere eventuali carenze o lacune. Dall’analisi dei bilanci emerge che
misurazioni e rendicontazioni più approfondite sulla RSI si riscontrano nelle società che
hanno fornito indicatori, dati ed esempi concreti delle rispettive attività. Quando i risultati
possono essere quantificati ed è accertato che le attività socialmente responsabili vanno a
beneficio dei destinatari (siano essi ad esempio i dipendenti, la stessa impresa o la
comunità locale), la politica ha maggiori probabilità di portare frutti in termini di vantaggi
economici grazie alla fedeltà della clientela, ecc. Infine, le impostazioni che prevedono la
trasmissione di un approccio socialmente responsabile attraverso la catena di fornitura,
vegliando a che i fornitori e i subappaltatori agiscano in modo consono alla politica di
responsabilità sociale dell’impresa, comunicano un impegno più profondo in materia di RSI
di quanto non faccia un semplice esercizio di pubbliche relazioni.
1
McWilliams et al., Corporate Social Responsibility: Strategic Implications, Journal of Management Studies 43:1,
gennaio 2006
50
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
5.0
Conclusioni
La responsabilità sociale d’impresa sembra ancora agli inizi nel settore elettrico, ma dalla
presente ricerca emerge che questa problematica viene considerata con sempre maggiore
serietà sia dagli stakeholder, sia dalle aziende e molti soggetti intervistati nell’ambito dello
studio fissano la soglia di una corretta pratica di RSI estremamente in alto. Come già
notato in precedenza, le peculiarità del settore e del mercato dell’energia elettrica
implicano la necessità di non sottovalutare questa pratica ed i nuovi indicatori settoriali
della Global Reporting Iniatative testimoniano l’importanza e il valore della RSI in questo
campo.
Di norma, i soggetti che hanno istituito pratiche corrette danno un giudizio estremamente
positivo della responsabilità sociale d’impresa e l’adesione dei dipendenti, delle parti
sociali e degli stakeholder si è dimostrata un potente incentivo. Analogamente, il fatto che
le pratiche in materia di sostenibilità siano oggi ampiamente riconosciute dagli ambienti
economici e finanziari dovrebbe incoraggiare le aziende a adottare tale politica. Sebbene
le società reputino generalmente che il ritorno finanziario della RSI sia meno visibile di altri
benefici più tangibili, alcune ricerche accademiche e vari professionisti del mercato
indicano che le potenzialità di crescita finanziaria offerte dalla RSI sono estremamente
concrete.
La redazione di un efficace bilancio sulla responsabilità sociale dell’impresa, il suo utilizzo
in quanto strumento di comunicazione per raccogliere un maggiore consenso nel mondo
degli affari, ma anche all’interno dei territori in cui opera l’azienda, è senza dubbio il primo
passo per cogliere i benefici finanziari dalla RSI. Sebbene una migliore immagine di marca
dell’azienda non debba essere la principale motivazione a seguire la strada della RSI, è
innegabile che sia proprio questo aspetto a portare il maggiore ritorno finanziario
all’impresa. Una corretta pratica in tale campo può offrire molteplici vantaggi a tutte le parti
in causa (compresi i soggetti che hanno un interesse finanziario): le comunità fruiscono di
sponsorizzazioni e di una migliore tutela ambientale; i dipendenti godono di migliori
condizioni di lavoro, mentre gli azionisti trarranno vantaggio da un’immagine aziendale più
positiva. Appare evidente allora come la pratica della RSI si rivela vincente per tutte le
parti, a condizione che l’azienda abbia a cuore il bene della comunità e si impegni a
comunicare le proprie esperienze e a rimanere in ascolto dei propri stakeholder.
51
ECOTEC
La RSI nel settore elettrico
Annex One: Comparison tables for CSR policies in
the sector – case study companies
A1
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
Country
Germany
Germany
Sweden
Type of
organisation
Transport, distribution and supply
Supply and other activities. enviaM’s main
area of activity is electricity supply but the
group is made up of various subsidiary
companies, including water, gas, IT and
telecommunications companies.
Generation, transmission, distribution and sales
Report
details
Corporate Responsibility Report
2005.
Energie für starke Partnerschaften (Energy for
strong partnerships) Annual Report 2005
Expectations and Performance - Corporate
Social Responsibility Report 2005
Baseline /
history of the
policy
RWE produced its first CSR report in
2003 following a substantial history of
reporting on environmental issues.
The 2005 report has been externally
audited and the audit results are
included in the report.
No information is provided in this report.
CSR at Vattenfall is based on five separate
policies – Environmental, Human Resources,
Communications, Health and Safety and Dam
Safety. The Code of Conduct and Mission
Statement are also influential on CSR behaviour.
Also has to adhere to Swedish Government
guidance on CSR-related issues. The 2005
report is the third produced by Vattenfall.
The report is organised according to
GRI principles and an index is
provided cross-referencing GRI
indicators with the report.
The report has not been produced in line with
GRI principles, but as it is an annual report it
would not be appropriate.
The report is organised according to GRI
principles and an index is provided crossreferencing GRI indicators with the report.
Local shareholders are involved in the selection
of regional CSR projects.
Impact mapping has been conducted to
establish who the key stakeholders are in the
business. Many people are dependent on or
affected by Vattenfall’s operations. By listening
to stakeholders, processing the information and
developing operations the group can more easily
A2
RWE
Reference to
GRI
Economic Pillar
Involvement
of
stakeholders
A workshop was held with
stakeholders following the publication
of the 2004 CSR report. Feedback
from the workshop was incorporated
into the production of the 2005 report.
Employees and representatives from
A2
RWE
enviaM (owned by RWE)
all relevant business units were
consulted over the new code of
conduct and their comments taken
into account in a revised version.
meet stakeholders’ expectations.
Vattenfall’s stakeholder dialogue is conducted on
two levels. Centrally, at Group level, and locally,
at Business Group and Business Unit levels.
Vattenfall has identified its stakeholders by
mapping the impact Vattenfall has on certain
groups, or the impact that these groups have on
the company. Vattenfall’s stakeholder dialogue
mainly involves three types of relationship:
customer relations, neighbour relations and
relations with other members of society.
Vattenfall also establishes relations with external
organisations, interest groups and public and
financial institutions.
RWE participates in the multistakeholder workshops on CSR
organised by the German Ministry of
the Environment.
A3
Partnering –
contractors
and suppliers
The management of the supply chain
has been criticised in the past and as
a result action has been taken. This
has been introduced in to the code of
conduct and a risk analysis of the
supply chain has taken place. Actions
have been taken to have a
responsible approach to purchasing
and these include only procuring fuel
from named suppliers rather than
brokers for example. RWE has begun
to monitor the CSR actions of
partners and suppliers by means of a
survey. As more materials are
sourced from outside the EU and
OECD in the future, extra attention
will be paid to sustainability criteria of
suppliers.
Vattenfall
No information is provided in this report.
A3
A new Group instruction on Purchasing was
issued in December 2005. It states that
Vattenfall should ensure that suppliers’
environmental and social performance is
acceptable, such as in terms of environmental
impact in production, working conditions and
aspects of human rights relevant to supplier
operations.
