Il sistema d`isolamento e dissipazione alla base - Anti
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Il sistema d`isolamento e dissipazione alla base - Anti
Stefano Sorace ([email protected]), Gloria Terenzi ([email protected]) Il sistema d’isolamento e dissipazione alla base “BISD” Prima applicazione reale all’edificio destinato a nuova sede della Fratellanza Popolare di Grassina – Firenze Il sistema “BISD” (sigla dell’espressione “Base ISolation and Dissipation”) rappresenta una tecnologia innovativa di protezione sismica delle strutture e delle infrastrutture, costituito dalla combinazione di appoggi scorrevoli in acciaio-PTFE, con funzione di isolatori, e di dispositivi fluido-viscosi a matrice siliconica, le cui proprietà meccaniche determinano le caratteristiche di rigidezza e di smorzamento del sistema stesso. Tale tecnologia è stata per numerosi anni oggetto di studi sperimentali, analitico-numerici e progettuali da parte degli autori, svolti anche all’interno di Progetti di Ricerca internazionali, finanziati dalla Commissione Europea, e nazionali. A compimento di tali studi, il sistema BISD ha trovato una sua prima applicazione reale nell’edificio destinato a nuova sede dell’Associazione di Pubblica assistenza “Fratellanza Popolare” di Grassina, situato nel comune di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Nel fabbricato trova sede anche la sezione della Protezione Civile zonale. L’opportunità di questa applicazione è stata suggerita dall’articolata configurazione plano-altimetrica della struttura, pur a fronte di una volumetria relativamente contenuta (pari a circa 5400 m3). Tale articolazione si rileva già dalla forma in pianta, di tipo ad “L” (Figura 1), mentre le particolarità geometriche in alzato riguardano la riduzione di una campata del corpo principale nel passare dal piano seminterrato ai superiori, una serie di sporgenze, rientranze ed ampi sbalzi al secondo ed al terzo piano, nonché alcuni sfalsamenti d’impalcato a livello della copertura. Jy6 A Jy5 Jx5 Jy8 Jy7 Vista A Jx4 Jx6 Jx3 Jx2 Jx7 Jx1 Jx8 Jy1 Jy2 Jy3 Vista B Jy4 y B x Figura 1 In Figura 2 è riportato il disegno del più grande dei tre tipi di isolatori utilizzati, di produzione ALGA, differenziati tra di loro per le portate sotto carichi verticali, rispettivamente pari a 600, 1000 e 1400 kN. Tali valori sono incrementati di un fattore 1,5 in presenza dell’azione sismica. In totale sono stati installati 32 appoggi, posizionati alla base di ciascuno dei 31 pilastri della struttura principale, più un ulteriore apparecchio al disotto della soletta in cemento armato di alloggiamento dell’impianto ascensore (attorno al cui vano non è stato realizzato alcun setto o nucleo strutturale, grazie ai benefici apportati dal sistema di protezione). In Figura 2 sono anche mostrati i tipici cicli statici e dinamici di risposta ottenuti dalle prove di qualificazione degli apparecchi, condotte in ottemperanza alle disposizioni dell’OPCM 3431, in accordo alla quale il progetto è stato condotto nel 2005. Nel complesso, grazie all’accurato processo di lubrificazione dei dischi di PTFE, eseguito nel rispetto delle prescrizioni delle istruzioni CNR-10018 e del documento pre-normativo europeo prEN-1337, il coefficiente di attrito è risultato sempre inferiore all’1%. d 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 M 1400 -10 -50 -40 -30 -20 -10 M 1400 i 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 Force [kN] Force [kN] 10 8 6 Static Test V =1400 kN -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 Displacement [mm] Dynamic Test fd=0.5 Hz V=1400 kN 0 10 20 30 40 50 Displacement [mm] Figura 2 I dispositivi fluido-viscosi impiegati nel sistema BISD, prodotti dall’industria francese Jarret, appartengono alla classe degli altamente non lineari (ossia, caratterizzati dai più bassi valori dell’esponente α che governa la dipendenza della componente di forza dissipativa dalla velocità di deformazione, in particolare compresi nell’intervallo 0,1–0,2). Inoltre, sono totalmente autocentranti al termine dell’azione sismica, grazie alla pressurizzazione applicata in fase di produzione. In Figura 3 è riprodotta la sezione tipo di un dispositivo, unitamente ai cicli di risposta ottenuti, anche in questo caso, dalle prove di qualificazione condotte sugli apparecchi installati nell’edificio, in sovrapposizione ai cicli derivanti dalla corrispondente simulazione numerica. 