Robert Capa - Il ponte dei Canais

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Robert Capa - Il ponte dei Canais
Robert Capa
Lavoro svolto da Elena
La vita
• Robert Capa, pseudonimo
di Endre Ernő Friedmann
nacque a Budapest il 22
Ottobre del 1913. Capa
abbandonò già in giovane
età la terra natale,
l’Ungheria a causa dei suoi
ideali comunisti, che lo
portarono
al
coinvolgimento nelle
proteste contro il governo
di estrema destra.
• Robert Capa, pseudonimo di
Endre Ernő Friedmann
nacque a Budapest il 22
Ottobre del 1913. Capa
abbandonò già in giovane età
la terra natale, l’Ungheria a
causa dei suoi ideali
comunisti, che lo portarono al
coinvolgimento nelle proteste
contro il governo di estrema
destra.
Nel 1933 egli lasciò la
Germania e scappò alla volta
della Francia, per sfuggire
alle persecuzioni razziali,
dato che egli era di origine
Ebrea. Purtroppo però per
Capa, in Francia, non fu
facile ottenere un lavoro
come fotografo.
• E’ in questo periodo che adotta lo
pseudonimo di Robert Capa, perchè
suona più familiare all’estero e per la
somiglianza con il nome del famoso
regista statunitense Frank Capra.
Inoltre nel 1947 fonda l’agenzia
fotografica Magnum Photos e dal
1936 al 1939 si reca in Spagna per
documentare gli eventi scandalosi
che si susseguono durante la guerra
civile.
R
E
P
O
R
T
A
G
E
• I suoi reportage
documentano cinque
diversi conflitti bellici: la
guerra civile spagnola,
la seconda guerra sinogiapponese, la seconda
guerra mondiale, la
guerra arabo-israeliana
e la prima guerra
d’Indocina.
• Capa documentò
addirittura l’avvento e lo
svolgimento della
Seconda guerra mondiale
a Londra, nel Nordafrica e
in Italia. Egli rese
testimonianza anche allo
sbarco in Normandia
dell’esercito alleato e alla
liberazione di Parigi.
La seconda guerra mondiale: Capa
in Sicilia
Nel luglio del 1943 raggiunse la
Sicilia dove si dedicò alla
documentazione sullo sbarco
anglo-americano in Sicilia.
Oltre alle immagini, Robert
Capa ci ha lasciato le sue
memorie in un diario pubblicato
nel 1947 con il titolo Slightly out
of focus.
• Nel suo diario egli riporta gli
eventi cruenti a cui assiste e
descrive le sensazioni di
ansia e di angoscia che
prova assistendo ai conflitti.
Il suo racconto rievoca le
esperienze, dall'estate del
1942 alla primavera del
1945.
• Capa lavorò un anno in
Nord Africa
successivamente si
apprestò a lasciare Tunisi
alla volta della Sicilia,
essendo venuto a
conoscenza di uno sbarco
sull’isola da parte degli
anglo-americani. Nel luglio
del 1943 a bordo di un
piccolo aereo Capa arriva in
Sicilia.
Giunto a Palermo, Capa, invia
le sue foto alla rivista Life che poi
lo assunse e, si incammina alla
ricerca del nuovo scontro bellico da
documentare.
• Gli americani stavano combattendo a Troina
nell'interno dell'isola e avevano grandi difficoltà
nel conquistare il paese difeso da soldati italiani
e tedeschi. I combattimenti durarono sette giorni.
Capa lavorò duramente per documentare gli
avvenimenti e le foto che realizzò su quelle
montagne, diventarono tra le più famose della
sua carriera.
Il 6 giugno 1944 partecipa al sanguinoso
sbarco degli americani ad Omaha
Beach, in Normandia. La maggior
parte delle foto scattate durante lo
sbarco andò perduta per un errore del
tecnico addetto allo sviluppo,
scamparono alla distruzione solo
undici fotogrammi danneggiati, che
trasmettono comunque tutta la cruda
drammaticità dei momenti del D-Day.