Governance
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
Newly introduced code of conduct in
response to events which were
deemed unacceptable. The code was
drawn up with the assistance of a
group of external experts.
The group has a supervisory board which met
four times in 2005. The board considered
issues such as the business plan for 2006, the
middle-term plan for 2006-2010, strategic
projects and risk management.
Full information is provided on the management
structure of the group and subsidiaries.
Information is also provided on the selection of
new members of the board.
The group was reorganised in 2003
which lead to the development of the
"group centre" – a core team
responsible for strategic management
issues across the group.
The supervisory board consults with the
executive committee, representatives of the
regional shareholders and employee
representatives.
There is an advisory council of regional
shareholders. This council acts as a platform
for communication between regional
stakeholders and the executive committee.
The council met twice in 2005.
The CEO has ultimate responsibility for
Vattenfall’s corporate social responsibility work
and performance. The Public Affairs department
is responsible for CSR communication. Business
Groups direct their daily operations based on the
vision, strategy etc. established by the Group.
The Business Groups report CSR information to
the Vattenfall Group annually.
A4
Social Pillar
Approach to social dialogue
Union
representatio
n
The majority of social dialogue which
takes place is centred around the
Works Council within the statutory
framework for the rights of employees
at their place of work.
No information is provided in this report.
The number of employees represented by trade
unions varies across the group. In Sweden, 80%
of employees are affiliated, in Finland, 77%, in
Germany, 70% and in Poland, 48%. In Sweden,
Germany and Finland, trade union membership
levels have remained stable, though levels in
Poland have declined slightly over the past two
years. The decrease in Poland is a result of
redundancies and of people resigning trade
union representation.
Employee
participation
The Group undertakes to respect the
conventions of the ILO and to abide
by the principles of the UN Global
A central element of the group’s strategy “Topfit
– Offensive Zukunft” (Top Fit - Future
Offensive) is to involve employees in the
Employee participation is actively encouraged at
Vattenfall and the Code of Conduct sets out that
all managers within Vattenfall have a special
A4
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
Compact on safeguarding worker's
interests. Employee representatives
make up half of the members of the
company Supervisory Board and
forums are in place comprising of
workers representatives from RWE’s
European companies and are
founded on the European law on
Works Councils. The forums
represent a total of some 73,000
employees throughout the RWE
Group.
process of generating ideas and improvements.
The strategy incorporates a range of measures
to facilitate communication and improve
entrepreneurship and team work within the
company.
responsibility to communicate with their
employees and to support communication within
the organisation. The HR policy states that
Vattenfall “also cooperates with and consults the
employee representatives. The cooperation
should be straightforward and based on
accountability.”
In 2005, various events were held under the
banner of “enviaM im Dialog” (enviaM in
Dialogue) to encourage an open and
constructive dialogue between employees and
senior staff.
A5
The first enviaM group-wide employee survey
was conducted in 2005. Over 60% of the
employees gave their opinions on the themes
of information, communication, integration and
management culture. The results were used to
identify particularly sensitive issues and to
formulate improvement measures.
Vattenfall also has an EWC established, which
has 20 employee representatives from across
the group. Swedish legislation guarantees
employee participation by governing the rights
to, for example, employee board representation,
co–determination and health and safety
committees.
Freedom of
association
No information is provided in this
report.
No information is provided in this report.
In the regions where Vattenfall operates the
freedom of association is both constitutionally
guaranteed and governed by a number of
specific laws. These laws are adhered to
throughout the organisation.
Collective
bargaining
No information is provided in this
report.
No information is provided in this report.
The four unions represented at Vattenfall in
Sweden have joint agreements for cooperation
with the company. There are also local collective
agreements that express the importance of
employee representatives taking an active role in
developing the companies.
A5
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
The total workforce of the RWE group
has declined by almost 46,000 staff
since 2002. The majority of the staff
are based in Germany (43,500
approx) with a further 32,500 approx
in other European countries (mainly
the UK). A small proportion of staff
are based in the USA, Canada and
other countries.
There is a personnel committee which met five
times in 2005.
The total number of full time equivalent staff is
32,231, of which 24,714 are men. The majority
of staff are based in Germany (20,199 FTE)
while a further 8,455 are based in Sweden. Only
105 FTE employees are not based in the key
countries of operation (Sweden, Germany,
Finland and Poland).
Personnel
Personnel
structure
Female employees make up 7.9% of
the management and executive staff
and 23% of the total workforce.
A6
Turnover of
personnel
Recently a recruitment freeze was
implemented and there has been a
trend of reduced manning levels.
No information is provided in this report.
Employee turnover is low within the company –
in Sweden it stands at 2.4%, Finland at 2.9%,
Germany at 2.3% and Poland at 2.5%.
Access to
training and
leisure
services
In 2004 the "Discoveries" programme
was introduced – a method of
assessing staff potential and training
needs to facilitate progression based
on skills. The group is also pushing
for age-appropriate skills
enhancement. For example, for
younger employees who can no
longer take regular promotion for
granted due to the ageing workforce,
RWE will be developing models for
further career development.
The group has a comprehensive training
programme. For example, in 2005 a pilot sales
training project “Fit for Sales” was
implemented. eLearning opportunities are also
now available for career development. In 2005,
3607 employees took part in 738 training
opportunities. 83 employees worked towards
job-related qualifications.
70% of employees across the group rate access
to training positively. Staff appraisals have been
introduced for the first time in Poland in 2006.
enviaM’s subsidiary company, bildungszentrum
energie GmbH (bze), opened a new training
centre in 2005. bze delivers the training for
enviaM.
A6
Job
satisfaction
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
For the first time, in 2005 a groupwide employee satisfaction survey
was conducted by an independent
third party. There are plans to
replicate the survey in 2007 in order
to measure the success of the
improvement programme. No results
from the survey were included in the
report.
No information is provided in this report.
The employee survey “My Opinion” is conducted
annually. The results for 2005 showed a general
improvement in satisfaction in most areas such
as commitment, safety, training and equal
opportunities. Employee commitment by
improved by 4 percentage units compared to
2004 in the survey. Vattenfall received the award
‘Best Employer’ in Sweden 2006.
No information is provided in this report.
Vattenfall strives to create a safe, healthy and
inspiring work environment in which all
employees can develop under the best
conditions. Over the last three years, sick-leave
in the Group has remained stable; 4.0% in 2003,
3.8% in 2004 and 3.9% in 2005. For the third
year in a row Vattenfall registered fewer
accidents at work. 2003: 11.2%; 2004: 10.4%:
2005: 9.1%.
Health and Safety
A7
Number of
accidents
and level of
absences
caused by
illness
Accidents recorded at German
operating sites dropped by one third
to 10.5 notifiable accidents per 1,000
employees from 16.8 in 2002. Several
companies in the group have had
their occupational health and safety
management systems certified in
compliance with the ILO guideline
NFL-ILO-OSH 2001.