1000 DynamicTest Test Dynamic Force [kN] Piastra di connessione Anello di tenuta Serbatoio 800 vdes; ddes 600 Experimental 400 • OINSTAL 200 Pistone Piston Numerical 0 Fluido siliconico pressurizzato -200 -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Displacement [mm] Figura 3 L’esigenza di minimizzare la distanza fra il baricentro della sovrastruttura ed il centro di rigidezza dell’insieme dei dispositivi fluido-viscosi ha portato ad assumere otto coppie di apparecchi, di cui quattro orientate parallelamente all’asse x (elementi Jx1-Jx8) e quattro all’asse y (Jy1-Jy8), come indicato in Figura 1. Il progetto è stato condotto per i due livelli dell’azione sismica imposti dall’Ordinanza 3431, riferiti alle verifiche allo stato limite, rispettivamente, di danno (“evento di servizio”) ed ultimo (“evento base”), nonché per un aggiuntivo livello, deliberatamente assunto, corrispondente al “massimo evento considerato”, caratterizzato da una probabilità di superamento del 2% in 50 anni e da un’accelerazione di picco al suolo pari al 150% di quella dell’evento base. Il controllo della risposta per tale terzo livello si è incentrato sull’entità dello spostamento alla base, controllandone la compatibilità con la corsa massima ipotizzata per i dispositivi fluido-viscosi. Ciò al fine di assicurare una piena operatività di questi, e dunque una decisiva riduzione della risposta dell’edificio, anche a fronte di un evento “estremo” per il sito. In Figura 4 sono mostrate le viste fotografiche di uno degli appoggi scorrevoli d’impalcato, durante il montaggio sul relativo baggiolo di attesa, dell’appoggio posto al disotto della soletta dell’ascensore, prima del getto di questa, e del piano di scorrimento tra strutture di fondazione e travi principali dell’impalcato mobile, ad opera completata. In Figura 5 sono, altresì, presentate le immagini dell’armatura di uno degli speroni del muro di scannafosso, aventi funzione di elementi di contrasto dei dispositivi fluido-viscosi, di una delle sedici dime sostitutive di tali dispositivi durante le fasi di realizzazione del cassero e del getto dell’impalcato mobile e, infine, del corrispondente apparecchio, a montaggio avvenuto. Figura 4 Figura 4. Figura 5 Le analisi di progetto hanno confermato il conseguimento degli obiettivi di prestazione prefissati per ciascun livello dell’azione in ingresso. Tra questi si segnalano, in particolare, il mantenimento in campo elastico della risposta della sovrastruttura finanche sotto l’evento massimo considerato, ed il contenimento entro soglie estremamente ridotte degli spostamenti alla base (inferiori a 45 mm, per l’evento base di progetto, ed a 80 mm, per l’evento massimo). Tali dati di spostamento hanno consentito, tra l’altro, di adottare soluzioni tecnologiche convenzionali, integrate da semplici accorgimenti di montaggio, per l’intera impiantistica che attraversa il piano d’isolamento (Figura 6). Giunto della tubazione del gas Giunto di un pluviale Giunti delle condutture idrauliche Figura 6 Dettagliate informazioni sulla caratterizzazione sperimentale, sulla modellazione analitica e numerica e sulla definizione dei criteri progettuali del sistema BISD possono essere trovate in [1], [2] e, con particolare riguardo all’applicazione all’edificio di Grassina, in [3]. RIFERIMENTI [1] Sorace S., Terenzi G. (2001). Non-linear dynamic modelling and design procedure of FV spring-dampers for base isolation, Engineering Structures, Elsevier Science Ltd, Oxford, Vol. 23, N. 12, pp. 1556-1567. [2] Sorace S., Terenzi G., Magonette G., Molina F.J. (2008). Experimental investigation on a base isolation system incorporating steel-Teflon sliders and pressurized fluid viscous spring-dampers, Earthquake Engineering & Structural Dynamics, Wiley & Sons, Ltd, New York, Vol. 37, N. 2, pp. 225-242. [3] Sorace S., Terenzi G. (2008). Analysis and demonstrative application of a base isolation/supplemental damping technology, Earthquake Spectra, EERI, Oakland, Vol. 24, N. 3, pp. 775-793.