Il dopoguerra e la morte
• Nel 1947 a Parigi fonda
l'agenzia coopertaiva
Magnum, diventata una
delle più prestigiose
agenzie fotografiche.
• Capa era famoso anche per la sua
temerarietà, che lo aveva portato
ad andare all'attacco con la prima
ondata nello Sbarco in Normandia
e a paracadutarsi da un aereo
assieme ai militari professionisti
per ritrarre da vicino
l'attraversamento del Reno.
• L'amore per la fotografia, lo porta a morire
nel 1954 durante la Prima Guerra
d’Indocina, al seguito di una squadra di
truppe francesi, saltando in aria dopo
essersi inoltrato inavvertitamente in un
campo minato.
Il miliziano colpito a morte
• Capa diventò famoso in tutto il
mondo per una foto scattata a
Cordoba, che ritrae un soldato
dell'esercito repubblicano colpito
a morte da un proiettile sparato
dai franchisti. Questa foto è tra le
più famose fotografie di guerra
mai scattate.
Gerda Taro
• Gerda Taro Pohorylle è
nata a Stoccarda il 1°
agosto1910 fu una
grandissima fotografa
antifascista e la prima
giornalista di guerra a
cadere durante lo
svolgimento della sua
professione.
Origini
• Essa nasce da una
famiglia di ebrei polacchi.
Per la sua origine ebraica
l’avvento del nazismo in
Germania le crea molti
problemi.
• Finisce in carcere a causa
della sua attività nel Partito
Comunista tedesco
successivamente decide di
scappare a Parigi.
Gerda e Capa
• Gerda conobbe Endré Friedman
(Robert Capa) a Parigi. Endré e
Gerda si fidanzarono e egli le insegnò
ciò che sapeva sulla fotografia.
Insieme inventarono lo pseudonimo di
“Robert Capa”.Grazie a questo
espediente la coppia moltiplicò le
proprie commesse e guadagna
parecchi soldi.
La guerra civile Spagnola
• Nel 1936 Gerda e Capa
decidono di documentare sul
campo gli sviluppi della
guerra civile spagnola.
Arrivati in Spagna divennero
subito importanti testimoni
della guerra, realizzando
molti reportage pubblicati su
"Regards" o "Vu."
La battaglia di Brunete
• Gerda realizzò, mentre
Capa era a Parigi, il suo
più importante reportage
durante la battaglia di
Brunete.
Brunete è un comune
spagnolo di 6.037 abitanti
situato nella comunità
autonoma di Madrid, parte
della comarca di Cuenca di
Guadar rama.
• Il contrattacco franchista
ribaltò la situazione e Gerda
fu allora testimone dei
bombardamenti
dell'aviazione nazionalista.
Un articolo che venne
pubblicato sulla rivista
“Regards”, diede un grande
lustro alla reporter.
La morte
• Al ritorno dal fronte di Brunete, Gerda Taro morì a
causa di un tragico incidente .
• Ella viaggiava aggrappata all’esterno di una
vettura. Ad un tratto, aeroplani nazisti
mitragliarono il convoglio, seminando il panico e
provocando il caos fra i vari veicoli fra i quali
quello della reporter.
• Un carro armato amico
urtò, nel trambusto,
l'auto alla quale era
aggrappata Gerda che
cadde sotto i cingoli di
esso restando
schiacciata e sventrata
letteralmente.
• Gerda non perse conoscenza e
durante il trasferimento, che durò
ore, all'ospedale di Madrid si
mantenne le viscere in sede con la
pressione delle proprie mani; i
testimoni ricordano un'incredibile
freddezza e coraggio nella ragazza.
• Il suo compagno Capa non
si riprese mai più dalla
morte di Gerda. Da allora
anch'egli rischierà sempre
la vita sul lavoro.
Death in the Making
• Un anno dopo la morte di
Gerda, nel 1938, Capa
pubblicherà in sua memoria
"Death in the Making",
riunendo molte foto scattate
insieme.
The end
Realizzato da Elena
cl.3A