The management companies promote
workforce health and safety through
accident prevention programmes
such as “With new Power – always
safe” (RWE Power), “Prep” (RWE
Rhein Ruhr) and “Learning from
experience” (RWE Dea), which are all
designed to improve safetyawareness in the workplace. A
number of RWE companies also run
back exercise courses and have
extended their in-house fitness
programmes.
A7
Policy for
preserving
customer
health and
safety
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
No specific information is provided
with regards to customer health and
safety, though it is noted that dialogue
with customers and the community is
an important factor in locating new
plant sites. Health and safety will play
a role in this dialogue.
A new network safety management policy was
introduced in 2005.
It is customary for the marketing functions to
inform customers about safety issues in
connection with the use of electricity. Information
to customers is generally communicated in
brochures, newsletters and bills. For example, in
Finland customers are continuously informed
through customer publications and Vattenfall’s
website about electricity safety in general, safety
measures during thunderstorms and
preparations for, and safety matters during,
power failures.
A8
Regardless of the type of impact operations may
cause, Vattenfall tries to be as receptive as
possible to the needs and demands of the
affected stakeholders. In selected areas, the
group also manages the indirect impact of
operations. All of Vattenfall’s operations are
carried out with safety as a primary concern. The
group and its employees work hard to ensure
that the risks of fire, explosion and hazardous
leakage are minimised.
Funds used
for healthcare
All employees in Europe, the USA
and Canada are normally protected
by a sickness insurance and
retirement pension scheme. This
means that about 95 percent of the
total workforce has access to these
provisions. The basic level of
protection provided will vary from
country to country, depending on the
statutory requirements in place.
No information is provided in this report.
There is no information provided in this report.
Existence of
health and
To improve health management RWE
is establishing a Group-wide reporting
The company has a risk management
Owing to different regulations and legislation, the
practical implementation of the health and safety
A8
safety
committees
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
system.
committee.
policy is conducted through policy and procedure
instructions developed in the individual
countries.
The consent of the local population is
essential if new sites and facilities are
to enjoy trouble-free operation, thus
required resettlement procedures are
developed in a consultation process
lasting many years, in which the
communities in question are able to
work alongside RWE specialists in
planning their “new home”.
There is no information provided in the report.
Open dialogue is maintained with those living
close to Vattenfall plants, and meetings are held
with residents when changes are made or new
plants established. A customer ombudsman has
been put in place to help minimise disruption and
problems for customers.
Extensive dialogue is held with
communities who will be affected by
project developments such as open
cast mining. Municipal and public
sector customers are kept informed
by means of regular local events.
Dialogue is also held with NGOs and
other stakeholders – for example
there is an ongoing dialogue with
Greenpeace which has been recently
opened.
The company maintains communications with
customers through a range of methods
including information events on current topics.
RWE’s “good neighbour” policy
means providing support for the
enviaM recognises its responsibility for
economic and social development in East
Community relations
Feedback
from local
residents
A9
A concrete example of feeback from local
residents is the contact that was held with
affected stakeholders regarding acceptance for
the construction of new plants and infrastructure,
such as the Lillgrund wind power farm in
Sweden.
Events for
stakeholders
Benefits for
The second enviaM roadshow was held in
2005 in 24 locations with the title “Mit Energie
Gutes tun” (Do something good with energy).
Full details have been given as to events held for
all four different types of stakeholders (society,
customers, internal and financial) throughout
2005. This includes customer question and
answer sessions, employee-CEO meetings, and
open AGMs.
“Tage der Kommune” (regional days) were held
in 2005, where regional community
representatives discussed current
developments in the energy sector.
A9
Vattenfall’s endeavour to be a good corporate
citizen is manifested through various
communities
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
communities living around operating
sites. Therefore, RWE has
restructured their sponsoring activities
and in the spring of 2005 developed a
sponsoring strategy that is now being
applied on a Group-wide basis. Much
of this effort focuses on community
projects, young people and the
disadvantaged. In 2005 RWE spent
around €17 million on sponsoring, in
particular for cultural and social
projects.
Germany. The company supports social
economic, science, sport and arts and culture
projects in the community.
sponsorship and support activities. According to
Vattenfall’s Group Instruction on Sponsoring, all
sponsoring projects should include activities that
are of benefit to society and projects with
extensive positive social impact are prioritised.
The group continues to take responsibility for the
regions where it operates. Examples of this
include the projects ‘Initiative for employment’ in
Germany, ‘Switch to Silesia’ in Poland and
‘Inland power’ in northern Sweden.
A10
Employees are actively encouraged
to volunteer for community projects,
with RWE knowing that this can help
improve their soft skills as well as
their professional competence. Even
more significantly, the efforts of
employee volunteers help establish
RWE as part of the local community.
Educational cooperation
Educational
projects
The company runs an apprenticeship
scheme.
The company recognises its responsibility
within the community to provide as many
training opportunities for young people as
possible. In 2005, enviaM took on more
trainees than it required.
Between 2006 and 2018, 3,000 apprenticeship
places will be offered to 16-20 year olds, of
which 80% will be offered employment. The
organisation also has contracts with universities
from which graduates are offered training
leading to employment.
The company is also involved in various
community education projects.
Number of
participating
1,000 apprentices were taken on in
2004/05, 80% more than were
actually needed to fill recruitment
361 young people were awarded training
places with enviaM in 2005. 31 of these
undertook the training alongside the study of a
A10
20 graduates will be taken on in Germany in
2006, with an anticipated 16 per year to 2018.
There will be 3,000 apprentices employed
students
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
gaps. RWE state that this shows a
commitment to encouraging a
younger workforce.
diploma. 140 trainees successfully completed
their training during this year.
between 2006 and 2018.
No information is provided in this report.
When Vattenfall employs minors for summer
jobs, apprenticeships and so on, this is only
done in accordance with national legislation.
These legislations govern the type of work
minors may perform and their working hours,
such as only allowing for safe work with limited
working hours during school holidays. There is
no information on the number of posts available.
No information is provided in this report.
Vattenfall derives its commitment regarding anti–
discrimination from its Code of Conduct, which
states that ‘No employee shall be discriminated
against or harassed as regards employment or
occupation due to race, skin colour, sex, religion,
political opinions, national origin, social origin or
for any other reason.’ This promise is specified
in Vattenfall’s Human Resources policy as ‘Work
within Vattenfall provides opportunities for
development, both as an individual and as an
employee, in a safe, healthy and stimulating
environment. This includes the physical and
psychosocial environment, as well as equal
opportunities regardless of gender, ethnical
While the number of trainee places
offered has decreased, the actual
ratio of trainee places has increased
since 2002 due to the diminishing
total workforce.
Number of
summer jobs
available
No information is provided in this
report.
A11
Diversity and opportunity
Ensuring
compliance
with equal
opportunity
policies
Equality of opportunity is one of the
aspects of the RWE code of conduct
and the company actively tries to
represent the society it operates in
through its workforce.
A11
RWE
enviaM (owned by RWE)
Vattenfall
background or age.’
The group strives for diversity in teams and units
as regards gender, age, background and
experience, enabling employees from different
units and of different nationalities to work
together.
There is a strategy in place to increase the
number of female managers and the
organisation is a member of the “Women in
leadership positions” network organised by CSR
Europe.
Environmental Pillar
A12
Compliance
with
regulations
The company has an environmental
management system which is based
on ISO 14000. The Company
Integrated Management System has
achieved ISO 14001. Environmental
management coverage has reached
at least 70 per cent of the workforce
on all criteria, with environmental
responsibilities being established for
over 88 per cent of the workforce.
An integrated control and regulation system for
the protection of the environment was extended
to all companies in the enviaM group in 2005.
There is an environmental committee which
coordinates the group’s environmental
protection activities and ensures that
regulations are complied with.
Vattenfall was the first company in the world to
receive an Environmental Product Declaration
(EPD) in accordance with ISO 14025. The
group’s aim is to be number one for the
environment, and as such an Environmental
Policy is valid throughout the entire Vattenfall
Group. Managers are bound, through area–
specific action programmes, to ensure
compliance with the environmental policy.
Specific additions are permitted in the practical
application of the policy.
No information is provided in this report.
Vattenfall has developed an emissions-capping
model and champion a global regulatory
framework. In 2005, approximately 60% of
During the reporting period no
breaches of environmental legislation
were reported in Germany. The only
breaches reported were related to
Water, and were UK based.
Commitment
to emissions
In practice, RWE's CO2 emissions
have dropped by 7.1 million metric
tonnes since 2003. €650 million is
A12
RWE
reduction
enviaM (owned by RWE)
planned for investment in renewable
energy technologies including more
coastal wind farms. The company is
also seeking to reduce CO2
emissions in those countries where
creditable emission certificates can be
acquired under the Kyoto Protocol.
Vattenfall’s electricity generation was based on
basically carbon dioxide free energy sources and
approximately 23% was based on renewable
energy. The group has carried out extensive
modernisation of existing power plants. Co2
emissions from generation have been reduced
by 30% from 1990, and Vattenfall has planned
further major investments in renewable energy
generation, in the region of €4.2 billion. Seen
over the last 30 years, the average
environmental performance of Vattenfall’s
present operations has significantly improved in
all countries were they operate.
However, only 4% of RWE's power
mix comes from renewable sources.
Some growth is expected by 2012, at
which point it is expected to be 6.4%.
A13
Development
of new
technologies
RWE is in the process of developing a
CO2-free coal-fired power plant and
this forms the crux of it's commitment
to reducing CO2 emissions. It is
estimated the plant will go into
operation as early as 2014. Other
technologies such as lignite drying
systems are planned for the new
phase of power stations which will
open in 2010.
Vattenfall
No information is provided in this report.
Vattenfall is one of the first companies worldwide to pilot a plant for CO2 free generation from
fossil fuels. There has been substantial
investment in R&D for renewable energy
sources – the group has invested €64 million in
renewable energy R&D since 1997.
Development of the policy
Future plans
for the policy
The organisation has set a schedule
of early 2008 for its next full CSR
report. An interim report will be
published on the internet in 2007.
No information is provided in this report.
The company established a strategic plan for
2004-2007. Short-term targets have been set to
meet the long-term objectives;
Responsibilit
y for the
RWE has a Coordination Committee
for Corporate Responsibility –
alongside the Executive Board they
No information is provided in this report.
Each business group must report on CSR to the
main group once a year. Overall responsibility
for CSR lies with the CEO. The public affairs
A13
RWE
policy
enviaM (owned by RWE)
are kept informed of sustainability
management activities and of the
views of stakeholders. They also
undertake to initiate actions designed
to reinforce responsible corporate
management. The committee is
accountable for implementing
decisions taken by the Executive
Board. This Committee, which also
includes executives from each
operating company, evolved in 2005
from the Environmental Coordination
Committee that was first established
in 1998.
Vattenfall
department is responsible for communicating
information on CSR, but there is no separate
“organisation” responsible for implementing CSR
across the business. It is dealt with in much the
same way as any other business function.
A14
A14
ENEL
CEZ
Country
France
Italy
Czech Republic
Type of
organisation
Generation, transmission and distribution
Generation and sales
Generation and sales
Report details
No single report has been prepared on
CSR. However, a range of EDF group
publications address CSR issues –this
analysis has covered the Agreement on
EDF Group CSR 2005, HR Annual Report
2004, Sustainable Development
Indicators 2005; Sustainable
development section of website http://www.edf.com/30201i/Homefr/Sustai
nabledevelopment.html
Sustainability Report 2005
Corporate Responsibility Report 2003
Until the CSR agreement was drawn up in
2005, there was no formal policy on CSR.
However, the EDF group has a long
history of reporting on sustainability
issues, and the CSR agreement was a
natural successor to that process.
The Sustainability Report takes the terms CSR
and Sustainability and uses them
interchangeably – they are seen to mean the
same thing overall. This the fourth sustainability
report produced by the company, though there
is a substantial history of cooperation between
the company and social partners in terms of the
social pillar.
The mission statement of CEZ obligates the
company to generate electricity and heat in a
safe manner, with consideration for the
environment. The mission and ensuing
obligations are expressed by the drafting,
approval and implementation of the ČEZ, a. s.
Safety Policy, the ČEZ, a. s. Quality Policy, and
the ČEZ, a. s. Environmental Protection Policy.
A15
EDF
Baseline /
history of the
policy
This is the first CSR report produced by the
company.
Reference to
Sustainability indicators are cross-
Yes – the guidelines have been used to
compile the complete report, including the
A15
None.
GRI
EDF
ENEL
CEZ
referenced against GRI.
indicators.
The CSR agreement was negotiated with
and signed by trade unions representing
workers from each subsidiary company of
EDF globally. External stakeholders and
employees were not directly involved
however.
In preparation for the production of this report,
Enel commissioned a large scale research
study on stakeholder expectations and beliefs
around CSR. This involved interviews with Enel
staff, suppliers and lenders, and a survey of
over 4,000 Enel customers, a further 700
respondents between the ages of 14 and 25, in
order to ascertain the views of the next
generation of customers, and 99 retail
investors.
Economic Pillar
Involvement of
stakeholders
A16
The key areas of investigation were: an overall
evaluation of Enel’s CSR; relations with Enel:
image and expectations; and the Sustainability
Report as a product (excluding customers,
shareholders, and future generations).
Shareholders, who were possibly better
informed about the policies, had a very positive
opinion of Enel’s approach to CSR, though all
parties were invited to make suggestions for
improvements to the policy and indicators.
Masters students studying Management and
CSR at Pontificia Università San Tommaso Angelicum in Rome were also invited to
comment on the 2004 report and suggest areas
for improvement for the 2005 report.
For employees as well as for suppliers and
institutions, at present CSR mainly constitutes
A16
There is no information with regards to the
involvement of stakeholders in the CSR process.
However, there is a clear route for the
involvement of and communication with
stakeholders and shareholders in terms of
management and the running of the company.
The company takes care to communicate
sufficiently with shareholders in periods between
General Meetings.
EDF
ENEL
CEZ
an essential instrument for communication that
enhances the Company’s image among the
different stakeholders (especially shareholders
and communities in a broad sense).
It is noted that stakeholders do have differing
priorities for CSR practice.
Partnering –
contractors and
suppliers
A17
Governance
Article 10 of the agreement stipulates that
the group will systematically ensure that
all sub-contractors comply with applicable
laws and standards, and particularly in
four areas: Legal compliance; employee
health and safety; ethical behaviour
towards customers; and respect for the
environment. These requirements will
also apply to suppliers and their
subcontractors.
No information is provided in these
reports.
The Procurement Department continued work
2005 to ensure transparency and fairness in all
phases of the activities entrusted to it,
consolidating the practice of providing in all its
contracts for the inclusion of an informative
note on the Group’s Ethical Code and where it
is available. Furthermore, with suppliers that
carry out even a part of their activity in
countries at risk, special care is taken to ensure
that they respect their workers’ basic rights with
regard to such matters as child labour,
discrimination, safety, and health.
In selecting suppliers ČEZ looks closely at their
approaches to the environment as well as to
occupational health and safety. To this end, they
make use of specifications of the potential risks
involved in individual projects and a central
database of suppliers containing the results of
the assessments of these approaches. This
reduces the risk of projects having a negative
impact on environmental projection and
occupational health and safety.
The fourth tranche of Enel shares, previously
held by the Italian Ministry of Economy and
Finance, were sold in the reporting period. This
impacted significantly on the ownership
structure of the group. The percentage of the
share capital controlled directly by the
government (through the Ministry of the
The company is 67% state owned (at the time of
the CSR report) with a further 22% owned by
legal entities. In its operations, the company
proceeds in accordance with the Business
Strategy approved by the General Shareholders
Meeting of ČEZ.
A17
The company pays special attention to local
suppliers in regions with significant
concentrations of ČEZ activity. It is not without
significance that in many cases these regions
correspond to areas of the country, such as
North Bohemia, that have the highest rates of
unemployment.
EDF
ENEL
CEZ
Economy and Finance) decreased, there is
now a large number not only of individual
shareholders, who as a whole possess 40.5%
of the total, but also and especially of both
Italian and foreign institutional investors, who
together hold (as of February 2006) 27.9% of
the share capital. The percentage held by the
Ministry of the Economy and Finance has fallen
to 21.4%, also in consequence of the exercise
of the bonus shares of the offering of “Enel 3”,
while the stake of the Cassa Depositi e Prestiti
remains the same at 10.2%.
A18
The governing bodies of Enel that have the
task of formulating its strategy and supervising
its activity are the Board of Directors, which
sees to the management of the Company; the
Board of Statutory Auditors, which sees that
the law and the deed of incorporation are
observed and checks the adequacy of the
internal auditing system and the accounting
and bookkeeping system; and finally
Shareholders’ Meetings, of which there were
21 in the reporting period.
Social Pillar
Approach to social dialogue
Union
representation
The CSR agreement stipulates that EDF
Group undertakes to respect the
autonomy and independence of trade
union organisations, in compliance with
current laws and regulations. It
The rate of union membership amongst
employees stood at 74.2% in 2005. This
represents a slight increase from 2004, when
the rate was 73.9%.
A18
No information has been provided in the report.
EDF
ENEL
CEZ
The Cascade project aims to promote internal
communication and in 2005 it achieved its
three key objectives - to disseminate
knowledge about corporate strategies, to
evaluate the perception of the process of
cascade communication and identify areas that
need improvement, and to listen to what the
people involved have to say. 440 cascade
meetings took place throughout the Company,
at both the central (35) and the local (405)
level, and involved a total of 35,000 people:
about 70% of the Enel population. 27,000
feedback questionnaires were completed
following the meetings.
No information has been provided in the report.
acknowledges as bargaining partners and
counterparts the recognised trade union
organisations, in particular in instances of
collective bargaining.
Employee
participation
Dialogue between employees and
management is actively encouraged and
employees have the opportunity to
regularly exchange information with their
managers with regards to their personal
development.
A19
The collective contract for workers in the
electricity industry provides for the adoption of
several measures: time off without pay, leaves
of absence, and special work hours for
employees voluntarily engaged in performing
activities or roles with particular social and
humanitarian significance, amongst others.
Freedom of
association
The agreement stipulates that EDF
companies will comply with ILO
conventions on the Freedom of
No information is available in this report1.
1
No information has been provided in the report.
In fact, it is assumed in Italy that freedom of association is in place, in line with the national Constitution. Therefore there is no need to report on such
issues.
A19
EDF
ENEL
CEZ
Again, the ILO convention on Collective
Bargaining is adhered to.
Enel is subject to the national collective labour
contract for the electricity industry.
Traditionally, the company has paid considerable
attention to the collective bargaining process.
The agreement sets the terms for wages and
working and environmental conditions.
EDF’s parent company had over 109,000
staff in 2004. Of those, 24,800 were
supervisory staff, 58,100 were managerial
staff and 26,500 were operatives.
Almost all Enel’s employees are located in
Europe, and over 90% are based in Italy.
Executives and supervisors make up 9% of the
workforce, while a further 55% are white collar
staff and 36% are blue collar. Almost half the
employees are aged between 45 and 54 years
old.
No information provided in the report.
The rate of turnover of personnel was 5.4% in
2005 compared to 5.0% in 2004. This
represents and 8% change.
No information provided in the report.
Association and Protection of the Right to
Organise. The CSR agreement sets out
that all employees have the right to be
associated with the labour organisation of
their choice and to elect or be elected for
representative functions.
Collective
bargaining
Personnel
A20
Personnel
structure
For the group overall, 161,300 staff were
employed world-wide, with 151,100 of
those in Europe.
Turnover of
personnel
There were plans in place to recruit an
extra 3,500 staff between 2004 and 2005
for the EDF parent company as an
attempt to compensate for the number of
employees due to retire in coming years.
A redeployment plan is also in place to
allow for skills to be moved around the
group.
A20
Access to
training and
leisure services
A21
EDF
ENEL
CEZ
The cost of training as a percentage of
the wage bill had decreased slightly
between 2003 and 2004, from 8.28% to
8.13%. However, the percentage of
employees benefiting from training across
the group has increased significantly from
2002 to 2005, with 87% of employees
having benefited in 2005.
Training accompanies the people who work at
Enel through all the phases of their
professional development, from when they
enter the Company until they reach positions of
responsibility. During this rise, a specific
training program corresponds to every phase:
hiring, promotion to supervisor and then
executive. In 2005, on average, employees
received 17.3 training hours per person, while
75.4% had access to distance training.
CEZ has implemented a shorter working week
(as little as 36 hours per week), better-thanaverage severance pay, one extra week of paid
vacation per year, and more personal days with
wage compensation than required by law. An
important role is also played by support for
employees’ professional growth through targeted
continuing education programs that are designed
to address the increasing demands on employee
qualifications.
In addition, specific training campaigns were
carried out on matters of general interest, for
which it is necessary to create a widespread
culture. Outstanding among these was the
campaign of training and information on
corporate social responsibility (CSR), which
involved all the supervisors (about 4,000
people) in sharing values, approaches, results,
challenges, and commitments for the future.
The company enables its employees to take
advantage of additional education opportunities
to expand their qualifications. This area includes
employee personal development courses that
develop skills in areas such as management,
communication, negotiating, foreign languages,
and so on. Staff are also systematically trained
in health and safety and environmental issues.
Employees at EDF energy have access to
at least three meetings a year with line
management to discuss objectives and
set out a development plan and personal
training schedules. A management
competency framework has been
developed and is available for employees
on the intranet to develop their
management skills.
The CSR agreement has set out terms for
the provision of training and development
for staff.
Job satisfaction
There is no information provided in the
reports.
Welfare programmes are available to all
employees covered by the collective
agreement. The programme covers the
promotion of cultural activities for staff, access
to leisure and sporting activities and
programmes for the children of employees.
There is no data available in this report.
A21
According to a company-wide survey conducted
in 2003, the company has a favorable internal
atmosphere with open exchanges of opinion,
friendly on-the-job relationships and teamwork.
EDF
ENEL
CEZ
In 2004, EDF registered 4.8 total
accidents for 100,000 employees against
6.9 in 2003 but 4.2 in 2002. A safety
programme is under way to improve the
results to those achieved in 2002.
In 2005 the two most important indexes that
show the effects of actions on safety – the
frequency index (ratio between the number of
accidents and the number of hours worked)
and the seriousness index (ratio between the
number of days of inactivity because of
accidents and the number of hours worked) –
recorded reductions: the former decreased
from about 9.5 in 2004 to 8.7 in 2005 in Italy (to
8.2 including Enel companies abroad) and the
latter from 0.31 in 2004 to just under 0.28 in
2005 for Italy (0.27 including Enel companies
abroad), with a total of 716 accidents (about
20% fewer than in the previous year). Of the
three fatal accidents that regarded Enel
personnel in Italy, one was due to electric
causes and two to automobile accidents. There
was only one fatal accident abroad.
There are no details provided as to the number
of accidents or level of absences.
Health and Safety
Number of
accidents and
level of
absences
caused by
illness
A22
Since 1998, in the absence of an
international ISO standard on the subject,
EDF has developed its own health and
safety management reference system
which is still in use today. Based on risk
evaluation, the real impetus behind this
approach, health and safety management
uses the same principles as quality
management (ISO 9001 v 2000) or
environmental management (ISO 14001).
However, there is a large amount of
research carried out into health and safety
issues. Ergonomics, protection from
nuclear radiation and industrial toxicology
(asbestos, chemical products, insulation
materials) are research subjects which
have been put into practice.
The quality of indoor air is perceived as a
major health issue, both at work and more
generally in daily life. The Group
participates in research programmes for
the real time monitoring of air quality in
enclosed areas.
A22
It is in the company’s interests to increase the
quality of power plant operational safety
management. Therefore, the management of the
Conventional Power Division decided to put in
place a Safety Management System pursuant to
the “Safe Enterprise” program. The roll-out of his
system will give effective support to enterprisewide safety management, compliance with
requirements set forth in EU directives and
Czech legislative provisions derived from them.
The “Safe Enterprise” program is based on
principles and systemic standards (OHSAS
18001 – Occupational Safety and Health
Management Systems, ČSN EN ISO 14001 –
Environmental Management Systems and ČSN
EN ISO 9001 – Quality Management Systems).
EDF
ENEL
CEZ
EDF has taken a number of measures to
raise the awareness of river users:
walkers, fishermen, canoeists, etc. Signs
displaying risk information have been
placed along the rivers. Poster and
information campaigns are organised
each year and young people are hired
during the summer in order to inform the
public of the risks and precautions to be
respected.
In the same way, information and
sensitisation campaigns against the risk
of electrocution, either in vicinity with
electricity cables or in association with
household use of electricity, are carried
out each year to prevent dangerous
behaviour.
No information is available in this report.
The focus on customer health and safety is
concentrated on those living in the vicinity of the
two nuclear power plants. The fundamental
safety priority of the Temelín and Dukovany
Nuclear Power Stations is to ensure a sufficient
level of protection of human health and the
environment in a safe, economical, reliable and
environmental operation, which means:
protecting personnel, the population and the
surrounding areas from dangers that could result
from plant operation by putting in place and
maintaining an effective system of safeguards;
ensuring, during normal plant operation, that
radiation exposure of personnel and the
population remains as far below stipulated limits
as is reasonably achievable; and ensuring
limitation of the radiation threat to the population
and surrounding areas as a result of
extraordinary events at the nuclear power plant.
Funds used for
healthcare
There is no information provided with
regards to the funds used for healthcare.
€842 was spent on health and safety for each
employee in 2005. Healthcare is also available
for all employees covered by the sectoral
collective agreement.
There is no information provided as to the
amount of spending on preserving health and
safety or on healthcare. However, healthcare is
included in the benefits package for employees
and the report notes that generally the benefits
package for CEZ employees is generous
compared to the industry standard.
Existence of
health and
safety
committees
Teams of experts in the field of health
(and safety) at work ensure scientific and
regulatory monitoring within EDF. These
experts offer assistance, advice and
information to members of government
department or companies involved in
In 2005 more than 25,000 hours of employee
training were dedicated to promoting health in
the workplace and preventing every kind of
accident. At the end of 2005, 461 people
performed an institutional role regarding the
protection of the health and safety of workers, a
Compliance with Czech Republic laws and
regulations concerning safety as well as
standards promulgated in accordance with these
regulations, including the utilization of the Czech
Republic’s international obligations, is seen as a
matter of course. CEZ regularly evaluates
Policy for
preserving
customer health
and safety
A23
A23
EDF
ENEL
CEZ
health issues.
sign of increasing sensitivity to the matter of
safety.
compliance with the Safety Policy and utilize the
results of these evaluations to update the Policy
and search for ways to further improve it. We
also use the evaluation results in our business
activities and in our reporting to state and local
government bodies as well as the public.
Over the years Enel has consolidated its ability to
listen to the associations that represent interests,
which include consumers, environmental
organizations, the world of small and mediumsized firms (industry, crafts, agriculture, and
commerce), and public bodies. Furthermore,
since 2005 Enel has also been part of the
Consumers’ Forum – an independent association
whose members include consumer associations,
institutions, universities, research centers,
numerous industrial and service firms and
their respective professional associations.
CEZ respects the conditions in which the
company’s individual power plants operate and
reacts to constructive criticism and proposals put
forward by interested parties.
Community relations
Feedback from
local residents
No information is provided in these
reports.
A24
A public survey conducted in 2003 found that
51% of respondents felt that CEZ is a
transparent company and that company
information is easily accessible. This shows an
increase of 15% since 1999. 50% felt that CEZ
partners with the regions in which it operates
when developing new plans (an increase of
17%).
Events for
stakeholders
No information is provided in these
reports.
No information is provided in this report.
The two nuclear plants operated by CEZ have
public information centres from which visitors
can obtain information about nuclear power.
Each year the information centres receive
around 50,000 visitors.
Benefits for
communities
Through the CSR agreement EDF has set
out a commitment to integrate itself into
the communities in which it is present.
Furthermore, employees are encouraged
Enel has established a not-for-profit
independent organisation, Enel Cuore, which
has delivered several large-scale projects
(mainly in favour of children, the elderly, and
In accordance with applicable legislation, ČEZ
has set up a financial provision for reclamation
and cleanup of its dump and settling pit sites
A24
EDF
ENEL
CEZ
to volunteer and be involved in solidarity
initiatives which are defined at local level
according to community needs.
the ill) and a number of smaller-scale projects
which have been widely spread all over Italy
and abroad.
after their closure.
A25
One initiative offers electricity supply to small
and mediumsized firms managed by women,
with annual consumption of up to one million
kilowatt-hours a year. Enel offers these
entrepreneurs “Energia Rosa” (“Pink Energy”),
which consists of a single, stable price of
energy for the entire year and a bonus of 7
days – increased to 9 in 2006 – of energy free
of charge, without any deposit or advance on
consumption and with the possibility of
visualizing and filing their invoices in a reserved
area on the website. This initiative has a
charitable aspect. In effect, every female
entrepreneur who signs a Pink Energy contract
will see part of her bill – 0.25 euro for every
1,000 kilowatt-hours consumed – donated to a
project of the Organization of Indigenous
Women in Costa Rica for the production and
sale of handicrafts, which is supported by
Green Cross Italia.
Since March 2004, the Generation and Energy
Management Division has been engaged in
QUASAR (QUAlity of the Service, Assets, and
Resources), a project for improving overall
quality. Aside from the business benefits of the
project, QUASAR was also conceived to
increase motivation at both the individual and
the team level. In effect, employees can decide
to donate part of the financial benefits obtained
by achieving improvements to socially useful
A25
The CEZ group is in partnership with the
“Duhová energie” Foundation in the area of
sponsorship. The Foundation does not engage
in any advertising projects. In 2003, ČEZ, a. s.
donated CZK 32.5 million to the Duhová energie
Foundation. Other members of the ČEZ Group,
mainly electricity distribution companies, also
contributed significantly to the Foundation. The
Foundation provides funding in the areas of
education, health and culture in particular.
Another major part of the Foundation’s activity is
support for the regions in which ČEZ Group
members operate.
The biggest program of nationwide scope is the
construction of “Duhová” Playgrounds, a
program focused on supporting free-time
activities for children and youth. In 2003, the
Foundation provided CZK 5.8 million towards the
construction of five playgrounds.
The total amount of funding that the Foundation
donated during 2003 exceeded CZK 33 million.
The most funding – nearly CZK 20 million – was
provided in the “‘Duhová energie for Regions”
program. Of this amount, nearly CZK 10 million
was donated to cities and towns located near
nuclear power plants. The objective of the
“‘Duhová energie for Regions” program is to help
directly in places where ČEZ Group operates.
For example, over CZK 1.5 million was donated
to cities and towns in the vicinity of Temelín
Nuclear Power Station, for projects to improve
EDF
ENEL
CEZ
projects where they live and work. During 2005,
all the power plants participating in QUASAR
contributed a total of 500,000 euro through
Enel Cuore Onlus – Enel’s not-for-profit
organization – to charitable projects proposed
by local non-profit associations and selected by
the workers themselves.
the living environment (biomass-fired boiler
rooms, building insulation).Further funding was
allocated to charities, arts projects, hospitals and
education partnerships.
Expenditure on community initiatives (largesse
expense) equalled €8.6 million in the reporting
period, while the investment in communities
came to €12.4 million.
Educational cooperation
A26
Educational
projects
The group has a commitment to
developing aid programmes for
professional integration, particularly for
youths and those excluded from the
labour market. This includes training tools
including apprenticeships and training;
tutoring; and a system of scholarships for
low income students.
Enel is active in the world of education with
projects that combine play and learning. Since
2003, Enel has sponsored Energia in Gioco, a
large-scale national competition that has
involved 300,000 students from Italian schools
in the discovery of various aspects of energy:
rational consumption, saving, sources,
production and distribution, and the rules of the
new market.
ČEZ Power Company runs a program to support
the education of secondary-school and university
students as well as young scientists. The report
stipulates that CEZ is the only Czech corporation
that pays systematic, long-term attention to
supporting the education of young people in
technical fields. The objective of these activities
is to educate and inform the public, and the
younger generation especially, to generate
interest in studying technical fields and to secure
qualified workers for ČEZ.
Number of
participating
students
No information available
300,000 school students participated in the
national competition. It is not clear how many
other students have benefited from the range of
projects undertaken.
The group has produced a range of educational
materials for a range of age groups which are for
use in schools. These include CD-Roms of
educational activities to encourage energy
conservation and understanding of
environmental issues amongst younger students
A26
EDF
ENEL
CEZ
for example.
The First Czech Pictorial Encyclopedia of Energy
is available both in printed form in five paperback
volumes and in electronic form as the
Encyclopedia of Energy CDROM. Over 150,000
copies of this computer program have been
distributed to date.
A27
Also organised is The ČEZ Prize – A
Competition for Thesis and Dissertation Projects
in selected electrical engineering fields. To the
time of reporting, over 125 very high-quality
expert projects from all over the country have
been presented. Some of the best participants
now work for ČEZ.
Number of
summer jobs
available
No information provided in these reports.
300 intern placements were offered to
university students during 2005. During 2005
cooperation was extended to several foreign
universities through exchange programs.
No information provided in this report.
In the wake of the developments of the last few
years, the Committee on Equal Opportunity –
which has been active at Enel since 1989 and
is composed of Company employees
designated by the trade unions – dedicated
2005 to issues regarding the quality of life and
the search for a balanced relationship between
No information is provided in this report.
Diversity and opportunity
Ensuring
compliance with
equal
opportunity
policies
Based on the shared conviction that
equality between men and women is at
the root of performance both for the
individual and the company as a whole,
an agreement was reached with five
union bodies representing employees.
The agreement takes an innovative
approach to putting right inequalities and
A27
EDF
ENEL
opens the way to pragmatic measures on
equal salaries, external recruitment,
professional development and training.
the demands of work and those of the family.
The CSR agreement sets out an
undertaking to fight all forms of
discrimination in line with ILO
conventions.
CEZ
15.4% of Enel employees are female. This
figure has increased from 9% in 1990 and the
number of female supervisors has shown a
dramatic increase in the same period.
Work has been underway on a policy on
Human Rights and Equal Opportunity. This was
due to be finalised in 2006.
Environmental Pillar
A28
Compliance
with regulations
EDF has built an Environmental
Management System (EMS) approach
based on ISO 14001 certification since
1999. By the end of 2004, all EDF's
operational entities and facilities had been
audited and certified. Several EDF Group
affiliates are already included in the EDF
Group distribution certificate.
Enel’s industrial strategy is in tune with the
directives of the European Union and in 2005
the strategy was pursued even more resolutely.
The company has established an
Environmental Policy Unit (which is part of the
Parent Company’s Department of Institutional
and Regulatory Affairs), whose duties are to
establish Enel’s strategic environmental
objectives and verify that its plans are
consistent with the principles of its
environmental policy. There are also other
operating units and professional roles directly
involved in environmental activities. There are
about 200 full-time employees dedicated
exclusively to examining and implementing the
environmental plans.
For some time now Enel has had a program for
the development of renewable energy that is
consistent with Italy’s objectives, which set at
22.5% the share of renewable energy capable
A28
At present, the power stations of ČEZ Power
Company meet environmental limits that are on
a par with those applicable to power stations in
the West. To date ČEZ, a. s. has invested over
CZK 50 billion in protecting the environment.
Most of this amount was spent to bring the fossil
power stations into compliance with Czech
environmental legislation. All fully commissioned
power stations of ČEZ Power Company hold
international EMS (Environmental Management
System) certificates, which demonstrate that
their internal processes are in compliance with
the ISO 14001 standard. The approach to the
environment is documented by a valid, Dutchaccredited environmental management system
certificate.
EDF
ENEL
CEZ
of contributing to satisfying the demand for
electricity in 2010.
In 2005, Enel continued its project of applying
the Environmental Management Systems
(EMS) in the individual Business Units involved
in the application of the ISO 14001 and EMAS
environmental standards.
Commitment to
emissions
reduction
A29
In order to reduce the quantity of pollutant
air emissions, EDF, depending on the
case: limits the emissions at the source.
For example, by choosing coal and fuel
with low sulphur content; cleans the
combustion gases by scrubbing them
before releasing them into the
atmosphere; chooses efficient combustion
technologies which cause little or no
pollution.
As early as 2000, the Company signed a
voluntary agreement with the Ministry of the
Environment and the Ministry of Productive
Activities for the containment of emissions of
greenhouse gases, committing itself to a
reduction of its CO2 emissions by the end of
2006 amounting to 20% with respect to its 1990
level. This objective is being exceeded – Enel
has currently achieved 19% – thanks to the
application of a series of measures, including
those that are part of the overall plan of plant
conversion and fuel diversification combined
with the use of more efficient technologies.
In the field of renewable energy, new plants
with a total capacity of 112 MW were started up
in 2005 and the Division will continue to invest
according to plan. The 300 MW of additional
capacity planned for 2006-2010 will lead to a
reduction of CO2 emissions, as well as to
Green Certificates.
Green energy is energy produced exclusively
from renewable sources. It is supplied by Enel
Energia and attested by RECS (Renewable
Energy Certificate System) certificates. The use
A29
Since 1992 CEZ has been working to repair the
impact of electricity generation from fossil power
stations over the previous 40 years. While
electricity generation output in these power
stations has increased compared to 1992,
emissions of solid pollutants have been reduced
by approximately 95%, sulfur dioxide emissions
by roughly 92%, nitrogen oxides have been cut
by nearly 58% and carbon monoxide is down
77%.
EDF
ENEL
CEZ
of green energy is testified by the “100% Green
Energy” logo owned by the REEF Onlus, which
can be used on all their commercial material by
all firms that sign up for the offer. Enel Energia
was the first Italian company authorized as a
wholesaler to use the “100% Green Energy”
logo, which distinguishes a program of
voluntary support for energy from renewable
sources to ensure environmental quality and
promote sustainable growth.
A30
Enel’s engagement on the subject of the
“capture and sequestration” of sulfur dioxide –
that is, finding a way to prevent its emission
into the atmosphere – is wide-ranging. At the
international level, the Company actively
participates in the CSLF (Carbon Sequestration
Leadership Forum), an association dedicated
above all to discussion of the social, as well as
the technical, issues of CO2 sequestration.
Development of
new
technologies
The EDF Group, together with its
partners, is developing innovative
solutions that combine clean generation
technologies and efficiency optimisation.
These technologies enable the reduction
of fuel consumption and thereby reducing
pollution.
There are several types:
1) The Circulating Fluidised Bed
technology allows electricity to be
produced from coal combustion reducing
by 95 % the SO2 emissions and up to 70
A key factor of the industrial strategy is
intensifying research on and the development
of new technologies and forms of energy
(hydrogen, thermodynamic solar, carbon
capture). Renewable sources from natural
inputs constitute about one-fifth of all the
electricity produced in 2005. Most of it comes
from hydro plants, which currently generate
16% of the total production, while geothermal
plants account for slightly more than 4%. In the
last few years, production from the other
renewable sources (wind, photovoltaic,
biomass, biodegradable waste) has been given
A30
One promising renewable resource in the
conditions of the Czech Republic is biomass. For
several years now, the utilization of biomass in
power plants with fluid-bed boilers has been
growing. As recent developments have
confirmed, the technology in which ČEZ, a. s.
invested heavily in the 1990s in order to make
conventional power generation more
environmentally friendly is adaptable enough to
allow biomass to be used a fuel when combined
with coal. After 2004, the volume of biomass
used in ČEZ is expected to continue to rise. In
2003, ČEZ, a. s. power plants utilized
approximately 10,000 tons of biomass. In 2004
EDF
ENEL
CEZ
% of the NOx emissions.
a big boost.
2) Integrated gasification combined cycle.
After transforming the fuel (coal or oil
residue) into gas by a chemical reaction,
this gas is filtered (dust removal), washed
with water (ammonium, cyanide removal,
etc.), desulphurised by chemical
absorption and then burned in a
combustion turbine to produce electricity.
The protection of the environment is the
number one priority of all the subjects of
research at Enel, and above all the abatement
of pollutants and micro-pollutants and the
utilisation of residues and carbon dioxide.
€20m was spent on research during the
reporting period.
this is expected to rise to approximately 150,000
tons, which represents a savings of 110,000 tons
of the average brown coal burned at ČEZ.
Preparations are underway for additional
activities that will expand the capacity of existing
wind farm facilities or replace them (in the case
of obsolete facilities, often prototypes) with
technically more advanced equipment.
3) The replacement of the coal boilers by
gas combined cycles which emit ten times
less SO2 per kWh produced.
A31
4) The operation of bagasse/coal plants
(based on sugar cane waste).
Development of the policy
Future plans for
the policy
The agreement is valid for 3 years. A
decision will be made with regards to the
future of the agreement no late than three
months before the 3 year anniversary.
A sustainability plan for 2005 – 2009 has been
developed. New software has been developed
to allow for more efficient data on the CSR and
sustainability indicators to be collected.
No information is provided in this report.
Responsibility
for the policy
There is a consultation committee in place
(CCSR) which meets annually to monitor
progress. There is also a bureau of the
CCSR which meets 6 months after the
CCSR meeting to ensure progress
against objectives in the interim.
There is a CSR unit within Enel which has
overall responsibility for the preparation of the
sustainability reports. The unit was also jointly
responsible for the provision of training on CSR
issues to around 4,000 supervisory staff.
No information is provided in this report.
A31